Capitolo uno
Hogwarts, quattro
anni dopo.
- POV SCORPIUS -
Stava per
iniziare il mio quinto anno. Ero stato nominato Prefetto della Casa Serpeverde e mi avevano assegnato una camera singola, come
previsto dalla mia posizione. Così ero in procinto di abbandonare la stanza che
avevo condiviso con i miei compagni.
Ancora non mi
capacitavo che erano già passati quattro anni dalla prima volta che ne avevo
varcato
Ma quelle serate erano finite. Tutto stava per cambiare.
Perché avevo accettato di essere Prefetto? Cosa mi era
saltato in mente? Forse volevo rendere orgogliosi i miei genitori? O forse
volevo essere come mio padre? Ma la risposta la conoscevo, anche se un po’ mi
faceva paura: lo avevo fatto per lei, Rose. Era diventata Prefetto anche lei, della Casa Grifondoro e pensai che
avremmo avuto, così, molto più tempo da passare assieme.
Rose si era rivelata sin da subito una persona importante per me.
Un’amica che aveva impiegato poco tempo a trasformarsi nella mia “migliore”
amica. Infatti era in grado di capirmi davvero. L’unica che
solo ascoltandomi, potesse capire quale fosse il mio vero stato d’animo. L’unica
ad infondermi, con la sua sola presenza, sicurezza e serenità.
Ora però, questa definizione, iniziava a stridere con alcune
sensazioni che provavo. Come quando mi capitava di sfiorarla casualmente,
passandole dei libri e sentivo il mio cuore fare una capriola. O quando
capitava di studiare insieme mi ritrovavo a fissarla, incapace di distogliere
lo sguardo dalle sue labbra. O ancora, quando camminando, la sua abitudine di
prendermi per mano, mi provocava l’istantanea voglia di intrecciare le mie dita
alle sue.
Il primo problema quindi era che, dopo quattro anni di
amicizia, la parola con cui avrei voluto definire il nostro rapporto,
all’inizio di questo quinto anno, era cambiata. L’amicizia, si era
trasformato in amore. Il secondo problema era capire cosa rappresentavo tuttora
per lei. Ero ancora il suo migliore amico o potevo essere qualcosa di
più per lei? A volte capitava che incrociandoci per i corridoi, mi abbracciasse
quasi con irruenza, sorridendomi e dicendomi che mi voleva bene. Ma, quasi allo
stesso modo, gliel’avevo visto fare con suo fratello Hugo. Insomma, non
capivo se quel “quasi” potesse indicare che con me c’era qualcosa di più di un
amore fraterno oppure che fosse solo una mia illusione.
Ma più di tutto, quello che non avrei mai voluto, era che
questo mio cambiamento nei suoi confronti, questa amicizia trasformatasi in
amore, potesse rovinare quello che c’era tra noi. Non avrei mai voluto correre
il rischio che il mio sentimento spazzasse via ciò che avevamo costruito
nei quattro anni precedenti.
Perciò, decisi che mi sarei dichiarato solo se si fosse
presentata la giusta occasione. Altrimenti, mi sarei fatto bastare di essere
già, per lei, una delle poche persone a cui non avrebbe mai rinunciato.
Per tutte le vacanze estive non ci eravamo visti. Lei, come
ogni anno, aveva trascorso le sue giornate dai suoi nonni alla Tana. Io, avevo
passato le mie a Malfoy Manor,
tra un ricevimento e l’altro. Durante i quali, i mie genitori, mi avevano
introdotto nell’alta società, come conveniva all’erede di una delle famiglie
più antiche e Purosangue della Comunità Magica.
Serate orribili, in cui mi ero sentito come un cane durante
una mostra. Esposto al giudizio di persone che avrebbero espresso un voto in
base al portamento e alla razza pura.
Accentuando così la sensazione di disagio e di soffocamento
che puntualmente provavo ad ogni mio ritorno in famiglia. Una sensazione che
scompariva altrettanto puntualmente non appena salivo sull’espresso per Hogwarts, in compagnia di Rose e del suo sorriso sincero.
Nella mia testa, al ricordo della vacanza, una voce era
tornata a farsi sentire: “Questa foto, Scorpius, farò finta di non averla mai trovata, in camera
tua. Sopratutto non ne parlerò mai con tua madre! Ma tu, devi giurarmi, che non
ti innamorerai mai di Rose Weasley.” Chiedere a
mio padre il perché di un simile giuramento era stato quasi ridicolo. Sapevo
già la risposta, che infatti era giunta puntuale “Lei appartiene ad una diversa classe sociale. Tu sei un Malfoy, non devi mai dimenticarlo”. Per Merlino!
Possibile che fosse, davvero, così ottuso? Da non comprendere la parola “amore”?
Da credere veramente in una vita fatta solo di regole da rispettare, senza mai
lasciare spazio ai sentimenti? Possibile che mio nonno, con il passare degli
anni, fosse riuscito a renderlo proprio come lui?
-
Scorpius. Stai
preparando il baule per trasferirti?-
Qualcuno mi stava riportando al presente ed era Narcissus Zabini. Figlio di Blaise Zabini e Daphne Greengrass. Cugino da
parte di mia madre. I nostri genitori, però, avevano smesso di frequentarsi a
causa di un colossale litigio avvenuto tra le nostre madri. Essendo state
entrambe innamorate di mio padre, ai tempi del loro soggiorno ad Hogwarts, l’astio tra loro era stato inevitabile.
Io e Narcissus invece, ignorando il
rispettivo divieto imposto dalle nostre madri, ci eravamo avvicinati.
Stringendo un’amicizia, che speravamo, potesse contribuire a riavvicinare
-Sì, è giunto il momento di cambiare vita. - dissi - Perciò d’ora in poi… stai in guardia!
Le tue uscite notturne avranno vita breve!-
-…Non dirai sul serio?! –
-Puoi scommetterci. Non mi farò scrupoli a toglierti punti se ti troverò vicino alle cucine…
magari insieme ad una bella Tassorosso di tua
conoscenza.
Narcissus mi stava guardando come se fossi
impazzito. Non senza però anche un velo di malizia.
-Il potere ti ha dato alla testa per caso? Oppure… vuoi
entrare nelle grazie di un Prefetto di tua
conoscenza?-
Narcissus mi conosceva bene… anzi, forse
troppo! Rimanere serio con lui, era impossibile. Così scoppiai in una fragorosa risata.
- Va bene… ma cerca di essere discreto, almeno quando sarò
di turno!-
Anche lui iniziò a ridere.
-Lo sono sempre! Dai, ti do una mano a portare il baule
nella nuova stanza.-
Narcissus era diventato anche lui un grande
amico, tanto che era l’unico a cui mi ero sentito di confidare i miei
nuovi sentimenti verso Rose. Da quel momento, non aveva fatto altro che
incoraggiarmi e sostenermi.
-Grazie.-
-Figurati… almeno arriveremo puntuali alla prima lezione di
Difesa…
Difesa contro le Arti Oscure! Maledizione! Come avevo potuto
scordarmi che era quella la nostra prima lezione?!
-Non dirmi che te ne
eri scordato?!-
Con tutte le novità che mi stavano accadendo, me ne ero dimenticato. Difesa anziché Pozioni. Non potevamo rischiare di fare
tardi.
-Narcissus, lasciamo perdere il baule! Ci
penseremo più tardi… ora dobbiamo correre!- avevo afferrato i libri al
volo e lo incitavo a seguirmi.
Quel giorno avremmo conosciuto il nuovo insegnante di Difesa.
Il vecchio professor Greymen era andato in pensione dopo anni di onorato
insegnamento.
Arrivati al secondo piano entrammo in classe col fiatone, dopo l’estenuante
corsa su per le scale. I nostri compagni stavano chiacchierando, significava che il professore non era ancora arrivato. Splendido.
Rose sedeva al primo banco assieme alla McCain. La testa era china sul
libro aperto -come se non lo sapesse già a memoria!- e leggeva concentrata. Mi sedetti dietro di lei, come sempre. E Rose come sempre, aveva avvertito
subito la mia presenza. Si voltò per guardarmi e io mi persi
nell’ambra dei suoi occhi.
-Sei in ritardo. Inizi bene il primo giorno di scuola Sig. Prefetto.- mi apostrofò, cercando di rimanere seria, ma con scarsi risultati. Perché c’erano quegli occhi a sorridermi. Ed io ero il privilegiato.
-Non ricordi che i Malfoy non sono mai in ritardo?-
e nel risponderle, appoggiai le braccia sul banco, proteso verso di
lei.
-Sono gli altri che arrivano in anticipo… Sì, lo so. – Si era cimentata in
una mia perfetta imitazione, ripetendo la scusa che adottavo per
mascherare i miei ritardi.
-Esattamente. Noto che non ti perdi una battuta di quello che dico.- Presi una ciocca dei suoi lunghi capelli fra le dita e le feci l’occhiolino.
Era arrossita paurosamente, abbassando lo sguardo.
Che significava la sua reazione? Ma non ebbi il tempo di pensare ad altro, la porta si aprì improvvisamente, per poi richiudersi con
un colpo secco.
-Buongiorno, Signori.- Una donna si era diretta con passo deciso verso la cattedra,
osservandoci uno ad uno, con un’espressione penetrante. L’ombra di
un sorriso sulle lebbra.
A primo acchito dava l’impressione di essere una persona aperta. Ma io sentii un brivido attraversami da capo a piedi. Per me era un chiaro
segno che la sua, fosse soltanto una maschera. Sin da bambino,
avevo scoperto di possedere una capacità particolare: quella di “avvertire” gli
stati d’animo delle persone. Il loro modo di essere, si riversava in me come se
fosse energia. Poteva essere piacevole, quando era Rose ad
essermi accanto o poteva diventare oscura e sgradevole, come in quel momento, in presenza di quella donna.
-Per cortesia, lei e lei.- stava già indicando Nott
e Flitt, mentre ancora non aveva finito di posare la
borsa sulla cattedra. – Vi scambierete di posto….-
I due ragazzi si erano guardati sorpresi ed avevano esclamato
contemporaneamente. - Ma professoressa…-
- Con lei e lei.- e stava indicando
Rose e la sua compagna, senza dar segno di aver notato la reazione sorpresa dei
due ragazzi.
Era stato inevitabile che anche le due ragazze rimanessero sorprese. Del
resto, noi tutti lo eravamo per questo cambiamento inspiegabile ed immediato.
- Professoressa, noi…-
- Le ricordo che si alza la alza la mano per chiedere parola. – con quella frase pronunciata in tono mellifluo, la professoressa aveva interruppe Rose.
-Mi scusi, ma…- Rose arrosì, ma non si scoraggiò.
- La regola è questa: lei alza la mano per chiedere di parlare, io le
accordo il permesso… solo allora parla, Sig.na Weasley-
Tutto ciò l’aveva pronunciato con lo stesso tono mellifluo e senza perdere il
finto sorriso gioviale.
Con poche frasi, fece capire all’intera classe, con chi avevamo a
che fare. Soprattutto perché – e non so se ero l’unico ad averlo notato –
sapeva esattamente i cognomi dei compagni invitati a scambiarsi di banco. A
differenza di noi, che non sapevamo come si chiamasse.
Rose e la McCain si erano alzate per effettuare lo scambio con Nott e Flitt. Rose fece in
tempo a rivolgermi uno sguardo interrogativo, prima di darmi nuovamente le
spalle.
Ora davanti a me sedeva Edward Nott. Figlio di Theodore Nott e Pansy Parkinson. Quest’ultima era stata la ragazza fissa di
mio padre, negli anni trascorsi ad Hogwarts. Ma la
sua famiglia, finita la scuola, aveva dato corso ai progetti matrimoniali che avevano già stabilito per lei: sposare,
appunto, Theodore. Unico erede della potente famiglia
Nott. Accanto ad Edward, Edmund Flitt. Figlio di Marcus Flitt
e Millicent Bulstrode. Anche i suoi genitori erano stati
compagni di mio padre.
Come per mio padre con i loro genitori, feci amicizia con entrambi, sin dal primo giorno.
Tornai a fissare
-Bene Signori, lasciate che mi presenti. Sono la nuova insegnante di Difesa
contro le Arti Oscure, Avalon Cooper. Sono lieta di
essere qui e sono sicura che riusciremo ad instaurare un buon rapporto. Soprattutto perché esiste un'unica regola, per me, che può portare a questo: studiare sodo. Fatelo e sarete premiati. Non fatelo e saranno solo
dispiaceri per voi.
Ci aveva nuovamente guardato uno ad uno, come per sfidarci a
controbattere le sue parole.
-Domande? – aveva insistito. Accentuando la sensazione
negativa che già mi pervadeva
-No? Allora possiamo iniziare.
Aprite il vostro libro a pagina 143,” I Vampiri, come riconoscerli e selezionarli”.-
La lezione non era ancora giunta alla fine della seconda ora e già la tensione
in classe era palpabile. In poco tempo, quella donna ci aveva fatto capire
che con lei non si scherza e, se qualcuno avesse osato farlo, le punizioni sarebbero state molto dure. Il sorriso, che non aveva più perso da
quando aveva iniziato a spiegare, non ingannò nessuno: poteva essere tutto, tranne che simpatica.
Finalmente Nott aveva smesso di leggere e potei risollevare lo sguardo dal libro, immediatamente volato a cercare la
figura di Rose, più lontana. Mi sentii sprofondare. La sua mano a sostenersi il viso, nonostante ne vedessi solo il profilo, mi accorsi che
era di un pallore quasi mortale. La sua compagna le stava sussurrando qualcosa,
mentre di sottecchi guardava
Timore che non mi aveva nemmeno sfiorato.
-Professoressa! Weasley non si sente bene.-
-Signor Malfoy!
Come prima con gli altri, non aveva avuto nessun dubbio su chi fossi.
-È davvero perspicace nel riconoscere un malessere, oppure devo
supporre che stesse guardando
Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere.
-Visto il suo interessamento per la salute della compagna, le
concedo il permesso di accompagnarla in infermeria- Il tono continuava ad essere mieloso.
Ma lo sguardo aveva tutta un’altra sfumatura
- Rimane il fatto, purtroppo, che sia lei che
Non persi tempo nel ribattere come avrei voluto. Avrei
ottenuto come unico risultato, quello di perdere altri punti e soprattutto
altro tempo prezioso. Mi alzai per raggiungere Rose ed accompagnarla fuori,
sostenendola per
Possibile che la causa del malessere di Rose fosse dovuto a lei?
Rose si accasciò improvvisamente su di me, priva di sensi. Fu un chiaro segnale che dovevo portarla fuori di lì, al più presto. La sollevai senza sforzo e con lei tra le braccia uscimmo dall'aula.
Stava suonando la campana della fine dell’ora di lezione mentre salivo le scale che portavano all’infermeria, quando un rumore di passi affrettati, mi
aveva indotto a voltarmi.
-Scorpius, aspetta!- Albus si dirigeva verso di noi. – Ti
aiuto a portarla, da solo è troppo pesante.-
- Grazie Al, ma ce la faccio, è leggerissima.
Però sarebbe meglio se venissi lo stesso con noi.- Albus,
il cugino di Rose, esibiva anche lui un’espressione preoccupata.
In quegli anni era cresciuto in
altezza, mi superava almeno di un palmo. I capelli erano sempre in disordine,
ma per i Potter, era quasi un marchio di famiglia.
Finalmente eravamo arrivati . Albus spalancò la porta con irruenza ed eravamo piombati davanti ad una stupita M.me Chips
-Cosa le è successo, ragazzi?-
-Si è sentita male durante la lezione.- rispose Albus, bruciandomi sul tempo.
Madama Chips mi indicò un
lettino lì vicino, su cui deposi delicatamente Rose. Non aveva ancora
ripreso i sensi. M.me Chips
era stata irremovibile e ci aveva fatto uscire, dicendoci di stare tranquilli,
che avrebbe pensato lei a Rose.
-Posso, almeno, salutarla?-
Albus si era già incamminato. Io rivolsi quest’ultima richiesta a M.me Chips, probabilmente con uno sguardo così preoccupato che
non ebbe cuore di negarmelo.
-Va bene, ma si
sbrighi Sig. Malfoy.-
Mi avvicinai e notai che aveva riacquistato un
po’ di colore.
- Rose torno subito dopo le lezioni, non ti preoccupare- mi venne spontaneo sussurrarle quelle
parole in un orecchio. Senza sapere se avrebbe potuto sentirle. Forse erano
servite più a me che non a lei. Le ero così vicino, che senza quasi rendermene
conto, mi ero ritrovato a depositarle un leggero bacio sulla guancia. Delicato
ma pieno dell’amore che sentivo per lei. Avrei potuto baciarla sulle labbra, ma
non volevo che il suo primo bacio, fosse un bacio rubato.
-Tornerò presto Rosie.- le rinnovai
nuovamente la promessa, non appena possibile
e mi rialzai. Quasi scappavo via da quei sentimenti
impetuosi per un unico bacio, seppure così casto, avevano suscitato in me il desiderio...
Una volta fuori dall'infermeria tornai ad occuparmi di quello che era
accaduto nella classe. Ero quasi certo che Rose fosse stata male per colpa
della Prof. Cooper. L’energia negativa che mi aveva investito, non appena i
nostri sguardi si erano incrociati, risuonava come mille campanelli d’allarme.
Dovevo capire al più presto chi fosse quella donna, perché era giunta qui ad Hogwarts e soprattutto, perché sembrava decisa a mettere in
pericolo la vita della mia Rose.
Angolo
dell’amica di piuma.
Ben ritrovati e scusate il mio ritardo nel postare
le storie. ç_ç
Ringrazio di cuore la mia beta Hunterd (senza di te la mia sintassi farebbe pena!)
Nel disegno ho voluto descrivere l’imbarazzo e l’intraprendenza
dei due protagonisti. Spero vi piaccia. xd
Questo capitolo originariamente doveva essere di 19
pagine, che comprendeva anche il punto di vista di Rose.
Purtroppo il mio collegamento internet sta andando
e peggiorando, decidendo così di postare almeno il punto di vista di Scorpius. Al più presto possibile avrete anche la seconda
parte che diventerà il secondo capitolo. Prometto!
La storia sta prendendo piede. Abbiamo conosciuto i
principali protagonisti Rose e Scorpius, ma intorno a
loro ritroviamo anche le discendenze di altri personaggi del mondo di Harry
Potter. Ci saranno molti misteri da scoprire e con l’andare avanti della storia
saranno sempre più intricate.
Ringraziamenti speciali;
@ Ombrosa- grazie dei complimenti. Ho scelto
di smistare Rose nei Grifoni perché lei è coraggiosa ma anche predisposta a
violare le regole come la madre.^^ Albus e Scorpius sono nei Serpeverde . Il perché
si scoprirà più avanti (non sempre la
luce corrisponde al bene e l’oscurità al male). Spero che continuerai a
seguirmi!xd
@ mollicadipane- principessa! Noi ci sentiamo spesso e abbiamo
già parlato. Xd “Ti odio Granger”
prometto che continuerà. Devo decidere in che anno di scuola potrebbe strare
giusto. Baci.
@ sam05- grazie
cara! Credimi Rose e Scorpius non si odieranno anzi…soffriranno
ma il loro odio andrà ad altre persone! Ho detto troppo .ops!
@ MorwenBlood- grazie
di seguirmi spero che questo capitolo ti sia piaciuto!^^
Un ringraziamento in generale va a chi mi segue e
mi ha inserito tra i preferiti.
Grazie a voi posso continuare.
Alla prossima (molto presto).
lunanera