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Autore: bacinaru    04/11/2009    10 recensioni
1. English Spanner ( Chiave Inglese ):
"Edward aveva sobbalzato, colto in fallo. Arrossendo leggermente aveva distolto lo sguardo e farfugliato qualcosa che assomigliava tanto a un “No, è per la mia ragazza”
Il signore lo aveva guardato stranito e lui si era sentito sprofondare dalla vergogna [...]"
2. Dawn ( Alba ):
"Edward si era domandato spesso dove fosse finita la sua alba, almeno fino a quando non si era accorto di averla avuta sempre a portata di mano, ma la vita è breve e lui lo aveva capito troppo tardi."
3. Whisper ( Sussurro ):
"Winry ricordava il respiro caldo di Edward che le solleticava il collo, poi l'orecchio quando non riusciva a capire bene. Era divertente, caldo, ingenuo.
Era una bella sensazione."
4. Agony ( Agonia ):
"Desiderava solo che quegli istanti rimanessero tali, immutabili come in una fotografia, isolati dal resto della sua vita.
E l'agonia la prendeva, la cullava e la feriva, forte e implacabile, ma dolce."
5. Room Service ( Servizio in camera ):
"Non ne poteva più.
Era stressato, frustrato e insoddisfatto.
La sua vita era così schifosamente perfetta fino a quando non aveva fatto quella cosa.
Certo, non era proprio brutta, ma a volte avrebbe preferito aspettare ancora un po' e godersi i suoi poveri vent'anni. Non aveva già sofferto abbastanza, lui?"
6. Discover ( Scoprire ):
"Però, nonostante ciò, tutto rientrava nella norma, almeno fino a quando non si udì indistintamente lo scatto improvviso della cintura dei pantaloni di Ed, quest'ultimo drizzò le orecchie e, approfittando di una pausa tra un bacio e l'altro, chiese incerto:
-Win, che stai facendo?-"
7. Whisky:
"-Mmh... credo che darò di stomaco-
Mugugnò Ed, dopo un po', sempre con quel tono pigro e assonnato di chi è vicino a lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo."
8. Indelible ( Indelebile ):
"Vederla senza avere la possibilità di toccarla, di stringerla a sé e di sentirla sua faceva maledettamente male, ma era un dolore che doveva sopportare."
9. Nightly (Ogni notte/ogni sera):
"Le sorrise e posò un bacio a fior di labbra sulla sua fronte, prima di alzarsi in piedi: doveva andare.
Ad un tratto Winry fu invasa dal terrore e gli afferrò automaticamente un braccio, pregandolo con gli occhi di non lasciarla."
10. Routine:
"Esclamò, alzandosi e dirigendosi senza pensarci alla porta. Quando l'aprì per gridare a Winry quanto fosse stupida, fece appena in tempo ad abbassarsi e schivare l'ennesimo attentato alla sua vita ad opera di una chiave inglese.
Rabbia e frustrazione crescevano, confondendosi tra loro.
.-Ma dico: sei impazzita?!-"
11. Yesterday( Ieri :
"-Mi hai baciata a tradimento-
Si difese divertita, mantenendo l'aria offesa con difficoltà.
Edward assunse una delle sue migliori facce da schiaffi e le sorrise beffardo.
-Uhm, scusa, allora che vorresti farmi?-"
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scoprire che la sua migliore amica d'infanzia, ormai diciassettenne, dormiva ancora con il suo orsacchiotto di peluche preferito, era stato esilarante per Edward Elric.




Winry non lo sopportava, non ne poteva più.
Ogni volta che incrociava il suo sguardo, ogni volta che entrava nella stessa camera dove era presente anche lui e ogni volta che lo minacciava di morte lenta e atroce, Edward la guardava e sghignazzava, per poi mettersi a ridere.
A nulla erano valse le mille e più chiavi inglesi che avevano avuto l'onore di fracassargli il cranio, no, lui continuava imperterrito a prendersi gioco di lei.
E tutto perchè quella notte fatale aveva dimenticato di chiudere a chiave la porta della sua camera e lui, da buon ficcanaso, era entrato e l'aveva vista, mentre tranquilla abbracciava il suo tenero orsacchiotto di peluche.
Le aveva anche scattato una foto, quell'infame, e l'aveva mostrata praticamente a mezzo quartiere; ora anche la loro vicina di casa sapeva che era ancora una poppante.
La doveva pagare, oh sì se doveva pagare! Mai mettersi contro Winry Rockbell!



* * *



Quella mattina Winry si svegliò di buon ora.
Piano si alzò, indossò i vestiti preparati la sera prima e con passo felpato si  diresse nella camera dei fratelli Elric.
Socchiuse di poco la porta e sbirciò dentro. Come previsto sia Ed che Al dormivano ancora.
Entrò, facendo cigolare fastidiosamente le assi di legno sotto i suoi piedi, ma per fortuna i due fratelli avevano il sonno pesante.
Si avvicinò al letto del maggiore e osservò il suo viso profondamente addormentato. I lineamenti rilassati e le labbra leggermente dischiuse, mentre il respiro regolare faceva sì che la pancia, lasciata scoperta, si alzasse e abbassasse a ritmo.
Era un angioletto, gli faceva quasi tenerezza, ma non poteva lasciarsi distrarre, doveva mettere in atto il suo piano.
Primo: doveva posticipare di un bel po' la sveglia;
Secondo: doveva svegliare Alphonse.


Quella mattina Edward Elric si svegliò in ritardo, molto in ritardo, e le sue grida le udirono anche il panettiere in fondo alla strada e il camionista buffone dall'altra parte della città.
-Stupida sveglia!-
L'oggetto tanto odiato, che inoltre colpa non aveva, fece davvero una brutta fine.
Nel mentre il giovane alchimista cominciava a lavarsi e a vestirsi, facendo un baccano degno di nota, Winry e Alphonse, col suo vero corpo, bevevano tranquillamente la loro calda colazione a base di latte.
-Oh, si è svegliato.-
Notò tranquillamente Al, bevendo un altro sorso dalla sua tazza.
-Già-
Concordò Winry con tono pacato, facendo lo stesso.
Il boato di un elefante che girava per casa annunciò ai due l'arrivo tanto atteso del maggiore dei fratelli Elric, vestito di tutto punto con la sua nuova divisa militare.
-Ehi, voi due! Perchè diavolo non mi avete svegliato?!
Dire che era furioso sarebbe un eufemismo, ma ciò non turbò minimamente né Winry né Alphonse, che continuarono a bere tranquillamente.
-Eri così carino mentre dormivi-
Iniziò la ragazza, sorridendo concorde con se stessa.
-Ci è sembrato un peccato svegliarti-
Continuò Alphonse, annuendo con convinzione.
-Il Colonnello non se la prenderà per un piccolo ritardo-
Concluse lei, alzandosi per lavare le due tazze ormai vuote.
Edward era rimasto impalato sulla porta della cucina, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Winry e Alphonse erano i primi a buttarlo giù dal letto quando non voleva svegliarsi, e ora? Affermavano che arrivare in ritardo al lavoro non era un reato nazionale?
-Il caffè è sul tavolo-
Gli fece notare la tanto cara ragazza, che venne anche a spostargli la sedia per farlo sedere.
Ed si accomodò incerto, cos'era tutta quella gentilezza? Possibile che non fosse più arrabbiata con lui?
La guardò in tralice, lei si allontanò tranquilla, sorridendo alla sua nuova giornata, che sembrava prospettarsi molto interessante.
Poi lanciò uno sguardo inquisitore al fratello, che con altrettanta calma si stava preparando per arrivare in ospedale e svolgere il suo impegnativo lavoro di medico-alchimista.
Tutto era troppo strano, qualcosa non andava, meglio stare in guardia.
Annusò sospettoso il suo caffè e, dopo aver constatato che fosse realmente tale e che non fosse avvelenato, lo bevve in pochi sorsi.
Dopo di ché si precipitò di sopra, doveva prendere l'orologio e correre via, non aveva alcuna voglia di sentire le odiose frecciatine di quel narcisista di un Colonnello.
Nella sua camera cominciò a rovistare dappertutto, ma stranamente non riuscì a trovare l'oggetto tanto desiderato.
Certo, la sua roba non è che stava sempre in ordine, ma di solito metteva tutto sottosopra e trovava sempre ciò che cercava.
-Ed, cerchi questo?-
Edward fece un salto degno di partecipare alle olimpiadi, squittendo come un topolino.
-W-Winry?-
La ragazza era appostata accanto alla porta, spalle contro il muro, un sorrisetto innocente dipinto sul viso e l'orologio d'argento che penzolava dal suo polso destro.
Si era cambiata, ma non aveva indossato i soliti vestiti che usava per andare a lavoro, no, il suo abbigliamento era alquanto strano: una camicetta bianca semitrasparente, che lasciava intravedere di poco il delicato reggiseno di pizzo, e una minigonna nera, tutta a batuffoli, che era davvero molto molto molto corta e lasciava scoperte le gambe longilinee.
Era, come dire, piuttosto appetitosa.
Ed sbattè le palpebre un paio di volte davanti a quella visione che i suo ormoni in subbuglio consideravano celestiale, ma una volta ripresosi arrossì di botto.
-Winry! Che... che... che stai facendo con il mio orologio?! E... e p-perchè sei vestita in quel modo?!-
La ragazza piegò la testa di lato, confusa.
-In che senso?-
Chiese innocentemente, avvicinandosi per potergli consegnare l'orologio.
Edward deglutì sonoramente, non riuscendo a staccare gli occhi dalla generosa scollatura della camicetta.
Scosse la testa violentemente, facendo sbatacchiare la coda dorata da una parte all'altra, e le puntò un dito contro.
-G-g-guardati! S-s-sei...-
Ma non riuscì a concludere la frase quando Winry si piegò su se stessa per guardarsi, lasciando intravedere maggiormente cosa si nascondesse sotto la camicetta.
-Sono cosa?-
Chiese ancora, non capendo.
Poi si alzò e gli fu vicina in un attimo. Si portò un dito sulle labbra e lo guardò negli occhi.
-Mmh... forse non stai bene, Ed-
Pensò a voce alta, posando la mano libera dall'orologio sulla fronte del ragazzo e premendo, senza un buon motivo, il proprio corpo contro il suo.
Edward ne rimase paralizzato, il viso che ormai poteva considerarsi un pomodoro e le labbra incapaci di articolare una qualsiasi parola sensata.
Era troppo vicina, troppo.
-W-Winry!-
Scattò, allontanandosi e finendo con le spalle al muro, in trappola.
-Sì, Ed?-
La ragazza lo guardò, sorridendo ancora, con un sorriso che aveva un non so che di malizioso, e gli si riavvicinò.
-Ma guarda! Hai la giacca tutta in disordine, sei davvero un impiastro!-
Lo rimproverò severa, cominciando ad armeggiare con il suddetto indumento, mentre un Ed sempre più imbarazzato volse la testa di lato, cercando di concentrarsi su qualsiasi altra cosa che non fosse il corpo di Winry premuto contro il suo.
Eppure non potè non guardarla quando sentì qualcosa di fretto scivolargli sotto la maglietta.
-Ops, mi è caduto l'orologio-
Disse lei semplicemente, portandosi una mano sulla bocca.
-C-cosa?-
Edward non era sicuro di aver capito bene, era troppo intontito.
Winry si allontanò di poco, posando le mani sui fianchi e guardandolo infervorata.
-Mi-è-caduto-l'orologio-
Ripeté, scandendo bene ogni parola, proprio come se stesse parlando con un ritardato.
-Ma tranquillo! Lo recuperiamo subito!
Esclamò poi, cambiando repentinamente espressione e avvicinandosi di nuovo.
Cominciò a sbottonargli allegramente i bottoni della giacca, il sorriso perennemente stampato in viso.
Ed si sentì letteralmente morire e restò così, immobile, incapace nei movimenti e nella parola, lasciandole fare tutto quello che voleva.
-Accidenti, credo si sia impigliato nell'automail-
Affermò Winry dopo un po', facendo tornare il ragazzo sulla terra.
-Oh, asp...-
Cercò di dire, ma la ragazza interruppe la sua frase sul nascere.
-No, tranquillo, ci penso io-
Annunciò sorridendo, facendosi sempre più vicina.
Edward in un primo momento non capì bene cosa significassero quelle parole, ma un brivido lo percorse quando avvertì le sue mani, fresche come l'acqua di primavera, infilarsi sotto la maglietta e percorrere pian piano il suo addome, scorrendo fino al petto e alla spalla sinistra.
Trattenne il respiro e chiuse gli occhi, si rilassò solo quando udì distintamente il rumore dell'orologio cadere a terra.
.Ah, ci sei riuscita!-
Gioì, sperando che con quello tutto sarebbe tornato alla normalità.
Eppure le mani di Winry restavano ancora lì, sul suo petto.
L'aria in quella stanza stava diventando pesante.
La ragazza chinò il capo, cominciando ad accarezzare lentamente il petto del ragazzo.
-Sai Ed...è da tanto tempo che stiamo insieme...quasi mi dispiace di...-
Sussurrò, lasciando che i suoi gesti esprimessero la conclusione di quella frase.
Lentamente portò le mani giù, sempre più giù sul suo petto, fino ad arrivare alla vita e accarezzare il bordo dei pantaloni.
Edward si irrigidì immediatamente, il viso accaldato e il cervello in tilt.
-Winry...cosa...?-
Smozzicò, ma la ragazza lo interruppe per l'ennesima volta, con un bacio.
Ed ne rimase sorpreso, in un primo momento, ma poi chiuse lentamente gli occhi e dischiuse le labbra, permettendo alla lingua di Winry di infilarsi nella sua bocca, a giocare con la sua.
Pian piano il giovane alchimista d'Acciaio si rilassò, portando incerto un braccio intorno alla vita di lei, attirandola a sé, e una mano dietro la testa bionda della ragazza, approfondendo quel bacio che in poco tempo lacerò il loro respiro.
Si staccarono per poco e poi ripreso a baciarsi, avidi di quel dolce contatto.
Non era la prima volta che si baciavano, ormai stavano insieme da quasi cinque mesi , ma quel bacio, contro ogni aspettativa dell'alchimista, si stava rivelando particolare.
Winry conduceva il gioco, se lui cercava di portare il bacio ad un ritmo più regolare, lei accelerava, approfondiva e con le mani, più esperte di quanto potessero sembrare, andava ad arruffargli i capelli, fino a far sciogliere l'elastico e permettere ad una folta cascata d'oro di incorniciare quel momento.
Però, nonostante ciò, tutto rientrava nella norma, almeno fino a quando non si udì indistintamente lo scatto improvviso della cintura dei pantaloni di Ed, quest'ultimo drizzò le orecchie e, approfittando di una pausa tra un bacio e l'altro, chiese incerto:
-Win, che stai facendo?-
La ragazza, in tutta risposta, gli mordicchio con fare giocoso il labbro inferiore.
-Sssh, lascia fare a me-
Sussurrò lasciva, facendo rabbrividire in modo particolare il giovane alchimista.
Lo baciò, ancora, inebriandogli i sensi con il proprio sapore, approfittando della sua momentanea docilità per sfilargli la maglietta.
Edward staccò momentaneamente le proprie labbra da quelle di lei, per potersi concentrare sul suo collo. Ne delineò la pelle con piccoli baci, incerto, imbarazzato, ma sottomesso all'istinto.
Winry piegò la testa leggermente di lato, chiudendo gli occhi, cercando di non perdere il controllo sotto l'onda di piacere che stava provando.
Non poteva permetterselo, doveva mantenere fisso nella mente il suo obiettivo.
Intanto Ed era salito a mordicchiargli il lobo destro, facendola ridere quando le toccava una parte particolarmente sensibile al solletico.
E con le mani Winry si spostò sui fianchi ben allenati del ragazzo, cominciando ad abbassare i pantaloni, fino a quando questi non scivolarono giù da soli, facendo tintinnare la fibbia sul pavimento.
Edward non se ne accorse nemmeno, troppo impegnato a lasciare il segno su ogni piccola parte scoperta del corpo della ragazza.
Winry dovette sussurrare più volte il suo nome affinché la degnasse di attenzione.
-Mmh?-
Mugolò Ed, tornando poi a stuzzicarle il collo.
La ragazza tentò più volte a farlo desistere dal suo “lavoro”, ma ormai lui era completamente andato.
-Ed...aspe...ascolta...-
Non riusciva neanche a pronunciare una parola di senso compiuto, Winry cominciò a spazientirsi. Dannato fagiolino!
-Ed, è meglio che...mmm...Ed!-
Così come era nata così scomparve, quella magia che si era creata tra loro, distrutta in un attimo dall'arrivo inaspettato di una grossa chiave inglese.
-Ahi ahi ahi, che male!
Il povero alchimista, rimasto in mutante, si contorceva a terra per il dolore alla testa, ove, in quel momento, vi era un enorme bernoccolo.
Winry aspettò pazientemente che riacquistasse la capacità di pensare, chiudendo gli occhi e ponendo le mani sui fianchi.
-Winry! Ma sei impazzita!
Ecco, ora era di nuovo lui: il solito fagiolino.
Si era alzato, con le mani ancora in testa, e l'aveva guardata truce.
Medesimo sguardo ricevette lui quando lei aprì di scatto gli occhi, ma in un attimo le sue mani caddero lungo i fianchi e il sorriso si affacciò sul suo viso.
-Ed, chiudi gli occhi!-
Esclamò allegra, quasi impaziente.
D'altro canto Edward la guardò come se fosse impazzita.
-Perchè dovrei...?-
Chiese incerto, venendo interrotto per l'ennesima volta dalla voce squillante della ragazza.
-Dai, chiudili! E' una sorpresa!-
Disse ancora, poggiando le mani sul suo petto e spingendolo esattamente al centro della stanza.
Ancora un po' titubante Edward eseguì gli ordini e chiuse gli occhi. Non sapeva cosa aspettarsi, ma sperò in cuor suo che non si trattasse di un'altra chiave inglese.
-Posso aprirli?-
Domando dopo pochi secondi
-No-
Fu la pronta risposta.
-Alza una gamba, Ed-
Ci capiva sempre meno, ma ubbidì.
-Ora alza anche l'altra-
Continuò Winry e lui obbedì, ancora.
Sembrava quasi avergli fatto indossare qualcosa.
Poi una luce improvvisa gli fece spalancare gli occhi.
-Ed, avevo detto di non aprirli!
Winry era dinanzi a lui, poco poco più a sinistra, le guance gonfie in un'espressione offesa.
Edward non ci badò molto, ora aveva altro per la testa.
-Che cosa è stata quella luce?-
Domando irrequieto, anche se non sapeva bene cosa provare.
La ragazza sgonfiò le guance e lo guardò innocentemente.
-Quale luce?-
Ma non gli diede neanche il tempo di rispondere che afferrati i suo vestiti glieli buttò addosso.
-Forza! Vestiti o farai tardi al lavoro!-
Ordinò sorridendo, per poi uscire saltellando dalla stanza.
Edward, dopo essersi districato dalle vesti che gli erano piombate addosso così all'improvviso, guardò a bocca spalancata il punto dove un attimo prima c'era la sua ragazza. Boccheggiò un paio di volte, prima di riacquistare l'uso della parola.
-E....e la sorpresa?-




*  *  *




Scalciò infastidito un malaugurato sassolino che aveva avuto la sfortuna di trovarsi sulla sua strada, sbuffò per quella che forse era la centesima volta da quando era uscito da casa e continuò a camminare con passo pesante lungo la stradina, mani in tasca e capo chino.
Aveva la luna storta, era confuso e deluso. Per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a capire il motivo per il quale Winry si era comportata in quel modo.
C'era qualcosa di strano già da quando gli aveva consegnato l'orologio, nel modo di vestire, non era da lei. Sembrava tutto programmato.
Varcò l'ingresso del Quartiere Generale senza neanche accorgersene, pollice e indice a reggere il mento in segno di meditazione. Era così assorto che quasi non si rese conto dello strano comportamento di chi gli passava vicino.
Gli fu reso evidente quando notò un uomo sulla trentina indicarlo sghignazzando, forse sicuro che l'Alchimista d'Acciaio non lo potesse vedere.
A quel punto alzò la testa, spaesato, e si guardò attorno, constatando che avevano più o meno tutti lo stesso comportamento.
Continuò a camminare lungo il corridoio, accelerando progressivamente il passo per non sentire quelle risatine che gli davano i nervi.
Alla fine giunse davanti all'immensa porta che portava al cortile centrale, dove un gruppo consistente aveva bloccato l'entrata.
Incuriosito volle vedere che stava succedendo.
-Ehi capo!-
Urlò Havoc, sventolando la mano per farsi notare. Al suo richiamo tutti si voltarono verso l'alchimista, che si sentì tremendamente a disagio.
Titubante si avvicinò al sottotenente
-Che diavolo succede, perchè mi fissano tutti?-
Chiese in un sussurrò, timoroso di tutte quelle orecchie pronte a cogliere le sue parole.
Havoc sghignazzò e, posandogli una mano sulla spalla gli indicò un punto all'esterno dell'edificio, in fondo al cortile.
La bocca di Ed si spalancò di botto, così come gli occhi, ancora in creduli a ciò che stavano assistendo, a ciò che vedeva lui e tutto il HQ
-Bei boxer, amico-
Sghignazzo Havoc, mentre un Ed sempre più rosso rimaneva impalato ad osservare l'immensa foto esposta al centro del cortile, che ritraeva lui con addosso orribili mutante a cuoricini.
Winry lo salutò da lontano, stando accanto alla foto e ad un imbarazzato Alphonse, sorridendo e sventolando una mano in sua direzione.
Da quel giorno Ed non si riprese più,





perchè scoprire che Winry Rockbell, non ché la sua ragazza, fosse terribilmente vendicativa, era stato un vero trauma per Edward Elric.














Angolo autrice:

Oh ragazze, mi avete commossa! *^* Farò come dite voi, avrò più autostima di me stessa * alza pungo al cielo* XD
A parte gli scherzi, questo capitolo a me è sinceramente piaciuto, sarà che immaginarmi la scena romantica mi ha fatto sciogliere e quella finale sbellicarmi dalle risate. Spero vivamente che con la mia storia abbiate almeno sorriso un pò ^^"" XD
Solo delle piccole precisazione che potrebbero essere state poco chiare nella storia^^:

1: Winry ha costretto Alphonse ad essere suo complice, è stato lui a scattare la foto XD
2: Quando Ed si riveste, è ancora troppo intontito per accorgersi dei boxer u.u ( E sì, li ha ancora addosso XD)


Mi scuso se non rispondo a ciascuna recensione, ma fsn di nuovo di fretta ç.ç La prossima volta vi rispondo, promesso, intanto questo è per tutti voi, vi adoro * spupazza* *^*
Vi ringrazio ( Lady_Fariel, Jeannina Live 4ever, Cleo92, Stephany345_Chan, yaya_sana, rockttera XD, nimi_chan, Siyah), siete state tutte troppo gentili, non saprò mai come ringraziarvi a dovere *^*
Grazie, grazie, grazie, per tutto, perchè leggete, date consigli e facendomi sentire la vostra presenza mi spingete a continuare a scrivere, grazie! *^*
Spero che qst capitolo vi piaccia, ci vediamo al prossimo!!


  
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