Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Salice    06/11/2009    3 recensioni
Atena Bonell è una studentessa qualunque di Serpeverde, alle prese con i piccoli problemi quotidiani di Hogwarts, fino a che una sua compagna del club di pittura non svanisce nel nulla. Non ottenendo l'aiuto dei professori, Atena inizierà la ricerca con i suoi amici, sfidando le punizioni e i misteri che la scuola nasconde. Una storia tutta Verde e Argento!(ambientata un anno prima dell'arrivo di Harry Potter ad Hogwarts)
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Serpens in fabula'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo_9.html



Dopo una attesa davvero invereconda, sono felice di presentarvi il nono capitolo di questa storia! In questo capitolo ho voluto inserire una piccola citazione al mio personaggio preferito dell'intera saga, ovvero Severus Piton. Un piccolo cameo ripreso direttamente dal secondo libro, per cui quel pezzetto, purtroppo, non è farina del mio sacco, ma era così adeguato alla storia che non ho saputo resistere! chi indovina che pezzo è?

Per fortuna il capitolo dieci è già in lavorazione, quindi i tempi d'attesa dovrebbero rientrare nell'arco delle due settimane canoniche, o poco più.
Buon divertimento!





Cap. 9 – George.

Seguirono il volume lungo parecchi corridoi, mentre questo saltellava davanti a loro. Ogni sei-sette metri dovevano rinnovare la dose di gocce, perché l’effetto della pozione si esauriva in fretta.
- Ma non puoi versarcelo tutto, una buona volta? – Domandò Baltazar ad Atena, mentre si fermavano all’ennesimo incrocio e lei dosava con cura alcune gocce da depositare sul centro delle pagine.
- Gli effetti della pozione svaniscono in fretta al contatto con l’aria. E’ ancora in fase sperimentale, dopotutto. – Gli sussurrò la ragazza, leggermente sulla difensiva. Sophie sbirciava dietro agli angoli, facendo loro cenno che la strada era libera, mentre Fabian e Ludmilla se ne stavano in disparte, strettamente abbracciati.
- Ok, nessuno in vista. – Bisbigliò Sophie, sbirciando la grande scalinata che stavano per sorpassare. Atena e Baltazar si zittirono, mentre ripetevano per l’ennesima volta l’operazione di versare con cura alcune gocce, attendere pazientemente che il libro si sollevasse vibrando leggermente, per poi fluttuare su e giù lungo la direzione in cui si trovavano le sue pagine mancanti. Camminavano ormai da parecchio, e avevano l’impressione di aver attraversato mezzo castello, quando il libro precipitò a terra con un tonfo, giusto prima di girare un angolo. Si fermarono a riprendere fiato per qualche secondo, mentre Fabian controllava il corridoio, facendo loro un cenno di assenso un istante dopo.
- Zona vuota. –
Atena annuì, mentre Ludmilla, dal fondo della fila sbuffava sonoramente.
- Che cosa eccitante, seguire un libro per tutti i corridoi della scuola… -
- Sta zitta, oca! Stiamo facendo una cosa importante! – La rimbeccò Baltazar, a voce un po’ troppo alta. Fabian assunse un’espressione contrariata.
- Balt… - Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase, perché dopo che Atena vi aveva versato sopra la pozione, aveva ripreso a svolazzare, svoltando l’angolo. Atena e Sophie lo avevano seguito, dopodichè si erano fermate in mezzo al corridoio, inorridite: Il libro picchiettava pigramente, a mezz’aria, contro la porta dello studio di Piton.
- Occavolo! – Fu l’esclamazione di Henry, che era finito addosso a Sophie, rischiando di trascinarla a terra.
- Shhh! – Intimò Atena, avvicinandosi di corsa verso il libro, mentre il sangue le pulsava nelle vene. Raggiunse il libro al volo, giusto un istante prima che cadesse per terra. Si voltò verso i suoi compagni, che avevano lo sguardo letteralmente terrorizzato e fece loro cenno di allontanarsi; dopodichè si voltò verso la porta e deglutì. “posso cavermela”, pensò. “Posso dire a Piton che ho una domanda sulla pozione… Quale domanda? Pensa, Atena, pensa!”. Rifletté ancora per qualche istante, quando finalmente si calmò, e si rese conto che nessuno aveva parlato dall’interno dello studio. Probabilmente il Professore non c’era. Sospirò di sollievo mentre Baltazar, Henry e Sophie avanzavano, seguiti da Ludmilla e Fabian.
- Non c’è? – Le domandò con un sorriso l’amica, e Atena scosse debolmente il capo.
- Penso di no, o avrebbe già risposto! -
Ci fu un mormorio generale tra risolini e sospiri. Atena, mentre sospirava, abbassò lo sguardo sul libro e si trovò involontariamente a guardare la fessura sotto la porta, e scorse l’angolo di un foglietto. Presa dall’eccitazione si chinò, imitata subito dal gruppetto.
- Fate silenzio! – Sussurrò, esasperata, mentre con il dito tentava di trascinare le pagine che spuntavano dalla fessura verso il corridoio.
- Ma chi vuoi che ci senta? In quest’angolo del castello non viene mai nessuno e Piton non c’è… - Le disse Baltazar.
- Magari è a correggere dei compiti in classe. – Aggiunse Henry.
- Magari è impegnato con un appuntamento galante! – Suggerì Ludmilla.
- O magari… - Tuonò a pochi passi da loro la voce profonda del professore, proprio mentre Atena stringeva in mano le pagine appena raccolte. - … Sta aspettando di sapere cosa ci fate fuori dal suo ufficio. -


Si era svolto tutto molto velocemente. Piton li aveva rimproverati aspramente per aver tentato, a detta sua, di entrare nel suo ufficio senza permesso, e aveva sequestrato le pagine che Atena teneva in mano senza dire una parola, a labbra strette. Dopodichè aveva ordinato loro di entrare nel suo ufficio, dove aveva chiamato il preside, e li aveva redarguiti nuovamente.
- Sgattaiolare nei corridoi e tentare di trafugare dei fogli dall’ufficio di un professore… … -A quel punto si interruppe, mentre li fissava freddamente, puntando poi lo sguardo su Ludmilla.
- E lei, signorina Hart, non ha avuto abbastanza punizioni per questa settimana? Posso procurargliene abbastanza per tutta la sua vita ad Hogwarts, mi creda. – Dopodichè era passato ad osservare Atena da capo a piedi, che stava lentamente assumendo un colorito verdastro.
- Quanto a lei, signorina Bonell, non le chiederò cosa ci faceva con queste… - E fece frusciare le pagine, posandole poi sulla scrivania. – Ma mi aspettavo più buonsenso per l’uso della sua nuova pozione. -
Atena non riuscì a trattenere un rumore strozzato che le sfuggì letteralmente tra le labbra. Tutti si voltarono a guardarla, mentre Piton la fissava in silenzio e lei abbassò lo sguardo frettolosamente. Per sua fortuna in quell’istante sopraggiunse il preside, ed inaspettatamente, al suo seguito c’erano la professoressa McGranitt, la Professoressa Sprite e il professor Vitius. La professoressa McGranitt avanzò verso di loro a passo di carica.
- Uscite dalla stanza per favore, e non muovetevi fino a che non avremo deciso il da farsi. – Intimò loro, con un tono che lasciava ampiamente sottintendere che “il da farsi” altro non era che la loro punizione. I ragazzi si mossero docilmente verso la porta, felici di sottrarsi al loro processo.


Erano fuori dalla porta in silenzio da qualche minuto, limitandosi a guardarsi fugacemente negli occhi, quando le voci dei professori, stranamente alte nonostante la porta spessa, catturarono la loro attenzione.
- …Severus, è troppo pericoloso! – Diceva la professoressa McGranitt, subito quietata dalla voce pacifica di Silente.
- Minerva e se… - Le voci tornarono ad abbassarsi in un brusio confuso, ma i ragazzi ormai si erano attaccati alla porta con le orecchie, avidi di sentire il resto.
- Ma non può essere… Come avrebbe fatto? – Fu la voce stupefatta della professoressa Sprite ad alzarsi questa volta.
- Non è opportuno che… – Domandò a sua volta il professor Vitius, mentre le risposte si accavallavano, attutite dal legno spesso della porta.
- Non possiamo permetterlo… -
- Troppo pericoloso… -
- I genitori… -
Alla fine la voce del professor Piton sovrastò per qualche istante le altre.
- … Me ne occuperò personalmente… Non posso permettere che… - Fu bruscamente interrotto dalle parole decise del preside.
- Non è questo il luogo in cui parlarne… I ragazzi Severus… -
Dei passi affrettati verso la porta li fecero indietreggiare bruscamente, e si voltarono tutti ad osservare in direzioni diverse. Il professor Piton apparve sulla porta, scrutandoli per qualche istante.
- … Molto bene… Il preside ha deciso di non punirvi, visto che qualcuno ha già altri compiti da svolgere… - Lo sguardo severo del professore si soffermò in particolare su Ludmilla, dopodichè proseguì.
- Lei signorina Hart andrà subito a scontare la sua punizione, la sua collega la sta già attendendo. E ora mi aspetto che ciascuno di voi altri vada direttamente nel suo dormitorio, e che non facciate parola di tutta questa faccenda. – L’espressione di Piton pareva più guardinga del solito, mentre li osservava annuire con convinzione, dopodichè fece loro un brusco cenno del capo, e i ragazzi camminarono rigidi come manici di scopa fino a che non girarono l’angolo. Non appena furono spariti dalla vista degli adulti, e Ludmilla si fu allontanata con aria mesta verso un corridoio laterale, Atena tirò una manica di Fabian, che la guardò in cagnesco.
- Cosa vuoi? -
- Voglio farvi vedere una cosa importante! -


- Tu sei tutta matta. – Baltazar Sibilò all’orecchio di Atena, mentre passavano in punta di piedi davanti allo studio di Piton. Fabian chiudeva la fila dietro ad Henry e Sophie, la bacchetta in mano, pronto ad ogni evenienza.
- Potevi rimanertene nella tua sala comune se avevi paura. – Fu la risposta secca della ragazza, mentre si dirigeva con sicurezza al vicolo cieco in cui era incappata la volta precedente.
- Chi ha detto che ho paura? E’ che tra tutti i posti in cui potevamo passare, proprio davanti allo studio di Piton? Cioè, ci ha quasi disintegrati con lo sguardo meno di dieci minuti fa! – Ribatté il ragazzo, affrettando il passo.
- L’altra strada è vicino al dormitorio di Corvonero, ci passa troppa gente per di là! – Lo rimbeccò Atena, a voce leggermente più alta una volta che superarono l’angolo.
- La volete piantare voi due? – La voce di Fabian li raggiunse come lo schiocco di una frusta.
- A proposito, dove hai detto che è andata quella palla al piedi di Ludmilla? Non che mi dispiaccia la sua assenza… – Chiese brutalmente Baltazar, voltandosi verso l’amico. Sia Henry che Sophie ridacchiarono, mentre Fabian sospirò, rispondendo con un sorriso tirato.
- Era in punizione… Deve pulire calderoni per tutta la settimana. -
- Senza la magia? – Inorridì Sophie. Fabian confermò con un gesto del capo.
Atena soffocò una risata, tentando di imitare un colpo di tosse, ma tutto quello che riuscì a rimediare fu un singhiozzo strozzato.
- Tutto bene? – Le domandò Henry, accostandosi a lei.
- Ehm.. si, siamo arrivati! – Con un gesto disinvolto la ragazza indicò il vicolo cieco.
- Eh? Bella roba… - Fu il commento di Baltazar, ma Atena gli diede un piccolo spintone.
- Guarda qua! – E si mise nel punto dove era andata ad appiattirsi contro il muro qualche giorno prima, tastando con cura il pavimento con la punta delle scarpe. Sorrise quando il piede incontrò una pietra sopraelevata rispetto alle altre, liscia e consunta dall’uso. Strofinò il piede con forza e il passaggio si aprì docilmente come la volta precedente.
- Wow, questo ci mancava eh Fabian? – Sussurrò il Tassorosso, avanzando già verso il cunicolo.
- Eh si… Mi sa che quest’anno ci siamo lasciati un po’ andare… - Ridacchiò in risposta l’amico.


Pochi minuti dopo erano davanti al quadro di Grayson Rufus, molto simile a come lo aveva già visto Atena alla sua visita precedente. Stavolta però, mancava completamente il denso fumo che fuoriusciva dalla grotta.
- Beh, eccolo qua… Un po’ desolante a dire il vero… Ma la cosa importante è un’altra! Nelle pagine che Piton ci ha sequestrato, ho visto proprio questo sfondo! Solo che c’era un cavaliere qui… - Mentre parlava dando le spalle al quadro, Atena picchiettò con le dita sulla tela, indicando la pianura sgombra e brulla che vi era dipinta; non si rese conto che né Fabian né Baltazar stavano guardando lei fino a che non cambiarono espressione e li interpellò acidamente:
- Beh? Che c’è adesso? –
Anche Henry e Sophie si erano zittiti, e fissavano la tela dietro di lei.
- Atena, il cavaliere aveva una lunga lancia e portava un mantello viola? – Le domandò Fabian, puntando il dito verso il dipinto. La ragazza si voltò di scatto. Dalla grotta era uscito zoppicando un cavaliere in armatura, che portava sulle spalle un mantello viola sgualcito e al braccio un grande scudo. La celata dell’elmo era sollevata, e mostrava uno sguardo stanco ma determinato mentre avanzava diritto verso di loro.
- Ehi Lorsignori! Siete forse voi studenti di Hogwarts? – Domandò il cavaliere, con un accento normanno molto intenso, che lo faceva sembrare uscito direttamente dalle pagine di qualche libro di epica. Fabian prese subito il controllo della situazione.
- Esattamente, e con chi abbiamo l’onore di parlare? – Il cavaliere ebbe un moto di nervosismo, fissando verso la grotta che aveva appena lasciato e poi lontano, ben oltre la cornice che racchiudeva il paesaggio.
- Sono George, figlio di Geronzio e Policroma, ma non abbiamo tempo per le presentazioni! Il nemico potrebbe tornare da un istante all’altro! – Il tono di serrata urgenza colpì i ragazzi, che si avvicinarono ulteriormente alla tela.
- E’ stata condotta qui una fanciulla bionda di nome Valentine, e la sto difendendo in una strettoia di quella caverna dalla furia del drago, che pare essere stato ferito. Questo lo ha fatto infuriare non poco e non so quanto ancora potremo resistere… - George si guardò nervosamente le spalle, mentre Fabian quasi si gettava contro la tela.
- Valentine è lì? E’ ferita? – Urlò, con una furia che fece indietreggiare Atena
- E’ nella grotta, illesa. Ma non so quanto ancora resisterò… Trovate in fretta il modo di portarla via da qui, o periremo entrambi! – Fu la risposta affrettata del cavaliere, che si voltò di scatto, come se avesse udito qualcosa, e barcollò verso la grotta, urlando.
. Baltazar parlò a ruota, un istante dopo.
- Che dobbiamo fare? Come facciamo a tirarla fuori? – Il cavaliere non rispose alla domanda, ma si limitò ad urlare verso di loro, mentre rientrava con passo strascicato e pesante nella caverna.
- Fate presto! Chiedete aiuto! -


Ringrazio LyndaWeasley , per i complimenti! Sono felice che questa storia ti abbia intrigato, e sei arrivata in tempo per i fuochi d'artificio finali!
Ringrazio anche Elos : Io invece lo odio un pò!Ma non abbastanza per fargli capitare qualcosa di terribile dai! XD In fondo è un coprotagonista importante!
Ringrazio anche Nee, Charlie_2702, Elos, Fady, LyndaWeasley, Natalie_s, che hanno messo tra i seguiti questa storia!E' davvero uno tra i più grandi complimenti, siete tantissimi per gli standard di una storia con personaggi sconosciuti e senza i classici pairing,e questa per me è una enorme soddisfazione, unita ad un certo senso di responsabilità! spero che la storia continuerà a piacervi!
Per contro ringrazio tantissimo anche Emrys e LyndaWeasley. che hanno messo la storia direttamente nei preferiti! Grazie anche ad Eilaenre, per la sua puntuale correzione di virgole e punti, nonchè per il sostegno morale nei momenti bui in cui pensavo che non sarei riuscita a scrivere un capitolo decente!

Ed infine ringrazio tutti quanti hanno anche solo letto questa storia, spero che vi siate divertiti!
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Salice