Il viaggio verso l’ospedale fu
breve. L’ambulanza arrivò con le sirene accese. Ad accoglierla davanti
all’entrata del pronto soccorso due dottori vestiti di verde.
Dottore1: “Che abbiamo?”
Medico1: “Ragazzo di circa 16
anni. Durante una partita di calcio è svenuto con successivo arresto cardiaco.
Intubato e rianimazione eseguita con placche. E’ in coma”
Dottore2: “Portiamolo in
Rianimazione. Sala2”
I dottori presero Tai in
custodia e Sora li seguì. Dei paramedici invece due tornarono all’ambulanza
mentre uno seguiva il ragazzo per scrivere il rapporto. Durante il cammino nei
vari corridoi Sora non aveva lasciato un secondo la mano di Tai. Davanti ad una
porta bianca con dei vetri opachi con su scritto “Rianimazione. Vietato
l’ingresso a persone non autorizzate” venne bloccata da un medico: “Signorina
lei deve aspettare qui. Quando sarà possibile vedere il suo amico o sapremo
qualcosa di più la informeremo” e se ne andò
Sora prese posto su una sedia
della sala d’attesa. Sembrava ormai un robot più che una ragazza. Seduta
strinse a se le ginocchia e inziò a piangere. Poco dopo avvertì un rumore di
passi.
Matt guidava il gruppo seguito
da Tk e Kari. Dietro di loro tutti gli altri. Avevano chiesto informazioni
all’infermiera di turno che gli aveva detto di andare in Rianimazione. Grazie
alle frecce appese ai muri Matt riuscì a trovare la strada.
Matt vide Sora seduta e le corse
incontro: “Sora!”
La ragazza alzò la testa per
mostrare ai suoi amici un viso stravolto dal dolore
Kari e la sig.ra Yagami
iniziarono a preoccuparsi sul serio. Nessuno aveva il coraggio di chiedere come
stesse Tai.
Kari prese coraggio: “Come sta
Tai?”
Sora la guardò: “Sta male! Ha
rischiato di morire ed ora…ora è…in coma! E i dottori non sanno se ce la
farà!!!”
I digiprescelti gelarono…se
qualcuno li avesse feriti in quel momento non sarebbe uscita una goccia di
sangue!!!
La sig.ra Yagami scoppiò a
piangere e il sig.Ishida provò a consolarla. Kari si aggrappò a Tk come se
fosse un ancora di salvataggio e ricominciò a piangere. Mimi corse verso Sora e
insieme iniziarono a piangere. Gli altri si consolavano a vicenda. Poco dopo il
loro arrivo chi non l’aveva fatto avvertì i genitori. Izzy, Ken, Yolei, Davis,
Cody e Joe furono i primi ad andarsene, dopo mezz’ora dall’arrivo di Tai in
ospedale, dicendo agli amici di informarli sulle condizioni dell’amico.
Rimasero Tk, Kari, Sora, Mimi e Matt. I genitori di Sora e Mimi arrivarono
verso le 17.15 ma accettarono di far rimanere i figli all’ospedale e decisero
di restare anche loro. Tk e Kari stavano seduti tenendosi abbracciati, Sora
invece stava seduta con Mimi e la madre che tentavano di confortarla, la mamma
di Tai invece era in piedi appoggiata al muro in una specia di trance e con gli
occhi lucidi. Il padre di Matt le stava accanto mentre il figlio camminava
nella sala d’attesa senza dire niente. Il solo rumore della stanza era quello
dei suoi passi. Il silenzio fu interrotto da Matt: “Non ce la faccio più ad
aspettare! Possibile che nessuno ci dice niente? Vado a prendermi da bere.
Qualcuno vuole qualcosa?”
S: “Io vorrei dell’acqua Matt”
M: “Nessun’altro?” nessuno
rispose e Matt se ne andò. Tornò poco dopo con l’acqua per Sora e una gassosa
per lui.
Sala d’attesa dell’ospedale -
17.45
Era un’ora ormai che il fatto si
era compiuto. Nessun dottore aveva aggiornato i presenti sulle condizioni di
Tai. Proprio in quel momento un dottore uscì dalla porta della Rianimazione.
Osservò i presenti e poi domandò: “Chi è qui per Tai Yagami?”
Sig.Yagami: “Io sono la madre e
questi sono tutti suoi amici”
D.K: “Signora Yagami sono il
Dottor Kei, sa per caso se suo figlio fa uso di sostanze stupefacenti?”
Ai presenti venne un colpo, Tai
usava droghe?
S.Y: “Non so niente”
D.K: “Suo figlio gioca a calcio
vero?”
La sig.Yagami annuì
D.K: “Allora, suo figlio ha
avuto un collasso a causa di uso ripetuto di anfetamine. Sono sostanze che non
fanno sentire la stanchezza e quindi uno corre corre senza sentirsi mai
sfinito. Sa per caso chi potrebbe aver fornito suo figlio di queste sostanze?”
La sig.Yagami rimase per un po’
in silenzio. Scoprire che tuo figlio usa sostanze per correre di più non è
bello!! Se poi rischia di morire per quella roba!!!: “No, non conosco nessuno
che possa avergli dato quella roba. Ma dottore come sta? Ce la farà?”
D.K: “Di solito è l’allenatore
che regala ai ragazzi queste sostanza per farli sentire meglio. Tai ora è in
coma, come saprete. L’uso di anfetamine non ha creato danni oltre al collasso,
ma il tempo per cui il cervello è restato senza ossigeno potrebbe aver
provocato danni. Suo figlio può svegliarsi domani e stare normalmente oppure
può non svegliarsi più. Orami dipende dalla sua voglia di vivere, noi abbiamo
fatto tutto quello in nostro potere. E se ora vuole scusarmi” e se ne andò
lasciando i presenti scossi a pensare
Kari *mio fratello usa anfetamine
per correre? Ecco come mai non era più il primo a stancarsi! Giuro che se
scopro chi ha dato a Tai quella roba lo uccido con le mie mani! Dio fa che non
muoia!!! Come farei senza il mio fratellone?*
Matt *Come ho fatto a non
capirlo? Era troppo strano che un allenamento speciale dava quei risultati! Che
stupido che sono stato!*
Sora *Tai rischia di morire a
causa di anfetamine? Non può morire così! Non riuscirei a vivere senza di lui!
Signore ti prego, aiutalo!*
Mimi *Speriamo che Tai ce la
fa!!!*
Tk *Anfetamine? Chi può aver
dato a Tai quella roba?*
La notte all’ospedale la
passarono Sora, Kari, Tk e la sig.Yagami. Matt e Mimi erano stati trascinati a
forza fuori dall’ospedale dai rispettivi genitori. Tk invece era rimasto su
richiesta di Kari: “TK resta con me! Per favore! Ho bisogno di te…” Come dirle
di no? E così era restato.
Casa Motomiya - 20.15
“Qui casa Motomiya”
M: “Buonasera sono Matt. Davis è
in casa?”
“Si, aspetta un attimo che lo
chiamo. DAVIS C’È MATT AL TELEFONO!!!!”
D: “Ehi Matt. Novità?”
M: “Si e non belle purtroppo.
Tai è in come a causa di uso di sostanze stupefacenti per correre di più”
D: “Ecco perché non si stancava
più”
M: “Volevo chiederti se tu sai
chi può aver fornito a Tai quella roba”
Davis ci pensò un po’: “Non lo
so proprio. Mi dispiace Matt”
M: “Non fa niente. Ti dispiace
informare gli altri? E senti se Ken sa qualcosa”
D: “Ok, ciao Matt. Fammi sapere se ci sono novità”
M: “Certo, ciao Davis”
Ospedale - 22.30
Il Dottor Kei aveva detto che
una persona poteva passare la notte con il paziente. La Sig.Yagami si alzò
dalla sua poltroncina e si avvicinò a Sora che stava seduta poco distante
Le mise una mano sulla spalla e
sorridendole: “Sora, vai tu se vuoi. Credo che Tai sarebbe molto contento
sapendo che gli sei stata accanto”
Sora fissò la SY:
“Veramente…credo che sia meglio che ci vada Kari o lei”
SY: “Kari non può” e Sora notò
che lei e Tk dormivano abbracciati sulle poltroncine di fronte a lei “ed io
voglio che vada tu. Quindi…”
Sora: “Grazie mille Signora
Yagami” ed entrò in Rianimazione seguendo il dottore
Arrivarono davanti alla stanza
101 e prima di andarsene il dottore disse: “Mi raccomando per qualunque
problema chiama le infermiere” “D’accordo dottore”
Sora restò ferma un attimo di
fronte alla porta poi entrò. Tai stava disteso sul letto collegato ad un
respiratore, sulla destra del letto, che produceva l’unico rumore nella stanza
oltre al bip del cuore, alla sinistra. Tai era a torso nudo e si vedevano bene
gli elettrodi per sentire il battito. Era coperto solamente da una leggera
coperta bianca e ai lati del letto c’erano delle protezioni. Vederlo così non
era una bella visione. Sora posizionò la sedia vicino al respiratore e presa la
mano di Tai chiuse gli occhi. Poco dopo si addormentò.
Nella sala d’attesa la mamma non
si dava pace e seduta pensava a suo figlio. Vedere che finalmente Kari dormiva
era un sollievo. Soffriva tanto per suo fratello! Lei invece non riusciva a
chiudere occhio. Verso mezzanotte però la stanchezza prese il sopravvento e
finalmente anche lei cadde in un sonno senza sogni.
Ospedale - 07.30
Nella camera 101 oltre al bip
regolare regnava il silenzio. Sora era ancora addormentata e con la mano di Tai
nella sua. Ad un tratto la mano di Tai iniziò a muoversi. Sora si svegliò
lentamente sentendo quel leggero movimento. Fissò la mano e quando la vide
muoversi di nuovo spostò lo sguardo sul viso di Tai. Lui piano piano aprì gli
occhi. Si guardò un po’ intorno e poi incrociò il viso di Sora. Lei aveva gli
occhi lucidi ma per la prima volta da ore erano lacrime di gioia. Tai cercò di
sorridere ma il tubo che aveva per respirare glielo impedì.
S: “Tai! Non ti sforzare di
sorridere. Vado a chiamare il dottore. Ben svegliato!”
Tai osservò attentamente la
stanza dalle pareti bianche e con una sola finestra alla sua sinistra, e si
accorse di trovarsi in ospedale *ma perkè? Ke mi è successo? Ora ricordo!
Correvo in campo poi mi sono sentito male e sono svenuto. Kissà da quanto è che
sto qui!*
Sora rientrò poco dopo con il
Dottor Kei e due infermiere
DK: “Ciao Tai. Come avrai capito sei in
ospedale a causa di un collasso per uso di anfetamine. Ora ti leviamo il tubo
che ti serve a respirare, sentirai un po’ di dolore ma passa subito” e in quel
momento le due infermiere stubarono Tai che sentì un leggero pizzicorino che
passò subito.
DK: “Ora vado ad avvisare i tuoi
amici che sono di là” e uscì seguito dalle infermiere.
Rimase solo Sora
Tai le sorrise finalmente libero
dal respiratore: “Ciao Sora”
Sora corse verso il letto e
abbracciò Tai piangendo: “Ci hai fatto prendere un colpo Tai. Hai rischiato di
morire per quella roba!!! Il Dottore ci aveva detto che non sapeva se ti
saresti mai svegliato”
Tai sinceramente dispiaciuto:
“Scusa Sora. Non volevo farvi preoccupare”
In quel momento entrarono la
mamma, Kari e Tk. Sora si alzò dal letto e si asciugò alla meglio le lacrime.
SY: “Oh Tai!” e abbracciò suo
figlio
K: “Ciao fratellone”
Tai la guardò male: “E tu non mi
abbracci?”
Kari abbracciandolo disse: “Non
ci fare mai più uno scherzo del genere!”
Tai: “Promesso! Ciao Tk”
T:
“Ciao Tai. Vado a chiamare gli altri. Sono tutti in pensiero per te!”
e uscì
Tai: “Sorellina che ci fa lui
qui? Vi siete messi insieme finalmente?”
Kari arrossì: “No!!! E’ solo che
avevo bisogno di un amico…”
SoraeTai: “Seeeee amico”
Kari: “Perkè non chiedi a Sora
come mai è qui?”
Tai e Kari guardavano sora
leggermente impacciata: “Sono qui perché voglio bene a Tai ed è il mio migliore
amico”
Kari: “Seeeee migliore amico”
Tai: “Anke io ti voglio bene
Sora e sono molto contento che sei qui”
SY: “Per quanto ti vuole bene ha
anche passato la notte nella tua camera”
T: “Grazie”
S: “Non c’è di che Tai”
La mattinata passò con la visita
degli amici. Sora andò a casa a cambiarsi ma a mezzogiorno era di nuovo
all’ospedale. Rimase solo lei. Gli altri tornarono a casa e l’ultima fu Kari
dopo aver salutato suo fratello. Tai sarebbe stato dimesso l’indomani.
Ospedale - 15.00
Oliver, Rei ed Heric entrarono
nella stanza di Tai. Sora li guardò riconoscendoli come compagni di squadra di
Tai. A Tai venne un colpo. Sapeva che i suoi amici e la madre sapevano ma
volevano anche sapere chi era stato e Tai non voleva mettere in pericolo la
vita degli altri. Aveva sentito che un ragazzo era stato picchiato da quel
gruppo perkè aveva deciso di denuciarli ed ora era in coma da un mese. Non
voleva che qualcuno dei suoi amici facesse la stessa fine.
O: “Ciao Capitano! Come và?”
T: “Bene, grazie di essere
venuti ragazzi”
R: “Chi è questa bella ragazza?
La tua fidanzata?”
T*magari!*: “E’ Sora, la mia
migliore amica”
O: “Ciao, io sono Oliver e
questi Rei ed Heric”
S: “Piacere ragazzi”
R: “Piacere nostro”
H: “Tai ora noi andiamo. Non
scordarti le tre regole!”
T: “Ciao ragazzi!”
Appena se ne furono andati S:
“Che regole?”
T: “Niente Sora, non farci
caso!”
Una settimana dopo - Casa Yagami
Tai stava in camera a leggere un
fumetto. Kari rientrò poco dopo. Nessuno aveva più toccato il tasto doping
perkè ogni volta che si provava a parlare Tai si alterava e cambiava discorso.
K: “Ciao fratellino come và?”
T: “Bene grazie. Tu invece dove
sei stata?”
K: “A casa di Tk per una
ricerca. Ho saputo che lunedì prossimo ricominci il calcio. Che ti ha detto
l’allenatore?”
T: “Mi ha detto che se succede
un’altra volta sono fuori della squadra e se sapevo di altri. Gli ho detto di
no”
Kari si fece seria: “Tai è stato
qualcuno della squadra a darti l’anfetamine vero?”
T: “Non sono affari tuoi Kari!”
K: “Ok, non ti scaldare! Secondo
me dovresti denunciarli. A te è andata bene ma se qualcun altro muore?”
Tai urlando: “HO DETTO CHE NON
SONO AFFARI TUOI KARI!”
Kari urlando e piangendo essendo
rimasta male perkè suo fratello non l’aveva mai trattata così: “SI CHE SONO
AFFARI MIEI! TI VOGLIO BENE E MI PREOCCUPO PER TE! SEI UNO STUPIDO!”
Kari cercò di scappare ma Tai la
fermo per un braccio e dopo aver visto le lacrime sul suo volto uscì lui di
casa sbattendo la porta. Kari invece si buttò sul letto.
Il parco era formato da una via
centrale in ciottoli con panchine ed alberi a lato. Appena l’entrata sulla
sinistra si trovavano dei giochi per bambini e sulla destra una fontanella con
dentro dei pesci rossi. La via centrale verso la metà del parco formava due
strade. Una a destra e una a sinistra ed in mezzo ad esse dei cespugli fioriti.
Seguendo la prima strada si arrivava in un posto con un po’ di privacy. C’erano
molte panchine, anche con tavoli ed un bel pratino. Questo era il luogo
frequentato da chi voleva stare in dolce compagnia. L’altra invece portava ad
un piccolo laghetto. Il laghetto era attraversato da un ponticello in legno.
All’inizio e alla fine di questo si trovavano 4 piccoli cespugli fioriti, due e
due. Questo luogo era frequentato da chi voleva stare un po’ da solo e in pace.
Infatti il lago dava molta tranquillità, a differenza della parte iniziale. Tai
camminava per il parco e si dirigeva proprio in ques’ultimo luogo. *Sono uno
stupido! Da quando devo coprire chi mi ha dato la roba tratto male tutti. Ma ke
mi è preso con Kari? Mi sento uno schifo! Non l’aveva mai trattata così. Oggi
ho anche litigato con Matt per lo stesso motivo! Non posso dire che è qualcuno
della squadra altrimenti si mettono ad indagare e se Oliver li scopre sono
guai. Ormai non mi merito più degli amici come loro. Gli voglio bene ma se
resto con loro devo mentire e se dico la verità li metto in pericolo. Devo allontanarmi…*
In quel momento Tai vide Oliver ed il suo gruppo su di una panchina vicino al
lago. Li aveva visti sempre lì ogni volta che veniva al parco da solo o con gli
altri. Piano piano aveva capito che quello era il loro punto di ritrovo come
Tai e gli altri avevano un tavolo dall’altra sponda.
O: “Ciao Tai”
T: “Ciao ragazzi”
R: “Ehi capitano che hai fatto?”
T: “Ho litigato con mi sorella a
causa dell’anfetamine”
Oliver preoccupato: “Non le hai
detto niente vero?”
T: “Certo che no! E’ solo che
ormai tutti i miei amici vogliono sapere chi è stato ed io non voglio
dirglielo. Devo allontarli”
Oliver colse la palla al balzo:
“Ti và di entrare nel nostro gruppo? Naturalmente dovrai chiudere tutti i
contatti con gli altri e non raccontare a nessuno quello che facciamo”
T: “OK” *spero di aver fatto la
scelta giusta. Amici vi voglio bene*
Passò un mese da quel giorno. Il
giorno dopo alla decisione di far parte del gruppo di Oliver Tai litigò con
tutti alla pausa pranzo.(nda: visto che non ho mai descritto il luogo lo faccio
ora) La loro pausa pranzo la passavano in una specie di mini giardino
appartato. Lì infatti potevano parlare di tutto e anche dei digimon. Il
giardino si trovava dietro all’edificio del liceo. Era molto grazioso con
parecchi fiori e cespugli. I digiprescelti come solito erano messi a cerchio.
inizio ricordo***Stavano
parlando del più e del meno ma Tai non interveniva mai in nessuna
conversazione. Kari non lo guardava neanche e lui ci stava male.
M: “Ehi amico tutto bene?”
Tai gridò: “NO CHE NON VA’ BENE!
VOI MI STATE SEMPRE ADDOSSO A CHIEDERMI CHI E’ STATO MA NON E’ STATO NESSUNO.
SONO STATO DA SOLO! MI SONO INTERESSATO E SCOPERTO UN GIRO HO PRESO
L’ANFETAMINE D’ACCORDO? E POI OGNI DUE SECONDI MI CHIEDETE SE STO BENE…MICA
SONO FATTO DI CRISTALLO! ANDATE AL DIAVOLO TUTTI QUANTI!!!” e girate le spalle
se ne andò lasciando tutti sbigottiti
S: “Ma quello era Tai?”
M: “Non posso credere che sia
diventato così. Ma che gli abbiamo fatto?”
Naturalmente ad attendere Tai
alla fontana c’erano i nuovi amici
O: “Benvenuto tra noi Tai. Non
te ne pentirai”
T: “Grazie ragazzi” *speriamo
che abbiano creduto alla scenata. Addio ragazzi* fine ricordo***
2 Dicembre - Pausa pranzo
Da quando Tai se n’era andato
tutti avevano cercato di parlargli ma lui non li voleva neanche stare a
sentire. Avevano notato che aveva un nuovo gruppo di amici che giocavano nella
Hookai. Chi soffriva più della separazione erano Sora, Matt e Kari.
S: “Non mi sembra vero che da un
mese Tai non è più con noi”
M: “Già. Non mi sarei mai aspettato
un torto così da Tai. Noi cercavamo solo di aiutarlo e lui...”
K: “Ti prego Matt non parliamone
più. Ha fatto la sua scelta giusta o sbagliata che sia. Dimentichiamolo!”
In casa per Kari era come non
avere un fratello perkè Tai non c’era mai. Stava fuori tutto il giorno e quando
di notte rientrava lei già dormiva e la mattina si svegliava molto prima di
lei. Quindi non si incontravano mai. L’altra sera poi i suoi avevano litigato
***P: “Cara dobbiamo controllare
di più Tai. Hai visto come ci risponde? E poi non è mai a casa!”
M: “Caro cerca di capire. Esce
da un momento difficile, il litigio con la sorella, il collasso…”
P: “E’ da un mese che dici così!
Basta difenderlo!!! Tai ha bisogno di una lezione…la prossima volta che
risponde male le prende!”
M: “Non dire così per piacere!”
P: “Si invece. E tu non provare
a fermarmi o le prendi anche te!” ***
Nonostante tutto, e anke se
dimostrava il contrario davanti agli amici, non riusciva ad odiare Tai. Era
sempre suo fratello. Con Tk era l’unico con cui era lei stessa. Lui le stava
sempre accanto. Quanto lo amava!!!
Parco, panchina vicino al lago -
15.30
O: “Bene ragazzi ricordate il
piano?”
R: “Si”
H: “Allora entriamo nel negozio,
io prendo le birre, Rei prende le patatine, Genzo il cioccolato, Ash e Tai le
sigarette e tu i soldi”
O: “Dobbiamo spaventarlo quel
vecchio bacucco. Fin da quando era piccolo mi ha sempre odiato e mi trattava
male…ora i ruoli si invertono”
R: “E come fai a spaventarlo?”
O: “Con questo!” e tirò fuori un
coltello
T: “Oliver…non mi sembra il modo
adatto! Avevamo detto che era un passatempo rubare qualcosa ma tu vuoi
uccidere!”
O: “Tai non essere stupido!
Faccio solo finta…non lo tocco minimamente! Andiamo” e si avviarono verso il
negozio
Negozio del sig.Hagami - 16.00
Il negozio faceva angolo sotto a
un palazzo di 3 piani. All’interno era diviso da diversi scaffali in corsie.
Alla fine di tutte le corsie c’era un grande reparto congelatore con gelati,
bibite e cose surgelati. Il reparto tabacchi si trovava dietro al bancone,
quindi dietro alla cassa. Prima di entrare i 6 ragazzi calarono i
passamontagna. Appena entrati Oliver posizionò il coltello sotto la gola del
proprietario: “Ora da bravo mi dà tutti i soldi!” il sig.Hagami obbediva
mettendo i soldi in una borsa nera. Poi la tragedia accadde in un attimo Genzo:
“Oliver? Prendo anche questi?” disse indicando il reparto gelati.
Oliver si voltò e in quella
frazione di secondo il sig.Hagami si mosse per provare a pigiare il pulsante
dell’allarme. Ma non ci riuscì. Oliver si accorse di quello che aveva in mente
e lo accoltellò alla gola. I ragazzi si voltarono verso Oliver mentre il
sig.Hagami cadeva a terra. Oliver si rimise il coltello in tasca: “Ragazzi
dobbiamo filare. Ora! L’ho ucciso!”
Genzo, Rei ed Heric raggiunsero
in due secondi Oliver che nel frattempo aveva preso i soldi. Ash e Tai
rimanevano fermi vicino al cadavere. Ash si sbloccò e corse fuori insieme agli
altri ma Tai no. Oliver rientrò e lo trascino fuori per un braccio: “Muoviti
deficiente! Vuoi farci scoprire?” ma non si accorse che a Tai si staccò un
bracciale di oro bianco
Tai rientrò in casa scosso al
massimo. Aveva lasciato gli altri al parco divertirsi con la roba rubata ma lui
si sentiva male solo a pensare che per prendere quelle cose era stato ucciso un
uomo. E la cosa che lo disgustava di più era che ad Oliver non faceva né caldo
né freddo. Quella sera al notiziario diedero la notizia: “Ucciso il sig.Hagami
proprietario di una tabaccheria. Si pensa che l’assassino non era solo. Per ora
la polizia brancola nel buio ma grazie alle iniziali T e Y trovate su un
bracciale d’oro bianco forse si potrà risalire ad uno dei ladri” Tai si sentì
mancare. Guardò il braccio e vide che gli mancava il bracciale descritto alla
tv. Gli arrivò un sms: “Al parco riunione speciale. Solita panchina. Subito!
Oliver”
Tai uscì di casa ignaro di cosa
lo aspettava. Arrivò al parco ma alla solita panchina non c’era nessuno. T:
“Amici?”
I chiamati uscirono da dei
cespugli armati di bastoni e di spranghe di ferro.
Tai *questa è la mia fine* “Che
ho fatto di male?”
O: “E lo chiedi pure? Hai
lasciato una traccia e così non si fa! Ti meriti una lezione!” e detto questo
Heric e Genzo presero per i bracci Tai bloccandolo. Oliver mostro un coltello,
lo stesso con cui aveva ucciso il pomeriggio ma ripulito: “Vedi questo Tai? Se
proverai anche solo a dire A…sei morto!” Rimise il coltello in tasca e sferrò
il primo pugno che fece sentire a Tai il sapore ferroso del sangue in bocca. Il
secondo arrivò da Rei, molto più forte del primo che gli spaccò un labbro. Il
terzo ed ultimo da Genzo che gli spaccò un soppracciglio.
O: “Lasciatelo” Tai cadde
carponi a terra e a quel punto fu preso a calci, bastonate e sprangate dai suoi
amici. Lo lasciarono tramortito e sanguinante sul selciato. O: “Addio Tai. E’
stato un piacere” e gli sferrò un ultimo calcio sullo stomaco
Tai a terra gemendo*Oh mio Dio!
Credo che mi sono rotto una costola…dal dolore non riesco a respirare! Che
stupido sono stato a fidarmi di loro! Ora che faccio? Sono rimasto solo* si
alzò deciso ad andare da una persona che sapeva in casa da sola a quest’ora
perkè di venerdì i suoi genitori facevano la notte
Continua…