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Autore: DreamyVale    18/10/2009    3 recensioni
Gli A7X sono una grande famiglia, composta non solo dai ragazzi della band ma anche da molte altre persone. Rebecca, sorella maggiore di Jimmy si trova coinvolta in un tour del gruppo con l'intenzione di riordinare la sua vita e il risultato di confonderla ancora di più.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 - It's ok
I believed in you,
I must have been a fool,
All my dreams were with you...
I say it's ok,
I can promise you it's
alright, you ain't keeping
me up all night, no more,
You're not here but it's ok,
I assure you, babe, it's
alright, you ain't keeping me
up all night, no more,
You're not here but it's ok

Atomic Kitten - It's ok


Non era ancora sicura che quello che era successo fosse successo veramente, ancora una parte di lei era convinta che fosse stato solo l'ennesimo brutto sogno, l'ennesimo scherzo della sua piccola mente bacata. Ma le bastava uno sguardo alla mano sinistra e la mancanza di quel grosso anello scintillante a ricordarle che, invece, era successo davvero, esattamente come se lo ricordava in quel momento

* sei ore prima *
Erano seduti ad un tavolino del bar dell'albergo, erano le sette, poco prima di cena, la consueta birra e qualche risata di troppo: Zacky stava raccontando una delle sue solite improbabili barzellette e, chi più chi meno, tutti stavano ascoltandolo, o quasi.
Becky era troppo intenta a sfogliare con Matt il menù per la cena di quella sera, il pomeriggio libero trascorso dai due a praticare una certa interessante attività fisica aveva messo fame a entrambi.
Alzò lo sguardo quasi per caso sentendo aprirsi la porta d'ingresso dell'Hotel e, in un primo momento credette di avere un qualche genere di allucinazione: non poteva essere lui e non poteva essere lì.
Dylan.
Rimase immobile con lo sguardo fisso per una manciata di secondi, esattamente come stava facendo lui che, con le mani in tasca aveva gli occhi su di lei, fermo in mezzo alla hall, con la maglietta viola che LEI gli aveva regalato per l'ultimo compleanno, abbronzato, con i capelli spettinati: semplicemente Dylan.
Fu Matt il primo ad accorgersi di lui non appena vide Bex con lo sguardo perso nel vuoto.
Lo riconobbe subito, l'aveva conosciuto ed incontrato in più occasioni, non si aspettava di vederlo lì, o forse sì, aveva sempre pensato che, se fosse stato in lui, avrebbe di certo preso il primo aereo per andare da Becky, e a quanto pare Dylan alla fine aveva accolto questa idea.
Era sicuro che l'unica cosa che avrebbe provato vedendolo, se mai fosse successo, sarebbe stata una gran rabbia per quello che aveva fatto, e, invece si rese conto che la rabbia c'era ma solo in secondo piano, che la prima cosa che sentiva era qualcosa che non sapeva identificare, che aveva già provato e che scaturiva, più che altro, dallo sguardo che aveva Becky in quel momento.
"Brutto testa di cazzo" furono le parole di Jimmy ad interrompere il silenzio non appena, seguendo lo sguardo dell'amico e della sorella, mise a fuoco Dylan.
Si alzò di scatto senza neanche pensarci ma Bex fu più veloce mettendogli una mano sul braccio.
"Siediti" gli disse fredda.
"Becca..."
"Jim ho detto siediti!" intimò con un tono di voce che non ammetteva repliche alzandosi a sua volta, costringendosi a mettere uno dopo l'altro una lunga serie di passi incerti verso di lui.
"Cosa vuoi?" chiese fredda.
"Ciao" sorrise Dylan cercando i valutare la situazione.
"Cosa vuoi?" ripetè la ragazza cercando di mantenere il controllo, perchè avrebbe voluto urlare e prenderlo a pugni, ma si era ripromessa di non farlo.
"Parlare" rispose lui calmo.
"No" sbottò lei senza mezzi termini.
"Bex... Non ti sto chiedendo di perdonarmi, so che non è possibile, credimi, ti sto chiedendo di ascoltarmi..." spiegò con un tono di voce che non aveva mai sentito, basso, rassegnato, ma sincero.
"Una cena non ti ucciderà e poi basta" riprese a dire Dylan guardandola, rendendosi conto di quanto era stato idiota e di quanto lei gli mancasse, ingoiando il più grosso rospo della sua vita: la consapevolezza che tanto ormai era tutto finito.
Becky rimase ferma un attimo a guardarlo prima di annuire incorciando le braccia e voltandosi senza dire nulla per tornare al tavolo a prendere la sua borsa.
"Bex se vuoi gli spacco..." iniziò a dire Brian fin troppo serio.
"Esco a cena" disse lei interrompendolo, prendendo le sue cos e cacciando il cellulare in borsa, evitando accuratamente gli sguardi di tutti, soprattutto uno.
"Sei sicura?" le chiese Jimmy e lei annuì.
"Ce lo devo" rispose senza troppa convinzione sentendo gli occhi di Matt addosso, pesanti come non erano mai stati mentre, senza salutare, si allontanava da loro tornando da Dylan.

Quindi era successo.
Ci era uscita a cena e ci aveva parlato per quasi tre ore, normalmente, l'aveva ascoltato e, a poco a poco, aveva fatto uscire tutto quello che pensava; non l'aveva insultato, non sarebbe servito, ma ci aveva parlato, facendogli domande, immagazzinando le risposte.
Aveva capito tante cose, capito che sì la colpa era stata di Dylan, al 99%, ma che quel matrimonio l'aveva terrorizzato, capito che lui l'aveva amata davvero e che no, non si era fatto nessun altra se non quella, e gli credeva.
Avevano parlato, chiarito, consapevoli entrambi del fatto che lei non avrebbe mai potuto fare come se niente fosse e riprenderlo, rimettersi con lui, pensare a una vita insieme, ma Dylan allo stesso modo aveva sentito il bisogno di chiedere scusa anche senza ottenere perdono, e lei aveva alla fine deciso che almeno quello glielo doveva concedere.
E così dopo le parole era arrivato un gesto l’unico possibile per scrivere la parola fine, quello a cui lui si era opposto ma lei l’aveva pregato, perché il suo unico modo di concludere.

* due ore prima *
Lo fece scivolare sulla destra fino davanti alla sua mano.
"Bex no questo..."
"Prendilo Dylan, io non lo voglio" rispose lei guardando il suo anello di fidanzamento con un sorriso vagamente triste.
Il ragazzo lo prese giocandoci tra le dita "Ci ho messo due ore a sceglierlo" sorrise ricordando quando aveva coinvolto tutte le commesse del negozio perchè doveva essere la scelta migliore che si potesse fare.
"Era perfetto" convenne lei.
"Mi dispiace Bex" disse guardandola e in quel preciso momento lei capì che aveva scritto la parola fine a qualcosa che non voleva più trascinarsi dietro.
Si alzò dal tavolo prendendo la borsa "Anche a me" disse semplicemente prima di uscire dal locale senza voltarsi, con il terrore di avere in quel momento un grosso ripensamento.

Se ne stava lì nella sua stanza a metabolizzare la fine del suo fidanzamento, dicendosi che, allo stato dei fatti, in realtà era finito già da un po' di tempo e che aveva già pianto abbastanza per lui.
Una parte di lei voleva stare da sola, un'altra, appena tornata in albergo, aveva avuto l'irrefrenabile impulso di chiamare Matt, l'aveva fatto e lui non aveva risposto; Becca si era convinta che fosse stata quasi una fortuna, se fosse andata da lui, forse, avrebbe veramente toccato il fondo. L'avrebbe usato per non pensare, sarebbe stata seriamente una di quelle sgualdrine che in quel momento odiava tanto.
Matt era al secondo posto nei pensieri di quella serata, e ora che Dylan era stato accantonato tornava prepotentemente alla ribalta: il modo in cui l'aveva guardata quando lei era andata via con Dylan era strano. L'aveva fissato solo per qualche secondo ma non aveva capito la sua espressione, o forse non ci aveva prestato poi tutta questa attenzione in quel momento.
Che cosa aveva pensato vedendola andare via? Probabilmente niente, dopotutto non è che ci fosse molto da pensare, andavano a letto insieme mica erano una coppia, lei non stava tradendo nessuno, lei non stava ingannando nessuno.
O forse sì, ma non Matt.
Giorno dopo giorno sentiva sempre di più un peso, quello di una enorme bugia, anzi di un segreto che stava tenendo a una delle poche persone con cui non ne aveva mai avuti: in qualche modo avrebbe dovuto porvici rimedio.
Si alzò di scatto prendendo la chiave della stanza e uscendo, arrivando in pochi minuti davanti alla stanza ed iniziando a bussare, senza ottenere risposta.
"Matt?" disse a bassa voce per farsi riconoscere, ma dalla stanza nessun segno di vita.
Appoggiò l'orecchio alla porta, la Tv era accesa, lui c'era ma non voleva aprire.
Sospirò pensando che probabilmente se lo meritava, però voleva vederlo e no, non solo per un motivo fisico.
Nei cinque secondi in cui aveva riflettuto prima di alzarsi da camera sua aveva fatto un semplice ragionamento: se al posto di Dylan ci fosse stata la ex di Matt, se fosse stata lei quella lasciata lì dopo un pomeriggio passato come l'avevano passato, lei ci sarebbe rimasta davvero male.
Erano stati a letto, a ridere, guardare un film, a parlare, a rivedere il testo di una canzone, a fare una miriade di cose normali, poi erano scesi, poi era arrivato Dylan e lei non aveva degnato Matt neanche di uno sguardo, di un messaggio, di una spiegazione, supponendo di non dovergliene.
Ma forse non era proprio così.
Delle due l'una.
Si spostò davanti alla porta successiva iniziando a bussare forse un po' troppo forte finchè, una manciata di secondi dopo vide comparire, dietro l'anta suo fratello.
"Cazzo Bex ho provato a chiamarti venti volte!" le disse facendola entrare "Cosa..."
"Ho chiuso definitivamente se è questo che volevi sapere" lo interruppe alzando la mano sinistra "E gli ho anche ridato il suo anello. No, non sto benissimo ma mi riprenderò almeno adesso so tante cose che prima non sapevo, ma questo non è il punto" riprese a dire tutto d'un fiato.
"Beh almeno sappiamo che è chiusa, qual è il punto?" chiese poi sedendosi sul letto, quando sua sorella era così tanto valeva assecondarla.
Becky ci penso per un solo secondo, poi parlò.
"Vado a letto con Matt da un paio di mesi"
Semplice, chiara, cristallina, senza tante complicazioni o giri di parole. Aveva detto quello che doveva dire.
Jimmy la fissò assorbendo la notizia senza però dire niente.
"Jim, parla" gli disse sedendosi su una sedia, quasi spaventata da quel silenzio.
"Parliamo di Matt il cantante no?" disse lui.
"Sì!" esclamò la ragazza "Cosa pensi che mi faccia Matt Berry?" chiese trovando del tutto normale che dovesse sembrare una cosa folle che lei potesse farsi uno dei due gemelli, mentre il fatto che avesse una mezza storia con Matt il cantante fosse tutto normale.
"Chiedevo per dovere di precisione!" si difese Jimmy con un sorriso.
"Non hai niente da dire?" gli chiese Bex che si era aspettata una reazione qualunque.
"Un po' di cose, non me l'aspettavo a dire il vero" commentò lui con un sorrisetto che non lasciava presagire niente di buono.
"Avrei voluto dirtelo prima, ma è Matt che ne sapevo come l'avresti presa" si giustificò lei.
"Perchè adesso?" le chiese.
"Perchè non mi apre la porta e allora volevo entrare dalla finestra di camera sua ma per farlo dovevo passare di qui" rispose serafica mentre si guardavano divertiti "E perchè tenerti un segreto mi fa schifo quindi al diavolo, volevo dirtelo" continuò.
"Volevi andare nella stanza accanto alla mia a fare sesso con il mio migliore amico?" rise il batterista.
"Esatto" confermò lei "Cioè veramente volevo anche parlargli..."
"Inizio a capire il suo umore di merda di stasera" esclamò Jim.
"C'è rimasto male...? Per Dylan dico..." si informò lei.
"Non avevo capito molto bene cosa avesse ma era nervoso, parecchio e sinceramente adesso che mi dici che... beh direi che era ovviamente per quello" confermò il ragazzo stiracchiando le braccia in alto "Come se la cava?" chiese poi di punto in bianco.
"Scusa?" gli fece eco lei.
"A letto dico, a meno che non ti abbia fatto anche dei trattati filosofici nel mentre..." puntualizzò il ragazzo.
"Bene cazzo" esclamò lei convinta mentre scoppiavano a ridere entrambi "Scusa se non te l'ho detto Jim" aggiunse poi.
"Nah, dai... Lo capisco, me l'hai detto alla fine..." sorrise "Ma gli altri...?"
"Solo Gates" rispose lei buttando gli occhi al cielo.
"E non l'avete ancora ucciso?" scherzò Jimmy.
"Vi serve per suonare poi mi chiedevate i danni" scherzò Becky alzandosi in piedi "Ti rompe se...?" aggiunse poi indicando la finestra.
"Vai, vai... Mi farà un po' strano starmene qui a dormire ma vai..." la prese in giro mentre lei gli schioccava un bacio sulla guancia.
"Ti voglio bene Jì!" disse uscendo sul terrazzino girando subito a destra trovandosi davanti alla porta finestra della camera di Matt: aperta.
Entrò senza troppi preamboli ed, in effetti, lui c'era.
Si voltò stupito a guardarla, era disteso a letto che guardava la televisione.
"Bex..." disse semplicemente, colto totalmente di sprovvista.
"Lo so che non volevi vedermi o mi avresti aperto ma... Sai che non sono brava ad accettare i rifiuti no?" disse lei con un mezzo sorriso a cui il ragazzo non rispose restandosene in silenzio "Ho anche provato a chiamarti prima..." riprese a dire, sempre senza ottenere da lui una sola parola "...Non so bene cosa dirti, ok? Ma... Insomma... Pensavo di doverti dire qualcosa".
"Non mi devi dire niente" esclamò lui finalmente rompendo il silenzio.
"Già, ma se fossi al posto tuo vorrei che tu mi dicessi qualcosa" obiettò lei.
"Non mi devi dire assolutamente niente Bex, non mi devi spiegazioni niente di niente" ripetè Matt abbastanza convinto "E' normale che tu gli abbia voluto parlare".
"Ne avevo bisogno" convenne lei, "di sentirgli dire un po' di cose".
"Lo so Bex e non è un problema" replicò lui abbozzando un sorriso mal riuscito.
"E perchè non mi hai aperto?" azzardò lei fissandolo mentre il ragazzo scrollava solamente le spalle.
Becky si avvicinò, sedendosi lentamente sopra di lui "Matt..."
"Shh..." sorrise il cantante dandole un bacio non aveva assolutamente voglia di parlare in quel momento, di dirle che vedendo Dylan si era sentito geloso, che poi ci aveva pensato e aveva capito che era inutile esserlo, che a lui andava bene qualunque cosa ne venisse fuori da loro due, che a lui bastava, in quel momento continuare ad avere qualcosa, qualunque cosa fosse.
Non aveva voglia di affrontare un discorso serio che non era riuscito ad affrontare neanche con se stesso, non aveva voglia di chiarire quello che gli passava per la mente o di mettersi ad analizzare cosa ci vedeva lui in loro due.
Aveva solo voglia non pensare.

 

***

 

Ndr: Eccoci qui, sempre più vicini alla fine :) Grazie alle commentatrici, come sempre, _eleNina_, ms_reverie, whatsername_ e hollerbaby, e ai lettori!


  
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