CINQUE ANNI DOPO
-Allora, Harry. Devi
controfirmare anche tutti questi ordini di arresto…la
squadra Auror non è mai stata tanto attiva come in
questo periodo!
Hermione Granger
era entrata nell’ufficio del suo vecchio amico e compagno di scuola Harry
Potter, il più giovane capitano della squadra Auror
che il ministero avesse mai avuto. Non erano cambiati molto dagli anni della
scuola. Harry si era fatto più alto e muscoloso, i capelli neri sempre
spettinati e quegli occhi verdi che ti scrutavano sempre con attenzione. Hermione dal canto suo si era fatto ancora più bella. I
ricci erano aumentati e ora si adagiavano morbidamente sulle spalle fino a
raggiungere e coprire la parte alta della schiena. Il suo sorriso era sempre
luminoso, ma Harry non poteva essere ingannato. I suoi occhi dorati erano
spenti e stanchi. Ed erano così da quando Draco
l’aveva lasciata alla fine del Torneo Tremaghi.
Superare il dolore di vedere il ragazzo che amava baciare un’altra con
noncuranza davanti a lei l’aveva cambiata per sempre. Non era più stata la
stessa. Fredda, cinica e disillusa. Sulla vita e sull’amore. Harry e Ginny credevano che non avrebbe mai più permesso ad un uomo
di avvicinarsi a lei…e invece…
-E fai in fretta,
Harry! Non ho intenzione di passare la vigilia del mio matrimonio qui al
Ministero per cercare di finire un lavoro che spetterebbe a te!- disse la
riccia con uno sguardo gelido.
-Andiamo, Herm! E’ troppo! Devo andare a casa da Ginny!
Mi aspetta per portarla a fare spese per il matrimonio…
-Niente da fare! Muovi
quel braccino e firma!- ma Hermione sorrise sotto i
baffi. Ginny era l’unica persona al mondo che
riusciva a far fare ad Harry qualunque cosa. Anche se il ragazzo non voleva
alla fine finiva sempre per assecondare i caprici della neo signora Potter. Sì…Harry e Ginny si erano sposati
non appena era finita la guerra, non avevano voluto sprecare nemmeno un
secondo! Hermione ovviamente ne fu felice e fu
proprio in quella occasione che incontrò il suo futuro marito. Jesse Forster. Era uno dei colleghi di Harry, un Auror. Alto, capelli biondi e occhi verdi. Insomma un tipo
normale. Ma a quanto pareva aveva stregato il cuore di Hermione.
-Herm…- cominciò Harry mentre apponeva
l’ultima delle firme. La sua voce era titubante come se quello che stava per
dire lo spaventasse un po’. Ma una forza dentro di lui gli impediva di
restarsene zitto.
-Che c’è?
-Vorrei…vorrei chiederti una cosa…
-Ti ascolto!- disse l’amica
mentre raccoglieva le carte.
-Sei sicura di quello
che stai facendo? Voglio dire…Jesse è un ragazzo
fantastico! È gentile e simpatico…è bravo nel suo
lavoro e sono sicuro che ti ama alla follia…ma tu? Tu
lo ami, Herm?
Harry aveva
pronunciato la parte finale della sua domanda quasi sussurrando. Si aspettava
che Hermione urlasse per quelle parole idiote. Invece…
-Mi chiedevo quanto ci
avresti messo a farmi questa domanda!- rispose sincera.
-Che vuoi dire?
-So benissimo quello
che pensi, Harry. Credi che io non sia innamorata di lui…e
che sia ancora innamorata di…- ma Hermione
non pronunciò quel nome. Non ci riusciva. Non l’aveva più pronunciato da quel
giorno.
-E non è così? Non
riesci nemmeno a nominarlo…Draco. Draco
Malfoy, Hermione. Ti
ricordi? Quanto lo amavi? Quello era amore…
Hermione fissò Harry quasi con odio. Come
aveva osato rivangare quel nome? Come?
-Tu non capisci…
-No! Hai ragione. Non
capisco perché una persona che ha conosciuto l’amore vero ora si accontenti di
un surrogato.
Hermione colpì in pieno volto Harry che
barcollò per qualche istante.
-Lui ha scelto secoli
fa, Harry, da che parte stare. E ha scelto di stare con la sua famiglia e con Voldemort! Non si è preoccupato nemmeno di dirmelo! Mi ha
solo presa in giro per mesi!- la voce di Hermione era
un soffio. La rabbia era talmente tanta che le aveva irrigidito tutti i muscoli
e parlare era quasi un dolore.
-Non ti ha presa in
giro, Herm!- urlò Harry che per un secondo pensò di
rivelare tutta la verità alla ragazza. Ma non lo fece. Non lo fece per un
semplice motivo: Draco era sparito nel nulla da
quando Voldemort era stato sconfitto. Harry aveva
provato a rintracciarlo ma nulla. E se gli fosse successo qualcosa? Che senso
avrebbe avuto illudere Hermione per poi scoprire che
magari Draco era morto chissà dove! E in più Draco era ufficialmente un ricercato dal Ministero…Harry non vedeva via di uscita per lui!
-Cosa vuoi dire?-
chiese la ragazza questa volta con lo sguardo più attento. La reazione di Harry
le era sembrata strana. Le stava nascondendo qualcosa! Ne era assolutamente
certa.
-Niente…Herm…niente…
Hermione non credeva minimamente all’amico ma
non aveva né il tempo né la voglia di obiettare.
-Allora se non hai
nient’altro da dire me ne vado! Ho una montagna di cose da fare prima del mio
matrimonio. Con Jesse. E se vorrai esserci ne sarò felice, ma non
voglio che tu dica più una sola parola su Draco Malfoy…mi sono spiegata, Harry?
-Perfettamente, Hermione!- rispose il ragazzo secco. Firmò l’ultimo foglio
che la riccia gli pose e si smaterializzò davanti a lei, lasciandola senza
parole.
-Harry, amore! È tardi…perché
non vieni a dormire?- Ginny era scesa nel salotto
della loro casa in Grimmauld Place.
Erano le 3 del mattino e Harry non era nel suo letto.
-Sì…arrivo, tesoro! Ancora un attimo…- mormorò il moro senza prestare attenzione alla
moglie.
Ginny guardò il marito accigliata. Ecco
che di nuovo la escludeva dalla sua vita, dai suoi pensieri! Era un maledetto
vizio! Ma la rossa non si diede per vinta e si sedette accanto a lui.
-Harry…perché non mi racconti cosa ti preoccupa!
Forse non potrò aiutarti…ma almeno potrai finalmente
sfogarti con qualcuno. Non ti fa bene tenerti tutto dentro.
Harry si voltò verso
di lei e la guardò sorridendo.
-Non ti posso nascondere
nulla, vero?- chiese il marito e dolcemente appoggiò la testa sulle sue gambe. Ginny cominciò ad accarezzargli i capelli con calma, cosa
che rilassava sempre Harry nei momenti più difficili.
-Solo che…non so come la prenderai…
-Che vuoi dire, Harry?
-C’è una cosa che non
ti ho detto per tutti questi anni…ma hai ragione,devo
sfogarmi con qualcuno!
Ginny aveva una espressione curiosa
dipinta sul viso.
-Cinque anni fa…cinque anni fa Draco lasciò Hermione…ricordi?
-E come potrei
dimenticare? Da allora Hermione non è più la stessa.
Ma come posso biasimarla? Anche io mi sono lasciata ingannare da quello stronzo
di Draco. Aveva fatto di tutto per riconquistare Hermione! Pensavo che gli interessasse davvero. Che gli
importasse di lei…e invece…e
poi con la Parkinson! Merlino! Quanto era caduto in basso...
-Gin…le cose non sono andate proprio così…- disse Harry rimettendosi a sedere e guardando la
moglie negli occhi.
-Cosa vuoi dire?
-Ricordi quando mi hai
raggiunto nel parco il giorno dell’ultimo banchetto del quarto anno?
Ginny si limitò ad annuire. La sua mente
era concentrata su quel lontano ricordo.
-Avevo appena parlato con
Draco…era tutto costruito…
-Lo so…- disse la ragazza senza lasciare che Harry finisse il
suo discorso.
-No, non lo sai! Il
tradimento con la Parkinson, tornare dai suoi, diventare un Mangiamorte…faceva
tutto parte del suo piano…e io lo sapevo…
-Un attimo…piano? Quale piano…e tu lo
sapevi?- la voce di Ginny cominciava ad alterarsi.
Cosa le aveva nascosto Harry per tutti quegli anni?
-Quel pomeriggio a Hogwarts Draco mi ha offerto il
suo aiuto per lottare contro Voldemort…mi ha offerto
di diventare una sorta di infiltrato…e io l’ho sempre
saputo. Ci incontravamo regolarmente negli anni successivi. Lui mi riferiva
quello che Voldemort progettava…e…
-E cosa aspettavi a
dirmelo? Posso capire Hermione…hai voluto tenerla al
sicuro e lo capisco. Ma io? A me non hai pensato? Harry..ero la tua fidanzata!
Ora sono tua moglie…e ci sono ancora dei segreti tra
noi?- il tono di Ginny era risentito. Era arrabbiata
e offesa con il marito che le aveva nascosto un evento importante di quegli
anni.
-Mi dispiace, Gin…tu non sai quante volte sono stato sul punto di dirti
tutto. Poi pensavo che meno gente sapeva la verità meglio era per tutti.
Saremmo stati tutti più al sicuro, soprattutto Draco.
Ginny sospirò con forza mantenendo lo
sguardo fisso su Harry.
-Va bene! Non importa…capisco le tue ragioni….ma
ora? Cosa facciamo ora?
-Cosa intendi?
-Andiamo! Hermione sta per fare l’errore più grosso della sua vita e
solo per un maledetto equivoco! Draco la ama ancora
ne sono sicura…
-Anche se fosse come
possiamo sperare che le cose tornino come prima? Lui è sparito dopo la guerra…il Ministero lo ritiene colpevole di tutta una serie
di crimini che difficilmente Draco potrà giustificare…
-Ma tu sai la verità!-
disse Ginny risoluta.
-Ginny…- disse Harry stancamente. Come poteva
dire una cosa simile? Nessuno gli avrebbe mai creduto!
-No! Questo lo devi a Draco e a Hermione! Non mi
interessa cosa dovrai fare per far sì che la gente creda alla innocenza
dell’ultimo Malfoy! Tu farai ogni cosa sia
materialmente possibile!
-Hermione non la prenderà bene! Crede che a me
non piaccia Jesse…ed è un miracolo che io sia ancra tra gli invitati a quel matrimonio!
-Hermione capirà! Come ho capito io…
Harry si avvicinò per
baciare la moglie ma Ginny si scansò.
-Finchè non troverai il modo di sistemare le
cose non mi sfiorerai nemmeno con un dito! Sono ancora arrabbiata con te,
Potter!- disse la ragazza che però sorrise vedendo lo sguardo terrorizzato di
Harry.
Un ticchettare
improvviso attirò l’attenzione dei due ragazzi. Alla finestra un gufo picchiava
il becco sul vetro.
-Chi può essere a
quest’ora della notte?- chiese Ginny preoccupata. Ma
la risposta non tardò ad arrivare. Harry prese il messaggio che il gufo portava
e dopo averlo letto lo porse alla moglie.
-Lupus in fabula…- mormorò la rossa leggendo il testo.
Era dalla morte di Piton che Harry non metteva piede nella Stamberga
Strillante. Ma la lettera che aveva ricevuto gli dava appuntamento in quel
luogo per la notte seguente. E Harry non si era fatto pregare.
-Vedo che il mio gufo
ti ha trovato. Non ero sicuro che avresti trovato il coraggio di andare a
vivere a Grimmauld Place.
Draco Malfoy era
apparso nell’ombra di quelle pareti davanti a Harry che lo attendeva da quasi
un ora.
-Sei in ritardo- disse
il moro.
-Ho avuto….dei piccoli contrattempi. I tuoi Auror
mi stanno alle calcagna!- rispose il biondino avanzando verso Harry.
Fu in quel momento che
il moro riuscì a vederlo alla tremula luce della Luna che entrava dalle
finestre. Era profondamente cambiato. I suoi occhi color ghiaccio si erano
spenti ancora di più, diventando specchi di un dolore muto. I capelli dorarti
erano lunghi e non più pettinati con cura. E il viso si era fatto ancora più
magro e scavato. Harry lo guardò quasi con timore, come se quello davanti a lui
fosse un fantasma.
-Che c’è, Potter? Non
mi saluti?
Ma Harry corse verso
il ragazzo e lo abbracciò con forza. Draco non se lo
aspettava di certo e rimase per qualche istante fermo senza fare nulla. Poi si
sciolse e rispose all’abbraccio.
-Come stai, Dray?- chiese Harry guardando il ragazzo negli occhi.
-Potrei stare meglio…- rispose onestamente Draco.
-Dray….è ora che tu torni a casa! Dico sul
serio! Dove sei stato tutti questi anni? Cosa hai fatto?
-Ho continuato a
scappare dove potevo…te lo ripeto, i tuoi Auror sono maledettamente bravi!
Come poteva avere
voglia di scherzare con quello che gli stava capitando?
-Tu piuttosto…vedo che ti sei sposato…-
Draco indicò con un cenno del capo la mano sinistra
di Harry.
-Oh…beh sì…
-Ginny?
-Sì…lei.
Cadde un silenzio
imbarazzante. Entrambi i ragazzi stavano pensando alla stessa cosa. Hermione. Ma nessuno dei due aveva il coraggio di parlare.
-E…come sta? Lei…come
sta?- alla fine era stato Draco a parlare per primo
anche se la sua voce e il suo viso tradivano il dolore nel pronunciare quel nome.
-Dray…devi tornare…
-E’ successo qualcosa
ad Hermione?- chiese Draco
improvvisamente allarmato.
-No! Cioè..sì…e va bene…Hermione sta per sposarsi…questo sabato!
Harry si aspettava che
Draco cominciasse ad urlare o che comunque avesse una
qualche reazione invece nulla.
-Capisco…beh…è giusto…è
andata avanti! In fondo era quello che volevo, no? Che lei andasse avanti anche
senza di me!
-Non dire sciocchezze!
Lei non sta andando avanti! Sta solo facendo l’errore più grande della sua
vita! Lo sai lei e lo sai anche tu! Devi tornare.
-Per fare cosa? Se torno
mi aspetta Azkaban!
-I tuoi non sono
finiti ad Azkaban!- disse Harry nel vano tentativo di
convincerlo.
-I miei sono sempre
stati bravi a tirarsi fuori dai guai! Non credo che riserveranno lo stesso trattamento
anche a me! In fondo io ho quasi ucciso Silente!
-Ma non l’hai fatto! E
sono sicuro che i tuoi testimonieranno a tuo favore…e
poi ci sono io…
Draco rise. Di nuovo quella risata senza
allegria.
-Potter, Potter, Potter! Il solito ingenuo!
Credi che basti la tua parola? Contro pile e pile di fascicoli contro di me? Credi
che i miei mi aiuteranno? Quando hanno scoperto che facevo il doppio gioco mio
padre mi voleva uccidere!
-Ma non l’ha fatto!
-Solo perché mia madre
l’ha fermato dandomi il tempo di scappare!
-E allora chiederemo a
lei di darti una mano!- Harry cercava in ogni modo un appiglio per aiutare un
amico e non solo…voleva mettere a tacere la sua
coscienza. Si sentiva tremendamente in colpa per aver lasciato che Draco affrontasse tutto quello, per aver lasciato che Hermione credesse che il ragazzo che amava l’avesse solo presa
in giro! Doveva rimediare in qualche modo!
-Ci parlo io! Vado io
da lei…però tu devi presentarti al Ministero e avere fiducia…
-In chi? Nel Ministro?
-NO! Dovresti fidarti di
me! Fallo per Hermione! Lei ti ama e tui ami lei…non dovete buttare
via tutto così! Potete essere felici…se solo mi dai
la possibilità di fare un tentativo!- rispose Harry serio in volto come Draco non lo aveva mai visto.
Dopo un lungo minuto
si assordante silenzio Draco parlò.
-Spero di non
pentirmene, Potter!
Ciao a tutti!
Ecco un nuovo capitolo
ambientato quando oramai la guerra è finita e tutto sembra tornato alla normalità…tranne che per Draco. Riuscirà
Harry a convincere Narcissa a testimoniare per Draco? E Hermione si sposerà con Jesse?
A presto!
Il prossimo capitolo si
intitolerà “Il matrimonio di Hermione”…