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Autore: H u m a n o i d    18/10/2009    6 recensioni
“B-Bella serata no?” Balbettò imbarazzato. Era perfetto, nella sua insicurezza. Ogni suo gesto, era così dolce, e qualche volta goffo; sicuramente a causa dell'imbarazzo. “S-si...davvero bella!” Ricambiò Alessia il sorriso che le era stato rivolto dal ragazzo. Tutto di un tratto, si trovarono fissarsi negli occhi. Rimanevano immobili, a guardarsi silenziosamente. Gli occhi di lui: castani, dolci, ma allo stesso tempo furbi. Profondi, capaci di far trasparire ogni emozione che il ragazzo provava. Gli occhi di lei: azzurri, chiarissimi. Di ghiaccio. Facevano venire i brividi soltanto guardandoli. Si avvicinarono sempre di più, senza accorgersene il loro visi si fecero più vicini, sempre di più... I loro cuori battevano a mille, erano come impazziti. Chi li avrebbe più fermati ora? Le loro guance erano a fuoco, e le loro labbra, desiderose di un contatto. Si stavano quasi per toccare, stavano per trovare un contatto.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Waa che bello due commenti!! *si agita come un'esaltata e batte le manine*. Scusatemi, mi emoziono con poco xD

NICEGIRL: Mi fa paicere che ti incuriosisca la mia ff !! Spero che continui a leggerla ^^. Appena postato, leggo anche qualcosa di tuo ^^

Devil96: Martina giusto? Scusa non sono molto brava con i nomi xD. Wow! Ci ritroviamo!!  Sicuramente passo anche da te a leggere qualcosina ^^ (sul sito dei th ho postato il quinto capitolo se interessa ^^)

Se vi va di contattarmi, trovate il mio indirizzo di MSN nel mio profilo ^^ 
Un bacione a entrambe Alessia <3

Capitolo 2

Il campanello suonò, facendo balzare Alessia in piedi. Finlamente, Joe era arrivato. Corse ad aprire la porta, contenta di andarsene da casa sua, che già, cominciava a riempirsi di persone.
“Joe!! Vieni, prendo la chitarra e arrivo!”
Il ragazzo, attraversò la soglia del appartamento. Tutto era addobbato a festa. Una pacchianissima palla da discoteca scendeva dal soffitto, e un'assordante musica penetrava nelle orecchie, spaccando quasi i timpani.
Alessia prese la chitarra acustica dal suo piedistallo, e chiuse a chiave la porta di camera sua, per essere sicura che nessuno entrasse; l'ultima volta, aveva trovato due ragazzi, intenti a fare l'amore sul suo letto: potete immaginarvi la sua reazione.
Tornò dal ragazzo, che intanto, guardava scandalizzato ogni persona che gli passava vicino.
Alessia lo vide e scoppiò a ridere.
“Ahaha! Ti capisco! Andiamo va, prima che ti svieni!!”
Intanto Bill e Tom ,passarono di fianco ai due.
“Vai via?” Chiese Bill.
“Si, non resisterei qua dentro più di due minuti!! Va bè, Ciao!”
“Ciao!” Salutarono Tom e Bill in coro, facendo cenno di saluto con la mano.
Alessia si chiuse la porta alle spalle; lasciando un po' sbigottiti i due ragazzi.
“Bha... strana la ragazza..” Commentò Tom, alzando un sopracciglio. Bill rimase a fissare la porta. Sarà anche stata strana, però, gli era sembrata dal primo momento, come dire...diversa.
Non era apparsa ai suoi occhi, come tutte le ragazze in quel momento nell'appartamento, cioè vuote, finte...
Lei no, era sembrata spontanea, senza peli sulla lingua: vera.
“Chi erano quei due che hai salutato?” Chiese incuriosito Joe, dando una gomitata ad Alessia, che subito arrossì violentemente.
“Nessuno.” Rispose secca. “Sono i nuovi inquilini del piano di sotto... Delle assolute teste di cazzo, se sono andati alla festa di mio fratello...”
Sbuffò innervosita incrociando le braccia al petto, e guardando il ragazzo di fianco a lei, che non era del tutto convinto di quello che la ragazza, aveva appena affermato.
“e non guardarmi con quella faccia a sgorbio!” Mugolò Alessia, mentre Joe, rideva divertito, vedendola ragazzina arrossire.
Lei gli lanciò un'occhiata di ghiaccio. Odiava apparire la ragazzina stupida di turno, essendo, spesso e volentieri, la più piccola. Anche il quel caso era così: lei 17 anni; Joe, 20.
Uscirono dall'ascensore. Davanti all'entrata del palazzo, era parcheggiata la vecchia auto malridotta di Joe. Ogni volta, diventava sempre più brutta: quando partiva un po' vernice, quando un cerchione delle ruote, e quando uno specchietto.
Joe, si rattristava sempre a vedere la sua povera auto ridotta in quelle condizioni, ma del resto, vedere fumetti, non rendeva bene.
Alessia guardò la cima dell'altro palazzo, da dove proveniva un flebile frastuono,e si intravedevano delle luci psichedeliche. Scosse la testa, pensando in che condizioni sarebbe stato l'appartamento.
Si sedette sul sedile del passeggero, che sprofondò, anche se il suo peso, non era poi molto elevato.
Dopo cinque minuti arrivarono davanti alla fumetteria. Gli altri ragazzi, non erano ancora arrivati, ma di sicuro, sarebbero stati li tra poco.
“Ma che fai? Tieni aperto tutta la notte, e metti il cartello di chiusura?”
“Tengo aperto, nel caso passasse qualcuno!”
Joe aprì la porta a vetro del locale, e accese la luce. I neon illuminarono immediatamente il grande monolocale.
“Che tristezza che fa sto posto vuoto...” Disse con una strana smorfia sul volto il ventenne.
“Dai su! Che tra poco arrivano gli altri cretini!”
Gli altri cretini, ai quali si riferiva Alessia, erano come Joe, ventenni. Gli unici ragazzi della sua età, con cui andava d'accordo, erano Daniel, Brad e Josh, ma dato che loro erano in vacanza, si doveva accontentare.
Alessia si mise a sedere su uno sgabello dietro il bancone, mentre Joe, metteva in ordine la cassa, in attesa dell'arrivo degli altri ragazzi.

-Intanto alla festa-

Bill si sentiva un pesce fuor d'acqua. Tutta quella gente, di cui non conosceva il nome. Tutta quella gente che lo guardava male. Era tutto così nuovo, e allo stesso tempo, così uguale.
In Germania, si facevano le feste tra compagni di scuola, ovvio; ma non erano esagerate come quelle. nonostante il numero di persone, fosse ben maggiore, tra quelle, non c'era persona che non lo guardasse male; nessuna persona, che provasse ad avvicinarsi a lui.
“Cazzo, non ho mica la lebbra!” Pensò innervosito Bill. Possibile, che tra quelle persone, nessuno, avesse avuto voglia di parlare con lui, senza il secondo scopo di prenderlo in giro? Era come un dejà-vue. Sempre la stessa storia, la stessa, noiosa, snervante e triste storia.
Il fratello gemello, non aveva mai avuto problemi a integrarsi tra la gente, forse, perché si confondeva tra la massa. Bill, era totalmente diverso: introverso, timido, impacciato... si riconosceva anche tra centinaia di persone; aveva la sua personalità, e non ci avrebbe mai rinunciato, solo per far parte di un gruppo.
Il fratello si atteggiava già da “capo branco” proprio come faceva in Germania;e la cosa dava davvero sui nervi a Bill: lo odiava quando faceva in quel modo!
Se ne stava seduto, con il suo drink i mano, del quale, non aveva bevuto più di un insignificante sorso.
Si alzò scocciato dal divano, diede una pacca al fratello e uscì velocemente dall'appartamento; non sarebbe rimasti li dentro un attimo di più. Passò per il suo appartamento; prese l'i-pod, e uscì dal grande palazzo, in cerca di un po' di pace.
Uscì in strada. Il marciapiede era illuminato da alti lampioni, alcuni emanavano una luce più fioca di altri. Alcune macchine passavano veloci, non curanti del limite di velocità.
Tutto era così triste. Aveva sperato, che arrivando in America, avrebbe trovato, non moltissimi amici, ma almeno un paio, che non lo prendessero in giro, ma amici veri.
Dopo quell'ora scarsa che aveva trascorso alla festa, però, ogni sua speranza era sfumata.

-In fumetteria-
Alessia sedeva sul bancone, con accanto Joe. I ragazzi, avevano portato con se, tre casse di birra, ma una, era già finita, e la ragazza, era arrivata a quota due. Teneva in braccio la chitarra acustica, e sotto richiesta dei ragazzi, suonava qualche brano, ovviamente, mentre loro cantavano, o meglio stonavano.
Ridevano, scherzavano, si prendevano in giro: erano felici. Quella felicità, raramente era provata da Alessia.
“Oh, però Ale! È ora che ti sblocchi un po'! Cioè, hai 17 anni!” Sbraitò Joe, vedendo comparire un'aria minacciosa sul volto della ragazza.
“Dai, io ho un'idea! Facciamo un'orgia!!!” Urlò ancora più forte Ed, saltando addosso ad Alessia, che si dimenava tra le sua braccia ridendo. Si, era decisamente, già ubriaco.
Alla fine, Alessia pestò il piede all'amico, facendolo urlare e facendo ridere tutti i presenti. Odiava, quando le persone facevano quei discorsi infantili. Avrebbe fatto sesso, quando se la sarebbe sentita, e soprattutto, con la persona giusta; che però tardava ad arrivare. Tutte le volte, che qualcuno trattava con lei di quell'argomento, si irrigidiva, e, si sentiva tremendamente in imbarazzo. Forse, perché era l'unica ancora vergine.
Joe, continuava a stuzzicarla, ma lei, cercava di trattenersi e di non rispondere alle sue provocazioni.
La porta del negozietto si aprì, lasciando tutti si stucco: non entrava va nessuno di giorno, perché qualcuno avrebbe dovuto entrare di sera?
Alessia rimase un po' sconcertata vedendo la persona, che, con fare timido e impacciato varcò la soglia.
“Ciao Bill!”



Note finali: Abituatevi ai capitoli che finiscono a cavolo, perchè io lui adoro xD
Adesso ho finito davvero!!! Ciau ciau =)

  
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