Camminava lentamente
Quel suo sguardo puro e immenso
E torceva dolcemente
Quei capelli d’un pece intenso
Ricadevano arruffati sulla fronte bianca e stanca
Lei osservava truce e affranta,quella pallida sfera bianca.
E il ricordo la tramortì come una foglia che traballa:
D’un tratto quella strada sapeva di mare
In quei lampioni vedeva stelle danzare
Il cemento smascherava una sabbia spenta
Quel cielo nebbioso custodiva quella carezza lenta
Lui ed i suoi occhi erano come fiamme ardenti
Vividi e incisi nella memoria quei momenti
Staccatasi dalla folla e dal caos serale
Rimaneva solo lei,dolce scintilla da scaldare.
Aveva seppellito ogni possibile frammento
Un’avventura tace di fronte al fragile spavento
Ma come poteva offuscare il rimasuglio rimasto
Di quelle notti affogate su di un lenzuolo incredibilmente casto?
D’un tratto fu come se l’ora si fosse fermata
Erano rimasti solo lei e la strada asfaltata
Una bambola sfinita appoggiata ad una ringhiera
Sotto la candida luna di una malcelata malinconica sera
Il tempo era passato
Il ricordo s’era sfumato
Ma sapeva nell’inconscio malamente negato
Che comunque mai l’avrebbe dimenticato.
Non si può infatti scordare un sogno così puro
Anche se l’epilogo deludente l’ha reso abbietto e oscuro.