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Autore: DreamWanderer    18/10/2009    6 recensioni
Draco abbandonò quel riflesso per andarsi a sedere sul letto a baldacchino. Pose il mento sulle mani giunte a pugno, cercando di riflettere.
Non riusciva a credere che la ragazza che aveva visto sfilare come una prostituta sul tappeto di un night club fosse la Sanguesporco Grifondoro Hermione Jean Granger.
STORIA VINCITRICE DEL TITOLO "BEST AU" DEL "neverending stories awards", ottavo turno.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'All for Love'
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E rieccomi! Anche stavolta abbastanza puntuale… sapete, il capitolo mi è venuto giù in due serate, ieri e oggi! E io che temevo di essere in ritardo… è un pezzo molto dolce a mio parere, dove mi sono inventata l’interno dello Chateau. È stato divertente dai. Non sarà molto lungo, ma secondo me è più che sufficiente. Spero che vi piaccia!

anna96: Draco dice che se glielo chiedi con servilismo ci fa una pensata per quanto riguarda le lezioni a cavallo! Ti regalo uno spoiler: nel capitolo dopo questo ci saranno lezioni di tiro con l’arco! Sono strafelice che ti sia piaciuta la descrizione finale, è molto importante per me.

Tanny: che bello, quanti complimenti… grazie! Ti accontento e ti rivelo uno spoiler: Harry e Ron torneranno in gioco, prima l’uno e poi l’altro. Sono curiosa di sapere cosa ne penserai… sono contenta di non aver deluso le tue aspettativa sulla giornata Serpeverde, io mi fido moltissimo del tuo giudizio! Grazie ancora per i tanti complimenti, anche se la mia parte più umile non crede di meritarne tanti… sei così buona! Sono davvero onorata di avere la tua ammirazione e di emozionarti tanto. Bacio!

francydenis: grazie, che gentile! Sono contenta, e spero che ti piaccia anche questo!

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    Angel

Hermione varcò il portone dello Chateau con un’aria sognante, gli occhi ancora pieni di stelle per lo spettacolo che l’aveva completamente conquistata poche ore prima.

<< Qualcosa mi dice che volare non le è dispiaciuto poi tanto. >> commentò Daphne sorridente, rivolgendole un’occhiata in tralice.

Pansy sorrise in risposta al commento, furba.

<< Bene. >> proferì Blaise battendo le mani sonoramente, così da addossarsi l’attenzione di tutti. << Adesso noi andiamo. Herm, Draco ti farà vedere il resto della casa e la tua stanza. >>

La riccia cadde dalle nuvole in quel preciso momento, come se la bolla di ammorbidente in cui si era sentita avvolgere fosse scoppiata di colpo. Avrebbe dovuto passare una notte con Malfoy, da sola? Cos’era, uno scherzo di pessimo gusto?!

<< Sai, noi dobbiamo tornare a casa a sistemare un sacco di roba. La chiamata di Draco è arrivata così inaspettata che abbiamo ancora tutto sottosopra… >> le spiegò Pansy con un’espressione angelica dipinta sul viso, le mani attorcigliate innocentemente dietro la schiena in segno di contrizione.

<< Comunque tranquilla, saremo di ritorno per domattina. >> la rassicurò Daphne. << Draco ti mostrerà un po’ la casa, la tua stanza e poi tutti a nanna. >>

<< Semplice e indolore. >> rincarò Blaise, e intanto accompagnava le due amiche Serpi alla porta. << Non scannatevi, ci vediamo domani! >>

Poi i grandi battenti di legno si chiusero con uno schianto felpato.

Draco ed Hermione si guardarono.

La ragazza si morse il labbro, combattuta. Non sapeva mai cosa potersi aspettare da quel furetto scaltro… chissà come riusciva sempre a tirare fuori un asso dalla manica, e la sorprendeva tutte le volte. Inoltre sembrava soffrire di perdite della memoria, dato che cambiava comportamento come se l’attimo prima non fosse mai nemmeno esistito.

Il giovane guardò l’incertezza dipingersi sul bel volto fine di lei e alzò un sopracciglio, divertito. Prima di tutto, il suo piano stava andando bene ed era stato un vero spasso il tempo che aveva trascorso con quella ragazza dai capelli morbidi e ribelli. Secondo, non vedeva l’ora che cominciasse la seconda parte… i suoi amici avevano ragione: aveva un secondo fine. Magari non ben definito, d’accordo, ma ci sarebbe stato. Tese la mano.

<< Allora Granger, ti va di vedere la mia… umile dimora? >> le chiese, ghignando sornione.

Hermione, dal canto suo, tirò fuori la sua espressione più pungente. << Modesto come sempre, vedo. >> frecciò, e gli prese la mano.

Il ghigno del Principe delle Serpi si accentuò.

I due si avviarono verso la scalinata centrale, i loro sguardi intrecciati in una battaglia senza esclusione di colpi.

<< Ti mostrerò solo le stanze principali. >> le disse il biondino. << Il resto della casa lo scoprirai con Pansy e Daphne domani. Oggi abbiamo avuto una giornata dura. >>

La ragazza annuì, sentendosi stanca, e si lasciò condurre dalla sua guida.

Presto arrivarono in cima alla scalinata, da dove partivano tre corridoi diversi: uno a destra, uno a sinistra, e uno dritto davanti che portava a un’altra rampa di scale.

<< Saliremo ancora più tardi: da quella parte si va alle camere, e ci sono un altro paio di sale che ti voglio far vedere prima. >> le disse Draco, guidandola con sé a destra.

Il corridoio era largo e ben illuminato, delimitato da un corrimano che si costruiva a balconata lasciando così la vista sul grande salone del piano di sotto. Il lato della parete era ornato di tanti quadri, che però non erano ritratti pomposi di qualche nobile antenato: c’erano invece grandi dipinti di paesaggi, pennellati con talmente tanta cura da sembrare reali, a un passo da loro, come se fosse un passaggio tra due mondi.

<< Mio nonno ha sempre avuto la passione per i viaggi. >> spiegò il ragazzo, accorgendosi dello sguardo meravigliato della sua ospite. << Però è sempre stato costretto a una vita di banca, come diceva lui, e non ha mai potuto visitare il mondo alla sua maniera. Perciò collezionava quadri, e devo confessare che anche io li amo molto. >>

Draco sorrise, non visto.

**inizio flashback**

<< Un’altra nonno, un’altra! >> implorò un tenero bambino biondo, tirando insistentemente la tunica di un signore anziano che era seduto sul pavimento a gambe incrociate.

<< Ma come un’altra?! >> rise quello. << Mio piccolo Draco, ormai è ora di andare a letto. >>

<< Ti prego, nonno! >> e qui il bambino tirò fuori la sua arma preferita: gli occhioni da cucciolotto abbandonato!

Il vecchietto sorrise divertito. << E va bene. L’ultima però! >>

Draco annuì e battè le mani, tutto contento. Il nonno sollevò il nipotino e se lo fece rannicchiare sulle ginocchia, poi cominciò a raccontargli la storia che quel quadro di cielo stellato gli stava ispirando.

<< C’era una volta… >>

**fine flashback**

Il biondo Malfoy si riscosse quando sentì i passi di Hermione arrestarsi di colpo.

<< Questi quadri sono meravigliosi. >> esalò incantata ad ammirare il dipinto di un cielo stellato, così bello da sembrare un brandello di notte strappato direttamente dalla volta celeste.

<< Sono d’accordo. >> annuì lui, la nostalgia che gli stringeva il cuore in una morsa. Mise una mano sulla spalla della ragazza per ersortarla a continuare. << La porta là in fondo conduce alle cucine. Conoscendoti ho pensato che ti avrebbe fatto piacere saperlo, in caso ti venisse un attacco di fame notturno! >>

La ragazza gli piantò una gomitata pungente tra le costole, fingendosi indispettita.

Una piccola risata scappò a entrambi, segno che l’atmosfera stava cominciando a sciogliersi.

Poi i due fecero dietrofront, e stavolta imboccarono il corridoio di sinistra. La porta in fondo era di pioppo, e dava su una specie di grande palestra. Hermione entrò, curiosa.

<< È una specie di sala di allenamento, se vogliamo essere generici. >> le stava spiegando il biondino mentre lei si guardava intorno. << Ci veniamo ad allenare qui, sia con gli incantesimo che con l’arco. >>

La riccia rise tra sé e sé. << Sai cavalcare, tiri con l’arco… attento Furetto, ti si potrebbe scambiare per il Principe Azzurro! >>

Draco la guardò un secondo, poi si mise a ridere. Una risata allegra, sincera, libera. Hermione non l’aveva mai visto ridere così. Anzi, non l’aveva mai visto ridere e basta. Era molto più… umano, quando rideva.

<< Scusa Granger, ma l’unico titolo che sono disposto ad accettare è quello di Principe delle Serpi. >> le disse ancora sghignazzando, e lei non potè fare a meno di ridere a sua volta.

<< Magari uno di questi giorni mi insegni? >> gli chise la riccia mentre tornavano alle scale e cominciavano a salire.

<< Certo. >> annuì lui. << Sai è una valvola di sfogo fantastica. Frustrante all’inizio, lo ammetto, ma poi migliori e ci prendi gusto. >>

Si fermarono poi di fronte a una stanza, che stava a due porte dalla scalinata. Hermione mise una mano sulla porta e, incoraggiata da un cenno affermativo del biondo, entrò. E rimase senza fiato.

La camera era una reggia in miniatura. Il pavimento era ricoperto da pregiata moquette color crema, dall’aspetto sofficissimo. Le tende erano a due veli: uno strato pesante, color porpora, e uno più leggero di un chiaro tono di panna. L’armadio, il cassettone, la scrivania, il comodino e le assi erano tutti in un legno caldo sfumato da venature rossastre. Una porta a vetri dava sul balcone, mentre una bianca incastonata in una delle pareti conduceva al bagno. Ma la parte in assoluto più lussuosa era il letto: a baldacchino, con un doppio strato di tende, dalle coperte in raso di un rovente color vinaccia. Sulle coperte erano posata un valigia. E poi, ai piedi del letto, c’era una cuccia.

Hermione, con la meraviglia ancora dipinta sulle labbra piccole e piene, si diresse con delicatezza verso la cuccia. Un tenerissimo gattino color champagne era rannicchiato tra i cuscini blu zaffiro, ronfando della grossa. Eppure, quando la ragazza si inginocchiò di fronte ad esso, socchiuse impercettibilmente un occhio.

<< Come mai c’è un’adorabile palla di pelo in camera mia? >> chiese la riccia, gli occhi grandi e luccicanti di pagliuzze dorate.

Draco sorrise, rallegrato da quelle scaglie d’oro puro che baluginavano in quelle iridi castane. << Ti stava aspettando. L’ho trovato ieri sera che gironzolava accanto alla stalla di Blake e ho pensato che ti avrebbe tirato su il morale dopo quello sfogo. >>

<< Come hai fatto a sapere che ho avuto uno sfogo prima di questa mattina? >> chiese Hermione immediatamente, dando prova della sua ancora impressionante scaltrezza. Le ci volle un secondo per rispondersi da sola: probabilmente a cantare i fatti suoi era stata la stessa persona che si era premurata di andare a casa sua, prepararle le valgie e metterle in bella vista sul letto a baldacchino. << Pansy. >>

Il biondo annuì e ghignò, poi si andò a sedere sulla moquette accanto a lei. << Il micio è tuo, puoi mettergli il nome che vuoi. Ti posso far fare collare e medaglietta entro domani. >>

Hermione gli rivolse un sorriso di gratitudine mozzafiato, poi riportò la sua attenzione sul tenerissimo gattino che stava sfregando la testolina contro la sua mano, in cerca di coccole. Il pelo era di un invitante color champagne, soffice e lucente come seta. La coda alta, piegata a punto interrogativo, che aleggiava morbidamente nell’aria in segno di tranquillità. Il gatto sollevò il musetto e spalancò gli occhi, piantando uno sguardo furbo in quello della padrona. I suoi occhi grandi, espressivi, di un blu elettrico stupendo, la riempirono di meraviglia.

<< Angel. >> soffiò la ragazza senza distogliere lo sguardo da quelle iridi feline. << Questo bel micino si chiamerà Angel. >>

Draco annuì e sorriso, incantato dall’espressione di gioia pura che irradiava il viso della bella Grifondoro.

 

ANGOLETTO!

Allora?? Confesso, l’idea di Draco che regala un gatto a Herm mi frulla in testa dall’inizio della storia, anche se ho sempre voluto metterla giù in maniera diversa… però non stava con gli sviluppi imprevisti degli ultimi capitoli! L’idea originale prevedeva Hermione che si alza una domenica mattina e si trova il gatto in una cesta sulla porta di casa, come regalo anonimo. Ma poi ho pensato che lei è troppo intelligente per non capire, anche se magari dopo un po’, chi gliel’avesse mandato. Ho paura che Draco risulti un po’ troppo OOC. Boh, non so… spero che vi piaccia anche così! Commentino?

Clarisse

   
 
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