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Autore: Le Streghe    19/10/2009    7 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap17 - L'inizio dell'incubo
Destino Inevitabile - A stretto contatto.
Capitolo 17

L'inizio dell'incubo.

L'ultimo ricordo era quello del proprio corpo che, ormai privo di luce, appariva quasi opaco, creando un contrasto quasi doloroso con quello di Doumeki che, invece, sembrava brillare di luce propria.
Poi si era trovato sdraiato, al buio, prigioniero di un mondo cupo e vuoto dove regnava il silenzio assoluto.
Incerto su cosa pensare, Watanuki volse lo sguardo su quel campo pieno di radici che spuntavano dal terreno, dove brillanti petali di ciliegio fluttuavano adagiandosi lentamente a terra.
Uno scenario mutato in meno di un attimo.
Poco prima lui e Shizuka stavano combattendo contro quegli uomini ed ora...
Intorno, le figure in nero erano decisamente aumentate. Lo circondavano in un cerchio dal quale sarebbe stato impossibile fuggire, ed erano tutte provviste di orribili lame affilate.
Davanti a lui, un uomo dai lunghi capelli, legati da un nastro in tinta con i suoi occhi, stava fissandolo con aria di scherno, parlando con voce bassa e stranamente gentile. Watanuki però non riusciva ad ascoltarlo, perso in pensieri frenetici e mancanti di una qualsiasi conclusione logica.
Un nuovo sguardo ai dintorni gli riportò la mancanza delle guardie armate di katana, probabilmente uccise da quelle altre, di certo più forti.
I suoi occhi continuarono a vagare senza sosta, fin quando, con panico crescente, non colse un elemento mancante.
Mentre l'uomo, che aveva tutta l'aria di essere il capo, gli andava vicino, Watanuki urlò quanto gli premeva sapere.
«Shizuka... Dov'è?»
Invece della risposta, giunse un uomo che, chinatosi davanti al capo da lui chiamato dottore, annunciò che tutto era pronto.
Fu solo allora che, finalmente più vigile, Watanuki capì di essere tenuto fermo da due uomini.
«Pronti a cosa?» Urlò. «Di che state parlando, che succede..?» Continuò dimendandosi.
A quello il dottore sorrise in modo inquietante, andandogli più vicino in modo da parlargli ad un orecchio, mentre con estrema lentezza gli girava la testa. «Volevo fosse una sorpresa ma data la tua insistenza...»
Watanuki si trovò davanti al maestoso tronco del ciliegio dei sogni. Lo sguardo che pian piano ne studiava i contorni, salendo in cerca dei rami e fermandosi alla vista di una figura conosciuta, inchiodata all'albero da lunghe lame affilate.
«N... No...» Mormorò, stringendo gli occhi per mettere a fuoco quanto stava vedendo.
Un attimo dopo, l'eterno silenzio di quel luogo fu spezzato da un urlo di agghiacciante disperazione.
Due occhi d'ambra incontrarono i suoi, implorandolo di andarsene, di vivere. Almeno lui.
Si era sacrificato ancora, per l'ultima volta, privandolo per sempre della sua presenza.
A quel pensiero, un impeto di rabbia lo invase scontrandosi e perdendosi nella profonda tristezza che stava provando.
Ad essa si aggiunse presto un dolore sordo, che cercò di cacciar via con un urlo che non arrivò mai a destinazione.
Al suo posto giunse invece la voce calda e rassicurante di Haruka-san.
«È solo svenuto...»
Poi ogni cosa si fece ovattata.
Le forti braccia di Shizuka che lo stringevano a sé, la voce di Yuuko-san, la sensazione del fouton sotto la sua schiena ed infine una presenza confortevole ed una mano calda, attorno alla sua.

xXx


La stanza era illuminata dalla luce fioca delle candele.
Doumeki era seduto sul tatami, lo sguardo fisso sul ragazzo che, al suo fianco, sembrava immerso in un sonno profondo e lontano.
Lo osservò per diverso tempo, fin quando non lo vide riemergere dal limbo nel quale sembrava essere sprofondato.
Istintivamente, ritrasse la mano che fino ad un momento prima aveva stretto quella dell'altro.
«Dove... dove sono..?» Mormorò Watanuki, fissando il soffitto con aria stanca.
«Da Yuuko-san... Tu, stai bene?» Domandò l'arciere, osservandolo con attenzione.
Watanuki si mosse appena, sentendo una mano più calda dell'altra, guardando istintivamente l'altro.
Gli sorrise leggermente, un po' imbarazzato. «Circa» Mormorò. «Ma mi sento... pesante.» Sospirò, tornando a fissare il soffitto. «Come siamo arrivati qui..?» Chiese infine, ormai consapevole di aver perso i sensi.
«Mio nonno ci ha fatto tornare, una volta... terminata la missione.» Fu la risposta concisa dell'altro.
«E... cos'è successo..? Come sono svenuto..?»
Doumeki lo guardò con espressione triste. «Quando siamo entrati in contatto, la tua energia è passata a me, credo. E sei rimasto senza...» Prese una piccola pausa. «Non è come per il petalo, comunque.»
Watanuki sorrise appena. «In pratica... ti ho fatto una trasfusione.» Quel pensiero, unito al ricordo del sangue ricevuto da Doumeki poco tempo prima, lo riportò a concentrarsi sul compagno. «E tu... come stai?» Domandò, voltandosi nuovamente per osservargli la spalla.
«Bene.» Esclamò l'altro, muovendo un po' il braccio per mostrargli che non mentiva.
Watanuki sospirò sollevato, incrociando l'espressione quasi tenera dell'altro e voltandosi di scatto, imbarazzato.
«Ti ferisci sempre a causa mia...» Dichiarò dopo un po'.
«Non è nulla.» Fu la risposta, come sempre tranquilla, dell'altro.
«Questa volta, forse.» Ribatté il più piccolo, tornando a fissarlo. «Inizio a pensare di portare sfortuna come Himawari-chan...» Borbottò, subito dopo.
Nel sentirlo, Doumeki si fece improvvisamente serio. «Non dire idiozie.» Ribatté. «Se anche portassi sfortuna, io ti starei accanto comunque.» Concluse poi, in tono più morbido.
A quelle parole Watanuki si incupì improvvissamente, nascondendo il viso contro il cuscino.
Le affermazioni di Doumeki gli avevano riportato alla mente alcune immagini del sogno fatto quando era ancora nel mondo del ciliegio.
Normalmente non avrebbe dato tanto peso ad una cosa simile. Però...
Era avvenuto sotto il ciliegio dei sogni, in un mondo onirico dove era possibile sognare avvenimenti futuri, si diceva.
E Doumeki... era già stato ferito.
Se... se fosse tutto vero? Pensò, rabbuiandosi notevolmente.
Non avrebbe permesso che diventasse realtà, no. Anche a costo di allontanarlo. Anche a costo di farsi odiare.
Ancora al suo fianco, l'arciere sembrò avvertire l'improvviso cambiamento d'umore del più piccolo.
«Faresti meglio a dormire, ora...» Sussurrò, accarezzandogli i capelli.
Watanuki girò il viso per guardarlo, sorridendogli appena. «In effetti mi sento un po' stanco...» Mormorò, fissando l'arciere con sguardo intenso. «Grazie...» Sussurrò infine, la voce intrisa di una profonda malinconia, che non sfuggì neppure a Doumeki.
Limitatosi ad annuire, il più grande aspettò che l'altro tornasse a chiudere gli occhi per fissarlo in silenzio, consapevole che qualcosa tra loro era nuovamente cambiata.

xXx

Il momento che avevano tanto atteso era ormai giunto.
Da quel momento, lei avrebbe potuto solo mostrar loro la via. Niente di più...
Con quel pensiero, pesante come un macigno, Yuuko entrò nella camera di Watanuki, osservando con sguardo sfumato di dolcezza i due ragazzi ancora vicini.
In quel momento, Watanuki si mosse appena, aprendo gli occhi con jun lampo di preoccupazione sul volto. Aveva di nuovo sognato.
Al suo fianco, Doumeki continuava a fissarlo. «Stai meglio, ora?» Domandò, notandolo sveglio.
Watanuki annuì lentamente, scoprendo la strega che, appoggiata alla porta con le braccia incrociate, lo stava osservando.
«Yuuko-san...» Mormorò. «Cosa... succede..?»
Sorridendo alla domanda del più piccolo, la donna si avvicinò ai due ragazzi. «Ora che ho l'attenzione di entrambi, è giusto che inizi a spiegarvi alcune cose.»
A quelle parole Doumeki la guardò, sollevato dal non dover chiedere spiegazioni lui stesso.
Al suo fianco Watanuki, ancora immerso nelle immagini del suo ultimo incubo, la fissò torvo. «Parli allora!»
Senza smettere di sorridere, la donna mosse un ulteriore passo. «Siamo nervosetti, eh?» Domandò, tornando immediatamente seria, lo sguardo improvvisamente fisso sull'arciere. «Immagino vorrete delle spiegazioni su quanto avvenuto nel mondo dei sogni.»
«Che perspicace!» Borbottò il più piccolo, attirandosi un'occhiataccia dalla strega.
«Ti consiglio di calmarti Watanuki. O potrei decidere di non dirti nulla...» Dichiarò, sorridendogli in modo malizioso. «E poi... anche Doumeki-kun vorrà avere delle risposte, non è così?»
Per tutta risposta, il più grande si limitò ad annuire.
Del tutto lontano dall'essere calmo, Watanuki sbuffò, incrociando le braccia e guardando da un'altra parte. «D'accordo... parli ora...» Commentò infine, in tono più accondiscendente.
«Bene...» Esclamò la donna. «Visto che il nostro Watanuki si è perso parte dell'azione svenendo, è il caso che inizi dal principio.» Dichiarò, fissando prima uno e poi l'altro. «Le guardie che vi hanno attaccato, si trovavano lì poichè inviate da qualcuno che in qualche modo ti teme, Watanuki...»
A quello, il ragazzo fissò entrambi con aria stralunata. «Cosa possono temere da me..?»
«Anche mio nonno ha detto la stessa cosa...» Osservò l'arciere, voltandosi nuovamente a guardarlo. «Sostiene che tu abbia una sorta di potere che ti rende... speciale.»
«Già...» Commentò Yuuko. «Anche l'interazione energetica che avete avuto ne è una prova... Ma questo...» Continuò, fissando Doumeki. «Ha a che fare con i tuoi di poteri...»
Watanuki fissò entrambi con espressione perplessa. «Interazione... ah intende quanto avvenuto prima. Tsk non l'ho fatto neppure di proposito.» Osservò in tono scocciato. «E poi... speciale come?»
«Speciale perché il tuo stesso sangue lo è...» Replicò Yuuko. «Ed ora che hai anche quello di Doumeki-kun, il tuo potere è cambiato, aumentando rispetto a come doveva essere in origine. Anche per questo le vostre energie si sono fuse. Oggi la tua è passata a Doumeki, aumentandone la forza. In seguito potrebbe accadere il contrario.» Dichiarò, scrutando entrambi con espressione particolarmente assorta.
«È per questo motivo...» Riprese poco dopo. «Che è giunto il momento di ricevere una qualche istruzione... dalla sottoscritta!»
A quello Watanuki si alzò in piedi di scatto, ricadendo a sedere per via della debolezza. «Istruzione? In cosa?» Domandò, sospettoso.
«Susu, non agitarti ora...» Replicò la donna, ormai divertita dall'espressione del più piccolo. «Lo scoprirete a tempo debito...»
Quelle parole sembrarono turbare il più piccolo che, indicato l'arciere, ancora in silenzio, prese a balbettare. «Co... cosa c'entra... lu... lui?!»
La strega lo fissò per un lungo istante, sospirando stancamente. «Lui serve perché dovete imparare insieme a gestire questo scambio di energie. A meno che non decidiate di farvi annientare da essa.»
«Quindi è proprio... necessario..?» Domandò Watanuki, la mente ancora immersa nelle immagini di quel sogno fin troppo reale. «Immagino di non potermi tirare indietro...» Sospirò quindi, in tono rassegnato.
Yuuko osservò prima lui e poi l'arciere, battendo le mani in segno di gioia. «Perfetto! Direi di iniziare col vederci ogni giorno dopo la scuola. Vi sta bene?»
«Come se non lo facessi già tutti i giorni...» Borbottò il più piccolo, soffermandosi subito dopo su un pensiero che ne alterò i lineamenti.
«Yuuko-san! Non ci ha spiegato proprio un bel niente, lo sa, si?»
«Davvero?» Replicò, la donna con fare scherzoso. «Eppure mi sembrava di avervi detto anche troppo...» Commentò, avviandosi verso l'uscita. «Bye Bye...» Cantilenò.
Un attimo dopo era già fuori dalla loro vista.
«Allora...» Esordì il più piccolo, nel tentativo di spezzare il silenzio improvvisamente sceso tra loro. «Ti ha detto altro, Haruka-san... su di me?»
«No...» Doumeki lo fissò con espressione cupa. «Sei arrabbiato?»
Quella domanda improvvisa, il tono con cui era stata posta, spinse Watanuki a rivolgergli una rapida occhiata.
«No!» Borbottò, distogliendo prontamente lo sguardo. «Perchè me lo chiedi?»
«Ti comporti in modo diverso... da prima...» Commentò l'altro, fissandolo con sguardo intenso.
Quelle parole obbligarono il più piccolo a guardarlo, se pur per un breve istante. Uno sguardo carico di tristezza che l'arciere sembrò ricambiare, celando i propri dubbi in un pesante silenzio.

xXx

Un'ora dopo, erano entrambi fuori dal negozio.
«Cosa pensi di fare ora?» Domandò l'arciere, dando voce ai propri pensieri.
«Suppongo che mi toccherà prendere lezioni con quella.» Commentò l'altro, indicando il negozio ormai lontano.
Doumeki sembrò ponderare su quelle parole. «Vieni con me o...» Lo guardò, senza terminare la frase.
«Beh... stai andando al tempio, no?» Replicò l'altro in tono distante. «Ho da prendere la mia roba.»
«Quindi hai deciso di tornartene a casa...»
Quella risposta, sembrò ferire il più piccolo. «Mi sembra ovvio!» Replicò in tono aspro. «È casa mia, no? E poi non posso certo stabilirmi da te. I tuoi genitori non apprezzerebbero.»
«Loro non sono un problema. Li vedo di rado ma... suppongo non sia quello il motivo...»
A quelle parole, Watanuki sembrò trasalire. «Mi manca casa mia, va bene? E poi... che vorresti insinuare?»
Doumeki continuò a camminare, le mani in tasca ed un espressione particolarmente assorta. «È cambiato qualcosa, vero?» Domandò poi.
Per un lieve istante il cuore di Watanuki sembrò fermarsi, schiacciato dal peso di quelle parole.
«Cambiato qualcosa?» Ripeté poi, affrettando il passo per non mostrarsi agli occhi dell'altro. «Direi di no, è solo tornata ogni cosa al suo posto.» Commentò poi in tono grave, fermandosi davanti all'ingresso del tempio, intento ad osservarne ogni particolare.
Doumeki non replicò, limitandosi a fargli strada.

Trovarsi in quella stanza, dove avevano condiviso momenti indimenticabili, fu piuttosto dura.
Specialmente per Watanuki, il cui proposito di allontanarsi dall'arciere sembrava vacillare ad ogni sguardo cupo del ragazzo.
«Mi dispiacerà non usare più la tua cucina...» Esordì di colpo, mentre con fare distratto riempiva il borsone con le sue cose. «È enorme rispetto alla mia...»
«Puoi usarla quando vuoi.» Fu la risposta incolore del più grande.
Watanuki sollevò uno sguardo su di lui, trovandolo appoggiato alla parete, le braccia incrociate ed un espressione indecifrabile.
«Non credo sia il caso...» Mormorò.
A quelle parole, se possibile, lo sguardo dell'arciere si incupì maggiormente. «Posso sapere cosa ti succede?»
«Niente...»
«È da quando siamo tornati dal mondo dei sogni che sembri aver preso le distanze.» Continuò il più grande, stringendo i pugni per contenere la rabbia.
«Te l'ho già detto...» Sospirò l'altro facendosi forza. «È tornato tutto al suo posto... Normale.»
Doumeki avanzò fermandosi alle sue spalle. «Cosa sarebbe normale, chiedermi di non abbandonarti per poi prendere le distanze...?» Domandò con amarezza.
«Questo non c'entra nulla con quello... Ero... sotto shock... ecco tutto.» Rispose Watanuki, chiudendo gli occhi per reprimere le lacrime.
A quello, l'arciere si limitò a fissarlo con espressione ferita. «Se è così... Sai dov'è l'uscita...» Mormorò, allontanandosi.
Rimasto solo, il più piccolo sospirò amaramente aprendo gli occhi sul vuoto davanti a sé.
Se ne era andato, in un attimo aveva perso tutto.
Tutto... pensò, obbligandosi a terminare il borsone per poi alzarsi ed uscire dalla camera.
Si fermò un solo istante, gli occhi sui due fouton ancora vicini. «Perdonami...» Mormorò alla stanza vuota.
Infine si allontanò dal tempio, quasi di corsa, senza mai guardarsi indietro.


Ohhh con questo capitolo si conlude la prima parte di questa storia.
Ci mancherà il sottotitolo "A stretto contatto" :P
Ad ogni modo, come avrete intuito non si tratta di una vera conclusione, anzi... è più il preludio di un nuovo inizio che aprirà le porte all'angst, a nuovi arrivi (eh si, personaggi a voi noti faranno la loro comparsa, alcuni per restare anche troppo. U.U) e le prime scene... hem... si dice ...hot?
Che altro dire. Ringraziandovi per l'affetto con cui avete seguito questa prima parte, le streghe e Yuuko-san si augurano di leggere i vostri commenti anche nel seguito.
Arigatò a tutte! ^_^

Naco chan: E' vero... la seconda parte che avrà inizio dal prossimo capitolo sarà decisamente angst. Per questo motivo però conterrà anche momenti da batticuore. Il nostro per lo meno ha dato di matto. :P
Speriamo che questa prima parte, nel complesso ti sia piaciuta e... diciamo che già da come si conclude è facile intuirne la sfumatura angst, no? :P

Witch Of The Dimensions:
Se le CLAMP iniziassero a scrivere le cose che scriviamo noi, inizieremmo decisamente ad inquietarci :P
Non per niente, il ciliegio ce lo hanno rubato... quando è uscito quell'oad di Holic dove appare, noi l'avevamo già scritto!
*sospirano* Oh, beh. A parte questo... davvero siamo riuscite a tenerlo IC? Menomale! Siamo sollevate.
Non è un'azione che il bell'arciere fa tutti i giorni, ma salvare Watanuki si. E questa volta ci rientrava!
Quanto agli aggiornamenti ed ai capitoli... abbiamo deciso questo ritmo per poter fare tutto ed essere sempre puntuali, aumentare rischierebbe di farci saltare aggiornamenti, e noi non vogliamo.
Poi Yuuko-san si arrabbia :P
Grazie ancora dei complimenti!

Yusaki: Si, Doumeki che uccide è qualcosa che ha lasciato senza parole anche noi, tanto da complicarci un po' la stesura del capitolo. Lui però è fatto così. Ama Watanuki fino a questo punto *.*
Ti preoccupi per l'angst, eh? I fazzolettini li hai presi? U.

Masuko: Probabilmente si capisce poco perché è una delle nostre prime scene del genere, chiediamo assolutamente perdono. U.U
Purtroppo, dichiarazione e consolazione hanno ancora da venire, ed anzi... Mi sa che ci sarà molto da attendere.
Sappi soltanto che niente accade per caso e che, se alcune cose sembrano esagerate, non è perché vogliamo allungare ma... fa parte della trama.
A te capire cosa succede, dato che sei una fonte inesauribile di spoiler non confermati sulla trama!

Gioielle: Cattiva ritardataria. :P
noi che ti concediamo anche gli spoiler. U.U
Oh si, l'angst sarà all'ordine del giorno e ovviamente toccherà anche quella parte. Anche se non come avremmo voluto. Doumeki è troppo saggio e sicuro di se. U.U

VampiraSix: Grazie per i tuoi sforzi contro il computer, apprezziamo enormemente! Ah, una statua di Haruka? No, no, sarebbe meglio un Haruka personale ad ognuno di noi, direi!
Continua a seguirci... e combatti il malefico computer!

LawlierPhoenix: Oh vedrai... Doumeki diventa ogni giorno più fascinoso. *.*
Se ti piace l'angst... possiamo dirti solo una cosa: Benvenuta tra noi! XD

   
 
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