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Autore: DrHouse93    26/10/2009    2 recensioni
"Non si sa mai!" esclamò Ron guardando il libriccino con apprensione.
"Non si sa mai cosa, Ron?" chiese Harry.
"Niente, è solo che non ti prendevo in giro da tanto" rispose Ron. Harry rimase pensieroso(il che è strano). "Comunque, mi ha detto papà, tra i libri confiscati dal Ministero ce n'era uno che ti faceva diventare scemo - su di te non avrebbe effetto - e un'altro che..."
"Ehi, aspetta!" lo interruppe Harry. "Ma se mi hai insultato appena due minuti fa!"
"D'oh! Cazzo, se l'è ricordato!"
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e la Camera del Biscione Secchione
- Capitolo 2: La Tana -

Harry però si pentì di aver urlato. Infatti zio Vernon si svegliò, andò in camera di Harry e, noncurante della misteriosa luce, lo gonfiò di botte e Harry morì dissanguato! 

FINE! No ok, stavo scherzando. Però non ho resistito a torturare Harry già dall’inizio.

Harry inforcò gli occhiali, si alzò e si affacciò alla finestra. Molto lontano c’era una luce, che viaggiava verso di Harry. Harry la scrutò per un po’, poi esclamò: «Ohhhhhhhhhhhhhhh, chebbellooooooooooo…sta…
KRAK-HOOM 
Purtroppo però il fulmine era più forte del previsto e Harry morì fulminato!

No, così non ci siamo. Ma tu guarda se mi tocca aggiustare gli errori ancora. Ok, aspettate un secondo.
HARRY: Guarda che sei tu che scrivi la storia, quindi è tua la colpa
Harry, per favore, la fan fiction è appena iniziata. Non iniziare a rompere le palle già dal secondo capitolo
HARRY: Ma è stata colpa tu…non è vero è stata colpa mia EHEHEHEHEHEH

Harry rimase in contemplazione davanti alla finestra con il tipico sguardo da pervertito assatanato morto di FASCIA PROTETTA apparato riproduttivo femminile FINE FASCIA PROTETTA. Dopo un po’ vide che la luce proveniva da dei fari che somigliavano tanto a quelli di una macchina.
Ma è impossibile, pensò Harry, le macchine non volano!
Ma in quel preciso momento una macchina passò fluttuando lì vicino. La macchina davanti alla sua finestra fece una derapata mostrando l’abitacolo. Dentro c’erano tre ragazzi, di cui uno alla guida, tutti e tre con i capelli rossi. Due avevano la stessa età, l’altro era più piccolo di due anni.
«Ciao Harry» disse il ragazzo più piccolo, della stessa età di Harry.
«Ron?» fece Harry. «Ma che ci fai qui?»
«Siamo venuti a vedere se va tutto bene» rispose Ron. «Non rispondevi alle mie lettere!»
«Non è stata colpa mia» si giustificò Harry. «E’ stato Bobby, l’Elfo Rincoglione»
Ron lo fissò a lungo, poi si girò per sussurrare a Fred e George: «Ragazzi, è peggio dell’anno scorso»
«Non sono impazzito!» protestò Harry.
«Tranquillo, Harry» lo rassicurò Ron. «Nessuno ti farà del male. Sta calmo»
«Ma…oh vaffanCENSURED» sbottò Harry, mantenendo comunque un tono di voce basso.
«Forza, prendi la tua roba» proseguì Ron. «Ti portiamo a casa nostra»
«Ma tutta la mia roba è nel ripostiglio del sottoscala!» ribattè Harry.
«Levati dal cazzo, Harry» fece Fred scendendo dalla macchina. George lo seguì. Si affaccendarono in due davanti alla serratura con una comune forcina per capelli.
«Dove avete imparato a farlo?» chiese Harry
«Be’, dovevamo pure imparare un modo per scassinare le porte senza usare la magia, no?» rispose Fred.
«Altrimenti come facevamo a scassinare i nego…voglio dire ad entrare di nascosto nel Reparto Proibito quando non conoscevamo l’incantesimo?» proseguì George. I due fratelli aprirono la porta e si recarono di sotto. Harry sussurrò loro: «Fate attenzione, l’ultimo gradino scricch…»
CREEEEEEEK!
Harry bestemmiò e tese l’orecchio per sentire se qualcuno si fosse svegliato. Ma i Coattley continuavano a dormire. Mentre Fred e George andavano a recuperare la sua roba nel ripostiglio del sottoscala, Ron scese per dare una mano a Harry a caricare ciò che c’era in camera sua. Prima però che potessero iniziare, Ron fece a Harry:
«Harry, lo conosci Fidel?»
«Fidel chi?»
«CASTRO!» urlò Ron dando una botta secca sulle palle di Harry, che si accasciò e prese a lacrimare e a bestemmiare, mentre Ron rideva: «Forte sto giochetto, eh? Me l’ha insegnato George!»
«Ron,» ansimò Harry, «sei un emerito testa di cazzo»(be’, gliel’avrei detto pure io)
Ma stranamente nessuno dei Coattley si era ancora svegliato. Di sotto udirono Fred trafficare con la forcina in modo sempre più rumoroso, quando alla fine sbottò: «Oh, andiamo, apriti porta di FASCIA PROTETTA escremento solido! FINE FASCIA PROTETTA» e sferrò un calcio alla porta, che cadde giù con un tonfo assordante. Subito se ne pentì, ma nessuno ancora si svegliava. Fred e George presero  la roba di Harry, la portarono sopra e la caricarono in macchina nel modo più rumoroso possibile, ma ancora nessun Coattley si svegliava. Harry si chiese il perché, e in quello stesso momento entrò ronzando un moscerino in camera di Harry. In camera sua, zio Vernon aprì gli occhi e – pure lui! – si svegliò di soprassalto. La prima cosa che pensò fu:
Un moscerino che ronza. Fa troppo rumore. Non mi fa dormire. Ed è in camera di Harry. Ora sono FASCIA PROTETTA organi riproduttivi maschili FINE FASCIA PROTETTA suoi!
Si alzò di scatto e, nel cuore della notte urlò: «HARRY POTTER!!!»
Su in camera sua, Harry stava caricando Merdige sulla macchina, bestemmiò quando arrivò zio Vernon incazzato come un bue, ma ridicolo come un Orso Coattone, e, ruggendo: «AAAAAAA AAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAA!» afferrò Harry, intento a salire sulla macchina, per la caviglia e si tenne avvinghiato a Harry. Questi lottò con tutte le forze, ma non riuscì a liberarsi. Alla fine optò per uno stratagemma, sperando che zio Vernon abboccasse per la sua stupidità(senti chi parla): «Guarda zio, una scimmia a tre teste!»
«AAAAAAAA AAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAA»
«Cazzo, non c’è cascato» sbottò Harry, deluso. «Hai ragione, è solo un muro di mattoni»
Zio Vernon allentò la presa e si girò di scatto facendo: «Ohhhhhhhhhh muro di mattooooooni EHEHEHEHEH»
Harry si affrettò a liberarsi, insieme ai fratelli Weasley e partirono con la macchina. Harry si girò a guardare zio Vernon e provò invidia: stava guardando una cosa estremamente bizzarra che lui, Harry, non poteva guardare(ma è un muro di mattoni!)
Durante il viaggio Harry e Ron si scambiarono aneddoti sull’estate passata. Harry raccontò delle varie volte che aveva tentato, senza successo, di far credere a Dudley che gli stava scagliando un incantesimo, cosa che provocò le risate di Harry solo. Ron raccontò invece che suo padre lavorava nell’Ufficio per l’Uso Improprio ma Divertente delle Cazzate dei Babbani. Poi Harry gli raccontò di Bobby. Nessuno parve crederci, anzi, ogni volta che lo nominava tutti credevano Harry pazzo(e non è molto lontano dalla verità). I Weasley, chiaramente, sapevano che gli elfi domestici esistevano, ma dubitavano che uno, per giunta Rincoglione, si fosse presentato dinanzi a Harry per convincerlo a non tornare a Hogwarts.
«Insomma» concluse George, «se anche fosse vero, sarebbe troppo insensato che un elfo domestico si presenti a casa tua, Harry! Gli elfi domestici non possono lasciare la casa che servono senza un ordine esplicito, o comunque di propria volontà. Deve avertelo mandato qualcuno. Qualcuno che non vuole che tu torni a Hogwarts quest’anno. Sempre se è successo. Fred, dove cazzo vai?» chiese poi George quando in lontananza intravidero quello che sembrava l’Oceano Atlantico.
«Sì che è successo!» sbottò Harry. «Be’…ora che ci penso…Malfoy
Ron sapeva a chi si riferiva: Peppe Malfoy, noto a tutti però come Draco, e Harry si detestavano sin dal primo giorno di scuola, anche lui decise di ignorare Harry come Fred e George. Arrivarono che stava albeggiando. Ci misero tutto quel tempo perché quello che avevano intravisto prima era davvero l’Oceano Atlantico. Mentre atterravano, George disse: «Bene, Ron, ecco il piano. Appena arriviamo saliamo nelle nostre camere di soppiatto, poi quando la mamma ci chiamerà per fare colazione, tu scenderai con Harry e le dirai: ‘Mamma, guarda chi è uscito fuori dal cesso mentre lo usavo?’. La mamma sarà talmente contenta di vedere Harry che non farà domande. Non fare quella faccia» aggiunse dinanzi all’espressione offesa di Harry. «La scusa l’ha inventata Ron»
Ron fece per protestare, ma George lo zittì con una gomitata al diaframma e Harry lo fissò truce(Ron, non George). Atterrarono e parcheggiarono la macchina in un capanno dietro la casa. Quando scesero Harry ne approfittò per studiare meglio la casa. Sembrava un enorme capanno per animali, ingrandito con qualche piano di legno che probabilmente si reggeva per magia. Tutto il giardino era selvatico e popolato da alcune pasciute(che poi non so manco che vuol dire)galline.
«Harry!» chiamò Ron a bassa voce. «Smettila di fare quella faccia da ebete e muoviti!». Harry si riscosse – era rimasto tutto il tempo fermo imbambolato, con espressione inebetita, a fissare la casa di Ron – e li seguì.
Entrarono furtivi, come dei ladri, ed Harry si sentì emozionato.
«Bene» sussurrò Fred. «Dormono tutti ancora. Ora ognuno n…»
«Cheffigataaaaaaaaaaaaaa!» esclamò Harry a pieni polmoni. «Stiamo entrando in una casa troppo ffiga come dei veri laaaaaaaaaaaaadri! EHEHEHEHEHEH»
Ron, Fred e George lo placcarono in un modo da fare invidia ai giocatori di rugby, ma ci misero comunque un po’ per azzittirlo. Troppo, in effetti. Quando finalmente Harry smise di urlare, perché il pugno di Ron gli tappò la bocca e gli ruppe qualche dente, la signora Weasley entrò nell’ingresso, che sembrava un misto tra un salotto e una sala da pranzo, dalla cucina e li fissò. Era una donna rotondetta, dell’espressione gentile, che adesso però era perplessa.
«Ron? Fred, George…Harry?» Poi, il lampo di comprensione. «Ma allora era vero che avevo sentito la macchina partire stanotte…credevo di essermi sbagliata vedendovi partire…invece…» prese fiato. «Dove siete stati?» urlò. Fred e George si guardavano inorriditi, Ron fissava atterrito la madre senza smettere di mollare qualche calcio a Harry se questo si rialzava da terra. «Letti vuoti, nessun biglietto. Potevate morire! Potevate essere visti!»
«Salve signora Wea…» fece per salutare Harry, ma si beccò un anatema in piena faccia
«Mamma, dovevamo salvarlo!» tentò Ron. «Lo stavano facendo morire di fame! C’erano le sbarre sulla sua finestra!»
Al che la signora Weasley, riponendo la biografia di Gandhi che aveva in mano e applicando i suoi 7 anni di studio in Tibet, con la calma di un monaco buddista rispose:
«NON ME NE FREGA UN CAZZO! Filate subito in camera sennò mi lancio una scarpa e la faccio roteare per la stanza! - <-- Tiziano Ferro dice cose più sensate - ».
Harry e i Weasley andarono di sopra. Ma avevano appena fatto pochi passi che la signora Weasley li richiamò: «Anzi no! Ci ho ripensato! Andate in giardino e ripulitelo dagli gnomi» Ron fece una faccia disperata, come per dire ‘oh no, che palle!’, ma Fred e George ghignarono. Harry rimase tuttavia perplesso: ripulire il giardino dagli gnomi? Anche i Babbani, pensò, avevano gli gnomi da giardino, ma anziché ripulirlo ne abbondavano. Si recarono in giardino mentre Ron spiegava a Harry in che consisteva il ripulire il giardino dagli gnomi:
«Gli gnomi sono delle creature brutte, basse e pelose, simili ai Goblin. Sono anche molto bastardi, infatti devi essere veloce a sbarazzartene» si chinò un attimo, e tirò fuori da un cespuglio una creatura che corrispondeva perfettamente alla sua descrizione. «Questo è uno gnomo. Per sbarazzartene, ecco come devi fare». Lo afferrò per i capelli, ruotò il braccio come una ruota panoramica impazzita, e poi lo lasciò andare. Lo gnomo volò per parecchi metri e atterrò con uno schianto di testa. Harry guardò Ron sconvolto, stupito da tante brutalità.
«Oh, non ti preoccupare» lo rassicurò Ron. «Non si fanno male. Devi solo stordirli affinchè non ritrovino la strada di casa. O almeno è quello che mi hanno sempre detto» aggiunse dopo aver scoccato uno sguardo allo gnomo, che non si era ancora rialzato. Harry provò a lanciarne uno, ma rimase indeciso per un po’. Lo gnomo parve accorgersene, infatti ne approfittò per mordergli il dito e rimanerci avvinghiato. Harry provò a scrollarselo, sempre più forte, finchè quello non volò via per almeno dieci metri. Stava per riatterrare quindi si udì un fragoroso BLAM. Lo gnomo esplose in mille pezzi, e il sangue si riversò al suolo. Harry fissò inorridito la scena, e Ron, vedendolo, spiegò: «La variante di Fred e George. Per questo prima ghignavano»

La mattina passò così nella disinfestazione dagli gnomi, e verso le undici i Weasley e Harry rientrarono dentro casa, sfiniti. La signora Weasley aveva finito di preparare la colazione. Harry, Ron, Fred e George si sedettero affamati, proprio mentre una ragazzina, anche lei con i capelli rossi(ma non mi dire)e più piccola – sembrava – di un anno rispetto a Ron appariva sulla soglia della sala da pranzo.
«Mamma, hai visto il mio vibratore?» chiese.
«Oh, se l’era messo il gatto» rispose la signora Weasley con noncuranza. La ragazzina ringraziò la madre, poi quando vide Harry si paralizzò. Lo fissò un po’, incredula. Harry, un po’ imbarazzato, per sciogliere la tensione fece: «Ciao», ma quella sobbalzò, inciampò, per poco non si ammazzò e poi se ne andò.
«Ma che ho fatto?» chiese Harry.
«Ginny» rispose Ron, mentre Fred e George sghignazzavano. «Per tutta l’estate non ha fatto che parlare di te e fare sogni erotici su di te. E pensare che ha undici anni» Fortunatamente, la signora Weasley non sentì le parole di Ron, anche perché furono seguite da qualcuno che bussava alla porta. La signora Weasley andò ad aprire ed entrò il padre di Ron. Anche lui aveva i capelli rossi, e quando entrò disse: «Ciao, Molly, pensa se oggi ci venisse a trovare Harry Potter!». Poi scorse Harry e lo fissò paralizzato. Si portò una mano al cuore e cadde a terra con un tonfo.
«Oh, non farci caso» disse Ron. «Fa sempre così. Fra poco si riprenderà»
Harry era turbato, ma nessuno dei Weasley fece caso al padre, così Harry lo ignorò, anche quando questi cominciò a schiumare e tremare convulsamente. In quel momento Percy, il terzo figlio dei Weasley, che ultimamente aveva preso la rognosa abitudine di comportarsi come un francesino snob, infatti tutti ormai lo chiamavano Fransy, entrò nella stanza e disse: «Sono i gufi per Hogvàrts. Silonte deve avor saputo che sei qui, Arry’, porquoi sce anche il tuo». Harry prese la sua lettera e, oltre alla solita lettera di benvenuto scritta con la calligrafia obliqua di Silente, c’era un altro foglio con i libri necessari per l’anno a seguire. Erano quasi tutti gli stessi dell’anno precedente, ad eccezione di: 

Manuale degli Incantesimi, Volume Secondo di Miranda Gadula
A merenda con la Morte, di Gilderoy Allock,
Cena al San Mungo, di Gilderoy Allock,
A spasso con gli spiriti, di Gilderoy Allock,
Risaluto la Morte, di Gilderoy Allock,
Conversazione con gli Orsi Coattoni, di Gilderoy Allock,
Ricoverato d’urgenza con fratture multiple, di Gilderoy Allock,
In viaggio con i vampiri, di Gilderoy Allock,
A.V.I.S.: Associazione dei Vampiri Inglesi e Stronzi, di Gilderoy Allock,
A spasso con i pirla(come me), di Gilderoy Allock,
A passeggio con i lupi mannari, di Gilderoy Allock,
Sonata al chiaro di luna e toccata e fuga, di Gilderoy Allock,
Un anno da solo con lo yeti, di Gilderoy Allock,
Aiuto, di Gilderoy Allock,
Stupidamente Io, di Gilderoy Allock,
 

«Mamma, Silente si è fumato molte più canne quest’anno» commentò Ron.
«Perché?» chiese la signora Weasley.
«Ci ha detto di comprare mezza libreria di questo…Allock
«Oh, non dire minchiate» disse la signora Weasley. «Comunque, c’è solo un posto al mondo dove trovare tutta questa roba»
«Dove?» chiese Ron.
«Boh» 

Ok ragazzi, ecco qui il secondo capitolo. Mi scuso per il ritardo, ma in seguito dei miei impegni socio-scolastici, ho dovuto rimandare di una settimana. Ma ora è il momento delle risposte alle recensioni:

Dark Dancer: Be’, che dire, poche parole che vanno dritte al punto. Rispondo con altrettante poche parole: ti ringrazio, e spero che continui a seguirmi!
Clara111294
: Oh, sono contento che la fic ti abbia fatto ridere. E nota bene, non come una scema, perché ridere fa bene e soprattutto non è da scemi(al massimo è scemo il modo in cui ridi xD). Ma considera che è solo l’inizio, quindi conserva il fiato!
Veronica Potter Malandrina
: Ohilà, di te mi ricordo: avevi recensito qualche capitolo di HP 1 pure, e sono contento di vedere che stai seguendo la trama del maghetto più coglione che esista
HARRY: Senti chi parla
Sì bravo Harry, vai a vedere i Teletubbies, su, su. Tornando a noi, sono contento che ti sia piaciuto il pezzo di Scherzi a Parte, che mi è venuto in mente rivedendo su YouRub uno sketch
Tawara: Anche per te ripeto la stessa cosa, sono contento che ti sia piaciuto questo primo capitolo. John Cena sul triciclo è saltato fuori perché era il nome della prima persona da mettere sul triciclo che mi è venuta in mente(pensa un po’ che mente contorta). Comunque, sono i Mitici 8, non Fantastici ;)

Bene, qui noi dobbiamo salutarci
“Addio, addio, amici addio! Noi ci dobbiamo lasciare!”
BLAM
Muori, orso di merda. Come dicevo, dobbiamo salutarci. Ci vediamo Lunedì per il prossimo capitolo: Minkia’n Alley! E ricordatevi le recensioni!

 

 

“Ma io…vi dico…che è tutto o…!”
BLAM
“Voglio ritor…!”
BLAM CLA-CLAK BLAM
Parlè?”
BLAM CLA-CLAK BLAM CLA-CLAK BLAM CLA-CLAK BLAM CLA-CLAK

  
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