Anime & Manga > Sam, ragazzo del West
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Autore: Silen    04/11/2009    3 recensioni
Il paradiso esiste davvero, oppure è soltanto un miraggio nel deserto?
Un giovane pistolero dagli occhi di ghiaccio lo scoprirà durante il cammino per ritrovare suo padre e se stesso.
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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SAM FanFic

Quella domenica, alla pensione di Meredith Holloway c’era un ospite a pranzo; a dirla tutta, padre Simmons era il primo abitante di Paradise che fosse entrato in casa sua dal tempo della dipartita di Harrison Sullivan. La donna era stata messa al corrente della delicata questione da Sam, ma alla fine lasciò che i due uomini – o quasi – ne discutessero da soli in soggiorno, ritirandosi in cucina con la scusa di rassettare.

In apparenza, il biglietto che padre Simmons gli consegnò conteneva davvero soltanto un nome e un indirizzo di Phoenix; tuttavia, il pistolero conosceva perfettamente il modo per far apparire sul retro il vero messaggio, vergato con una sorta di inchiostro invisibile a base di succo di limone. Il pastore, a tavola, aveva ‘involontariamente’ ma opportunamente schizzato la busta in cui era stato infilato proprio per permettergli di intendere l’espediente utilizzato; mentre il preciso riferimento biblico alla crocefissione di Gesù funse da metafora per riferire che il monile d’argento di Emilio sarebbe stato al più presto consegnato a Yaotl, che poi avrebbe atteso, ignara, il giorno stabilito per incontrare non suo padre ma il giovane. Tali precauzioni si erano rese necessarie per salvaguardare l’incolumità dei Santiago ed anche dello stesso religioso.

Più tardi, nella sua stanza e al sicuro da sguardi indiscreti, Sam affumicò il biglietto accostandolo alla fiamma di una candela, lo lesse, poi lasciò che la carta bruciasse e conservasse il suo segreto nella cenere, cosicché nessun altro avrebbe potuto farlo. Nemmeno Meredith avrebbe dovuto: certo, lei sapeva badare a se stessa, però lui voleva comunque proteggerla da eventuali rappresaglie di Sacks. Non solo il bastardo pareva avere sempre occhi e orecchie ovunque, a Paradise, ma era evidente che riuscisse ancora ad incutere parecchio timore nella sua ex-donnina.

Era capitato, infatti, che Billy Ray si fosse – per sbaglio, ovviamente – appropriato di una partita di merce destinata invece alla pensione. Ma sebbene la donna non avesse mostrato l’intenzione di farsela restituire, Sam si era ugualmente premurato di andare a persuaderlo di persona – con le buone maniere, ovviamente – intenzionato a fargli capire che altrimenti avrebbe dovuto discuterne con la sua amica Colt.

William Raymond Sacks era fondamentalmente un borioso prepotente, che però non si esponeva mai in prima persona, ma gestiva la sua discutibile autorità in modo violento soltanto attraverso i fedeli scagnozzi. E a dispetto del suo essere un infido serpente a sonagli, lui manteneva sempre quell’aspetto distinto che i lineamenti regolari del viso, incorniciati dal biondo della lunga capigliatura sempre perfettamente pulita e pettinata, facevano sembrare quasi angelico.

Tuttavia questa volta perse il controllo: era stato apertamente sbeffeggiato, e davanti ad un buon numero di clienti abituali, da uno sbarbatello, per di più muso giallo; poco importava che anche in Arizona tutti avessero sentito le voci che giravano sulla mira infallibile e la rapidità degna di un lampo del “ragazzo pistolero” nei duelli, il bastardo era comunque un valido tiratore che finora non aveva avuto eguali.

Sam non aveva reagito alle sue provocazioni tirando fuori il ferro; al contrario, se ne stava lì, tranquillamente, in piedi a braccia conserte di fronte a lui, con un’espressione determinata in viso. E non si era scostato di un pollice nemmeno quando l’uomo aveva scaraventato via una seggiola con un calcio per pararsi davanti minaccioso.

Quando Billy Ray lo prese per il colletto della camicia, il ragazzo reagì afferrandogli un polso e torcendogli il braccio dietro la schiena, suscitando qualche sghignazzo sparso nel saloon. Il suo onore era stato affrontato, così il maledetto, liberatosi in fretta dalla stretta, estrasse una grossa lama che puntò alla gola del moccioso, che nel frattempo era stato affiancato dai due cani da guardia. Tre contro uno: era tipico dei farabutti; il paragone con i fratelli Wingate fu automatico per il giovane pistolero, ma si disse che quantomeno poteva portarne uno con sé nella tomba.

Il pericoloso confronto fu interrotto dal provvidenziale ingresso dello Sceriffo Stoker, che da buon vecchio segugio aveva fiutato qualcosa, o più probabilmente era stato avvertito. All’istante, il coltellaccio scomparve dalla mano di Sacks, che con il suo tipico fare mellifluo spiegò di un banale malinteso ormai risolto, raccontando che la diligenza aveva consegnato per errore la fornitura di merce di Miss Holloway a River Hills, e soltanto grazie al suo personale interessamento era stata ritrovata. E che, magnanimamente, scusava persino il pivello di averlo accusato.

Sam era sconcertato, perché tutto era così palesemente fasullo; ma si rendeva conto che senza alcuna prova nemmeno l’uomo di legge poteva intervenire, e perlomeno lui era riuscito nell’intento di aiutare Meredith. Poi, mentre le attività del Paradise Sacks riprendevano come se nulla fosse accaduto, e alla fine tutto sembrò dissolversi in una bolla di sapone, il ragazzo fu trascinato quasi di peso fuori dal saloon dallo sceriffo, che si raccomandò ancora di non mettersi di nuovo nei guai con la legge, e gli promise che d’ora in poi lo avrebbe tenuto personalmente d’occhio.

Gli abitanti della cittadina avevano tirato il proverbiale sospiro di sollievo, perché quel giorno non era avvenuto lo scontro a fuoco che prima o poi sarebbe diventato davvero inevitabile; ma ormai anche in paradiso si cominciava a respirare un’aria sempre più tesa e rovente, perché, dopo quel primo contrasto, nessuno dei due avversari sarebbe stato disposto a cedere per primo.

Il giovane cow-boy si diresse alla stalla, sellò Blanca è andò a cavalcare nel deserto; aveva bisogno di scaricare la tensione, ma anche di commiserarsi un po', perché in quell’occasione realizzò di non essere affatto cambiato: Sam il pistolero era ancora lì, pronto per uscir fuori e agire come un bandito. Non sarebbe mai cambiato del tutto.

Tornò in città che ormai il sole era tramontato; stette qualche secondo immobile sugli scalini della veranda con il cappello in mano, e quando ormai aveva deciso di entrare dal retro, l’uscio della pensione si aprì. Miss Holloway, in vestaglia e cuffietta da notte, si scostò dal vano della porta per farlo passare; Sam era ritornato lo stesso viandante che tempo prima si era presentato da lei per una stanza: sudicio e dall’aria incattivita.

– Avresti potuto avvertire… La cena si è ormai freddata. – Il ragazzo passò una mano stanca tra i capelli – Forse è meglio che me ne vada, Miss. – La donna lo fissò per un lungo istante – Bene, cow-boy: e così hai deciso di arrenderti… – Lui fece per replicare qualcosa, ma lei lo prevenne – Va' a mangiare, sarai affamato, – lo esortò dolcemente, – ne parliamo dopo… E sempre se ne hai voglia. –

Il silenzio, durante quel bizzarro pasto consumato ad un’ora improbabile, fu interrotto soltanto dal pendolo del soggiorno che scandiva il passare del tempo. Stranamente, Meredith non sembrava corrucciata come al solito; quando lui incrociò il suo sguardo, notò che invece era tranquilla, quasi serena.

Alla fine, esasperato, il ragazzo sbottò – È inutile, io ci ho provato, ma evidentemente questo è il mio destino! – Lei si limitò a scoccargli una di quelle occhiate indecifrabili.

Lui socchiuse le palpebre e proseguì – Mentre ero di fronte a Sacks, oggi, ho di nuovo avuto gli stessi pensieri e provato le medesime sensazioni di un tempo: quelli come me non sono capaci di far altro che… –

Si interruppe, perché la donna si alzò, togliendogli il piatto vuoto da davanti, per poi sparire in dispensa e tornare con una bottiglia impolverata in mano.

– Lo conservavo per le occasioni speciali, e credo proprio che questa lo sia … – sorrise leggermente posandola sul tavolo, – Io sono un po' stanca, Sam, e credo che anche tu abbia bisogno di farti una bella dormita… – indicò eloquentemente il suo “omaggio”.

Il giovane era piuttosto confuso: prima lo invitava a sfogarsi, poi invece gli suggeriva di dimenticare tutto ubriacandosi? Non avrebbe mai capito le donne…

Infatti, lei lo stupì per l’ennesima volta, appoggiando con fare materno una mano sul suo capo. – Lo sai che il passato non si può cambiare, rimane sempre dentro di te, ma l’esperienza serve per vivere il presente, mentre il futuro è qualcosa che puoi creare proprio tu. – Lui annuì, forse stava cominciando ad afferrare il senso delle sue parole.

Miss Holloway si strinse meglio nella vestaglia e si accinse a salire di sopra; esitò un attimo, poi si voltò verso il ragazzo – Puoi fartela fuori anche tutta, – indicò di nuovo la bottiglia, – tanto io ne ho una di scorta nel comodino… – gli fece l’occhiolino e se ne andò, mentre Sam dovette soffocare una risata spontanea e liberatoria.

Il mattino dopo il giovane cow-boy si svegliò con un furioso mal di testa, ma almeno nessun fantasma del passato era venuto a tormentare i suoi sogni come al solito. Se l’alcool lo aveva aiutato ottenebrando la mente, la luce del sole gli schiarì del tutto i pensieri: era vero, aveva agito d’impulso e si era comportato di nuovo da bandito, ma questa volta era riuscito a gestire la situazione senza ammazzare nessuno.

Anche se piccolo, era pur sempre un cambiamento; Sam il pistolero non sarebbe mai sparito del tutto, ma lui d’ora in poi lo avrebbe ‘tirato fuori’ soltanto per aiutare chi si trovava in difficoltà, come Miss Holloway, che la sera prima non lo aveva ringraziato a parole ma con un gesto che valeva molto di più. Sbirciando da dietro la tendina della finestra della cucina, la vide intenta a redarguire gli uomini che scaricavano le merci dalla diligenza; poi si accorse che in tavola, al posto del consueto bicchiere di latte, la donna gli aveva fatto trovare un bricco di caffè caldo, e sorrise.

Durante il lavoro quotidiano alla stalla, Sam mise un po' d’ordine nelle sue priorità; sebbene ultimamente fosse riuscito a tirare su qualche dollaro extra, unendosi agli operai assunti dai coniugi Bell per ampliare la veranda del loro ristorante, realizzò che non sarebbe mai stato in grado di mettere insieme la somma richiesta da Billy Ray per la ragazza; perlomeno non in tempi brevi. Ma se avesse atteso ancora, c’era il rischio che arrivasse il tipico damerino benvestito dalla città che l’avrebbe comprata per sé.

Da quando aveva preso a cuore la sorte dei Santiago, il suo cosiddetto piano era stato piuttosto confuso e incerto; all’inizio aveva anche considerato l’idea di aiutare Pepita a fuggire, perché ancora non conosceva Emilio, mentre ora lo rispettava, inoltre, sapeva quanto padre e figlia fossero legati.

Quindi il giovane decise di mettere a frutto l’esperienza, anche se essa proveniva da quel passato che finora aveva cercato soltanto di dimenticare; l’importante, proprio come aveva detto Meredith qualche sera prima, era come veniva utilizzata.

Sacks piegava la legge a suo uso e consumo, ma lui non poteva affrontarlo di nuovo direttamente a causa dello Sceriffo Stoker, che gli stava col fiato sul collo; però era sempre possibile giocare secondo le sue regole. Calcolò che ormai era riuscito ad accumulare una somma di denaro sufficiente con cui lanciare all’uomo una sfida a poker, vincerla, e così riscattare il premio in palio, Pepita; dopodiché, i conti sarebbero stati definitivamente regolati sotto il sole di mezzogiorno, come era usanza nel Far-West. Bastava soltanto attendere il momento giusto.

Nel frattempo, però, il momento dell’incontro con Yaotl si avvicinava, e Sam dovette, con molta pazienza, sforzarsi di continuare la vita di tutti i giorni senza tradirsi con nessuno. Era essenziale non farsi scoprire dal bastardo per un motivo molto semplice: avrebbe potuto decidere di allontanarla dalla città vendendola a qualcuno dei suoi loschi compari, o magari ad un altro bordello.

Il ragazzo era certo che padre Simmons non avrebbe mai messo volontariamente in pericolo i Santiago, nemmeno se costretto con la forza, perché aveva dalla sua parte la forte fede in Dio. Ad ogni modo, una delle cosiddette regole non scritte di Paradise riguardava proprio l’immunità di cui il pastore godeva, e analogamente la sua chiesa era davvero considerata un luogo sacro da non profanare col sangue. C’era pertanto una specie di tacito accordo, che comportava il non immischiarsi nei reciproci affari, spirituali e non, di ciascuno, rispettato anche dal serpente a sonagli.

Meredith, invece, rappresentava ancora un’incognita, dato che con lui non aveva più toccato l’argomento “Pepita”, ma forse solo perché anche lei riteneva più saggio non sapere, e non rischiare quindi di essere coinvolta in qualche ricatto.

* * *

Mentre veniva sellata, la cavalla sbuffava nervosa, scuotendo la criniera candida come se volesse scacciare il tormento delle mosche, o forse perché riusciva ad avvertire l’inquietudine del suo cow-boy. Smosse con gli zoccoli la paglia sul pavimento della stalla e nitrì mordendo il freno appena messo.

– Su… buona, Blanca…! – mormorò Sam all’orecchio teso, – Che ora andiamo! – poi controllò di avere abbastanza munizioni di scorta per fucile e revolver, perché nel deserto avrebbe potuto trovarsi a doverli usare.

Il luogo dell’appuntamento era nei pressi di una grotta naturale che nella stagione delle piogge rimaneva dietro una piccola cascata, mentre ora, col torrente in secca, era perfettamente individuabile. Lui avrebbe impiegato poco più di dieci minuti, al galoppo, e considerò che lei sarebbe giunta in più tempo, sicuramente a piedi sotto il sole cocente. Domandandosi quale pretesto avrebbe dovuto inventare con il suo padrone per allontanarsi dal saloon senza destare sospetti, diede un leggero colpo di sprone ai fianchi della sua cavalla.

Finalmente arrivò a destinazione: le indicazioni del religioso erano state precise. Legò Blanca poco distante, nascosta da uno spuntone di roccia, imbracciò il Winchester ed entrò nell’anfratto ad aspettare. L’attesa fu relativamente breve, anche se al pistolero parve infinita; udì un leggero scalpiccio, poi una voce nota chiamò – Papito… –

Il giovane inspirò profondamente ed emerse dall’ombra. La ragazza si immobilizzò all’istante, e non fece il minimo tentativo di fuggire, anche perché era perfettamente consapevole di non poter competere, né in forza, né in velocità, con un uomo; lo fissò, invece, con le iridi nere che scintillavano di rabbia a stento controllata.

– Cosa hai fatto a mio padre, maledetto?! – Sam appoggiò la carabina a terra, slacciò il cinturone e depositò lentamente anche la pistola. – Emilio sta bene, e, come puoi vedere, – indicò le armi e alzò le mani, – non voglio farti del male… –

– Dov’è mio padre?! – sbottò lei senza abbassare lo sguardo in fiamme, – Perché non è qui? Padre Simmons… – si interruppe, rendendosi conto di essersi tradita. – Va tutto bene, – cercò di tranquillizzarla lui, – è stato proprio il pastore a dirmi come e dove poterti incontrare. – Ma Yaotl non parve sollevata, anzi, si irritò ancora di più e inveì bellicosa – Voglio sapere cosa è successo a mio padre! –

– A dimostrazione che è sano e salvo, mi ha raccomandato di riferirti che il crocefisso d’argento che porti al collo apparteneva a tua nonna… – La ragazza sbuffò – Questa è una cosa che sanno anche le pietre! – Il ragazzo le fece cenno di tacere con un dito, e proseguì – …Isabella… – ma lei lo interruppe di nuovo, – E una qualsiasi delle ragazze del saloon avrebbe potuto dirti il suo nome! –

Il giovane cow-boy si sforzò di non perdere la pazienza e le intimò ancora una volta il silenzio con una nera occhiata di ghiaccio. – La prima volta che lei ti vide, tu stavi strillando a pieni polmoni, perché eri affamata… – poi fece una breve pausa in cui la messicana inarcò leggermente un sopracciglio e serrò le labbra, – Una delle sorelle di tuo padre, Mariana, – sottolineò il dettaglio del nome, – da poco madre anche lei, ti diede il latte, e tu alla fine ti addormentasti tranquillamente. – Osservò l’espressione del suo viso, che cominciava a distendersi, e concluse – Isabella ti prese in braccio, notando che avevi le guance rosate, e decise che ti avrebbe ribattezzato Rosana: però, soltanto tua nonna ti ha sempre chiamato così. –

I due rimasero in silenzio per qualche minuto, e Yaotl sospirò – Questo significa che davvero hai parlato con papito… – poi una nuova ondata di collera la colse, – Ma chi mi assicura che non gli hai estorto queste informazioni con la forza?! –

Sam stava incominciando ad irritarsi sul serio; non si era aspettato le braccia al collo, d’accordo, ma nemmeno tutta quell’ostilità aggressiva e del tutto immotivata contro cui combattere. – Lascio a te la scelta: se decidi di credermi, ti siedi lì, buona, – indicò un masso, – e mi ascolti; altrimenti, puoi farmi secco! – la sfidò, inclinando la testa di lato verso i ferri che giacevano inerti al suolo.

Lei, però, fu inaspettatamente rapida ad agguantare la Colt per poi puntargliela contro, mentre lui ammise fra sé, incredulo, che aveva erroneamente calcolato di riuscire ad afferrarla per costringerla alla calma; lui allargò le braccia, comunque sicuro della sua sorte: era evidente che lei non sapesse maneggiare un revolver, dato che continuava a dirigere la canna ma non aveva armato il cane. O perlomeno non ancora, si disse augurandosi di non doverlo scoprire; ma decise di rischiare ugualmente la pelle.

Un altro lungo silenzio, in cui il nero petrolio che ribolliva negli occhi di Yaotl si placò, scontrandosi con il buio glaciale dello sguardo di Sam, e alla fine la pistola fu di nuovo posata a terra. La ragazza non si mise seduta come ordinatole, ma incrociò le braccia al petto, non proprio del tutto arresa ma comunque un po' più propensa all’ascolto.

– Visto che non mi hai ancora risposto, provo a cambiare domanda: perché mio padre avrebbe voluto che ci incontrassimo? – Il ragazzo schiarì la voce e cominciò d’un fiato – Stavo tentando di mettere via il denaro per riscattare la tua… – si bloccò, incerto, cercando di trovare il termine più appropriato, – …e fare in modo che tu non debba più lavorare al saloon! – annuì, soddisfatto della scelta, – E tuo padre è d’accordo! – concluse con tono di voce piuttosto compiaciuto, aspettandosi, così, di veder apparire finalmente il sollievo sul volto finora diffidente di Pepita.

Ma doveva aver evidentemente di nuovo sbagliato i suoi calcoli, perché la messicana si limitò a scuotere la testa con l’aria grave di chi ha appena ricevuto la notizia di una condanna a morte, mentre anche un minimo gesto di gratitudine, o quantomeno riconoscenza, adesso sarebbe stato davvero apprezzato. O forse, più semplicemente, Sam non aveva fatto i conti con la sua totale inesperienza nel trattare le “donne” che non fossero equine, bambine, signore, oppure donnine.

– E così, tu mi avresti fatto scarpinare fin qui, solo per comunicarmelo? – lo canzonò Yaotl, – Non sarebbe stato più comodo andare direttamente in camera da letto? – Lui schiuse le labbra, ma senza sapere proprio cosa risponderle, perché le sue parole erano state completamente fraintese. Lei lo scrutò intensamente ancora per qualche istante, con espressione ironica, godendo della sua piccola vittoria verbale, poi tornò seria. – Facciamo che io ora prendo per buono quello che hai appena detto, ma non credi che manchi qualche pezzo alla tua storiella del buon samaritano? –

– Se soltanto tu mi avessi lasciato parlare fin dall’inizio, invece di aggredirmi senza motivo…! – sbottò lui con eccessiva veemenza, che la fece arretrare di un passo; poi realizzò che lei aveva invece tutti i motivi per non fidarsi: si trovava da sola in mezzo al deserto insieme ad uno sconosciuto. Sospirò e alzò di nuovo le mani, poi sedette stancamente sul masso per raccogliere le idee, e diede una fugace occhiata alle ombre per terra per calcolare l’ora; dovevano sbrigarsi ad arrivare al dunque, altrimenti le avrebbe fatto correre il serio pericolo di essere scoperta da Sacks, se avesse tardato a ritornare a Paradise, e tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani.

– Ascolta, è chiaro che non ti fidi, e lo capisco, credimi… – la vide annuire, – Ti chiedo quindi di darmi almeno il beneficio del dubbio; quando sarai in città, va' a chiedere di me a padre Simmons. – Percepì che, nonostante la palese animosità verso di lui, in lei si era comunque schiuso un minimo spiraglio di apertura, poiché la ragazza assentì di nuovo, silenziosamente; allora le propose – Dopodiché, se deciderai di accettare il mio aiuto, dovrai essere proprio tu a venire a cercarmi. –

– Bueno! – Yaotl si avvicinò e si chinò per riuscire a guardare meglio il ragazzo, dritto negli occhi, – E se invece poi io decidessi di non farlo…? –

– Ti prometto sul mio onore che mi dimenticherò di questo posto, conserverò fin nella tomba quello che so della tua famiglia e non interferirò più nel tuo destino, qualunque tu vorrai che sia! – declamò solennemente Sam.

– Esta bien – si limitò a rispondere, – Ora, però, devo andare… – e si voltò lasciandolo lì come un allocco a fissare l’orlo celeste del suo vestito; si arrischiò a seguirla per qualche passo, dopo aver recuperato alla svelta Winchester e cinturone, e la osservò mentre montava in groppa ad un asinello per poi allontanarsi.

Allora decise che avrebbe aspettato ancora un po' di tempo prima di rientrare anche lui, prendendo poi un altro sentiero, di modo che nessuno avrebbe potuto insospettirsi nel vederli arrivare insieme o quasi. Portò la cavalla ad abbeverarsi in una pozzetta nei pressi della grotta, mentre al contempo rimuginava, perplesso, sull’esito incerto di quell’incontro tanto atteso, che invece assomigliava più ad uno scontro.

– Tu hai idea di che l’è preso a quella, Blanca? – che gli rispose con un semplice nitrito, – Ed io che credevo che sarebbe stata perlomeno felice, di sapere che qualcuno vuole aiutarla… – Sam era proprio confuso; in effetti, rifletté, Santiago aveva visto giusto nell’ipotizzare la reazione della figlia, così stabilì che alla prima occasione gli avrebbe chiesto consiglio su come fare per rimediare all’approccio evidentemente sbagliato. E che per un pezzo si sarebbe tenuto alla larga dal Paradise Sacks, adeguandosi, quindi, al caratterino orgoglioso di Yaotl.

Però, nel frattempo, c’era anche qualcun altro a cui potersi rivolgere per confidarsi; dopotutto, anche Meredith Holloway era una donna, che un tempo era stata ragazza: lei sarebbe stata sicuramente in grado di sciogliere i suoi dubbi.


Credits e Note:

Ho recuperato il cognome giusto dei tre fratelli banditi, che è Wingate, e corretto il precedente Wesley.

* * *

Un grazie di cuore a kelly per il suo commento così caloroso, è un piacere averti tra i lettori, ed è bello vedere che il piccolo gruppo di fan nostalgici di Sam come me si sta pian piano allargando! Come sempre, i ringraziamenti a chi segue le sue avventure con costanza come Lady Snape e al caro amico nonché mio primo sostenitore MaxT.
Ma al solito, per qualsiasi errore o inesattezza possiate trovare la responsabilità è unicamente della sottoscritta.


Passiamo quindi al cosiddetto “angolo dei personaggi”!
Sono lieta di potervi presentare Emilio Santiago, interpretato da Ricardo Montalban

  
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