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Autore: Veggie12775    18/10/2009    2 recensioni
Ripercorre abbastanza fedelmente la serie Dragon Ball Z con in più qualche momento romantico fra la bellissima coppia Vegeta e Bulma. Questa fanfiction è la prima di una serie.
Genere: Generale, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DICIOTTESIMO CAPITOLO



Nei giorni successivi i guerrieri si allenarono assiduamente per prepararsi al torneo.
Gohan si allenò con il fratellino e con sorpresa si accorse che il piccolo Goten era capace di trasformarsi in super saiyan.
“Wow Goten, sei già capace di trasformarti!”
“Che c’è di strano? Anche Trunks lo sa fare e ci divertiamo un sacco a combattere!”
Gohan era sbalordito dalla scoperta ma quando Goten gli disse che non era capace di volare rimase spiazzato.
Come era possibile che fosse in grado di trasformarsi nel guerriero leggendario ma non sapesse fare una cosa così semplice come volare?
“Non ti preoccupare, Goten, te lo insegnerò io” disse Gohan, dispiaciuto dal suo sguardo vergognoso.
Goten, sentendo le parole del fratello, ritrovò subito il buon umore e promise d’impegnarsi seriamente.
Il piccolo desiderava a tutti i costi partecipare al torneo di arti marziali insieme a Gohan per dimostrare la sua bravura al suo sconosciuto padre che finalmente avrebbe incontrato.
“Ora torniamo a casa, Goten. Sto morendo di fare! Riprenderemo gli allenamenti nel pomeriggio” disse Gohan.
“D’accordo, fratellone.”
I due fratelli tornarono a casa e Gohan rimase sorpreso trovando Videl ad attenderlo.
“Ciao Videl, è un piacere rivederti! Cosa ci fai qui?”
“E’ da un po’ di giorni che manchi da scuola così ho chiesto in segreteria il tuo indirizzo. Allora parteciperai al torneo, non è vero?”
“Sì, certo. Sono rimasto a casa proprio per avere più tempo per allenarmi.”
“Bene. Ascolta, se per te non è un problema, vorrei chiederti se puoi insegnarmi a volare.”
“Sì, certo” rispose il ragazzo.


Nelle due settimane seguenti Videl si recò tutti i giorni a casa di Gohan e lui con pazienza insegnò alla ragazza e a Goten a volare.
Naturalmente il piccolo Goten imparò molto in fretta mentre per Videl fu più difficile ma lei non si rassegnò e impegnandosi a fondo riuscì ad imparare a volare.
Gohan ammirava la sua tenacia e inevitabilmente iniziò a sentirsi attratto dalla bella e grintosa ragazza.
Anche Videl provava attrazione per il bel coetaneo, simpatico, timido e gentile ma era certa che il suo protettivo padre non avrebbe mai approvato che frequentasse un ragazzo più debole di lui, il grande campione del mondo.
Videl, naturalmente, non era a conoscenza di tutte le frottole raccontate da mister Satan ed era convinta che fosse un potente guerriero, l’eroe che aveva battuto Cell e salvato il mondo.
Gohan avrebbe voluto raccontarle la verità ma sapeva di non poterlo fare perché non voleva sconvolgerla.
“Grazie di tutto, Gohan. Sono contenta che siamo diventati amici. Ci rivedremo al torneo dove spero che potremo fare un bell’incontro” disse Videl l’ultimo giorno che si allenarono insieme.
“Sì, d’accordo.”


Nel frattempo alla Capsule Corporation Vegeta trascorreva gran parte del suo tempo nella stanza gravitazionale ad allenarsi.
Ormai mancavano solo tre giorni al torneo e lui voleva essere nella sua forma migliore per poter battere Goku.
Spesso anche Trunks andava ad allenarsi con lui ma Vegeta, che ora utilizzava una gravità altissima per sostenere allenamenti più duri, si era accorto che il piccolo faticava a reggervi in piedi.
“Esci subito dalla stanza, Trunks. La gravità è troppo alta per te” disse Vegeta preoccupato.
“Ancora un attimo, papà. Goten mi ha detto che parteciperà al torneo di arti marziali, quindi, ho intenzione d’iscrivermi anch’io.”
Vegeta sorrise sentendolo parlare in quel modo perché gli ricordava se stesso quando era piccolo.
“Accidenti! Non riesco neanche a reggermi in piedi! Mi trasformerò in super saiyan” disse Trunks.
Il bambino, davanti ad uno sbalordito Vegeta, si trasformò nel leggendario guerriero dorato.
Vegeta era rimasto senza parole a fissare il figlio, non riuscendo a credere che a sette anni Trunks fosse riuscito a trasformarsi senza neanche dover seguire un allenamento speciale.
“Trunks, anche il fratellino di Gohan riesce a trasformarsi?”
“Sì, certo. Insieme ci divertiamo molto a combattere.”
Vegeta era sempre più sorpreso nell’apprendere che i due bambini erano riusciti a trasformarsi senza alcun problema ad una così tenera età, mentre lui ci aveva messo parecchio tempo seguendo allenamenti durissimi ed estenuanti.
“Avanti, battiti con me” disse Vegeta poco dopo.
“Che cosa? Ma papà, non mi sono ancora scaldato!” protestò Trunks.
“Il riscaldamento lo farai adesso. Se riesci a darmi un pugno in faccia ti porterò al parco giochi.”
“Davvero? Wow!”
Trunks, davanti alla prospettiva di passare il pomeriggio al parco giochi, attaccò senza indugio il padre ma Vegeta fu lesto a schivarlo e con un poderoso pugno lo mise al tappeto.
“Ma non dovevi rispondere!” piagnucolò il bambino.
“Non mi sembra di averti detto che non valeva rispondere, o sbaglio? Comunque, smettila di piagnucolare come una femminuccia! Ti porterò lo stesso al parco giochi.”
Trunks sorrise felicissimo.
Adorava quel suo padre forte e severo ed era felice quando trascorreva del tempo in sua compagnia anche se si trattava di allenamenti.
Per lui, quindi, era una piacevole novità poter trascorrere un pomeriggio diverso dal solito in compagnia del suo adorato papà.


Qualche ora dopo Trunks corse dalla madre che era nel laboratorio intenta ad esaminare dei progetti dei nuovi prodotti che la Capsule Corporation avrebbe lanciato sul mercato nei mesi successivi.
“Mamma, io e papà andiamo al parco giochi.”
“Che cosa? Credo di non aver capito bene, tesoro.”
“Ho detto che io e papà andiamo al parco giochi.”
Bulma era sorpresa non riuscendo a credere che Vegeta avesse deciso di passare del tempo con Trunks al di fuori della stanza gravitazionale.
“Moccioso, allora sei pronto?” chiese Vegeta entrando nel laboratorio un paio di minuti dopo.
“Sì, papà. Mamma, perché non vieni con noi?”
“Veramente avrei molte cose da fare” rispose Bulma anche se le sarebbe piaciuto passare del tempo con i suoi due uomini.
“Avanti donna, non farti pregare” le disse Vegeta.
“Va bene, verrò” acconsentì lei infine.
Poco dopo, mentre si trovavano al parco giochi, Bulma si guardò intorno felice perché per la prima volta si sentiva come una donna con una famiglia normale, con un bambino pestifero e adorabile e un marito affascinante.
Era molto felice accanto a Vegeta che era un compagno focoso e appassionato ma al di fuori della camera da letto lo vedeva poco visto che il saiyan trascorreva quasi tutta la giornata nella stanza gravitazionale.
Era, quindi, stata ben lieta di accantonare il lavoro per poter trascorrere un pomeriggio di relax con l’amato marito e il loro bambino.
“Mamma, posso andare a prendere un gelato?” chiese Trunks un paio d’ore dopo mentre i genitori si era seduti su una panchina.
“Sì, certo. Prendilo anche per noi, tesoro.”
Mentre Trunks correva dal gelataio, Bulma guardò Vegeta.
“Stai pensando al torneo?”
“Sì, ma non per coloro che vi prenderanno parte. Solo Kakaroth m’interessa. In questi anni mi sono allenato tanto, anche se non avevo più la prospettiva d’incontrarlo, e ora che finalmente me lo ritroverò davanti non vedo l’ora di cominciare a combattere per dimostrargli che sono io il numero uno.”
“Sono certa che vincerai, amore. Io sarò là a fare il tifo per te e so che non mi deluderai.”
Vegeta si voltò a guardarla leggendo nei suoi occhi azzurri tutto l’amore e la fiducia che la moglie nutriva per lui.
Bulma era la sola persona che lo capisse e lo appoggiasse sempre e malgrado la sua perplessità nel costruirsi una famiglia si sentiva felice di averlo fatto avendo accanto a sé la sua bella scienziata e il loro piccolo guerriero anche se a volte sentiva un vago rimpianto per aver abbandonato le sue origini di guerriero spietato.
Vegeta rivolse alla moglie uno dei suoi rari sorrisi gentili e le accarezzò una guancia ma poco dopo l’idillio fu interrotto dall’arrivo di Trunks con delle enormi coppe di gelato che furono divorate con voracità.


Tre giorni dopo i guerrieri e loro amici si recarono all’isola dove si sarebbe svolto il torneo.
Goku li avrebbe raggiunti là e Chichi, naturalmente, era la più emozionata all’idea di rivederlo dopo sei anni.
“Ciao a tutti “ disse Goku poco dopo comparendo davanti ai suoi amici e familiari.
Chichi e Gohan corsero ad abbracciarlo commossi mentre il piccolo Goten, intimidito, si nascose dietro le gambe della madre a sbirciare il suo sconosciuto papà.
Poco dopo Goku lo notò e rivolse un sorriso al suo piccolo sosia in miniatura.
“Ciao” disse Goku ma il bambino rimase aggrappato alla gonna di Chichi.
“Su caro, vai a salutare papà” lo incoraggiò sua madre.
Goten esitò ancora qualche istante poi, notando il sorriso gentile dell’uomo, corse ad abbracciarlo.
“Ciao papà.”
“Ciao piccolino. Sei davvero un bel bambino e sono felice di poterti finalmente conoscere.”
Passarono alcuni minuti così, con Goku che tenendo in braccio il figlio salutava gli amici e si faceva raccontare cosa avevano fatto negli ultimi sei anni.
Non fu sorpreso dell’apprendere del matrimonio di Bulma e Vegeta.
Ancor prima di morire nello scontro con Cell, si era accorto che la coppia si amava ed era felice che Vegeta avesse infine accettato il sentimento che lo univa alla bella scienziata e avesse deciso di restare con lei e Trunks formando una famiglia.
Quello che aveva sorpreso Goku fu la scoperta dell’unione di Crili e l’altera e fredda C18.
I due sembravano proprio una strana coppia ma dovevano essere felici insieme visto che avevano una bambina di quattro anni.
Goku fece le congratulazioni all’amico poi, con lui e gli altri, corse ad iscriversi al torneo.


Trunks e Goten, con disappunto, furono inseriti nella categoria under 15 data la loro giovanissima età.
I due bambini, però, non ne erano affatto contenti perché avrebbero preferito gareggiare con gli adulti invece che con quei mocciosi mollicci.
Bulma, Chichi, Genio, Oolong, Yamcha, Puar, Juma e la piccola Marron andarono sugli spalti per fare il tifo per i loro amici.
I partecipanti di quell’edizione erano tantissimi e per scegliere i finalisti utilizzarono un Punching Ball che misurava la potenza dei concorrenti.
Mister Satan era il campione del mondo, quindi, avrebbe acceduto automaticamente alle finali ma gli fu chiesto di colpire il Punching Ball così attraverso il suo punteggio avrebbero scelto gli altri finalisti.
Buona parte dei concorrenti ottenne punteggi bassissimi e sconsolati se ne andarono non potendo accedere alle finali.
Tutti i presenti rimasero sorpresi quando Goku, Crili, C18 e Junior ottennero punteggi molto più alti di quello di mister Satan e diverse persone , poi, fuggirono quando Vegeta con un pugno distrusse il Punching Ball.
“Oh, mio dio, non c’è speranza contro quel tipo” disse uno dei concorrenti correndo a ritirarsi venendo imitato da molti altri.
Il punching Ball poco dopo venne sostituito ma le selezioni proseguirono a rilento perché la nuova macchina era difettosa così il tecnico doveva controllarla ogni due minuti.
Il girone degli Under 15, invece, non aveva selezioni e stava per avere inizio.
“Ehi Vegeta, che ne diresti se andassimo a vedere Trunks e Goten?” chiese Goku.
“D’accordo. E’ sempre meglio che restare qui a guardare queste sciocche selezioni.”
Goku, Vegeta, Crili, C18 e Junior andarono sugli spalti a vedere i combattimenti dei bambini mentre Gohan e Videl erano ancora in fila ad aspettare di poter partecipare alle selezioni.


I bambini non erano granché e i guerrieri si annoiavano guardando quelle zuffe da mocciosi, attendendo ansiosamente di vedere uno scontro fra Goten e Trunks.
Fra gli spalti, seduta vicino a Bulma e Chichi, c’era una signora grassa e antipatica che si vantava della bravura dei suoi due figli.
“Idasa e Ikose sono due campioni. Chissà quale dei miei due figli vincerà il torneo?”
Grande, quindi, fu la sua rabbia quando i due ragazzini furono battuti in un sol colpo da Goten e Trunks che erano molto più piccoli di loro e se ne andò stizzita mentre Bulma e Chichi erano orgogliose dei loro bambini.
Finalmente, dopo un paio d’ore, si giunse alla finale fra Goten e Trunks.
I due bambini erano entrambi combattenti eccezionali avendo ereditato le capacità paterne e tutti erano ansiosi di vedere chi avrebbe vinto il primo premio.
Goten e Trunks erano molto amici fin da piccolissimi e avevano passato molto tempo insieme, accumulati dal loro sangue mezzo alieno che li rendeva diversi dai bambini normali.
Ora, trovandosi l’uno contro l’altro in una gara ufficiale, erano decisi a dare il meglio di sé con lealtà, senza dimenticare, però, che la cosa più importante era la loro amicizia.
Tutto lo stadio li applaudiva calorosamente mentre Goku rimase sorpreso quando vide che i due bambini sapevano già trasformarsi in super saiyan.
Alla fine fu Trunks a vincere grazie ad un colpo energetico che mandò Goten fuori dal ring.
Vegeta era molto compiaciuto dall’abilità di Trunks ed era motivo di grande soddisfazione per lui averlo visto battere il figlio del suo rivale.
“Tuo figlio è bravo, non c’è che dire, ma non dimenticarti che Trunks è il figlio del principe dei saiyan” disse Vegeta con orgoglio.
Goku sorrise notando lo sguardo fiero di Vegeta.
A lui non era dispiaciuto più di tanto che Goten avesse perso.
In fondo il bambino aveva appena sei anni e avrebbe avuto tutto il tempo di migliorarsi diventando un forte guerriero.
Ciò che, però, faceva piacere a Goku era l’orgoglio che Vegeta provava per il figlio.
Certo, Vegeta non sarebbe mai stato un uomo apertamente affettuoso come lui ma dalla sua prima venuta sulla Terra, pieno d’odio e rancore, era cambiato parecchio e suo malgrado era passato dalla parte dei “buoni”.
“Che ne dite se andassimo a mangiare qualcosa?” propose Crili.
Gli altri si trovarono d’accordo e si recarono al bar ristorante del torneo dove furono raggiunti da Gohan e Videl che nel frattempo avevano passato le selezioni.
Gohan presentò Videl al padre e agli amici e subito Crili fece dei commenti.
“Gohan, complimenti. La tua brunetta è un vero schianto, siete una bella coppia.”
“Piantala, Crili. Io e Videl siamo solo amici” ribatté Gohan arrossendo imbarazzato.
“Gohan, ho ordinato qualcosa anche per te” disse Goku cambiando argomento per togliere il figlio dall’imbarazzo. “Grazie, papà.”
Videl sgranò gli occhi dalla sorpresa quando poco dopo notò le enormi quantità di cibo che mangiavano Goku, Gohan e Vegeta.
“Voi saiyan siete proprio dei pozzi senza fondo!” commentò Crili. Crili, però, non aggiunse una parola notando l’occhiataccia che gli rivolse Gohan che non voleva assolutamente che l’amica scoprisse che erano alieni.
Al termine dell’abbondante pasto, Goku e i compagni si avviarono per raggiungere la pedana dove il cronista, i giudici e gli altri finalisti erano riuniti.
All’improvviso si pararono davanti ai guerrieri due strani individui.
“Salve, tu sei Goku, non è vero? Ho sentito tanto parlare di te ed è un vero piacere conoscerti. Posso stringerti la mano?” chiese l’uomo più basso e mingherlino.
“Sì, certo” acconsentì Goku avvertendo una grande forza nell’altro quando gli strinse la mano.
“Quello che ho sentito dire sul tuo conto è vero. Spero di poterti incontrare sul ring. Ci vediamo dopo” disse l’uomo allontanandosi con il suo silenzioso compagno.
“Secondo te, chi era?” chiese Junior.
“Non ne ho idea ma ora so che ci sono concorrenti alla nostra altezza a questo torneo” rispose Goku con espressione insolitamente seria.


“Ehi Goten, non ti piacerebbe combattere contro gli adulti? Il nostro torneo era così noioso con quelle pappemolle!” disse Trunks all’amico mentre si facevano una doccia negli spogliatoi.
“Già, hai ragione, ma sai bene che i giudici non ci permetterebbero mai di combattere perché sarebbe contro il regolamento.”
“Forse ufficialmente no, ma se noi prendessimo il costume di quel tipo potremmo combattere senza che nessuno ci riconosca” disse Trunks indicando Mighty Mask, il guerriero mascherato giunto in finale.
Goten era un po’ titubante, ma la voglia di combattere contro gli adulti prevalse, così decise di seguire il suo inseparabile amico.
I due bambini, quindi, colpirono l’uomo per farlo svenire poi lo spogliarono e stando l’uno sulle spalle dell’altro indossarono il costume.
Goten e Trunks, poco dopo, con il costume di Mighty Mask, raggiunsero la pedana dove stavano per estrarre le coppie finaliste.
Goku e compagni badarono poco al buffo guerriero mascherato, non immaginando che sotto il costume si nascondessero i due bambini, perché erano intenti a guardare i misteriosi individui che li avevano avvicinati prima.
I concorrenti venivano man mano chiamati per estrarre dall’urna i numeri che venivano assegnati.
Junior doveva battersi contro Shin, il tizio che prima li aveva avvicinati mentre Gohan come avversario aveva Kibith, l’amico di Shin.
Crili, invece, tirò un sospiro di sollievo quando scoprì che il suo avversario era Punter, uno sbruffone grande e grosso ma buono a nulla.
Il piccolo guerriero, infatti, aveva temuto di doversi subito scontrare con uno dei suoi compagni che erano certamente più forti di lui e che perciò lo avrebbero battuto subito. Br> Vegeta rivolse a Goku uno dei suoi sorrisetto di superiorità quando scoprì che si sarebbero battuti al primo incontro.
“Finalmente, Kakaroth, è giunto il momento che attendevo da anni” disse Vegeta che era deciso a dimostrare all’altro saiyan di essere più forte di lui.
Goku ricambiò il suo sorriso e anch’esso non vedeva l’ora di battersi con il suo rivale per eccellenza.


Poco prima dell’inizio degli incontri del girone degli adulti vennero esposti i nomi dei finalisti e, sebbene nessuno dei loro amici avesse mai dubitato che i difensori della Terra giungessero in finale, rimasero sorpresi dal fatto che Goku e Vegeta dovessero scontrarsi al primo turno.
“Il mio Goku non solo vincerà il primo premio ma il torneo. E’ un vero peccato che Goten abbia perso ma mio marito vincerà senz’altro visto che è il guerriero più forte dell’universo” disse Chichi.
“Ti sbagli, Chichi. Sarà Vegeta a vincere come ha fatto Trunks. Si è allenato tantissimo in tutti questi anni con l’attrezzatura speciale che gli ho costruito io perciò non ho dubbi che sarà il mio uomo ad ottenere il primo premio” ribatté Bulma sicurissima e fiduciosa nelle capacità dell’amato marito.
Le due donne iniziarono a litigare poiché ciascuna di loro era convinta della vittoria del proprio consorte, ignare che ben presto avrebbero avuto qualcosa di ben più grave di cui preoccuparsi che non uno sciocco torneo di arti marziali.
  
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