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Autore: hunterd    06/11/2009    8 recensioni
Hermione Granger ha bisogno di un fidanzato che l'accompagni ad una festa. Ginny pensa bene di pubblicare un annuncio anonimo, all'insaputa dell'amica, per trovarlo. Fred Weasley all'insaputa di entrambe, legge quell'annuncio e decide di prenderlo in considerazione.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi ad aggiornare. Innanzitutto, ringrazio tutte voi che avete messo la storia tra le preferite e le seguite. Inutile dire, che fa piacere riscontrare apprezzamento per il proprio "lavoro".
Non vi nascondo che sto riversando in questa ff un bel pò di romanticismo... ma è un raptus incontrollabile, probabilmente frutto della dieta che sto seguendo... mi hanno tolto i dolci, in qualche modo devo compensare!
Diete e raptus a parte, spero possa piacervi... un pò di sano e intramontabile amore romantico.
A presto.
Besos. Laura.




- Se mi avessi dato retta, domani non saresti stata sola. Ed Emily non avrebbe potuto fare altro che rimanerci secca!
Ginny, sdraiata sul letto, osservava i suoi cambi d'abito.
- Comunque... per il vestito. Il tubino nero, quello con la scollatura quadrata, rimane la mia scelta. Ti sta d'incanto! Poi se ti raccogli i capelli... sarai perfetta.
Hermione si era sfilata la gonna ed il top che indossava. Effettivamente piaceva anche a lei quel vestito.
- Hai ragione. Credo che metterò quello. Ho anche il giusto paio di sandali. Hanno un tacco accettabile.
- Se vuoi, mi fermo stanotte, così domani ti aiuto a prepararti.
- No, grazie. Davvero, non c'è n'è bisogno! Stasera mi preparo mentalmente a domani, con una serata relax. Un bel bagno caldo, uno spuntino e poi vado a letto.
Non era assolutamente vero nulla. Ma era fondamentale che Ginny se ne andasse prima delle otto: a quell'ora sarebbe arrivato Fred. E come tutte le volte che ci aveva pensato, in quei giorni, l'avevano colta dei crampi allo stomaco.
Come aveva fatto a cacciarsi in quella situazione assurda: Fred Weasley come fidanzato!
- Va bene... però mi devi promettere che domani ti preparerai con molta cura! Devi comunque fare un figurone alla festa di quella gallina...
Aveva abbracciato l'amica, che si era alzata per congedarsi. Ginny in fondo le voleva davvero bene. Anche lei, del resto, considerava la rossa alla stregua di una sorella. E un pò le scocciava doverle mentire.
- Promesso. Farò un figurone...
Anche se era più facile che avrebbe fatto una figuraccia: si sarebbe sicuramente impappinata.
- Allora vado. Così arrivo in orario per cena.
Erano le sette: ancora un'ora prima che arrivasse Fred. Un'ora per capire come gestire la cosa.
- Va bene. E grazie di avermi dato una mano con la scelta del vestito.
- Figurati... ah, senti. Allora posso dire alla mamma che dopodomani verrai alla Tana? Sai che ci tiene ad averti ospite qualche giorno!
Molly Weasley era una seconda mamma per lei. Un pò tutta la famiglia Weasley era una seconda famiglia, per lei.
- Sì. Dille pure che verrò. I miei rientrano solo fra dieci giorni.
- Okay. E preparati a raccontarmi tutto per filo e per segno, quando arrivi!
- Va bene. Adesso vai. La passaporta sta per scadere...
Ginny aveva afferrato il suo orsacchiotto-passaporta ed era sparita. Lasciandola sola.
Sette e cinque. Tra cinquantacinque minuti sarebbe arrivato Fred.
Era meglio farsi davvero un bagno. Magari l'avrebbe aiutata a darsi una calmata.



XXXXXXXXXXXXXXXXXXXX



Il campanello era suonato alle otto spaccate.
Ed Hermione era già dietro la porta. Erano più di cinque minuti che si trovava lì, immobile. Forse sperando di non doverla aprire.
Invece l'aveva fatto ed, ovviamente, era comparso Fred.
Con gli immancabili jeans, l'immancabile t-shirt, le immancabili scarpe da tennis. Quasi una divisa per i gemelli.
- Ciao, Herm.
- Ciao, Fred. Prego accomodati.
Era entrato. Tranquillo, mentre lei era agitata come se fosse un vero appuntamento. Ma che cavolo le stava succedendo? Lui era un amico...
- Hai fatto fatica a trovare la strada?
- No, mi sono smaterializzato all'angolo. E tranquilla, non mi ha notato nessuno.
Aveva prevenuto la sua domanda di un secondo. Sorridendole in una maniera che l'aveva indotta a tirare fuori il suo tono preoccupato/agitato.
- Bene. Non ho certo bisogno di ricordarti che anche domani, ti troverai tra babbani...quindi niente magia. Per nessun motivo.
Fred, mani in tasca, non aveva perso quel sorriso.
- Ovvio. Niente caramelle vomitose o altro. Solo Fred Weasley, un babbano che...giusto, che faccio nel mio essere banalmente babbano?
Iniziava la parte complicata.
- Potremmo dire che gestisci un negozio, insieme a tuo fratello. Così non  si discosta molto dalla realtà...
- Uhm... sì, una buona idea. Che tipo di negozio?
Erano ancora in piedi, nel vestibolo.
- Prima di continuare... hai già cenato?
- No, veramente non ancora. Abbiamo appena chiuso... giornata impegnativa oggi... come tutti i venerdì, del resto.
- Ti va un sandwich? Anch'io non ho ancora cenato.
- Se non è troppo disturbo.... sì, molto volentieri.
- Vieni, andiamo in cucina.
L'aveva seguita in cucina. Ed Hermione aveva pensato che per una volta era lui ad essere nella "sua" cucina. E non il contrario.
- E' la prima volta che sono io ad essere nella tua cucina...
Aveva guardato Fred come se fosse un marziano: aveva dato voce al suo stesso pensiero.
- Ho detto qualcosa di sbagliato?
- No, no...scusa... è che stavo pensando la stessa cosa... di solito sono io che vengo alla Tana...
Fred aveva afferrato il pomodoro finto, quello che era un semplice orologio e lo stava studiando.
- Verrai anche quest'anno per le vacanze? Ma che roba è questa?
La prima domanda sembrava buttata lì a caso, la seconda sembrava più interessata.
- Dopodomani, tua madre mi ha gentilmente invitato come al solito... è un semplice orologio. Basta girarlo ed inizia a scandire il tempo.
Fred, ovviamente lo aveva fatto ed un basso ticchetio aveva iniziato a fare da sottofondo.
- Forte... potrebbe giusto servire per...
Si era di colpo interrotto per guardarla.
- Scusa... deformazione professionale. Posso darti una mano?
Hermione aveva aperto il frigo ed aveva iniziato a tirare fuori insalata, prosciutto, formaggio.
- No, accomodati pure. Ci metto un attimo...
- Okay. Allora, stavamo dicendo: che tipo di negozio?
Si era accomodato sull'alto sgabello, dietro il bancone, sul quale lei stava iniziando a prepare i sandwich.
- Potremmo dire di articoli da regalo... ci teniamo sul vago.
- Ci sta. Quando e dove ci siamo conosciuti?
- Decisamente a scuola. Emily sa che frequento un istituto all'estero, dove ho vinto una borsa di studio.
- All'estero? Significa che dovrei sapere un'altra lingua? Io conosco solo l'inglese!
- Tranquillo, sa che è in America... quindi, sempre di inglese si tratta.
- Ah... quindi devo fare la parte dell'americano?
- No, diremo che anche tu sei inglese e come me, eri lì per studiare.
- Quindi l'età, va bene la mia?
- Sì, ti sei diplomato l'anno scorso, a diciotto anni.
- Bene... ah, come si chiama la scuola?
- Boston College. A Boston. Fortunamente Emily non c'è mai stata... e poi non farà domande sulla città... non quando potrà fare ben altre domande...
Sapeva di essere leggermente arrosita... d'altronde aveva Fred davanti a sè. Sapeva quasi tutto di lei...tranne della sua vita da babbana. Era come rivelare una parte di sè intima... qualcosa che non aveva mai approfondito nemmeno con Ron ed Harry.
- Cioè domande su di noi? Giusto?
- Ehm...sì.
L'aveva guardata seriamente.
- Ma perchè questa ragazza è così morbosamente interessata alla tua vita sentimentale?
Già, questo era un altro tasto imbarazzante.
- Perchè sono sempre stata molto più brava di lei. Lei era già una bambina tutta vestitini e glamour, io ero già una piccola secchiona.
Suo padre, questo, gliel'ha sempre rinfacciato. Non esplicitamente... però non trascura mai di sottolineare come io sia una ragazza intelligente, che avrà sicuramente un futuro brillante davanti a sè...
Fred non aveva perso la sua espressione concentrata.
-E' vero. Sei una ragazza sicuramente fuori dal comune... in senso buono, ovviamente... anzi, se questo signore sapesse cosa realmente sei... bè, credo che la sua ammirazione per te raddoppierebbe.
Hermione era arrossita nuovamente. I complimenti erano qualcosa che lei non sapeva ben gestire.
- Quindi, Emily, ha portato la competizione tra voi, su un piano a lei più congeniale...
- Già... diciamo che lei è sempre stata al centro dell'attenzione per bellezza, fascino, simpatia... cosa che a me... ehm...riesce un pò meno bene...
Mamma, che vergogna parlare di questo! Con lui, poi...
- Avrei da dire su questo... ma credo che prima mangerò! Quel sandwich ha proprio un'aria invitante...
Aveva la sensazione che ancora una volta, Fred, volesse toglierla dall'imbarazzo di dover approfondire il discorso. Però, ne aveva approfittato. Gli aveva teso il piatto con il sandwich e si era girata per recuperare da bere.
- Il nostro primo appuntamento? Cosa abbiamo fatto?
Meno male che gli dava le spalle!
- Una cena... un pò un classico, no?
- Appunto... un pò banale. Sarà per quello che al primo appuntamento, evito sempre cene o pranzi... troppo scontato.
- Cosa preferisci bere? Acqua, coca, succo di frutto...
- Coca? Cosa sarebbe?
- Ah, già. Questa ad Hogwarts non c'è! Una bevanda gasata e dolce. Buona. A me piace.
Fred aveva annuito.
- Allora vada per la coca. Non sia mai detto che Fred Weasley non osa provare qualcosa di nuovo...
Non sapeva nemmeno lei il perchè, ma le sembrava che Fred fosse diverso. Forse era perchè non aveva mai parlato così a lungo con lui. Le loro conversazioni erano sempre avvenute in presenza di altre persone o quantomeno, in presenza di George. Erano praticamente inseparabili.
No, non era vero. George adesso non c'era! La curiosità aveva prevalso sull'imbarazzo.
- Scusa, se te lo chiedo... ma a George cosa hai detto? Sai, vi ho sempre visto insieme...e allora, mi domandavo...
- Se qualche volta potessimo vivere l'uno senza l'altro! Sì. Come vedi non sono in preda a crisi isteriche o altro. D'altronde sai... le ragazze, di solito, non gradiscono il terzo incomodo al primo appuntamento.
Hermione era arrossita paurosamente. Si finiva sempre col parlare di appuntamenti, ragazze, ragazzi... insomma, vita amorosa!
- Ho detto a George che uscivo con una ragazza incontrata ad Hogsmeade... ovviamente incontrata dopo aver offerto un thè alla nostra amica Hermione!
Quasi le era andata di traverso la coca! Al ricordo del perchè fosse finita da M.me Piediburro con lui.
- Ti ringrazio per aver mentito... immagino che non ti vada molto a genio farlo proprio con lui.
Fred aveva scrollato le spalle.
- E' vero che il rapporto tra me e George è molto speciale... ma credo che una bugia detta per aiutare un'amica, non comprometterà il mio rapporto con lui!
E aveva addentato il sandwich. Lei aveva fatto lo stesso. E il silenzio era calato nella cucina.
Un silenzio che non era quello disteso come quello che scendeva tra lei, Ron ad Harry quando mangiavano. O quando studiavano.
In questo c'era qualcosa di diverso. Una sorta di tensione che non ci sarebbe dovuta essere.
Loro erano amici. Perchè non riusciva ad essere naturale, con lui, come quando erano alla Tana?
- Allora primo appuntamento, una cena. E l'ho ottenuto subito o mi hai fatto penare?
Perchè lo aveva detto con quel sorriso divertito. Come se sapesse qualcosa che lei non sapeva!
- Direi di non complicarci la vita. Ho accettato subito.
- Allora ti piacevo veramente!
Le parole erano risuonate forti e chiare. E il bicchiere, insieme alla coca contenuta, era volato giù dal bancone.
- Scusa, non volevo farti spaventare... è che questo gioco mi sta prendendo la mano! Trovo divertente programmare a tavolino una nostra ipotetica relazione...
Fred, aveva sfoderato la sua bacchetta ed aveva pronunciato l'incantesimo per ripulire il disastro.
- Inutile sprecare tempo... per me la traccia non è più un problema...
- Giusto...
- Stavamo dicendo... primo appuntamento stabilito... ti ho fatto qualche regalo in particolare?
E con naturalezza aveva ripreso il discorso. Lei ancora, invece, non si era ripresa dall'idea che trovasse la cosa un gioco divertente.
- Penso che non ci sia bisogno di prevedere questa eventualità...
- Di solito i "fidanzati" regalano sempre qualcosa alle "fidanzate"... se no, stanno semplicemente insieme, non si fidanzano!
Oh mio Dio! Non poteva certo intendere che...
A finire quel pensiero, ci aveva pensato Fred. Dalla tasca aveva estratto una scatolina. Buffissima. Rosa con un pon pon rosso.
- Giusto per dare più credibilità alla cosa...
E aveva spinto lo scatolino verso di lei. Un chiaro invito ad aprirlo.
Hermione aveva esitato. La provenienza appariva lampante: quello scatolino gridava "Tiri Vispi Weasley" come un campanello d'allarme.
- Giuro che non è quello che pensi. Non morde, non macchia, non puzza... insomma non è pericoloso!
Forse, dopotutto. Lo aveva preso ed aperto, rimanendo assolutamente incredula.
Conteneva un braccialetto stupendo! Erano, almeno all'apparenza, tre fili d'argento che incrociandosi formavano una sorta di treccia. E il fermaglio era una H. Perchè non c'erano dubbi che era una H!
- Capisco il tuo stupore. E ti tranquillizzo subito. Non l'ho fatto fare appositamente per te. E' una nuova creazione mia e di George. Ginny è un pò che ci invita ad andare oltre i semplici filtri d'amore...
E aveva indicato il braccialetto.
- Quello, quindi, è il primo esemplare di un esperimento... ovviamente, George, non sa che lo sto utilizzando con te!
- Bè... allora sarebbe meglio... se succede qualcosa, se si rovina o se lo perdo!
- Non penso lo perderai... indossalo.Tranquilla non succede niente... forza...
Aveva insistito davanti alla sua titubanza. I gemelli erano davvero celebri per le loro invenzioni macchiavelliche... e in alcuni casi anche pericolose!
- Okay, facciamo così. Indosso prima io, il suo compagno...
E con enorme stupore di Hermione, aveva tirato fuori dalla tasca dei jeans un braccialetto sempre d'argento, ma diverso da quello che le aveva dato.
Questo era più un bracciale, più maschile, all'apparenza sempre d'argento.
Fred lo aveva indossato e glielo aveva mostrato.
- Come vedi, non succede nulla...
Hermione aveva fatto in tempo a vedere che anche sul suo c'era incisa una H. La cosa l'aveva leggermente tranquillizata. Allora non era l'iniziale del suo nome!
Così si era decisa ad indossare il suo. E non era successo nulla. Però, se era qualcosa che avrebbero voluto commercializzare nel loro negozio... qualcosa doveva pur fare!
- Allora, visto che non è successo nulla Hermione?
Aveva sentito una leggera vibrazione sul polso. Dove c'era ovviamente il braccialetto.
- Esattamente qual'è la funzione di questi bracciali, Fred?
Perchè allora qualcosa facevano...
- Vediamo se ci arrivi da sola, Herm.
Il braccialetto emetteva quella leggera vibrazione! Ora ne era sicura.
- Vibra...
- Anche...
- Vuoi dire che fa anche altro?
- Sì.
- Potresti essere più chiaro?
- Uhm...
Ma era impazzito? E si divertiva pure!
- Fred, ti ricordo che domani saremo ad una festa di babbani...
- Lo so, Hermione.
Eccola... ancora quella piccola vibrazione!
- Senti... sarei più tranquilla se lasciassimo perdere questi...
E aveva cercato di sganciare il braccialetto. Ma il fermaglio doveva essersi incastrato.
- Credo sia impossibile toglierlo...
Che storia era quella! Adesso iniziava ad essere un pò seccata. In fondo Fred si stava rivelando il solito...
- Almeno, finchè non si avvererà il desiderio che ho espresso!
Che cosa!?
- Fred, se è uno scherzo, bè non è affatto divertente!
Però era vero che non poteva toglierlo. Il gancio proprio non si apriva!
- Senti, Hermione, non ti arrabbiare... è solo che avevo bisogno di provarli... e mi sembrava un'ottima occasione!
Finalmente aveva capito! Ogni volta che Fred aveva pronunciato il suo nome, aveva sentito la vibrazione. La parte magica che era in lei non aveva resistito.
- Vibra ogni volta che pronunci il mio nome, giusto?
- Già... lo stesso fa il mio. Quando tu pronunci il mio di nome...
Una magia davvero insolita. I gemelli davano prova di grande ingegno.
- E la storia del desiderio?
- Significa che non sei più arrabbiata?
Hermione si era ritrovata a sospirare... dopotutto, lui stava facendo un favore a lei... e lei poteva farlo a lui.
- Solo se mi garantisci che il tenerli non comporterà alcuna magia evidente agli occhi dei babbani... e se mi spieghi il loro esatto funzionamento!
A Fred si erano illuminati gli occhi.
- Perfetto. Grazie Hermione!
Avrebbe dovuto abituarsi a quella vibrazione...
- Forse sarebbe meglio riepilogare la situazione, giusto per capire a che punto siamo arrivati...
- Fred? Il funzionamento dei bracciali... stai svicolando.
- Oh... già. Allora... che vibrano quando pronunciamo i nostri nomi già te ne sei accorta... senti, ma non vuoi che sia una sorpresa? Magari così le tue impressioni saranno più veritiere...
Il sospetto che Fred l'avesse incastrata in qualcosa che non le sarebbe piaciuto, si stava facendo una certezza. La sua reticenza nel parlarne era un chiaro segnale.
- Fred, credo che domani sarà già una giornata abbastanza impegnativa, senza che si aggiunga anche l'ansia di non sapere cosa potrebbe succedermi...
Si era fatto più serio.
- Davvero costituirebbe un'ansia così grande per te?
- Sì.
- Allora... i bracciali sono legati da diversi incantesimi... diciamo che la loro funzione primaria è quella di tenere in contatto la coppia... ad esempio attraverso la vibrazione che emette alla pronuncia del nome... una ragazza può sapere quante volte in un giorno, il suo ragazzo ne pronuncia il nome...
- Funziona se entrambi sono nella stessa stanza?
Fred aveva fatto una faccia un pò seccata.
- Ci sottovaluti sempre Hermione! Potrei essere io in Australia e tu qui... il bracciale vibra lo stesso.
- Ma come è possibile?
Adesso fingeva di essere stupito.
- Mi stupisce che proprio tu faccia una domanda del genere! Una strega del tuo livello! Non ho detto che i bracciali sono legati tra loro da diversi incantensimi? Quindi, la distanza non è un problema...
Doveva ammettere che era stupita dalla cosa.
- Hai detto che il mio si aprirà solo se si realizzerà un tuo desiderio... è davvero così? O c'è un altro modo?
- No. Non c'è un altro modo.
- Ma è da pazzi! Non potete mettere in commercio qualcosa di simile! Dovete pensare all'eventualità che non si realizzi il desiderio! Altrimenti?
- Non è ancora in commercio... ancora non abbiamo fatto nessun danno.
Hermione a quel punto era schizzata in piedi.
- Ah... e questo non sarebbe un danno!
- Per il momento no! Considero un "danno" se il desiderio si avvera e il braccialetto non si apre... vorrebbe dire che non siamo stati abbastanza bravi!
- Fred, mi auguro che tu abbia espresso un desiderio molto realizzabile... anzi, gradirei che tu mi dicessi esattamente cosa hai chiesto...
- Non posso rivelartelo. Condizione inderogabile perchè l'incantesimo funzioni. Quindi, siccome è una prova quella di cui ho bisogno... ti chiedo di avere piena fiducia in me, Hermione.
Piena fiducia! Ne aveva avuta mezza e guarda in che pasticcio l'aveva già ficcata! D'altronde...
- Mi sa che al momento non ho molta scelta, se non accordartela... cos'altro combina?
- E' in grado di portarti da me. Basta appoggiare un dito sulla lettera H e concentrarti su di me. Un pò come se dovessi smaterializzarti in un luogo. Solo che al posto di un luogo, pensi a me.
Non credeva che avrebbe avuto modo di usare quella funzione. Sopratutto perchè contava di liberarsi in fretta da quella improvvisa ed inusuale "schiavitù", in cui si era ritrovata per via di quel braccialetto.
- E poi?
- Bè, mi sembra già abbastanza!
- Fred è davvero tutto? Non c'è altro?
Aveva alzato le mani come in un gesto di assoluta buonafede. Un gesto che su di lui stonava decisamente.
Il suo bracciale, ora che ci pensava, era aperto.
- Il tuo bracciale lo puoi togliere?
- No. Non è chiuso, ma non posso toglierlo comunque.
Era tentata di chiedergli di dimostrarglielo... ma dato che aveva deciso di dargli fiducia...
- Però, avresti potuto dirmelo prima, cosa voleva dire indossare questo...
Aveva alzato il polso dove spiccava il monile.
- Così mi sarei giocato l'unica possibilità che avevo di sperimentarlo...
Ancora una volta si era dimostrato quello che era: un pericolosissimo, imprevedibile, scapestrato.
- Lo facciamo, adesso, quel riassunto?
- Va bene.
Si era versato ancora della coca.
- Sono Fred Weasley... non ne abbiamo parlato, ma credo che la mia vera identità vada bene...
Fortunatamente il mondo babbano ignorava la sua esistenza! Non sapeva che esisteva una minaccia più pericolosa di un tornado o di un terremoto o di un meteorite impazzito!
Aveva annuito.
- Okay... ho un negozio di articoli regalo, in società con mio fratello. Ho studiato anch'io al Boston College e mi sono diplomato l'anno scorso. E' lì che ci siamo conosciuti. Per il nostro primo appuntamento ti ho invitato a cena. Invito che tu hai subito accettato. Il primo regalo che ti ho fatto è quel braccialetto che porti...
Lì, Hermione aveva fatto un'espressione, che aveva fatto scoppiare in una risata allegra Fred.
- Ti consiglio di fare una faccia diversa, domani, davanti al mio regalo...
- Ci proverò...
- Che altro dobbiamo concordare?
- A parte sei mesi di relazione? Quella che Emily pensa ci sia stata? Con appuntamenti, cene, pranzi, sabati, domeniche... insomma la normale vita di due fidanzati? Non funzionerà mai...
- Sbagli a vedere la cosa... basterà che alle domande di Emily risponda solo uno di noi. Si inventerà al momento la risposta, sulla base della conoscenza che abbiamo uno dell'altra.
- Se ti chiede cosa faccio nel tempo libero?
- Leggi. Hai sempre la testa immersa in un libro. A volte lo fai anche mentre cammini!
Era vero.
- I miei genitori? Che lavoro fanno?
- Tua madre è una consulente informatica e tuo padre è un dentista.
Come faceva a saperlo?
- Ne hai parlato diverse volte alla Tana. Tua madre è sempre in giro per consulenze a grosse aziende di telecomunicazioni, tuo padre per seminari e convegni.
Anche questo si ricordava!
- Il mio piatto preferito?
- Arrosto e patate al forno. Quello che mia madre sforna regolarmente il primo giorno che arrivi alla Tana.
Vero anche quello.
- Bevanda preferita?
- Succo di zucca... ma credo sia meglio non dirlo, questo. Adesso posso dire anche la coca. Fa più babbano...
Sembrava facile. Certo qui, ma domani... con un altro tipo di domande.
- Cosa ci piace fare insieme?
Si era morsa la lingua, ma troppo tardi. La domanda era già stata formulata.
- Lunghe passeggiate, uscire con gli amici, giocare a carte - dove peraltro perdi regolarmente -, aiutarmi in negozio...
- Questo non è vero...
- Bè, chissà, magari in futuro... avremmo giusto bisogno di qualcuno in grado di tenere in ordine i conti... e che fosse anche in grado di fornire un parere valido su incantesimi...
- Mi sembra che ve la caviate molto bene in fatto di incantesimi... anche troppo.
Lo sguardo era andato al braccialetto.
- Una mano in più può sempre servire, Hermione. La tua, poi, non è di quelle da sottovalutare...
- E' un modo sottile per arrivare a dirmi che, forse, ti servirà una mano per un incatesimo in particolare?
E aveva accennato ai bracciali.
- Come sei negativa, Herm...dacci almeno il beneficio del dubbio... che funzioni!
La vibrazione! Funzionava anche se non pronunciava il suo nome per intero.
- Funziona anche quando mi chiami Herm...
- L'incantesimo va, ovviamente, completato con i nomi delle persone che li acquisteranno. Oltre al nome, contempla la possibilità di un diminutivo o un soprannome.
La strega che era in lei, era nuovamente incuriosita da tutto ciò. Era comunque particolare come magia.
- Quindi dato che ti chiamo Hermione o Herm...
- Ecco perchè funziona con entrambi.
- Vedi che funziona? Vedrai che funzionerà anche il resto...
E aveva ridacchiato.
- Lo spero per te...
Chissà che desiderio aveva espresso... sperava vivamente che si realizzasse al più presto!
- Quasi dimenticavo... una cosa fondamentale: come mi devo vestire? Cioè, elegante, casual...
Lei aveva fatto prove tutte il giorno e da stupida non aveva pensato a Fred! Sicuramente tutti gli amici e compagni di Emily sarebbero stati eleganti. Non proprio in abito da sera... però sicuramente qualcosa di formale. Come faceva a dirlo a Fred? Lo aveva sempre visto o con la divisa di Hogwarts o con la divisa dei gemelli: che era appunto jeans, t-shirt o maglione, scarpe da tennis!
Poi le era venuta un'idea per uscire da quel dilemma.
- Ti faccio vedere cosa metto io. Vado a prenderlo.
Si era diretta al piano superiore, nella sua stanza. Aveva appena preso l'abito, quando il braccialetto aveva vibrato. Segno che Fred aveva pronunciato il suo nome. Allora funzionava anche quello... e le aveva appena fornito una dimostrazione.
Era tornata giù in cucina. Ma Fred non c'era più. Adesso dove era andato a finire?
Era andata in sala. E l'aveva trovato intento a guardare le foto di lei e delle sua famiglia.
- Sei qui...
- Scusa, non ho resistito alla curiosità di dare una sbirciatina.
Una foto tra le mani, aveva assunto un'espressione che voleva essere di imbarazzo. Voleva, perchè non è che gli ci riuscisse molto bene.
- Assomigli molto a tua madre. Avete gli stessi occhi. Deve essere tosta anche lei...
Ecco che arrossiva di nuovo. Possibile che non potesse farne a meno? Non è che le avesse detto chissà che...
- Decisamente ho preso il carattere di mia madre... lo dice anche mio padre. Che non ne bastava una in famiglia di strega... ce ne voleva una vera per farlo impazzire del tutto!
Si era sentita arrossire di più, quando Fred era scoppiato a ridere. Perchè poi glielo aveva raccontato. Di come suo padre prendesse in giro lei e sua madre.
- Simpatico tuo padre... non ne parli quasi mai!
- Bè, a volte, ho la sensazione che appartengano davvero ad un altro mondo... cioè un pò è così! O forse sono io che preferisco tenerli fuori... è un pò complicato!
- Mi sembra un pò tutto complicato, Hermione, nella tua vita! Capisco perchè non trovi mai il tempo per lasciarti andare un pò...
E questa profondità di pensiero da dove arrivava? Ma era veramente il Fred che conosceva lei? Le stava dicendo più cose in questo frangente, che non in tutti gli anni che si erano frequentati!
- Scusa, non volevo farmi gli affari tuoi...
E come era successo anche le volte precedenti, ecco che faceva subito un passo indietro.
- Allora, è quello il vestito che metterai? Vediamo...
Glielo aveva mostrato. Cercando di non farsi prendere dall'imbarazzo: dopotutto stava mostrando il vestito, non la biancheria intima che avrebbe indossato!
- Carino... bene, mi sono fatto un'idea di come vestirmi... e se te lo stai domandando...no, non è nessun vestito che mia madre ha scelto per me!
Questa volta non aveva potuto fare a meno di ridere anche lei. Era proverbiale il gusto che aveva la Sig.ra Weasley nel vestire. Colori sgargianti, pizzi, un pò fuori moda. Il vestito che aveva mandato a Ron, per il Ballo del Ceppo, era ancora impresso nelle menti di tutti loro.
- Comunque, Fred, non ha importanza... sentiti libero di mettere...
Una melodia aveva interrotto Hermione: il telefono stava suonando.
- Scusa, è il telefono.Saranno i miei...
Il telefono si trovava giusto in salotto. Fred aveva guardato con curiosità Hermione che prendeva il cordless.
- Pronto?
La faccia di Hermione era arrossita all'istante.
- Emily! Ciao... sì, scusa. E' che pensavo fossero i miei...
Fred si era avvicinato.
- Sì, sono via come al solito. Dovrebbero tornare tra una decina di giorni... sì, poi passeremo insieme il resto delle vacanze.
Ora le era ancora più vicino. Ma che stava facendo?
- No, non mi disturbi. Ho appena finito di cenare... stavo riordinando.
Fred ora stava scandendo a fior di labbra le parole "non si dicono le bugie" e lei si era voltata per non distrarsi.
- Ma sì, domanda pure... no, so che non è per farti gli affari miei...
Da dietro le spalle aveva sentito arrivare un "ooohhh, come no!" e si era rigirata per fulminare con lo sguardo Fred.
Solo che se lo era ritrovato veramente molto vicino. Troppo per riuscire a seguire quello che Emily le stava dicendo.
- Come? Se posso farti allora questo favore? Sì, penso di sì...
Ma che favore? Era tutta colpa di Fred! E di come continuasse a rimanerle appiccato, cercando forse di origliare quello che le stava dicendo Emily. Maledizione al Sig. Weasley che aveva istruito i figli su molti degli oggetti babbani: tra cui ovviamente il funzionamento di un telefono!
Si era allontanata lei di qualche passo.
- Puoi solo ripetermelo ancora Emily? Così sono sicura di aver capito bene...
La sua fortuna era stata avere la parete alle sue spalle. Perchè era lì che si era appoggiata, per non finire lunga distesa per terra!
- Domani, alle 15.00 da te. Così ti aiuto con gli ultimi preparativi. Certo, che lo faccio volentieri...
E aveva guardato malissimo il ragazzo, tranquillamente appoggiato alla spalliera del divano, che le sorrideva.
- ... allora a domani. Ciao Emily.
Aveva chiuso. E avrebbe volentieri scagliato il cordless contro la parete opposta. Tre ore in balia di Emily, da sola... tutto il tempo per subire un vero e proprio terzo grado!
- Ti ha incastrato?
- Eh, mi ha incastrato sì, maledizione!
- Hermione Granger che impreca?! Non puoi capire come sono curioso di conoscere Emily... fa emergere un lato di te davvero... insolito!
Insolito era come si sentisse lei in quel momento. Lei appoggiata alla parete, lui al divano, sembrava essere la cosa più normale. Come se fosse già successo altre volte.
- Questo vuol dire che dovrò raggiungerti a casa di Emily?
- Già... però ci dovresti arrivare in taxi... niente apparizioni pericolose... credi di riuscirci?
- Un taxi è come un'automobile giusto?
Oddio...
- Senti, usciamo un attimo. Te ne faccio vedere uno. La strada in fondo a questa via è sempre trafficata, anche a quest'ora.
- Okay... anche se me la sarei cavata da solo... bastava spiegarmelo!
Non si era proprio offeso, sembrava solo divertito dal suo fare zelante e preciso.
Aveva chiuso casa ed erano usciti in strada. Una sensazione altrettanto insolita camminare lungo quel marciapiede, con lui accanto.
Una sensazione assolutamente assurda, tanto da fermarsi di botto, quella di essere presa per mano da lui.
- Hermione, non puoi pensare che due fidanzati non si tocchino mai. Meglio fare qualche prova adesso... credo che una reazione del genere, Emily o qualche sua amica, la troverebbe un pò strana!
Aveva, ovviamente, ragione. Ma questo non le impediva di rimanere ancora impalata, mano nella mano con lui.
Una stretta che non era fastidiosa...ma che era certamente imbarazzante! Neanche con Ron o con Harry, si erano mai presi per mano in quella maniera!
Una stretta che presupponeva una certa intimità, perchè Fred aveva intrecciato le dita con le sue. Proprio come due persone innamorate.
- Pensi di poterlo sopportare? Se vuoi posso solo...
- No... no...va bene la mano. E' che... credevo... insomma, mi hai colto un pò di sorpresa! Ma va bene... hai fatto bene. Un pò di esercizio ci vuole...
Aveva sentito la stretta rinforzarsi impercettibilmente. La sua mano era calda, morbida. Oddio... ma era della mano di FRED che stava parlando!
- Allora, riprendiamo la nostra passeggiata istruttiva? Alla ricerca di un taxi..
- Sì... certo...
Camminare mano nella mano. Come aveva visto fare a tantissime coppie. Avevano raggiunto l'angolo. Effettivamente il traffico, scorreva più intenso nella strada che incrociava la via di casa sua.
In mezzo a tanti colori, il tipico taxi inglese spiccava con il suo nero.
- Eccone uno. Ha anche la scritta Taxi, la targhetta luminosa sopra il tetto... vedi?
Il ragazzo aveva annuito.
- Se la luce è accesa significa che è libero, quando è spenta no. E' già occupato.
- Semplice, ma molto efficace. I babbani se la cavano molto bene anche senza magia...
- Fred questo è il tipico discorso da non fare... assolutamente...
- Stai tranquilla tesoro, starò attento...
Probabilmente doveva avere una faccia molto stupida in questo momento. Mentre il ragazzo che aveva accanto, con la mano libera le aveva ravviato i capelli dietro all'orecchio. E l'aveva chiamata anche "tesoro".
- Hermione... prova a calarti nella parte, come me. Sei troppo tesa...
Era tesa sì! Erano solo due ore che era insieme a lui, ma le sembravano già due anni!
- Scusa... tu hai ragione... ma è più forte di me! Non so mentire...
Adesso le aveva sfiorato una spalla. Lasciata scoperta dalla camicetta senza maniche che indossava. Certamente un altro gesto normale e affettuoso, tra due innamorati veri, ma non tra loro. O almeno, non per lei!
- Forse sei capitata bene con me... io sono un bugiardo quasi di professione!
Effettivamente lui e George, davano l'impressione di non aver mai avuto problemi con la loro coscienza: sia che si trattasse di mentire o di attuare scherzi micidiali o di fare, semplicemente, ciò che gli passava per la testa, senza farsi tanti problemi.
- Potresti provare a rompere il ghiaccio... non so, magari con un'affettuoso bacio sulla guancia per salutarmi.
Un bacio sulla guancia? Oh - mio - Dio!
- Hermione cara! Che bello rivederti... quando sei arrivata?
La voce della Sig.ra Bradbury le era giunta come un'ancora di salvezza! E si era fiondata a baciare lei sulle guance.
- Sig.ra Bradbury! Salve. Sono arrivata soltanto ieri... come sta?
L'anziana signora, sua vicina di casa, aveva il solito sorriso affettuoso.
- Io bene, cara. E' Chuck che ha qualche acciacco di troppo... siamo usciti per il solito giretto, ma si stanca subito...
Fred stava giusto accarezzando il bassotto della Sig.ra Bradbury. Senza essere morsicato all'istante: era conosciuto in tutto il quartiere per il suo caratteraccio.
Invece con lui, non una piega. Si lasciava accarezzare.
- Mi sa, giovanotto, che lei piace molto al mio Chuck... è un tuo amico, Hermione?
- Sì, Fred Weasley... la Sig.ra Bradbury, la mia vicina di casa.
Fred le aveva stretto educatamente la mano.
- Molto piacere.
- Il piacere è anche mio. Allora, Hermione, finalmente conosco qualcuno dei tuoi amici... proprio qualche tempo fa, stavo giusto dicendo ad Harold - che è mio marito, Fred -, che una ragazza bella ed in gamba come Hermione, non poteva rimanere ancora sola a lungo...
Fred le aveva fatto l'occhiolino e lei, tanto perchè non era già successo un x numero di volte, era arrossita.
- Ma no cara, non fare così! Non volevo metterti in imbarazzo... è solo che ho visto che vi tenevate per mano... siete così carini insieme!
Sempre peggio. Si sentiva sempre peggio. Fred, poi, le aveva sferrato il colpo di grazia. Aveva passato un braccio intorno alle sue spalle, stringendola a sè.
- Ha proprio ragione, Sig.ra Bradbury... ed infatti, non me la sono lasciata sfuggire!
Lei era praticamente paralizzata, tranne per il sorriso tirato che era riuscita, in qualche modo, a fare.
- Bravo giovanotto! Anche il mio Harold mi ha conquistato con la sua aria sicura... ed anche un pò da furfante. Me lo ricordi molto...
Oddio! Ci mancava pure che la Sig.ra Bradbury si lanciasse in un suo elogio.
Poi era avvenuto il miracolo: Chuck si era messo ad abbaiare insistentemente. Un richiamo che la sua padrona aveva subito ascoltato.
- Ora devo andare... Chuck è stanco, deve riposare. Mi ha fatto molto piacere incontrarvi. Siete così carini!
Ancora!
- Dovete proprio venire a trovarci. Così farete felici anche Harold. Sai che gli fa sempre piacere una tua visita, Hermione.
- Certo Sig.ra Bradbury, non mancheremo.
- Assolutamente. Io ed Hermione, verremo per un thè, non appena potremo...
Faceva anche lo spiritoso! Ci aveva proprio preso gusto, al gioco del finto fidanzato.
- Bene. Allora buona serata e a presto.
- Arrivederci.
- Arrivederci.
Non appena l'anziana signora si era voltata, Hermione aveva tirato un sospiro di sollievo.
- Meno male che è un pò svampita... ora di domani non si ricorderà di averci incontrati...
- E' così grave che abbia pensato che noi due stiamo insieme?
A parte che ancora non l'aveva lasciata andare - e lo aveva realizzato ora - e poi, perchè era così serio?
- No! E' solo che andare da loro per un thè, vuol dire passarci l'intero pomeriggio!
Le aveva sorriso.
- Non credo correremo questo rischio...
- Già...
L'aveva lasciata andare.
- Senti, sarà bene che vada... ne approfitto per incontrare un tipo che, forse, può procurarmi la nuova Nimbus per George con un bello sconto...
- I cento galeoni! Li avevo a casa...
Aveva scosso la testa.
- Ti ho detto che questo favore è gratis...
- E io ti ho detto che se accettavo, ti avrei pagato!
- Niente soldi, è per amicizia...
- Per amicizia, tu li accetti! Li avrei dati ad un estraneo, a maggior ragione li dò volentieri ad un amico.
Aveva infilato le mani in tasca. Nel tipico atteggiamento "gemelli Weasley che vogliono chiudere l'argomento".
- Sarà una dura battaglia...
- Non ci sarà. Li accetti e basta.
- Staremo a vedere...
Adesso più che due innamorati, sembravano due avversari. Sapevano essere testardi entrambi.
- Domani, a che ora devo arrivare?
Aveva cambiato argomento, ma non atteggiamento.
- Va bene anche dieci minuti prima... verso le 17.50... l'indirizzo è Villa Bloyd - York Streets - Norbury. Pensi di ricordartelo?
- Sì.
- Allora, ci vediamo domani.
- Ci vediamo domani. Buona notte.
- Buona notte.
Erano rimasti ancora per un attimo uno di fronte all'altro. Per un breve istante, Hermione aveva avuto la sensazione che Fred volesse aggiungere qualcos'altro. Poi però, le aveva fatto un ultimo cenno di saluto e si era incamminato lungo la via trafficata.
Lo aveva fissato ancora per un attimo, poi anche lei era tornata verso casa.
I pensieri che già ripercorrevano quelle due ore e passa trascorse insieme a lui. Strane, confuse, incasinate. E aveva guardato il braccialetto. Ed era ritornata immediatamente sui suoi passi, ma Fred era già scomparso.
Ma non l'avrebbe passata liscia. Anche se sicuramente se lo aspettava!
Già, perchè la H era diventata una E. Non c'erano dubbi! Quella era una E fatta e finita!
Maledizione! Le aveva mentito. Quel braccialetto faceva altro, eccome!
Per un attimo era stata tentata di raggiungerlo nel modo che le aveva spiegato. Poi il pensiero paradossale che, solo mezz'ora prima, aveva pensato che mai avrebbe usato quella funzione, l'aveva fatta desistere.
Avrebbe dovuto pazientare, in fondo, una notte e tre quarti di giornata: poi avrebbe fatto fuoco e fiamme, se non l'avesse immediatamente liberata da quel braccialetto!


 




Angolo Autrice:

VAVVA: ciao! E benvenuta... cara "vecchia" lettrice! Ci voleva Fred per farti uscire allo scoperto! D'altronde questo ragazzo (insieme al suo gemello) esercita davvero un fascino particolare: non è il classico "figo" (alla Malfoy per intenderci) eppure ispira molto anche me! E come ho detto, mi ispira molto con Hermione. Anche per me è un'avventura questa ff... vediamo che ne viene fuori! Un bacio, a presto.

VULNERARIA: ciao! Hai detto proprio la parola chiave di questa ff "dolce"... sarà che mi ricorda i dolci che non posso più mangiare (sigh!), sarà che Fred ed Hermione li vedo solo circondati di dolcezza... ma qui ce ne sarà tanta... insieme anche ad un pò di divertimento. O se no, il colesterolo, mi si alza lo stesso!!!! Un bacio, a presto.

LUNANERA75: ciao Mary! Come vedi, quando il raptus chiama, devo rispondere! E poi davvero, via i dolci (come ben sai... è dura!) da qualche parte dovevo tirare fuori la mia "dose" di zuccheri!!! Chissà come starai... spero di sentirti presto! (magari prima di leggere, ci saremo già sentite!)... in ogni caso, un abbraccione. 
  
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