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Autore: Kastania    06/06/2005    3 recensioni
*COMPLETO* Ecco qui la mia terza Fic...più intimista e riflessiva.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1:Bimba smarrita,senza pace

CAPITOLO 1:Bimba smarrita,senza pace

 

 

L'amore può salvarci l'anima, o dannarla per sempre.

 

 

Christine Daae appoggiò la fronte febbricitante al vetro freddo della carrozza nella quale stava viaggiando.

Sperava di trarne almeno un fittizio e momentaneo sollievo,e così fu.

 

Per un solo rinfrancante secondo, potè chiudere gli occhi e sperare di svegliarsi, sudata e scarmigliata,nel proprio letto, all’Opera Populaire.

Ma non appena  riaprì gli occhi,disturbata da un violento scossone della vettura sulla strada, comprese con amarezza che a nulla sarebbero valsi i suoi tentativi di dimenticare,di fingere che fosse stato tutto un incubo.

 

Fino a poche ore prima la sua vita aveva avuto il sapore romantico e dolce di una fiaba.

Non erano mancati i momenti tristi,come la perdita del suo dolcissimo,adorato padre, e i lunghi e sofferti mesi di solitudine patiti dopo il lutto.

 

Ma poi…nella sua vita era entrato l’Angelo.

Lo splendente Angelo della Musica che Gustave Daae aveva promesso alla figlioletta disperata e piangente,sul suo letto di morte.

Accarezzando la soffice massa scura dei suoi capelli ricci,le aveva mormorato queste rassicuranti parole,con l’ultimo filo di voce,un sorriso stentato sulle labbra pallide ed esangui.

“Non piangere,mia dolcissima Christine… non sarai sola, quando io non ci sarò più. Lassù in Cielo c’è un angelo,un angelo specialissimo, che attende per venirsi a prendere cura di te. E’un angelo diverso da tutti gli altri… Egli è l’Angelo della Musica. Ti aiuterà a realizzare i tuoi sogni. Affidati a lui,e non sarai mai più sola…”

 

Era morto quietamente,così come era vissuto, uomo dallo straordinario talento e dalla grande umiltà.

E lei nonostante quelle parole confortanti a cui si era appigliata con la forza della disperazione, aveva passato mesi di angoscia,solitudine,rimpianto.

 

Era poi giunta a Parigi,ed era stata affidata alle cure amorevoli di Madame Giry, l’insegnante del corpo di ballo della celebre Opera Populaire.

La prima volta che aveva visto la donna era rimasta intimidita dalla sua aria austera ed inflessibile.
Ma ben presto,vivendole accanto, scoprì quanto Madame Giry sapeva essere materna e dolce, a dispetto dell’apparenza severa.

 

Si affezionò a lei come ad una vera madre…in fondo la sua l’aveva appena conosciuta, era morta di parto poco dopo averla data alla luce.  Si affezionò moltissimo anche alla figlioletta di Madame, Meg, che ben presto divenne la sua più grande amica e confidente.

 

Ma nonostante questi nuovi affetti,le capitava spesso di essere sommersa da una nuova ondata di dolore straziante,quando pensava alla morte del suo adorato papà.

Aveva preso l’abitudine di scendere nella piccola, diroccata cappella del Teatro, in disuso da anni ormai, e rannicchiata davanti ad un piccolo altare, dopo aver acceso una candela per la sua memoria, pregava fervidamente per ore.

 

,per la prima volta,udì la Voce.

La Voce d’oro.

Una voce piena di compassione ed amore,che la implorò di non piangere, e che cantò per lei, per farle tornare il sorriso.

 

Christine fu colpita da questo evento, ma non si spaventò come avrebbe fatto qualunque altra bambina. Quella voce non poteva che appartenere all’Angelo della Musica, lo spirito guida promessole da suo padre.

Per mesi quella voce si fece sentire solo di rado, nella quiete della cappella o al momento di andare a letto.. quand’ella non riusciva a prendere sonno, quel canto celeste la tranquillizzava e la conduceva verso sogni felici.

 

Poi,quando aveva circa dodici anni, e già si esibiva come ballerina di fila nel balletto dell’Opera, la Voce le aveva domandato di cantare. Lei,incerta,aveva gorgheggiato qualche nota di una vecchia ballata nordica, una canzone che le aveva insegnato anni prima suo padre,per rallegrarla durante i lunghi inverni svedesi.

 

Terminato di cantare,Christine era rimasta interdetta.

Avrebbe giurato che il suo Angelo stesse piangendo…

Ma non era assolutamente possibile..gli Angeli non piangono,vero?

 

Recuperando un tono fermo di voce, l’Angelo l’aveva lodata per il suo talento,e da quel giorno in poi aveva iniziato ad impartirle lezioni di canto.

 

All’inizio lei seguì obbediente queste lezioni,ma senza entusiasmo, quasi soltanto per compiacere il proprio Angelo…ma mentre il tempo passava, si stupì dei propri progressi..e non solo.

Ogni volta che cantava per lui, ogni volta che lui cantava per lei,era come se in qualche modo la loro relazione si facesse più stretta, più forte.

Da una parte questi nuovi sentimenti la terrorizzavano, dall’altra la attraevano come il canto di una sirena.

 

Un giorno,qualche anno più tardi, dopo che il famigerato Fantasma dell’Opera (non si trattava di null’altro che una stupida leggenda, ovviamente, ma tutti al teatro vi credevano ed erano pronti ad attribuirgli ogni colpa!) aveva provocato degli incidenti in scena, la famosa Diva, la Carlotta, aveva piantato in asso lo spettacolo.

 

Gli impresari e il resto del cast erano assolutamente disperati… fu allora che Madame Giry propose di far cantare la giovane Christine Daae.

All’inizio tutti le avevano scoccato uno sguardo di profondo scetticismo.

Una ballerina,che cantava nei panni della star? Assurdo…

Ma appena la sua voce era fluita cristallina nell’aria, avevano cambiato parere.

 

Quella stessa sera si era esibita come protagonista nei panni di Elissa, e aveva dedicato nel suo cuore ogni applauso, ogni sorriso, ogni complimento al suo amato Angelo.

 

Quella stessa sera aveva anche ritrovato il suo più caro amico d’infanzia, Raoul…che ora era diventato il Visconte de Chagny.

Come sembravano lontani i tempi in cui, bambini appena, giocavano insieme in Normandia… ora appartenevano a due mondi diversi ed inconciliabili.

O almeno,così aveva pensato.

 

 

Ormai quella presenza celeste era diventata come un’ossessione per lei, e quando aveva trovato il coraggio di confidarsi con Meg, la ragazza le aveva dato della visionaria.

Non esistono Angeli della Musica, aveva sentenziato.

Come poteva saperlo con assoluta certezza?

 

Del resto il suo Angelo non le si era mai mostrato, ne aveva solo udito la voce.

E se.. se fosse stata solo una sua allucinazione?

Un sogno dettato dal disperato bisogno di una guida?

 

Per giorni pianse,digiunò e implorò l’Angelo di mostrarsi a lei.

Era quasi allo stremo delle forze.. quando improvvisamente l’Angelo apparve nella sua stanza, attraverso lo specchio.

Non era un Angelo, ma un uomo.

Un uomo alto e forte, dallo sguardo penetrante e sicuro, ma che indossava una mezza maschera bianca sulla metà sinistra del viso.


Con un brivido Christine si rese conto che l’Angelo era solo un uomo,e che l’uomo era il Fantasma dell’Opera.

Ciononostante la strana attrazione che provava nei suoi confronti non si affievolì.

Quell’uomo,quell’Angelo aveva stregato la sua anima,vinto ogni resistenza del suo spirito.

L’amava,senza dubbio.

Le sue parole non erano mai state dirette, ma la idolatrava come una Dea.

 

Però,poteva restare in sua compagnia la notte soltanto.

Il suo angelo non abbandonava mai il suo sotterraneo regno di tenebra, tranne che per qualche veloce incursione ai danni degli impresari. Era lei a doverlo raggiungere laggiù…

 

Di giorno Mademoiselle Daae cantava, esercitando la propria voce o esibendosi negli spettacoli serali.

Con gran stizza della Carlotta,era diventata lei la vera attrazione del Teatro, la star per cui si faceva la fila al botteghino. Un insperato trionfo a detta di tutti.

 

La notte,scendeva nel suo regno e donava tutta la sua arte e la sua anima all’Angelo.

Aveva conosciuto la deformità del suo viso sfigurato,ma dopo un’iniziale momento di terrore e smarrimento, ora non ne aveva più alcuna paura.

 

Like the sound of silence calling,
I hear your voice and suddenly
I'm falling, lost in a dream.
Like the echoes of our souls are meeting,
You say those words and my heart stops beating.
I wonder what it means.
What could it be that comes over me?
At times I can't move.
At times I can hardly breath.

                                                            Josh Groban, When you say you love me

 

 

Questa doppia vita ovviamente lasciava le sue tracce sul viso sempre più smunto a pallido di Christine.

Raoul, che contro ogni buonsenso imposto dall’etichetta si era messo a corteggiarla, non ci mise molto a comprendere cosa stava succedendo. Spiandola scoprì il segreto dell’Angelo della Musica,e tentò di strapparla dalle sue grinfie.

Una sera le domandò di sposarlo,e in uno sventurato momento, scossa per l’assassinio di Joseph Buquet e commossa dalla bontà di sentimenti del suo amico, Christine accettò.

 

Da quel momento iniziò una lenta catastrofe che li travolse tutti…fino alla caduta del lampadario,e al suo rapimento durante la performance del Don Juan Triumphant…

 

Il Fantasma l’aveva trascinata nel suo regno,e l’aveva messa di fronte ad una scelta terribile.

Avendo catturato Raoul,l’aveva ricattata.

Se lei non lo avesse sposato, avrebbe ucciso il Visconte.

Se invece lo avesse fatto, il ragazzo sarebbe stato libero,ma lei sarebbe stata legata a lui per l’eternità.

 

Ricatto crudele e meschino…ma dopo pochi istanti di smarrimento,lei aveva capito cosa doveva fare.

 

Accettò la sua proposta,infilandosi l’anello che lui le aveva donato.

E dimentica dell’orrore del suo viso, ormai senza maschera, lo aveva baciato.

Era stato il suggello del loro patto…accettava di essere legata a lui per l’eternità.

 

Lo aveva fatto per salvare Raoul da una morte certa ed orribile.. o forse no?

No.Perlomeno, non solo.

 

Nonostante fosse sempre stata una ragazzina viziata, aveva intuito se non compreso appieno la profonda disperazione che spingeva un uomo a delitti tanto efferati, ad una pazzia tanto indomabile.

Lo avrebbe aiutato a guarire stesso,le proprie oscure ferite.

Dopo tutto, per anni il suo Angelo aveva fatto ogni cosa per lei.

Era giunto il momento di ricambiare tanta dedizione.

 

Ma ancora una volta le cose erano andate diversamente da come aveva immaginato.

Lui,piangendo,l’aveva respinta.

Aveva sciolto il cappio che intrappolava il Visconte, e gli aveva ordinato di riportare Christine in superficie. 

Di renderla felice….

 

Christine da quel momento in poi rammentava poco o nulla.

Una nebbia fitta ricopriva i suoi scarsi ricordi.

Aveva pianto,si era dibattuta..o aveva accettato passivamente il suo destino?


L’unica cosa certa è che in quel momento era in carrozza con il Visconte,e che non sapeva dove stessero andando. Si sentiva triste,vuota.

E per la prima volta, dal giorno dell’incontro con l’Angelo,tanti anni prima, si sentiva veramente sola.

 

 

  
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