Capitolo VI:bisogna adattarsi a
tutto.
Sofia
aveva ragione:Garrett avevan deciso di fingere solo per tenere sulle spine le
sue fan e dare un po’ di divertimento ai paparazzi. Lo venne a sapere quando si
rividero il lunedì pomeriggio.
-Lo sapevo
che non c’era da fidarsi di te!!!!!!!!-
-Andiamo,
è solo per tenere la gente sulle spine…vogliono chiacchierare, lo facciano…poi,
tra un po’, basta dire a tutti che è finita e basta. È anche un modo per farti
vedere come vengono montati gli articoli sui gossip!!-
-mi fai
andare su di giri quando fai così-
-è questo
il bello-
-per colpa
tua impazzirò…Non ti sopporto!-
-grazie.
Oh, è tardi, devo andare-
-Veramente
non lo è affatto. Cos’hai da fare di così importante??-
-anche gli
attori hanno delle cose da fare “private”!se vuoi scusarmi-
-aspetta:quindi noi cosa dobbiamo fare?-
-Niente di
che: farci vedere in giro un po’ più spesso, un paio di bacini innoqui e poi si
vedrà!-
-cosa
significa “si vedrà”??-
-che si
vedrà!-
-si vedrà
cosa??-
-Non lo
so…dipende da te-
-mi fai
stare in pensiero, che cosa si vedrà??-
-niente,
ansiosa che non sei altro, facevo per dire. Adesso devo andare, a domani!!!!-
Quella
sera, insieme a Romy, restò in camera.
-grazie
Romy, per la compagnia-
-non c’è
di che…lo so che sei giù per questa cosa della festa, lo so che Garrett non ti
convince, ma forse questa situazione potrebbe diventare anche divertente-
-Sei
sicura?-
-Bè, forse
non al cento per cento, ma ci sono delle probabilità. E poi se non provi, come
puoi dire che questo metodo non funziona?-
-Hai
sempre malettamente ragione Romy, sempre maledettamente ragione-
-e te sei
sempre così agitata…smettila e per un attimo rilassati…dovresti fare un corso
di yoga-
-ah,
simpatica-
-non sto
schrzando!!!-
in quel
momento squillò il telefono della stanza.
-Pronto???-
-Romy,
sono Christine, volevo dirti che tra un po’ vediamo un film, vieni anche tu con
quell’ansiosa di Sofy?-
-Arriviamo!!!-
-Chi era?-
-Christine.
Andiamo a vedere un film.-
-non
possiamo rimanere qui?-
-NO-
la mattina
successiva Sofia si concentrò poco sulla lezione di Recitazione, tanto che la
professoressa la diede per mezza malata. A Costumi montò il peggior manichino
di tutti,e per coronare la mattina, rischiò di rompere una cinepresa. Alle due
si preparò per vedere Garrett, che l’aspettava davanti all’albergo, come al
solito.
-Ciao-
-Ciao-
ci fu una
attimo di silenzio imbarazzante, nel qual sia lei che lui si guardarono i piedi
senza sapere cosa dire.
-Che
dobbiamo fare oggi?-
-Alle 6
abbiamo un’intervista-
-e me lo
dici così?-
-come te
lo dovevo dire???-
-con chi
abbiamo questa cavolo di stupida intervista??-
-con
alcuni della radio nazionale-
-Ah, pure
nazionale?-
-già, ma
non ti preoccupare, cercherò di parlare il più possibile-
-grazie
mille-
-Andiamo a
fare due passi?-
-Va bene-
Chiacchierarono
tutto il pomeriggio del cinema, quasi dimenticando che non erano amici, e alla
fatidica ora dell’intervista, davanti all’edificio della radio, si fecero pure
“in bocca al lupo”. Dentro faceva caldo e c’era un caotico via vai di persone
vestite di tutto punto e con cartelline a dirla tutta un po’ inquietanti.
Chiesero
informazioni a una segretaria molto agitata, che indicò loro il secondo piano,
terza porta a sinistra. Nonostante le indicazioni, ci misero un po’, perché la
massa di gente che saliva e scendeva era tantissima. La porta indicata era blu
e portava la scritta: “Radio NetWork Gossip”. Dentro vi erano cinque o sei
persone raccolte intorno a un tavolo rettangolare e munite di registratori,
microfoni, carta e penna.
-Ben
arrivati. E così sei tu la nuova fiamma di Garrett?- chiese un giovane
giornalista.
-Pare di
sì- rispose imbarazzata e nervosa Sofia. E menomale che non andava in
televisione, perché altrimenti non avrebbe resistito.
-bene,
allora possiamo cominciare-
Garrett e
Sofia si sedettero ad un’estremita del tavolo, e l’intervista cominciò. Garrett
cercava di parlare il più possibile per non mettere troppo in imbarazzo la
ragazza, che intanto sudava da impazzire. I giornalisti li trattennero con
domande del tipo: “ma come va tra voi?”, “come procede la scuola di cinema?”,
“e come avete fatto a capire che eravate l’uno per l’altra?”, e poi tutta una
serie di quelle domande snervanti che non finiscono più. Quando uscirono dal
palazzo erano quasi le otto.
-Devo
correre, mi aspettano per cena-
-se vuoi
ti accompagno-
-Non
importa. Grazie-
e corse
via. “gli ho detto Grazie?io che dico Grazie a lui???sto impazzendo” pensò
Sofia, non appena vracò la soglia dell’albergo, affaticata dalla corsa.
Le altre
la stavano aspettando, e lei si scusò per il ritardo. Quel grazie tuttavia non
era casuale, perché in fondo Sofia sapeva, nonostante non lo avrebbe ammesso
mai, che quel pomeriggio si era divertita.