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Autore: Miss Simy Pattinson    27/10/2009    1 recensioni
Robert Pattinson e Kristen Stewart... star di uno dei fenomeni degli ultimi anni... e se durante le riprese del film si innamorassero? Se vi ho incuriosito, leggete!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Love Story 11

Love Story

 Capitolo 11

Preoccupazioni e…

 

Mi ridestai dal mio dormi-veglia e guardando la sveglia sul comodino mi accorsi che erano le sei del pomeriggio...

Ma quanto cavolo avevo dormito?

Mi voltai per osservare il mio Rob, ma accanto a me non c’era nessuno.

Mi misi a sedere cercando di fare mente locale, e non farmi prendere subito dall’ansia.

Potevano esserci mille motivi per cui Rob non era più in camera ad aspettare che mi svegliassi. Magari era sceso al bar per un caffè, oppure era andato a comprare un giornale.

Ma come al solito le mie paranoie mi invasero il cervello. Infilai le mie infradito e andai a cercarlo.

In bagno non c’era nessuno. Solo uno spesso strato di vapore. Rob deve aver fatto la doccia prima di uscire, ma per andare dove?? E non poteva mica lasciarmi sola in una città di cui non conoscevo nulla e addirittura non sapevo nemmeno una parola di francese.

Il suo comodino era vuoto, in terrazza non vi era nemmeno l’ombra di Rob, così un po’ preoccupata scesi nella hall per vedere se qualcuno lo avesse visto.

Fortuna che il receptionist parlava inglese!

«Mi scusi, ha per caso visto il signor Pattinson uscire?», chiesi cercando di moderare il mio tono di voce d’un tratto colmo d’ansia.

«Oh, sì è uscito mezz’ora fa. Ha preso una macchina dell’albergo con un navigatore satellitare. Vuole che gli dia un messaggio appena rientra?», chiese gentile e disponibile il receptionist.

«Oh, sì grazie. Potrebbe riferire che la sua fidanzata è molto preoccupata per lui? Solo questo grazie e poi gli dica di salire in fretta… la ringrazio», sorrisi al receptionist che ricambiò e mi avviai in camera per cercare di calmarmi e fare il punto della situazione.

Dunque, ero sola, in una città che non era Los Angeles, dove si parlava una lingua diversa dall’inglese e senza avere la minima idea di dove fosse Rob.

Arrivata in camera decisi di perlustrare ogni centimetro della camera per vedere se Rob avesse lasciato un messaggio per me, ma non trovai nulla.

Mi sedetti sul letto con il cuore che batteva a mille e l’ansia che ormai non ne voleva saperne niente di abbandonarmi.

Solo allora mi accorsi di un foglietto che s’intravedeva un po’ da sotto la sveglia.

Lo presi. Era un foglio di carta intestata dell’hotel.

Il mio cuore si rasserenò un po’. Era la calligrafia, chiara e precisa di Rob.

 

“Tesoro, sono uscito per un paio d’ore.

Avevo delle commissioni da sbrigare.

Comunque sappi che tornerò presto.

Nel frattempo lavati e vestiti, stasera avrai la serata migliore della tua vita…

Ti amo da morire

Tuo per sempre, Rob”

 

Mi  tranquillizzai non poco, sapendo il motivo, più o meno, della sua sparizione misteriosa.

Commissioni? Che commissioni aveva da fare a Marsiglia??

Non sapevo perché ma avevo la netta sensazione che stesse tramando qualcosa.

Allora decisi che quella sera l’avrei stupito.

Mi fiondai sotto la doccia aprendo l’acqua calda. Usai il mio shampoo al cocco e il mio esfoliante alla crema di vaniglia sull’intera superficie del mio corpo.

Appena uscii dalla doccia profumavo più io che un intero reparto di profumi per ambienti al Wallmart!

Arrivai alla mia valigia e iniziai a valutare i vestiti da indossare.

Alla fine scelsi un abitino blu di seta corto fino al ginocchio, con un paio di decolté nere chiuse con un braccialetto alla caviglia.

Poi passai al trucco. Matita e mascara neri, lucidalabbra trasparente glitterato. Meglio non esagerare o qualsiasi piano avesse in mente Rob sarebbe sfumato miseramente.

Finii alle diciannove e trenta e nell’attesa mi misi a girare i canali della TV via cavo. Dal momento che erano in francese non ne capivo nulla, ma sempre meglio che niente.

Premevo i pulsanti del telecomando svogliatamente e alla fine mi fermai su un programma di gossip.

Tutt’ un tratto un servizio attirò la mia attenzione e mi fece rimanere di stucco. Dell’audio non ci capivo niente quindi era come se stessi guardando un film muto, ma i miei occhi funzionavano benissimo.

Il servizio mostrava Nikki e Kellan abbracciati per le vie di Seattle.

Lo sapevo!!!! E io non mi sbaglio mai! Fin dall’inizio mi ero accorta che tra i due c’era un feeling particolare, si vedeva da chilometri e chilometri di distanza.

Appena tornata l’avrei assaltata per i particolari. Sperava di tenermelo nascosto solo perché io ero in un altro continente??? E no le notizie corrono veloci e non c’è niente che si possa nascondere a Kristen Stewart.

A parte i piani di Rob! Quando decideva di non farmi sapere nulla era davvero un maestro.

Questo mi fece ricordare che non era ancora tornato, e dal momento che erano quasi le venti mi feci riassalire dall’ansia.

Perché ci metteva così tanto!!!

Mentre continuavo con le mie paranoie sentii bussare piano alla porta.

Mi precipitai alla porta e quasi non presi di petto la poltroncina che stava a fianco al divanetto dove ero seduta prima.

Aprii la porta di scatto e mi ritrovai Rob davanti con una rosa rossa in mano e un’enorme sorriso stampato in faccia.

«Macciaoooo cucciola! Dormito bene?», mi sussurrò ad un orecchio mandandomi in tilt.

Ero pronta a fargli la più memorabile sfuriata di tutta la sua vita per l’ansia in cui mi aveva abbandonato quel pomeriggio, ma nel momento stesso in cui incontrai il suo sguardo dimenticai subito l’arrabbiatura e i miei sentimenti ripresero possesso della mia mente.

Lui mi fissava con gli occhi sgranati, totalmente fuori dalle orbite. Ovviamente non si aspettava che mi conciassi in quella maniera.

I suoi occhi scorrevano dall’alto verso il basso e se fosse stato Edward a quest’ora li avrebbe avuti neri come il carbone.

«Perché mi guardi così?», chiesi, la voce intrisa di un’innocenza che non avevo proprio.

A lui mancò la parola. Poi si sforzò a distogliere lo sguardo dalle mie gambe mezze nude e mi puntò lo sguardo sul viso. «Se- sei… bellissima!», disse con la sua voce calda e sensuale. Poverino non era colpa sua se aveva la voce più meravigliosa che avessi mai sentito in diciotto anni di vita!

Mi avvicinai a lui molto lentamente. Ma alla fine non resistetti e mi avvinghiai ai suoi fianchi e per poco non mi strappai il vestito. Fortuna che aveva lo spacco.

Mi sarebbe servito da lezione, la prossima volta pantaloni elastici!

Lui mi baciò con foga, con una mano mi teneva salda in braccio e con l’altra mi accarezzava delicatamente i capelli.

Si chiuse la porta alle spalle con il piede e io andai a finire contro un muro, non so bene quale, ma senza farmi male.

Continuavamo a baciarci come se non ci vedessimo da secoli, le nostre lingue erano letteralmente attorcigliate.

Avevo il fortissimo desiderio di sentirlo mio ancora una volta, ma forse lui aveva altri programmi per noi quella sera.

E infatti qualche minuto moooolto più tardi si staccò delicatamente da me e baciandomi la fronte mi fece scendere a terra.

Io mi diedi una sistemata tocca e fuggi e lo guardai negli occhi.

Anche lui cercava di darsi un po’ di contegno.

«Kris, dai dobbiamo andare se non vogliamo arrivare tardi», disse con la voce ancora un po’ roca per il momento di poco fa. Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi sorrise.

«Sei uno schianto stasera», disse facendomi perdere definitivamente le mie facoltà mentali.

Allora lo presi per mano e con un sorriso ci dirigemmo alla macchina che ci aspettava fuori dall’hotel.

 

Continua…

Miss Simy Pattinson

   
 
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