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Autore: H u m a n o i d    23/10/2009    8 recensioni
“B-Bella serata no?” Balbettò imbarazzato. Era perfetto, nella sua insicurezza. Ogni suo gesto, era così dolce, e qualche volta goffo; sicuramente a causa dell'imbarazzo. “S-si...davvero bella!” Ricambiò Alessia il sorriso che le era stato rivolto dal ragazzo. Tutto di un tratto, si trovarono fissarsi negli occhi. Rimanevano immobili, a guardarsi silenziosamente. Gli occhi di lui: castani, dolci, ma allo stesso tempo furbi. Profondi, capaci di far trasparire ogni emozione che il ragazzo provava. Gli occhi di lei: azzurri, chiarissimi. Di ghiaccio. Facevano venire i brividi soltanto guardandoli. Si avvicinarono sempre di più, senza accorgersene il loro visi si fecero più vicini, sempre di più... I loro cuori battevano a mille, erano come impazziti. Chi li avrebbe più fermati ora? Le loro guance erano a fuoco, e le loro labbra, desiderose di un contatto. Si stavano quasi per toccare, stavano per trovare un contatto.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie mille ragazze per aver commentato!!!

NICEGIRL: Eh GIulia, lo so...sono una donna cattiva e con la mente malata xD. ORa dò fine alla tua attesa! Ecco il nuvo capitolo!!!!
Ice_Angel: Cerco he vi lascio così U_U Lo faccio dall'inizio, perchè semettere proprio ora xD.PRego, cara, mi  fa davvero piacere seguire la tua ff!! Mi fa troppo piacere che ti piace!!! *-------*
Piera:Pieruzza bella! La pirma a lasciarmi un commento!!! *---*. Buahahah xD non te la riprendere con Cristo, riprenditela con me!!! P.S: Dopo questo capitolo, mi sa ceh mi uccidi direttamente, altro ceh bestemmaire xD
Grazie mille ragazze *----*. Siete fantastiche!!!!
Credo che mi vorrete uccidere dopo questo capitolo xD- Va bè, non vi anticipo nulla ^^
Un bacione!! Via voglio un casino di bene, Alessia ^^

Capitolo 6
Si sfiorarono con le labbra. Bill avvicinò una mano al viso di Alessia, come per essere sicuro, che non scappasse proprio in quel momento.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Entrambi i ragazzi aprirono gli occhi praticamente chiusi. Il suono assordante proveniva dalla tasca di Alessia. Il meraviglioso silenzio che li aveva accolti nelle sue dolci braccia, interruppe l'abbraccio, a causa di un maledettissimo cellulare.
Alessia, si sentì terribilmente in imbarazzo, e chiunque fosse a chiamarla, avrebbe fatto presto una brutta fine.
Rossa come mai in quella sera, abbasso il capo mortificata, e si affrettò a vedere, chi fosse stata a distruggere quel momento così perfetto.
Josh! Io lo uccido!!
Innervosita, prese il telefono, e rispose con un filo di voce.
“Oh...”
“Ale!! Scusa l' ora, ma sai colpa del fuso orario dall'America all'Italia!” La voce di Josh squillava allegra come a suo solito; e questo fece saltare ancora di più i nervi ad Alessia.
“sisi...Che c'è?”
“Niente, ti volevo dire che domani torno!”
Era davvero insopportabile quando faceva in quel modo. L'aveva tartassata di messaggi, l'aveva chiamata più volte, era davvero necessario che la contattasse per l'ultima volta? Soprattutto, doveva chiamarla per forza in quel momento? Dieci minuti più tardi no?
Pirla, lo so che domani torni...”
Va bè, ma era per ricordartelo!!”
Si, va bè... mi dovevi dire solo questo?”
Si!”
Ok...allora cerca di non chiamarmi fino a che non sei arrivato all'aeroporto, se ci riesci, ovvio...”
Cercherò di farcela... va bè, notte!”
Notte!”
Alessia riattaccò innervosita più che mai. Era ovvio che Josh avesse un debole per lei, le lo aveva pure detto. Però, quel che è troppo è troppo! Avevano chiarito più volte; ma a quanto pareva, Josh, non era per niente disposto a lasciar stare Alessia.
Bill la guardava. La ragazza non sapeva decifrare il suo sguardo. Cosa stava pensando? Che al telefono fosse il suo ragazzo? Per caso, l'aveva scambiata per una delle tante ragazze, che approfittano dell'assenza del fidanzato,per rimpiazzare la sua presenza?

N-Non è come credi...” Bisbigliò Alessia, guardandosi i piedi e torturandosi le mani. Era pronta ad un'altra figuraccia.
Bill sorrise, togliendole il fiato, e lasciandola per qualche momento ipnotizzata.

Perché, cos'è che credo?” Si, era decisamente imbarazzata. Per l'ennesima volta non sapeva cosa rispondere. Decise di fare l'indifferente, e di raggirare con un trucchetto alquanto stupido Bill.
Bhò! Avevi una faccia...” Abbandonò contro voglia il suo sguardo, e guardò di lato, in un punto non preciso.
Ahahahaha....” Bill rise sonoramente. Era stato buffissimo il modo in cui aveva nascosto il suo viso ormai rosso all'inverosimile.
La ragazza si alzò dalla panchina. Per quel giorno, aveva superato il suo limite massimo di brutte figure.

Ehm..I-Io vado. Notte!” Salutò con un cenno della mano, e voltò le spalle alla panchina. Conle mani in tasca si diresse nuovamente verso il ponte, decisa a tornare a casa.
Bill si alzò di scatto dalla panchina, e le corse dietro.
Hey! Hey! Fermati, non sono uno a cui piace correre!!” Urlò con il fiatone, nonostante avesse percorso solo pochi metri.
Lei si voltò, e alzando un sopracciglio, assistette alla patetica corsa di Bill; che più che una corsa, sembrava una scena di un film comico.
Sghignazzò sotto i baffi. Era decisamente esilarante.
Il moro le si fermò davanti con il fiatone, e dopo aver ripreso fiato, finalmente parlò.

Ti sei offesa? C-Cioè, ho fatto qualcosa di male? Se è così non volevo! Scusa davvero!! Non intendevo farti arrabbiare! Scusa!!”
Era dolcissimo. Avete presente i bambini piccoli, che chiedono scusa hai genitori, quasi implorandoli “Dai mammina ti prego! Non buttarmi via l'orsacchiotto Teddy!! Non lo faccio più!!”, e giurano anche? Uguale. La ragazza rise, contagiando pure Bill, che si era reso conto di essere stato leggermente ridicolo.

Ti va se ti accompagno? Cioè, ovvio che ti accompagno, visto che abitiamo nello stesso palazzo...”
Si diede una pacca sulla fronte arrossendo, e poi si incamminò insieme alla ragazza.
Sembrava di essere in uno di quei film sdolcinati a più non posso. Quelli che Alessia tanto odiava, ma che in quel momento, le apparivano i film più belli di tutti.
Come storia, poteva benissimo essere appartenuta ad un film. Due ragazzi che non si erano mai visti, abitano nello stesso palazzo, e dopo un giorno nemmeno che si conoscono, si ritrovano a passeggiare al chiaro di luna in Central Park. A pensarci bene, era anche piuttosto banale come storia. Un po' patetica, a dirla tutta. Ma in quel momento, la ragazza non poteva sentirsi più felice. Per una volta poteva anche mettere da parte lo scetticismo, e rilassarsi un po'. Non era detto, che a quella sera, ne sarebbero seguite altre. Non era obbligatorio. Assolutamente no.
Mezz'ora dopo, erano dentro l'ascensore del loro palazzo. Stavano discutendo a che piano andare prima.

No, ma scusa, il tuo è prima del mio, andiamo al tuo!”
No, perché, come si dice, prima le signore...”
Sese...dai non fare lo scemo!”
Io sono scemo! Forza, non si discute, vai prima te!!”
La battaglia, fu vinta da Bill, che rideva compiaciuto della sua vittoria. Arrivarono. Ad Alessia tremavano impercettibilmente le mani; però, tremavano ugualmente. Cercava di non mostrarsi per niente agitata, anche se era una cosa praticamente impossibile

Grazie...della bella serata! Mi sono divertita!” Disse con voce flebile la ragazza roteando gli occhi, per evitare di incontrare lo sguardo di Bill.
Pure io!” Le sorrise, per l'ennesima volta Bill. Questa volta, Alessia, non potette non guardarlo. Si, lo so di averlo già detto un milione di volte. Ma, toglieva letteralmente il fiato. Non esisteva altro modo per descrivere la sua bellezza. Con quel sorriso innocente, e gli occhi vispi e incantatori. Con i suoi gesti impacciati, e buffi. Era le perfezione fatta persona. Si dice sempre che la perfezione non esiste; e anche Alessia, lo dice sempre. Quella sera, però dovette ricredersi. Bill, era la perfezione.
N-Notte!”
N-Notte!” Si guardarono, entrambi imbarazzati. Un bacio ci sarebbe stato più che bene in quel momento; era il perfetto finale per quel film.
Bill le si avvicinò. Non sapeva nemmeno lui cosa stesse facendo, forse, il fratello lo aveva contagiato. Alessia, si sentì svenire. Era agitata. Eppure, era solo un bacio. Un insignificante bacio.
In realtà, era più di quello; solo, che lei ancora non lo sapeva.
Si voltò di scatto, e aprì la porta dell'appartamento.

Notte Bill!!” Chiuse la porta, quasi sbattendogliela in faccia, e lasciandolo di sasso.
Non ebbe nemmeno il tempo di ricambiare il saluto.
Notte! Ci rivediamo domani? Ci vedremmo di nuovo prima o poi?
Pensò sospirando il moro, voltandosi.
Complimenti Bill, hai trovato una più timida di te...
Mille domande assaltarono al sua mente. Perché non lo aveva baciato? Al primo tentativo sembrava che anche lei avrebbe voluto baciarlo. Forse, si era improvvisamente accorta, che lui non faceva per lei; che non voleva avere niente a che fare con lui...
Tristemente, entrò nel suo appartamento, e si accasciò sul letto.
Alessia stava ancora a fissare la porta. Cosa diamine aveva fatto? Aveva appena negato un bacio, al ragazzo, più bello che avesse mai visto, chiudendogli la porta in faccia. Era un cretina.
Brava fava!
Sbuffò, solo come lei sapeva fare, e si diresse in camera sua, non capendo il perché del suo comportamento, non solo di quello che aveva tenuto pochi minuti prima, ma anche di quello tenuto per tutta la sera. Non era da lei comportarsi così con un ragazzo; anche se il ragazzo che si trovava davanti era molto carino. Per lei era normalissimo relazionarsi con esseri umani del sesso opposto. Nel caso di quella sera però tutto si era complicato: balbettava, faceva figuraccia su figuracce e arrossiva ad ogni qual volta che il ragazzo le rivolgeva particolari attenzioni.
Forse mi sono...innamorata?
Un brivido la percorse per tutta la schiena. Le pareva così strana la parola “amore”. Che cos'era l'amore? Non lo aveva mai saputo. Non credeva nell'amore. Per lei era soltanto uno degli innumerevoli modi, che qualcuno aveva escogitato per far soffrire le persone. Ditemi una, una sola persona che non abbia sofferto per amore. E non ditemi, che voi, siete felicemente accompagnati dalla persona che amate, e che, non avete sofferto nemmeno un minimo, per averla. Non ci crederei.
Alessia, aveva sempre ritenuto, che l'amore, non era importante per la sopravvivenza dell'uomo. Era solo una stupidaggine detta dagli scrittori di romanzi rosa, per vendere di più i loro libri.. L'amore, non era indispensabile nella vita. L'amore, non esisteva. Era soltanto un concetto elaborato da menti malate, desiderose di colmare il vuoto che sentivano dentro. Quel vuoto, che finalmente veniva colmato, dopo anni di disperazione, dalla persona amata. Tutte stronzate per Alessia. Non c'era alcuno vuoto dentro lei. Stava benissimo. Non aveva bisogno di una persona al suo fianco, per sentirsi bene, le bastava sé stessa. Almeno, questo, era quello che aveva sempre creduto. Quello di cui era convinta, ormai da un po' di tempo. E allora, perché se ne stava a fissare il soffitto, pensando a lui?
Mi sto facendo trasportare troppo da questa cosa. La vita non è come quella dei film o dei romanzi. Se quella raccontata in essi, fosse la vera vita, non ci sarebbe bisogno di raccontarla in un libro, perché tutti, saprebbero già com'è. Non può avermi fatto combinare in una sola serata. Questa non sono io. Io non sono mai stata così. Io non sarò mai così. Io non ho mai creduto nell'amore, e mai ci crederò.

Note finali: *si nasconde sotto il piumone edl suo lettuccio caldo, sicura che al Piera la ucciderà presto*
Piera, ho davveropaura della tua reazione!! Ti prego non uccidermi!!!


  
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