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Autore: Miss Moony    28/10/2009    1 recensioni
- “Con questo volume imparerete come conquistare una ragazza in qualche piccola, pratica mossa: vedrete avverarsi tutti i vostri sogni e nello stesso tempo sarete diventati dei perfetti gentiluomini” - lesse James.
Sirius scoppiò a ridere.
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era una calda notte di fine estate. Un raggio di luna entrato dalla finestra illuminava fiocamente la Sala Comune di Grifondoro. Lily era lì, in piedi davanti alla finestra, avvolta in un elegante abito lilla, il suo preferito. Poi, un rumore la fece voltare: un rumore proveniente dalla scala del dormitorio maschile. James Potter veniva verso di lei nel suo completo scuro, e lei lo stava aspettando. Lily gli corse incontro, felice. In quell’istante, un concerto di violini avvolse i due ragazzi abbracciati con una musica lenta e dolcissima. I loro visi si toccavano, le loro labbra erano sempre più vicine, e poi…
DRIIIIN!
Lily si svegliò di soprassalto e spense la sveglia.
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- Questo non l’avevamo mai fatto, vero? - chiese James.
- Umh… loro due no. Io e te una volta al quarto anno - rispose Sirius.
Venerdì sera. I mitici Malandrini erano occupati in un compito decisamente poco mitico, cioè pulire (ovviamente senza magia) tutti i vetri del secondo piano, compresi quelli che stavano a tre metri da terra, con il solo aiuto di due scale traballanti, quattro strofinacci e un po’ di detersivo per vetri. Erano lì già da due ore e, manco a dirlo, non erano nemmeno a metà del lavoro. Forse perché gli unici che lavoravano veramente, tra i quattro, erano Remus e Peter.
- Avete intenzione di darci una mano, o non vi passa nemmeno per l’anicamera del cervello che abbiamo sonno e vorremmo andare a letto prima delle due? - attaccò Peter, cercando arrampicarsi su una scala e finendo a terra con un sonoro tonfo del fondoschiena.
- Attento, Peter… comunque no, io e Sirius abbiamo già lavorato abbastanza per due menti eccelse come le nostre. E poi abbiamo già scontato la punizione tre anni fa - fu la risposta di un James Potter particolarmente soddisfatto della sua inoperosità.
- Ehi mente eccelsa - lo chiamò Remus, dal fondo del corridoio. - Ti devo ricordare che se siamo in punizione è solo e soltanto colpa tua, e del tuo stupidissimo scherzo? Quindi vedi di aiutarci un po’.
- E’ colpa mia se voi ridevate di me rotolandovi sul pavimento?
- No, hai ragione, quella è colpa del tuo stupido compare che mi ha buttato giù dalla panca. Quindi, tutti e due sotto a lavorare!
- Remus! - chiamò Sirius, come ricordandosi una cosa improvvisamente. - Ma dov’è che sei finito?
- Qui, in fondo, vicino a questo sgabuzzino - gli urlò Remus di rimando.
- No, perché quando siamo venuti io e James a fare questo lavoro ingrato, laggiù c’era un vetro che…
CRASH.
- Ahiiii!
- …morde - concluse Sirius.
- Remus, stai bene? - chiese Peter preoccupato.
- Avete un fazzoletto? - disse Remus, tornando verso gli amici con la mano sanguinante.
- Tieni - disse James, tirando fuori dalla tasca della divisa un pezzo di pergamena e porgendolo all’amico.
- Pergamena?! - disse Remus scandalizzato.
- Non lamentarti, di meglio non c’è!
- No, aspetta… - disse Peter, frugandosi in tasca. - Ho qui un fazzoletto - concluse, porgendoglielo.
- Grazie, Wormtail.
- Be’ - disse Sirius. - Puoi aggiungerlo alla tua personale e ineguagliabile collezione di cicatrici…
- Fai battute patetiche, Paddy, lo sai, sì? Questa mano era l’unica parte rimasta senza graffi!
- Bene, così adesso non si sente sola!
I quattro continuarono a battibeccare per un po’, poi Remus e Peter decisero di rimettersi al lavoro perché erano già le undici e mezza e, ancora, non erano arrivati a metà. Poi, all’improvviso, Remus si fermò, e si girò lentamente verso i due che giocavano tranquillamente a ‘battaglia di stracci’.
- Prongs - lo chiamò.
- Beccati questo, Sirius! Eh? Che c’è? - rispose quello, schivando il proiettile lanciatogli dall’amico.
- Prongs, tu ti ricordi, vero, cosa c’è domani? No, sai, è mezzanotte e se andiamo avanti di questo passo possiamo scordarci il nostro dormitorio almeno fino alle quattro di mattina.
- Domani? - domandò James, perplesso. - Domani non c’è niente, è sab… oddio! Ho messo il primo allenamento domani mattina alle otto!
- Bravo, vedo che ti sei ricordato! - disse Remus, guardando la faccia orripilata dell’amico.
- Ma sei il capitano, come hai fatto a dimenticarti? - chiese perplesso Peter, avvicinandosi agli amici.
- Credevo che fosse sabato prossimo! Ora come facciamo a finire in fretta? - rispose James, disperandosi.
- Be’ - disse Sirius. - Ci sarebbe quell’incantesimo…
- Incantesimo? - interruppe seccamente Remus. - Ti devo ricordare che le nostre bacchette sono chiuse a chiave in un armadio, e che non le riavremo prima di aver finito tutto il lavoro?
- Ma lo so benissimo! - disse Sirius agitando la mano. - Però né Gazza né il Luma sa che noi abbaimo dalla nostra uno scassinatore vivente: il nostro mitico Prongs!
- Cosa vuoi dire? - chiese James.
- Svegliati, James! Le tue corna! L’anno scorso hanno funzionato benissimo: Gazza non può usare la magia per chiudere gli armadi.
- Giusto! - annuì James, soddisfatto. - Avanti, miei prodi! All’attacco del malefico armadietto! Remus, prego, c’è posto anche per te, sali.
Prongs partì al galoppo attraverso tutto il secondo piano, seguito a ruota da Padfoot e Wormtail, e un po’ appesantito dalla presenza di Remus sulla sua schiena. Una volta arrivati, Remus scese e aiutò le corna di Prongs a trovare la serratura. Dopo un po’ di fatica da parte di tutti e due, con un ‘clack’ la serratura si aprì, e Remus potè recuperare i tanto agognati bastoncini di legno.
- Allora… questa è la mia, questa è di James, tieni… tornate normali, per favore, non credo che riuscite a prenderle con le zampe… Peter, la tua, e l’ultima è tua, Sirius.
A distribuzione di bacchette avvenuta, Remus fece apparire quattro bacchette finte che sistemò nell’armadio al posto di quelle vere, e richiuse a chiave. Poi, tutti e quattro (muovere la bacchetta non poteva affaticare le menti eccelse, quindi James e Sirius furono obbligati da Remus ad aiutare) finirono il loro lavoro in cinque minuti. Infine, concordarono che se si fossero presentati così presto da Gazza dicendogli che avevano finito si sarebbe insospettito, quindi dovevano restare segregati al secondo piano ancora mezz’oretta come minimo. Mentre Sirius proponeva una battaglia di stracci per passare il tempo, con grande sconcerto degli altri tre James tirò fuori da sotto la divisa ‘SOS innamorarsi’, annunciò che occorreva preparare una nuova strategia. Così i Malandrini si trovarono un angolino, fecero apparire quattro poltrone e cominciarono a discutere.
- Allora - annunciò James, aprendo il libro.
- Allora cosa?! - esclamò Sirius, sbuffando. - Ci constringi a questa tortura e hai anche il coraggio di dirci allora?
- Io non costringo nessuno - replicò James. - Soprattutto, non te! Siamo ancora avversari.
- Se vai avanti come lunedì, vinco di sicuro.
- Stai poco tranquillo: hai vinto la battaglia ma non la guerra!
- L’importante è crederci.
- Insomma, ti vuoi muovere? - sbuffò Remus.
- Se fai tacere il tuo amico pulcioso… - ribattè James.
- Paddy, taci, allora - disse Remus rivolto a Sirius. - E non prolunghiamo più del dovuto questa sofferenza.
- Ma come siete simpatici, lo sapete? - commentò James. - Per fortuna io ho Peter che non si lamenta, Peter è contento di aiutarmi! Vero, Wormy?
- Ehm… s-sì… be’…
- Ovvio che sì. Ora zitti e leggo.
James si schiarì la voce e cominciò.
- “Avete scoperto perché la ragazza vi odia. Ora che vi siete informati sui motivi, dovete prendere una decisione che si potrebbe ritenere superflua, ma che noi consideriamo assolutamente necessaria: accertatevi che questi motivi non siano veri”. Uh, questo è ancora più facile, non devo fare assolutamente niente! - esclamò tutto contento.
- Non credo sia così facile, Prongs - riflettè Remus. - Devi prima di tutto essere davvero sicuro di quello che dici.
- Cosa vorresti dire? - domandò James. - Tu ti fidi di me, giusto?
- Ma sì, certo, solo che…
- Che niente. Passiamo al prossimo. “A questo punto bisogna passare a una tattica più diretta: dovete dimostrarle che quello che dice non è vero.”
- Ah! - esclamò Sirius. - Ora voglio vedere come te la cavi!
- Ma non mi sembra davvero così difficile, devo solo farle vedere che ho pensieri gentili per lei!
- E che non sei un bambinetto viziato - precisò Peter.
- Oh, senti… se ne sarà dimenticata…
- Dubito.
- Vabbè, comunque un motivo basta.
- E che genere di pensiero gentile vorresti avere? I tuoi soliti normalmente si traducono in punti in meno per Grifondoro e punizioni - ricordò Remus.
- Ma questa volta sarà diverso: ho già un’idea fantastica…
- E sarebbe? Farle la serenata durante Incantesimi sotto il naso del povero professor Vitious? - lo canzonò Sirius. - Hai già provato lo scorso anno e poi hai dovuto pulire tutti i bagni maschili della scuola. Non credo che tu te ne sia dimenticato così facilmente…
- No, infatti - disse James lugubre. - Sono state le tre settimane peggiori della mia vita, se si escludono quelle del terzo anno, quando abbiamo dovuto aiutare Lumacorno a rinvasare tutte quelle schifezze che ci sono nel suo ufficio…
Sirius scoppiò immancabilmente a ridere.
- Comunque - continuò James. - Stavolta ho un’idea impunibile, di quelle che ti vengono una volta nella vita.
- E cioè? - domandò Remus, alzando un sopracciglio.
- E io ti rovino la sorpresa? Nooo. Lo vedrete. Mi serve solo cercare la materia prima…
- Tipo? - chiese Peter.
- Tipo fuochi d’artificio e due tubetti di fumo rosa, di quello che si vende a Hogsmeade. Quand’è il prossimo finesettimana lì?
- Uhm, sabato prossimo - rispose Remus.
- Non era tra due settimane? - disse Peter.
- No, tra due settimane c’è la prima partita di Quidditch, Grifondoro contro Serpeverde - rispose Sirius.
- Ottimo, ottimo! - gridò James agitando le mani. - Allora vedrete il tutto alla partita!
- Non ci far perdere per Evans, eh? Non sopporterei la vergogna di vederti battuto da Regulus - disse Sirius.
- No, no, tranquillo - lo rassicurò James, battendogli una mano sulla spalla. - Tu fa’ come al solito. A proposito, Moony, che ore sono?
- La una meno venti - rispose Remus, guardando l’orologio.
- Direi che possiamo andare a dormire. Domani voglio essere fresco e riposato - disse James alzandosi, seguito dagli altri tre.
------
Gli acquisti furono fatti con successo. Due settimane passarono molto in fretta tra compiti sempre più abbondanti, predicozzi degli insegnanti sull’importanza di MAGO e allenamenti di Quidditch per James. Così, tra una cosa e l’altra, arrivò la mattina di sabato e la partita.
In questi casi, James dimostrava davvero di avere uno stomaco eccezionale: se tutti gli altri giocatori di solito avevano lo stomaco completamente chiuso prima della partita, il grande Cercatore non si faceva pregare e in cinque minuti spazzolava anche la loro razione. Sosteneva che con la pancia piena si affrontasse meglio il volo, e siccome da quando era nella squadra aveva perso solo due boccini (perché le notti prima era fuori con Moony e gli altri), nessuno poteva contraddirlo.
Dopo che Sirius e James (che aveva un notevole bozzo sotto i vestiti) furono schizzati verso le loro postazioni, Remus e Peter si avviarono tranquillamente verso lo stadio. Prima di entrare, incontrarono Lily con Mary e Alice, le sue migliori amiche.
Tra tutte le sue compagne di dormitorio, Mary e Alice erano le sue migliori amiche perché erano le uniche a non adorare James o Sirius, e quindi erano disposte ad ascoltare i suoi sfoghi. Alice era già fidanzata con Frank Paciock, che aveva un anno in più e quindi aveva già finito la scuola; Mary, invece, sosteneva che il più simpatico tra i quattro era senza dubbio Remus.
Insomma, i due ragazzi e le tre ragazze si trovarono dei buoni posti, vicini, nella tribuna, e Mary arrossì furiosamente quando Remus la fece sedere di fianco a lui.
- Benvenuti alla prima partita di Quidditch dell’anno: Grifondoro contro Serpeverde!
La voce di Sirius, magicamente amplificata, risuonò per tutto lo stadio. Black era cronista da quando Potter era Cercatore, cioè dal secondo anno, per più motivi. Primo, era l’unico dei candidati riuscito a sopportare l’infinita modestia di James unita alle pressanti intimidazioni dei Serpeverde, allora tutti parenti suoi. Secondo, ma di certo non meno importante, in quel modo la McGrannitt riusciva a tener d’occhio contemporaneamente i due pestiferi Malandrini, garantendosi almeno un po’ di riposo e tranquillità (relativa).
- E’ Shaklebolt in possesso di Pluffa… passa a Kills… passa a Finckley, che schiva un Bolide di Goyle… ripassa a Shaklebolt, che tira e… segna! Vai così, Kingsley! 40 a 10 per Grifndoro! Il Boccino ancora fuori vista. I Cercatori sono disoccupati… si fa per dire, ovviamente…
Sirius continuò tranquillamente con la cronaca, tra commentini e battutine, finchè, finalmente…
- Ma guardate… James Potter ha visto qualcosa! Si precipita verso gli anelli di Grifondoro, tallonato da Regulus Black, che non sa far altro che tallonare, appunto…
- Black! Almeno cerca di essere imparziale! - urlò la McGrannitt.
- Dubito che riuscirei, anche se volessi, professoressa! Comunque, Potter in picchiata, sono la sua specialità… scarta un bolide, evita una mazzata di Goyle in faccia, semina l'altro cercatore e… che virata, ragazzi! Potter riprende quota dopo un curva pazzasca, tutti gli altri giocatori guardano i due Cercatori che inseguono il Boccino. Potter sarà ormai a trenta metri da terra, allunga la mano e… prende il Boccino! Sììììì! Abbiamo vinto! Grifondoro vince per 210 a 120! Ma… cosa sta facendo Potter?
James aveva tirato furi i fuochi d’artificio da sotto la divisa, li aveva colpiti con la bacchetta e li stava lanciando in aria. Quando i fuochi scoppiarono in mezzo allo stadio lasciarono un consistente fumo rosa, che subito si raggruppò in modo da formare la scritta ‘I love Lily Evans’ circondata da un soffice cuore sempre di fumo rosa.
Dalla folla eccheggiavano risate e il “James sei completamente pazzo!” urlato da Sirius. Sugli spalti, Lily si stava lentamente mimetizzando con i suoi capelli; Peter, Mary e Alice si stavano soffocando dalle risate e Remus scuoteva la testa.
- Be’, dai, devi ammettere che il pensiero ce l’ha messo - disse a Lily.
- Già, il problema è che il tipo di pensieri che ha lui non mi piace, e non l’ha ancora capito - rispose lei, che stava cominciando a scaldarsi.
Pian piano lo stadio si svuotò e la scritta sbiadì. Lily scendeva le scale a passo di marcia travolgendo tutti al suo passaggio e mormorando minacce. Appena entrò in Sala Grande, si trovò davanti James che rideva con Sirius mentre aspettavano gli altri due. Quando James la vide, le si avvicinò e le scoccò un rapido bacio sulle labbra, a tradimento.
- Contenta? - le chiese, nei due secondo che le servirono per prendere fiato.
Sciaff!
James si trovò con cinque belle dita stampate su una guancia.
- Non provarci mai più, sottospecie di cretino! - ululò Lily. - Mi hai umiliata davanti a tutta la scuola, professori compresi! Giuro che la prossima volta non la passi liscia!
- Dai, Lily, non esagerare tutto, era solo un po’ di fumo!
- E’ l’unica cose che ti interessa, dare spettacolo, vero Potter?
- Na Evans, l’ho fatto per te!
- Be’, allora smettila! Capito? Smettila di assillarmi!
- Smetterò solo quando uscirai con me.
- Non intendo stare nelle tue vicinanze un istante più del necessario!
E con questo, Lily si voltò e corse via, lasciando un James piuttosto mortificato alle prese con il suo carissimo amico Sirius.
- Il risultato dei tuoi sforzi, James! - disse infatti quello, accennando alla porta da dove era appena uscita Lily.
- Riproverò - rispose James, scuotendo le spalle.




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Salve a tutti quelli che mi hanno seguito fino a qui!
Purtroppo devo avvertirvi che la storia termina qui e rimane incompleta...ringazio comunque tutti quelli che hanno commentato e che commenteranno, se mai mi venisse voglia di continuare sarò ben lieta di rimangiarmi tutto quello che ho detto!

Risposta alle recensioni (grazie!!! fanno sempre piacere i commenti!):
S_marti_es: ecco il terzo e (purtroppo) ultimo capitolo! spero che anche questo ti sia piaciuto...il povero James anche stavolta ha fallito, ma prima o poi ci riuscirà, come ha deciso la Rowling...anche se io non sarò qui a raccontarlo...
  
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