Buongiorno a tutti^^ oggi è mercoledì quindi eccomi con un
nuovo capitolo, anche oggi tocca al nostro Jackson, spero che questo non vi
dispiaccia, ho notato che lo scorso capitolo ha avuto un calo di commenti, O.o mi chiedo cosa ne devo dedurre, forse non vi piace come
interpreto Jay?? Oppure semplicemente siete annoiati da rileggere la stessa
storia ma da diverso Pov, lo so magari è noioso, ma
mi sembrava giusto rivedere l’inizio anche dal suo punto di vista e capire cosa
sente e prova lui… Comunque se anche questo capitolo
avrà lo stesso risultato, cioè pochi pochi commenti
mi toccherà eliminare i Jay pov O.o un vero peccato
visto che no ho scritti un bel po’ -.-
Come sempre ringrazio tutte coloro che hanno recensito, e che
mi hanno aggiunte hai preferiti e tra i seguiti, mi riempite di gioia ^^, un
bacio alla mia Beta Sara, e saluto Flo ( sorry ma questo capitolo nn ho
fatto a tempo a sottoporti i trapassati, spero che ti piacerà ugualmente ^^)
Nota: ribadisco semplicemente che la storia e una mia invenzione, mi baso su
eventi, foto, e ciò che si sa sui protagonisti dando la mia personale
interpretazione, per chi mi ha chiesto se tra Ashley e Kellan ci fosse stato
davvero qualcosa rispondo che non lo so, XD anche quello fa parte della mia
fervida immaginazione, anche loro come Ashley e Jackson ammettono di essere “Semplicemente
amici”, e comunque lo ammetto ho un debole per la coppia Ash+Jay
li adorerei davvero insieme sono cosi belli… ^^ ok adesso vi lascio al capitolo…
Ps. Recensite…
cosi almeno capisco se eliminare i Jay Pov ^^
Capitolo 4 Jackson
Idiota.
Aspettavo
da un momento all’altro il loro assalto, che non tardò ad arrivare, il tempo di
sbottonare la camicia -Allora?- Kellan fu il primo a parlare,
feci un respiro profondo e mi rassegnai a rispondere alle loro domande.
-Allora cosa?- risposi
cercando di guadagnare un po’ di tempo.
-Andiamo Jay, non fare
il furbo! Abbiamo visto tutti come tubavate tu e la piccola Ash!-
questa volta fu Rob a parlare, portando poi la sigaretta tra le labbra e
inspirando una boccata.
-Ok va bene, lo ammetto, è successo qualcosa
oggi ma non chiedetemi cosa perché non ne ho la più pallida idea!- ammisi
rassegnato di fronte al loro attacco.
-In che senso non sai
cosa è successo?- riprese Rob, sgranando gli occhi di
fronte alla mia ammissione.
-Nel senso che non lo
so proprio- dissi sfilandomi la camicia e
sbuffando, -Beh è successo tutto
velocemente e spontaneamente, non so proprio come mi sono ritrovato a scherzare
con lei, giocare con lei, e poi… non ho capito nemmeno come mi sono offerto di
riaccompagnarla a casa- raccontai brevemente.
-Oh
beh, quello che si vede è che la cosa non ti è proprio dispiaciuta però!- disse
Peter alzandosi e accompagnando le parole con un gesto della mano verso il
cavallo dei miei pantaloni, dove ancora si notava la mia erezione
insoddisfatta. Sbuffai scuotendo la testa, frustrato da quella situazione,
mentre loro sogghignavano tutti furbi.
Cercando
di far cadere la conversazione mi voltai in cerca della mia camicia, ma il
tentativo fu inutile -Quindi
aspetta un attimo... hai detto che ti sei offerto di riaccompagnarla a casa?-
chiese Kellan, io annuii sorprendendomi del suo tono un po’ irritato, -E io come ci torno a casa?- chiese poi,
scoprendo finalmente il motivo di quell’irritazione.
-Kellan
sono sicuro che Nikki sarà più che lieta di darti un passaggio-
risposi sinceramente dandogli una pacca sulla spalla, di sicuro mi avrebbe
perdonato almeno un po’ di fronte alla prospettiva di un viaggio in macchina
con Nikki e Kris, e in quel momento ero quasi sicuro che la stessa sorte fosse
toccata ad Ashley, neanche lei sarebbe riuscita a scampare l’interrogatorio.
Dopo
aver tranquillizzato Kellan e aver subito qualche altra battutina da parte di
Rob e Peter, finalmente ero pronto per lasciare quella roulotte, che sembrava
più un ritrovo per vecchie comari. Con i due caschi in mano mi diressi alla mia
Ducati e, un po’ impaziente, ma anche agitato, attesi di veder arrivare Ashley.
L’attesa fu più lunga del previsto, ma non me ne meravigliai affatto; quando la
vidi scendere dalla roulotte accompagnata dalle sue due amiche, vidi Nikki
avvicinarsi all’orecchio di Ashley e sussurrarle qualcosa per poi stamparle un
bacio sulla guancia, subito dopo lei e Kris cambiarono direzione, probabilmente
per cercare Kellan, non potei fare a meno di sorridere di quella situazione. Lei
nel frattempo continuava a camminare verso di me, -Ce l’hai fatta finalmente!- le dissi quando fu abbastanza vicina,
offrendole poi uno dei due caschi.
-Scusa, ma Nikki e Kris mi hanno trattenuta- mi
rispose mentre indossava il casco, i dubbi e i sospetti che avevo, furono
finalmente chiariti: anche lei aveva dovuto subire l’attacco delle comari, non
potei non sorridere.
-Già, posso immaginare il perché- dissi salendo in sella. La vidi
sorridere timidamente, forse imbarazzata da quella situazione che ci aveva
messi al centro dei pettegolezzi, accesi la moto e cominciai a spostarmi per
uscire dal parcheggio.
-Salta su- le dissi quando fui finalmente pronto per partire, salì
subito e la sentii aggrapparsi ai miei fianchi. Sentirla così vicina ancora una
volta mi fece stare bene, soprattutto in quel momento visto che il rapporto tra
di noi stava cambiando... non avevo la più pallida idea di cosa sarebbe
diventato, ma era chiaro che tra noi non ci fosse una semplice amicizia. Continuando
a riflettere misi in moto e iniziai a camminare, quando passammo di fronte alla
macchina di Nikki, feci un colpo di clacson a mo’ di saluto, al quale lei
rispose immediatamente e poi finalmente uscimmo dal set per prendere la strada
di casa.
Proseguendo verso L.A.
aumentai la velocità, viaggiare con lei stretta sulle mie spalle era qualcosa
di indescrivibile, ogni volta che frenavo un po’ sentivo il suo seno sbattere
sulla mia schiena e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione. Cercavo
di concentrarmi sulla guida e ogni tanto mi muovevo per evitare che i muscoli
si addormentassero, ero abituato a percorrere lunghe distanze in moto, ma una
cosa era viaggiare da solo e un’altra era sentire l’oggetto dei tuoi desideri
dietro di te. Cominciai anche a chiedermi come fosse possibile, eravamo amici
da tanto tempo, durante le riprese di Twilight avevo iniziato a guardarla con
occhi diversi, a conoscerla sempre di più e stare con lei mi piaceva troppo, ma
sapevo che lei stava con Chace, ecco il motivo per cui non mi ero mai fatto
avanti... ma durante quel pomeriggio non ci avevo nemmeno pensato al suo ex,
ammesso che fosse davvero un ex, e che non fossero ancora in quella fase
chiamata “pausa di riflessione”, sapevo che alla fine di quel tragitto in moto
qualcosa sarebbe accaduto, finalmente lontani da occhi indiscreti avremmo
potuto parlare e le avrei chiesto anche di lui. Impaziente di arrivare a quel
momento aumentai la velocità.
Quando mi fermai sul
vialetto di casa sua e appoggiai il piede per terra, sapevo già perfettamente
quello che le avrei voluto dire, non avevo fatto altro che pensarci durante il
viaggio in moto, in quel modo avevo anche tentato di distrarmi dal desiderio di
lei. Attesi un paio di secondi ma Ashley sembrava quasi non volesse scendere,
mi voltai a guardarla e la vidi mollare la presa sui miei fianchi, mi
dispiaceva quasi che si staccasse da me, l’osservai allungare un po’ i muscoli
e poi lentamente scendere dalla moto. Mi accorsi immediatamente che qualcosa
non andava, quando scesi anche io dalla moto, la vidi stare in bilico sulla
gamba destra, evidentemente doveva avere un crampo alla sinistra, mi liberai
immediatamente del casco e poi andai in suo aiuto, -Lascia, faccio io- le dissi avvicinandomi e aiutandola con la cinghietta,
la sentii rabbrividire e questo non fece che aumentare la voglia di lei.
Decisi
di non lasciarmi sfuggire l’occasione, volevo parlare con lei, ma non potevamo
farlo certo lì e tanto meno potevo farla rimanere in bilico su una gamba sola
mentre parlavamo, così abbassai lo sguardo osservando la sua gamba sinistra e
sorrisi, -Hai intenzione di arrivare alla
porta saltellando o vuoi che ti dia una mano?- le chiesi, facendola
imbarazzare, probabilmente pensava che non mi fossi accorto di nulla. Rimase in
silenzio, -Ok dai, non accetto un no come
risposta. Adesso ti fai accompagnare in casa e sistemiamo anche questo crampo-
ripresi senza e senza aspettare che mi rispondesse la presi in braccio.
-Jay che fai?-
mi chiese stupita, avvolgendo le sue braccia intorno al mio collo.
-Che
vuoi che faccia, ti porto in braccio! Anzi perché non mi aiuti iniziando a
prendere le chiavi?- le risposi tranquillo, avanzando verso
l’entrata.
Quando
fui di fronte la porta la feci scendere, -Non
poggiare la gamba però- le dissi con tono minaccioso, non le avrei permesso
di fare nemmeno un passo, così appena fece scattare la serratura la presi
nuovamente tra le braccia.
-Oh dai Jay, non devi portarmi per forza in braccio…- provò
a lamentarsi.
-Smettila di
comportarti da bambina io non devo… io voglio aiutarti, così va meglio?-
le risposi serio, così senza opporre più un briciolo di resistenza si lasciò
portare in braccio e la feci sedere sul divano del salotto, tornai a chiudere
la porta per poi tornare da lei sul divano, -Adesso
vediamo che si può fare per questo crampo, ok?- le dissi poi sedendomi
accanto a lei e arrotolandole i jeans. Mi trovai a massaggiare il suo
polpaccio, sentire la sua pelle morbida sotto il mio tocco, accarezzare la sua
gamba, mi fece perdere la testa, facendomi dimenticare tutti i bei discorsi che
mi ero preparato sulla moto. Il silenzio calò imbarazzante, nessuno dei due
osava parlare, io non ne avevo la forza, volevo godermi quel momento e
continuare ad accarezzare la sua pelle all’infinito, nemmeno lei riusciva a
parlare... forse, come me, non voleva rovinare quel momento.
Poi
accadde tutto troppo velocemente, la vidi muoversi e sollevarsi un po’, -Jay...- la sentii chiamarmi con un
soffio di voce e quando mi voltai a guardarla fu la fine... era così bella, le
labbra morbide e schiuse sembravano chiamarmi a gran voce, i suoi occhi
languidi nascondevano una scintilla di desiderio eco del mio, deglutii cercando
di ricompormi.
-Ashley…-
la chiamai anch’io sussurrando, ma non riuscii a trattenermi e l’attimo dopo mi
ritrovai coinvolto nel bacio più bello di tutta la mia vita. Le sue labbra
calde si modellarono perfettamente alle mie e quando le nostre lingue si
incontrarono il desiderio crebbe ancora di più; senza pensarci la feci stendere
sul divano e mi ritrovai su di lei, sentivo le sue mani addosso a me mentre
l’accarezzavo e percepii un brivido percorrermi la schiena, il desiderio di lei
mi fece perdere contatto con la realtà, quante volte avevo desiderato di
assaggiare le sue labbra? Quante volte avevo immaginato di farlo? E adesso che
il momento era arrivato, avrei voluto non finisse mai. Ma poi un tarlo si fece
largo nella mia mente, cosa diavolo stavo combinando? Non mi ero mai comportato
così! E soprattutto non mi ero mai messo in mezzo, non potevo lasciarmi
coinvolgere così, non prima di aver saputo.
Così
decisi di far leva su tutta la mia buona volontà, non volevo smettere di
baciarla, ma dovevo, soprattutto per rispetto a me stesso, mi staccai
dolcemente da lei, cercando di mantenermi in equilibrio sulle braccia, -Ash, forse è meglio che prima di fare
qualsiasi altra cosa io ti chieda
questa cosa, altrimenti impazzisco- le dissi serio, lasciandola senza
parole, era evidente che non si aspettasse un comportamento del genere, mi
guardava incredula preoccupandosi di capire, -Ashely ti prego, devo saperlo... tu e Chace non state più insieme,
vero?- le chiesi tutto d’un fiato.
La
vidi impallidire, forse Chace era l’ultimo dei suoi pensieri in quel momento,
ma non per me. Dovevo sapere a cosa andavo incontro, volevo frequentarla,
conoscerla e far crescere con lei quello che provavo, ma non avrei mai
sopportato di farlo quando ancora nella sua vita aleggiava il fantasma di una
storia irrisolta; la vidi chiudere gli occhi un istante e capii, mi misi a
sedere aspettando ancora una sua risposta, -Ehm…
siamo in pausa di riflessione- rispose.
Dovevo
aspettarmelo, sapevo di quella pausa, ma credevo che si fossero finalmente
lasciati, invece no... annuii mordendomi le labbra e dandomi mentalmente del
cretino, non potevo mettermi in una situazione del genere! Adoravo Ashley e per
lei provavo molto di più che amicizia ma non avrei mai deciso di mettermi tra
di loro, mi voltai a guardarla, -Scusami
Ash, forse è meglio che vada… non mi piace mettermi in mezzo. Forse quando
sarai davvero libera potremo parlare di noi- le dissi sincero, augurandomi
che quel momento arrivasse il prima possibile. Mentre parlavo mi alzai e mi
diressi verso la porta, la aprii e uscii richiudendomela alle spalle.
Mentre
camminavo verso la mia moto, mi sentii un idiota, l’avevo desiderata e baciata,
il bacio più bello di tutta la mia vita, e poi facendo la parte del cavaliere
senza macchia le avevo chiesto del suo fantomatico ex! Ero davvero un cretino
patentato, avevo atteso quel momento per mesi e proprio quando arrivava, mi
facevo venire le pippe mentali alla “Edward -vampiro vergine- Cullen”, sapevo
già cosa mi avrebbe detto Kellan se solo lo avesse scoperto –Fratello, sei più idiota di un vampiro
centenario- sorrisi a quel pensiero
mentre salivo in sella alla moto. Prima di mettere in moto guardai per un
istante la porta, speravo con tutte le mie forze che lei mi inseguisse là fuori
e mi fermasse, ma era impossibile che succedesse: ero stato io a fermarmi, per
quale motivo Ashley avrebbe dovuto fermarmi da una decisone che avevo preso io
stesso? Così, cercando di scacciare quella fantasia, mi infilai il casco e
accesi il motore.
Mentre
percorrevo la via di casa, decisi di fare un giro più lungo: non volevo tornare
in quel momento, volevo soltanto correre in moto e non pensare. Ovviamente fu
impossibile, come facevo a non pensare quando nella mia mente si agitavano
immagini e ricordi di quella giornata? Lei tra le mie braccia, il suo profumo e
poi quel bacio... il solo pensare a quel bacio o alle sue labbra era capace di
farmi eccitare, ed io mi ero fermato! Dopo aver fatto un giro vicino al mare
decisi di tornare finalmente a casa, forse parlare con Ben mi avrebbe fatto
bene, in fondo chi poteva aiutarmi se non il mio migliore amico.
Quando
spensi la Ducati sul vialetto di casa era ormai sera, cercai di controllare
l’orario sul cellulare, ma mi accorsi di averlo spento in tasca, probabilmente
si doveva essere scaricato. Mi accorsi di una luce che proveniva dal garage ed
ero sicuro che lo avrei trovato lì, così entrai e lo trovai piegato sotto la
sua Honda Hornet con una chiave inglese in mano. -Ehi Ben che stai tentando di fare?- chiesi posando i caschi sul
ripiano dove teneva aperta la cassetta degli attrezzi.
Lo
vidi voltarsi a guardarmi -Jay, che cazzo
di domande fai? Secondo te che posso fare così conciato e con una chiave
inglese in mano? Sto tentando di sistemare la mia bambina, ma credo che
continuerò domani- disse poi alzandosi e avvicinandosi a me che nel
frattempo avevo acceso una sigaretta.
Mi
tolse la sigaretta dalle labbra e iniziò a fumarla, mi osservava interrogativo
-Ehi Jay, c’è per caso qualcosa di cui
vorresti parlarmi?- chiese poi, continuando a fumare.
Ovviamente
riusciva a capirmi con una sola occhiata, -Direi proprio di sì!- risposi mettendomi a sedere sul ripiano e
riprendendomi la sigaretta.
-Che
ne dici, vado a prendere due birre e ne parliamo?- chiese togliendomi
ancora la sigaretta.
-Ok-
risposi rassegnandomi all’idea di non poter fumare in pace.
Lo
vidi attraversare la porta del garage che comunicava con la cucina e io in
attesa del suo ritorno mi addossai con le spalle al muro iniziando a pensare a
cosa raccontare a Ben, ero quasi sicuro di sapere che anche lui mi avrebbe dato
dell’idiota, in effetti mi ci sentivo, così quasi senza accorgermene iniziai a
dare dei piccoli colpi con la testa sulla parete.
Ero
talmente occupato ad autoinsultarmi che non mi accorsi del suo ritorno -Ehi Jay, devi aver combinato una cazzata
enorme se sei a questo punto- mi
disse poi distraendomi dai miei pensieri ed offrendomi una birra.
-In effetti credo di averla fatta davvero
grossa questa volta!- risposi sincero tracannando un sorso dalla bottiglia.
-Ok allora da dove inizi? Sono tutto orecchi-
mi chiese Ben, sedendosi sul ripiano accanto a me.
Iniziai
a raccontargli tutto quello che era successo durante quella lunga giornata,
ovviamente lui sapeva già del mio “interesse” per Ashley. All’inizio lo vidi
annuire e sorridere, poi quando passai a raccontargli del pomeriggio dei giochi
con lei sul set e della mia erezione imbarazzante, scoppiò in una risata -Cavolo Jay, quella ragazza finalmente ha
dato una svolta alla vostra amicizia- disse bevendo un sorso di birra. Dovetti
dargli ragione e proseguii con il mio racconto arrivando poi al momento che mi
tormentava... gli raccontai del bacio, delle sensazioni stupende che avevo
provato durante quel bacio e poi dovetti anche raccontargli di come me ne ero
andato, lasciandola lì sul divano... la sua risposta fu esattamente quella che
mi aspettavo -Sei un cretino! Lo sai
amico che sei un idiota, vero? Cioè fammi capire: tu hai interrotto il bacio
perché non vuoi metterti tra lei e quello che è il suo ex? Cioè sei davvero un
cretino, andate avanti con questa storia degli amici da mesi! Tu non fai altro che
torturati perché lei ti piace da matti e poi mentre la baci ti fermi. Cavolo
questa e proprio una cazzata!- mentre lo ascoltavo annuii.
Aveva
ragione -Lo so Ben, sono un idiota! Ma ci
tengo a lei, mi piace davvero, e non posso sopportare l’idea di cominciare
qualcosa, qualsiasi cosa sia, magari innamorarmi e quando meno me lo aspetto
trovarmi quel damerino di Chace tra i piedi- risposi sincero cercando di
non darmi ancora del cretino.
Lo
vidi annuire -Bhe non posso darti torto,
si vede lontano un miglio che lei è importante per te, non ti avevo mai visto
dare testate per una ragazza... però scusa, adesso cos’hai intenzione di fare?
Cioè dovresti parlarne con lei e non con me- mi disse poi scolandosi
l’ultimo sorso di birra.
Ancora
una volta dovetti dargli ragione -Forse
dovrei andare da lei!- dissi saltando giù e rimettendomi in piedi.
-Frena amico sono le due
di notte! Dove vuoi andare a quest’ora?-
disse cercando di mettere un freno al mio entusiasmo, era troppo tardi per
correre da lei adesso, cercavo ancora di
capire cosa potevo fare in quel momento e fu ancora Ben a darmi un aiuto
-Magari potresti mandarle un messaggio,
le dici scusa e poi le chiedi se domani vuole vederti per parlare- mi
suggerì.
Senza
nemmeno perdere un secondo presi il cellulare dalla tasca e mi accorsi di
averlo ancora spento -Grazie di tutto
amico- dissi a Ben dandogli una pacca sulla spalla e correndo in camera mia
per ricaricarlo.
Non
esitai un istante, collegai il cellulare
al caricabatterie e mentre aspettavo che la batteria si caricasse quel tanto
che bastava per accenderlo, mi cambiai pensando a cosa scrivere nel messaggio.
Sicuramente non mi sarei dovuto aspettare una risposta immediata, vista l’ora,
ma volevo comunque scriverle qualcosa di sensato. Quando finalmente rimasi in
boxer , accesi il cellulare e immediatamente cercai nel menù la voce “scrivi
messaggi”. Pochi istanti dopo il telefono vibrò tra le mie mani, era appena
arrivato un sms, pensando ancora a cosa scrivere decisi di controllare il nuovo
messaggio e quando vidi il nome sul display, non potei non sorridere... il
messaggio che avevo appena ricevuto era di Ashley, mi sentii ancora un cretino
per aver perso tutto quel tempo in garage invece di mettere subito il telefono
sotto carica, lessi il contenuto del suo sms e decisi di rispondere
immediatamente senza pensare troppo a cosa scrivere.