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Autore: Gwillion    10/06/2005    1 recensioni
Un ragazzo... il suo amore, la sua promessa sposa. E le parole non dette che li dividono.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Se compare Gazza nascondetevi dietro gli scaffali. - disse LeStrange in tono sbrigativo - Dirò che ci sono solo io qui dentro. -
Coprire un Grifondoro era l'ultima cosa che desiderava. Ma Severus a quattordici anni non aveva ancora alcun titolo che gli permettesse di andarsene in giro la notte. Forse non avrebbe proprio dovuto lasciarlo andare.
Con un sospiro LeStrange prese i libri che il ragazzo aveva con sé.
- Petalium Veneficum... - lesse sottovoce.
Sirius aveva un orecchio poggiato sulla porta, pronto a scappare al primo cenno di pericolo. Al momento non faceva troppo caso agli altri due.
- Ho controllato, era lì la variante. - sussurrò Severus.
L'altro libro era più curioso.
Allevare gli Snasi. Diceva il titolo. Rodolphus inarcò un sopracciglio mentre scorreva l'indice. Il tuo Snaso è allegro e felice? Il cibo dello Snaso. Come impedire al tuo Snaso di distruggere la tua casa. Come indurre il tuo Snaso a distruggere la casa del vicino.
Quest'ultimo capitolo era stato segnato in rosso.
Rodolphus si chiese se il ragazzino non avesse dei progetti distruttivi riguardanti la dimora di Grimmauld Place. Forse sarebbe stato il caso di indagare.
- Mi ridai il libro? - chiese Sirius con espressione fintamente ingenua.
- Non credo proprio. -
- Se me lo dai ti dico che cosa è successo stanotte. -
Rodolphus gettò un'occhiata verso Severus. Era livido. E aveva permesso all'altro di dire due frasi di seguito senza insultarlo. Di sicuro qualcosa non andava.
- Ho passato già troppo tempo con questo idiota. - sussurrò Piton, digrignando i denti - Leviamoci di torno, prima che provi a strozzarlo. -
- Ma tu va pure a nanna, Snivellus! - disse l'altro allegramente - In fondo la faccenda non ti riguarda sai, questi sono affari di famiglia! -
- Cos'hai detto? - esclamò Rodolphus, con espressione tagliente.
- Inghiottiti la lingua imbecille! - imprecò Severus.
- Preferisci dirglielo tu cosa abbiamo visto stanotte? -
- Crepa... -
- Ma la tua versione dei fatti sarebbe così noiosa, Severus... -
- Adesso basta. - intervenne LeStrange, afferrando il Grifondoro per il bavero - O mi dici di che vai blaterando o ti consegno a Gazza con in testa un fiocco rosso e oro. -
- Dirtelo? Ma se non chiedo di meglio! - ridacchiò l'altro.
Severus si nascose il volto dietro una mano. Ma l'altro Serpeverde non gli diede peso.
- Io e Snivellus stavamo discutendo "amichevolmente" dietro quegli scaffali, quando è entrato qualcuno... in biblioteca. La mia cuginetto preferita... e non era sola! -
Rodolphus strinse le dita attorno al libro di pozioni, quasi spasmodicamente, ma non disse una parola.
- Non vuoi sapere con chi era? - - Sembri così ansioso di dirmelo... - sussurrò l'altro sputando le parole come se fossero veleno.
- Lucius Malfoy... piuttosto strano non credi... dato che ha sostenuto il MAGO due anni fa. -
LeStrange serrò le labbra. Strane immagini gli passarono di fronte agli occhi. Comprendevano il ragazzino di Grifondoro steso a terra, e la sua testa spaccata che grondava sangue.
Solo quando vide l'espressione terrorizzata negli occhi di Sirius si accorse di aver sollevato la bacchetta, e di stargliela puntando alla gola.
- Che fossi stupido lo sapevo. Ma non fino a questo punto. - mormorò Severus in quel momento, le braccia incrociate, la schiena appoggiata ad una delle librerie.
- Voi avreste preferito far finta di nulla, non è vero? E' questa l'ipocrisia dei Serpeverde? -
- Parli tu... l'unico motivo per cui hai aperto bocca è ridere alle spalle di qualcun altro. - disse l'altro, cupo.
Rodolphus invece rimaneva in silenzio. Cruciatus era l'unica parola che galleggiava nell'onda rossa della sua mente. Cruciatus...
Ma quando schiuse la bocca furono altre le parole che salirono sulle sue labbra.
- Dimmi cos'è che hai visto, che trovi così divertente. E poi sparisci immediatamente, o non risponderò più delle mie azioni! -
L'altro non sorrideva più. Nei suoi occhi c'era un'espressione cattiva.
- Parlavano di te, se proprio vuoi saperlo. E Bellatrix ha detto che non vuol dirti nulla... perché sei troppo giovane, solo un ragazzo, e rischieresti di prenderla nella maniera sbagliata. -
Poi si voltò, e sgusciò fuori dalla biblioteca, correndo via quasi a rotta di collo.
- La pagherà. - disse Severus, in tono calmo, o che si sforzava di essere tale - E non credo che a Bellatrix dispiacerebbe la morte di suo cugino... -
- Bellatrix non deve sapere nulla! Hai capito? -
Rodolphus si passò una mano tra i capelli, e non voleva sapere se le sue dita tremavano in quel momento.
- Sai che non sarò io a parlare. - mormorò Severus.
- Giusta osservazione. - sibilò Rodolphus, lo sguardo fisso sulla porta.
- Rodo, detesto immischiarmi, ma... -
- Non farlo, appunto. - disse l'altro cupamente, posando le dita sulla maniglia della porta - Torna al dormitorio, è la cosa migliore. Io vado ad annodare la lingua al ragazzino che sapeva troppo. -
  
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