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Autore: beat    14/10/2009    5 recensioni
Un mistero aleggiava nella Sesta Casa.
Un mistero che arrovellava il santo della Fenice.
Un mistero che presto avrebbe trovato una sconvolgente risposta.

{Dedicata a Ren_chan e LeFleurDuMal}
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Phoenix Ikki, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Autore: beat
Genere: Mistero, Suspance, Commedia
Personaggi: Phoenix Ikki, Virgo Shaka
Rating: Giallo
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: E dire che di solito sono una persona seria! ._. Questa cosa fa anch'essa parte del filone di fiction “Il fandom di Saint Seiya è troppo serio! Alleggeriamolo un po'!”. Spero di essere ancora in grado di scrivere cose più serie, in futuro...
Disclaimer:  Saint Seiya e i suoi personaggi sono di Kurumada. Ma appena scopro come posso rubarglieli, questi due me li prendo io. *spuccia il bastard pairing*
Disclaimer2:  Aiolia che gioca alla Playstation con Kanon, Milo e un non troppo convinto Camus, non sono un'idea mia ma di Ren_chan (
Waterloo). Mi fanno ridere!
Dedica: A Ren_chan e LeFleurDuMal. Perché il bastard pairing nelle vostre mani diventa semplicemente divino. Vi adoro! <3


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Un mistero aleggiava nella Sesta Casa.
Un mistero che arrovellava il santo della Fenice.
Un mistero che presto avrebbe trovato una sconvolgente risposta.


Mistero e terrore alla Sesta Casa


I passi della Fenice risuonavano 
stranamente lievi, quasi egli non volesse in alcun modo disturbare la santità di quel luogo.
Sebbene non avesse mai piegato la testa davanti a nessuno – tanto meno davanti a lui – non era mai riuscito a scacciare dal suo animo quel sentore di sacro terrore che lo spingeva in maniera quasi inconsapevole a mostrare nel sesto tempio un rispetto così inconsueto per il suo carattere.
L'eco dei passi leggeri si spegneva quasi immediatamente.

Ma non era quello a preoccupare Ikki.
No, nell'aria c'era qualche cosa di diverso, qualche cosa di strano.
Non sembrava regnare la solita calma, la solita quiete riflessiva e permeante.

Era forse a causa del rumore insolito che sentiva provenire dalla parte più intima della Sesta Casa?
Sì, probabilmente era quello.
Rumori indistinti, come di grida ovattate e soffocate, si sentivano giungere dal cuore del tempio.

I passi di Phoenix si fecero ancora più leggeri, quasi non respirava più per non produrre rumore rivelatore.
Doveva scoprire che cosa stava avvenendo di tanto misterioso in quel luogo.
Doveva svelare il mistero della Sesta Casa.

Silenzioso scivolò nell'ombra delle colonne, rapido e flessuoso.
Più si avvicinava, più i suoni misteriosi si facevano più forti e distinti.
Il dubbio nella mente del santo di bronzo. Non riusciva a capire, ma doveva scoprire che cosa Virgo gli stava nascondendo. Che cosa stava nascondendo a tutti.

Il cosmo azzerato, il passo furtivo. Non si sarebbe fatto riconoscere.
Non voleva dargliela vinta di nuovo.
Si appostò dietro l'ultima colonna, prese un breve respiro.
Aguzzò le orecchie e i sensi tutti.
Virgo non si era accorto di lui.
Sorrise appena, già pregustando la vittoria meritata.
Un movimento rapido, invisibile, e gli fu davanti.

Un movimenti altrettanto rapido, ma Shaka aveva abbassato la guardia e non fu abbastanza rapido.
Le labbra dell'Illuminato si strinsero, una linea sottile e dritta sul bel viso tranquillo. Apparentemente tranquillo.
Il braccio sinistro ancora a mezz'aria, non abbastanza rapido da nascondere il telecomando che ancora stringeva in mano.
Le labbra di Ikki si piegarono appena, disegnando sul suo volto ilare un sorriso beffardo e pieno di vittoria.

“Con le mani nel sacco, Virgo!” decretò la sua vittoria.

Ormai nemmeno lui poteva ribattere adeguatamente.
Ma non era nell'animo di Shaka ammettere così facilmente la sconfitta per cui, recuperando perfettamente il suo solito modo di fare pacato e tranquillo, con un gesto fluido ma troppo veloce per essere disinvolto, ripose il telecomando tra le pieghe del suo sari.

“Benvenuto Phoenix, non ti aspettavo. Che cosa ti porta alla Sesta Casa?” educato, disponibile.

Ma all'occhio attento di Ikki non sfuggì la vera intenzione di Shaka: sviare il discorso.
Intento inutile, visto che nell'aria si poteva ancora sentire il debole suono del crepitare dello schermo che si spegneva. Per non parlare del sottofondo dato dal mangianastri ancora in funzione.

“Dimmi, Virgo, esattamente che cosa stavi contemplando, prima ti interrompessi?!”

Quasi gliela sputò in faccia quell'insinuazione, sarcastico e bastardo come solo lui sapeva essere.
Shaka cercò di ignorare il suo tono di voce. Arrogante.
Rispose calmo e posato, anche se le sopracciglia erano impercettibilmente corrugate.

“Temo che fossero contemplazioni troppo elevate per il tuo attuale livello, Phoenix.”

Il bastardo stava cercando di provocarlo per fargli abbandonare la strada maestra. Il sorriso di Ikki si allargò di più. Ormai conosceva i suoi polli, non ci sarebbe cascato.
E Shaka poteva fare lo gnorri quanto voleva, tanto ormai lui aveva svelato il suo segreto.
Aveva finalmente avuto risposta a quella domanda che lo aveva assillato dalla prima volta che era entrato nella casa della Vergine. Senza intenzioni bellicose, ovviamente.



“Virgo?!” Ikki lo chiamò dall'altra stanza.

Shaka si concesse il tempo di finire di versare l'infuso in due tazze, prima di tornare dal suo ospite e degnarlo di una risposta.

“Sì, Phoenix?” concesse infine la sua attenzione al cavaliere della Fenice, porgendogli un'elegante quanto sobria tazza di ceramica.


“Come mai l'
Illuminato ha quell'affare in casa propria?!” domandò, decisamente perplesso, indicando il vecchio televisore ingrigito che campeggiava in un angolo del salotto.

Shaka sorseggiò lentamente il suo thè, e Ikki dovette aspettare qualche minuto prima che l'altro lo degnasse infine di una risposta.


“Non si rifiuta un dono. È scortese.”


“Dono?!”


“Aiolia ha acquistato un apparecchio
nuovo, e ha pensato gentilmente di regalare a me il suo dismesso.”

In effetti Ikki sapeva che Leo, in occasione di non sapeva bene cosa, aveva festeggiato comprandosi uno schermo piatto a dir poco gigante, che era stata la gioia di tutti i suoi amici che ora erano fissi alla Quinta Casa a giocare alla Playstation. Era una cosa quasi imbarazzante per lui dover assistere – ogni volta che passava dalla Casa del Leone per arrivare a quella della Vergine – alla scena di tre-quattro Gold Saint che si accanivano come matti a giocare con i propri alter ego digitali. E mai una volta che li avesse visti giocare a qualche cosa di diverso da Saint Seiya!


“Capisco...” concesse Ikki, ritornando al discorso “Ma non comprendo perché lo tieni in qui in salotto. Non dirmi che la guardi veramente!”


Shaka scosse leggermente la testa, la lunga chioma che disegnò un semicerchio dorato nell'aria.


“Non essere sciocco Phoenix. Non mi trastullo con simili perdite di tempo.”




“A quanto pare anche tu non sei poi così divinamente distaccato!”
Irriverente ragazzino dalla lingua tagliente.

Avrebbe dovuto punirlo come meritava per la sua insolenza, se solo questo non avesse comportato uno sforzo fisico e psichico non indifferente, perfino per lui.
Ragionando un attimo, decise che era meglio adottare il comportamento che otteneva i migliori risultati con il minimo sforzo.
Cominciò a meditare.
Letteralmente.
Chiuse gli occhi e ignorò Ikki.
Sapeva che questo suo comportamento avrebbe mandato il ragazzo fuori dai gangheri. Odiava essere ignorato. Specie se era Virgo a farlo.

Ma Phoenix questa volta era davvero deciso a tutto.

Per cui ignorò il fatto che Shaka lo stesse ignorando e, lesto come un gatto, si mosse a colpo sicuro, gettandosi addosso al Buddha, mirando al punto dell'abito dove aveva visto scomparire il telecomando.
Shaka, esterrefatto per l'aggressione che non aveva previsto, spalancò gli occhi di colpo e tentò con scarsi risultati di allontanare quel ragazzino impudente dal suo sacro corpo. Nessuno osava nemmeno sfiorarlo: e Ikki gli si gettava addosso senza problemi, senza tema di ripercussioni. Le mani veloci e pressanti che non rispettavano la sua sacra persona.
Oh, questa volta l'avrebbe punito severamente!
Ma prima che potesse anche solo pensare ad una vendetta adeguata, Ikki si era già districato da lui, allontanandosi di qualche passo. Mettendosi istintivamente ad una distanza di sicurezza.
Ma aveva gli occhi che brillavano, e in mano teneva il simbolo della sua vittoria.

“Phoenix, ti avverto!” minacciò il biondo monaco.

“Lo sai che non mi fai paura!” ribatté l'altro, sorridente e spavaldo.

“Dovresti, invece!” rincarò la dose, assottigliando i bellissimi occhi di azzurro tremendo.

Ikki gli rivolse il suo miglior ghigno di sberleffo e gli voltò le spalle.
Puntò il telecomando verso il ricevitore e schiacciò il pulsante d'accensione.
Shaka non tentò nemmeno di bloccarlo: per il momento non poteva più fare nulla.
Più tardi avrebbe avuto la sua rivincita.

Ikki fissò lo schermo, basito.
Lentamente si voltò di nuovo verso Shaka, una palesa perplessità dipinta in viso.

“Che roba è?!”

Sullo schermo stavano passando quelle che dovevano essere delle comparse di un terribile film horror. Di serie B era dir tanto.
Per i pochi secondi che Ikki guardò poté cogliere che la recitazione era di livello infimo, e gli effetti speciali facevano pena. Lo zombie che in quel momento inquadravano a tutto schermo era di un finto palese.

“Shaka di Virgo, ma che diavolo stavi guardando?!”

Notte degli zombi II” ammise, candidamente.

Ikki lo stava fissando con gli occhi spalancati.
Per un attimo temette che al posto di Shaka si fosse infiltrato Kaysa di Lymnades, o qualche altro essere malvagio con capacità illusorie o mutaforme.
O che magari il Santo della Vergine fosse impazzito nottetempo.
Forse un Genro Maoken particolarmente insidioso.

“Ti pregherei di smetterla di fissarmi in quel modo.”

“Come se stessi fissando un pazzo? Beh, al momento mi dai questa impressione, Virgo.”

Shaka sospirò.
O, almeno, emise un lieve e delicato suono che per gli altri comuni mortali sarebbe stato l'equivalente di un sospiro di rassegnazione.
Scese dal Loto di pietra e si diresse verso un angolo del fondo del tempio. Scostò un tenda rossa decorata e Phoenix poté vedere con i suoi occhi ciò che il grande Virgo aveva nascosto a tutti quanti.
Ovvero una collezione di film horror.

“Cosa?!” chiese Ikki, più a se stesso che a Shaka in realtà.

Rimase in silenzio per molti, lunghi attimi.
Virgo stette in silenzio con lui, in attesa che il ragazzo recuperasse l'uso della parola.
Infine, lentamente, Ikki incrociò il suo sguardo con quello limpido di Shaka.

“Puoi spiegarmi che cosa significa tutto ciò?”

“Posso.”

“...”

“...”

“Beh, fallo!”

Shaka sorrise benevolo, invitandolo a sedersi. Ikki lo seguì fino al basso tavolino poco lontano dalla televisione. Si sedette poco elegantemente tra i molti cuscini sparsi attorno al tavolo, mentre Shaka faceva lo stesso, seppur con maggior grazia.

"Che vuoi sapere?” domandò Virgo.

"Perché hai un'intera collezione di film horror?”

"Bisogna conoscere a fondo il nemico per poterlo affrontare al meglio.” sentenziò Shaka, come se avesse appena dato la risposta alla domanda più importante dell'universo. Anche se in cambio si beccò un'occhiataccia.

“Non prendermi per il culo e rispondi!”

“Il linguaggio, Phoenix!”

Ikki ringhiò.
Shaka, per nulla impressionato, concesse il sapere al suo giovane ospite.

“Devi conoscere il tuo avversario. Sapere quali sono le sue paure. I suoi timori. Tu meglio di molti altri tuoi amici dovresti sapere l'importanza di questa questione. Piegare il nemico mostrandogli solamente le sue più ancestrali paure.”

"I...mostri?!”

“Ovviamente, Phoenix. Non dirmi che non ti sei mai servito di illusioni di questo tipo per terrorizzare i tuoi nemici.”

A Ikki partì automaticamente un flashback dove si riguardò come al cinema tutte le illusioni che aveva usato. In effetti doveva ammettere che la maggior parte erano proprio bastarde, piene di sangue, squartamenti e mostri di ogni tipo. A ben pensarci potevano benissimo essere il pezzo forte di un qualunque film horror.
Il flashback si dissolse e lui ritornò con l'attenzione su Shaka.

“Vuol dire che tu prendi spunto da questa robaccia per le tue illusioni? Usi davvero queste cose?!”

"Non hai idea di quanto gli uomini – per coraggiosi che siano – temano mostri e demoni. È sempre una carta vincente da giocare. Destabilizza anche il cuore più saldo.”

Ikki sbatté le palpebre, velocemente.
In effetti aveva sentito dire che le illusioni create da Virgo erano terribili.
Ma non credeva che una persona come Shaka potesse davvero avere una passione del genere. I film horror!
Ikki crollò la testa, sconsolato.
Shaka sorrise al suo indirizzo, benevolo.

“L'insegnamento si nasconde anche nell'oggetto più insignificante.”

"Anche in una vecchia cassetta?”

“Anche.”

Ikki sospirò rassegnato.
Il sorriso di Shaka si allargò impercettibilmente.
Si alzò dai cuscini per recuperare il telecomando del videoregistratore che era rimasto appoggiato sul Loto di pietra.
Poi tornò a sedersi al basso tavolino. Dallo stesso lato di Ikki questa volta.
Schiacciò un tasto del telecomando e le immagini sullo schermo cominciarono a muoversi velocemente all'indietro. Dopo un po' Shaka fece ripartire il nastro.

“Sei giovane, Cavaliere di Phoenix. E hai ancora molto da imparare.”

Ikki lo squadrò con cipiglio severo, ma si ritrovò a sospirare di nuovo, girandosi verso il televisore.
Era un chiaro invito a restare e Ikki non lo poteva rifiutare.
Concentrò infine tutta la sua attenzione sul film. In effetti non era poi così male, a guardarlo come intendeva Shaka. Forse non diceva solo scempiaggini.

Non si era accorto, Ikki, che ad un certo punto si era perfino trovato a sobbalzare per la comparsa improvvisa di uno zombie parecchio sanguinolento. Si spostò istintivamente verso Shaka, a meno di una spanna di distanza da lui.
Virgo sorrise senza farsi vedere, ben sapendo che Phoenix avrebbe reagito con sdegno alla sua reazione divertita.
In fondo era ancora un ragazzino.
Temprato da molte battaglie, ma in sostanza ancora inesperto della vita. E di sicuro inesperto di quei film. Forse non se ne era reso conto, ma aveva sussultato più di una volta, non aspettandosi scene che per un esperto del genere quale era lui, ormai, erano più che prevedibili.
Con un gesto delicato e quasi invisibile agli occhi di Ikki incatenati allo schermo, gli passò un braccio intorno alla vita, attirandolo a sé. Il corpo di Phoenix reagì d'istinto, senza che il proprietario avesse bisogno di impartire alcun ordine: si spostò per mettersi più comodo, e si appoggiò contro il petto di Shaka, un incastro perfetto, più di una volta sperimentato.
Così rimasero, praticamente abbracciati, continuando a guardare quel film in effetti di scarsa qualità.
Shaka sorrise, già pregustando le videocassette che avrebbe fatto vedere a Ikki in seguito.
Lì sì che si sarebbe spaventato davvero. Altro che qualche sussulto.
Shaka lo strinse a sé, possessivo.

Quel ragazzino arrogante andava punito per la sua sfacciataggine!
 



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Angolo dell'Autrice:

Ebbene sì, svelato un altro grande segreto di Shaka di Virgo: ha la passione per i film Horror! ù__u
Ahahahah! XD
No, sul serio. Avete mai fatto attenzione al Tenma Kofuku? O alle illusioni che usa contro Saga&co. nella serie di Hades?!
Roba dei peggio film di paura! Shaka mostra chiaramente una predilezione per il gusto dell'orrido.
XD

Scusate di nuovo per la poca serietà.
Ma anche per questa, mi è venuta l'idea all'improvviso e mi sembrava carina da mettere in una fiction!


*** Ne approfitto per ringraziare sentitamente Tsukuyomi (al tuo servizio!), Himechan e whitesary, che hanno commentato l'altra mia fiction Ristrutturazioni.
Il Granchio vi ringrazia tutte per la solidarietà dimostrata! ***


Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat




   
 
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