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Autore: Catherine Heathcliff    30/10/2009    1 recensioni
Draco aveva sempre pensato che,se mai,la sua famiglia l'avesse abbandonato,sarebbe stato solo. Adesso Draco aveva imparato che,con la persona giusta al proprio fianco,ci si poteva anche permettere di cadere,tanto ci sarebbe sempre stata la persona che ti amava pronta a rialzarti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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draco8
ciao!!allora,come sempre non posso andare avanti senza i commenti di hiba-kaulitz-emogirl e bibabiba!sarebbe impossibile credere in un seguito senza le loro attenzioni!GRAZIE!!
Cara Hiba...mi dispiace ma la Luce per Draco è ancora lontana.Gliene capitano di tutte i colori,hai proprio ragione,non ha un attimo di pace,non fa altro che soffrire...è il prezzo da pagare se si vuole vivere realmente,in fondo.
Spero che questo capitolo vi piaccia,recensite,come vedete siete fondamentali!grazie,bacio!

ps.
grazie per le recensioni e le visite,che stanno aumentando...
questa è la mia fic più seguita dopo "L'ultima anima" U.U,grazieee,mi state seriamente aiutando!!
anche se qualche furbetto mi ha messo fra seguiti e preferiti ma non commenta mai !
invito anche loro a lasciare un commentino per aiutarmi a migliorare...anche dicendomi cosa non va,così posso migliorare!
un bacio



capitolo 8


Today this could be the greatest day of our lives

,Before it all ends, Before we run out of time(...)

Tonight this could be the greatest night of our lives,

LET'S MAKE A NEW START,

The future is ours to find





Draco,da piccolo,si perdeva spesso nello sguardo glaciale del padre.
Osservare quegli occhi puntati su di lui,con disprezzo,lo aiutava a capire quando sbagliava,non che li avesse mai visti accennare un segno di stima.
Era soltanto una certezza della vita;sapere che il padre lo sguardava con disprezzo e lo riteneva un idiota gli faceva pesare meno lo sguardo sdegnato di Potter quando andava a Hogwarts.
E poi era facile combattere l'odio,bastava rispondere con altro odio.
Draco ricordava quando da piccolo gli chiedevano chi avrebbe voluto gettare dalla torre.era un modo di dire popolare,a quel tempo,era come chiederti chi odiavi di più.
Draco era sempre stato un bambino sveglio e attento e aveva capito fin da piccolo che nella vita o si è i predatori o si è le prede,o si è i migliori o si è le nullità.
Così,da bravo Mangiamorte apprendista,rispondeva continuamente che avrebbe gettato dalla torre colui che non avrebbe mai raggiuto la cima.
La risposta poteva spiazzare gli animi delicati come Potter o Weasley,ma certamente il senso non poteva sfuggire a una donna brillante come Narcissa.La donna sapeva che il figlio avrebbe voluto distruggere una persona più debole di lui,incapace di raggiungerlo.
Era come una di quelle teorie filosofiche delle quali gli aveva parlato Fortune.
Draco ricordava quel momento come fosse successo in quel momento.
Erano  in macchina e Fortune gli sorrideva,guardandolo con quei suoi occhi pieni che non trasudavano paura o disprezzo ma solo dolcezza e curiosità.
Erano gli occhi che Draco aveva sempre sognato vedere nel padre..invano.
Fortune lo guardava sempre come se si aspettasse molto da lui,come se sapesse che dentro era diverso da come appariva agli altri.
Lei in quel poco tempo gli avevaregalato così tanti attimi di felicità che a Draco venivano le lacrime agli occhi a pensarci.Ma ovviamente Draco Malfoy non piange,non ha sentimenti.
Potter glielo ripeteva sempre.
Serpe,verme,lombrico..
erano tanti i soprannomi.I migliori erano quelli di Weasley,rasentavano l'assurdo da quanto surreali,l'unica che meritava un po' di credito era la Granger.
Le sue teorie,per quanto stupide,provenivano da una mente mezzosangue e perciò non capace di ragionare regolarmente,potevano essere scusate.
Lucius Malfoy continuava a scrutarlo,pensieroso.
Le mani erano serrate sulla lettera di Azkaban e le labbra gli tremavano.
Draco sorrise,pensando a tutto il tempo sprecato dietro l'approvazione di un uomo incapace di raggiungere la cima della torre.
"sediamo?"domandò,in tono provocante,indicando il tavolo del soggiorno
Lucius scosse la testa.
"quel tavolo è per la famiglia"sillabò,voltando le spalle al figlio e lasciando cadere la lettera a terra.
Draco si bloccò,raggelato.
Tutti,una volta nella vita imparano che nella vita le nostre azioni hanno delle conseguenze.
chi lo impara prima è fortunato.Soffirà meno nella vita.
Chi purtroppo non impara in tempo è costretto a farselo insegnare dalla vita.
La famiglia era una delle basi di Draco Malfoy.
Se lo avesseo espulso da Hogwart Draco Malfoy avrebbe alzato le spalle,fatto una sonora risata in faccia alla professoressa MgGranit e fatto un'uscita trinofale come quella dei fratelli Weasley.
Chi se ne frega della fama quando puoi avere la vita,questo avrebbe detto.
Il disprezzo per le cose irraggiungibili era conosciuto anche dalla volpe che fingeva di non desiderare l'uva.
L'unica cosa che non gli poteva essere strappata era una casa,un padre,una madre e una famiglia.Era così che funzionava la sua vita.
Facev quello che voleva,non rendeva conto a nessuno,aveva le spalle coperte.
Bel vantaggio quando si combatte con persone che non hanno altre spalle dietro le proprie.
"cosa hai detto?"domandò,incredulo,interrompendo i suoi pensieri.
Continuare a riflettere lo avrebbe solo portato a violare l'ultima regola.La regola per eccellenza.
"non sei parte della famiglia Draco"
gli occhi di Lucius MAlfoy si posarono su quelli  spenti del figlio.Le sopracciglia pesanti incorniciavano lo sguardo impietrito del padre.
Le labbra serrate pronunciarono quelle parole rapidamente,dando l'impressione di non essersi mai aperte.
"non puoi" sibilò Draco,chiudendo i pugni e lanciando un'occhiata supplichevole alla madre
Lucius Malfoy rise,sprezzantemente.
"nella vita bisgona capire che non si ha tutto.Alcune cose vanno guadagnate"Lucius Malfoy si incamminò verso la porta posteriore,calpestando col tacco degli stivali la lettera.
La terra stropicciò la carta.
Gli occhi di Lucius Malfoy colsero un'ultima volta quelli del figlio,prima di posarsi su quelli della moglie.
Lucius posò una mano ferma sul braccio della moglie e l'attirò a sè.Questa mosse un passo in direzione del figlio,tendendogli la mano.
"no"sussurrò Lucius,afferrandole la mano e stringendola a sè "se non abbadoni la vita,la vita abbandona te"
Draco tese la mano verso la madre.
L'orgoglio poteva aspettare.
NOn poteva perdere la propria casa.Cosa avrebbe fatto veramente solo,senza spalle?
"addio,Draco"
"Draco Malfoy"lo corresse Draco,posando gli occhi sul padre.Quegli occhi che tante volte erano stati pini di odio,adesso colmi di supplica.
Lucius scosse la testa,smaterializzandosi.
Il vuoto lasciato dal fumo che si disperse nell'aria confuse Draco.
Quel fumo che lui sempre ricercava per annebbiare la mente e la vista,adesso era l'unica cosa che non avrebbe voluto avere con sè.

*

Arriva un giorno in cui devi imparare che se nessuno è con te,almeno tu devi rimanere fedele a te  stesso.
E se essere te stesso non ti basta,è necessario usare qualcun altro.
Draco girò la pozione,tappandosi il naso per la puzza.Era quasi una settimana che stava preparando questa pozioni e il puzzo nauseante che invadeva l'appartemento cominciava a sentirsi anche in strada.
I vicini avevano incolpato i tombini e non avevvano indagato a fondo.
Draco sapeva che non c'entravano niente le fogne,la puzza veniva da quel calderone che stava preparando.
trovare gli ingredienti non era stato facile.Fortunatamente la maggior parte erano  nascosti nella cantina di casa,prenderli senza dare soddisfazioni a Lucius Malfoy era stato complicato.
Inoltre,doveva fare in fretta e non attirare l'attenzione.Un mese di preparazione era troppo lungo,avrebbe dovuto affrettare i tempi.
I Dissennatori l'avrebbero potuto trovare,Akzaban richiamava sempre le proprie vittime.
Draco mescolò ancora la pozione,inserendo la pelle tritata di Girilacco.
La parte più difficile era stata prendere le sanguisughe.Queste gli si erano attaccate alla pelle e staccarle era stato tremendamente doloroso.Draco sapeva che con la magia sarebbe stato facilissimo ma come poteva rischiare di essere trovato più facilmente?era un rischio che non era possibile correre,perlomeno non per un MAlfoy nemmeno più riconosciuto come tale.
Draco sistemò con delicatezza il ciuffo di capelli vicino alla pozione,stando attento che non cascassero all'interno.
Osservò per qualche istante i capelli marroni di un uomo che aveva incontrato per strada,a Londra.
Una faccia nuova,non conosciuta,semplice e comune,la perfezione.
Nemmeno Potter aveva mai pensato a prendere le sembianze di un Babbano,probabilmente considerava un furto privare una persona dei capelli,o comunque sarebbe stato sleale.
Possibile collegamento di idee per uno che non riesce a tenersi una ragazza.
Draco sorrise,lasciando il calderone a fumare in un angolo.
Indossò la giacca e uscì sul terrazzo,accendendosi una sigaretta.
Non era più un Malfoy,ma perlomeno era sempre Draco e nessuno,nemmeno Harry Potter,gli avrebbe tolto l'identità.
Sarebbe stata una sfida interessante.Draco si domandava a chi sarebbe finita la testa mozzata di Potter.
A ognuno il suo modo di scaricare la tensione.
Caro Draco,purtroppo certe persone non insegnano ai propri figli che il modo peggiore per vivere è non far niente col pretesto di non poter far tutto.
























  
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