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Autore: The Dreamer    04/11/2009    3 recensioni
Sette piccole fic incentrate su Akatsuki Kain e Ruka Souen [KaRu], per la community Syllables of time. Scritte partendo da una collezione di prompts, con vari temi. L'evoluzione della loro relazione, con salti tra passato, presente, e qualche anticipazione sul possibile futuro
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki Kain, Ruka Souen
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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M’accorderais-tu cette danse?

 

Titolo: M'accorderais-tu cette danse?
Autore: Dre@mer
Fandom: Vampire Knight
Personaggio/Coppia: Akatsuki Kain/Ruka Souen
Rating: PG
Prompt: La sala da ballo a mezzanotte per Syllables of time
Conteggio Parole: 672 (parola di Word!)
Avvertenze: spoiler per chi non ha letto il 4° volumetto del manga
Disclaimer: I personaggi appartengono a Matsuri Hino, io mi limito ad inventare trame per questa coppia non ancora canonizzata!

Dopo un lungo periodo di silenzio, torno a scrivere anche qui :) bisogna ammettere che spesso pubblico solo su un forum di scrittura, "abbandonando" tutti gli altri siti... devo impegnarmi di più! Ringraziamenti speciali a bulma23, WITCHnamine, Urdi, Kaho_chan e skypirate per gli incoraggianti commenti a Wild Temptation, se riprendo a scrivere con questo pairing in parte è grazie a voi!!

 

Gli ospiti arrivano, sempre più numerosi, mentre l’orchestra inizia a suonare.

Le prime coppie aprono le danze con un valzer.

Vestiti eleganti, bicchieri di champagne, ed un’ampia sala da ballo illuminata dai lampadari di cristallo.

Il direttore non può che essere soddisfatto, nessuno sospetterebbe mai, vedendo quest’atmosfera festiva, che la sala sia gremita di creature delle tenebre.

Il perfetto esempio di una pacifica convivenza tra esseri umani e vampiri. O quasi.

Akatsuki Kain,addossato ad un muro, osserva tutto ciò con un’espressione di finto disinteresse, infruttuoso tentativo di allontanare le ragazze della sezione diurna (dopo averne respinte quattro, inizia a chiedersi se non sia il caso di bruciacchiare *casualmente* qualche lembo di vestito).

Con la coda dell’occhio osserva lei, principessa della serata, dal viso imbronciato in una smorfia di autentico disinteresse. Da quando sono arrivati, Akatsuki cerca un pretesto per farla sorridere, o almeno distrarre.

Per il momento, ciò che è riuscito ad ottenere sono un’occhiataccia (forse era meglio non dire alla signorina prefetto dove si trova il capo dormitorio Kuran), e un rimprovero (assenza di cravatta e collo della camicia aperto, mentre tutti sono in ghingheri).

Tenta di instaurare una conversazione, quando sopraggiunge il capoclasse della sezione diurna, che ha l’ardore di chiedere un ballo alla principessa imbronciata. Akatsuki vorrebbe bruciarlo vivo, ma deve incoraggiare l’amichevolezza richiesta dal direttore.

Tuttavia Ruka Souen non si fa così tanti scrupoli, e rifiuta categoricamente l’invito dell’umano.

“È già il sesto a cui neghi una danza…” (senza contare i numerosi pretendenti che Kain ha fulminato con lo sguardo).

Ruka guarda Akatsuki dritto negli occhi :

“Te l’ho detto, io non ballo con gli sconosciuti”.

Lui sostiene il suo sguardo. In realtà, c’è un’unica persona che la giovane non respingerebbe mai. Ma il capo dormitorio stringe già a sé una damigella, l’eletta del suo cuore.

Cosa fare quindi? Tentare lo stesso la propria fortuna?

Akatsuki s’inchina, e porge in avanti la propria mano destra. Nessuna reazione. Aspetta, in un muto invito. Aspetta ancora. Sta per rinunciare, quando l’esile mano guantata si posa nel palmo della sua.

Allora il giovane la guida verso la pista da ballo, stringendo delicatamente quelle dita sottili, l’altra mano, leggera come una farfalla, sulla vita di lei. Occhi negli occhi, fino a quando Ruka non si volta altrove, lasciando che la musica la trasporti, eppur con uno sguardo diverso, in cui solo il suo cavaliere può intravedere un timido sorriso. Ballano così vari brani, con grazia ed eleganza, ignari degli sguardi –invidiosi o ammirativi- che si posano sulla loro coppia.

Il rintocco della mezzanotte echeggia dal campanile del collegio. Hanabusa Aido si avvicina ai suoi due amici d’infanzia per interromperli. Trascina via il cugino, che non fa a tempo a ringraziare Ruka, già invitata da Takuma per un’altra danza. Kain e Aidou si allontanano nell’oscurità, alla ricerca di frammenti di verità su un mistero che aleggia da tempo.

Nel frattempo Ruka accetta un giro di pista con il vice-capodormitorio, poi si isola. Non vuole ammetterlo nemmeno a se stessa, ma senza la presenza di Akatsuki si sarebbe già da tempo appartata in un angolo della sala, ad osservare Kaname-sama. Invece non si è nemmeno accorta della partenza del purosangue.

Sospira di delusione e si dirige sul balcone silenzioso.

L’aria porta con sé una traccia di sangue, indefinibile profumo che poi svanisce.

È quasi l’alba quando Ruka avverte una presenza alle sue spalle. Akatsuki le si avvicina, pensieroso, ma non accenna a spiegarle nulla, sussurra invece :

“Ormai è tardi. Ti riaccompagno al dormitorio?”

S’incamminano fianco a fianco, sotto un cielo sempre più chiaro. Le ultime note musicali risuonano nell’aria quando, davanti alla camera di lei, Akatsuki toglie la rosa dal proprio taschino e la sistema dietro l’orecchio di Ruka. E lei sorride appena, fugace guizzo di dolcezza, quanto basta per rasserenare il vampiro.

Kain si allontana mormorando un “Buonanotte”.

Forse i suoi sensi lo tradiscono, ma gli sembra di udire un sommesso “Grazie”.

Si volta, non v’è altro che la porta chiusa. Ma dall’altro lato, Ruka sorride.

 

   
 
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