Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ernil    04/11/2009    13 recensioni
Fra il 9 gennaio 1960 e un indeterminato giorno di quasi estate del 1998, Severus Snape è riuscito a infilare una delle vite più meravigliose che siano mai state raccontate.
Questa è la sua storia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Sommario: Fra il 9 gennaio 1960 e un indeterminato giorno di quasi estate del 1998, Severus Snape è riuscito a infilare una delle vite più meravigliose che siano mai state raccontate.

Questa è la sua storia.

Pairing: Severus/Lily, eventualmente.

Rating: Arancio, per contenuti e linguaggio. Potrebbe aumentare

Disclaimer: ho chiesto alla Rowling di regalarmi un personaggio, un pezzetto della trama, una parolina piccina: non mi ha mai risposto. Quindi, suppongo che appartenga ancora tutto a lei.

Beta: SOemmeOS. Ovvero Emme. Per questa maxi–raccolta, ho assunto un’altra anim... ehm, Beta, perché Geilie sta lavorando su tutto il resto della mia produzione – qualcuno le asciughi il sudore dalla fronte, beata donna. Grazie mille, Emme, per aver acconsentito. Sei una persona fantastica. E coraggiosa, molto coraggiosa.

Note dell’Autrice/1: come probabilmente avrete già notato, questa raccolta prende il nome dal 33° capitolo di “Harry Potter and the Deathly Hallows”.

Ora, lunga sed doverosa premessa.

Sto lavorando a un’altra, piuttosto impegnativa, long (“Eldorado”), e a qualcosa tipo dieci storie diverse, e potrei ritenermi soddisfatta.

E invece no.

Invece no perché sono masochista, e prima che slasher sono Snappista, e Snape da scrivere mi mancava. Tremendamente.

E, dato che di non solo slash vive Ernil, eccomi qua.

Sì, avete capito bene, non ci sarà slash *grin*. Sarò perfettamente Canon. 

Questa fic altro non è che la realizzazione di un mio antico desiderio di una fanfic colossale sulla vita di Severus. Ho lasciato la storia a stagionare per diverso tempo, ma ora la riprendo in mano e, con la fedele Emme, ve la ripropongo in una raccolta di chissà quanti racconti – perché è una WIP e quindi nemmeno io so quanti saranno. Ma saranno tanti e saranno tutti incentrati su vita, morte e miracoli di Severus Snape, in ordine cronologico.

Non è regolata né dalla Big Damn Table né da altro, e non è detto che io mi risparmi salti temporali. Dato che la Rowling *non* ci ha fornito tutti i dettagli della vita Snape, ci sono momenti in cui ho dovuto permettermi di inventare.

Forse non sono proprio le cronache minuto per minuto della vita di Severus... ma ci vanno vicino.

Lettore avvisato...

 

Parte prima. What’s wrong in the world


[I was born with the wrong sign
In the wrong house
With the wrong ascendancy
I took the wrong road
That led to the wrong tendencies
I was in the wrong place at the wrong time
For the wrong reason and the wrong rhyme
On the wrong day of the wrong week
I used the wrong method with the wrong technique

Wrong

Wrong

There’s something wrong with me chemically
Something wrong with me inherently
The wrong mix in the wrong genes
I reached the wrong ends by the wrong means
It was the wrong plan
In the wrong hands
With the wrong theory for the wrong man
The wrong lies, on the wrong vibes
The wrong questions with the wrong replies

Wrong, Depeche Mode]

 

Capitolo I.

 

Della sua infanzia, Severus non ricordava chiacchiericci allegri, risate, o il vivace tintinnio delle posate, a tavola.

Ricordava però, con chirurgica chiarezza, la sottile, pesante cappa di grigiore che incombeva sulle loro teste come una spada di Damocle, lenta e inquietante nel suo oscillare.

E ricordava suo padre. Molto bene.

 

 

Severus si tappò le orecchie, tanto forte da pensare che avrebbe perso le dita dentro le trombe d’Eustachio. Ma comunque non era mai abbastanza forte.

« Lurida sgualdrina! »

Severus chiuse gli occhi, mentre il respiro gli diventava affannoso. Strizzò le palpebre, e girandole psichedeliche si formarono davanti a lui. Tentò – disperatamente – di farsi accogliere fra le braccia scure e umide del muro, che lo nascondessero per sempre da chiunque. Soprattutto da papà. 

La mamma piangeva. Severus, anche con gli occhi chiusi e le orecchie tappate e il suo continuo mantra silenzioso, sapeva che papà l’aveva buttata a terra e ora stava urlando, urlando ancora delle parole che non parevano essere molto belle. Severus ne conosceva qualcuna. I compagni di scuola gliene dicevano.

Forse anche loro le avevano imparate dal padre?  

Il pianto di sua madre era la cosa più disgustosa di questo mondo. Sentiva tanti, piccoli brividi concentrici formarsi e perdersi sulla sua pelle, ogni volta che un singhiozzo superava le sue barriere e, zac, si conficcava nel suo cervello come una spina.

Quante spine. Toglierle era difficile, la notte, difficile se non impossibile.

Aprì gli occhi, solo per un attimo.

Quando si guardava allo specchio, Severus sapeva di assomigliare a suo padre. Avevano gli stessi capelli, e lo stesso naso per cui i compagni lo sfottevano tanto, e gli stessi occhi. Gli stessi lineamenti troppo pronunciati.

Guardando suo padre che urlava, e urlava, contro sua madre, Severus desiderò ardentemente, con tutto se stesso, che quell’orribile visione se ne andasse, sparisse come un incubo. Desiderò ardentemente, tirando su col naso, che le somiglianze fra loro finissero lì. Desiderò di non diventare mai come lui, mentre urlava contro la mamma, col viso esangue dall’ira e la bocca spalancata che vomitava insulti e odio.

Mai, mai, mai, ti prego, Dio...

Dio non rispose, ma d’altronde non lo faceva mai.

Sua madre era accucciata in un angolo, con le dita sul volto tumefatto, i lunghi capelli neri che le coprivano il viso.

« Papà... »

Tobias Snape non lo sentì. Ansimava guardando sua moglie, e il petto magro si alzava su e giù sotto la camicia da quattro soldi macchiata di avanzi del pranzo.

« Papà... »

« Taci, mostro ».

Severus si morse le labbra e si rannicchiò di più contro la parete. Suo padre aveva parlato senza neanche guardarlo. Ansava come un cane da caccia dopo una lunga corsa, sbattendo velocemente le palpebre, e guardava la donna che gemeva in un angolo. Sottili fili di sangue sporcavano i capelli di Eileen.

Ci fu poi un lungo silenzio che silenzio non era, interrotto dagli ansiti animali di Tobias e dai gemiti animali di sua madre, mentre Severus guardava, la gola chiusa in un nodo di terrore.

« Dio sa che cosa mi trattiene dall’ammazzarvi, donna » disse infine Tobias, passandosi la lingua sulle labbra. « Dall’ammazzare te e quel mostriciattolo deforme di tuo figlio. Dio solo sa cosa ». E ancora silenzio, rarefatto. Gli occhi di Tobias brillavano come rubini in mezzo allo sporco del suo viso e alla barba lunga di giorni. Severus si era messo le dita davanti alla bocca, nel tentativo di non far rumore mentre respirava, o di non respirare affatto.

Ora Eileen aveva smesso di gemere. Silenziosi singhiozzi le scuotevano le spalle.

Gli occhi da folle di Tobias si fermarono su suo figlio, un attimo solo prima che scattassero verso la bottiglia mezza vuota di whisky di pessima qualità.

Severus stringeva i denti: e se avessero fatto rumore mentre sbattevano dalla paura? 

Suo padre si diresse a passi pesanti verso la poltrona logora e ci cascò dentro, mormorando mezze parole fra sé e sé.

Prese la bottiglia e se la portò alle labbra. Presto il maggior rumore nella casa fu il gorgoglio del whisky nella sua gola.

 

E Severus seppe che per quel giorno aveva finito.

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ernil