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Autore: Buffy86    24/09/2003    2 recensioni
E' la mia prima FF sui Digimon. Parla di amicizia, amore e tra alcuni capitolo anche un pizzico di avventura. La morale è che le amicizie sbagliate a volte ti cambiano la vita in peggio...Tai lo capirà a sue spese. Riusciranno i veri amici ad aiutarlo?
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio verso l’ospedale fu breve

Il viaggio verso l’ospedale fu breve. L’ambulanza arrivò con le sirene accese. Ad accoglierla davanti all’entrata del pronto soccorso due dottori vestiti di verde.

Dottore1: “Che abbiamo?”

Medico1: “Ragazzo di circa 16 anni. Durante una partita di calcio è svenuto con successivo arresto cardiaco. Intubato e rianimazione eseguita con placche. E’ in coma”

Dottore2: “Portiamolo in Rianimazione. Sala2”

I dottori presero Tai in custodia e Sora li seguì. Dei paramedici invece due tornarono all’ambulanza mentre uno seguiva il ragazzo per scrivere il rapporto. Durante il cammino nei vari corridoi Sora non aveva lasciato un secondo la mano di Tai. Davanti ad una porta bianca con dei vetri opachi con su scritto “Rianimazione. Vietato l’ingresso a persone non autorizzate” venne bloccata da un medico: “Signorina lei deve aspettare qui. Quando sarà possibile vedere il suo amico o sapremo qualcosa di più la informeremo” e se ne andò

Sora prese posto su una sedia della sala d’attesa. Sembrava ormai un robot più che una ragazza. Seduta strinse a se le ginocchia e inziò a piangere. Poco dopo avvertì un rumore di passi.

Matt guidava il gruppo seguito da Tk e Kari. Dietro di loro tutti gli altri. Avevano chiesto informazioni all’infermiera di turno che gli aveva detto di andare in Rianimazione. Grazie alle frecce appese ai muri Matt riuscì a trovare la strada.

Matt vide Sora seduta e le corse incontro: “Sora!”

La ragazza alzò la testa per mostrare ai suoi amici un viso stravolto dal dolore

Kari e la sig.ra Yagami iniziarono a preoccuparsi sul serio. Nessuno aveva il coraggio di chiedere come stesse Tai.

Kari prese coraggio: “Come sta Tai?”

Sora la guardò: “Sta male! Ha rischiato di morire ed ora…ora è…in coma! E i dottori non sanno se ce la farà!!!”

I digiprescelti gelarono…se qualcuno li avesse feriti in quel momento non sarebbe uscita una goccia di sangue!!!

La sig.ra Yagami scoppiò a piangere e il sig.Ishida provò a consolarla. Kari si aggrappò a Tk come se fosse un ancora di salvataggio e ricominciò a piangere. Mimi corse verso Sora e insieme iniziarono a piangere. Gli altri si consolavano a vicenda. Poco dopo il loro arrivo chi non l’aveva fatto avvertì i genitori. Izzy, Ken, Yolei, Davis, Cody e Joe furono i primi ad andarsene, dopo mezz’ora dall’arrivo di Tai in ospedale, dicendo agli amici di informarli sulle condizioni dell’amico. Rimasero Tk, Kari, Sora, Mimi e Matt. I genitori di Sora e Mimi arrivarono verso le 17.15 ma accettarono di far rimanere i figli all’ospedale e decisero di restare anche loro. Tk e Kari stavano seduti tenendosi abbracciati, Sora invece stava seduta con Mimi e la madre che tentavano di confortarla, la mamma di Tai invece era in piedi appoggiata al muro in una specia di trance e con gli occhi lucidi. Il padre di Matt le stava accanto mentre il figlio camminava nella sala d’attesa senza dire niente. Il solo rumore della stanza era quello dei suoi passi. Il silenzio fu interrotto da Matt: “Non ce la faccio più ad aspettare! Possibile che nessuno ci dice niente? Vado a prendermi da bere. Qualcuno vuole qualcosa?”

S: “Io vorrei dell’acqua Matt”

M: “Nessun’altro?” nessuno rispose e Matt se ne andò. Tornò poco dopo con l’acqua per Sora e una gassosa per lui. 

 

Sala d’attesa dell’ospedale - 17.45

 

Era un’ora ormai che il fatto si era compiuto. Nessun dottore aveva aggiornato i presenti sulle condizioni di Tai. Proprio in quel momento un dottore uscì dalla porta della Rianimazione. Osservò i presenti e poi domandò: “Chi è qui per Tai Yagami?”

Sig.Yagami: “Io sono la madre e questi sono tutti suoi amici”

D.K: “Signora Yagami sono il Dottor Kei, sa per caso se suo figlio fa uso di sostanze stupefacenti?”

Ai presenti venne un colpo, Tai usava droghe?

S.Y: “Non so niente”

D.K: “Suo figlio gioca a calcio vero?”

La sig.Yagami annuì

D.K: “Allora, suo figlio ha avuto un collasso a causa di uso ripetuto di anfetamine. Sono sostanze che non fanno sentire la stanchezza e quindi uno corre corre senza sentirsi mai sfinito. Sa per caso chi potrebbe aver fornito suo figlio di queste sostanze?”

La sig.Yagami rimase per un po’ in silenzio. Scoprire che tuo figlio usa sostanze per correre di più non è bello!! Se poi rischia di morire per quella roba!!!: “No, non conosco nessuno che possa avergli dato quella roba. Ma dottore come sta? Ce la farà?”

D.K: “Di solito è l’allenatore che regala ai ragazzi queste sostanza per farli sentire meglio. Tai ora è in coma, come saprete. L’uso di anfetamine non ha creato danni oltre al collasso, ma il tempo per cui il cervello è restato senza ossigeno potrebbe aver provocato danni. Suo figlio può svegliarsi domani e stare normalmente oppure può non svegliarsi più. Orami dipende dalla sua voglia di vivere, noi abbiamo fatto tutto quello in nostro potere. E se ora vuole scusarmi” e se ne andò lasciando i presenti scossi a pensare

Kari *mio fratello usa anfetamine per correre? Ecco come mai non era più il primo a stancarsi! Giuro che se scopro chi ha dato a Tai quella roba lo uccido con le mie mani! Dio fa che non muoia!!! Come farei senza il mio fratellone?*

Matt *Come ho fatto a non capirlo? Era troppo strano che un allenamento speciale dava quei risultati! Che stupido che sono stato!*

Sora *Tai rischia di morire a causa di anfetamine? Non può morire così! Non riuscirei a vivere senza di lui! Signore ti prego, aiutalo!*

Mimi *Speriamo che Tai ce la fa!!!*

Tk *Anfetamine? Chi può aver dato a Tai quella roba?*

 

La notte all’ospedale la passarono Sora, Kari, Tk e la sig.Yagami. Matt e Mimi erano stati trascinati a forza fuori dall’ospedale dai rispettivi genitori. Tk invece era rimasto su richiesta di Kari: “TK resta con me! Per favore! Ho bisogno di te…” Come dirle di no? E così era restato.

 

Casa Motomiya - 20.15

 

“Qui casa Motomiya”

M: “Buonasera sono Matt. Davis è in casa?”

“Si, aspetta un attimo che lo chiamo. DAVIS C’È MATT AL TELEFONO!!!!”

D: “Ehi Matt. Novità?”

M: “Si e non belle purtroppo. Tai è in come a causa di uso di sostanze stupefacenti per correre di più”

D: “Ecco perché non si stancava più”

M: “Volevo chiederti se tu sai chi può aver fornito a Tai quella roba”

Davis ci pensò un po’: “Non lo so proprio. Mi dispiace Matt”

M: “Non fa niente. Ti dispiace informare gli altri? E senti se Ken sa qualcosa”

D: “Ok, ciao Matt. Fammi sapere se ci sono novità”

M: “Certo, ciao Davis”

 

Ospedale - 22.30

 

Il Dottor Kei aveva detto che una persona poteva passare la notte con il paziente. La Sig.Yagami si alzò dalla sua poltroncina e si avvicinò a Sora che stava seduta poco distante

Le mise una mano sulla spalla e sorridendole: “Sora, vai tu se vuoi. Credo che Tai sarebbe molto contento sapendo che gli sei stata accanto”

Sora fissò la SY: “Veramente…credo che sia meglio che ci vada Kari o lei”

SY: “Kari non può” e Sora notò che lei e Tk dormivano abbracciati sulle poltroncine di fronte a lei “ed io voglio che vada tu. Quindi…”

Sora: “Grazie mille Signora Yagami” ed entrò in Rianimazione seguendo il dottore

 

Arrivarono davanti alla stanza 101 e prima di andarsene il dottore disse: “Mi raccomando per qualunque problema chiama le infermiere” “D’accordo dottore”

Sora restò ferma un attimo di fronte alla porta poi entrò. Tai stava disteso sul letto collegato ad un respiratore, sulla destra del letto, che produceva l’unico rumore nella stanza oltre al bip del cuore, alla sinistra. Tai era a torso nudo e si vedevano bene gli elettrodi per sentire il battito. Era coperto solamente da una leggera coperta bianca e ai lati del letto c’erano delle protezioni. Vederlo così non era una bella visione. Sora posizionò la sedia vicino al respiratore e presa la mano di Tai chiuse gli occhi. Poco dopo si addormentò.

 

Nella sala d’attesa la mamma non si dava pace e seduta pensava a suo figlio. Vedere che finalmente Kari dormiva era un sollievo. Soffriva tanto per suo fratello! Lei invece non riusciva a chiudere occhio. Verso mezzanotte però la stanchezza prese il sopravvento e finalmente anche lei cadde in un sonno senza sogni.

 

Ospedale - 07.30

 

Nella camera 101 oltre al bip regolare regnava il silenzio. Sora era ancora addormentata e con la mano di Tai nella sua. Ad un tratto la mano di Tai iniziò a muoversi. Sora si svegliò lentamente sentendo quel leggero movimento. Fissò la mano e quando la vide muoversi di nuovo spostò lo sguardo sul viso di Tai. Lui piano piano aprì gli occhi. Si guardò un po’ intorno e poi incrociò il viso di Sora. Lei aveva gli occhi lucidi ma per la prima volta da ore erano lacrime di gioia. Tai cercò di sorridere ma il tubo che aveva per respirare glielo impedì.

S: “Tai! Non ti sforzare di sorridere. Vado a chiamare il dottore. Ben svegliato!”

Tai osservò attentamente la stanza dalle pareti bianche e con una sola finestra alla sua sinistra, e si accorse di trovarsi in ospedale *ma perkè? Ke mi è successo? Ora ricordo! Correvo in campo poi mi sono sentito male e sono svenuto. Kissà da quanto è che sto qui!*

Sora rientrò poco dopo con il Dottor Kei e due infermiere

DK: “Ciao Tai. Come avrai capito sei in ospedale a causa di un collasso per uso di anfetamine. Ora ti leviamo il tubo che ti serve a respirare, sentirai un po’ di dolore ma passa subito” e in quel momento le due infermiere stubarono Tai che sentì un leggero pizzicorino che passò subito.

DK: “Ora vado ad avvisare i tuoi amici che sono di là” e uscì seguito dalle infermiere.

Rimase solo Sora

Tai le sorrise finalmente libero dal respiratore: “Ciao Sora”

Sora corse verso il letto e abbracciò Tai piangendo: “Ci hai fatto prendere un colpo Tai. Hai rischiato di morire per quella roba!!! Il Dottore ci aveva detto che non sapeva se ti saresti mai svegliato”

Tai sinceramente dispiaciuto: “Scusa Sora. Non volevo farvi preoccupare”

In quel momento entrarono la mamma, Kari e Tk. Sora si alzò dal letto e si asciugò alla meglio le lacrime.

SY: “Oh Tai!” e abbracciò suo figlio

K: “Ciao fratellone”

Tai la guardò male: “E tu non mi abbracci?”

Kari abbracciandolo disse: “Non ci fare mai più uno scherzo del genere!”

Tai: “Promesso! Ciao Tk”

T: “Ciao Tai. Vado a chiamare gli altri. Sono tutti in pensiero per te!” e uscì

Tai: “Sorellina che ci fa lui qui? Vi siete messi insieme finalmente?”

Kari arrossì: “No!!! E’ solo che avevo bisogno di un amico…”

SoraeTai: “Seeeee amico”

Kari: “Perkè non chiedi a Sora come mai è qui?”

Tai e Kari guardavano sora leggermente impacciata: “Sono qui perché voglio bene a Tai ed è il mio migliore amico”

Kari: “Seeeee migliore amico”

Tai: “Anke io ti voglio bene Sora e sono molto contento che sei qui”

SY: “Per quanto ti vuole bene ha anche passato la notte nella tua camera”

T: “Grazie”

S: “Non c’è di che Tai”

La mattinata passò con la visita degli amici. Sora andò a casa a cambiarsi ma a mezzogiorno era di nuovo all’ospedale. Rimase solo lei. Gli altri tornarono a casa e l’ultima fu Kari dopo aver salutato suo fratello. Tai sarebbe stato dimesso l’indomani.

 

Ospedale - 15.00

 

Oliver, Rei ed Heric entrarono nella stanza di Tai. Sora li guardò riconoscendoli come compagni di squadra di Tai. A Tai venne un colpo. Sapeva che i suoi amici e la madre sapevano ma volevano anche sapere chi era stato e Tai non voleva mettere in pericolo la vita degli altri. Aveva sentito che un ragazzo era stato picchiato da quel gruppo perkè aveva deciso di denuciarli ed ora era in coma da un mese. Non voleva che qualcuno dei suoi amici facesse la stessa fine.

O: “Ciao Capitano! Come và?”

T: “Bene, grazie di essere venuti ragazzi”

R: “Chi è questa bella ragazza? La tua fidanzata?”

T*magari!*: “E’ Sora, la mia migliore amica”

O: “Ciao, io sono Oliver e questi Rei ed Heric”

S: “Piacere ragazzi”

R: “Piacere nostro”

H: “Tai ora noi andiamo. Non scordarti le tre regole!”

T: “Ciao ragazzi!”

Appena se ne furono andati S: “Che regole?”

T: “Niente Sora, non farci caso!”

 

Una settimana dopo - Casa Yagami

 

Tai stava in camera a leggere un fumetto. Kari rientrò poco dopo. Nessuno aveva più toccato il tasto doping perkè ogni volta che si provava a parlare Tai si alterava e cambiava discorso.

K: “Ciao fratellino come và?”

T: “Bene grazie. Tu invece dove sei stata?”

K: “A casa di Tk per una ricerca. Ho saputo che lunedì prossimo ricominci il calcio. Che ti ha detto l’allenatore?”

T: “Mi ha detto che se succede un’altra volta sono fuori della squadra e se sapevo di altri. Gli ho detto di no”

Kari si fece seria: “Tai è stato qualcuno della squadra a darti l’anfetamine vero?”

T: “Non sono affari tuoi Kari!”

K: “Ok, non ti scaldare! Secondo me dovresti denunciarli. A te è andata bene ma se qualcun altro muore?”

Tai urlando: “HO DETTO CHE NON SONO AFFARI TUOI KARI!”

Kari urlando e piangendo essendo rimasta male perkè suo fratello non l’aveva mai trattata così: “SI CHE SONO AFFARI MIEI! TI VOGLIO BENE E MI PREOCCUPO PER TE! SEI UNO STUPIDO!”

Kari cercò di scappare ma Tai la fermo per un braccio e dopo aver visto le lacrime sul suo volto uscì lui di casa sbattendo la porta. Kari invece si buttò sul letto.

 

Il parco era formato da una via centrale in ciottoli con panchine ed alberi a lato. Appena l’entrata sulla sinistra si trovavano dei giochi per bambini e sulla destra una fontanella con dentro dei pesci rossi. La via centrale verso la metà del parco formava due strade. Una a destra e una a sinistra ed in mezzo ad esse dei cespugli fioriti. Seguendo la prima strada si arrivava in un posto con un po’ di privacy. C’erano molte panchine, anche con tavoli ed un bel pratino. Questo era il luogo frequentato da chi voleva stare in dolce compagnia. L’altra invece portava ad un piccolo laghetto. Il laghetto era attraversato da un ponticello in legno. All’inizio e alla fine di questo si trovavano 4 piccoli cespugli fioriti, due e due. Questo luogo era frequentato da chi voleva stare un po’ da solo e in pace. Infatti il lago dava molta tranquillità, a differenza della parte iniziale. Tai camminava per il parco e si dirigeva proprio in ques’ultimo luogo. *Sono uno stupido! Da quando devo coprire chi mi ha dato la roba tratto male tutti. Ma ke mi è preso con Kari? Mi sento uno schifo! Non l’aveva mai trattata così. Oggi ho anche litigato con Matt per lo stesso motivo! Non posso dire che è qualcuno della squadra altrimenti si mettono ad indagare e se Oliver li scopre sono guai. Ormai non mi merito più degli amici come loro. Gli voglio bene ma se resto con loro devo mentire e se dico la verità li metto in pericolo. Devo allontanarmi…* In quel momento Tai vide Oliver ed il suo gruppo su di una panchina vicino al lago. Li aveva visti sempre lì ogni volta che veniva al parco da solo o con gli altri. Piano piano aveva capito che quello era il loro punto di ritrovo come Tai e gli altri avevano un tavolo dall’altra sponda.

O: “Ciao Tai”

T: “Ciao ragazzi”

R: “Ehi capitano che hai fatto?”

T: “Ho litigato con mi sorella a causa dell’anfetamine”

Oliver preoccupato: “Non le hai detto niente vero?”

T: “Certo che no! E’ solo che ormai tutti i miei amici vogliono sapere chi è stato ed io non voglio dirglielo. Devo allontarli”

Oliver colse la palla al balzo: “Ti và di entrare nel nostro gruppo? Naturalmente dovrai chiudere tutti i contatti con gli altri e non raccontare a nessuno quello che facciamo”

T: “OK” *spero di aver fatto la scelta giusta. Amici vi voglio bene*

 

 

Passò un mese da quel giorno. Il giorno dopo alla decisione di far parte del gruppo di Oliver Tai litigò con tutti alla pausa pranzo.(nda: visto che non ho mai descritto il luogo lo faccio ora) La loro pausa pranzo la passavano in una specie di mini giardino appartato. Lì infatti potevano parlare di tutto e anche dei digimon. Il giardino si trovava dietro all’edificio del liceo. Era molto grazioso con parecchi fiori e cespugli. I digiprescelti come solito erano messi a cerchio.

inizio ricordo***Stavano parlando del più e del meno ma Tai non interveniva mai in nessuna conversazione. Kari non lo guardava neanche e lui ci stava male.

M: “Ehi amico tutto bene?”

Tai gridò: “NO CHE NON VA’ BENE! VOI MI STATE SEMPRE ADDOSSO A CHIEDERMI CHI E’ STATO MA NON E’ STATO NESSUNO. SONO STATO DA SOLO! MI SONO INTERESSATO E SCOPERTO UN GIRO HO PRESO L’ANFETAMINE D’ACCORDO? E POI OGNI DUE SECONDI MI CHIEDETE SE STO BENE…MICA SONO FATTO DI CRISTALLO! ANDATE AL DIAVOLO TUTTI QUANTI!!!” e girate le spalle se ne andò lasciando tutti sbigottiti

S: “Ma quello era Tai?”

M: “Non posso credere che sia diventato così. Ma che gli abbiamo fatto?”

Naturalmente ad attendere Tai alla fontana c’erano i nuovi amici

O: “Benvenuto tra noi Tai. Non te ne pentirai”

T: “Grazie ragazzi” *speriamo che abbiano creduto alla scenata. Addio ragazzi* fine ricordo***

 

2 Dicembre - Pausa pranzo

 

Da quando Tai se n’era andato tutti avevano cercato di parlargli ma lui non li voleva neanche stare a sentire. Avevano notato che aveva un nuovo gruppo di amici che giocavano nella Hookai. Chi soffriva più della separazione erano Sora, Matt e Kari.

S: “Non mi sembra vero che da un mese Tai non è più con noi”

M: “Già. Non mi sarei mai aspettato un torto così da Tai. Noi cercavamo solo di aiutarlo e lui...”

K: “Ti prego Matt non parliamone più. Ha fatto la sua scelta giusta o sbagliata che sia. Dimentichiamolo!”

In casa per Kari era come non avere un fratello perkè Tai non c’era mai. Stava fuori tutto il giorno e quando di notte rientrava lei già dormiva e la mattina si svegliava molto prima di lei. Quindi non si incontravano mai. L’altra sera poi i suoi avevano litigato

***P: “Cara dobbiamo controllare di più Tai. Hai visto come ci risponde? E poi non è mai a casa!”

M: “Caro cerca di capire. Esce da un momento difficile, il litigio con la sorella, il collasso…”

P: “E’ da un mese che dici così! Basta difenderlo!!! Tai ha bisogno di una lezione…la prossima volta che risponde male le prende!”

M: “Non dire così per piacere!”

P: “Si invece. E tu non provare a fermarmi o le prendi anche te!” ***

Nonostante tutto, e anke se dimostrava il contrario davanti agli amici, non riusciva ad odiare Tai. Era sempre suo fratello. Con Tk era l’unico con cui era lei stessa. Lui le stava sempre accanto. Quanto lo amava!!!

 

Parco, panchina vicino al lago - 15.30

 

O: “Bene ragazzi ricordate il piano?”

R: “Si”

H: “Allora entriamo nel negozio, io prendo le birre, Rei prende le patatine, Genzo il cioccolato, Ash e Tai le sigarette e tu i soldi”

O: “Dobbiamo spaventarlo quel vecchio bacucco. Fin da quando era piccolo mi ha sempre odiato e mi trattava male…ora i ruoli si invertono”

R: “E come fai a spaventarlo?”

O: “Con questo!” e tirò fuori un coltello

T: “Oliver…non mi sembra il modo adatto! Avevamo detto che era un passatempo rubare qualcosa ma tu vuoi uccidere!”

O: “Tai non essere stupido! Faccio solo finta…non lo tocco minimamente! Andiamo” e si avviarono verso il negozio

 

Negozio del sig.Hagami - 16.00

 

Il negozio faceva angolo sotto a un palazzo di 3 piani. All’interno era diviso da diversi scaffali in corsie. Alla fine di tutte le corsie c’era un grande reparto congelatore con gelati, bibite e cose surgelati. Il reparto tabacchi si trovava dietro al bancone, quindi dietro alla cassa. Prima di entrare i 6 ragazzi calarono i passamontagna. Appena entrati Oliver posizionò il coltello sotto la gola del proprietario: “Ora da bravo mi dà tutti i soldi!” il sig.Hagami obbediva mettendo i soldi in una borsa nera. Poi la tragedia accadde in un attimo Genzo: “Oliver? Prendo anche questi?” disse indicando il reparto gelati.

Oliver si voltò e in quella frazione di secondo il sig.Hagami si mosse per provare a pigiare il pulsante dell’allarme. Ma non ci riuscì. Oliver si accorse di quello che aveva in mente e lo accoltellò alla gola. I ragazzi si voltarono verso Oliver mentre il sig.Hagami cadeva a terra. Oliver si rimise il coltello in tasca: “Ragazzi dobbiamo filare. Ora! L’ho ucciso!”

Genzo, Rei ed Heric raggiunsero in due secondi Oliver che nel frattempo aveva preso i soldi. Ash e Tai rimanevano fermi vicino al cadavere. Ash si sbloccò e corse fuori insieme agli altri ma Tai no. Oliver rientrò e lo trascino fuori per un braccio: “Muoviti deficiente! Vuoi farci scoprire?” ma non si accorse che a Tai si staccò un bracciale di oro bianco

 

Tai rientrò in casa scosso al massimo. Aveva lasciato gli altri al parco divertirsi con la roba rubata ma lui si sentiva male solo a pensare che per prendere quelle cose era stato ucciso un uomo. E la cosa che lo disgustava di più era che ad Oliver non faceva né caldo né freddo. Quella sera al notiziario diedero la notizia: “Ucciso il sig.Hagami proprietario di una tabaccheria. Si pensa che l’assassino non era solo. Per ora la polizia brancola nel buio ma grazie alle iniziali T e Y trovate su un bracciale d’oro bianco forse si potrà risalire ad uno dei ladri” Tai si sentì mancare. Guardò il braccio e vide che gli mancava il bracciale descritto alla tv. Gli arrivò un sms: “Al parco riunione speciale. Solita panchina. Subito! Oliver”

 

Tai uscì di casa ignaro di cosa lo aspettava. Arrivò al parco ma alla solita panchina non c’era nessuno. T: “Amici?”

I chiamati uscirono da dei cespugli armati di bastoni e di spranghe di ferro.

Tai *questa è la mia fine* “Che ho fatto di male?”

O: “E lo chiedi pure? Hai lasciato una traccia e così non si fa! Ti meriti una lezione!” e detto questo Heric e Genzo presero per i bracci Tai bloccandolo. Oliver mostro un coltello, lo stesso con cui aveva ucciso il pomeriggio ma ripulito: “Vedi questo Tai? Se proverai anche solo a dire A…sei morto!” Rimise il coltello in tasca e sferrò il primo pugno che fece sentire a Tai il sapore ferroso del sangue in bocca. Il secondo arrivò da Rei, molto più forte del primo che gli spaccò un labbro. Il terzo ed ultimo da Genzo che gli spaccò un soppracciglio.

O: “Lasciatelo” Tai cadde carponi a terra e a quel punto fu preso a calci, bastonate e sprangate dai suoi amici. Lo lasciarono tramortito e sanguinante sul selciato. O: “Addio Tai. E’ stato un piacere” e gli sferrò un ultimo calcio sullo stomaco

 

Tai a terra gemendo*Oh mio Dio! Credo che mi sono rotto una costola…dal dolore non riesco a respirare! Che stupido sono stato a fidarmi di loro! Ora che faccio? Sono rimasto solo* si alzò deciso ad andare da una persona che sapeva in casa da sola a quest’ora perkè di venerdì i suoi genitori facevano la notte

 

Continua…

  
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