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Autore: Le Streghe    26/10/2009    7 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino inevitabile - Conessioni
CAPITOLO 18
Allontanarti


Quella nuova giornata era iniziata nel peggiore dei modi.
Fu questo il primo pensiero di Watanuki quando, ormai sveglio, si guardò intorno, trovandosi da solo in quella casa che sapeva di solitudine.
La sera prima, a causa della tensione, aveva finito col crollare subito in un sonno privo di sogni, risvegliandosi al mattino per scoprirsi in ritardo.
Prepararsi per tornare a scuola, dopo quanto era avvenuto, aveva in sé dell'assurdo.
Ciò nonostante eseguì il suo dovere, presentandosi alle lezioni senza davvero seguirle, e trascinandosi stancamente fino al momento in cui la campanella indicò l'inizio della pausa pranzo.
A quella, si avviò verso la mensa, quasi incurante della compagnia di Himawari che, al suo fianco, stava raccontandogli qualcosa.
«Oggi mi sembri triste...» La sentì dire d'un tratto, probabilmente per attirarne l'attenzione.
«Oh no, no, è tutto a posto, davvero...» Mentì, agitando nervosamente le braccia davanti a sé. «Ieri sera ho fatto tardi, così non ho pouto preparare il pranzo e... Mi dispiace.» Terminò, sorridendole timidamente.
La ragazza sembrò tranquillizarsi. «Oh figurati, ero solo preoccupata, è strano vederti in mensa.» Commentò, guardandosi intorno. «A proposito... Doumeki-kun non mangia con noi?»
A quella domanda Watanuki trasalì visibilmente. «Non saprei... Oggi non l'ho visto.» Rispose, fingendosi concentrato nella scelta del pranzo.
Himawari lo guardò perplessa. «Strano... non ti ha chiesto cosa avrebbe trovato nel suo bento box?» Domandò quindi, con aria pensierosa. «Non avrete litigato..?»
«Litigato? No... perché avremmo dovuto?» Ribatté l'altro con fare nervoso, lo sguardo puntato verso un angolo della sala dove, un attimo prima, aveva scorto proprio l'arciere. «No, è tutto normale...» Mormorò, seguendo l'amica ad un tavolo libero, salvo deviare improvvisamente verso l'esterno.
«Watanuki-kun.» Lo seguì lei, notando l'arciere che, al lato opposto della sala, stava prendendo posto ad un tavolo. «Non sarebbe meglio raggiungere Doumeki-kun?»
«Se è rimasto laggiù avrà i suoi motivi, no?» Ribatté l'altro. «Scusa...» Continuò, un attimo dopo. «Qui dentro ci sono ospiti indesiderati. Andiamo fuori...»
«Ma ci sono anche Ichi-chan ed Ini-chan con lui. Potremmo unirci a loro...»
Nel sentire quelle parole, Watanuki si voltò per un attimo ad osservare la scena, fissando l'arciere con espressione arrabbiata.
«Io esco. Qui c'è un'aria pesante.» Dichiarò infine, allontanandosi con passo pesante.
Un particolare che Doumeki parve cogliere al volo, seguendone con sguardo cupo i movimenti.

Una volta fuori Watanuki cercò un angolo nel quale sedersi, respirando a fondo per poi tornare a concentrarsi su Himawari.
L'amica, che dopo la sua ultima risposta era rimasta in silenzio, stava mangiando senza togliergli gli occhi di dosso, l'espressione visibilmente preoccupata.
«Watanuki-kun...» Esordì qualche minuto più tardi. «Sei... pallido. Stai bene?»
Watanuki, che già da un po' aveva adocchiato un paio di spiriti, annuì per rassicurarla.
«Eppure... sei strano.» Continuò lei, sfiorandogli la fronte. «Sicuro di non avere la febbre?» Domandò.
«No, stai... stai tranquilla.» Chiarì l'altro, sorridendole. «C'è solo... qualche spirito... Niente di che.» Commentò, avvicinandosi alla ragazza nel caso in cui il sentir parlare di spiriti la rendesse insicura.
In quel mentre uno spettro più grosso andò loro vicino, studiando entrambi, per poi avvicinarsi maggiormente a Watanuki che, tradito dall'ansia, prese ad indietreggiare proprio mentre l'immagine di quanto stava vedendo raggiungeva Doumeki.
«Himawari... torna dentro, io... ti raggiungerò dopo!» Urlò improvvisamente, alzandosi ed allontanandosi di corsa.
La compagna sarebbe stata più al sicuro lontano da lui, pensò tristemente.
«Watanuki-kun!» Esclamò la ragazza, alzandosi a sua volta per rincorrerlo e fermandosi alla vista di Doumeki che, evidentemente allertato dalla paura dell'altro, aveva deciso di raggiungerlo.
Con l'arciere vicino, Watanuki sarebbe stato certamente al sicuro da tutto, pensò un attimo prima di allontanarsi.
Era stata lei, come sempre. Se solo non lo avesse sfiorato.

Poco lontano Watanuki stava ancora correndo, in fuga dallo spettro, cui ben presto se ne erano affiancati degli altri.
Dietro di lui anche Doumeki correva, cercando una soluzione in grado di proteggere l'amico.
Fu solo quando vide gli spiriti farsi sempre più vicini alla preda che ricordò di aver già avuto la meglio in una situazione simile.
Così, fermatosi all'improvviso, provò ad impugnare un arco immaginario con il quale prese la mira, scagliando la prima freccia invisibile e colpendo gli spiriti più vicini.
Davanti a lui, intanto, ormai consapevole della sua presenza, Watanuki aveva aumentato il passo, seminando, se pur di poco, il grosso spirito che ben presto svanì in un lampo di luce, vittima di una nuova freccia hama.
«Oi!» Urlò quindi l'arciere, rincorrendo l'amico.
Al suono della sua voce, Watanuki accelerò ancora, finendo con l' inciampare e cadere.
«Dannazione» imprecò, infastidito da quel nuovo impedimento.
L'arciere, che intanto lo aveva raggiunto, si piegò sulle gambe per osservarlo più da vicino. «Stai bene?» Domandò, sfiorandogli una spalla.
A quel gesto, il più piccolo si allontanò di riflesso, indietreggiando come fosse davanti ad un mostro. «Sta lontano!» Gli intimò subito dopo, alzandosi a fatica.
Doumeki lo fissò con espressione ferita. «Posso sapere cosa ho fatto per farti reagire a quel modo?»
«Lascia stare...» Ribatté l'altro. «Stavo... pensavo agli spiriti.» Tentò, senza riuscire a guardarlo negli occhi.
«Non trattami come un'idiota...» Sibilò il più grande, stringendo i pugni per la tensione. «Credevo che le cose fossero cambiate ma... è evidente che sono solo peggiorate.» Dichiarò freddamente.
«Non ti tratterei come un'idiota se tu non ti comportassi da tale.» Ribatté l'altro in tono graffiante. «E... smettila di starmi attorno. Non he ho bisogno!» Esclamò infine.
Quella richiesta colpì l'arciere come neanche una stilettata avrebbe potuto fare.
«Cosa mi renderebbe un'idiota, salvarti la vita?» Domandò, sentendo la rabbia montargli dentro. «Mi dispiace ma... dovremo vederci anche da Yuuko-san se ricordi, quindi... non posso accontentarti.»
Davanti alla negazione dell'altro, Watanuki si incupì. «Quella è un'altra cosa. Non ho bisogno che mi salvi la vita.» Ribatté ancora, in tono acido. «Tutto ha un prezzo, anche salvare qualcuno...» Momorò poi.
«Ed è questo il problema?» Chiese l'altro, fissandolo.
Conscio di aver espresso a parole ciò che avrebbe dovuto essere solo un pensiero, Watanuki si voltò dall'altra parte, incamminandosi verso l'edificio scolastico.
Riuscì a muoversi solo per un paio di metri, dopo i quali fu bloccato dall'arciere.
«Rispondimi quando ti faccio una domanda!» Lo sentì dire, con tono più autoritario del solito.
Sapeva di poterlo ferire ma non voleva. Non se poteva evitarglielo. «Lasciami in pace.» Mormorò quindi, liberandosi dalla presa dell'altro, per riprendere a camminare.
Quelle parole, del tutto distanti da quanto si era atteso, spinsero il più grande a bloccarlo ulteriormente, stringendo con più forza il polso dell'altro in modo da impedirgli di liberarsi. «Ti ho detto di rispondermi.»
«L'ho fatto...» Fu la risposta di Watanuki, ormai fermo, lo sguardo fisso sul terreno.
«No invece.» Ribatté Doumeki, sollevandogli il braccio e tirandolo verso di sé. «Non puoi vivere pensando sempre e solo a te stesso. Ho diritto ad una risposta!» Dichiarò con rabbia.
Era inutile cercare di averla vinta con lui, pensò Watanuki, un attimo prima di chiudere gli occhi.
«Sicuro di volerlo sapere?» Domandò infine, tornando a fissarlo e parlandogli in tono glaciale.
Doumeki si limitò ad annuire e, improvvisamente serio, Watanuki si decise a parlare. «L'hai voluto tu...» Mormorò, prendendo fiato e pregando di riuscire ad arrivare fino alla fine senza tradirsi. «La verità è che non ti ho mai voluto attorno e... non ti ho mai considerato un amico. Non voglio essere salvato da te.» Dichiarò, stringendo i pugni al pensiero di quanto stava per dire. «Mi fa sentire sporco.»
Terminò quel monologo, fissando l'altro ragazzo con espressione distante, ringraziando mentalmente quanto appreso da Yuuko.
Lo aveva ferito, era più che palese, pensò osservandolo. Ed era solo grazie agli insegnamenti della strega che ci era riuscito.
Conoscere il prezzo che l'altro avrebbe pagato, aveva fatto la differenza.
I suoi pensieri si fermarono alle nuove parole dell'arciere, appena udibili e cariche del dolore che gli aveva inferto.
«Non credere che basti questo a farmi cambiare idea...» Lo sentì dire. «Se ti troverai in pericolo, ti salverò. Che ti piaccia o no.»
I loro sguardi si incontrarono per un lungo istante, dopo il quale Doumeki si allontanò, trattendendo a stento le lacrime che, improvvise, giunsero a bussare contro i suoi occhi ormai lucidi.
Lo faceva sentire sporco.
Sporco.
Perché..?

Quelle parole, taglienti ed affilate, lo avevano colpito nel profondo mentre il suo cuore veniva stritolato da una mano di ferro.
Watanuki sapeva essere davvero spietato con le persone che odiava, pensò, mentre una lacrima scivolava libera dalla gabbia delle sue ciglia.
Poco distante, il più piccolo rimase a fissarlo, tremando leggermente per via della tensione accumulata in quegli ultimi istanti passati insieme.
«Sei uno stupido, Shizuka» Mormorò, senza distogliere gli occhi dalla figura dell'altro.
Un'immagine sempre più lontana, che lentamente stava uscendo dalla sua vita.



Benvenute nella seconda parte di Destino inevitabile, che prenderà il sotto-titolo di Connessioni.
Come già annunciato, ci avviamo verso il centro focale della storia. Preparatevi quindi a momenti di puro angst ai quali si mescoleranno attimi di vera follia (almeno per alcuni personaggi) e i primi segni di... hot. :P

Ed ora... Andiamo ai vostri, come sempre apprezzatissimi, commenti. ^_^

Naco chan: Il finale era triste è vero ma... Vogliamo parlare dell'inizio di questa nuova parte? :P
L'angst la farà da padrone, per quanto non mancheranno allegri siparietti attui a distrarre dal momentaneo dolore. :P
Quanto a Wata.. iniziamo a pensare che il suo essere scemo sia una delle poche vere certezze della vita.
Gli dobbiamo molto alla fin fine. Anche solo per questo. XDD

Masuko: Hai ragione, non c'era molto da dire se non il fatto che, questi due capitoli (questo compreso), siano evidentemente dei prologhi per quel che sta per succedere.
Sono un po' corti, con pochi avvenimenti, ma... stiamo per entrare nell'azione, yay!
Grazie di continuare a seguirci, comunque... dai, prima o poi ci arriveranno a concludere qualcosa :P

Witch Of The Dimensions:
Anche noi speriamo che il seguito ti piaccia almeno quanto la prima parte.
Tu tienici aggiornate. Quanto a Wata... non possiamo fare altro che annuire sconsolate.

Gioielle: Possiamo solo prometterti che si, in seguito ci sarà qualche risvolto positivo... ma non per ora.
Per il momento, carissima, ci sarà solo diverso angst... e alcune emozionanti scoperte sui nostri due e sulle conseguenze di 'A Stretto Contatto'.
Quali? Chissà?
*le autrici bevono sakè sghignazzando tra loro*

Yusaki: L'hitsuzen ne combina tante anche a noi quando stiamo per postare, se può consolarti. :P
Speriamo che questo primo capitolo della seconda parte ti sia piaciuto.
Ben presto le cose assumeranno una forma un po' meno nebulosa. Fino ad allora, pazientate con noi. XD

VampiraSix: Siamo molto fiere e orgogliose e commosse dai tuoi sforzi immani contro il cattivo Malefix, dai che vincerai!
Ci fa piacere che tu raggiunga tali estremi per questa fanfiction, e possiamo solo prometterti che si, continuerà (continua in effetti con il capitoletto odierno), e che riprenderà presto un ritmo più... avvincente.
Con momenti sia di Angst che di Fluff, che di 'altro'. Molto spesso mischiati.
Grazie per seguirci carissima!

LawlierPhoenix: La tua domanda è tanto complessa che ci vorrebbe un intero anno di Voyager e Mistero mischiati tra loro per giungere ad una risposta che sarebbe: Boh? XDDD
Watanuki nasce scemo e sospettiamo che così continui a vita. Fortuna che c'è chi lo ama anche per questo. E CHI lo ama!
Siamo commosse per le tue parole. Sperando che anche "connessioni" ti piaccia allo stesso modo. ^_^

Reiko: Grazie per i commenti al capitolo 15. Siamo felicissime che ti sia piaciuto, anche noi ci siamo molto legate. Speriamo di leggere presto altre tue recensioni. Ciau!
   
 
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