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Autore: Irimi    16/10/2009    4 recensioni
Naruto osservava stupefatto la grandezza della casa ora ribattezzata da lui castello.
Era una villa gigantesca, circondata da un giardino talmente esteso che pareva un mare verde sconfinato.
Deglutì prima di suonare il campanello di villa Uchiha...

[SasuNaru]
Auguri Senpai!
Genere: Triste, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tanti auguri senpai!!!

Questa storia è il mio piccolo regalo per il tuo compleanno!
Una storia divisa in quattro capitoli per facilitarne la lettura
Mi ha fatto molto penare da tutti i punti di vista XD.
Ho sclerato perchè non sapevo come rendere storia la trama che avevo pensato,
perchè credevo di non riuscire a finirla in tempo (finita stamattina ^^'')
perchè alla fine è uscita un pò diversamente da come avevo immaginato.
Doveva avere il bollino ROSSO!! argh!! ma ad ogni parola che scrivevo urlavo
come una matta sparando frasi tipo "ma dove cavolo metto sta lemon!!"
Ehehhehe alla fine è uscita così spero ti piaccia lo stesso XD

Ultima cosa e poi vi lascio, non ho messo l'avvertimento OOC perchè penso e
spero di esser stata dentro con i caratteri dei personaggi quindi se qualcosa non vi
torna fatemelo notare, così da poter aggiungere anche questo avvertimento grazie.


Buona lettura!









What i've done




Disclaimer: i personaggi non sono di mia invenzione ma di
masashi kishimoto autore del manga Naruto






Un autobus dall'aspetto trasandato percorreva il suo tragitto giornaliero. Il suo interno era
modestamente vuoto, non c'era più la massa che era solito assediarlo puntuale, non erano
più i mesi lavorativi intensi.
Era estate, le tanto attese vacanze erano cominciate da un bel pezzo e solo in pochi rimanevano
a passarle in città, a Konoha. Un ragazzino biondo in tenuta sportiva sedeva all'ultimo posto del
mezzo, tra le mani un i-pod arancione acceso e le cuffie aderivano perfettamente alle orecchie.

Put to rest
What you thought of me
While I clean this slate
With the hands of uncertainty


Le parole ovattate di una nota canzone fuoriuscivano furbe dalle piccole casse, venendo
facilmente udite dai pochi presenti sul mezzo di trasporto.
Il giovane guardava il paesaggio che la città offriva mentre attendeva la sua fermata. Quando un
grosso campo verde cominciò, gli venne in mente la telefonata che aveva ricevuto stamattina.
Naruto, questo il nome del biondo, era già stato in vacanza durante il mese di giugno, e non
avendo niente da fare aveva pensato bene di occupare luglio e agosto con qualche lavoretto che
gli avrebbe permesso il continuo degli studi e forse qual cosina in più.
Così si ritrovava a lavorare già da un mese per un'impresa di pulizie, che quella stessa mattina lo
aveva chiamato per affidargli un cliente. Il suo capo Jiraya, uno strambo uomo sulla cinquantina
gli aveva riferito che l'impiego lo avrebbe occupato per tutto agosto. Si sarebbe dovuto presentare
per pulire ogni giorno. Di non doversi preoccupare che la ricompensa sarebbe stata enorme.
Di solito la ditta incassava tutta la tariffa versata dal cliente e poi dato la busta paga a fine mese
ai dipendenti, ma per Naruto Jiraya aveva fatto un'eccezione.
Nessun stipendio al contrario, ad ogni lavoro concluso gli avrebbe dato la metà di quanto
guadagnato, e questo poteva essere molto vantaggioso per Naruto che ora si trovava su
quell'autobus diretto verso il suo nuovo cliente.
Il ragazzo aveva accettato subito, dato che il cliente aveva tenuto ad informare che l'addetto alle
pulizie sarebbe stato pagato ogni fine settimana con la lauta somma di 60.000 yen (più o meno
450 €) quindi metà a lui e metà all'agenzia, e chi era Naruto uzumaki per rifiutare un occasione del
genere? C'è da dire che, quando scese dal bus e alzò lo sguardo per avere piena visuale della casa
che si trovava di fronte, pensò che 60.000 yen dopotutto erano decisamente pochi.
Naruto osservava stupefatto la grandezza della casa ora ribattezzata da lui castello. Era una
villa gigantesca, circondata da un giardino talmente esteso che pareva un mare verde sconfinato.
Deglutì prima di suonare il campanello di villa Uchiha...



-wow-
Questa era stata l'unica parola uscita dalla bocca di Naruto dopo esser stato accolto da un
maggiordomo alto, burbero e pelato. La ripeteva ogni volta che metteva gli occhi su un nuovo
oggetto o mobile che notava, quadro o statua, irritando così l'omone vestito di nero.
-mi segua per favore- disse formale e al tempo stesso seccato, mentre accompagnava il biondino
verso il salone principale. Bussò due volte prima di aprire la porta con eleganza e annunciare con
ugual modo l'arrivo del ragazzo.
Davanti a Naruto, su una poltrona di pelle bordeaux, stava una donna incantevole di bell'aspetto.
Carnagione chiara, occhi e capelli neri lucenti, lineamenti semplicemente perfetti accompagnati
da un'aura di serenità emanata inconsciamente dalla donna.
-signora, è arrivato il ragazzo delle pulizie- annunciò l'uomo.
-grazie hidetora, puoi andare- parlò lei.
Il maggiordomo fece un piccolo inchino e uscì richiudendo silenziosamente la porta.
-siediti pure vicino a me- disse poi rivolgendosi a Naruto.
Il ragazzo un po’ impacciato si sedette sul divano di fronte alla signora.
-allora ragazzo, come ti chiami?- chiese sorridendo.
-Naruto Uzumaki signora- rispose tranquillizzato dal quel sorriso.
-io sono Mikoto Uchiha, piacere... bene Naruto, immagino che l'agenzia ti abbia già informato su
alcune cose, giusto?-
Il ragazzo annuì.
-non ti darò ordini, restrizioni, orari o tempi ma solo una condizione... l'intera casa deve essere
pulita tutta ad ogni fine settimana, non chiedo altro-
Annuì di nuovo.
-quindi sei tu che decidi a che ora venire, quanto restare e quando andartene, sei libero di portarti
anche qualche aiuto, capito?- chiese infine con dolcezza.
-va bene signora Uchiha- disse inclinando il capo in un piccolo inchino.
-chiamami pure per nome Naruto-kun, posso chiamarti Naruto-kun?-
-sicurissimo- sorrise a trentadue denti.
-senta signora Mikoto, posso avere la piantina della casa?- chiese grattandosi la guancia
imbarazzato -così posso farmi un'idea di quante stanze devo pulire e poi così, non corro il rischio
di perdermi-confessò.
La signora non poté fare a meno di sorridere...



-una cucina, due salotti, ingresso, quattro bagni, undici camere da letto di cui cinque singole, tre
doppie e tre matrimoniali, due ripostigli, un'anticamera e un salone principale, mansarda,
biblioteca, sala riunione e lavanderia-
Naruto guardava la fotocopia della piantina di villa Uchiha davanti a se, scribacchiando disegni
infantili di tanto in tanto su ogni camera.
-se pulisco almeno cinque stanze al giorno riesco ad avere liberi il sabato pomeriggio e l'intera
domenica, mhh- tracciò dei cerchi intorno al secondo bagno.
-però se le stanze sono enormi, il pomeriggio non mi basta-
Portò la matita alle labbra, mordendone la superficie in legno.
-uff dovrò venire anche alla mattina- constatò alla fine scocciato.
Si mise in piedi abbandonando la comoda poltrona.
-bene se inizio a lavorare adesso mi sarò portato già avanti, forza!- disse sbattendosi le mani sulle
guance in un noto modo per darsi vigore.
Naruto abbandonò successivamente il salone principale dirigendosi verso uno dei due ripostigli, la
signora Mikoto lo aveva informato che doveva usare per forza i panni e detersivi della villa, i
pavimenti e i mobili erano fatti con materiale di ottima e antica fattura quindi i normali prodotti
casalinghi del supermercato erano vietati, avrebbero soltanto fatto danni.
Arrivato a destinazione e armatosi del necessario si diresse verso la sua prima stanza, in teoria
avrebbe dovuto cominciare a lavorare da domani, ma come già detto così si sarebbe solo
alleggerito il lavoro. Cominciò da quella che pensava essere la più faticosa, la cucina.
Si sbagliava di grosso perché quando ci mise piede per poco non rimase abbagliato dalla
lucentezza che ogni angolo sparaflesciava.
-avranno già pulito i cuochi- disse a se stesso.
Tutto era in ordine, tutto, quello che dovette solo fare Naruto, fu togliere due granelli di polvere
in croce, e lavare il pavimento.
-bene adesso faccio un bagno, una camera da letto e basta-
Neanche per il bagno ci volle molto, tutto già perfettamente pulito a parte delle piccole
macchiette microscopiche. Iniziò a domandarsi se non fosse finito in una specie di candid camera,
oppure i prodotti che usavano in quella casa dovevano essere veramente portentosi.
Salì al piano superiore, riservato principalmente alle camere. Percorse lento il corridoio prima di
incontrare la prima porta. Si fermò davanti ad osservarla.
-comincerò da questa-
Appoggiò la mano sulla maniglia per abbassarla ma si bloccò, girando il viso verso destra, verso le
altre camere. Sentiva una strana sensazione provenire da esse.
Come attrazione, come le api con il miele. Come se, qualcosa lo stesse chiamando.
Lasciò il freddo ottone della maniglia, camminando lentamente lungo il corridoio.
Superò tre porte prima di fermarsi di nuovo.

Vietato entrare

Questa frase era scritta sulla porta, a caratteri cubitali in rosso, su un pezzo di cartone piuttosto
malconcio. Naruto deglutì, trovando una sola parola per definire quella strana sensazione che
l'aveva condotto li con il cartello per niente rassicurante.

Fantasmi

Lui aveva una paura tremenda dei fantasmi, sapeva che non esistevano ma gli avevano sempre
fatto effetto.
-ahaha vuoi vedere che in questa camera hanno commesso un omicidio?-
Assunse un tono ironico e ridacchiò nervosamente cercando di calmarsi.
-sono sicuro che il colpevole è il maggiordomo, anzi no. Il giardiniere!-
Adagiò la mano sulla maniglia aprendo lentamente la porta.
-sarà stato squartato e fatto a pezzi qualcuno della famiglia, il marito per esempio-
Intrufolò la testa all'interno della stanza. C'era poca luce proveniente dall' unica finestra posta
infondo alla stanza. Ogni mobile era nell'ombra.
-magari la nonnina-
Rabbrividì percependo l'aria lugubre della stanza. Mentre il suo coraggio andava scemando e la
voce perdeva vitalità.
-o...oppure il figlio segreto- balbettò.
-chi diavolo sei?-
Naruto divenne una statua di marmo all'istante. Davanti a sé la faccia cadaverica di un ragazzo
con grandi e inquietanti occhi neri. Con uno Scatto con la s maiuscola e una velocità impossibile,
Naruto ripercorse all'indietro corridoio e scale in un lasso di tempo talmente ridicolo che
nemmeno Usain Bolt dopato avrebbe potuto battere.
-SIGNORA MIKOTOOOOOO-
Naruto entrò nel salone principale, come solo una persona delicata quanto un elefante sapeva
fare, fiondandosi sulle poltrone.
-FANTASMA SOPRA FANTASMA FIGLIO SEGRETO FANTASMA OMICIDIO!!!-
La signora Mikoto che aveva avuto la sfortuna di mettersi a leggere un libro nella sala mentre il
ragazzino svolgeva il suo lavoro, lo guardò confusa.
-Naruto-kun calmati per favore, così capisco ben poco- fece lei gentile adagiando il volume sul
tavolino in legno d'acero davanti a lei.
Naruto parve calmarsi subito riprendendo un ritmo di respirazione abbastanza regolare.
-signora Mikoto, nel piano superiore, nella quarta camera da letto c'è un fantasma!- spiegò
-il fantasma di suo figlio segreto!!!-
La signora Uchiha lo fissò stranita per poi sorridere.
-Naruto-kun scommetto che sulla porta c'era un cartello con scritto vietato entrare, dico bene?-
chiese dolce.
-si, si!- rispose immediatamente al che Mikoto si lasciò andare ad una piccola risata.
-ahaha quello che hai visto non era un fantasma Naruto-kun- disse guardando la faccia
confusa del biondo -ma solo mio figlio, Sasuke-




Eccolo lì, ancora davanti alla stessa porta Naruto Uzumaki, che durante i suoi diciassette anni di
vita non aveva mai fatto così tante figure di cacca, per esser fini, in un solo minuto.
Si era appena scusato con la signora Mikoto per il suo comportamento e ora, era necessario farlo
con il figlio segreto, che aveva saputo dalla signora avere la sua medesima età.
Si fece coraggio e questa volta bussò. Non arrivò nessuna risposta. Magari Sasuke Uchiha
era uscito, oppure non aveva sentito? Ribussò più forte ma niente. Decise così di aprire la porta,
intrufolando di nuovo la testa come aveva fatto pochi minuti prima.
-ehm, Uchiha... ci sei?- disse un po’ flebile, dato che l'oscurità della stanza non lo metta di certo
a proprio agio.
Silenzio.
-...Sasuke Uchiha?- riprovò alzando il tono di voce -sasu-
-sei lo stesso cretino urlante di prima?- lo interruppe una voce seccata.
-sì, sono....EHI!!!- sbottò di colpo girando il viso verso il punto da cui lo aveva sentito parlare.
Non riusciva a vedere bene. Quelle dannate persiane di quella dannata finestra non potevano
essere un po’ più aperte? Così si intravedeva solo la sagoma del ragazzo, che a parere di Naruto
era un po’ troppo piccolina per essere quella di un diciassettenne, si insomma i capelli superavano
a malapena il davanzale. Che Sasuke Uchiha fosse affetto da nanismo?
-sparisci- se prima il tono era scocciato ora era anche gelido.
-come scusa? schiarisci?- chiese Naruto uscendo di colpo dai suoi pensieri.
-cretino e pure scemo, ora che lo hai dimostrato vattene-
-ma brutto maleducato! ero venuto a scusarmi per il mio comportamento e tu mi tratti così?-
inveì subito Naruto.
-ti tratto come meriti e se adesso non te ne vai alla svelta mi vedrò costretto a chiamare la
sicurezza- concluse acido.
-ma- cercò di ribattere.
Si sentì un rumorino metallico , poi un bip acustico susseguito da una vociona.
-problemi signorino?- chiese questa.
-si, c'è un malintenzionato in camera mia, muovetevi-
-ahhhhh e va bene, me ne vado contento? tsk razza di teme- disse Naruto altero sbattendo la
porta.
Sasuke rimase a fissare la porta con sguardo freddo prima di sbuffare una sola ed unica parola.
-...dobe-



Il giorno dopo Naruto Uzumaki si presentò a villa Uchiha alle 9.00 di mattina.
Il suo unico obbiettivo : farla pagare a Sasuke.
Era rimasto sveglio fino a tardi prima di completare il suo diabolico piano.
Sacrificarsi alla mattina, cioè svegliarsi presto, pulire le camere che si era prefissato, mangiare e
dedicare tutto il pomeriggio alla sua personale vendetta.
Ridacchiò, pregustando il momento in cui lo avrebbe visto implorare ai suoi piedi chiedendo pietà.
Oh, questo sì che metteva di buono umore.
Come stabilito il biondo impiegò tutta la mattinata per pulire cinque stanze, la signora Mikoto gli
aveva dato il permesso di usare la cucina per scaldare il cibo nel caso se lo fosse portato da casa
oppure per prepararselo lui stesso usando gli ingredienti che trovava in frigo, con l'unica
condizione di pulire ciò che avrebbe eventualmente sporcato.
Finito di mangiare il suo sostanzioso pasto, ramen per inaugurare il suo primo giorno effettivo di
lavoro, Naruto si scrocchiò le dita e salì le scale. Si ritrovò davanti a quella porta di nuovo, con
quello strano cartello armato di straccio e prodotti anti polvere.
-a noi due Sasuke Uchiha-
Si sbatté le mani sulle guance ed entrò nella stanza deciso, chiudendosi la porta alle spalle. Ci
mise parecchio ad abituare i suoi occhi alla scarsa luce solare, prima di dirigersi verso la finestra.
-ancora tu-
Naruto si bloccò a metà strada, si mise a guardare in giro senza però localizzare la posizione
dell'Uchiha.
-ma tu riesci a vedere al buio? cosa sei un vampiro?- chiese indagatore.
Sasuke si portò una mano di fronte agli occhi posizionando il pollice e l'indice ai lati, sulle tempie.
Se ieri spinto dall'istinto gli aveva dato del cretino e successivamente del dobe doveva esserci un
motivo, no?
-perchè tu mi vedi e io no?- continuò Naruto senza fare caso al mutismo del ragazzo.
-nemmeno io ti vedo- rispose scettico.
-e allora come hai fatto a riconoscermi appena sono entrato?- sbottò sempre più irritato visto che non riusciva a scovare l'Uchiha.
Sasuke sbuffò all'idea di rispondere ad una domanda veramente stupida, non comprendendo
nemmeno il fatto del perché stesse dando corda ad un tipo simile.
-Una persona immersa nella luce non potrà mai scorgere cosa c'è nel buio, al contrario
una persona immersa nel buio potrà vedere benissimo cosa si cela nella luce-
Naruto corrugò la fronte. Sasuke attese a lungo una sua reazione che non arrivò.
-eh?- fece Naruto dopo minuti che parvero ore.
L'Uchiha spostò le dita dalle tempie sopra gli occhi, abbassando leggermente la testa, basito
che quel biondino da strapazzo non avesse capito proprio niente.
-sparisci- disse infine irritato.
-trovato!- urlò Naruto indicando con il pollice la finestra e ignorandolo bellamente.
Naruto dalla sua posizione vedeva la poca luce che filtrava attraverso le persiane, posandosi sui
capelli dell'Uchiha delimitando così i contorni e confermando la sua teoria che questo Sasuke
fosse affetto, poverino da nanismo. I capelli superavano a malapena il davanzale.
Sorrise beffardo, ora la sua vendetta poteva iniziare.
-ho detto di sparire- ripeté gelido l'altro ragazzo.
In un attimo, Naruto azzerò la distanza che lo separava dalla luce e arpionò la maniglia
dell'infisso, inclinandola leggermente.
-non osare aprire quella finestra- ordinò irato Sasuke.
-perchè altrimenti che fai? mi picchi?- ridacchiò già immaginandosi la scena.
Una sorta di bambino tentare di colpirlo mentre lui lo teneva tranquillamente fermo per la testa.
Rise di più, prima di abbassare del tutto la maniglia e spalancare la finestra, insieme alle
persiane. Naruto fu invaso dalla luce e da una potente ventata di aria fresca.
Guardò il cielo limpido e azzurro per poi passare al verde praticello del giardino. Chiuse gli occhi
respirando a pieni polmoni l'ossigeno purificato, senza nessuna traccia di chiuso. Sorrise al sole.
-sono il nuovo e addetto alle pulizie assunto da tua madre, per tutto il mese di agosto- disse tutto
d'un fiato al cielo -Naruto Uzumaki, prossimo sindaco di konoha...molto piacere-
Completò la frase girandosi con la mano tesa, verso il punto in cui sapeva esserci Sasuke, dopo
faticosi minuti di localizzazione nel buio. Aprì gli occhi solo quando sentì un ringhio in risposta e
ciò che vide lo bloccò.
Naruto aveva programmato l'idea di prendere in giro Sasuke Uchiha per la sua bassezza,
per vendicarsi del modo in cui era stato trattato.
Non una cosa duratura sia chiaro, il biondo non era un tipo da sbattere in faccia la sfortuna degli
altri solo per divertimento, sapeva come ci si sentiva. Giusto due o tre battutine tanto per fargli
abbassare la cresta da spocchioso che Sasuke gli aveva mostrato.
Naruto però non aveva preso in considerazione l'idea che potesse essere seduto su una sedia.

Una sedia a rotelle...




  
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