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Autore: trilliartic93    15/10/2009    0 recensioni
E se i Volturi, anche dopo la testimonianza di Huilen e Nahuel, decidessero di uccidere Renesme e il resto della sua famiglia?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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UN BACIONE!
BUONA LETTURA

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La telefonata di Bella era stata molto rapida. Mi aveva spiegato a grandi linee la situazione, e io non avevo fatto domande. Entro due settimane sarei dovuto partire per l’Alaska, dove la succhiasangue sensitiva e suo marito ci aspettavano. Lei ed Edward dovevano partire e sarebbero tornati il prima possibile. Io non chiesi dove andavano, ne perché. Lo immaginavo già. Si sarebbero diretti in Italia, e io non avevo nessuna possibilità per convincerli a non partire.
Sospirai. Bellla sarebbe stata in pericolo e io no potevo fare niente. Sarei stato bloccato in Alaska con Nessie e avrei dovuto aspettare lo sviluppo degli eventi.
“Dannazione!”. Tirai un pugno all’armadio, innervosito da quella strana situazione.
Mi continuavo a ripetere che Bella se la sarebbe cavata perfettamente da sola, che aveva al suo fianco il suo amato e niente sarebbe successo. Ma la sensazione di pericolo rimaneva.
“Jake?”. Sobbalzai. La vocina soave di Nessie mi riportò alla realtà. Mi sorpresi nel vedere un’espressione terrorizzata sul suo volto. Mi guardai intorno, e mi accorsi che nell’armadio avevo lasciato un buco. Ripresi il controllo di me stesso e le sorrisi. Lei mi rispose.
“La mamma ha detto che dobbiamo raggiungere la zia Alice e lo zio Jasper in Alaska. Tra un paio di settimane partiamo, ok piccola?”. Il suo viso si illuminò: “Sì! Evvai! Rivedo la zia Alice! Che bello!”
Cercai di sorridere e di sembrare il più naturale possibile. Non avevo minimamente voglia di andare in Alaska. Odiavo il freddo, ma soprattutto odiavo i succiasangue, e loro odiavano me. Ecco cosa succede ad avere l’imprinting con una mezza vampira. Ti ritrovi a trattare con i tuoi peggiori nemici. Sospirai, cercando di dare un filo logico ai miei pensieri.
Cosa stavo facendo prima di ricevere la telefonata di Bella? Mi grattai il capo e ci riflettei un attimo, ma proprio non mi veniva in mente. Che diavolo…?
“Ehm…Jake?”
“Dimmi piccola”
“Perché dal forno sta uscendo del fumo?”
“Porca….LA CENA!”
Mi girai velocemente verso la cucina e vidi un nuvolone di fumo nero che usciva dal forno. Adesso ricordavo! Prima di mandare Nessie a fare il bagno avevo messo il pollo a cuocere. Mi diressi verso la cucina e aprii il forno. Ormai “pollo” non era proprio la parola adatta per definire quella cosa. Ora era più un blocco di carbone. Sbuffai.
“Nessie passami il telefono”
“Pizza?”, mi chiese la bambina, mentre mi passava l’oggetto.
“Pizza”, risposi con un sospiro, allungando il braccio.

“Buona notte Nessie”
“Buona notte Jake”
Uscii dalla stanza della bambina e richiusi dolcemente la porta. Scesi stancamente le scale, mi diressi al piano di sotto e mi buttai sul divano. Arricciai il naso. La puzza di bruciato era ancora molto forte e aprire tutte le finestre non era servito più di tanto. Avevamo quindi mangiato in camera mia, e poi avevo spedito Nessie a letto, visto che era già molto tardi. In effetti dovevo andare a dormire anche io, ma proprio non ne avevo voglia. Dovevo fare il punto della situazione con calma, senza la piccola a distrarmi.
Mi rilassai un attimo e cominciai ad elencare le cose più importanti. Allora…La mia migliore amica stava andando verso la morte con il suo amato marito a salvare i genitori di quest’ultimo, una Cullen aveva deciso di voltare a tutti le spalle, uno era morto, e un’altra mi aspettava in Alaska con suo marito e dei loro amici, che certamente non mi avrebbero accolto a braccia aperte. Era un quadro un po’ terrificante, ma qualcosa mi diceva che avrei dovuto abituarmi a questa vita movimentata se volevo passare il resto della mia vita con Nessie. IL pensiero della piccola mi fece perdere il filo e comincia a fantasticare. Renèesme. Le era tutta la mia vita, e per lei volevo solo il meglio. E qual’era per lei il meglio? Ero davvero io? Erano forse i suoi genitori? L’avrei dovuta mettere davanti ad una scelta, una volta cresciuta? Mentre mi ponevo queste domande, mi addormentai.
La voce dolce di Nessie mi destò dal mio sonno. Aprii gli occhi e rabbrividii. Le finestre erano state aperte tutta la notte e ora faceva piuttosto freddo. Cercai di alzarmi, ma avevo i muscoli infreddoliti e indolenziti. Ok, promemoria. Mai più dormire su questo scomodissimo divano! MI stiracchiai e sbadigliai rumorosamente. Poi mi guardai intorno e sobbalzai nel vedere che Nessi stava piangendo. Subito la presi in braccio e la abbracciai.
“Cos’è successo piccola?”
“I-io ho fatto un b-brutto sogno”
“E mi vuoi mostrare cos’hai sognato?”. La bambina annuii e allungo la mano. Appena mi sfiorò il volto una serie di immagini mi comparse davanti agli occhi.
Vidi bella ed Edward correre in una foresta che non riconobbi. Poi vidi la foresta trasformarsi in città, e la mia migliore amica e suo marito correvano tra le vie strette e buie, e con loro c’era una terza ombra che non distinguevo. Cercai di capire meglio, ma l’immagine sparì. Apparve invece un enorme salone, e di nuovo Bella, Edward e l’ombra sconosciuta. Per un attimo non accadde nulla, poi comparve un'altra ombra che sicuramente era un vampiro. Vidi Bella parlare e il nuovo arrivato gesticolare. Poi il succhisangue-ombra che era con loro fin dall’inizio attaccò Bells, e tutto divenne buio.
Sobbalzai, ritrovandomi nel salotto di casa mia. Mi voltai verso Nessie, che piangeva e mi guardava terrorozzata. La presi e l’attirai a me.
“Tranquilla. Alla mamma e al papà non succederà ninente. Era solo un brutto sogno. Loro stanno bene”
“Sei sicuro Jake?”
“Certo! Quando mai ti ho mentito?!”. Le sorrisi e lei riuscì a rispondermi.
"Quand'è che posso rivedere la mamma, Jake?"
"Presto, te lo prometto! La rivedrai molto presto! E anche il papà! Ora però tranquillizzati e vai su a prepararti la valigia. Dobbiamo partire!”
“Davvero?! E dove andiamo?”
“Bè, pensavo di fare un salto da una persona prima di andare dalla zia Alice. Ti va di accompagnarmi?”
“Certo!”
“Allora forza corri su!”. Le annuii e corse via. La guardai allontanarsi e mi diressi anche io verso la mia stanza, riflettendo sul sogno della bambina. Sembrava così reale. E se fosse? No, era impossibile. I vampiri non potevano avere più di due poteri speciali! Ma lei non era una vampira vera e propria. Lei era speciale! Avevo la confusione in testa e riflettere mi era impossibile. Mi concentrai sulla valigia, chiudendo la mente a tutto il resto.
“Nessie sie pronta?”, urlai mezz’ora dopo
“Si Jake”, mi rispose, scendendo le scale. Io mi sporsi per prenderle la valigia.
“Ok piccola. Andiamo!”
Uscimmo di corsa di casa e salimmo sul taxi che io avevo già chiamato.
"All'aereoporto!", urlai al tassista.
Un ora dopo eravamo su un aereo. Destinazione? Seattle.
  
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