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Autore: ladyvonmark    28/10/2009    10 recensioni
"Siamo andati tutti a scuola -almeno, si spera-. Anche i personaggi
famosi. Anche loro hanno dei compagni di liceo ai quali si sono legati.
Compagni estranei al mondo di Hollywood.
Cecilia Ariani ha 31 anni, è per metà inglese e
per metà italiana. E vive in America -una ragazza
international, insomma-. Ha frequentato il liceo in Inghilterra e,
guarda caso, è finita nella stessa classe di un ragazzo di
nome Orlando Bloom. Chissà chi è questo tizio,
direte voi -notare vena ironica-. Sempre più per caso, i due
sono molto amici. E Cecilia inizia a conoscere qualche amico di
Orlando..."
Prima fanfiction che pubblico -dedicata alla mia androgina Dod XD-.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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shdhs
Che schifo
quando Cecilia abbisogna di chiarezza e sobrietà.


Stupido ritardatario.
Stavo aspettando Johnny Depp. Okay, detta così era un po’ megalomane, come cosa; megalomane ma vera.
“Tra un’ora arrivo…”. Com’è che erano le 22 e io ero ancora sola?!
Chi volevo prendere in giro?
Erano più di dieci minuti che riordinavo casa mia –sempre un caos rimaneva- in maniera convulsa… quando si dice una Casalinga Disperata… e quando si dice che Cecilia fa delle battute pessime e se lo dice anche da sola…
Mi buttai sul divano e mi presi la testa tra le mani.
Tralasciando le mie precedenti riflessioni, davvero: mi stava incasinando la vita, più di quanto non fosse già incasinata.
Dominic aveva preso e se ne era andato, spiegando che aveva un incontro con tale Sarah (*)… qui gatta ci cova, Cee.
Johnny Depp era l’uomo più –sexy- stupido e complicato –decisamente erotico- concepito e facente parte della razza umana. Da quando era arrivato lui, la mia vita era precipitata nel baratro della follia più totale. Un baratro incredibilmente affascinante, ammettilo!
Oltre al mal di testa più che ovvio, ero sul punto di vomitare perché avevo mangiato troppo. E perché avevo mangiato troppo? Perché Orlando e Keira avevano litigato. E figuriamoci se quelli litigavano tranquillamente, in sordina… no!
Orlando era sceso da me e aveva mugugnato che, visto che aveva fame, avrebbe preparato qualcosa da mangiare. Mi aveva anche chiesto se volevo unirmi a lui –credetemi, non so come ho fatto a capire che mi stesse rivolgendo una domanda, visto che l’intonazione era comunque incazzata come prima-.
Così ci eravamo preparati da mangiare e ci eravamo seduti al mio bel tavolo pulito in cucina. A parlare, parlare e loquacemente parlare.
“Mi passeresti il sale?”.
“Mh”. Mi aveva passato il sale.
“Ne vuoi un po’?”.
“Mh”. Come lo devo interpretare: sì o no?
“Sei… arrabbiato?”. Va bene che è ovvio, però…
“Mh”.
“Keira?”.
“Mmmmh”.
Okay, ho capito.
Avevo sistemato tutto, il mio tavolo era di nuovo lindo e splendente –mancava solo Mastro Lindo-.
E Keira era scesa. Sembrava così normale, così tranquilla…
“Ce l’hai fatta a scendere”, feci, seduta con un bel libro sul divano. Anche io sembravo tranquilla e in effetti lo ero.
“Sì, infatti”, sorrise lei, rilassata.
Ripresi a leggere.
“Ma è già così tardi?”, chiese lei, improvvisamente, “In effetti ho fame! Mangiamo?”.
“Be’, veramente io-”, tentai, con un brutto presentimento.
“Sì, dai, prepariamo!”.
È così… isterica? Si muove in modo… Dio, fa paura!
“Dai, Cee, muoviti!”, fa con la voce acuta.
“Be’, veram-”.
“Dai, che ho fame!”.
Quindi avevo cenato ben due volte, cercando di intavolare un’altra conversazione, per fortuna più interessante della prima.
“Che fine hai fatto, prima?”, chiesi. Come darsi la zappa sui piedi!
“Niente, stavo riposando”, seeh, come no!
“Ah. Neanche Orlando si è fatto vedere tutto il giorno”.
“Ah”.
Rimanemmo in silenzio.
“No, perché quello stronzo, io non lo so che cacchio ha fatto, prende e mi urla contro! Ma voglio dire…”.
Tregua.
Voglio una treguaaaa!
 
Hush, hush, hush, hush, I’m already spoookeeeen…
Mi ero addormentata. E qualcuno mi stava chiamando al cellulare. Maledetto.
“Pronto?”.
“Dove siete finiti tutti?”.
“Uh?”.
“Cecilia?”.
“Ma chi è?!”.
“Johnny!”.
“Chi?!”.
“Johnny, Cecilia, Johnny Depp”.
“Divertente, davvero. Chiunque tu sia, sei veramente divertente!”.
“Sto per strangolarti, Cecilia. Aprimi. Sono Johnny”.
“E smet-… cazzo”.
“Eh, già”.
Solo io potevo pensare che fosse uno scherzo… no, non è vero, chiunque l’avrebbe pensato se gli avessero detto ‘sono Johnny Depp e sono fuori da casa tua!’. Mi fiondai ad aprire la porta e lo trovai. E mi si srotolò la mandibola –o mascella, non lo ricordo mai, Nota Di Cecilia- fino a toccare terra.
Come poteva essere sempre così… censurati, Cee.
“Ciao, Cee”.
Adesso. Gli salto. Addosso.
“C-ciao, Johnny”.
 
Buon giorno, Upper East Side, qui Gossip Girl.
Niente Upper East Side. Ero io che, da quindicenne intrappolata nel corpo di una trentenne, avevo impostato la suoneria di Gossip Girl come sveglia.
Avrebbe avuto un bel po’ da dire, Gossip Girl, sulla mia deliberatissima fuga della sera precedente.
Dopo le due parole in croce dette a Johnny, ero scappata, mi ero dileguata, ero evaporata.
Buon giorno, Upper East Sid-
Sbalanzai via il telefono, nevrastenica. Voglio dormire. Voglio. Dormire.
“Cecilia!”.
“Sto dormendo”, mugugnai, immergendomi nelle coperte.
“Alzati. Usciamo”.
“Ho sonno, Orli. Ho. Sonno”.
Non mi pare così difficile!
 
Come era ovvio, dovetti uscire. Non mi era stata data pace, finchè non mi ero alzata.
Fu, probabilmente, l’uscita più brutta della mia vita.
Visto che Keira e Orlando avevano litigato, ci eravamo divisi in coppie, con il risultato che dopo un’ora e mezza ci eravamo invertiti.
Ero perfino riuscita a ignorare tutte le mie paranoie su Johnny, finchè Keira, per distrarsi, non chiese di noi due.
“Noi?”.
“Già”.
“Non esiste ‘noi’”.
“Certo”.
“Ascoltami”, dissi, seccata, “non c’è un noi. Non c’è nemmeno un lui, perché non me ne frega niente. E lo so che voi siete convinti che io gli muoia dietro, come ogni altra donna del pianeta. Non me ne frega niente. E anche se me ne fregasse, lui se ne strafregherebbe. Il problema non si pone. E non dire niente, Keira, perché non c’è storia, anche se Johnny sprizza erotismo da tutti i pori!”.
Keira non rispose e si limitò a guardarmi.
Perchè ho un brutto presentimento?
Sorrisi.
“Orlando e Johnny sono dietro di me, vero?”.
“Già”.
 
Era mentre mi asciugavo i capelli che qualcuno entrò nella mia stanza.
“Orlando, brutto scemo, quante volte t’ho detto che devi bussare- ovviamente sei tu, non avevo dubbi”.
Non è difficile capire che è Johnny.
Si avvicinò a me, sorridendo.
“Cee-”, cominciò.
“Ascoltami”, feci, poggiando la spazzola. “Quello che hai sentito oggi… non dirò che c’è un tuo gemello che si chiama come te e… be’, tutto il resto. Facciamo finta che eri sordo?”.
Brava, Cecilia, buttati a terra e attaccati alle sue gambe e piangi!
Lui rise.
“Certo, Cee, certo”, rispose, sedendosi sul letto. “Volevo parlarti di… be’, della guerra fredda in atto qui fuori in corridoio…”.
Mi accomodai accanto a lui.
Smettila di tremare, stupida!
“Ti ascolto”.
 
“CECILIA, IO T’AMMAZZO!”.
“FATEMI USCIRE DA QUI!”.
“Dici che ci ammazzano davvero?”, chiesi, voltandomi verso Johnny.
Prese a guardarmi e ci ritrovammo a ridere, spensierati. Era così normale che lui mi facesse dimenticare l’imbarazzo e l’ansia da lui stesso provocati? La domanda è: è normale che sei cretina – schizofrenica – anormale? Che prima ti senti angosciata a causa sua e poi ti senti rilassata e felice per merito suo?
Che schifo.
“Male che và, ci denunciano!”.
“Così condivideremo una cella in carcere e ci tatueremo lo stesso tatuaggio in posti che nessuno vedrà mai”.
E giù a ridere, di nuovo.
No, non avevamo ancora bevuto neanche una goccia d’alcol. In effetti, stavamo solo girando intorno alla questione. Una questione che non sapevo neanche quale fosse, ma c’era. E ci giravamo intorno da un bel po’ di tempo.
Io, però, non avevo nessuna voglia di andare al punto. Così mi concentrai sulla cena da preparare e sulla meravigliosa bottiglia di vino che mi aspettava, insieme ad un divano decisamente comodo e ad un attore decisamente sexy.
E così fu.
Mi sedetti sul divano, lui mi porse il mio calice e prese a guardarmi, afferrando un pezzo di pizza.
Non ricordo come arrivammo alla seconda bottiglia di vino, né come arrivammo alla terza, né come svanirono le mie preoccupazioni. L’alcol mi stava aiutando molto.
Sapevo di dovermi allontanare, che il caldo che sentivo era frutto del vino, che la mia risata serena era solo temporanea.
Sapevo che avrei dovuto allontanarmi da lui, quando le sue labbra furono sulle mie.
Complicata sì, scema no e nemmeno lesbica.
E dopo quel bacio ce ne fu un altro e un altro ancora.
Dimenticai che avevamo chiuso Keira e Orlando insieme in una stanza, dimenticai che lui era impegnato, dimenticai anche che mi avrebbe portato guai. L’avevo detto, lui l’aveva sentito: sprizzava erotismo da tutti i pori.
Non fu difficile finire a letto con lui.
E il bello è che domattina avrò dei sensi di colpa da tagliarsi le vene.
Che. Schifo.
 

 

Dai, è passato poco più di un mese. Quindi non è tanto terribile, come ritardo. No?
Ormai non mi scuso più. Che lo faccio a fare? =)
La scuola mi sta tenendo un bel po' occupata, insieme al dietologo, alle lezioni di canto, agli amici fuori di testa e al mio adorato psicologo.
Sappiate che questo capitolo è stato scritto un bel po' di tempo fa, mentre facevo finta di prendere appunti sui Sepolcri di Foscolo.
Solo che mi sono persa i fogli dove avevo composto la mia creazione. Una delle mie tre migliori amiche si è incazzata come una iena e siddetta amica è Christine__, che avrebbe ragionissima. Tanto ci è abituata alle mie cretinate.
Passo a ringraziare le persione che trovano la pazienza di recensire, al contrario di me.
Elvi92, hai visto? Alla fine ce l'ho fatta e spero tanto che ti piaccia questo capitolo -anche se a me fa schifo-. Baci.
RebeccaLupin, oddio, ti chiami come Remus! Ti adoro solo per questo, anche se il mio amore è suddiviso tra James e Sirius. Ma lasciamo stare. Eh, dai, non ti ho fatta aspettare molto, no? Keira e Orlando... si vedrò... spero che gli sviluppi tra Johnny e Cee ti piacciano. Baci.
Yunie992, ma quanto sei cara! Mi hai scritto una recensione con i fiocchi che ha decisamente aumentato l'autostima! Sono veramente contenta che ti piaccia come scrivo, anche se non capisco come questo possa essere possibile. Ami Joh... brava, chi non lo amerebbe. Venerdì 6 esce il suo nuovo film e io sono a scuola per i consigli. Dio, non ci posso pensare. Mi viene da piangere. Basta, Federica, concentrati. Dom è adorabile, fa morire dalle risate. Spero ti piaccia anche questo capitolo. Bacio.
Emma, mia adorata, le tue recensioni sono sempre stupende! Ma che sei pazza, che ti scusi per la lunghezza della recensione? Hai una pazienza infinita a scrivermi tutte quelle cose e mi chiedi pure scusa? Baaaah, ecco, Cee ti influenza negativamente. Ti piace questo capitolo? Ci tengo tanto al tuo parere, ormai. Poi se mi correggi pure, ti faccio la statua. A proposito, rinnovo il ringraziamento per la correzione su Vanessa e Johnny. Meno male che me l'hai fatto notare, mi fa tanto piacere. Anzi, spero che, non appena troverai un errore, me lo segnalerai come con questo, ma senza impegno. Bene, mia cara, devo andare. Ti abbraccio forte.
Cee, sai che è un sacco che non ci sentiamo? Me è contrariata per questa cosa. Vabbè, parlo io che per farmi sentire... baaah, lasciamo perdere. Hai visto come si sono sbloccate improvvisamente le cose tra i due scemi? Dai, ho dato una bella smossa a questa storia. Sì, dall'alto dei suoi 'anta' Johnny potrebbe riacchiappare un po' di maturità e darsi un contegno o comunque decidersi. Ah, non mi far parlare, và. Chè ho qualche ideuccia in mente, molto vaga, ma ce l'ho. E dopo spoilero. E mica me lo scordo che tu non mi volevi fare spoiler su Curriculum Vitae! Nooo, hai fatto bene, salvaguarda il tuo matrimonio. Cee, sto straparlando, as always. Ma tu non ci fai caso, vero? Perchè lo sai ormai che sono scema, quindi non ti scandalizzi molto. Veeerooooo? T'abbraccio fortizzimo, io, la mia Cee e Johnny. <3
Androgina, a te sto scrivendo una mail quindi sarò breve. Spero che quest'aggiornamento non ti faccia saltare di nuovo. Non trovo mai le parole per dirti quanto bene io ti voglia e quanto io sia felice di averti con me, qui nel cuore, con il tuo bel posticino riservato. Love you. Come what may. 
(*) la Sarah di cui si parla è nata da uno spoiler fatto a Sara, quella in carne ed ossa, mentre le riassumevo la trama del capitolo e lei specificava che Dom aveva da fare con tale Sarah. E allora io le ho copiato quest'idea e l'ho inserita nel capitolo. Lo so che questa nota sembra senza senso, ma non importa. La mia mente è senza senso, quindi mi sembra più che normale.
Vi adoro tutti.
Xoxo, Fede.
  
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