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Autore: Mary Lunanera    14/10/2009    7 recensioni
Londra, stazione di King’s Cross.Due nuovi studenti, un ragazzo ed una ragazza, avevano fatto la loro comparsa, sulla banchina, con le rispettive famiglie. La famiglia dei Malfoy e quella dei Weasley.
Dal capitolo quinto il rating sarà arancione per certe scene esplicite che si susseguiranno nel corso della storia.
Personaggi:Nuova generazione, Scorpius/Rose, Serpeverde, Grifondoro, Nuovi personaggi.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Image and video hosting by TinyPic To Disguise One’s Sorrow- Nascondere il proprio dolore

To Disguise One’s Sorrow- Nascondere il proprio dolore

 

 

Prologo

Londra, stazione di King’s Cross.

Come ogni anno, il primo di settembre gli studenti si ritrovavano dopo le vacanze estive, al binario 9 ¾, in attesa

di prendere l’espresso che li avrebbe portati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Due nuovi studenti, un ragazzo ed una ragazza, avevano fatto la loro comparsa, sulla banchina, con le rispettive famiglie.

Famiglie che erano ormai entrambe famose nel Mondo Magico, perché avevano avuto modo di essere legate al nome

di Harry Potter.

La famiglia dei Malfoy e quella dei Weasley.

Il ragazzo, Scorpius, era il figlio unico di Draco ed Astoria Malfoy. Camminava tra i suoi genitori, indossando un cappotto

scuro abbottonato fino alla gola. Sembrava Draco, quando aveva la sua età. Capelli biondi, pelle diafana, occhi grigi,

portamento austero.

La ragazza, Rose, era la primogenita dei coniugi Ronald ed Hermione Weasley. Camminava davanti ai suoi genitori,

indossandoun paio di jeans babbani ed un golfino color crema. Assomigliava a sua madre, fisico snello,

occhi color cioccolato, capelli castani.

Al contrario di Hermione, però, i suoi capelli erano lisci e fluenti, con ciocche più chiare, che risplendevano alla luce del sole.

Draco Malfoy aveva visto la famiglia Weasley avvicinarsi ed aveva rivolto loro uno sguardo e un cenno di saluto,

soffermandosi un attimo di più sulla figura di Hermione. Lei aveva ricambiato il saluto con un altrettanto lieve cenno

della testa. Ma nell'attimo che era durato quel saluto appena abbozzato, gli occhi di Draco ed Hermione avvinti da una

forza più grande della loro volontà, si erano rattristati. Nessuno però, tranne loro, aveva colto quello sguardo.

Poi Draco aveva salutato il figlio, una mano a stringere la spalla del ragazzo, raccomandandogli di studiare e di

stare tranquillo, che nei Serpeverde si sarebbe trovato bene. Astoria invece, lo aveva stretto a sé, in un abbraccio

meno formale e lo aveva baciato sulla fronte. Esauriti i saluti, lo avevano invitato a salire sul treno prima degli altri studenti,

così da potersi scegliere un buon posto per godersi il lungo viaggio. Scelse uno scompartimento vuoto e si era seduto

 vicino al finestrino.

Hermione aveva stretto a  la figlia, con forza, come a volerle trasmettere tutto l’affetto che sentiva per lei. Ron,

dal canto suo, le aveva sfiorato la guancia con un bacio, raccomandandole di non dare confidenza alla Casa Serpevede. 

La moglie, disapprovando in pieno la raccomandazione del marito, lo aveva colpito con uno sberleffo sul braccio.

Per quanto riguardava eventuali raccomandazioni sullo studio, entrambi non ne avevano espresse: Rose, oltre alla bellezza,

aveva ereditato anche l'intelligenza della madre. Per cui non ci sarebbero stati problemi in quel campo. Salutati ancora

una volta i genitori, la ragazza era salita sul treno assieme ai suoi cugini, prendendo posto accanto ai suoi parenti.

Era arrivata l’ora della partenza, le undici in punto.

L’espresso aveva fatto un lungo fischio e aveva iniziato a lasciare la stazione. Cenni e urla dei ragazzi si sprecavano

dai finestrini aperti del treno, per un ultimo saluto ai familiari. Solo un ragazzino era rimasto seduto composto,

come del resto non si erano scomposti i suoi genitori sulla banchina della stazione: Scorpius Malfoy.

Il viaggio, lo sapevano tutti, sarebbe stato lungo. Così i nuovi studenti avevano iniziato a chiacchierare tra loro,

coscienti che, di lì a breve, sarebbero potute nascere grandi amicizie o, in alcuni casi, utili collaborazioni.

Rose, dopo un ora di viaggio seduta accanto ai suoi rumorosi cugini James e Albus, aveva deciso di alzarsi

e fare un giro per i vagoni del treno.

         - Hei Rosie! Dove vai?- le aveva chiesto James.

- Sono stufa di sentire i vostri discorsi. Vado a sedermi in qualche posto più tranquillo, dove possa leggere

 in pace Storia di Hogwarts! - aveva risposto al cugino, con un pizzico di fastidio nella voce.

-         Rose, tu sei strana forte!-, e James si era girato di nuovo verso il fratello Albus. Tornando ad occuparsi

  di dare delle dritte al fratello minore, su formazioni e manovre di Quidditch.

Rose si era incamminata lungo il corridoio del treno con il libro tra le mani, cercando uno scompartimento che

non fosse pieno di ragazzi rumorosi e in vena di scherzi. Certi studenti, infatti, stavano usando pallottole puzzole,

pasticche vomitose e nuove invenzioni acquistate, sicuramente, nel negozio di suo zio George.

Stava proprio per perdere le speranze, quando aveva visto uno scompartimento con le tende tirate. Sembrava

non ci fosse nessuno, dato che dal suo interno non proveniva alcun rumore. Bene, aveva trovato il posto giusto

per potersi rilassare e leggere il suo libro in pace. Aveva aperto la porta dello scompartimento, persa nei suoi pensieri

e non si era accorta subito del ragazzo, anche lui un espressione pensierosa, seduto vicino al finestrino.

- Ehi! Non ti è stato insegnato che se trovi una porta chiusa, bisogna bussare prima di entrare?- così l'aveva

 apostrofata il ragazzino, palesemente infastidito dalla sua intrusione.

- Oh, scusa...non immaginavo ci fosse qualcuno!- aveva risposto sorpresa Rose.

- Un evidente mancanza di buone maniere da parte tua. Vivi per caso in una caverna?- e dopo il fastidio,

era con un tono mellifluo che le aveva nuovamente rivolto la parola.

-         Il maleducato, mi sembra sia tu, caro il mio signorino tutto di un pezzo! Ti chiedo scusa per essere entrata

 senza bussare.

-            Resta il fatto però che non c'era bisogno di farmelo pesare così... offendendomi senza darmi la possibilità

 di spiegare!. –

Rose, invece, aveva assunto un tono di voce offeso ed anche un po’ infuriato.

- Come osi! Tu… tu…non sai chi sono io!- la voce del ragazzo si era fatta minacciosa.

- Questa Poi! E chi saresti tu!- aveva ribattuto, sempre più infuriata, Rose .

- Sono Scorpius Malfoy! Unico discendente della grande famiglia Malfoy!-.

- Ah sì? Bella famiglia, la tua!- ora c'era un sorriso di scherno sulle labbra della ragazza - Una famiglia di 

  Mangiamorte che è stata fedele a Voldemort!-.

         -Insolente! Come ti permetti di affermare tale infamia! Mio nonno e mio padre sono stati scagionati da tutte

  quelle false accuse!- queste parole, erano uscite come un ringhio dalla bocca di Scorpius.

    -Un momento, calma!- Rose fece un sonoro respiro ispirando l’aria.- Abbiamo iniziato con il piede sbagliato.

     Mi dispiace per quello che ho detto, non volevo essere offensiva, ma mi sono sentita aggredita, ed è una cosa

     che non sopporto…e che mi porta ad esagerare! Scusami, ancora.-

Il ragazzo era tornato ad assumere un'espressione pensierosa

- Mmm! Accetterò le tue scuse...-.

- Rose Weasley .-

- Weasley? Ora capisco!- ed era scoppiato in una fragorosa risata.

-  Prego?-, lo aveva guardato Rose stizzita.- Che intendi con “capisco”?-.

- Che Tuu dolce fanciulla, fai parte di quella famiglia Filobabbana a cui mio nonno fa sempre riferimento,

per citare ad esempio una famiglia di traditori del proprio sangue! O come dice lui :“gli Weasley, una famiglia

dal sangue annacquato”. Oppure: “una famiglia di Maghi, come la loro, hanno contribuito alla rovina

del Mondo Magico”.  Ma non vado avanti oltre... sai non vorrei diventare davvero offensivo!-.

-Tuo nonno è un Mangiamorte! Odia e disprezza tutti quelli che non hanno Sanguepuro. Anche mio nonno

  mi ha raccontato cose molto offensive sul signor Lucius Malfoy! Devo dedurre che anche tu, la pensi come lui?-

 -No… Penso che mio nonno esageri. Ma mio padre, mi chiede sempre di assecondarlo, altrimenti gli prenderebbe

 un colpo! Papà, infatti, non è della sua stessa opinione.-

 -Strano…credevo che la vostra famiglia odiasse dal profondo del cuore i Mezzosangue. Tanto che mio papà

 mi ha sempre raccontato che il signor Malfoy e mia madre non si sopportavano, proprio per il fatto che lei era figlia

di babbani- e sul volto di Rose era comparsa un'espressione pensierosa.

-Da quando io abbia memoria, non ho mai sentito mio padre denigrare la signora Weasley. Anzi, un giorno mi disse

che la ammirava. Nonostante fosse una Mezzosangue era più dotata di certi maghi Purosangue, tanto da essere

la prima della classe. Mi disse che c'era della sana rivalità tra loro.

Silenzio. I loro pensieri avevano preso direzioni diverse: ognuno stava immaginando i propri genitori ad Hogwarts.

Quando erano stati ragazzi, poco più grandi di loro, alle prese con l'odio, il dolore e il terrore che aleggiava in quegli anni,

a causa del Signore Oscuro. Tutto ciò che aveva scatenato la Seconda Guerra Magica. Portando morte e distruzione

su entrambi i fronti.

Ma ora era tutto finito. La pace nel Mondo Magico durava da quasi venti anni, da quando il ragazzo della profezia

Harry Potter, aveva sconfitto Lord Voldemort.

A Scorpius, improvvisamente gli venne un attacco di asma, gli mancata l'aria e aveva sentito l'esigenza di sbottonare

il cappotto, rimasto sinora allacciato fin sotto la gola. Ma le sue mani sembravano incapaci di liberare i bottoni dalle asole.

Quasi che la cosa volesse ricordargli che un Malfoy, difficilmente, si lasciava andare.

Rose, si era accorta della difficoltà momentanea del ragazzo. E, senza proferire parola, si era avvicinata a lui per aiutarlo.

Quando finalmente, il cappotto si era sbottonato, a Scorpius era sembrato di poter tornare a respirare liberamente senza

aiuto pozioni, quasi avesse tolto un macigno.

A quel punto Rose, riprendendo in mano il suo libro, aveva indicato uno sei posti vuoti davanti a lui.

- Posso proseguire qui, con te, il mio viaggio?-

- Se proprio ci tieni, fai pure.- le aveva risposto, con aria indifferente ma che dentro di se ne era felice.

Rose con una alzata di spalle aveva riaperto il libro e aveva ripreso la sua lettura.

Il ragazzo aveva iniziato ad osservarla. Era come se da lei provenisse un'energia, in grado di farlo stare meglio.

E per un breve attimo, un pensiero si era affacciato: forse sarebbe stata proprio lei a liberarlo dalle catene che lo tenevano

avvinto ad una vita di obblighi e doveri. La vita che ci si aspettava da un Sanguepuro come lui. Anche un altro pensiero,

forse ancora più sfuggente del primo, aveva fatto capolino: Rose era la metà della sua“mela”* come diceva la leggenda?

Il viaggio era durato a lungo, proprio come i rispettivi genitori avevano prospettato. Ma per Rose e Scorpius, era parso

Volare il tempo. Forse perchè, dopo l'iniziale silenzio, si erano ritrovati a parlare di loro. E quello che avevano scoperto

di entrambi, rappresentava un'assoluta novità. La ragazza si era ritrovata a raccontare di una vita libera, quasi selvaggia

e il giovane di una vita fatta di regole ed obblighi, derivanti dal peso del suo cognome. Si erano ritrovati anche a parlare

come se fossero amici che si conoscevano da sempre. Tra loro si era creata un'alchimia, di cui nemmeno loro,

avrebbero saputo individuarne gli ingredienti.

Solo poco prima che il viaggio giungesse al termine, Rose era tornata dai cugini. In compagnia di Scorpius,

per poterglielo presentare. La reazione dei due fratelli era stata la medesima: sia James che Albus, inizialmente erano rimasti

sorpresi davanti al giovane con quel cognome, ma poi lo avevano salutato senza pregiudizi.

Scorpius, dal canto suo, aveva trovato subito simpatico quel ragazzino dagli gli occhi verdi, Albus Potter.

Ed era sicuro che anche suo fratello maggiore, James, lo fosse.

Insieme, si erano ritrovati sulla banchina della stazione di Hogsmeade, che ormai era buio. Avevano visto comparire

l'enorme figura di Hagrid, il guardiacaccia e insegnante di Cura delle Creature Magiche che dava loro il benvenuto.

A quel punto, però, dovettero salutarsi. James, insieme ai suoi compagni di dormitorio, avrebbe raggiunto Hogwarts

su di una carrozza. Rose, Albus e Scorpius, con gli altri studenti del primo anno, avrebbero invece seguito il guardiacaccia 

sulle sponde del lago Nero. Una volta lì, sarebbero saliti sulla barca che li avrebbe portati alla scuola di magia e stregoneria.

Così, come era già avvenuto per generazioni di studenti, i tre avevano visto la scuola  per la prima volta, ergersi imponente

sulle rive del grande lago. Dopo essere attraccati, erano stati condotti verso la grande scalinata, illuminata su entrambi i lati

da lanterne. Per i nuovi arrivati, trovarsi sotto quel castello con le finestre tutte illuminate, era bellissimo. Ogni passo fatto,

da lì in poi, sarebbe stato un passo che li avrebbe condotti più vicini ad momento molto importante per tutti loro:

la cerimonia di Smistamento.

Ad attendere i ragazzi nella Sala di Ingresso c’era un vecchio professore corpulento e stempiato, che li accolse

con un sorriso sincero.

-         Benvenuti ad Hogwarts miei cari ragazzi. Sono il professor Lumacorno e sarò io a condurvi nella Sala Grande

dove si terrà il vostro Smistamento nelle quattro case. Prego da questa parte. Gli altri studenti vi stanno già aspettando.-

Le grandi porte di quercia, davanti a loro, si erano aperte . Rose e Scorpius avevano sgranato gli occhi per la meraviglia.

Migliaia di candele fluttuavano nell’aria, il soffitto della sala era un cielo stellato. E gli studenti di tutte le Case, già seduti

ai loro tavoli, osservavano incuriositi i nuovi arrivati. Vennero fatti sfilare nel sala centrale, fino a trovarsi davanti al tavolo

degli insegnanti.

Ad attenderli c’era uno sgabello con sopra un cappello malconcio e rattoppato in più punti: il famoso Cappello Parlante.

La preside McGranitt aveva dato loro il benvenuto. Era una donna di una certa età, ma che aveva mantenuto uno sguardo

Pieno di vitalità e sicurezza.

In ordine alfabetico, il prof. Lumacorno invitava i nuovi studenti a sedersi sullo sgabello ed ad indossare il Cappello,

il quale, dopo un'attenta riflessione, proclamava la casa a cui sarebbe appartenuto lo studente d'ora in avanti.

Come per tutti, era arrivato il turno di Scorpius Malfoy. Prima di andare verso lo sgabello, il ragazzo aveva guardato

un'ultima volta Rose. Lei, gli aveva sorriso fiduciosa e lui si era sentito più leggero. Era pronto ad affrontare lo Smistamento.

Si era seduto e il professore aveva appoggiato il Cappello sulla sua testa.

-         Oh bene! Un Malfoy dopo tanti anni. – aveva pronunciato il Cappello. Il ragazzo si era irrigidito, perchè ora sottovoce

si stava rivolgendo solo a lui.- Sei ambizioso come tuo padre, ragazzo, ma sento che hai molte qualità che lui non

possedeva…- a voce più alta, aveva esclamato - Serpeverde!-.  E dal tavolo della casa di appartenenza erano sopraggiunti

applausi e urla di consenso.

Scorpius si era diretto al suo tavolo e aveva preso posto tra i suoi nuovi compagni.

- Albus Severus Potter! -  Tuonò Lumacorno.

Tutta la sala si era fatta silenziosa. Albus, nonostante fosse piccolo e timido, era riuscito comunque a sistemarsi sullo

sgabello senza combinare danni. Anche per lui, il Cappello stava prendendo tempo, quasi che, come era stato per suo padre,

non riuscisse a trovare l'esatta casa di appartenenza. Poi però aveva esclamato un tonante.- E’ deciso, Serpeverde!-.

Scorpius, dal tavolo dei Serpeverde, era stato l'unico ad esserne contento. Gli altri, infatti, erano rimasti basiti dalla scelta

del Capello Parlante.

I Grifoni, dal canto loro, erano convinti che anche il giovane Potter, al pari di James, sarebbe stato smistato nella loro Casa.

Così gli unici ad applaudire il povero Albus, che quasi in lacrime stava raggiungendo i suoi compagni,  erano stati gli studenti

di Tassorosso e Corvonero. Ovviamente, nemmeno lui si aspettava di capitare in quella Casa. L'unica cosa che ebbe il potere

di confortarlo, seppur in minima parte, fu la pacca amichevole che gli riservò il suo nuovo amico, Scorpius.

-         Rose Weasley!- Lumacorno stava chiamando l'ultima studentessa da smistare. Il ragazzo si era concentrato su di lei,

sperando quasi di poter influenzare la scelta del Cappello Parlante.

- Grifondoro!- era stata la sentenza, quasi immediata.

Sentenza che aveva fatto scoppiare dal tavolo Grifondoro urla di gioia assordanti. Lo stesso James, ora fischiava forte.

Così, una Rose, imbarazzatissima dal comportamento del cugino, aveva raggiunto il tavolo, cercando di sprofondare

tra gli altri studenti, per nascondere la vergogna.

Non si era accorta dello sguardo desolato con cui l'aveva seguita Malfoy, che aveva sperato fortemente nel suo

Smistamento nei Serpeverde.

La cerimonia era terminata. La preside aveva tenuto il suo discorso di benvenuto e di apertura dell'anno scolastico,

poi le tavole si era magicamente imbandite di ogni leccornia possibile ed immaginabile.

Solo dopo la ricca cena, i Caposcuola di ogni Casa, avevano radunato i nuovi studenti per accompagnarli nei rispettivi

dormitori.

Così, Rose tra i Grifondoro, si era ritrovata a salire la grande scalinata di marmo che portava verso la loro torre.

Scorpius ed Albus, tra i Serpeverde, si erano ritrovati a scendere per le scale che conducevano ai loro sotterranei.

Non c'era stato per i due ragazzi il tempo di salutare la loro rispettiva amica e cugina, ma l'indomani ci sarebbe stata

la prima lezione in comune. E lì, si sarebbero potuti rivedere, per commentare il loro smistamento.

 

 

  • (*) Ognuno di noi ha la propria anima gemella, la metà della mela, la fuori, sparsa chissà dove sulla Terra. 
    Il mito della mela nasce nella notte dei tempi, in Grecia, con il filosofo Platone. Il grande pensatore racconta che all'inizio del mondo l'uomo fu creato come un'unica mela, intera, completa, autosufficiente in tutto e per questo felice. Un giorno gli Dei invidiosi della sua felicità decisero di dividerlo in due parti uguali e di sparpagliare le metà in giro per la terra, cosicché l'uomo, per ritrovare la sua felicità, avrebbe dovuto trascorrere la sua esistenza alla ricerca della sua metà della mela. 

 

 

 

Angolo dell’amica di piuma

La fiction Parla della nuova generazione. Principali protagonisti saranno Rose e Scorpius che dal prossimo capitolo

li racconterò in prima persona.

Draco ed Hermione avranno una bella fetta di questa fan fic, ma solo più avanti. Prima conoscerete meglio i loro figli

e la loro cerchia di amici, che porteranno aiuto nella loro storia.

Grazie per l’affetto che mi avete comunicato per la mia fan fic “ti odio Granger”.

Non immaginavo tanto successo! Sono commossa ^^.

Ringrazio DrachettaDance   dawn_summers90  anna96 Debora93 Sweet Me  kakka  Kikyo90   per i vostri commenti.

Voi mi avete convinto a proseguire la loro storia d’amore. E soprattutto Ranerottola

grazie amore ti stimo come persona e come scrittrice. 

a presto. Lunanera

 

  
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