Grazie mille ragazze per aver commentato!!!
NICEGIRL: Eh GIulia,
lo so...sono una donna cattiva e con la mente malata xD. ORa
dò fine alla tua attesa! Ecco il nuvo capitolo!!!!
Ice_Angel:
Cerco he vi lascio così U_U Lo faccio dall'inizio,
perchè semettere proprio ora xD.PRego, cara, mi fa
davvero piacere seguire la tua ff!! Mi fa troppo piacere che ti
piace!!! *-------*
Piera:Pieruzza
bella! La pirma a lasciarmi un commento!!! *---*. Buahahah xD non te la
riprendere con Cristo, riprenditela con me!!! P.S: Dopo questo
capitolo, mi sa ceh mi uccidi direttamente, altro ceh bestemmaire xD
Grazie mille ragazze
*----*. Siete fantastiche!!!!
Credo che mi vorrete uccidere dopo questo capitolo xD- Va
bè, non vi anticipo nulla ^^
Un bacione!! Via voglio un casino di bene, Alessia ^^
Capitolo 6
Si sfiorarono con
le labbra. Bill avvicinò una mano al viso di Alessia, come
per
essere sicuro, che non scappasse proprio in quel momento.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Entrambi i ragazzi
aprirono gli occhi praticamente chiusi. Il suono assordante proveniva
dalla tasca di Alessia. Il meraviglioso silenzio che li aveva accolti
nelle sue dolci braccia, interruppe l'abbraccio, a causa di un
maledettissimo cellulare.
Alessia, si sentì
terribilmente in imbarazzo, e chiunque fosse a chiamarla, avrebbe
fatto presto una brutta fine.
Rossa come mai in
quella sera, abbasso il capo mortificata, e si affrettò a
vedere, chi fosse stata a distruggere quel momento così
perfetto.
Josh! Io lo uccido!!
Innervosita, prese
il telefono, e rispose con un filo di voce.
“Oh...”
“Ale!! Scusa l'
ora, ma sai colpa del fuso orario dall'America all'Italia!”
La voce
di Josh squillava allegra come a suo solito; e questo fece saltare
ancora di più i nervi ad Alessia.
“sisi...Che c'è?”
“Niente, ti
volevo dire che domani torno!”
Era
davvero insopportabile quando faceva in quel modo. L'aveva tartassata
di messaggi, l'aveva chiamata più volte, era davvero
necessario che la contattasse per l'ultima volta? Soprattutto, doveva
chiamarla per forza in quel momento? Dieci minuti più tardi
no?
“Pirla,
lo so che domani torni...”
“Va
bè, ma era per ricordartelo!!”
“Si,
va bè... mi dovevi dire solo questo?”
“Si!”
“Ok...allora
cerca di non chiamarmi fino a che non sei arrivato all'aeroporto, se
ci riesci, ovvio...”
“Cercherò
di farcela... va bè, notte!”
“Notte!”
Alessia
riattaccò innervosita più che mai. Era ovvio che
Josh
avesse un debole per lei, le lo aveva pure detto. Però, quel
che è troppo è troppo! Avevano chiarito
più
volte; ma a quanto pareva, Josh, non era per niente disposto a
lasciar stare Alessia.
Bill
la guardava. La ragazza non sapeva decifrare il suo sguardo. Cosa
stava pensando? Che al telefono fosse il suo ragazzo? Per caso,
l'aveva scambiata per una delle tante ragazze, che approfittano
dell'assenza del fidanzato,per rimpiazzare la sua presenza?
“N-Non
è come credi...” Bisbigliò Alessia,
guardandosi i
piedi e torturandosi le mani. Era pronta ad un'altra figuraccia.
Bill
sorrise, togliendole il fiato, e lasciandola per qualche momento
ipnotizzata.
“Perché,
cos'è che credo?” Si, era decisamente imbarazzata.
Per
l'ennesima volta non sapeva cosa rispondere. Decise di fare
l'indifferente, e di raggirare con un trucchetto alquanto stupido
Bill.
“Bhò!
Avevi una faccia...” Abbandonò contro voglia il
suo sguardo,
e guardò di lato, in un punto non preciso.
“Ahahahaha....”
Bill rise sonoramente. Era stato buffissimo il modo in cui aveva
nascosto il suo viso ormai rosso all'inverosimile.
La
ragazza si alzò dalla panchina. Per quel giorno, aveva
superato il suo limite massimo di brutte figure.
“Ehm..I-Io
vado. Notte!” Salutò con un cenno della mano, e
voltò
le spalle alla panchina. Conle mani in tasca si diresse nuovamente
verso il ponte, decisa a tornare a casa.
Bill
si alzò di scatto dalla panchina, e le corse dietro.“Hey!
Hey! Fermati, non sono uno a cui piace correre!!”
Urlò con
il fiatone, nonostante avesse percorso solo pochi metri.
Lei
si voltò, e alzando un sopracciglio, assistette alla
patetica
corsa di Bill; che più che una corsa, sembrava una scena di
un
film comico.
Sghignazzò
sotto i baffi. Era decisamente esilarante.
Il
moro le si fermò davanti con il fiatone, e dopo aver ripreso
fiato, finalmente parlò.
“Ti
sei offesa? C-Cioè, ho fatto qualcosa di male? Se
è
così non volevo! Scusa davvero!! Non intendevo farti
arrabbiare! Scusa!!”
Era
dolcissimo. Avete presente i bambini piccoli, che chiedono scusa hai
genitori, quasi implorandoli “Dai mammina ti prego! Non
buttarmi
via l'orsacchiotto Teddy!! Non lo faccio più!!”, e
giurano
anche? Uguale. La ragazza rise, contagiando pure Bill, che si era
reso conto di essere stato leggermente ridicolo.
“Ti
va se ti accompagno? Cioè, ovvio che ti accompagno, visto
che
abitiamo nello stesso palazzo...”
Si
diede una pacca sulla fronte arrossendo, e poi si incamminò
insieme alla ragazza.
Sembrava
di essere in uno di quei film sdolcinati a più non posso.
Quelli che Alessia tanto odiava, ma che in quel momento, le
apparivano i film più belli di tutti.
Come
storia, poteva benissimo essere appartenuta ad un film. Due ragazzi
che non si erano mai visti, abitano nello stesso palazzo, e dopo un
giorno nemmeno che si conoscono, si ritrovano a passeggiare al chiaro
di luna in Central Park. A pensarci bene, era anche piuttosto banale
come storia. Un po' patetica, a dirla tutta. Ma in quel momento, la
ragazza non poteva sentirsi più felice. Per una volta poteva
anche mettere da parte lo scetticismo, e rilassarsi un po'. Non era
detto, che a quella sera, ne sarebbero seguite altre. Non era
obbligatorio. Assolutamente no.
Mezz'ora
dopo, erano dentro l'ascensore del loro palazzo. Stavano discutendo a
che piano andare prima.
“No,
ma scusa, il tuo è prima del mio, andiamo al tuo!”
“No,
perché, come si dice, prima le signore...”
“Sese...dai
non fare lo scemo!”
“Io
sono scemo! Forza, non si discute, vai prima te!!”
La
battaglia, fu vinta da Bill, che rideva compiaciuto della sua
vittoria. Arrivarono. Ad Alessia tremavano impercettibilmente le
mani; però, tremavano ugualmente. Cercava di non mostrarsi
per
niente agitata, anche se era una cosa praticamente impossibile
“Grazie...della
bella serata! Mi sono divertita!” Disse con voce flebile la
ragazza
roteando gli occhi, per evitare di incontrare lo sguardo di Bill.
“Pure
io!” Le sorrise, per l'ennesima volta Bill. Questa volta,
Alessia,
non potette non guardarlo. Si, lo so di averlo già detto un
milione di volte. Ma, toglieva letteralmente il fiato. Non esisteva
altro modo per descrivere la sua bellezza. Con quel sorriso
innocente, e gli occhi vispi e incantatori. Con i suoi gesti
impacciati, e buffi. Era le perfezione fatta persona. Si dice sempre
che la perfezione non esiste; e anche Alessia, lo dice sempre. Quella
sera, però dovette ricredersi. Bill, era la perfezione.
“N-Notte!”
“N-Notte!”
Si guardarono, entrambi imbarazzati. Un bacio ci sarebbe stato
più
che bene in quel momento; era il perfetto finale per quel film.
Bill
le si avvicinò. Non sapeva nemmeno lui cosa stesse facendo,
forse, il fratello lo aveva contagiato. Alessia, si sentì
svenire. Era agitata. Eppure, era solo un bacio. Un insignificante
bacio.
In
realtà, era più di quello; solo, che lei ancora
non lo
sapeva.
Si
voltò di scatto, e aprì la porta
dell'appartamento.
“Notte
Bill!!” Chiuse la porta, quasi sbattendogliela in faccia, e
lasciandolo di sasso.
Non
ebbe nemmeno il tempo di ricambiare il saluto.
Notte!
Ci rivediamo domani? Ci vedremmo di nuovo prima o poi?
Pensò
sospirando il moro, voltandosi.
Complimenti
Bill, hai trovato una più timida di te...
Mille
domande assaltarono al sua mente. Perché non lo aveva
baciato?
Al primo tentativo sembrava che anche lei avrebbe voluto baciarlo.
Forse, si era improvvisamente accorta, che lui non faceva per lei;
che non voleva avere niente a che fare con lui...
Tristemente,
entrò nel suo appartamento, e si accasciò sul
letto.
Alessia
stava ancora a fissare la porta. Cosa diamine aveva fatto? Aveva
appena negato un bacio, al ragazzo, più bello che avesse mai
visto, chiudendogli la porta in faccia. Era un cretina.
Brava
fava!
Sbuffò,
solo come lei sapeva fare, e si diresse in camera sua, non capendo il
perché del suo comportamento, non solo di quello che aveva
tenuto pochi minuti prima, ma anche di quello tenuto per tutta la
sera. Non era da lei comportarsi così con un ragazzo; anche
se
il ragazzo che si trovava davanti era molto carino. Per lei era
normalissimo relazionarsi con esseri umani del sesso opposto. Nel
caso di quella sera però tutto si era complicato:
balbettava,
faceva figuraccia su figuracce e arrossiva ad ogni qual volta che il
ragazzo le rivolgeva particolari attenzioni.
Forse
mi sono...innamorata?
Un
brivido la percorse per tutta la schiena. Le pareva così
strana la parola “amore”. Che cos'era l'amore?
Non lo
aveva mai saputo. Non credeva nell'amore. Per lei era soltanto uno
degli innumerevoli modi, che qualcuno aveva escogitato per far
soffrire le persone. Ditemi una, una sola persona che non abbia
sofferto per amore. E non ditemi, che voi, siete felicemente
accompagnati dalla persona che amate, e che, non avete sofferto
nemmeno un minimo, per averla. Non ci crederei.
Alessia,
aveva sempre ritenuto, che l'amore, non era importante per la
sopravvivenza dell'uomo. Era solo una stupidaggine detta dagli
scrittori di romanzi rosa, per vendere di più i loro libri..
L'amore, non era indispensabile nella vita. L'amore, non esisteva.
Era soltanto un concetto elaborato da menti malate, desiderose di
colmare il vuoto che sentivano dentro. Quel vuoto, che finalmente
veniva colmato, dopo anni di disperazione, dalla persona amata. Tutte
stronzate per Alessia. Non c'era alcuno vuoto dentro lei. Stava
benissimo. Non aveva bisogno di una persona al suo fianco, per
sentirsi bene, le bastava sé stessa. Almeno, questo, era
quello che aveva sempre creduto. Quello di cui era convinta, ormai da
un po' di tempo. E allora, perché se ne stava a fissare il
soffitto, pensando a lui?
Mi
sto facendo trasportare troppo da questa cosa. La vita non è
come quella dei film o dei romanzi. Se quella raccontata in essi,
fosse la vera vita, non ci sarebbe bisogno di raccontarla in un
libro, perché tutti, saprebbero già
com'è. Non
può avermi fatto combinare in una sola serata. Questa non
sono
io. Io non sono mai stata così. Io non sarò mai
così.
Io non ho mai creduto nell'amore, e mai ci crederò.
Note finali: *si nasconde
sotto il piumone edl suo lettuccio caldo, sicura che al Piera la
ucciderà presto*
Piera, ho davveropaura della tua reazione!! Ti prego non uccidermi!!!