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Autore: Miki loves Yuu    02/11/2009    3 recensioni
Questa storia l'ho tratta dalla serie "Gung - Palace Love Story -" e direi che i personaggi sono molto diversi caratterialmente dagli originali.
Vi lascio un piccolo spoiler del primo capitolo...
Spoiler:
< S... Sì > biascicai a stento e feci per alzarmi < scusami anche tu, ero distratta e non stavo guardando dove anda... > ma ebbi un capogiro e non riuscii a finire la frase. Shin fu così carino e pronto nel sostenermi.
< Ehi! Sicura che vada tutto bene? > chiese.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Vebbé, nonostante il due abbi avuto un successo pessimo, ho deciso di mettere cmq il 3 ^__^
A parte questo vi segnalo anche un'altra storia che ho iniziato The most important thing...!? Save you


Capitolo 3 - L'invito -
Altre volte ci incontrammo in cima alle scale, stava diventando sempre di più un abitudine quella di incontrarsi li e credo che pure Song Ji sentisse puzza di bruciato nella mia improvvisa passione di andare a passare le mie pause pranzo confinata in quel luogo e sola. Ma il fatto è che stare un po’ di tempo sola con lui proprio mi piaceva e mi faceva sentire bene... era così dolce e carino nei suoi atteggiamenti, anche oggi era arrivata una folata di vento che mi aveva scompigliato i capelli portandomeli d’avanti alla faccia e lui molto carinamente me li aveva spostati accarezzandomi leggermente il viso. Poi mi guarda con quel suo sguardo che sà catturarmi e mi regala quei suoi sorrisi... mantenere il controllo sulle reazioni spontanee del mio corpo, come gli arrossimenti, diventava sempre più difficile e quest’ora che passavamo insieme mi sembrava sempre più corta.
<< Mannaggia... non c’è già più nessuno. >> dissi ad alta voce, avevo dovuto dilungarmi a scuola per consegnare dei moduli al professore. Quando arrivai nell’atrio dell’entrata per cambiarmi le scarpe notai che vicino al mio armadietto c’era Shin che mi aspettava, ebbi quasi un sussulto.
<< Ehi! Anche tu sei ancora qui? >> gli chiesi.
<< Sì... è che non ti avevo vista uscire con gli altri e così volevo offrirti un passaggio fino a casa. >> disse. << Ma non serviva che ti disturbassi... >> ma non riuscii a finire la frase, da un lato perché non sapevo come continuare e dall’altro perché Shin mi interruppe.
<< Non è un disturbo veramente... permettimi di accompagnarti fino a casa, questa è l’unica occasione in cui siamo rimasti solo noi ancora a scuola... se lo facessi un altro giorno qualcuno lo noterebbe sicuramente, e non voglio che si riproponga la situazione che c’era all’inizio con tutti quegli sguardi. >> mi guardava con un’espressione veramente triste e profonda alla quale non riuscii a dire di no.
<< Ok va bene, accetto il passaggio. >> sorrisi.
Uscimmo dall’atrio ed andammo verso l’uscita posteriore della scuola << Guarda che per andare a casa mia è più comodo uscire da quella principale. >> dissi.
Fece un leggera risatina e dal naso gli uscì uno sbuffo d’aria << Fidati di me. >> disse sempre con quel sorriso che mi faceva perdere.
Uscendo dal cancello, dietro ad un angolo, c’era una macchina nera di grande stazza, tipo una Mercedes, una BMW o una Audi, tutta nera con anche i vetri oscurati; ci avvicinammo e Shin andò a parlare con qualcuno seduto ai posti anteriori, poi aprì la portiera dei sedili posteriori invitandomi a salire e, dietro di me, si accomodò pure lui. Non potevo crederci... veramente aveva una macchina con l’autista che lo portava e lo veniva a prendere a scuola!? Ero del tutto incredula a questa storia anche dopo averlo visto con i miei occhi. All’interno la macchina aveva pure un vetro che divideva i posti davanti da quelli dietro, proprio come nelle limousine, in modo da poter impedire di ascoltare i discorsi e dopo avermi chiesto la via e il numero dell’abitazione in cui stavo, era appunto stato alzato.
<< Hai veramente la macchina che ti viene a prendere ogni giorno? >> dissi incredula.
<< Non possiamo lamentarci. >> fu l’unica sua risposta in proposito, poi si fece più vicino a me guardandomi con uno sguardo intenso << Tu invece come stai? Va un po’ meglio? >> mi chiese accarezzandomi la guancia.
Dovetti distogliere lo sguardo da lui, sentivo il mio viso avvampare di rossore in modo preoccupante, e con una mano mi portai una ciocca di capelli dietro all’orecchio << S-sì... grazie... da dopo il pianto di quel giorno va decisamente meglio.>> dissi dovendo controllare in modo pauroso il tremolio della mia voce. Che strano che mi chiedesse di quel giorno, erano passate più di due settimane da quell’avvenimento ma non aveva mai accennato più nessun interesse in proposito.
<< E lui... l’hai poi mai più sentito? >>
<< No! >> dissi decisa, ma poco dopo riaffiorò in me un ricordo << O meglio... >> aggiunsi indugiando e morsicandomi il labbro, ma poi non sapevo più come continuare.
<< O meglio...? >> chiese lui prendendomi il mento con la mano e facendo voltare il mio viso verso di lui in modo che lo guardassi. Da un po’ di tempo a questa parte aveva sempre degli atteggiamenti così dolci nei miei confronti, ma onestamente non sapevo come catalogarli da parte di lui... a me invece piacevano molto e avevo paura di sbilanciarmi un po’ troppo con le mie reazioni.
<< ... o meglio si, lui si è fatto sentire... voleva che ci incontrassimo per parlare, per chiarire in qualche modo. Ma dopo suoi vari tentativi sono riuscita a fargli capire che la cosa non mi interessa e ha desistito dal chiedermelo altre volte. >>
<< Capisco... >> fu l’unica cosa che disse, ma sembrava indugiare su qualcosa. Io però ero curiosa di capire il suo improvviso interesse alla cosa...
<< Come mai ora mi chiedi queste cose? >>
<< Così, semplice curiosità... >> e mi sorrise.
Passarono un paio di minuti di silenzio << Mi chiedevo... ti andrebbe di uscire con me questo sabato pomeriggio!? >>
Cosa!? Stava dicendo veramente?
<< Mh... si, sono libera se non sbaglio. >> avrei voluto rispondergli con molto più entusiasmo, ma decisi che forse era meglio una risposta così sul vago << E dov’è che pensavi di andare? >>
<< Beh... pensavo di passarti a prendere dopo pranzo, alle 14 tipo, andare a vedere un film al cinema e poi non so... vediamo. >>
<< Ok, vada per il cinema. Hai già visto se danno qualche film che ti interessa vedere? >> chiesi, ma ero però preoccupata che potesse rispondermi di si... sicuramente avrebbe scelto uno di quei film dove sparavano ogni due per tre.
<< No, a dir la verità volevo lasciare la scelta a te su che film vedere... >> disse, ed io ero incredula << almeno qualcosa puoi decidere pure tu, no!? >> mi premette il suo indice sul naso lasciandolo poi cadere alla fine della frase e mi sorrise.
Tutti questi suoi gesti mi spiazzavano sempre << Ok, mi sembra ragionevole... >> dissi << e poi avevo il terrore che avessi già scelto il film e che quindi mi toccasse vedere qualcosa di sanguinolento e pieno di sparatorie. >>
Shin scoppio in una leggera risata << Hai una lista da guardare per decidere il film da andare vedere? >> chiesi. << No. >> rispose sicuro.
<< E allora quando pensi che lo sceglieremo? Sabato è domani... >>
<< Lo scegliamo ora, un attimo a casa tua... >> e con la mano indicò fuori dal finestrino.
Fu solo in quel momento che mi accorsi che la macchina era ferma davanti a casa mia... ma da quanto eravamo già fermi? Io non mi ero accorta proprio di niente.
<< Hai la connessione ad internet no!? >> mi chiese facendomi tornare alla realtà, io annuii. Mi guardava con aria divertita a causa dell’espressione di stupore che avevo assunto dopo aver realizzato che eravamo già arrivati.
<< Bene, allora andiamo. >> mi disse alla fine con un sorriso e la persona che era seduta al lato passeggero era venuto ad aprirmi la portiera. Scesi dalla macchina e mi diressi verso il cancello, Shin prima di seguirmi si fermò a parlare di qualcosa con il tipo. Mentre aprivo la porta di casa speravo vivamente che non ci fosse troppo disordine in casa, ne sarei stata troppo imbarazzata altrimenti.
Quando chiusi la porta sentii dei passi provenire dalla cucina, che strano... non c’era solitamente nessuno ancora a casa a quest’ora.
<< Ciao Chae bentornata, non è che magari andresti... >> si bloccò dopo aver visto che non ero sola << Oh! Fa niente, manderò dopo tuo fratello quando torna. Com’è!? Non si usa più fare le presentazioni? >>
<< Sì mamma sì... >> dissi seccata << Mamma, questo è Shin, si è trasferito due mesi fa circa nella nostra scuola... Shin questa è mia madre. >>
<< Piacere di conoscerla signora. >> disse senza esitazione e sporgendosi verso di lei per stringerle la mano con gran sicurezza.
<< Ciao, benvenuto. Beh io me ne torno di là... >> disse lei e se ne andò.
<< Vieni, il computer è in camera mia. >> e mi avviai in camera. Oddio, stava veramente per entrare in camera mia? Fortuna che la sera prima l’avevo sistemata, non so sennò come avrei fatto, era un vero caos con la roba sparsa ovunque.
Entrai ed appoggia lo zaino vicino alla scrivana << Appoggia pure lo zaino dove preferisci. >> dissi e accessi il computer. Eravamo li d’avanti che aspettavamo in silenzio, ma lo vedevo che stava scrutando la mia stanza e la cosa mi metteva non poco a disagio.
<< Hai sete? Ti posso offrire qualcosa da bere mentre aspettiamo? >> chiesi.
<< Sì grazie. >>
Ci recammo in cucina ed aprii il frigo e Shin ci si appoggiò contro con la spalla su un lato... oddio! Era troppo figo messo così.
<< Allora... posso offrirti della acqua, coca-cola, succo alla... pesca oppure... della limonata fatta da mia madre. >>
<< Vada per la limonata... >> disse sorridendomi.
<< Ottima scelta >> sentenzia << la fa veramente molto buona. >> Presi due bicchieri dalla credenza e li riempii. Entrambi dovevamo avere molta sete, perché la finimmo tutta d’un fiato.
<< Avevi ragione, è proprio ottima. >> disse.
<< Già... Ne vuoi ancora? >>
<< No no grazie, sono a posto così. >> e mi porse il bicchiere con un leggero sorriso << Dici che avrà finito di caricarsi il pc? >>
<< Sì sì, direi di sì. >> presi il suo bicchiere e lo posai nel lavello insieme al mio. Dopo di che tornammo in camera, Shin mi precedeva di un paio di passi e appena varcata la porta mi chiese cortesemente di poter usare il pc, io annuii e lui mi sorrise.
<< Sai già dove andare per vedere la locandina? >> gli chiesi affiancandolo sul lato destro.
<< Sì sì... ecco, il sito è questo qui. >> e cliccò su uno dei link della pagina di ricerca di google. Andava un po’ a rilento per caricarsi...
<< Tu rimani in piedi? >> mi chiese.
<< Vedi forse un’altra sedia? >> dissi indicando la stanza << Potrei sedermi sul letto ma sarei troppo distante poi per leggere le trame. >>
<< Puoi sederti qui no!? >> e detto questo mi cinse il fianco con un braccio e mi tirò verso di lui facendomi accomodare sulla sua gamba sinistra ma rivolta verso destra... mi sentii diventare bordeaux.
<< Ma così ti peso... >> dissi cercando di alzarmi, ma non me lo permise e mi trattenne per un braccio continuando a cingermi per il fianco.
<< Non dire assurdità! >> disse << Non pesi affatto e poi così è molto più comodo... >>
Si avvicinò con la sedia alla scrivania e poi prese il mouse in mano e cominciò a navigare all’interno del sito. Incominciammo a leggere mentalmente i vari trailer dei titoli in locandina e nel frattempo lui mi accarezzava leggermente e dolcemente il braccio sinistro, sul quale prima aveva appoggiato la sua mano per impedirmi di alzarmi, ed ogni tanto mi toccava le punte dei capelli.
<< Guarda... >> disse dopo un bel po’ << che ne dici di questo!? >> e mi indicò il titolo sotto a quello che stavo leggendo.
<< Twilight? >> chiesi.
<< Sì, sembra carino, senti... >> e cominciò a leggere la trama << Isabella Swan decide di trasferirsi dalla soleggiata Phoenix alla piovosa cittadina di Forks per vivere con il padre. Nella nuova scuola viene accettata facilmente, ma è solo quando farà la conoscenza dell’affascinante e seducente Edward Cullen che la sua vita cambierà radicalmente. Sembra in fatti che quest’ultimo nasconda un grande segreto e a causa di questo il loro rapporto inizierà con molti alti e bassi, alla fine però riuscirà a sbocciare. Ma una serie di morti strane e in circostanze al quanto insolite, causate da strani animali, andranno a complicare ulteriormente le cose e a mettere la stessa vita di Isabella in pericolo. >>
<< Sì, non sembra male... >>
<< Allora vada per questo? >>
<< Sì, vada per questo. >> gli sorrisi, ci guardammo un po’ negli occhi senza dire niente, lui mi guardava con quello sguardo penetrante e che non mi faceva ragionare.
<< Dovrei andare ora... >> disse lui.
<< Sì, scusami. >> dissi imbarazzata e alzandomi. Shin prese su le sue cose e lo accompagnai alla porta.
<< Ci vediamo domani allora, passo alle 14. >>
<< Ok va benissimo, a domani allora. >> sorrisi e poi lui fece una cosa che proprio non mi sarei aspettata, mi diede un bacio sulla guancia. Bacio che mi fece aumentare il ritmo cardiaco in modo spaventoso e mi piacque molto.
<< A domani... >> mi disse allontanandosi e sfoderando quel suo sorriso.


Continua . . .

Mi scuso sempre per gli eventuali errori, uno non lo rilegge mai abbastanza xD
Spero che commentiate, sapete... rende felice uno scritto leggere che cosa ne pensate ^^ baci Stef


RISPOSTE RECENSIONI


JustCrazy: Grazie Terry ^__^ Onestamente però non mi viene in mente nessun tipo di gioco che potrei fare XD
   
 
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