Capitolo
secondo:
Tout
se paie
La
mattina successiva, Pierre si stava dirigendo come al solito verso casa di
Maya, ma si bloccò a distanza di sicurezza quando vide Seb fermo davanti al
cancello della ragazza.
Rimase
nascosto dietro un albero ad osservare quello che accadeva e dopo pochi minuti
vide Maya uscire di casa, avvicinarsi a Seb e baciarlo.
Per
poco non gli venne un colpo, decisamente la tattica di contrattacco che lui e
Chuck avevano adottato faceva acqua da tutte le parti.
Immediatamente
compose il numero del ragazzo che, ne era certo, li stava aspettando in fondo
alla via.
‘Pierre?’
‘Chuck,
fidati di me, sparisci’
‘E
perché dovrei?’
‘Fidati
di me Chuck...ci troviamo in cortile, riunione di emergenza’
‘E
va bene, a dopo’ si rassegnò l’altro, riattaccando.
Nel
frattempo, Seb e Maya si stavano dirigendo verso la scuola mano nella mano e la
ragazza si guardava intorno preoccupata.
‘Che
c’è?’ le chiese Seb, notando il suo atteggiamento.
‘Niente,
è solo che...non trovi che sia strano che Chuck e Pierre non si siano visti
stamattina?’ chiese la ragazza.
‘In
effetti non è affatto normale...forse si sono rassegnati...’ azzardò lui,
ricevendo in cambio un’occhiata scettica da parte della ragazza ‘Ok, ok,
improbabile...non lo so Maya, so solo che credo mi vada meglio così...se ci
vedevano per mano era la volta buona che mi facevano seriamente del male...’
‘Dai,
non credo che arriverebbero a tanto...’ rispose lei e stavolta fu Seb che la
guardò scettico ‘Ok, forse... comunque, ora abbiamo un problema più importante’
‘Sarebbe?’
‘L’uragano
Laure, mi sembra ovvio’ rispose Maya ridendo, come se fosse la cosa più
elementare del mondo.
‘Già,
hai perfettamente ragione’ concordò Seb, divertito a sua volta, mentre si
apprestavano ad entrare in cortile.
Maya
e Seb per poco non scoppiarono a ridere davanti agli occhi sgranati di Laure e
si diressero verso di lei, che già dallo sguardo chiedeva spiegazioni.
Essendo
entrambi concentrati su Laure, fortunatamente non si accorsero di Chuck, cui
per poco non veniva un colpo, e di Pierre, che aveva un’espressione più buia
della notte.
‘Tutto
ok Chuck?’ chiese Jeff all’amico, preoccupato.
‘Tutto
sbagliato...abbiamo sbagliato tutto, tattica completamente sbagliata’ disse
Pierre.
‘Bisogna
passare al contrattacco’ disse Chuck, dopo essersi ripreso.
‘Perché
semplicemente non lasciate perdere?’.
Sia
Chuck, sia Pierre si voltarono verso Dave, confusi.
‘Andiamo
ragazzi, siate realistici una volta tanto...sono mesi che morite dietro a Maya,
lei vi ha sempre fatto chiaramente capire che eravate solo amici, voi avete
insistito, ok, affari vostri, ma adesso lei è felice e glielo si legge in
faccia e se ci tenete a lei quanto dite dovreste essere contenti per lei e
lasciar perdere, possibilmente levarvi quest’ossessione dalla testa e perché
no, tornare ad essere amici...non avete notato che negli ultimi due mesi siamo
stati un bel gruppo? Mio Dio, eravate amici prima di Maya, possibile che per
una ragazza vi dobbiate ridurre a farvi la guerra?’.
Pierre
e Chuck rimasero a fissare David senza saper cosa dire: in effetti descritto
così il loro comportamento degli ultimi mesi sembrava proprio assurdo.
‘In
effetti eravamo una bella squadra ultimamente...’ ammise Chuck.
‘E
anche prima di Maya...’ aggiunse Pierre.
‘E
che senso ha perdere tutto questo tempo per una ragazza che ce lo ha sempre
detto che non ce n’era?’ continuò Chuck.
‘Amici?’
disse Pierre, rivolto all’altro.
‘Ci
sto!’ acconsentì Chuck, battendogli il cinque.
‘Bravi,
questi sono il Pierre e il Chuck che mi ricordavo io!’ disse Dave, dando una
pacca sulla spalla a Pierre, mentre Jeff faceva lo stesso con Chuck.
‘Ora
non vi resta che parlare con Maya...’ disse Jeff.
‘Eh?’
chiesero Chuck e Pierre in coro.
‘Ragazzi,
non è che potete evitarla ora...dovete mettere le carte in tavola e
possibilmente farle capire che siete contenti per lei...lei ci tiene a voi come
amici in fondo, questo è chiaro, non credete?’ spiegò Jeff.
‘...Ma
che caspita hanno oggi questi due che le sanno tutte?’ chiese Pierre a Chuck,
stupito.
‘E
state zitti!’ gli intimò David, dando una pacca in testa ad entrambi e
dirigendosi verso l’entrata, ignorando le proteste degli altri due e seguito da
Jeff, che si reggeva a malapena in piedi a causa delle risate.
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‘Che
carini!’ commentò Laure, una volta che Maya ebbe finito di raccontarle quello
che era successo fra le e Seb la sera prima ‘Ma Pierre e Chuck lo sanno?’
‘Non
lo so, ma credo che mi abbiano vista stamattina in cortile...in effetti non ci
ho fatto caso, ma sono quasi certa che loro abbiano fatto caso a me e
soprattutto a Seb...’
‘Altamente
probabile...ehy, parli del diavolo...’
‘Dove?’chiese
preoccupata Maya.
‘Dietro
di te, a pochi secondi...’ rispose Laure.
‘Ehy
Maya, possiamo parlarti?’ chiese Pierre, quando fu vicino alle ragazze, che si
lanciarono uno sguardo confuse notando che il ragazzo aveva usato il plurale.
‘Ok...’
acconsentì Maya, seguendo Pierre e Chuck fuori dall’aula.
‘Allora
Maya...’ iniziò Pierre.
‘L’abbiamo
provato per un po’ il discorso, ma credo che improvviseremo...’ continuò Chuck.
‘...Sto
iniziando a preoccuparmi, ragazzi’ disse Maya, squadrandoli confusa.
‘Ok,
andiamo al dunque: abbiamo riflettuto...’ disse Pierre ‘O meglio, Dave e Jeff
ci hanno fatto riflettere...’ precisò poi.
‘A
seguito delle nostre riflessioni abbiamo capito che il nostro comportamento
degli ultimi mesi è stato assurdo e infantile’ spiegò Chuck.
‘Esatto...e
inoltre siamo contenti per te e Seb, sul serio, e vorremmo chiederti se pensi
di essere ancora in grado di sopportarci e quindi potremo restare amici’
concluse Pierre.
Maya
rimase a fissarli qualche istante, letteralmente senza parole, mentre i due la
osservavano in attesa.
‘Ragazzi...ma
certo che possiamo restare amici...sono dieci mesi che sto cercando di farvelo
capire...io sono senza parole, sto farneticando, scusate...’
‘Quindi
ricominciamo da zero?’ chiese Chuck.
‘Ma
certo!’ rispose lei, sorridendo.
‘Fantastico...adesso
direi che dobbiamo scappare Pierre, siamo già largamente in ritardo per
chimica...’
‘Vero...ci
vediamo allora Maya!’ disse Pierre, salutando la ragazza mentre veniva
trascinato a forza da Chuck, che rivolse a sua volta un cenno di saluto a Maya,
verso l’aula di chimica.
La
ragazza rientrò in classe, dove la stava aspettando una curiosissima Laure, la
quale rimase sbalordita quanto lei quando le riferì la conversazione avuta con
i due ragazzi.
‘Incredibile...questa
storia sembra un miracolo...’ commentò Laure.
‘Già...e
sai qual è la cosa che mi ha fatto più piacere?’
‘Cosa?’
‘Finalmente
si sono ricordati di essere amici...si facevano la guerra, ma loro prima erano
amici e mi sono sempre sentita in colpa per essere la causa della loro
rivalità...e fra l’altro, ora che ci penso...sai cosa significa se siamo tutti
amici?’ chiese Maya, con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono,
almeno secondo Laure.
‘Cosa?’
chiese dubbiosa l’altra.
‘Che
tu e Dave dovrete necessariamente rivolgervi la parola...’ rispose l’altra.
‘Piantala
Maya!’ le intimò Laure.
‘Vedremo
chi avrà ragione...’ disse Maya.
Laure avrebbe voluto replicare, ma in quel momento entrò il professore e fu costretta a tacere, non prima di aver tirato un calcio sotto il banco a Maya, che sfoggiava un sorrisetto soddisfatto.
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‘Ho
parlato con Pierre e Chuck oggi’ esordì Maya a pranzo, non appena Seb si fu
seduto al tavolo con lei, Laure si era infatti momentaneamente trasferita al
tavolo con gli altri per dare modo ai due di affrontare il discorso.
‘...Dammi
il tempo di sedermi almeno...’ commentò lui ‘Quindi? Quanto sono nei guai? Devo
stargli alla larga?’
‘No,
anzi...riassunta in poche parole, mi hanno detto che si sono resi conto di
essere stati asfissianti, che sono tanto felici per noi e che sarebbero felici
se potessimo essere tutti amici...’.
Seb
inclinò la testa, molto perplesso.
‘Sicura
di aver capito bene?’ chiese dopo qualche istante.
‘Sì,
sicura...’ rispose lei, sorridendo divertita.
‘Direi
che mi sembra più che ragionevole...sono incredulo’
‘Idem,
credimi...e adesso che ne dici se li raggiungiamo tutti quanti?’
‘Andiamo!’
disse lui, alzandoli e dirigendosi insieme alla ragazza verso il tavolo dove
tutti gli altri erano impegnati in una discussione molto animata.
‘Mio
Dio, Pierre, sei disgustoso!’ stava urlando Laure, nascondendo la testa dietro
la spalla di Chuck.
‘Che
succede qui?’ chiese Maya, attirando l’attenzione di tutti su lei e Seb.
‘Vi
prego, fatelo smettere!’ li implorò David.
‘Che
sta facendo?’ chiese di nuovo Maya, mentre tirava una gomitata nel fianco a
Seb, che stava ridacchiando sommessamente.
‘Sta
facendo commenti disgustosi sul cibo di ciascun vassoio!’ le rispose Chuck.
‘Io
lo sapevo che non dovevo prendere il cibo al self-service!’ disse Laure,
continuando a nascondersi dietro a Chuck.
Maya
rimase qualche istante in silenzio, poi alzò le spalle.
‘Tanto
noi abbiamo i panini!’ commentò infine la ragazza, sedendosi con Seb fra Chuck
e Jeff.
‘Infami!’
gli urlò Laure, allungandosi addosso a Chuck per colpire i due.
‘Ahia!’
si lamentò Seb, dopo che Laure lo ebbe colpito piuttosto violentemente.
‘Mio
Dio, Maya, Seb, non avrete mica intenzione di mangiare quei panini? Sembrano
vecchie suole di scarpe!’ disse Pierre.
Maya
e Seb si scambiarono un’occhiata perplessa, poi lanciarono un’occhiataccia a
Pierre.
‘...Io
in fondo non avevo poi tanta fame’ disse la ragazza.
‘Già...’
le fece eco Seb.
‘Ve
lo avevo detto!’ disse David, dando poi una sberla in testa a Pierre, notando
che stava per parlare di nuovo e facendo scoppiare tutti a ridere, mentre
Pierre si massaggiava la testa dolorante squadrando molto male l’amico.
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Quattro mesi dopo…
Aprile 1998
‘Io
odio, odio, odio la biologia!’ si lamentò Maya, mentre si dirigeva verso la
mensa.
‘Ok
tesoro, ma per favore, calmati...’ le rispose Seb, circondandole la vita col
braccio e tirandola verso di sé.
‘Non
funziona Seb, non funziona, io odio la biologia, ma odio ancora di più le
ricerche di biologia in gruppo con Caroline Dubois!’
‘Sarebbe
quella che ci ha provato con me alla festa di Michel il mese scorso?’
‘Capisci
perché la odio?!’ si lamentò lei.
‘Al
massimo dovrebbe odiarti lei perché sto con te e non ho la minima intenzione di
cambiare idea’ la rassicurò lui, dandole un bacio sulla fronte.
‘Adulatore...’
commentò lei, sorridendo e abbracciandolo a sua volta ‘Però continua per
favore...’ aggiunse poi, facendolo ridacchiare.
‘Non
me lo farò ripetere due volte...’ rispose
lui, stringendola maggiormente a sé ‘Oh cielo...’ disse poi lui,
osservando qualcosa davanti a sé.
‘Che
c’è?’ si informò lei.
‘Le
facce di quei tre non promettono nulla di buono...’ le rispose, indicando
Pierre, Chuck e Jeff, che si dirigevano a passo di marcia verso di loro.
‘Seb,
dobbiamo sequestrarla un secondo’ disse Chuck, non appena furono arrivati di
fronte a loro.
‘Pensate
di riportarmela viva?’ chiese lui.
‘Non
preoccuparti, ci serve viva...’ gli rispose Pierre.
‘Allora
ok’ rispose Seb, ricevendo un’occhiata sconcertata da Maya.
‘Traditore!’
esclamò lei, mentre Chuck e Jeff la trascinavano verso il cortile.
‘Che
c’è?’ chiese la ragazza, una volta che i tre l’ebbero fatta sedere su una
panchina.
‘Dobbiamo
affrontare un discorso serio’ disse Chuck, sedendosi alla destra della ragazza.
‘Un
discorso serio e necessario’ aggiunse Pierre, sedendosi a sinistra.
‘...Ho
paura Jeff’ disse Maya, rivolgendosi al ragazzo, che si trovava in piedi di
fronte a lei.
‘Tranquilla...credo
proprio che ti troverai d’accordo con noi...’ la rassicurò Jeff.
‘Quindi?’
chiese lei.
‘Tu
pensi che a Laure interessi qualcuno?’ le chiese Pierre.
Sul
volto di Maya si dipinse un sorriso inquietante, squadrò i tre, poi il suo
sguardo si fissò su Pierre.
‘Qualcuno
tipo Dave?’ chiese lei.
‘Vedo
che ci capiamo alla perfezione...’ osservò Pierre, soddisfatto.
‘Quindi
non siamo tutti impazziti’ commentò Chuck.
‘Io
non ve l’ho mai detto, ma ci avete azzeccato in pieno...che mi dite di Dave
piuttosto?’ si informò la ragazza.
‘Cotto
alla perfezione’ le rispose Pierre ‘Manca solo la spintarella necessaria...’
‘E
se tu dessi una spintarella anche sull’altro fronte...’ disse Chuck.
‘Ci
posso provare...ma non sarà facile, Laure è una testa dura...’
‘Mai
quanto David, fidati di noi...’ le rispose Jeff.
‘Certo
che anche Dave potrebbe avere un atteggiamento diverso...ammetto che ha fatto
progressi rispetto a quando la evitava come la peste, però potrebbe dimostrarsi
un po’ più intraprendente...’
‘Dave?’
disse Chuck scettico.
‘David
Desrosiers intraprendente?’ gli fece eco Pierre, usando lo stesso tono ‘Bella
battuta, Maya...’
‘Ok,
ok, ricevuto il messaggio...comunque, buono a sapersi, io ci metterò tutto il
mio impegno...e credo che Seb potrebbe tornarmi utile...’
‘Brava,
coinvolgi chi di dovere...’ approvò Chuck.
‘E
dopo che abbiamo sistemato quei due, sistemiamo te e Marie!’ gli disse Maya,
facendo scoppiare a ridere Pierre e Jeff, mentre Chuck la guardava molto, molto
male.
‘Maya,
ti prego, no...’ la implorò lui: un mese prima Chuck aveva conosciuto ad una
festa una ragazza del terzo anno, Marie appunto, che indubbiamente lo aveva
molto colpito e da quando Pierre e gli altri se ne erano accorti, per il povero
Chuck non c’era più stata pace.
‘Ok,
la smetto...adesso andrei a mangiare, vi unite a noi?’
‘Magari...ho
una verifica di storia dopo, vado in classe a ripassare...’ disse Jeff, salutandoli
e dirigendosi verso l’ingresso.
‘Noi
dobbiamo raggiungere David, lo abbiamo mollato con una scusa’ disse Pierre.
‘Patetica,
fra l’altro’ commentò Chuck, beccandosi una sberla sulla spalla da Pierre, poi
tutti e tre si diressero verso l’ingresso e si salutarono, i ragazzi andarono
alla ricerca di David e Maya si diresse verso la mensa, dove trovò Seb e Laure
già seduti ad un tavolo che pranzavano.
‘Ehy,
che volevano?’ chiese Laure, alla quale Seb aveva raccontato del sequestro di
Maya ad opera dei tre ragazzi.
‘Niente,
questioni private’ rispose lei.
‘Devo
iniziare a preoccuparmi?’ le chiese Seb, circondandole le spalle col braccio.
‘Piantala...’
rispose lei, appoggiando la testa sulla sua spalla.
‘Voi
due siete adorabili, lasciatevelo dire...’ commentò Laure, osservandoli.
‘Grazie...ma
più che altro è merito suo’ rispose Seb.
‘Maya,
vedi di marcarlo stretto, questo ragazzo è semplicemente adorabile’ commentò
Laure.
‘Ecco,
allora vedi di guardare da un’altra parte, grazie’ le intimò scherzosamente
Maya, coprendo poi la faccia di Seb con un tovagliolo ‘Ecco, così va meglio’
commentò soddisfatta.
‘Posso
toglierlo almeno in classe?’ chiese lui, scuotendo la testa rassegnato.
‘No!
Frequenti la metà delle lezioni con la Dubois, non provarci!’ rispose Maya.
In
quel momento suonò la campanella che decretava la fine della pausa pranzo,
allora i tre si alzarono e Maya non sembrò approvare il fatto che Seb si fosse
levato il tovagliolo dalla faccia, ma il ragazzo la ignorò e le stampò un bacio
sulle labbra, ottenendo di distrarla dalla sua ossessione di nasconderlo al
mondo il tempo necessario per arrivare in classe.
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Seb
suonò il campanello di casa Voisier alle nove in punto e dopo qualche istante
una trafelata Maya gli aprì.
‘Sono
in terrificante ritardo, scusami...vieni pure, ci metto dieci minuti al
massimo’ gli disse lei.
‘...Ci
sono i tuoi?’ chiese preoccupato Seb, che aveva un certo timore nei confronti
del padre della ragazza.
‘A
meno che non gli sia venuta voglia di fare una traversata dell’oceano a nuoto,
no...sono in crociera Seb, ricordi?’
‘Non
si sa mai...’ rispose lui, entrando in casa.
‘Certo,
come no...arrivo, giuro!’ disse lei, correndo al piano di sopra a finire di
prepararsi, mentre Seb si sedette sul divano e accese la televisione, iniziando
a fare zapping alla ricerca di qualcosa di interessante da guardare per passare
il tempo: conoscendo Maya, dieci minuti significava molto di più.
Contrariamente
alle sue aspettative, tuttavia, quindici minuti più tardi Maya scese in
salotto, pronta ad uscire.
‘Allora,
dove si va?’ chiese allegramente lei.
‘Shh!’
le disse lui, indicando la televisione.
‘Seb?
Da quand’è che ti interessi ai documentari sugli squali?’ chiese perplessa la
ragazza, sedendosi vicino a lui e osservando lo schermo, confusa.
‘Caspita,
è incredibile...sai che gli squali non si fermano mai, altrimenti muoiono?’ le
chiese lui, stupefatto.
‘Seb,
io odio la biologia, questo significa che più del necessario io non
apprendo...’ rispose lei, accoccolandosi vicino a lui, che le circondò la vita
col braccio.
‘E
poi ci sono un sacco di specie...’ riprese Seb.
‘Seb,
se vuoi diventare appassionato di scienze dovresti iniziare ad uscire con
Laure...’ gli disse lei, riuscendo finalmente ad ottenere la piena attenzione
del ragazzo.
‘Non
dire idiozie...’
‘Non
dico idiozie...’ ribattè lei.
‘Sai
che questa maglietta ti sta molto bene?’ le disse lui, avvicinandola a sé.
‘Grazie...’
rispose lei, avvicinandosi ulteriormente per baciarlo.
‘Però
gli squali sono interessanti...’
‘Piantala!’
ridacchiò lei, cercando di colpirlo sul braccio.
Seb
però la bloccò prima, spostandole le mani dietro la schiena.
‘Ahia!’
si lamentò lei.
‘Scusa’
disse lui, lasciandole andare le mani.
‘Povero
ingenuo...’ commentò lei, abbracciandolo.
‘Mi
hai preso in giro!’ disse lui, fingendosi risentito.
‘Sono
brava, eh?’ rispose lei, baciandolo però prima che potesse rispondere.
‘Sei
un piccolo diavolo, altroché...’ commentò lui non appena si furono divisi.
‘Potrei
offendermi profondamente...’
‘Suvvia,
un po’ di senso dell’umorismo...’
‘Ha
parlato...’ ribattè Maya, prima di baciarlo di nuovo.
‘Piccola,
io ti avviso, se continui a fare così stasera finisce che non usciamo più’ le
disse Seb.
‘E chi lo ha detto che dobbiamo per forza
uscire?’ ribattè Maya, sorridendogli.
‘Mmh...giusto,
possiamo guardare il documentario sugli squali!’ rispose Seb, ridacchiando.
‘E
piantala...’ gli intimò lei, spegnendo la televisione e baciandolo per
l’ennesima volta.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Sveglia,
è mattina, buongiorno!’ urlò Maya, saltando sul letto della sua stanza e
ricevendo come risposta un verso non meglio identificato da parte di Seb.
‘Seb?’
‘Sonno...dormire...presto...’
riuscì ad articolare lui, tirandosi le coperte fin sopra alla testa e voltandosi
dall’altra parte.
‘Tesoro
mio, sono le sette e mezza, devi ancora passare a casa a prendere i libri, che
almeno in teoria ti servono a scuola, in più se vuoi che il tuo alibi regga
dovrai informare Lucas che stanotte hai dormito da lui...’ gli disse lei,
sorridendo divertita ‘Su, che ti ho fatto il caffè, così ti svegli!’
‘...Caffè?’
disse infine lui, apparendo per la prima volta interessato.
‘Cosa
c’è di meglio per iniziare la giornata?’
‘Concordo...ehy,
quella è la mia maglietta!’ disse Seb, riferendosi alla maglia che stava
indossando Maya.
‘Sta
meglio a me, non trovi?’ chiese lei.
‘Mmh...no...’
rispose lui, prendendola per la vita e facendola sdraiare accanto a sé ‘Ma devo
ammettere che ti sta bene quasi quanto a me...’ aggiunse poi, dandole un bacio
sulla fronte.
‘Ti
sei salvato in corner...’ rispose lei, abbracciandolo.
‘Sono
bravo a salvarmi in corner...’ rispose lui ‘Questo famoso caffè?’ si informò
poi lui.
‘Arriva!’
rispose lei, mettendosi a sedere e prendendo la tazzina di caffè che aveva appoggiato
sul comodino.
‘Io
vado a vestirmi, dovresti fare lo stesso, sai?’ gli disse poi lei.
‘Se
mi ridai la maglietta...’ la provocò lui, ridacchiando.
‘Più
tardi forse!’ rispose lei, dirigendosi verso il bagno canticchiando, mentre Seb
rideva senza ritegno.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Buongiorno
a tutti!’ urlò Maya, entrando nel cortile della scuola e salutando gli altri,
che erano già arrivati e stavano chiacchierando nel loro solito punto di
ritrovo.
‘Buondì
Maya!’ la salutarono Pierre e Jeff.
‘Ciao!’
gli fecero eco Chuck e Dave.
‘Buongiorno
carissima...mmh...posso parlarti un secondo?’ le chiese Laure, saltando giù dal
muretto dove Pierre e Chuck l’avevano strategicamente fatta sedere, proprio a
fianco di Dave, e trascinando in disparte l’amica.
‘Problemi?’
le chiese Maya.
‘Non
proprio...dunque, espressione raggiante, buon umore di prima mattina e senza
Seb...devi raccontarmi qualcosa?’ le chiese l’amica, sorridendo allusivamente.
‘Forse...’
rispose vaga Maya.
‘E
dai!’ insistette Laure.
‘Mettiamola
così: Seb sta arrivando, doveva passare da casa per prendere lo zaino...’
‘L’hai
capita Maya...appena ti lasciano casa libera...’ disse Laure, ridendo.
‘Sono
una ragazza molto cattiva...’ commentò Maya, ridendo a sua volta.
‘Stai
iniziando a fare paura...guarda, è arrivato, è là con gli altri’
‘Torniamo
o hai altre domande?’ le chiese Maya.
‘Possiamo
tornare cara!’
‘No,
anzi, aspetta...sbaglio o eri seduta vicino a Dave quando sono arrivata?’ le
chiese Maya.
‘Andiamo!’
ripeté Laure, prendendo l’amica per il polso e trascinandola verso il resto del
gruppo.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Io
ho deciso: mollo tutto, è inutile che provo ad arrivare all’esame, tanto è
impossibile che passi’
‘...Il
motivo di tanta negatività, Pierre?’ chiese Seb al ragazzo, mentre aspettavano
in cortile che anche gli altri uscissero.
‘No,
ma le hai viste le domande modello? Sono incomprensibili! Che diamine ne so io
qual è il significato metaforico dei mostri all’interno del Beowulf e il perché
della scelta dei mostri?’
‘Pierre,
non per contraddirti, ma basta studiare gli appunti di Larson...’ commentò
Maya, ricevendo un’occhiata disperata di Pierre che fece ridere Seb.
‘Maya,
se tu sei un genio non significa che lo debbano essere anche gli altri...ed io
soprattutto non sono mai stato e mai sarò un genio!’ le rispose infine Pierre.
‘Se
ci credi tu...’ commentò Maya.
‘Aiuto!
Lasciami stare Chuck!’ sentirono urlare a Laure, che andò a nascondersi dietro
Seb, dal momento che nascondersi dietro Pierre avrebbe significato passare
dalla padella alla brace.
‘Che
le state facendo ancora?’ chiese Maya, rivolta a Chuck e Jeff, che stavano cercando il modo di
aggirare Seb e arrivare a Laure.
‘Mi
vogliono disegnare qualcosa sul braccio!’ spiegò Laure.
‘Un
piccolo tatuaggio, che vuoi che sia...’ disse Chuck.
‘Infatti...’
gli diede manforte Jeff.
‘Voi
due siete irrecuperabili...’ gli disse Maya, scuotendo la testa.
‘Lo
hai capito adesso, Maya?’ le chiese Dave, che era appena arrivato.
‘Ci
siamo tutti, possiamo andare?’ chiese Pierre.
‘Se
questi due mi lasciano stare...’ rispose Laure.
‘Dove
andiamo?’ chiese Seb.
‘Seb,
non te lo ricordi?!’ chiese sconvolta Maya.
‘La
partita di hockey!’ disse Chuck, che distolse finalmente la sua attenzione da
Laure.
‘Vero,
perdono, memoria corta’ si giustificò Seb.
‘Andiamo,
abbiamo una squadra da distruggere!’ disse Dave, partendo a passo di marcia
verso il campo da gioco.
Due
ore dopo..
‘Ahia...’
si lamentò Dave, zoppicando.
‘Serve
una mano?’ chiese Pierre.
‘Sostienimi,
grazie’ gli rispose l’altro.
‘Cavolo,
quelli erano violenti...’ commentò Laure.
‘Violenti?
Erano dei barbari Laure, mi hanno letteralmente preso a mazzate!’ disse Dave.
‘A
me lo dici? Mi è arrivata una mazza sul braccio!’ si lamentò Chuck, poco dietro
di loro.
‘In
effetti ci sono stati momenti in cui ho temuto per voi...’ disse Maya.
‘Io
avevo già pronto il telefono per l’ambulanza...’ intervenne Seb.
‘Specie
quando quelli ti hanno squadrato malissimo per aver osato dire che dovevano
andarci piano’ commentò Jeff.
‘Ho
visto la vita passarmi davanti...’ rispose Seb, ripensandoci.
‘No
ragazzi, mi fa un male dell’anima, ci possiamo fermare un secondo?’ chiese
Dave.
‘Dici
che dobbiamo portarlo a far vedere?’ chiese preoccupato Pierre, vedendo la
faccia dolorante dell’amico.
‘Non
lo so, ma forse sarebbe il caso...’ rispose Seb.
‘Ti
dispiace se do un’occhiata?’ chiese Laure, facendo sì che tutti si voltassero
verso di lei, stupiti.
‘Beh,
che avete da guardare? Io stavo attenta alle lezioni di primo soccorso...’
disse la ragazza.
‘Ok,
fai pure, ma se puoi evita di toccarmi la caviglia, altrimenti urlo’ disse
David.
‘Vedrò
quel che si può fare...’ disse lei, sedendosi vicino al ragazzo e osservandogli
la caviglia ‘Secondo me hai solo preso una bella botta, il fatto che tu riesca
ad appoggiarla a terra significa che non è rotta, se fosse una storta sarebbe
più gonfia, quindi direi che una volta che ti è passato il trauma dovrai solo
convivere per qualche giorno col dolore’ concluse Laure e né lei, né Dave si
accorsero delle occhiatine altamente allusive che il resto del gruppo gli stava
lanciando.
‘Bella
consolazione...’ commentò Dave ‘Ma seriamente al corso di primo soccorso hanno
detto queste cose?’
‘Lo
sapreste anche voi, se foste stati attenti anziché giocare a battaglia
navale...’ rispose la ragazza, sorridendo.
‘Piano
con le offese, Laure...’ disse Chuck.
‘Infatti,
noi stavamo giocando a tris!’ continuò Dave.
‘Il
che richiede molto più cervello...’ riprese Chuck.
‘Certo!’
ribattè lei, serissima, facendo scoppiare a ridere tutti gli altri.
‘Pierre,
invece di ridere come un idiota quale sei, vieni qui e aiutami a camminare’
disse Dave all’amico ‘E prima di rispondere qualsiasi cosa, ricordati che se
non mi fossi messo in mezzo sarebbe la tua caviglia a soffrire ora, non la mia’
‘Ok
piccolo martire’ rispose Pierre, ricevendo un’occhiataccia dall’amico.
‘Sai
che la tattica della crocerossina potrebbe anche funzionare?’ sussurrò Maya
all’amica, mentre il gruppo ricominciava a camminare ‘Tu che ne dici tesoro?’
chiese poi a Seb.
‘Indubbiamente
un ottimo sistema’ confermò lui.
‘No,
Seb, non ti ci mettere anche tu, ti scongiuro...’ gli intimò Laure.
‘Ma
Dave ti piace o no?’ le chiese Maya.
‘Sì...però
sai benissimo come la penso, per cui ti scongiuro...’ gli rispose l’altra.
‘Come
credi Laure, come credi...’ rispose Maya, lanciando però un’occhiata complice a
Seb, che si mise a ridere e ricevette per questo una gomitata nel fianco da
parte di Laure.
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Un
mese dopo...
Maggio 1998
‘Ho
sonno!’ si lamentò Maya, appoggiando la testa sulla spalla di Seb, mentre
stavano tornando a casa dopo essere usciti da scuola.
‘Vai
a casa e dormi, piccola...’ le rispose lui cingendole la vita col braccio.
‘Non
posso, devo studiare, domani ho l’ultima verifica, poi devo iniziare a
ripassare per l’esame...’
‘Maya,
è una verifica di letteratura francese, c’è qualcosa che tu già non sappia di
letteratura francese?’
‘Sicuramente
sì’
‘Io
ci rinuncio...’ disse Seb, rassegnato.
‘Stasera
allora ti vedi coi tuoi amici?’ chiese Maya, cambiando discorso.
‘Sì,
è già da un po’ che dicono di volermi venire a trovare...eravamo un danno tutti
insieme’
‘Consolante...’
‘Farò
il bravo, promesso’ disse lui, sorridendole ‘Bene, questa è casa tua, quindi io
ti abbandono alla tua amata letteratura francese e vado a ripassare chimica...a
domani’ la salutò lui, dandole un bacio.
‘A
domani’ rispose lei, avviandosi verso l’ingresso ‘Ah, Seb?’ lo richiamò lei.
‘Che
c’è?’ chiese lui, voltandosi.
‘Fai
il bravo, lo hai promesso’ gli ricordò lei, sorridendo.
‘Agli
ordini, comandante!’ rispose lui, mettendosi sull’attenti e facendola ridere,
poi lei rientrò in casa e lui si avviò verso casa sua.
°°°°°°°°°°°°°°°°
Il
giorno successivo, Maya dovette fermarsi a scuola il pomeriggio per il turno in
biblioteca, che in quel periodo era un luogo particolarmente frequentato dagli
studenti dell’ultimo anno come lei, che stavano preparandosi per gli esami
finali.
‘Questi
due, per favore’.
Maya
si sforzò di trattenere l’espressione irritata sentendo la voce di Caterine
Dubois e quando alzò lo sguardo dal modulo che stava compilando era persino
riuscita a stamparsi in volto un sorriso di circostanza.
‘Certo...allora,
questo entro sette giorni, l’altro invece entro quindici giorni’
‘Grazie
Maya...sta andando bene la preparazione degli esami?’ le chiese la ragazza.
Perfetto,
ci mancava solo che Caterine Dubois avesse voglia di fare conversazione, pensò
Maya.
Lanciò
un’occhiata dietro la ragazza e maledisse la sorte, infatti in quel momento non
c’era nessuno in attesa.
‘Non
male, grazie’ si rassegnò a rispondere Maya, sperando che il fatto di non
essersi mostrata interessata ai progressi dell’altra le facesse capire che non
aveva voglia di parlare con lei.
‘Immagino
che tu stia uscendo molto poco ultimamente...’ continuò Caterine: evidentemente
il messaggio non era stato recepito.
‘In
effetti no, preferisco studiare più che posso’ le rispose Maya, chiedendosi
dove volesse arrivare l’altra: conosceva abbastanza Caterine da sapere che il suo interessamento era molto
strano.
‘Seb
non la pensa come te, no?’.
Ecco
dove voleva arrivare, a Seb.
‘E
questo cosa vorrebbe dire?’ le chiese Maya, mostrandosi leggermente seccata.
‘Ieri
sera l’ho visto al Wellington mentre ero fuori con delle amiche’
‘Beh,
ha incontrato degli amici, non ci vedo nulla di male’ ribattè Maya.
‘Amica,
al massimo...’ disse Caterine, guardando l’altra per vedere la sua reazione.
Maya
non se lo aspettava, decisamente no, tuttavia aveva abbastanza buon senso da
non far capire a Caterine quanto quella notizia l’avesse sorpresa.
‘Caterine,
credo che questi non siano affari tuoi, comunque grazie dell’informazione, se
hai finito io avrei del lavoro da fare’
‘Ok,
ok, calma...io te l’ho solo detto...buona preparazione’ le rispose Caterine,
andandosene.
Maya
aspettò che la ragazza fosse fuori dal suo campo visivo e solo allora permise
alla preoccupazione di affiorare sul suo volto: Caterine era una di quelle
persone che amavano mettere zizzania, ma di una cosa era certa, non si
inventava le cose, per cui era assolutamente necessario un chiarimento con Seb.
°°°°°°°°°°°°°°°°
‘Ciao
piccola!’ disse Seb quando Maya salì in auto, chinandosi verso di lei per
baciarla, ma la ragazza si scostò, lasciandolo sorpreso.
‘Tutto
a posto, Maya?’ le chiese lui, spegnendo l’auto e voltandosi verso di lei.
‘Dimmelo
tu’ rispose lei.
‘Prego?’
‘Dov’eri
ieri sera Seb?’ chiese Maya, fissandolo seria.
‘Lo
sai benissimo dov’ero, fuori con i miei amici’ rispose lui.
‘Sai
Seb...oggi ho incontrato Caterine Dubois in biblioteca...e lei dice di averti
visto con una ragazza...e guarda un po’ che strano caso proprio nel pub in cui
mi hai detto che avresti incontrato i tuoi presunti amici...’.
Seb
abbassò istintivamente lo sguardo e Maya ebbe la conferma che Caterine non si
era inventata nulla.
‘Il
fatto che tu non dica nulla devo interpretarlo come una conferma?’ chiese lei.
‘Maya...non
è come può sembrare...’ iniziò lui.
‘Certo...’
commentò lei, sarcastica.
‘Ok...è
la mia ex, ci stavo solo parlando...’
‘La
tua ex?’
‘Sì...
sono tre settimane che sto cercando di farle capire che deve lasciarmi in pace,
ma...’
‘Frena...tre
settimane hai detto?’ chiese lei, mentre lui si rendeva conto di essersi fatto
scappare un paio di parole di troppo ‘E toglimi una curiosità Seb, in queste
tre settimane oltre ad averci parlato è già successo che tu la vedessi?’ chiese
lei, ad un passo dall’essere davvero furiosa.
‘Io...’
esitò lui, pensando però che a quel punto non gli conveniva più mentire ‘Solo
un paio di volte, è successo solo un paio di volte Maya ed era solo perché lei
ha ricominciato a telefonarmi, dice che vuole venire a studiare a Montréal
l’anno prossimo e che saremmo dovuti tornare insieme...’
‘Un
paio di volte?! Un paio di volte, Seb?! E dimmi un po’, pensavi di dirmelo
prima o poi?!’ urlò lei.
‘Maya,
non è successo nulla, ci ho solo parlato’
‘Non
è questo il punto, non è questo! Mio Dio Seb, io ti credo, ma il punto è che
non me lo hai detto, non ti sei fidato di me abbastanza per dirmelo, come
faccio io a fidarmi di te?’
‘Mi
dispiace Maya, mi dispiace, ma ho pensato che fosse meglio così...’
‘Meglio
così come?! Che lo venissi a sapere da quella serpe, che lo farà sapere a tutta
la scuola?! Bel piano davvero Seb!’
‘Maya,
calmati, parliamone con calma...’ provò a calmarla lui, ma invano.
‘Calmarmi?
Non ci penso nemmeno a calmarmi, Seb! Sai qual è il problema? Che mi hai
delusa, terribilmente e non so se potermi fidare ancora di te o meno...’
‘Cosa
vorresti dire?’ le chiese Seb, alzando lo sguardo sulla ragazza.
‘Che
forse è il caso di darci un taglio, ora...se non riesco a fidarmi di te, non
credo che abbiamo un gran futuro...’
‘Maya...ti
prego...’
‘No,
finisce qui Seb... adesso è meglio che torni in casa’ disse lei, scendendo
dalla macchina prima che il ragazzo avesse il tempo di replicare e rientrando
in casa.
Il
ragazzo pensò per un attimo di seguirla, ma concluse che non avrebbe ottenuto
nulla, per cui mise in moto l’auto e si diresse verso casa sua, non potendo
fare altro che maledire se stesso.
You look so innocent
But
the guilt in your voice gives you away
(Your love is a lie, Simple Plan)
°°°°°°°°°°°°°°°°
Hello world!
Eccomi col secondo
capitolo...
Mi sento incredibilmente
sadica...e incredibilmente triste per aver fatto soffrire il mio adorato Seb,
anche se solo per finta...
Baci e recensite, please!
THANKS!
Dada88: ciao!
Beh, che dire, ti ringrazio per i complimenti!!
Guarda, Pierre è tanto bello e me gusta, però prendilo pure, io preferisco sempre Seb!!XD