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Autore: Neji Hyuga    06/11/2009    2 recensioni
Dedicata a Akasuna_No_Mayumi Immobile, immobile nel suo dolore, immerso nei suoi pensieri, nei suoi ricordi. Accasciato a terra, dolorante, gli occhi umidi, lo sguardo perso, a fissare il muro. [ Ti piace così tanto il bianco?]
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Akasuna_No_Mayumi, nonché la mia best!

Scritta in un momento di ispirazione di un secondo esatto XD

Fa schifo, lo so…

Quello fra parentesi non è altro che il destino. Ah, è ambientata dopo la morte di Sasori

*************************

 

 

 

 

Immobile, immobile nel suo dolore, immerso nei suoi pensieri, nei suoi ricordi.

Accasciato a terra, dolorante, gli occhi umidi, lo sguardo perso, a fissare il muro.

 

[ Ti piace così tanto il bianco?]

 

Urlò la figura, conficcandosi le unghie nella carne, per poi riportare lo sguardo al bianco.

Quel colore non c’ entrava nulla, ma era la parete in cui lui era sempre appoggiato.

 

[ E allora continua a osservare, piccolo burattino.]

 

Quasi odiava quel corpo di legno, che tante notti lo aveva riscaldato.

Lo odiava perché l’ aveva lasciato solo al mondo.

 

[ Solo un egoista fissato sull’ arte. ]

 

Due pozzi infiniti di cielo versavano la pioggia su quel mondo troppo sporco 

e crudele per essere lavato così facilmente.

 

[ Piangi piccolo burattino, perché presto sarai mio. ]

 

Il dolore si trasmetteva da ogni suo minimo gesto, anche solo dal suo respiro.

Il mondo era così crudele.

 

[ Amo vedere la gente soffrire. ]

 

Il solo respirare faceva trasparire la preghiera del ragazzo, la morte sembrava così allettante.

Rannicchiato nel suo dolore, a proteggere i suoi ricordi.

 

[ Perché accontentarti? ]

 

Piangeva il piccolo burattino, ormai abbandonato, lasciato nel suo letto a pagare la sua scelta.

Teneva lo sguardo fisso al muro, una muta richiesta di aiuto.

 

[ Voglio solo divertirmi. ]

 

Il burattinaio aveva tagliato le corde, lasciandolo cadere sul pavimento,

dove molte notti giacevano, insieme.

 

[ Ora tocca a me. ]

 

Alzati dal logoro pavimento, macchiato di sangue, il tuo sangue, 

versato dalla disperazione, fagli vedere che non ti arrendi facilmente.

 

[ Non ti ribellare a me, fammi giocare. ]

 

Sfida il destino, non lasciarti circondare dalle sue ali nere, combattilo e vinci.

Forse riuscirai a raggiungere il tuo burattinaio.

  
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