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Autore: Mary Lunanera    28/10/2009    4 recensioni
Londra, stazione di King’s Cross.Due nuovi studenti, un ragazzo ed una ragazza, avevano fatto la loro comparsa, sulla banchina, con le rispettive famiglie. La famiglia dei Malfoy e quella dei Weasley.
Dal capitolo quinto il rating sarà arancione per certe scene esplicite che si susseguiranno nel corso della storia.
Personaggi:Nuova generazione, Scorpius/Rose, Serpeverde, Grifondoro, Nuovi personaggi.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo uno

Hogwarts, quattro anni dopo.

 

- POV SCORPIUS -

Stava per iniziare il mio quinto anno. Ero stato nominato Prefetto della Casa Serpeverde e mi avevano assegnato una camera singola, come previsto dalla mia posizione. Così ero in procinto di abbandonare la stanza che avevo condiviso con i miei compagni.

Ancora non mi capacitavo che erano già passati quattro anni dalla prima volta che ne avevo varcato la soglia. Perché ancora ricordavo nettamente la sensazione di aver trovato meno difficoltoso entrare in questa stanza, piuttosto che varcare la soglia della Sala Comune. Come allora, cinque bauli erano posizionati ai piedi di altrettanti letti a baldacchino, con le loro tende e le loro coperte nei colori verde-argento.  Mi dispiaceva dover abbandonare i miei compagni: con Potter, Zabini, Flitt e Nott avevamo passato intere serate a divertirci, sfottendo i Grifondoro, parlando di Quidditch o a scambiarci confidenze come se fossimo più che amici. Quasi fossimo fratelli, quelli che non avevo potuto avere, ma che in loro avevo trovato.

Ma quelle serate erano finite. Tutto stava per cambiare.

Perché avevo accettato di essere Prefetto? Cosa mi era saltato in mente? Forse volevo rendere orgogliosi i miei genitori? O forse volevo essere come mio padre? Ma la risposta la conoscevo, anche se un po’ mi faceva paura: lo avevo fatto per lei, Rose. Era diventata Prefetto anche lei, della Casa Grifondoro e pensai che avremmo avuto, così, molto più tempo da passare assieme.

Rose si era rivelata sin da subito una persona importante per me. Un’amica che aveva impiegato poco tempo a trasformarsi nella mia “migliore” amica. Infatti era in grado di capirmi davvero. L’unica che solo ascoltandomi, potesse capire quale fosse il mio vero stato d’animo. L’unica ad infondermi, con la sua sola presenza, sicurezza e serenità.

Ora però, questa definizione, iniziava a stridere con alcune sensazioni che provavo. Come quando mi capitava di sfiorarla casualmente, passandole dei libri e sentivo il mio cuore fare una capriola. O quando capitava di studiare insieme mi ritrovavo a fissarla, incapace di distogliere lo sguardo dalle sue labbra. O ancora, quando camminando, la sua abitudine di prendermi per mano, mi provocava l’istantanea voglia di intrecciare le mie dita alle sue.

Il primo problema quindi era che, dopo quattro anni di amicizia, la parola con cui avrei voluto definire il nostro rapporto, all’inizio di questo quinto anno, era cambiata. L’amicizia, si era trasformato in amore. Il secondo problema era capire cosa rappresentavo tuttora per lei. Ero ancora il suo migliore amico o potevo essere qualcosa di più per lei? A volte capitava che incrociandoci per i corridoi, mi abbracciasse quasi con irruenza, sorridendomi e dicendomi che mi voleva bene. Ma, quasi allo stesso modo, gliel’avevo visto fare con suo fratello Hugo. Insomma, non capivo se quel “quasi” potesse indicare che con me c’era qualcosa di più di un amore fraterno oppure che fosse solo una mia illusione.

Ma più di tutto, quello che non avrei mai voluto, era che questo mio cambiamento nei suoi confronti, questa amicizia trasformatasi in amore, potesse rovinare quello che c’era tra noi. Non avrei mai voluto correre il rischio che il mio sentimento spazzasse via ciò che avevamo costruito nei quattro anni precedenti.

Perciò, decisi che mi sarei dichiarato solo se si fosse presentata la giusta occasione. Altrimenti, mi sarei fatto bastare di essere già, per lei, una delle poche persone a cui non avrebbe mai rinunciato.

Per tutte le vacanze estive non ci eravamo visti. Lei, come ogni anno, aveva trascorso le sue giornate dai suoi nonni alla Tana. Io, avevo passato le mie a Malfoy Manor, tra un ricevimento e l’altro. Durante i quali, i mie genitori, mi avevano introdotto nell’alta società, come conveniva all’erede di una delle famiglie più antiche e Purosangue della Comunità Magica.

Serate orribili, in cui mi ero sentito come un cane durante una mostra. Esposto al giudizio di persone che avrebbero espresso un voto in base al portamento e alla razza pura.

Accentuando così la sensazione di disagio e di soffocamento che puntualmente provavo ad ogni mio ritorno in famiglia. Una sensazione che scompariva altrettanto puntualmente non appena salivo sull’espresso per Hogwarts, in compagnia di Rose e del suo sorriso sincero.

Nella mia testa, al ricordo della vacanza, una voce era tornata a farsi sentire: “Questa foto, Scorpius, farò finta di non averla mai trovata, in camera tua. Sopratutto non ne parlerò mai con tua madre! Ma tu, devi giurarmi, che non ti innamorerai mai di Rose Weasley.” Chiedere a mio padre il perché di un simile giuramento era stato quasi ridicolo. Sapevo già la risposta, che infatti era giunta puntuale “Lei appartiene ad una diversa classe sociale. Tu sei un Malfoy, non devi mai dimenticarlo”. Per Merlino! Possibile che fosse, davvero, così ottuso? Da non comprendere la parola “amore”? Da credere veramente in una vita fatta solo di regole da rispettare, senza mai lasciare spazio ai sentimenti? Possibile che mio nonno, con il passare degli anni, fosse riuscito a renderlo proprio come lui?

-         Scorpius. Stai preparando il baule per trasferirti?-

Qualcuno mi stava riportando al presente ed era Narcissus Zabini. Figlio di Blaise Zabini e Daphne Greengrass. Cugino da parte di mia madre. I nostri genitori, però, avevano smesso di frequentarsi a causa di un colossale litigio avvenuto tra le nostre madri. Essendo state entrambe innamorate di mio padre, ai tempi del loro soggiorno ad Hogwarts, l’astio tra loro era stato inevitabile.

Io e Narcissus invece, ignorando il rispettivo divieto imposto dalle nostre madri, ci eravamo avvicinati. Stringendo un’amicizia, che speravamo, potesse contribuire a riavvicinare la famiglia Zabini a quella dei Malfoy.

-Sì, è giunto il momento di cambiare vita. -  dissi - Perciò d’ora in poi… stai in guardia! Le tue uscite notturne avranno vita breve!-

-…Non dirai sul serio?! –

-Puoi scommetterci. Non mi farò scrupoli a toglierti  punti se ti troverò vicino alle cucine… magari insieme ad una bella Tassorosso di tua conoscenza.

Narcissus mi stava guardando come se fossi impazzito. Non senza però anche un velo di malizia.

-Il potere ti ha dato alla testa per caso? Oppure… vuoi entrare nelle grazie di un Prefetto di tua conoscenza?-

Narcissus mi conosceva bene… anzi, forse troppo! Rimanere serio con lui, era impossibile. Così scoppiai in una fragorosa risata.

- Va bene… ma cerca di essere discreto, almeno quando sarò di turno!-

Anche lui iniziò a ridere.

-Lo sono sempre! Dai, ti do una mano a portare il baule nella nuova stanza.-

Narcissus era diventato anche lui un grande amico, tanto che era l’unico a cui mi ero sentito di confidare i miei nuovi sentimenti verso Rose. Da quel momento, non aveva fatto altro che incoraggiarmi e sostenermi.

-Grazie.-

-Figurati… almeno arriveremo puntuali alla prima lezione di Difesa…

Difesa contro le Arti Oscure! Maledizione! Come avevo potuto scordarmi che era quella la nostra prima lezione?!

 -Non dirmi che te ne eri scordato?!-

Con tutte le novità che mi stavano accadendo, me ne ero dimenticato. Difesa anziché Pozioni. Non potevamo rischiare di fare tardi.

-Narcissus, lasciamo perdere il baule! Ci penseremo più tardi… ora dobbiamo correre!- avevo afferrato i libri al volo e lo incitavo a seguirmi.

Quel giorno avremmo conosciuto il nuovo insegnante di Difesa. Il vecchio professor Greymen era andato in pensione dopo anni di onorato insegnamento.

Arrivati al secondo piano entrammo in classe col fiatone, dopo l’estenuante corsa su per le scale. I nostri compagni stavano chiacchierando, significava che il professore non era ancora arrivato. Splendido.

Rose sedeva al primo banco assieme alla McCain. La testa era china sul libro aperto -come se non lo sapesse già a memoria!- e leggeva concentrata. Mi sedetti dietro di lei, come sempre. E Rose come sempre, aveva avvertito subito la mia presenza. Si voltò per guardarmi e io mi persi nell’ambra dei suoi occhi.

-Sei in ritardo. Inizi bene il primo giorno di scuola Sig. Prefetto.- mi apostrofò, cercando di rimanere seria, ma con scarsi risultati. Perché c’erano quegli occhi a sorridermi. Ed io ero il privilegiato.

-Non ricordi che i Malfoy non sono mai in ritardo?- e nel risponderle, appoggiai le braccia sul banco, proteso verso di lei.

-Sono gli altri che arrivano in anticipo… Sì, lo so. – Si era cimentata in una mia perfetta imitazione, ripetendo la scusa che adottavo per mascherare i miei ritardi.

-Esattamente. Noto che non ti perdi una battuta di quello che dico.- Presi una ciocca dei suoi lunghi capelli fra le dita e le feci l’occhiolino. Era arrossita paurosamente, abbassando lo sguardo.

Che significava la sua reazione? Ma non ebbi il tempo di pensare ad altro, la porta si aprì improvvisamente, per poi richiudersi con un colpo secco.

-Buongiorno, Signori.- Una donna si era diretta con passo deciso verso la cattedra, osservandoci uno ad uno, con un’espressione penetrante. L’ombra di un sorriso sulle lebbra.

A primo acchito dava l’impressione di essere una persona aperta. Ma io sentii un brivido attraversami da capo a piedi. Per me era un chiaro segno che la sua, fosse soltanto una maschera. Sin da bambino, avevo scoperto di possedere una capacità particolare: quella di “avvertire” gli stati d’animo delle persone. Il loro modo di essere, si riversava in me come se fosse energia. Poteva essere piacevole, quando era Rose ad essermi accanto o poteva diventare oscura e sgradevole, come in quel momento, in presenza di quella donna. 

-Per cortesia, lei e lei.- stava già indicando Nott e Flitt, mentre ancora non aveva finito di posare la borsa sulla cattedra. – Vi scambierete di posto….-

I due ragazzi si erano guardati sorpresi ed avevano esclamato contemporaneamente. - Ma professoressa…-

- Con lei  e lei.- e stava indicando Rose e la sua compagna, senza dar segno di aver notato la reazione sorpresa dei due ragazzi.

Era stato inevitabile che anche le due ragazze rimanessero sorprese. Del resto, noi tutti lo eravamo per questo cambiamento inspiegabile ed immediato.

- Professoressa, noi…-

- Le ricordo che si alza la alza la mano per chiedere parola. – con quella frase pronunciata in tono mellifluo, la professoressa aveva interruppe Rose.

-Mi scusi, ma…- Rose arrosì, ma non si scoraggiò.

- La regola è questa: lei alza la mano per chiedere di parlare, io le accordo il permesso… solo allora parla, Sig.na Weasley- Tutto ciò l’aveva pronunciato con lo stesso tono mellifluo e senza perdere il finto sorriso gioviale.

Con poche frasi, fece capire all’intera classe, con chi avevamo a che fare. Soprattutto perché – e non so se ero l’unico ad averlo notato – sapeva esattamente i cognomi dei compagni invitati a scambiarsi di banco. A differenza di noi, che non sapevamo come si chiamasse.

Rose e la McCain si erano alzate per effettuare lo scambio con Nott e Flitt. Rose fece in tempo a rivolgermi uno sguardo interrogativo, prima di darmi nuovamente le spalle.

Ora davanti a me sedeva Edward Nott. Figlio di Theodore Nott e Pansy Parkinson. Quest’ultima era stata la ragazza fissa di mio padre, negli anni trascorsi ad Hogwarts. Ma la sua famiglia, finita la scuola, aveva dato corso ai progetti matrimoniali  che avevano già stabilito per lei: sposare, appunto, Theodore. Unico erede della potente famiglia Nott. Accanto ad Edward, Edmund Flitt.  Figlio di Marcus Flitt e Millicent Bulstrode. Anche i suoi genitori erano stati compagni di mio padre.

Come per mio padre con i loro genitori, feci amicizia con entrambi, sin dal primo giorno.

Tornai a fissare la nuova professoressa. Era una donna giovane e di bell’aspetto, capelli neri lunghi, occhi scuri, ma che stridevano, però, con il finto sorriso: erano penetranti, quasi ostili. Si erano appuntati su di me, sembravano quasi scavarmi dentro. E nel dubbio che fosse un’abile Legilimens, stavo per distogliere lo sguardo, quando poi cambiò espressione. Il sorriso si trasformò apertamente, in un ghigno. mi ricordò qualcuno, senza però riuscire a ricordare davvero chi fosse.

-Bene Signori, lasciate che mi presenti. Sono la nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Avalon Cooper. Sono lieta di essere qui e sono sicura che riusciremo ad instaurare un buon rapporto. Soprattutto perché esiste un'unica regola, per me, che può portare a questo: studiare sodo. Fatelo e sarete premiati. Non fatelo e saranno solo dispiaceri per voi.

Ci aveva nuovamente guardato uno ad uno, come per sfidarci a controbattere le sue parole.

-Domande? – aveva insistito. Accentuando la sensazione negativa che già mi pervadeva

 -No? Allora possiamo iniziare. Aprite il vostro libro a pagina 143,” I Vampiri, come riconoscerli e selezionarli”.-

La lezione non era ancora giunta alla fine della seconda ora e già la tensione in classe era palpabile. In poco tempo, quella donna ci aveva fatto capire che con lei non si scherza e, se qualcuno avesse osato farlo, le punizioni sarebbero state molto dure. Il sorriso, che non aveva più perso da quando aveva iniziato a spiegare, non ingannò nessuno: poteva essere tutto, tranne che simpatica.

Finalmente Nott aveva smesso di leggere e potei risollevare lo sguardo dal libro, immediatamente volato a cercare la figura di Rose, più lontana. Mi sentii sprofondare. La sua mano a sostenersi il viso, nonostante ne vedessi solo il profilo, mi accorsi che era di un pallore quasi mortale. La sua compagna le stava sussurrando qualcosa, mentre di sottecchi guardava la Prof. Appariva evidente il suo timore di interromperla, per avvertirla del malore di Rose.

Timore che non mi aveva nemmeno sfiorato.

-Professoressa! Weasley non si sente bene.-

-Signor Malfoy!

Come prima con gli altri, non aveva avuto nessun dubbio su chi fossi.

-È davvero perspicace nel riconoscere un malessere, oppure devo supporre che stesse guardando la Sig.na Weasley, anziché seguire la lettura come il resto dei suoi compagni? –  lo aveva detto con un tono mieloso che non era riuscito, però, a nascondere del tutto una punta di fastidio.

Non mi diede nemmeno il tempo di rispondere.

-Visto il suo interessamento per la salute della compagna, le concedo il permesso di accompagnarla in infermeria- Il tono continuava ad essere mieloso. Ma lo sguardo aveva tutta un’altra sfumatura  - Rimane il fatto, purtroppo, che sia lei che la Sig.na Weasley avete contribuito ad interrompere la lezione. Temo, quindi, che questo vi costerà dieci punti in meno… indipendentemente dal fatto che il malore della Sig.na Weasley sia reale o meno.- e con un sorriso meno evidente aveva ripreso a spiegare. Liquidando così la questione.

Non persi tempo nel ribattere come avrei voluto. Avrei ottenuto come unico risultato, quello di perdere altri punti e soprattutto altro tempo prezioso. Mi alzai per raggiungere Rose ed accompagnarla fuori, sostenendola per la vita.  Nonostante mi avesse rivolto un sorriso, la sentivo debole, tanto che era quasi completamente abbandonata nella mia stretta. Che le accadeva? Era normale stamattina. Un colpo di tosse, inconfondibilmente seccato, mi aveva indotto a girarmi un attimo per guardare la Cooper. Quello che avevo trovato nel suo sguardo, aveva fatto montare un’onda di energia malevola dentro di me: i suoi occhi mi stavano chiaramente dicendo che sapevano benissimo essere reale il malore di Rose.                                          

Possibile che la causa del malessere di Rose fosse dovuto a lei?

Rose si accasciò improvvisamente su di me, priva di sensi. Fu un chiaro segnale che dovevo portarla fuori di lì, al più presto. La sollevai senza sforzo e con lei tra le braccia uscimmo dall'aula.

Stava suonando la campana della fine dell’ora di lezione mentre salivo le scale che portavano all’infermeria, quando un rumore di passi affrettati, mi aveva indotto a voltarmi.

-Scorpius, aspetta!- Albus si dirigeva verso di noi. – Ti aiuto a portarla, da solo è troppo pesante.-

- Grazie  Al, ma ce la faccio, è leggerissima. Però sarebbe meglio se venissi lo stesso con noi.- Albus, il cugino di Rose, esibiva anche lui un’espressione preoccupata.                                                                    
In quegli anni era cresciuto in altezza, mi superava almeno di un palmo. I capelli erano sempre in disordine, ma per i Potter, era quasi un marchio di famiglia.

Finalmente eravamo arrivati . Albus spalancò la porta con irruenza ed eravamo piombati davanti ad una stupita M.me Chips

-Cosa le è successo, ragazzi?-

-Si è sentita male durante la lezione.- rispose Albus, bruciandomi sul tempo.

Madama Chips mi indicò un lettino lì vicino, su cui deposi delicatamente Rose. Non aveva ancora ripreso i sensi. M.me Chips era stata irremovibile e ci aveva fatto uscire, dicendoci di stare tranquilli, che avrebbe pensato lei a Rose.

-Posso, almeno, salutarla?-

Albus si era già incamminato. Io rivolsi quest’ultima richiesta a M.me Chips, probabilmente con uno sguardo così preoccupato che non ebbe cuore di negarmelo.

 -Va bene, ma si sbrighi Sig. Malfoy.-

Mi avvicinai e notai che aveva riacquistato un po’ di colore.

- Rose torno subito dopo le lezioni, non ti preoccupare-  mi venne spontaneo sussurrarle quelle parole in un orecchio. Senza sapere se avrebbe potuto sentirle. Forse erano servite più a me che non a lei. Le ero così vicino, che senza quasi rendermene conto, mi ero ritrovato a depositarle un leggero bacio sulla guancia. Delicato ma pieno dell’amore che sentivo per lei. Avrei potuto baciarla sulle labbra, ma non volevo che il suo primo bacio, fosse un bacio rubato.

-Tornerò presto Rosie.- le rinnovai nuovamente la promessa, non appena possibile e mi rialzai. Quasi scappavo via da quei sentimenti impetuosi per un unico bacio, seppure così casto, avevano suscitato in me il desiderio... 

Una volta fuori dall'infermeria tornai ad occuparmi di quello che era accaduto nella classe. Ero quasi certo che Rose fosse stata male per colpa della Prof. Cooper. L’energia negativa che mi aveva investito, non appena i nostri sguardi si erano incrociati, risuonava come mille campanelli d’allarme. Dovevo capire al più presto chi fosse quella donna, perché era giunta qui ad Hogwarts e soprattutto, perché sembrava decisa a mettere in pericolo la vita della mia Rose.

 

 

Angolo dell’amica di piuma.

Ben ritrovati e scusate il mio ritardo nel postare le storie. ç_ç

Ringrazio di cuore la mia beta Hunterd (senza di te la mia sintassi farebbe pena!)

Nel disegno ho voluto descrivere l’imbarazzo e l’intraprendenza dei due protagonisti. Spero vi piaccia. xd

Questo capitolo originariamente doveva essere di 19 pagine, che comprendeva anche il punto di vista di Rose.

Purtroppo il mio collegamento internet sta andando e peggiorando, decidendo così di postare almeno il punto di vista di Scorpius. Al più presto possibile avrete anche la seconda parte che diventerà il secondo capitolo. Prometto!

La storia sta prendendo piede. Abbiamo conosciuto i principali protagonisti Rose e Scorpius, ma intorno a loro ritroviamo anche le discendenze di altri personaggi del mondo di Harry Potter. Ci saranno molti misteri da scoprire e con l’andare avanti della storia saranno sempre più intricate.

Ringraziamenti speciali;

 @ Ombrosa- grazie dei complimenti. Ho scelto di smistare Rose nei Grifoni perché lei è coraggiosa ma anche predisposta a violare le regole come la madre.^^  Albus e Scorpius sono nei Serpeverde . Il perché  si scoprirà più avanti (non sempre la luce corrisponde al bene e l’oscurità al male). Spero che continuerai a seguirmi!xd

@ mollicadipane- principessa! Noi ci sentiamo spesso e abbiamo già parlato. Xd  “Ti odio Granger” prometto che continuerà. Devo decidere in che anno di scuola potrebbe strare giusto. Baci.

@ sam05- grazie cara! Credimi Rose e Scorpius non si odieranno anzi…soffriranno ma il loro odio andrà ad altre persone! Ho detto troppo .ops!

@ MorwenBlood- grazie di seguirmi spero che questo capitolo ti sia piaciuto!^^

Un ringraziamento in generale va a chi mi segue e mi ha inserito tra i preferiti.

Grazie a voi posso continuare.

Alla prossima (molto presto).

lunanera

 

 

  
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