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Autore: DrHouse93    12/10/2009    6 recensioni
"Non si sa mai!" esclamò Ron guardando il libriccino con apprensione.
"Non si sa mai cosa, Ron?" chiese Harry.
"Niente, è solo che non ti prendevo in giro da tanto" rispose Ron. Harry rimase pensieroso(il che è strano). "Comunque, mi ha detto papà, tra i libri confiscati dal Ministero ce n'era uno che ti faceva diventare scemo - su di te non avrebbe effetto - e un'altro che..."
"Ehi, aspetta!" lo interruppe Harry. "Ma se mi hai insultato appena due minuti fa!"
"D'oh! Cazzo, se l'è ricordato!"
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e la Camera del Biscione Secchione
- Capitolo 1: Bobby, l’elfo Rincoglione -

Harry si svegliò di soprassalto. Rimase per un po’ disteso sul letto, a ripensare all’avventura conclusasi una settimana prima, con i Mitici 8. Censured era ormai morto, e adesso non c’era nessuno che voleva uccidere Harry. Questi, tuttavia, era inviperito perché non aveva ricevuto lettere da nessuno di Hogwarts, sin dall’inizio dell’estate. All’inizio aveva pensato che l’avessero abbandonato, anche Ron Weasley e Hermione Granger, i suoi migliori amici, ma quando lo avevano salvato, insieme a Otto McStrudel, si era dovuto ricredere. Tuttavia adesso era nuovamente incazzato. Era da una settimana che non gli scrivevano neanche un ‘ciao come stai?’. Si erano scocciati di lui e dei guai che attirava? Non sapeva a che pensare. Si alzò, si sedette sulla sua scrivania e si mise a  sfogliare il diario magico regalatogli da Hagrid dopo che Silente aveva ucciso Censured. Conteneva un mucchio di foto magiche(si muovevano tutte)e alcune era p…asticciate. All’improvviso, un frastuono lo fece sobbalzare: Merdige, il suo pipistrello rachitico, stava sbatacchiando la gabbia. Harry inspirò a fondo e pensò: Calma Harry, calma. Ci vuole calma. Tutto qui. Dato che non poteva usare la magia fuori dalla scuola, prese la sua pistola soporifera che  portava sempre con sé, mirò e sparò a Merdige…ma la mancò
D’oh!, pensò Harry
Dopo parecchi tentativi, alcuni dei quali portarono alla morte di due vecchiette, quarantaquattro gatti in fila per tre col resto di uno e un Teletubbie, Merdige si addormentò. Ma fu allora che una voce docile a mansueta come quella di un orso bianco in calore, lo chiamò: «HARRY POTTER!!!»
L’urlo di Vernon Coattley squassò la stanza. Harry sobbalzò e finì di faccia per terra. Si rialzò, bestemmiando, e andò in salotto, dove gli zii si stavano preparando per la visita di qualche pirla che forse avrebbe dato la promozione a zio Vernon, che era a capo di una ditta che vende trapani e seghe. Per giunta, era il compleanno di Harry, ma la cosa sembrava di poca importanza per i Coattley(Messaggio per Harry: non è che sembra, lo è).
Oh , almeno posso sparare un po’ di sonniferi dopo, pensò Harry. Scese giù in cucina e trovò zia Petunia intenta a preparare una torta recitandone gli ingredienti.
«Ali di pipistrello…» disse quella, «culo di mio nonno(spiegatemi come fa)…schifezzuola nera dei piedi di mia madre(idem come prima)…». Harry passando vicino vide il libro da cui prendeva spunto. Con suo stupore era il suo libro di Pozioni, e zia Petunia stava prendendo gli ingredienti per preparare la Pozione della Morte Istantanea per chiunque beve questa merda di pozione preparata da zia Petunia residente al numero 4 di Privet Drive, nel Surrey, in Inghilterra, in Gran Bretagna, nel Regno Unito, nell’Europa, nel pianeta Terra, nel Sistema Solare, nella Via Lattea, nell’universo, titolo corto ma soprattutto generico. Harry si avvicinò a suo zio e, molto garbatamente, gli chiese: «Zio Vernon, ma che cazzo vuoi?»
«Sai che giorno è oggi, vero?» rispose lui. «Oggi è un giorno speciale, penso che tu lo sappia benissimo»
Harry spalancò gli occhi. Non era vero, non poteva essere vero. I Coattley, che da sempre odiavano Harry, si erano ricordati del suo compleanno? Ancora incredulo, fece di no con la testa
«Come no?» si irritò zio Vernon. «Ma scusa, il giorno trenta luglio ti dice niente?»
Harry deglutì, prese fiato e disse: «Ehm…è il giorno del mio compleanno?»
«Bravo!» rispose zio Vernon. «E indovina un po’? Ti abbiamo organizzato una festa, e comprato il regalo!»
Harry fu lì per svenire
«Davvero?»
«No, sei su Scherzi a Parte!»
Harry perse ogni traccia di gioia, lo mandò a fanculo e se ne andò piangendo come un bambino cretino in camera sua. Dopo un’oretta zio Vernon lo chiamò di nuovo. Siccome stavolta si rifiutò di scendere venne zio Vernon a prelevarlo, e gli ordinò di dare una mano a Dudley a sistemare il giardino per l’arrivo dei signori di prima. Harry si alzò a malincuore e si recò in giardino. Naturalmente, ‘dare una mano a Dudley’ era uguale a ‘sistema il giardino mentre Dudley fa EHEHEHEH’, cosa che infatti fece. A Harry allora venne in mente una “genialata”…
«Abra Kadabra Alakazam! Pikachu, scelgo te!» esclamò puntando la bacchetta su Dudley per fargli credere che gli stava scagliando un incantesimo. Dudley però non si mosse, e continuò a guardare Harry e a fare: «EHEHEHEHEHEHEHEH»
«Aquarius
«EHEHEHEHEHEHEHEH»
«Andiamo correndo cogliendo cotone, torniamo correndo coglione cotendo
«EHEHEHEHEHEHEHEH»
«Ciuppa
«EHEHEHEHEHEHEHEH»
«Cotendo
«EHEHEHEHEHEHEHEH»
Harry perse la pazienza e lo mandò a fan…club. Ma proprio in quel momento, un moscerino che ronzava vicino a Harry fu sbalzato via dal fanculizzamento di Harry e si posò su gatto, che saltò in aria per acchiapparlo, ma andò a finire invece contro un passante, che bestemmiò e lo lanciò lontano, un cane lo vide volare e lo inseguì, attraversò imprudentemente la strada facendo sbandare un automobilista, che andò a cozzare contro un lampione, che si spezzò in due e finì addosso a John Cena che andava su un triciclo, cadde e il triciclo partì a razzo e colpì Harry, che prese a bestemmiare, allora Dio si incazzò, scese sulla terra per placare tutto quel manipolo di bestemmiatori, ma fu fermato da un Calcio Rotante di Chuck Norris, intervenuto per placare Dio, che andò a materializzare per sbaglio un Nerd che disse: «Cavoli, ho raggiunto il livello 12 a Metin 2!», ma fu schiacciato da un meteorite, che esplose, fece scendere un tizio che si lavava che prese a bestemmiare, l’odore di sapone raggiunse il naso di Dudley che scappò via piangendo perchè non sopportava il sapone dato che non si lavava mai. Harry rise. Sapeva che Dudley avrebbe dato la colpa di tutto ciò a lui(e non a torto), ma per il momento era troppo occupato a ridere.

Harry si svegliò di soprassalto. Qualcosa si muoveva sopra di lui. Si alzò di scatto e sferrò un cazzotto nel buio, che andò a colpire una creaturina, che andò a sbattere sull’armadio, che si aprì e rovesciò tutto il suo contenuto: abiti, libri di scuola, la bacchetta magica e alcuni video po**o, che finirono addosso a un topo, che morse la zampa di un gatto, che schizzò via miagolando come un pazzo, che affondò gli artigli in un cane, che abbaiò come un pazzo e morse le palle a Harry, che per il dolore svenne. Harry si svegliò di soprassalto(e due). Qualcosa si muoveva lì vicino. I Mason, quelli della presunta promozione di zio Vernon, dovevano essere arrivati, perché sentiva delle voci di sotto. Si alzò, inforcò gli occhiali e accese la luce. Davanti a lui c’era una creatura, con occhi verdi grandi quanto due palle da tennis, le orecchie a pipistrello e uno straccio messo a mo’ di vestito. Era dell’altezza giusta nel caso Harry avesse voluto un CENSURED. 

*** 

BAMBINO: Mamma mammina, qual è il diminutivo di Pompeo?
MAMMA: Che domandina cretina! Il diminutivo di Pompeo è CENSURED
Attimo di esitazione…
BAMBINO: Ohhhhh 

***

«Harry Potter. Che grande (dis)onore per me» disse la creatura
«Chi sei tu?» chiese Harry.
«Io sono Bobby, signore, l’elfo domestico. Anche se il mio padrone mi chiama sempre Testa di Cazzo!»
«Sì, e io sono Babbo Natale»
«Oh che bello, ho sempre desiderato incontrare colui che distribuisce i regali a Natale»
«Bobby?»
«Si?»
«Vaffanculo»
«D’accordo signore, ma si ricordi che la saluta il sindaco!» squittì l’elfo.
«Il sindaco di cosa?»
«Di fanculo, signore. Il mio padrone mi ci manda sempre, e dice di averci mandato un sacco di volte anche lei, Harry Potter, signore!»
«E cosa ti fa pensare che me ne freghi qualcosa?» chiese Harry, acido. Bobby esitò.
«Harry Potter?» chiese dopo un po’.
«Sì?»
«Ciuppa
«Guarda che ho detto ‘sì’, mica ‘eh?’»
«Ciuppa!!!» ripetè Bobby. «Comunque, Bobby è venuto ad avvisare Harry Potter, signore. Harry Potter non deve tornare a Hogwarts, quest’anno»
«Cosa? Ma sei scemo?» domandò Harry, allarmato
«No, sono Bobby signore. Non mi chiamo Scemo, signore. Sono Bobby, signore, gliel’ho già detto. Comunque, Harry Potter non deve tornare a Hogwarts. C’è un complotto. Un complotto per uccidere tutti i Mezzosangue!»
«Mezzosangue?» ripetè Harry, perplesso. «Ma cosa sono?»
«Bobby non può dirlo, signore» rispose Bobby. «Bobby è solo venuto a dire a Harry Potter di non tornare a Hogwarts quest’anno!»
«Ma perché?»
«Perché…perché…due più due non fa tre!»
«Ma che c’entra?»
«Nulla, signore, ma almeno ho fatto la rima»
«Senti, brutto figlio di CENSURED CENSURED…»DUE ORE DOPO«…CENSURED CENSURED, ma mi vuoi dire perchè non devo tornare a Hogwarts?».
«Perché…perché…» esitò Bobby, «perché quando stai nella savana, stai attento…»
«Stai attento?» incalzò Harry. «Attento a cosa?».
«…ALLA BANANA!!!» ruggì Bobby, sferrando un calcio sulle palle di Harry, che se le tenne in mano per un bel po’, lacrimante e bestemmiante. Quando si fu ripreso, ringhiò: «Ti conviene andartene, Bobby, prima che ti faccio davvero male»
«Oh, sti CENSURED, signore, Bobby riceve minacce di morte 6230124598807 volte al giorno, signore!» disse Bobby, allegro.
«Bene, allora io sarò il primo a metterne in atto una» fece Harry, e si buttò su Bobby. Gli afferrò la testa e gliela fece sbattere contro al cassetto, più volte, finchè non udì la voce di zio Vernon dire da sotto: «Oh, non fateci caso, abbiamo un gatto radioattivo(dev’essere imparentato con DJ Bobo) molto vivace, vado a dargli una controllata, con permesso»
Harry bestemmiò: doveva nascondere subito Bobby, o sarebbero stati CENSURED amari se zio Vernon avesse trovato qualcosa di magico proprio in un momento come quello. Così afferrò Bobby per la collottola, lo sollevò di peso e lo buttò nell’armadio.
«Resta qui» gli intimò mentre chiudeva l’anta. Proprio in quel momento zio Vernon aprì la porta e, ringhiando e sputacchiando dappertutto, disse: «Brutto ragazzo del CENSURED(wow, fa rima), mi hai rovinato la mia originale e nuovissima barzelletta sui tre turisti e sul fantasma formaggino!(originale e nuovissima?) Ti avverto che mi stai rompendo i cavolicchi cavolacchi(i cosa???). Se continui così ti segrego in camera tua e ti faccio sorbire uno spogliarello della signora Figg! E aggiusta questa cazzo di anta!» e se ne andò. Harry rimase schifato dalla storia dello spogliarello, ma poi si ricordò che Bobby tentava ancora di uscire dall’armadio. Levò la mano dall’anta, e Bobby uscì, levandosi un calzino appeso all’orecchio. Harry, tentando di portare la conversazione su un piano ragionevole, disse: «Vedi perché devo tornare a Hogwarts? Non vorrai mica farmi vivere con questi stronzi!»
«E se poi te ne penti?» chiese Bobby(citaz. by Padre Maronno)
«Di cosa dovrei pentirmi?» domandò in risposta Harry.
«Del fatto che i tuoi amici non ti cagano» rispose secco Bobby. «Che pensano che tu sia un idiota, un imbecille, un ignorante, un coglione…» DOPO UN PO’ «… e nemmeno ti scrivono!»
Harry dovette ammettere che, in fondo, chi gli diceva che Ron e Hermione non gli parlavano male alle spalle?

Ehm…nessuno Harry! Sta tranquillo!
HARRY: Ah ok, allora mi fido

«I miei amici non mi parlano male alle spalle» affermò Harry, più per convincere sé stesso che Bobby(Il che vuol dire che parla da solo, quindi Uomo che parla da solo = Pazzo = Harry). «Quanto alle lettere, immagino che abbiano avuto dei pro…un momento» si insospettì, «Come fai tu a sapere che non mi hanno più scritto?»
«D’oh!» fece Bobby. «Ehm…perchè sul copione c’è scritto così?»
«Bobby» disse Harry, con un atroce sospetto. «Non sei stato tu a prendermi le lettere, vero?»
Non dire la verità…non dire la verità…non dire la verità…, pensò Bobby
«Sì!»
D’oh! Scappa scappa scappa scappa
Bobby se la diede a gambe proprio mentre Harry gli si lanciò contro. Scappò di sotto, e Harry, furioso, si dimenticò di poter usare il microchip, e lo inseguì normalmente. Si fermò davanti alla porta della sala da pranzo. Bobby stava sulla soglia. Schioccò le dita, e la torta che zia Petunia aveva preparato prima, che “STRANAMENTE” nessuno, neanche Dudley, che nel frattempo aveva distrutto un divano e tre poltrone, tanto che i Coattley e i Mason sedevano per terra, aveva ancora toccato, si staccò dal piatto e rimase sospesa a mezz’aria. Harry non intese subito le intenzioni di Bobby(e ti pareva). Questi si girò e disse: «Harry Potter deve promettere che non tornerà a scuola, quest’anno»
«Sì, sì, come ti pare» rispose Harry, mentre si avvicinava di soppiatto a Bobby. «Ma ora lascia andare la torta» aggiunse notandola inorridito solo adesso.
«D’accordo!» disse Bobby, allegro. Non si accorse però che la torta si trovava esattamente sopra la testa della signora Mason e, allo schioccare delle dita di Bobby(stavo scrivendo Dobby)cadde con un sonoro SPLAT. Se avesse riflettuto(ma quando mai?)e usato il microchip sarebbe sicuramente riuscito a prenderla. Ma ormai era troppo tardi. Udì zio Vernon piangere: «Mi dispiace tanto. Il nostro gatto radioattivo a volte si trasforma in un ragazzo Rincoglione e dispettoso. Ma comunque concludiamo l’affare, no?»

«HARRY POTTER!!!»
Zio Vernon era di fronte a lui, incazzato(mi domando il perché), e lo scrutava torvo. I Mason se n’erano andati, dopo averli chiaramente mandati a fan club.
«MI HAI ROTTO I CAVOLICCHI CAVOLACCHI!(Ancora?) NON TI FACCIO PIU’ ANDARE IN QUELLA SCUOLA DI PAZZI!! ORA BASTA!!!»
«Ma non è stata colpa mia!» protestò Harry. «E’ stato lui!» e indicò Bobby alla soglia della porta. Si girò ma vide con orrore che era sparito.
D’oh!
Zio Vernon fece per ricominciare a sbraitargli contro, ma fu interrotto da un gufo, che gli finì in faccia e lasciò cadere una lettera ai suoi piedi. Zio Vernon prese a lottare e a imprecare contro il gufo. Harry ne approfittò della distrazione per leggere la lettera. Era scritta con uno stile molto burocratico, ed era molto lunga. E neanche tanto diretta. Infatti recitava:

‘Signor Potter, lei è un coglione
Avendo eseguito un Incantesimo di LibraCertosa fuori dalla Scuola di Magia di Hogwarts, ha ricevuto un’ammonizione. Se si verificherà un altro episodio simile dei rappresentanti del Ministero verranno da lei a distruggere la sua bacchetta.

Cordiali saluti, Mafalda Hopkirk
Presidente del NonMiRicordoComeSiChiamaIlMioUfficio

Come promesso, zio Vernon, dopo aver riempito di chop Harry, lo agguantò per i capelli e lo rinchiuse a chiave dentro camera sua. Aveva già usufruito di quel castigo, ed era ora di rifarlo. Harry per tutto il pomeriggio guardò corrucciato zio Vernon montare un’inferriata alla sua finestra. Nessuno dei Mitici 8 sarebbe venuto a prelevarlo stavolta. Erano tutti convinti di averlo lasciato in “buone mani”. Verso le dieci Harry si addormentò e, dopo due ore circa, si risvegliò di soprassalto per via di un rumore che pareva provenire dalla finestra. Harry inforcò gli occhiali, si alzò e si affacciò alla finestra. Molto lontano c’era una luce, che viaggiava verso di Harry. Harry la scrutò per un po’, poi esclamò: «Ohhhhhhhhhhhhhhh, chebbellooooooooooo…sta arrivando ET!» 

Ok ragazzi/e, si ricomincia con le fan fiction! Mi scuso per il lungo periodo d’assenza, ma tra le vacanze che sono andate a FASCIA PROTETTA donne che lavorano di notte sulle strade FINE FASCIA PROTETTA, un mese di ospedale e il nuovo inizio della scuola non ho avuto tempo. Ho inoltre deciso di abbandonare i Mitici 8 al loro destino sia per lo scarso entusiasmo o il ridotto numero di lettori sia perché avevo finito le idee. Ma ora ricomincio con il sequel di HP 1 e con una nuova serie, completamente inedita e originale, basata su un mio fumetto che spero pubblicherò presto sul mio sito: Super Cicatrix! (per qualunque info visitare: http://www.littlebyte.135.it) Bene, noi ci sentiamo Lunedì per il prossimo capitolo: La Pu…ehm, la Tana!

 

  
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