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Autore: Yukinon    12/06/2005    2 recensioni
E se una ragazza venuta da un'altro mondo si iscrivesse ad una scuola giapponese... state a vedere! FF scritta MOOOOLTO tempo fa!
Genere: Romantico, Fantasy, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nuova scuola era veramente imponente e ben attrezzata poiché contava su due palestre, due campi da calcio e due da tennis. Ovunque si vedevano studenti intenti a studiare o a recarsi nei propri club pomeridiani.
Narumi era appena atterrata con un volo della Fly Japan e si era ritrovata in un mondo nuovo. Aveva vissuto sempre con la madre che era ambasciatrice giapponese in america, mentre il padre era uno scienziato che lavorava oramai da anni in Russia e a casa non si vedeva che per le occasioni importanti.
In America la ragazza aveva imparato l’arte della ginnastica ritmica ed era diventata anche molto brava a giocare a pallavolo, tanto che aveva ricevuto moltissime richieste da club molto importanti per entrambe le discipline.
Ora la nazionale Juniores giapponese l’aveva richiamata in patria per partecipare alle gare amichevoli che sarebbero svolte in vista dei mondiali di pallavolo.
Narumi aveva accettato anche se non particolarmente entusiasta, in quanto avrebbe dovuto lasciare l’America, sua madre e i suoi amici e ciò le dispiaceva molto.
I responsabili della nazionale l’avevano iscritta al liceo Kensei, che era una delle migliori scuole sia a livello disciplinare che sportivo.
“Vieni Narumi, la preside vuole parlarti” disse l’allenatore della nazionale il signor Fukashi.
“Buongiorno!”
“Buongiorno a te Narumi, io sono la signora Shizuko e sono la preside della scuola. Volevo solo complimentarmi con te per i successi sportivi e scolastici siccome ho potuto vedere che aveva degli ottimi voti ad una scuola difficile come la Cilton di Harfort ed inoltre volevo informarti sulla scuola”.
“La ringrazio signora Shizuko” disse gentilmente la ragazza.
La preside spiegò a Narumi che avrebbe diviso la stanza con un’altra studentessa Aiko Akuro anche lei brava studentessa e ginnasta. La sua classe sarebbe stata la seconda D e il suo professore, il signor Kuwashima.
La ragazza ringraziò e si diresse nel dormitorio femminile, qui appoggiò le valigie si cambiò e si diresse subito verso la palestra dove si allenava la nazionale femminile.
L’allenamento fu sfiancante soprattutto per lei che era appena atterrata e che risentiva del fuso orario. Quando questo finì torno alla sua scuola e decise di recarsi in palestra per continuare a provare le schiacciate in cui non eccelleva particolarmente.
Si cambiò nello spogliatoio e indossò la sua divisa dove oltre al numero, lei era il 4, spiccava la scritta Nippon che la rendeva particolarmente orgogliosa.
Entrò in palestra e iniziò ad allenarsi non accorgendosi che anche un’altra persona aveva avuto la sua stesa idea allenarsi.
Il ragazzo era Keichi Hattori uno dei fuoriclasse della squadra di basket della scuola; frequentava il secondo anno e non amava molto la compagnia tanto che era chiamato da tutti il solitario. Quando vide la ragazza giocare rimase sbalordito dalla sua eleganza e cattiveria quando si scagliava con tutta la sua forza sulla palla.
Ma la sua sorpresa fu ancora più grande quando vide che sulla sua divisa vi era la scritta “Nippon” perché ciò stava a significare che era un’atleta della nazionale.
Decise di rimanere a guardare la ragazza ma lei si accorse che qualcuno la stava spiando, interruppe subito l’allenamento e corse via.
L’allenatore, infatti, le aveva detto di non dire a nessuno che lei era una delle giocatrici della nazionale perché non conoscendola i giornalisti avrebbero iniziato a ficcanasare e ciò avrebbe provocato delle noie alla squadra.
Inoltre suo padre non voleva che giocasse a pallavolo ma che diventasse una scienziata anche lei e lo raggiungesse in Russia per continuare i suoi studi.
Il giorno seguente Narumi indossò la sua divisa e si recò a scuola entrò nella sua classe e con sorpresa scoprì che il ragazzo che l’aveva vista giocare il giorno prima era un suo compagno, ma lui non la riconobbe.
“Ragazzi vi presento Narumi una vostra nuova compagna di classe. E’ arrivata ieri dell’America e spero che siate gentili con lei!”
“Salve a tutti!”
“Bene Narumi puoi prendere posto vicino a Keichi là in fondo. Bene e adesso cominciamo prendete pagina 78…”
Durante l’intervallo iniziavano a girare i pettegolezzi sulla nuova arrivata; c’era chi diceva che fosse stata espulsa dalla sua scuola e che i genitori l’avessero costretta a venire in Giappone oppure c’era chi affermava che fosse una studentessa modella ma asociale. Però due ragazze in particolare erano intente a parlare di lei;“Guarda Mari è arrivata una nuova rivale e ora come farai?” disse una delle ragazze della classe rivolgendosi a una studentessa della sezione C.
“Non ti preoccupare metterò in chiaro subito due o tre cosette con quella lì!”
Din-don la campanella aveva appena suonato che Narumi si precipitava subito fuori dalla classe per andare in palestra dove si allenava la sua nazionale; venne bloccata all’ingresso della scuola da Mari che l’aveva seguita.
“Ciao, io mi chiamo Mari e sono la migliore studentessa della classe nonché capitano della squadra di pallavolo femminile e futura fidanzata di Keichi perciò se farai anche una sola cosa che possa rompere i miei piani o ostacolarmi ti renderò la vita un inferno!” disse duramente la ragazza ma Narumi non l’aveva neppure ascoltata perché era preoccupata di fare tardi così le rispose distrattamente “Si, si ho capito ciao!” poi corse via.
L’allenamento era appena iniziato quando la ragazza arrivò, l’allenatore la aspetto per rendere noto il calendario degli incontri che avrebbero dovuto affrontare.
“Allora ragazze la prima partita la giocheremo qui contro la Russia che come sapete è uno delle più forte nazionali di tutto il mondo dopodiché sarà il turno delle cinesi e delle statiunitensi. Ora renderò noto il nome delle titolari: Narumi Yoshino, Nana Genji, Yuri Tomoe, Hatsuyo Nene, Yayoi Tama e Yuka Yoshi voi giocherete contro la Russia fra due settimane”.
“Si mister”.
Terminato l’allenamento, che fu anche quel giorno durissimo, Narumi e Nana si avviarono nella stessa direzione perché la ragazza abitava in una villetta poco distante dalla scuola.
“Nana prechè non ti sei inscritta anche tu alla mia stessa scuola?”
“Perché avrebbero subito capito che anche tu sei una di noi e ciò ti avrebbe apportato altri guai visto che tuo padre non vuole che tu giochi!”
“Capisco… Oh sono arrivata ci vediamo domani! Ciao Nana!”.
“Ciao a domani!”
Narumi si stava dirigendo verso il dormitorio quando una voce alle sue spalle la fece trasalire: “Ehi come fai a conoscere Nana Genji delle Orient?” chiese quella voce. Quando si voltò vide che era stato quel suo strano compagno di classe il solitario.
“Bhè io… io…” balbettò la ragazza in preda al panico.
“Non importa ma sta attenta a Mari se dovesse scoprire qualcosa su di te che tu tieni nascosto ti rovinerà la vita…Ciao” disse il giovane.
“Aspetta Keichi… Ti ringrazio ma non ti devi preoccupare io non nascondo nulla e solo che Nana non vuole che le si faccia pubblicità.”
“Sarà ma io non ti credo…” disse il ragazzo, poi prese il suo borsone che aveva appoggiato per terra e si diresse in palestra.
Di solito non parlava mai con nessuno ma quella sua “bizzarra” compagna di classe la incuriosiva molto.
-Accidenti mi hanno quasi scoperto!! Se il mister lo venisse a sapere mi sbatterebbe fuori squadra per la paura che papà la faccia licenziare! Maledizione- Narumi era pensierosissima mentre stava riponendo la sua cartella.
Le era sorto nel cuore un odio per quel ragazzo non solo perché era un freezer ambulante senza sentimenti ma anche perché aveva avuto la faccia tosta di sfidarla.
“Ehi che c’è non stai bene?”chiese la sua compagna di stanza.
“No, non ti preoccupare, piuttosto so che tu sei una ginnasta mi piacerebbe molto entrare nella tua squadra!” rispose Narumi.
“non c’è problema domani dopo le lezioni vieni in palestra così il capitano ti farà un provino!”
“Grazie mille!”
Il giorno seguente Mari insospettita dal comportamento di Narumi volle sfidare la ragazza ad una partita di pallavolo a due ma la ragazza rifiutò dicendo di non essere capace di giocare a quel gioco inutile dopodiché si recò in palestra dove diede prova di grande maestria e bravura non solo sulla trave ma anche con i quattro attrezzi della ginnastica ritmica: la clavette, la funicella, la palla e il nastro.
Tutti rimasero sbalorditi mentre eseguiva i suoi esercizi e anche Keichi che passava di lì per andare in palestra ad allenarsi con la squadra di basket rimase letteralmente senza fiato nel vedere il corpo snello e slanciato assumere forme e posizioni difficilissime mentre Narumi eseguiva con maestria ogni genere di mossa dalle più semplici alla spaccata in rotazione che è una tecnica tra le più difficili.
Mari quando vide la sua nuova rivale si infuriò ed escogitò un nuovo trucco per poterla eliminare dalla sua vita.
Terminati i vari club i ragazzi si recarono nella sala delle conferenze per una riunione molto importante.
“Ragazzi silenzio, per favore!” disse la professoressa Koreka per attirare l’attenzione dei ragazzi riuniti nella sala.
“Come sapete” proseguì la donna “La scuola organizza ogni anno dei tornei di pallavolo tra le classi e anche per quest’anno né è stato organizzato uno. Ci saranno due gironi A e B e le partite avranno luogo dopo le ore di lezione. Il torneo avrà inizio sabato prossimo con la seconda D che affronterà la seconda C.”
Immaginate la gioia di Mari e la paura di Narumi: una era felice perché avrebbe potuto mettere in ridicolo la sua nemica l’altra aveva paura di essere smascherata.
La ragazza si recò subito dalla preside ma, nella corsa, urtò due ragazzi uno era Keichi e l’altro era un suo amico d’infanzia nonché capitano della squadra di calcio Akira Watanabe.
“Scusate ragazzi ma sono molto di fretta!” I due ragazzi rimasero stupiti e poi Akira disse “Carina ma dovrebbe correre meno o rischia di abbattere tutti quelli che incontra!!”
“Ma piantala e andiamo in palestra!!”disse Keichi continuando a pensare al perché di tanta fretta e al perché di quello sguardo assente.
“Signora Shizuko la prego faccia qualcosa!” disse Narumi appena entrò nell’ufficio della preside.
“Non ti preoccupare Narumi il tuo allenatore è al corrente del torneo e ha dato il suo permesso per giocare!”
“Ma mio padre se lo venisse a sapere mi riporterebbe in america e io non potrei più giocare!”
“Anche a questo ho già pensato! Non ti preoccupare andrà tutto bene!”
“Se me lo assicura lei..”
La ragazza uscì più rasserenata dall’ufficio della preside e si avviò verso l’uscita dove la stava aspettando Keichi.
“Ciao Keichi! Cosa stai facendo qui?”
“Ti aspettavo perché volevo delle spiegazioni…”
“Spiegazioni a riguardo di che cosa?”
“Al riguardo del tuo strano comportamento… Da quando ti conosco non ti ho mai vista realmente felice e...”
“Non sono affari tuoi!” Lo interruppe la ragazza “ E poi senti chi parla di strano comportamento… Io odio i ragazzi che non si fanno i fatti propri! Ora sono in ritardo me ne vado ciao!” concluse così la discussione e corse verso la palestra.
Keichi decise allora di seguirla e di chiarire finalmente il mistero della ragazza che aveva visto la sera prima dell’arrivo di Narumi nella sua scuola e che sospettava essere proprio lei. La segui e si ritrovò di fronte all’entrata della palestra dove si allena la nazionale giovanile di pallavolo e capì subito che la ragazza che stava cercando era proprio Narumi.
“Ciao tu sei un amico di una mia compagna?”
“Ma tu sei la Tomoe…”
“Si sono io perché ci conosciamo?”
“No ma tu sei una delle migliori alzatici che militano nel nostro campionato di pallavolo!”
“Ti ringrazio! Ma sei qui per qualcuno?”
“Si sono venuto a vedere Narumi ma…”
“Ah si la ragazzina americana. Ora non posso fartela incontrare abbiamo una partita di allenamento ma se aspetti quando finisce puoi parlarle.”
“Si grazie aspetterò in tribuna.Ciao!”
“Ciao!”
Keichi andò a sedersi sugli spalti dove vi era una gran folla e assistette alla partita. Narumi non si accorse del ragazzo né tantomeno la sua compagna di squadra la avvertì della visita. Disputò un’amichevole eccezionale e quando ebbe terminato si diresse verso l’uscita, ma rimase sorpresa quando nell’atrio vide venirle incontro il suo compagno di scuola.
“Ma tu come…” disse spaventata la ragazza.
“Viene qui fuori che parliamo con calma.”
“Ti prego non dire a Mari che sono una giocatrice della nazionale ti supplico… Lo so che è la tua ragazza ma non farlo.”
“Ma lei non è la mia ragazza e comunque non preoccuparti non ho intenzione di svelare a nessuno il tuo banale sarà per te ma se mio padre venisse a sapere che io ho disubbidito ai suoi ordini rischiando di non entrare ad Harvard per venire a giocare qui mi ucciderebbe!”
“Ed è per questo che non vuoi farlo sapere?”
“Non solo! Io qui non godo di molta simpatia perché ritengono che sia venuta dell’america per soffiare il posto a qualche altra ragazza che ha lavorato sodo, mi odierebbero ancora di più se sapessero che per colpa mia la nazionale può essere disfata!”
“ Ed è solo per questo che ti odiano non mi sembra che per arrivare a certi livelli anche se vieni dall’america tu abbia battuto la fiacca no?”
“Io non provengo dal mondo della pallavolo ma della ginnastica e per loro e come una vergogna mentre per me è segno di orgoglio! Ma a proposito come facevi a conoscere Nana delle Orient? Giochi a basket e non a pallavolo!”
“Vedi fino all’anno scorso io facevo parte del Toyotama ma poi a causa di un incidente nel quale mi ruppi un legamento del ginocchio non vollero più seperne di me e mi liquidarono. Io non trovai più una squadra disposta ad accettarmi e così venni qui e non giocai mai più a pallavolo.”
“Ti ringrazio…”
“Di cosa?”
“Di avermi raccontato la tua storia se volevi potevi anche non farlo pensavo che fossi una pessima persona perché sembri un frigor ambulante, ma non è così. Mi sbagliavo, scusa!”
“Non ti devi scusare tu hai anche i tuoi problemi e poi il mio comportamento non poteva certo aiutarti!”
I due ragazzi scoppiarono a ridere e decisero di dirigersi verso la scuola assieme. Quando Mari li vide si adirò ancora di più e in cuor suo meditò la vendetta.
Nei giorni seguenti i rapporti tra i due ragazzi cambiarono e impararono a conoscersi. Mangiavano insieme, studiavano insieme e a scuola iniziarono a girare degli stupii pettegolezzi.
“Senti dimmi un po’ Narumi, ma tu e Keichi state insieme?”
“Ma no cosa dici?! Io lo stò solo aiutando per gli esami! Lo odio e tu lo sai è un ragazzo che non ha sentimenti!” mentì la giovane.
“Davvero tu pensi questo di me?” disse una voce dietro la ragazza che la fece sussultare.
Il ragazzo aveva la faccia di una cane bastonato, girò i tacchi e se ne andò sbattendo la porta. Narumi si sentì realmente in colpa, lei non lo odiava ma aveva paura che quei pettegolezzi compromettessero la situazione delicata nella quale si trovava. Corse per tutta la scuola cercando Keichi per scusarsi e per spiegargli ogni cosa ma lui sembrava come volatilizzato, poi, le venne in mente che c’era un luogo dove amava rifugiarsi quando si sentiva abbattuto e così lo raggiunse sul tetto.
“Keichi… Io non volevo, mi spiace!”
“E di che cosa ho capito fin troppo bene! Sei diventata mia amica per far sì che il tuo segreto non venisse scoperto tutto qua!”
“Non è vero! Allora sei davvero un insensibile! Non capisci niente!” disse, dopodiché corse giù dalle scale.
Il ragazzo si sentì in colpa per quello che aveva detto perché in fondo non lo pensava affatto e ciò gli dispiaceva.
Purtroppo però i due ragazzi non si accorsero che c’era un’altra spettatrice che aveva assistito alla scena e che era pronta ed indagare su Narumi: si trattava di Mari.
Il padre di Mari era un uomo politico molto influente e perciò non avrebbe avuto difficoltà ad indagare per conto della figli che viziava spudoratamente.
Così, alla vigilia della partita con la Russia, ebbe i risultati della ricerca che aveva condotto e per Narumi iniziava così il principio della fine.
Nel frattempo la ragazza aveva contattato alcune squadre di pallavolo maschile di lega ed era riuscita ad ottenere un posto per Keichi e quando ricevette la notizia non riusciva a credere a quello che gli era accaduto. Capì subito che era stato tutta opera di Narumi e così corse da lei per ringraziarla ma la partita era appena iniziata e non poté parlarle subito, così attese.
La partita fu davvero spettacolare e davvero durissima in quanto le Russe potevano contare sulla potentissima schiacciata della Morosova e alle alzate imprevedibili della Artamonowa. Alla fine la nazionale giapponese ebbe la meglio e sconfisse le russe per 3 a 2. Le ragazze stavano esultando felicissime quando il padre di Narumi fece il suo ingresso negli spogliatoi.
“Allora è vero che sei qui a giocare piuttosto di essere a casa a studiare!” disse furibondo.
“Papà ma cosa…”
“Prendi la tua roba tu torni a casa con me!”
“Signor Yoshino lasci che le spieghi…”
“Non c’è niente da spiegare, ha capito?”
Narumi raccolse le sue cose e suo padre la trascinò fuor dalla palestra dove la stava aspettando Keichi.
“Perché l’hai raccontato?”
“Ma io non ho detto nulla a nessuno…”
“Perché?”
Narumi non riusciva a darsi pace, lei lo aveva aiutato e lui gli aveva voltato le spalle. Quando tornò a scola incontrò Akira che era stato informato da sua sorella gemella Mari di tutto quanto e consolò la ragazza dicendole che era stato Keichi che gli aveva detto che lei era una giocatrice della nazionale.
Lei lo ringraziò dicendo che non avrebbe mai dimenticato la sua gentilezza dopodiché partì con il padre. Akira era soddisfatto aveva tolto di mezzo il suo rivale Keichi che anche se non lo voleva ammettere era innamorato di Narumi.
La ragazza venne trasferita a Osaka in una delle più prestigiose scuole di tutto il Giappone, fino a quando il padre avrebbe dovuto lavorare lì dopodiché sarebbe ritornata in America.
Nel frattempo la squadra aveva perso l altre due amichevoli e la situazione peggiorava di giorno in giorno perché la data dell’inizio del torneo delle quattro nazioni era vicina e la mancanza in squadra una giocatrice come Narumi nel suo ruolo di ricevitrice pesava molto.
Intanto Keichi stava cercando di scoprire che aveva informato il padre di Narumi della nazionale e, dopo breve, Akira confessò mentre era ubriaco che era stata sua sorella che aveva organizzato tutto.
Il giovane non perse tempo, corse subito a Osaka dal padre della ragazza per chiedergli di farla giocare nel torneo delle quattro nazioni.
“Non se ne parla lei deve studiare e non giocare a pallavolo!”
“Ma la prego signore, Narumi ha degli ottimi voti anche se gioca a pallavolo e poi può continuare a studiare e diventare come lei, una scienziata ed esercitare la sua professione quando avrà raggiunto l’età del ritiro.”
“No! E non insistere!”
A questo punto il ragazzo gli raccontò la sua storia e gli spiegò che da quando era arrivata Narumi aveva ripreso la fiducia in se stesso e la speranza, che aveva perso molto tempo fa.
A questo punto il signor Yoshino disse che avrebbe permesso che giocasse a pallavolo solo se avesse vinto il torneo delle quattro nazioni lei e il campionato di lega lui altrimenti sarebbe tornata a casa.
Keichi promise che avrebbe fatto di tutto, lo ringraziò e se ne andò.
Tornato a casa il padre della giovane la chiamò e le disse: “Vuoi davvero giocare a pallavolo, Narumi?”
“Si papà, perché?”
“Perché un tuo amico è venuto a trovarmi e mi ha detto che lo hai aiutato tanta e ora sei convinta che per colpa sua non puoi più giocare e così io gli ho detto che se lui vincerà il campionato e tu il torneo con la nazionale vi lascerò in pace a patto che tu continui a studiare come stai facendo adesso. Sei d’accordo?”
Non aveva ancora finito di pronunciare la frase che la ragazza le si era gettata al collo e lo stava ringraziando con le lacrime agli occhi.
Il padre si commosse e le permise di ritornare nella sua vecchia scuola.
Tornata al liceo Kensei viene accolta calorosamente da tutti tranne che da Mari che la sfida di nuovo a pallavolo e questa volta Narumi accetta sapendo che non deve più temere di essere scoperta.
La palestra era affollatissima in ogni spazio è Narumi è pronta a battere, la partita sarà di un solo set fino al 15 e non al 25 perché le giocatrici in campo sono solo due.
La sfida non è molto accesa perché anche se Mari cerca di fermare in qualche modo Narumi non ci riesce e così la partita finisce solo dopo mezz’ora con la sconfitta della perfida ragazza per 15 a 5.
Akira si diresse subito verso la ragazza e si complimentò con lei offrendosi di portarla fuori a mangiare qualcosa per festeggiare, ma la ragazza rifiutò.
Anche Keichi aveva assistito alla partita e quando questa era terminata aveva cercato di parlare con Narumi ma questa l’aveva prontamente evitato. Anche nei giorni seguenti la scena si ripeté, appena suonava la campanella la ragazza correva fuori dall’aula per non incontrare Keichi che però il giorno prima dell’inizio del torneo delle quattro nazioni era riuscito a raggiungerla ed a fermarla.
“Perché continui ad evitarmi? Ti piace forse stare in compagnia di Akira piuttosto che mia? Lui ti gira sempre in torno e non gli dici niente mentre con me non parli più!”
“Non mi piace la sua compagnia e comunque ti spiegherò tutto alla fine del torneo delle quattro nazioni. Ora devo andare ciao!”
Il giorno dopo lo stadio Fokuei di Tokio era gremito, il Giappone avrebbe dovuto affrontare la Russia che durante le amichevoli era stata sconfitta.
Tutto era pronto, ecco il fischio d’inizio, la squadra di Narumi inizialmente si trova in difficoltà a causa della potente schiacciata della Sidorenko che mette in crisi la giocatrice ma alla fine grazie ad un lavoro di squadra ben organizzato non solo si aggiudicano questa partita ma anche la successiva contro gli Stati uniti.
Ora rimaneva sola la squadra più difficile e dura da battere, cioè la Cina di Wang la bravissima schiacciatrice che aveva già partecipato alle olimpiadi di Sidney 2000.
Oltre alla bravura dell’avversario si doveva aggiungere che le ragazze della nazionale erano molto stanche a causa degli allenamenti e degli esami scolastici, che erano sempre più vicini. Narumi, inoltre si era infortunata da una caviglia durante la partita contro gli stati uniti per ricevere un pallone molto difficile che avrebbe consentito la vittoria alla squadra.
Si fasciò la caviglia molto stretta anche se ciò non le impediva di sentire il dolore, ma grazie alla sua grande forza di volontà riuscì a giocare tutti i set ed infine, anche se il bravissimo capitano della nazionale cinese Wenyi Yang aveva quasi neutralizzato a muro le schiacciatrici Nana e Yuri e aveva messo a dura prova Narumi, il Giappone si aggiudica la vittoria.
Mentre tutti erano intenti a festeggiare Narumi che aveva giocato molto bene ed aveva ricevuto tutte le schiacciate delle avversarie anche sforzando in maniera disumana la caviglia cadde a terra senza più forze. Keichi corse subito nel campo e prese in braccio la ragazza che prima di perdere i sensi le dise: “Keichi, io ti amo…”.
Il padre della ragazza commosso dallo sforzo che aveva fatto la figlia si mise ad applaudirla e con lui tutto lo stadio. Capì allora che non poteva più impedirle di giocare perché quello era il suo sogno, non un capriccio come pensava lui.
Narumi venne portata all’ospedale dove i medici dissero che era solo molto affaticata e che non rischiava nulla né in salute né nella sua carriera sportiva, aveva solo bisogno di riposo.
Keichi la vegliò tutta la notte dopodiché al mattino si recò nella palestra dove si sarebbe giocata la finale per il campionato di lega.
Vi erano infatti due squadre al primo posto a pari merito con i punti, uno era il Toyotama, la squadra che aveva rifiutato il talento del ragazzo mentre l’altra era l’Aoba squadra, invece dove militava.
La partita iniziò in ritardo ma comunque fu uno spettacolo magnifico, Keichi si scagliava con tutta la sua forza su ogni pallone che gli veniva alzato, anche quelli più difficili, con tutta la sua forza tanto che la palla sembrava scomparisse nell’aria. Voleva vendicarsi della squadra che lo aveva cacciato e voleva regalare lo scudetto a Narumi che giaceva in ospedale. La partita si concluse con la vittoria dell’Aoba per 3 a 1.
Keichi si recò subito all’ospedale per mostrare lo scudetto alla ragazza che lo abbracciò felice. Il padre di Narumi mantenne la promessa e la lasciò vivere in Giappone per giocare a pallavolo, mentre Narumi diventava titolare della squadra del Tonan dove avrebbe giocato durante il campionato, pur continuando a studiare, mentre suo padre prese l’aereo per tornare in Russia.
Il giorno in cui venne dimessa Keichi la stava aspettando per accompagnarla a casa. Durante il tragitto si fermarono nel parco perché il ragazzo doveva parlare assolutamente con Narumi.
“Senti nerumi quando stavi per svenire alla partita mia hai detti che…”
“Che ti amo ed è vero.” Lo interruppe la ragazza e poi proseguì “Io avevo imparato a conoscerti ed amarti ma tu non mi hai voluto ascoltare. Quando dissi che ti odiavo non lo dissi perché lo pensavo seriamente ma perchè non volevo compromettere la nostra situazione e soprattutto non volevo che avessi rogne con Mari a causa mia.”
“Io invece credevo che tu avessi approfittato di me perché conoscevo il tuo segreto e cio mi aveva ferito…”
“Mi spiace…”
“No non devi scusarti, io non ho voluto ascoltare colpa mia.” Poi proseguì “Volevo poi ringraziarti per avermi dato l’opportunità di tornare a giocare a pallavolo.”
“E io ti ringrazio per aver convinto mio pare a farmi giocare a pallavolo”.
“Senti Narumi volevo dirti che… ecco sai… anche io…”
La ragazza non gli fece finire la frase e lo baciò dolcemente sulle labbra, lui rimase molto stupito poi quelle parole che avevano faticato tanto ad uscire dalla sua bocca scaturirono facilmente e le disse “Anch’io ti amo!”
I due giovani si diressero verso la scuola per iniziare una nuova vita di sport, sacrifici, studio e amore.
  
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