Era così stupido si disse,da non averle chiesto nemmeno il suo nome,ma non sarebbe stato difficile per lui venirne a conoscenza,quella mattina si sentiva euforico,vivo,si recò al quartier generale per l'ispezione come tutte le mattine,quindi si preparò,i pantaloni dentro gli stivali lucidati,la giacca abbottonata e i lunghi capelli stretti in una treccia,entrò nel grande stanzone e un lieve mormorio accompagnava ogni suo passo,era un uomo imponente,alto almeno un metro e novanta o almeno così gli avevano detto i soldati,a lui non era mai importato più di tanto,il suo fisico asciutto e muscoloso era stato temprato dal duro lavoro e dalle incessanti camminate,quindi era abituato agli sguardi stupiti dei nuovi arrivati,ma quella mattina c'era qualcosa di diverso nel loro sgurdo,bussò alla porta di legno e la voce del caporal maggiore Daugharty giunse attutita attraverso il pannello di legno
<< avanti...  >>
Aprì il battente e se lo richiuse alle spalle << Buongiorno signore >> fece il rigido saluto che gli avevano insegnato a fare
<<  riposo >> disse l'uomo << sono molto contento che tu sia venuto jacob,c'è qualcosa di cui devo discutere con te >>intanto si era alzato e si era spostato vicino alla finestra,teneva le mani dietro la schiena in attegiamento rigido e i lunghi baffi neri vibravano,quello non era un buon segno si disse Jacob,c'era qualcosa che irritava il caporal maggiore,tutto in lui richiamava l'idea di un uomo dedito al comando ma con un profondo senso di insicurezza e inadeguatezza,amava mettere i suoi subordinati in difficoltà solo per il piacere di farlo,a lui non era mai piaciuto quell'uomo,ma per il bene della sua tribù doveva compiacerlo affinchè non ci fossero ritorsioni sulla sua gente << mi è stato riferito,che ieri sera hai avvicinato una donna bianca fuori dalla riserva e vero? >>
Non intendeva mentire,non l'aveva mai fatto in passato e non l'avrebbe  fatto nemmeno adesso << si signore,ero fuori alla ricerca di tuberi e radici per gli anziani, ho visto la ragazza in difficoltà con la sua cavalcatura,volevo solo aiutarla >>
<< jacob,jacob >> l'uomo scosse la testa sconsolato,come se fosse dispiaciuto ,ma i suoi occhi cerulei dicevano tutto il contrario << a me non importa perchè l'hai fatto,se ci sono delle regole,queste vanno rispettate e io farò di tutto affinchè tu e gli altri selvaggi come te le rispettiate >>
Jacob rimase rigido a fissare il vuoto,sapeva che la punizione era in arrivo e nulla poteva salvarlo.
<< faresti bene inoltre,a non opporre resistenza, Alec!Jeremy!prendete questo tentativo d'uomo e legatelo al palo,mi occuperò di lui a tempo debito! >>
Lo trascinarono in cortile,era uno spiazzo circolare che serviva come luogo di adunata per le truppe,e in caso di necessità come palcoscenico per le esecuzioni e per giudicare i colpevoli di furti o omicidi,nel suo caso non ci sarebbero stati giudici e giurie,la sentenza era stata già emessa,lo privarono della giacca e della camicia,lui non oppose resistenza,poi lo costrinsero in ginocchio e gli legarono i polsi attorno ad un grosso palo di legno.
Il sole era alto nel cielo  quando finalmente Reneesme riuscì a fuggire al controllo della zia e preso il cesto per le consegne a domicilio stava andando a consegnare alcune mercanzie alle signore del paese,delle grida soffocate attirarono la sua attenzione,provenivano dallo spiazzo della caserma,si avvicinò di soppiatto un capannello di uomini occupava l'entrata impedendole la vista,ma camminando lungo la fila riuscì a scorgere una falla e vide,il grande e fiero pellerossa che la sera prima l'aveva tanto gentilmente aiutata,era in ginocchio è il caporal maggiore Daugharty stava usando su di lui una grossa frusta intrecciata,un altro soldato in divisa scandiva a voce i colpi già subiti dal condananto << 25!26!27! >> la voce del ragazzo era sempre più flebie di fronte a quell'orrore,anche Reneesme sapeva che il suo intervento sarebbe solo servito ad inasprire la punizione e ad aumentare l'umiliazione de quell'uomo,si portò una mano alle labbra per soffocare i singhiozzi e si allontanò di corsa,come poteva sua zia Sue pretendere che sposasse quell'uomo orribile,l'aveva odiato fin dalla prima volta che aveva messo piede nell'emporio con quei suoi occhi freddi come due schegge di cristallo,e i modi viscidi e striscianti di un serpente,doveva fare qualcosa  in fondo sapeva che era lei il motivo per cui Jacob era stato punito.
Durante la lunga ora in cui era stato punito era riuscito a scorgere fra la folla il viso sgomento della donna che aveva rapito i suoi pensieri,il suo sguardo inirridito gli aveva fatto capire che non era stata lei a raccontare al caporal maggiore del loro incontro della sera prima e la cosa lo rendeva felice,era una donna leale,gli aveva chiesto di tacere e lei aveva mantenuto la parola,probabilmente qualcun'altro li aveva scorti ed era andato a riferire tutto al caporale,si girò sul suo  misero pagliericcio,le ferite gli pulsavano e gli dolevano,ma non importava,era sceso al fiiume per ripulirsi,ma adesso sentiva di nuovo il sangue denso e appiccicoso colargli sulla schiena,era troppo stanco e infreddolito per pensare di poter scendere al fiume per pulire di nuovo le ferite,chiuse gli occhi e cercò di rievocare nella sua mente l'immagine della bella donna,in qualche modo il solo pensarla riusciva ad alleviare le sue pene.
Reneesme si alzò dalla sedia a dondolo posta davanti al camino nel piccolo salotto di casa sua poggiò il libro che stava leggendo sul tavolino e nascose un finto sbadiglio dietro la mano
<< vado a letto zia,sei è fatto tardi >>
<< vedo che la discussione co il caporale ti ha messo un pò di sale in zucca,dovresti prendere più seriamente il suo corteggiamento,quell'uomo è un ottimo partito ... >>
<< si zia,ci penserò,adesso sono troppo stanca,buonanotte >>
Si ritirò velocemete in camera sua ,si chiuse la porta alle spalle e dopo aver dato due giri alla serratura si infilò il pesante mantello in lana e afferrato il cesto con le bende e l'unguento lenitivo apri la finestra e si calò giù per la grondaia,poi si mise a correre all'ombra delle case fino alla zona della riserva,sapeva esattamente dove  la recinsione cedeva permettendole il passagggio senza essere scorta dalle sentinella di guardia,solo quando fu circondata dai tapee si chiese come avrebbe fatto a individuare quella di jacob,intanto camminava per il campo prendendo dolorasamente atto delle condizione di indigenza in cui viveva quella povera gente,all'emporia aveva un mucchio di cose che non avrebbe mai venduto e che poteva essere utile a quella gente,se sua zia l'avesse scoperta l'avrebbe fatta sicuramente interdire,ma decise ugualmente che sarebbe tornata per portare un pò di cibo e di comodità a quella gente,che ancora non conosceva ma che aveva già imparato a rispettare, non erano i selvaggi che volevano farle credere,erano loro i selvaggi se si permettevano di trattare in quel modo dei poveri esseri umani.Improvvisamente scorse un tapee che era stato montato lontano dagli altri non sapva il perchè ma sapeva che era quello di Wahya il lupo,si avvicinò cauta poi nel silenzio della notte bisbigliò
<< Ehilà c'è nessuno...posso entrare? >>
La voce della bellissima donna veniva dai suoi sogni deliranti o dalla realtà,jacob aprì gli occhi e sentì dei passi fuori dalla tenda
<< chi è là?! >>
<< sono Reneesme,sono venuta a portarvi un unguento per le vostre ferite >>
<< entrate pure >> si mise seduto,non voleva farsi vedere da lei in quelle condizioni,si affrettò ad infilarsi la camicia,quando entrò nella piccola tenda il suo tapee non gli era mai sembrato così stretto ,si alzò in piedi,occupando il resto dello spazio rimanente,era molto più bella di quello che ricordava,i suoi capelli lunghi erano sciolti sulla schiena e risaltavano per il loro colore,sembravano lingue di fuoco morenti,e risaltavno sul tessuto scuro del mantello.
<< è molto pericoloso per voi essere qui,dovete tornare subito a casa,non potete sapere quando può essere pericoloso il caporale,se sapesse che siete stata nella mia tenda potrebbe ...>>
Si bloccò,la donna gli aveva posato un dito sulle labbra,e in quel momento aveva solo voglia di stringerla a se e baciarla fino a farle perdere i sensi.
<< sono venuta per curare le vostre ferite,non c'è nessuno che si occupa di voi,me lo permettereste? >> non sapeva nemmeno lei perchè aveva formulato una domanda,solitamente amava prendere il controllo,ma istintivamente sapeva che non poteva imporre nulla a quell'uomo orgoglioso,lui la guardava con quel mezzo sorriso fiero che le faceva correre uno strano brivido lungo la schiena,mentre la guardava ancora,si sfilò la camicia mettendo in mostra il suo ampio petto muscoloso,era convinta che avrebbe potuto contare i muscoli uno per uno tanta era la perfezione del suo corpo,degluitì imbarazzata,sotto il suo sguardo indagatore << fate pure,sono onorato di ricevere le vostre cure >>,detto questo si sedette vicino al focolare e si apprestò ad accendere la lampada ad olio per permeeterle di guardare meglio mentre lo medicava nel frattempo i suoi occhi non riuscivano a smettere di fissarla....sarebbe riuscito a trattenersi quando quelle piccole mani morbide si fossero posate sulla sua schiena martoriata.

CIAO ECCOVI SUBITO IL SECONDO CAPITOLO DELLA STORIA,QUANDO LA VENA DELLA FANTASIA SI APRE E' ESTREMEMNTE DIFFICILE CERCARE DI TAMPONARE L'EMORRAGGIA ^^
PER NOE PRINCIPI: SONO CONTENTA CHE TROVI LA MIA STORIA DIVERSA DALLE ALTRE SPERO CHE LA CONTINUERAI A TROVARE INTERESSANTE
RAGAZZI VI PREGO FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE,COSA VI COSTA LASCIARE
UN COMMENTINO APPENA FINITO DI LEGGERE...?
 A PRESTO CRAZY
COLONNA SONORA DI QUESTO CAPITOLO:  I GOTTA FEELING DEI BLACK EYED PEAS