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Autore: Cip93    22/10/2009    3 recensioni
"Non pentirti di qualcosa che hai fatto, se quando l'hai fatta eri felice." Questa frase ormai era diventata la mia filosofia di vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3rd chapter
The party.






Sono una persona abbastanza metodica: porto sempre i capelli sciolti. Quella sera invece optai per una coda alta. Non so perché decisi di sistemarli così. Forse per risaltare il collo e le spalle, che venivano del tutto coperti se li avessi lasciati slegati.
Anche se mancavano due ore alla festa, iniziai a prepararmi. Feci una lunga doccia calda, con la musica di sottofondo. Per me era l’accoppiata perfetta.
Mi asciugai, e armata di santa pazienza iniziai a piastrare tutti i capelli, color biondo cenere e abbastanza lunghi da arrivare quasi al fondoschiena.
Iniziai a truccarmi. Matita sotto gli occhi, una sottile traccia di eye-liner, mascara, un po’ di ombretto e un leggero velo di phard. Non mi andava di cambiare di molto il colore della mia pelle. Può sembrare strano, ma anche se ho una carnagione abbastanza chiara, mi piace.
Infilai i collant color carne e subito dopo il vestito che tanto adoravo. Mi guardai allo specchio: ero pronta. Per completare l’opera decisi di indossare anche una collana e un paio di orecchini.
Ora dovevo solo aspettare che Nicole venisse a prendermi da casa. Nell’attesa mi stesi sul letto. Da due giorni non riuscivo a non pensare ad altro che a questa festa, o meglio a come sarebbe stato il nostro incontro dopo quattro lunghi mesi. Mi avrebbe salutato? O peggio ancora, lo avrei visto mano nella mano con un’altra ragazza? Fortunatamente il suono del citofono interruppe i miei pensieri.
“Pronto?”, risposi automaticamente.
Dall’altra parte del citofono si sentì la risata della mia amica.
“Pronto?! Forza, scendi!”
Salutai velocemente i miei, e mi precipitai giù per le scale. Entrai in macchina, e salutai la mia amica.
Ero nervosa, agitata e Nicole lo percepì subito.
“Stai tranquilla, sei perfetta”, mi sorrise io ricambiai con un “Grazie”.
Per stemperare la tensione accese la radio e la macchina si riempì della canzone “Tell me what we’re gonna do now” di Joss Stone. Dio, l’amavo! E le parole erano di una dolcezza unica.
Dopo mezz’ora di macchina, arrivammo al locale. Varcammo la porta d’entrata e con lo sguardo cercai Nina. Appena incontrai il sguardo, venne verso di noi.
“Criiii”, urlò e mi butto le braccia al collo.
Imbarazzata, e un po’ sorpresa, ricambiai l’abbraccio. Salutò molto affettuosamente anche Nicole.
“Auguri! Tieni, questo è il tuo regalo, da parte mia e di Nicole.”
Lo aprii e già sapevo che le sarebbe piaciuto perché era la sua marca preferita. Un anello Alviero Martini.
“Oddio, grazie! E’ bellissimo!”, disse eccitata.
Istintivamente iniziai a guardarmi intorno, in cerca di lui, ma non li vidi. Meglio così.
Nicole mi diede una gomitata sul fianco.
“Ehi!”, la rimproverai e iniziai a massaggiarmi la parte dolorante.
“Smettila di fare così.”, bisbigliò.
“Così come?”
Alzò gli occhi. “Goditi la serata e rilassati. Prendi coscienza del fatto che inevitabilmente lo vedrai. E’ suo fratello! Ma questo non significa che devi passare la serata in iperventilazione”.
Annuii e raggiungemmo le nostre amiche che stavano sedute su un divanetto, in fondo alla sala. Chiacchierammo del più e del meno e scherzando sempre. Parlare con loro almeno mi distraeva dai pensieri che affollavano la mia testa.
A un certo punto le luci si abbassarono e il volume della musica aumentò.
“Si ballaaa!”, urlò Federica, la più frenetica del gruppo. Male. Il ballo era sempre stato il punto debole per me. Ma non perché non lo sapessi fare, solo perché ballare davanti a tanta gente mi metteva in soggezione e in imbarazzo, soprattutto se fra tutta quella gente c’era anche lui.
Tutti i tentativi di convincimento da parte delle mie amiche erano vani. Sarei restata incollata per tutta la sera a quella sedia, anche a costo di essere considerata l’asociale di turno.
Più di qualche ragazzo si avvicinò per convincermi a ballare, uno si mise perfino in ginocchio! Risi, e scossi la testa rispondendo con un “No, grazie”.
Odiavo quella musica, sempre se può essere definita come tale. Era così monotona e tutte le canzoni sembravano uguali.
A mia sorpresa, però, il dj mise la canzone “Enjoy the silence” dei Abmerlin. Dannazione, quel ritmo era così coinvolgente. Ma che ti importa? Alzati e balla!, pensai. Ok l’avrei fatto, ma prima un’ultima cosa… Guardai a destra a sinistra: di lui nemmeno l’ombra. Perfetto. Così finalmente mi avvicinai alle mie amiche che erano già al centro della pista da ballo.
Inizia a muovermi, all’inizio con passi stentati, poi quando il ritmo di quella canzone iniziò a scorrermi nella vene, non badai più ai movimenti, ma ballai con gli occhi chiusi lasciandomi trasportare dalla musica.
Quando finì la canzone avevo il respiro accelerato, così decisi di prendere un po’ d’aria fuori al balcone. Faceva freddo, ma la temperatura era sopportabile. Mi avvicinai al muretto, e guardai il cielo: quella sera era pieno di stelle. Senza volerlo, mi spuntò il sorriso sulle labbra, al ricordo di una serata…


Eravamo insieme da quasi una settimana. “Ti ricordi la stella cadente del 16 Agosto?”, mi chiese. Ero seduta fra le sue gambe, con la testa appoggiata alla sua spalla. Come dimenticarla quella stella… era la più bella che avessi mai visto. Quel giorno era il compleanno di Nicole e tutti gli invitati ebbero, con grande sorpresa, la fortuna di vedere quello spettacolo nel cielo.
“Certo”, risposi.
“Beh, può sembrare strano, ma è riuscita ad avverare il mio desiderio.”
Lo guardai curiosa. “Davvero? Quale?”
Sorrise e mi guardò negli occhi. “Si è avverato esattamente cinque giorni fa, quella sera, sotto casa tua” Il mio cuore, per un momento, cessò di battere. Mi avvicinai con il viso al suo e lo baciai. Era inutile rovinare con altre parole quel momento così perfetto. Non ci restava più niente da dire.



Una lacrima scendeva solitaria sul mio viso al ricordo di quei bei tempi, la asciugai subito.
Stupida, Cristina. Quando imparerai a mettere la parole “Fine”?
Un brivido, causato dal freddo, attraversò tutto il mio corpo. Forse era meglio rientrare. Iniziai ad avviarmi verso la sala da ballo, quando improvvisamente due mani mi afferrarono la vita e mi trascinarono verso il muro vicino.





Ringraziamenti.
-- innamorata___:Of course! Twilighter al 100 per 100. Grazie di seguire la mia storia *--*
-- Beeble: Thank you :] grazie di leggere ogni volta queste mie schifezzuole ^^
  
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