Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: alewen    25/09/2003    3 recensioni
Certe volte ciò che si ha alle spalle è troppo duro da sopportare.......meglio dimenticare, partire, andarsene, e ricominciare altrove una nuova vita.......questa è l'intenzione di Jody, vivace sedicenne per metà Giapponese che si trasferisce all'improvviso a Fujisawa. Ma la fuga non è mai la soluzione giusta, e il passato torna sempre a tormentarti......molto meglio affrontarlo, per quanto duro possa essere.....ma per sua fortuna Jody non è sola. ha dalla sua una ben nota squadra di calcio, una manager troppo entusiasta, una squadra di pallavolo e, soprattutto, uno scorbutico portiere........e sarà forse quest'ultimo a darle la forza necessaria per affrontare finalmente la sua più grande paura?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 29: La nobile e antichissima dinastia dei Granduchi di Baviera

Capitolo 29: La nobile e antichissima dinastia dei Granduchi di Baviera

 

Il ragazzo seguì il gruppo silenzioso all'interno della villa, trascinandosi dietro la pesante valigia e il borsone. Faticava visibilmente sotto il loro peso, come dimostrava il respiro affannoso e il volto arrossato, e fu questo a spingerlo a chiedere, in tono fintamente lamentoso "Posso appoggiare queste cose da qualche parte oppure devo tenermele appresso all'infinito?". Jody, che camminava spedita in direzione del salotto, si voltò per fulminarlo con un'occhiata "Bello, se pensi di stabilirti qui mi sa che hai sbagliato i tuoi calcoli.....io ho detto che potevi entrare, mica rimanere. Tu adesso prendi di filato il primo volo per la Germania e te ne torni da mio....beh, da nostro padre. Fine della discussione !!!!" esclamò, incrociando le braccia con aria di sfida. Lui la fissò stupefatto per un secondo,  poi i suoi occhi azzurri parvero accendersi di rabbia e fece per replicare, ma fu interrotto dallo zio della ragazza che apparve sulla soglia del salotto e intimò con voce dura "Finitela voi due !!!! Stiamo tutti aspettando che ci raggiungiate per definire le cose, quindi smettetela di fissarvi a quel modo e venite qui !!!! Jody, schiodati dal corridoio e tu, Karl, appoggia li le tue valigie e vieni. A sistemarle ci penseremo dopo !!!!". I due ragazzi lo fissarono stupefatti, per poi scambiarsi l'ennesima occhiata di puro odio e obbedire. Jody seguì l'uomo immediatamente, con aria imperterrita, mentre Karl appoggiava a terra il borsone e lasciava la valigia, seguendoli con maggiore esitazione. Quando varcò la soglia della sala vide che intorno all'enorme tavolo di legno di quercia, dove i giovani erano soliti riunirsi per studiare, erano seduti a circolo tutti coloro che avevano assistito alla discussione. Jody aveva preso posto accanto ad Allenby, di fronte a suo zio, e stranamente l'unica sedia libera era proprio di fianco a lei. Sospirando, si incamminò verso di essa, non mancando di fulminare la ragazza, che cominciava ad odiare con tutto il cuore, e che gli rispose prontamente. Solo uno sguardo tassativo dello zio li fece smettere, permettendo all'uomo di cominciare a parlare "Dunque, credo sia ora di affrontare un discorso importante....o meglio, lo sarebbe se qui ci fossero un paio di persone che invece sono altrove, quindi per ora lo rimanderemo. Ciò che voglio è stabilire cosa comporta e come avverrà la permanenza di Karl qui"; a quelle parole Jody saltò in piedi, sbattendo le mani sul tavolo "Cosa? Vuoi dire che rimarrà qui ?????" esclamò incredula, ma lo sguardo impassibile dello zio la costrinse a rimettersi lentamente a sedere. L'uomo la osservò attentamente per qualche secondo intenzionalmente, poi finalmente rispose "Sì Jody; Karl vivrà qui per i prossimi sei mesi, almeno. E non voglio che questo periodo sia costellato da vostri litigi e punzecchiamenti, quindi sarà meglio mettere le cose in chiaro qui, subito. E per questo....." si interruppe, osservando le persone riunite attorno alla tavola "Vi chiedo di lasciarci da soli per un po'. Io e questi due dobbiamo parlare".

La zia di Jody si alzò per prima, aprendo la porta e guardando supplichevole gli amici della ragazza, che, ad uno a uno, annuirono e si alzarono, abbandonando la stanza. Jody li osservò intimorita, sentendo che i suoi punti di riferimento scomparivano ad uno ad uno, quando già il più importante non c'era......poi la porta si chiuse, e lei rimase sola con lo zio e quel ragazzo che si proclamava suo fratello. Scambiò coi due uno sguardo durissimo "E ora che si fa???" chiese in tono volutamente scocciato, al quale Karl rispose con uno sbuffo e lo zio con un'occhiata preoccupata "Jody, smettila. Karl non è messo meglio di te, credo provi esattamente ciò che stai provando tu, e inoltre è in un paese straniero, in mezzo ad estranei....." "BEH, NON GLI HO CERTO CHIESTO IO DI VENIRE !!!!!!!!!!!!!!" urlò la ragazza, mentre le lacrime minacciavano di sopraffarla. Karl la fissò per un attimo, borbottando "Sta sicura che non l'ho chiesto nemmeno io....me l'hanno praticamente imposto.....". Jody non era nello stato d'animo adatto per farsi impetosire, e gli rivolse un'occhiata a dir poco inceneritrice, tanto che l'uomo di fronte a loro dovette alzare la voce per placare gli animi "Basta, ora basta !!!! Jody, Karl, capisco che siate sconvolti e che forse state cercando disperatamente qualcuno a cui attribuire la colpa, trovandolo l'uno nell'altra, ma sapete bene che non è così. Il vero colpevole della situazione non è nessuno di voi due !!!!". I due ragazzi abbassarono gli occhi "Già" disse Karl con voce strozzata "E' mio padre" continuò Jody, e per la prima volta da quando si erano incontrati i due giovani si trovarono d'accordo su qualcosa. "Bene, questo è un inizio" approvò l'uomo, fissandoli alternativamente "Ora dobbiamo stabilire come affrontare la cosa. Ormai Karl è qui, e non credo che potrà tornare indietro tanto facilmente. Ho qui la sua domanda di iscrizione alla tua scuola, Jody" disse, mostrando alla ragazza che lo fissava allibita un pacco di fogli dattiloscritti "E' stata accettata, e vista la situazione del ragazzo è stato inserito nella tua classe; tu sei stata nominata sua tutor finchè non si sarà ambientato, facendogli da interprete e quant'altro servirà". Dire chela ragazza era stupita era ben poco "Ma....è assurdo !!!! Perchè non hanno messo Allenby a fare questa cosa, visto che è sua cugina?????". Suo zio le lanciò un'occhiata penetrante "Perchè tu sei sua sorella" la ragazza si zittì di colpo, sconfitta "O almeno sei considerata tale dal resto del mondo. Quello che voi due pensate non ha molta importanza ai fini della questione....Karl rimarrà qui fino alla fine dell'anno scolastico, poi tornerà in Germania a giocare nella prima squadra dei Bayern". Stavolta fu il ragazzo a stupirsi "Prima squadra? Ma io sono ancora nella giovanile....." "Beh, direi che ormai sei cresciuto, e la tua bravura non è sconosciuta ai dirigenti.....hai qualcosa di cui lamentarti????" chiese l'uomo con un sorriso.Il ragazzo si incupì "Non so perchè ma ho paura che dietro ci sia lo zampino di quell'uomo.....di solito mi avrebbero consultato per una cosa del genere.....". Un atmosfera di gelo calò nella stanza "E' così, vero? Ha voluto avere un'erede che fosse noto a tutto il mondo.....non gliene frega nulla di me e dei miei desideri.....è tutta colpa tua !!!!!!!" urlò, rivolgendosi a Jody. La ragazza lo fissò incredula "Ehi, mi vuoi spiegare che centro io adesso?" domandò con aria arrabbiata, e lui sbattè un pugno sul tavolo "Tu non hai voluto essere la sua erede, e così è venuto a rovinare la vita a me !!!!!!!!!!!! Ha distrutto la mia famiglia solo per un erede.......un erede che non ha trovato in sua figlia !!!!!!!!". Gli occhi di Jody lampeggiarono pericolosamente, e la ragazza si alzò per fissarlo direttamente negli occhi "Di ancora una volta una cosa del genere e la pagherai cara" intimò in tono letale "Io non ho mai voluto essere la sua erede, anche perchè fino a due anni fa non ero io la prescelta.....solo dopo che ha fatto morire mia sorella gli sono tornata utile a quello scopo.....scusami se a quel punto ho preferito scappare !!!!!!!!!" urlò, dimenticandosi che il ragazzo non sapeva nulla di ciò che le era successo. Infatti ricevette in cambio un'occhiata perplessa, ma lo zio decise di porre fine alla discussione prima che potesse ricevere spiegazioni "Comunque sia andata, Karl è qui per almeno sei mesi, e voglio che in questo periodo voi due andiate d'accordo, chiaro Jody? Per questo gli daremo la camera vicina alla tua. Ho già fatto spostare le ragazze". La nipote lo fissò incredula "Ma non puoi !!!!" urlò in preda al panico "Io non voglio che viva così vicino a me....è assurdo....è un ragazzo, non è nemmeno mio fratello vero....non ti preoccupa la cosa????". L'uomo si alzò "Per nulla" rispose impassibile, squadrandoli con occhi cosschiusi "Da ciò che ho visto non c'è alcun pericolo del genere.....e poi sai difenderti benissimo. E con questo la discussione è chiusa.....ah, sappiate che qui dentro verrete considerati da tutti fratello e sorella, quindi vedete di adeguarvi; e tu, Jody, portalo con te a vedere gli allenamenti !!!!" intimò, voltandosi e uscendo dalla stanza, incurante delle urla di protesta della ragazza. Spalancata la porta, trovò il gruppetto escluso in attesa, con aria preoccupata e tesa "Accompagnate quei due al campo da calcio" disse senza sorridere, chiamando poi la moglie con un cenno. La donna, lanciando un'occhiata preoccupata ai due ragazzi nella stanza, lo seguì. Allenby e gli altri si affacciarono timidamente, incerti su cosa fare o dire "Ca...capitano?" chiese Kay con aria confusa "Andia...andiamo al campo?". Jody rimase ferma per un po' con lo sguardo perso nel vuoto, poi annuì, una sola volta, avviandosi verso la porta. Non si voltò indietro; disse solo "Se proprio non hai di meglio da fare....seguici". Le rispose un silenzio carico di tensione, poichè sapevano tutti quanto dovesse esserle costata quella concessione, e nessuno osò commentare; solo Karl, che incrociò le braccia sul petto con aria soddisfatta e commentò "Beh....farò uno sforzo per stare al passo......". La ragazza strinse i pugni, ma non rispose, oltreppassando in fretta la porta e superando gli altri con rabbia.

 

Come aveva potuto suo zio farle una cosa del genere? Proprio lui che l'aveva sempre aiutata e capita, lui che era stata l'unica figura simile a un padre che lei mai avesse avuto....perchè le aveva imposto la vicinanza di quel tipo, vedendo che lei non lo sopportava? Perchè non lo aveva cacciato? "E perchè non la smetti di essere così egoista? In fin dei conti non lo puoi mica mollare in mezzo a una strada.....e conoscendo mio padre non lo riprenderebbe in Germania nemmeno se lo pagassero !!!!" dovette però ammettere, con un minimo di senso della ragione ancora vivo nella sua mente confusa. La ragazza scosse con vigore il capo, cercando di scacciare i tristi pensieri e di schiarirsi le idee, ma non vi riuscì; nella sua testa immagine velocissime si rincorrevano l'una con l'altra, mostrandole la sua infanzia, le varie famiglie che l'avevano accolta, suo padre, Angel, la sua povera gemella, e ciò che poi era successo; e tutto culminava sempre con il volto di Karl, ultimo espediente di quell'uomo per rovinarle la vita. O forse la sua ultima vittima......questo doveva riconoscerglielo; anche lui aveva visto la sua famiglia distrutta......per un secondo, la ragazza lo studiò con interesse notando che i suoi capelli biondissimi e i suoi occhi così chiari le ricordavano qualcosa......qualcuno.....ma non sapeva dire chi. Nel frattempo, il ragazzo si voltò verso di lei, forse avvertendo l'intensita del suo sguardo, e i loro occhi si incrociarono; Jody sussultò, affrettandosi a distogliere lo sguardo e fissandolo davanti a sè, ma non potè impedirsi di arrossire. Preoccupata, Meimi le si accostò "Tutto bene, Tachikawa - san?" chiese in tono incerto, e Jody annuì, con espressione concentrata e dura; poi sospirò e rilassò la faccia "Senti, Meimi, piantala con questa buffonata del Tachikawa - san. Siamo coetanee e io voglio che tu mi chiami per nome; per favore" alzò il tono, vedendo lo sgomento dipingersi sul volto della ragazzina "Ho bisogno dei miei amici adesso, ho bisogno che voi mi stiate vicino.....ho bisogno di sentirmi chiamare Jody e di ricordare che io sono solo me stessa, non ciò che mio padre cerca di farmi diventare". Meimi annuì in silenzio, sentendosi troppo male per parlare. Per un secondo, ebbe il forte impulso di abbracciare di slancio la ragazza e dirle che la capiva, che anche lei doveva combattere ogni giorno contro il suo stesso problema, ma il momento passò mentre la ragazza si voltava ad intercettare lo sguardo di Karl, che le stava fissando meditabondo, e vi rispondeva con aria di sfida. Il ragazzo non si scompose "Qui sono tutti schierati dalla sua parte.....chissà che le è successo perchè tutti le si chiudano intorno a bozzolo non appena si fa viva l'ombra di suo padre......" pensò il ragazzo, sentendosi all'improvviso estraneo e a disagio; quella non era la sua terra, non era la sua famiglia, anche se tutti indicavano quella ragazzina come sua sorella.....la fissò per un secondo,  rendendosi conto all'improvviso di cosa lo aveva colpito tanto di lei "Quegli occhi.....quegli occhi mi ricordano qualcosa....." si disse, ma non sapeva cosa.....o chi......

Mentre rimuginava come lei su questo particolare, raggiunsero un enorme campo verde circondato da una robusta rete metallica che impediva ai curiosi di entrare; la porta sembrava chiusa con un lucchetto, ma Jody ci si fermò davanti ed estrasse dalla tasca una chiave, aprendola e entrando; gli altri la seguirono, nervosi, e Karl potè vedere vicino alla porta dall'altro lato del campo delle figure in maglia bianca e azzurra, e una in maglia e pantaloni rossi, che si allenavano. Quella figura diversa dalle altre stava in porta, e al ragazzo sembrò stranamente familiare, cosa che per un attimo lo sorprese; poi notò il capellino rosso dell'adidas, e capì chi era; un sorriso divertito gli si disegnò sul volto. Cosa che lo stupì fu invece il fatto che Jody attraversò il campo puntando diretta verso quella figura, la quale smise di allenarsi non appena la vide. Karl attese interessato di vedere che sarebbe successo.

 

Presi nella foga dell'allenamento, i ragazzi non si erano accorti del passare delle ore, ma la vista delle ragazze li riportò alla realtà. Genzo parò l'ultimo tiro  di Taro con facilità, poi lasciò cadere la palla e rimase a fissare Jody che si avvicinava, sorridendo e facendole un cenno. Ma il suo buonumore svanì nel vedere l'espressione del volto di lei "Jody....mio Dio, che ti è successo?????" domandò incredulo, visto che erano mesi che la ragazza non presentava un'aria simile. Lei non rispose, ma si fermò a pochi passi dalla porta e fissò il terreno come se stesse meditando di sotterrarvisi...o di sotterrarvi qualcun'altro; non badò nemmeno al suo ragazzo, non diede nemmeno segno di aver sentito la sua domanda, e Genzo cercò sul suo volto e su quello degli altri che arrancavano dietro di lei una risposta.  Poi, in fondo al gruppo che lentamente entrava in campo, scorse una figura familiare....una figura bionda e atletica, con due penetranti occhi azzurri "Sch....Schneider !!!!!" esclamò, fissando incredulo l'ex compagno di squadra; il Kaiser, che nel frattempo avevca raggiunto il resto dei ragazzi davanti alla porta,  ricambiò lo sguardo con un sorriso divertito "Che sorpresa, Wakabayashi" commentò in tedesco, gli occhi che dardeggiavano dal portiere, attonito, a Jody, che se ne stava li vicino con le braccia incrociate, in silenzio. Poi, prima che uno dei tre potesse dire qualcosa per sbloccare la situazione, anche gli altri si accorsero del nuovo arrivato "Schneider !!!!" esclamò Tsubasa, che aveva raggiunto Sanae a bordo campo; la manager aveva un'aria ansiosa sul volto "Che ci fai qui?" domandò il capitano della Nankatsu, accorgendosi dell'espressione delle due ragazze e interrogando Sanae con gli occhi. Karl avanzò con un sorriso "E' lungo da spiegare, Oozora.....ma credo che per il momento potrei dire che sarà interessante studiare il vostro stile di gioco.....". Jody, a quelle parole, serrò i pugni, arrabbiata, e Genzo se ne accorse "Che c'è?" le chiese, spaesato "Che succede????". Lei di nuovo non rispose, ma si mise a fissare Karl con occhi di fuoco, proprio nel momento in cui il cancello del campo veniva di nuovo aperto......non badò nemmeno a chi fosse entrato, fino a che non udì uno strillò sorpreso e indignato; voltò il capo, vedendo Alex,Yayoi, Yoshiko e Yusuke che fissavano Schneider con occhi spalancati. Era stata Alex ad urlare "Tu...tu...." boccheggiò, incredula e orripilata "Cosa....cosa diavolo di fai qui ?????". Anche lei aveva parlato in tedesco senza rendersene conto, e nella stessa lingua il ragazzo rispose "Oh, che piacere rivederti; cominciavo a chiedermi dove ti avessero nascosta, dopotutto tu sei uno degli scopi della mia visita...." "Che vuoi dire?" chiese lei, tremante. "Beh....non sei forse la mia fidanzata ????" chiese lui in tono divertito. La ragazzina sbiancò, tremando, e i pugni serrati dimostrarono che si stava trattenendo a stento dall'urlare. Jody ebbe un movimento convulso, così come Allenby e le altre; Genzo, che aveva capito cosa il tedesco aveva detto, fissò la ragazza con aria incredula, mentre una figura imponente si era posta davanti ad Alex, nascondendola alla vista di Karl e col chiaro intento di proteggerla "Senti amico, io non so chi sei e che vuoi, ma se cerchi grane le hai trovate" sussurrò Yusuke in tono glaciale, fulminando con gli occhi scuri il ragazzo che pareva alto almeno quanto lui. Aveva parlato in tedesco, lingua che la sorella e la fidanzata gli avevano pazientemente insegnato, e questo gli aveva quindi permesso di capire cosa l'altro avesse detto;e naturalmente non gli era piaciuto nemmeno un poco. Karl non si scompose nello scoprire che il giapponese lo capiva benissimo anche se parlava nella sua lingua e sostenne lo sguardo del ragazzo senza sforzo "Non credo di essere qui a cercare guai, sinceramente...." "No, è venuto a crearli, i guai. E Yu ha perfettamente ragione, quindi vedi di moderare il tono e le parole". Jody si era scossa dal suo silenzio ostinato e ora fissava il ragazzo biondo con l'aria di chi è a un passo dall'oltreppassare il limite di ciò che è disposto a sopportare. "Se vuoi startene qui serenamente, fai in modo di non chiamare più Alex come' la tua fidanzata', perchè lei di certo non lo è, almeno quanto io non sono tua...." si interruppe, con un baglore cupo negli occhi azzurri, che però non passò inosservato nè a Karl, che sfoderò un sorrisetto cattivo, nè a Genzo, che si mise in mezzo e disse con aria stufa, in Giapponese "Insomma, si può sapere che cavolo è successo ??? Perchè sei qui, Schneider??? Cosa vuol dire che Alex sarebbe la tua fidanzata???? E cosa intendeva dire Jody ????". I due ex compagni di squadra si affrontarono silenziosamente per un tempo che parve infinito, prima che Karl dicesse, in tono neutro eppure spietato "Intendeva dire che è mia sorella, Wakabayashi".

 

Impossibile dire chi ebbe la reazione più improvvisa alla notizia. Chi lo sapeva già fissò Schneider con odio; tra gli altri invece, alcuni fissarono il calciatore senza capire, altri guardarono lui, Allenby e poi Jody e parvero comprendere; ma la reazione più dura la ebbero di certo Genzo, Yu e Jody.  Il primo fissò il tedesco con aria vacua, per poi arrossarsi in volto e urlare "Piantala di dire assurdità, Schneider, o giuro che....". Il secondo si avvicinò minacciosamente "Senti bello, credo che tu ti stia spingendo troppo in là; quella è mia sorella, mia e di nessun'altro, così come lei" e qui indicò Alex "E' la mia ragazza, quindi vedi di girare alla larga". E poi ci fu Jody, che battè i due sul tempo e li superò, piombando su Karl e assestandogli un violento ceffone sulla guancia sinistra. Il ragazzo non lo evitò, e la sua testa si voltò di lato, ma quando tornò a fissarla i suoi occhi erano canzonatori esattamente come prima, e Genzo intervenne per fermare la ragazza, prima che potesse attaccarlo di nuovo "Mai più" sussurrò lei, cercando di liberarsi da quelle braccia "Non lo dire mai più.....tu non sei affatto mio fratello.....".

Furono quelle parole a rivelare che era vero "Jody....ma allora...." mormorò Genzo, lasciandola andare, e lei si voltò, abbassando lo sguardo "Lui.....è lungo da spiegare" mormorò, avvicinandosi con aria sperduta al portiere, le cui braccia la circondarono con aria protettiva. Karl seguì la scena con uno strano brillio negli occhi, chiedendosi se le cose stavano come lui pensava. Poi, dopo che si fu calmata, Jody voltò il capo per fissare Yu, che stava sempre davanti ad Alex, come se nasconderla al tedesco la riparasse dalle sue pretese e dalle sue provocazioni "Zio Hiroshi vuole parlarci....a tutti e tre. Dice che è tempo che vuole dirci qualcosa e ora......credo dobbiamo andare......". Il ragazzo non si mosse, presentendo che quel colloquio avrebbe cambiato per sempre la sua vita, quella della sorella, di tutti coloro che gli stavano intorno..... e anche quella del ragazzo venuto dall'Europa. Stancamente, annuì una, due, tre volte, lentamente. Dietro di lui, Alex gemette "NO !!!" urlò, abbracciando con foga la schiena del ragazzo "Io non voglio che le cose cambino.....non sarò mai la fidanzata di quello !!!!! Io non lascerò Yu !!!!!!!!!". Jody la fissò "Non credo sia questo che dovremo decidere.....e se anche lo fosse, non lo permetterò" dichiarò "Nemmeno io" rassicurò Yu, accarezzando il capo della ragazza "E neanche io, se è questo che vi preoccupa" disse la voce di Karl. Si voltarono tutti a guardarlo, e lui sorrise "Ehi, credete davvero che io sia qui per reclamare una fidanzata e una sorella che non ho mai voluto avere? Non sono meno scontento di voi della cosa, ve lo assicuro, e se fosse per me non sarei certo qui...." "Andiamo" tagliò corto Jody, prendendo la mano di Genzo e trascinandolo via; passò di fianco al ragazzo, ma non lo degnò di uno sguardo.

Eppure, nel cupo imbrunire della sera, i loro animi persi e lacerati si trovarono, per una volta, d'accordo, e una piccola complicità, nascosta e mai ammessa, iniziò a nascere mentre le ombre nascondevano il calore del sole, rendendo ancor più gravoso il peso che loro portavano nel cuore.

 

Erano ormai nel viale della villa, quando le urla li raggiunserò "No, anche questo.....non posso, non voglio permetterlo !!!! Aggiungete questo peso sulle spalle di quei ragazzi e vedrete che uno di loro deciderà di farla finita !!! Uno o forse tutti !!!! Voi non potete.....hanno già sopportato anche troppo !!!!!!!!!".

Jody e Yu si fissarono, riconoscendo nella voce sconvolta e angosciata quella della loro zia, e la ragazza spiccò una corsa disperata verso il portone della villa "Zia Hiromi !!!!" urlò guardandosi freneticamente intorno; sua zia rivolse verso di lei un viso sconvolto dalle lacrime, e Jody rimase ferma sul posto, fissando angosciata le tre figure che le si stagliavano davanti: suo zio, la cui fronte era solcata da rughe di preoccupazione, sua zia, piangente e disperata, e un uomo anziano, dall'aria nobile e austera, che lei non conosceva "Che succede? Prchè stavi urlando? E lui chi è?" chiese velocemente, non curandosi della scortesia della sua domanda. Sua zia lanciò uno sguardo spaventato al marito, che scosse leggermente il capo "Credo che sia meglio che tu vada in camera tua" le disse l'uomo in tono vagamente inflessibile, ma Jody non si spostò di un millimetrò "Voglio sapere che è successo, la zia stava urlando !!!!" esclamò cocciutamente, visto che non era nello stato d'animo adatto per essere obbediente e comprensiva; ma suo zio non cambiò espressione "Ora non è il momento. Vai in camera tua !!!!" urlò a voce più alta, e per la prima volta nella sua vita Jody si trovò ad urlare contro le due persone che considerava come dei genitori "NO CHE NON CI VADO !!!!!!! VOGLIO SAPERE CHE SUCCEDE...." "FILA SUBITO IN CAMERA TUA, SIGNORINA !!!!!!" urlò di rimando l'uomo, avvicinandosi e afferrandola per un polso per trascinarla di sopra; la ragazza oppose una degna resistenza, mentre Yu entrava ed esclamava allibito, al vedere la scena "Che cavolo succede adesso ????". Ma nessuno fece in tempo a rispondergli, perchè l'uomo sconosciuto fece un passo avanti e all'improvviso chiese, in tono gelido e formale "Voi siete la signorina Jody Weyner?". Jody smise di combattere contro la presa dello zio, che comunque non tentava più di trascinarla contro la sua volontà, ma anzi sembrava aver perso le forze all'improvviso. "Lo ero" rispose, all'inizio incerta, poi via via più sfrontata e sicura, perchè il modo in cui quell'uomo la fissava non le piaceva affatto "Io sono Jody Tachikawa, ora. E voi chi siete per volerlo sapere?". Sua zia lanciò un grido disperato e suo zio tentò di troncare la discussione dicendo "Ne parleremo dopo, ora vai in...." "Sono il primo consigliere e attendente personale di vostro nonno, signorina". Il tempo sembò fermarsi nell'ingresso della villa; Jody si impietri, ancora sotto la presa dello zio, che però pareva essersene dimenticato, lei lo fissò, sentendosi mancare il terreno sotto i piedi "Io.....ho un nonno?" chiese in tono spezzato "Ho un nonno e non l'ho mai saputo? Mi avevate detto che il padre di mio padre era morto....." "E' così" rispose suo zio, e la ragazza si voltò verso sua zia "Allora è tuo padre? Il padre di mia madre?"; nel suo tono c'era urgenza di sapere, di conoscere, di essere rassicurata, e la donna si sentì malissimo quando si rese conto di non poterlo fare. Il marito intervenne "Non è il momento adatto per parlarne; lo faremo dopo cena, e dovrete esserci....tutti e tre". I suoi occhi indugiarono su Jody, Yu e Karl, poi diedero una scosa agli altri, soffermandosi per un secondo di troppo su Meimi "So che vorreste sapere cosa sta succedendo, ma temo che per ora sia meglio che torniate a casa......o nelle vostre stanze; vi chiameremo se sarà necessario". Genzo assunse un'espressione irata "Non se ne parla, io non la lascio...." iniziò a dire, ma lo sconosciuto avanzò fino a guardare il ragazzo negli occhi e chiese in tono gelido "E costui chei sarebbe?" "Il mio ragazzo; qualcosa in contrario?" domandò Jody con voce dura; l'uomo la fissò imperturbabile "Forse" rispose, e la ragazza sentì che la sua antipatia per lui cresceva a dismisura. Poi, però, si voltò verso il ragazzo e gli disse "Genzo, vai pure a casa; ti chiamo più tardi"; lui le lanciò una lunga occhiata, poi annuì lentamente, dirigendosi verso la porta; poi però, si fermò e guardò il gruppetto di ragazzi che gli stava davanti "Maehara, credo che tu dovresti restare" disse in tono spento; alle sue spalle ci fu un sussulto "Che intendi ragazzo?" chiese Hiroshi Tachikawa, e Genzo si voltò a fissarlo tranquillamente "Intendo che non è poi una cosa così comune avere i capelli biondi, qui a Fujisawa, cosa che l'ha sempre emoarginata dalle compagne e dagli altri; e inoltre presenta notevoli somiglianze che mi hanno insospettito, ed è bastato fare una piccola ricerca sul cognome di sua madre per sapere la verità....quindi io sono del parere che dovrebbe rimanere". Un silenzio gli rispose, e l'uomo chiuse per un secondo gli occhi, per poi sospirare e fissare Meimi "Credo abbia ragione; puoi fermarti, Maehara?"; la ragazza lanciò un'occhiata tremante a Genzo e una uguale a Jody, che stava fissando incerta il suo ragazzo; fu tentata di chiedergli cosa avesse scoperto, ma lui oltrepassò la porta e se la chiuse alle spalle senza una parole; Jody sentì un senso di vuoto, poichè qualsiasi cosa stesse per succedere ora avrebbe dovuto affrontarla senza di lui. Poi si voltò verso lo zio, che sospirò per l'ennesima volta e disse "Voi, tutti a cena; Jody, Yu, Karl, voi venite con me nello studio. Signor Hermann, se vuole seguirci...." "E Meimi?" chiese Jody, non capendo perchè suo zio avesse acconsentito a farla rimnere se poi non la includeva nella discussione; nel frattempo il signor Hermann - così lo zio l'aveva chiamato - assunse un'espressione disgustata "Quel ragazzo....l'ha chiamata Maehara. Non sarà mica la figlia di quel...." "Ora basta" tuono suo zio, per poi rivolgere un'occhiata alle due ragazze e dire stancamente "Più tardi.....questo più  tardi". Jody fissò Meimi, che annuì e si allontanò insieme agli altri; la ragazza la seguì con lo sguardo, poi entrò nello studio, certa che li si sarebbe deciso in qualche modo il suo destino.

 

"Posso sapere cos'è questa storia che io avrei un nonno? O meglio: che noi avremmo un nonno?" chiese Jody, accennando al fratello che le sedeva di fianco e guardando l'imperturbabile signore dalla barba candida. Questi lanciò a sua volta un'occhiata al ragazzo biondo dagli occhi scuri, sondandolo con aria critica, e Yu sostenne senza timore il suo sguardo. Ma fu loro zio a iniziare a parlare "Andiamo con calma, Jody. Prima di tutto, se non vi abbiamo parlato prima di questa storia è stato perchè...." "Perchè non volevate turbarci, non è vero? Come quando non ci avete detto che eravamo fratelli !!!!!" concluse Yusuke, anch'egli arrabbiato; suo zio sospirò, annuendo col capo. Jody non si lasciò distrarre "Questo l'abbiamo capito; voglio sapere questa storia del nonno" ripetè in tono ancor più deciso "Jody..." iniziò a dire suo zio, ma il signor Hermann li interruppe per dire in tono pomposo "Il nonno in questione è Sua Signoria Franz August Joseph Ludovic Wolfbach, Granduca di Baviera e discendente dell'antica casata dei Wolfbach, da generazione conti, duchi e Granduchi di Baviera".

I tre ragazzi davanti a lui lo fissarono ad occhi spalancati, senza una parola, come a chiedersi se li stesse prendendo in giro; poi Yu prese la parola e, esprimendo anche il pensiero degli altri due, mormorò "Se è uno scherzo non è divertente". L'anziano signore piantò i suoi gelidi occhi chiari sul ragazzo, per poi ribadire in tono incolore "Vi posso assicurare, signorino Yusuke, che non è affatto uno scherzo, ma la pura e semplice verità. Io sono uno deigli amici più vecchi e consigliere di vostro nonno, e sono qui per ispezionarvi". A quelle parole Jody fece un salto sulla sedia e lo guardò con rabbia, esclamando "Ispezionarci????? Ci avete forse preso per cavalli da corsa??????? Noi siamo esseri umani, e non abbiamo alcuna intenzione di farci ispezionare !!!!!!!!". I due ragazzi annuirono, dandole sostegno "E poi perchè dovrebbe ispezionarci, scusi?" continuò lei in tono brusco; suo zio fece per intervenire, ma Hermann fu più veloce "Per scegliere l'erede di sua signoria". Quello fu troppo per la ragazza, che allontanò sonoramente la sedia dal tavolo e si alzò con la chiara intenzione di allontanarsi "Jody, dove stai andando??????" la richiamò la voce dura dello zio, ma la ragazza voltò appena il capo per rispondere "Non è ovvio????? Me ne vado, non ho alcuna intenzione di starmene qui a farmi prendere in giro !!!!!!!!". Fece per abbassare la maniglia della porta, quando sentì una mano che si serrava attorno al suo braccio, bloccandola. Alzando gli occhi vide suo zio, con un'espressione così cupa e dolorosa in volto da farle quasi paura, che scuoteva il capo leggermente, non in tono di ordine ma quasi di supplica "Jody.....capisco benissimo che tu reagisca così, abbiamo sbagliato noi a non dirtelo subito.....abbiamo sbagliato molte volte con te, fin da quando eri appena nata.....volevamo averti con noi, crescerti come una figlia ma ci siamo lasciati convincere da tuo padre che ci avrebbe pensato lui a te.....e sai com'è andata a finire; non ho parole tali da potermi scusare, ma ti prego di ascoltare, perchè è importante. Ti spiegheremo perchè tuo padre si è accanito fino a questo punto contro la tua famiglia.....la nostra famiglia.....". La ragazza tacque, sorpresa da quelle parole accorate; lanciò un'occhiata al fratello, che annuì, e sospirò, tornando lentamente alla sua sedia; Hermann la fissò freddamente e fece per parlare, ma suo zio lo prevenne "Se permette la racconterò io la storia; l'ho vissuta in prima persona e me la ricordo bene. Alla fine potrà dire quello che deve". L'uomo lo fulminò per un secondo con gi occhi, cosa che lo zio non notò nemmeno, preso com'era a guardare i tre ragazzi, poi annuì, appoggiandosi allo schienale della sedia e stando in silenzio. Zio Hiroshi sospirò a lungo, per poi iniziare a raccontare "Io e Max Weyner ci conoscemmo quando avevamo più o meno la vostra età, anzi eravamo ancora più giovani; vivevamo entrambi in Giappone, ed eravamo arrivati contemporaneamente qui a Fujisawa; eravamo due giovani alti, sportivi e determinati, ed è inutile dirti che a scuola facemmo subito furore; credo tu abbia presente la situazione di Genzo e degli altri adesso, e allora era così: orde di ragazzine urlanti, che ci seguivano ovunque e speravano in un nostro sorriso; e, come voi, anche noi avevamo una compagnia enorme e molto affiatata, che viveva qui a Fujisawa lungo questa via; oltre a me e Max, che allora eravamo amici del cuore, c'erano Kazou Wakabayashi, Yashino Mamoru, Misaki e il futuro comandante Oozora; c'erano anche le ragazze, cioè le future mogli di questi ragazzi, e ogni tanto veniva a farci visita anche il padre di Franz Schester, Hans Schester, che era corrispondente di sua madre, anche lei di Fujisawa. E poi.....poi c'erano le sorelle Wolfbach. Vostra madre Harumi, Hiromi, la madre di Angel, la piccola Yoyara che sposò nostro figlio, la mamma di Hideaki insomma; e poi c'erano le loro cugine, Sayaka e Sayara, gemelle per nascita ma non geneticamente, nel senso che erano nate lo stesso giorno e si assomigliavano tantissimo, ma avevano madri diverse, che però erano sorelle; quasi come....come te e Angel, Jody". La ragazza rabbrividì "Vuoi dire che....che i genitori di tutti i miei amici.....erano la tua compagnia? Che io sto vivendo la storia già vissuta della vostra gioventù?" chiese con amarezza. Suo zio scosse il capo "Non devi pensarla in questo modo tesoro, ti prego. Comunque, la nostra compagnia era allegra e spensierata almendo quanto la tua, e vivevamo sereni la nostra giovinezza, una volta andammo a trovare tutti insieme Hans Schester, il corrispondente della nostra amica Hayomi Galway, metà giapponese e metà Irlandese, e conoscemmo anche i genitori delle tue amiche tedesche, Allenby, Aly, Alex; e le sorelle Wolfbach ci rivelarono il loro segreto, rivelandoci che loro padre era il Granduca di Baviera, o se vogliamo dirla così il principe di Baviera; ci invitarono a stare qualche giorno nel loro castello, e io e Max venimmo presentati al Granduca; all'epoca infatti io ero già seriamente innamorato di Hiromi, mentre Max corteggiava la madre di Angel; il Granduca all'inizio non ne volle sapere, ma poi ci accettò poichè le nostre famiglie erano molto ricche e potenti in Giappone, e anche lui aveva sposato una Giapponese a suo tempo; tua madre per questo si definiva Giapponese a sua volte, Jody". La ragazza appariva spaesata, ma l'uomo continuò senza darle tempo di fare domande "Max poi era di origine tedesche, i suoi genitori erano arrivati in Giappone quando lui aveva solo pochi mesi ma comunque il ragazzo era e si considerava tedesco; il Granduca valutò la situazione, e decise che, avendo lui solo figlie femmine, il ruolo di erede e capofamiglia, concetto molto simile a quello che abbiamo noi qui in Giappone, sarebbe andato al più meritevole di noi due; credo che fu a questo punto che tuo padre iniziò a cambiare: accecato dal desiderio di potere, cercò in tutti i modi di avere un'erede per dimostrare di essere lui il più degno. Non era più il Max che conoscevo io, altrimenti si sarebbe reso conto che il titolo per me non contava nulla; ma la sorte non seguì i suoi desideri: io ebbi un figlio maschio, mentre lui non aveva ancora eredi. Quando mio figlio aveva ormai quindici anni, Max capì che se non avesse avuto un erede al più presto sarebbe stato tagliato fuori; siccome aveva il forte sospetto che sua moglie fosse sterile, chiese a vostra madre di prestarsi all'inseminazione artificiale per dargli un'erede; tua madre aveva avuto una storia sentimentale controversa; aveva conosciuto un Giapponese di nome Seto e se n'era innamorata, ricambiata; ma il ragazzo non era di origini ricche, e tuo padre si rifiutò quindi di accettarlo; Seto era......un lontano parente di Kazou Wakabayashi, e fisicamente assomigliava molto a Genzo". Jody spalancò gli occhi: anche questo....sua madre si era innamorata di una copia di Genzo, o meglio lei si era innamorata di una copia dell'uomo che sua madre aveva amato.....nella sua vita non c'era dunque nulla di originale, di suo? "Quell'uomo....era il padre di Yu" stavolta fu il ragazzo a spalancare gli occhi "Lei non accettò il rifiuto del padre e ebbe un bambino, Yu; ma Seto morì poco dopo in un incidente, e la poveretta cadde in disgrazia; suo padre l'aveva diseredata e non la voleva più vedere, lui non aveva famiglia e lei si trovò con un bambino da crescere e senza soldi. Noi volevamo aiutarla, ma Max vide nella disgrazia di vostra madre la sua ultima possibilità; lui aveva un'enorme casa a Brema, dove viveva con la moglie, e vi accolse con calore la donna e il suo bimbo, promettendo che avrebbe fatto di tutto per aiutarli; lei gli era così grata che, quando lui le fece quella richiesta orribile, lei si sentì in dovere di accettare. E qui viene l'unico punto buono della vicenda: nascesti tu, Jody". La ragazza trattenne lacrime di rancore e rabbia, e l'uomo continuò "Ma lo stesso giorno nacque Angel, e tuo padre si affrettò a scaricarti come un fardello indesiderato; Harumi era morta di parto, aveva appena fatto in tempo a darti un nome, Jody appunto, e poi ti aveva lasciato, così come aveva lasciato Yu. Essendo nata Angel, la presenza di Jody si rivelò imbarazzante per tuo padre, che ti spedì da parenti lontani e a noi disse che eri morta anche tu; scoprimmo solo due anni dopo che esistevi e non potemmo fare nulla, perchè la custodia l'aveva sempre tuo padre. Nel frattempo Yu si era ritrovato solo, senza madre nè sorella, nella casa di Max; avevi appena un anno, quindi non ricordi, ma la madre di Angel voleva tenerti con sè e crescerti come un figlio. Max avrebbe anche accettato, perchè un figlio maschio della sua famiglia era un punto di forza per la sucessione, ma siccome era figlio di Harumi e ricordava al mondo cosa le aveva fatto, era una presenza scomoda; mio figlio e sua moglie non permisero che il ragazzino fosse scaricato come era stato fatto con la sorella e lo presero con loro. E' cresciuto serenamente, dimentico di ciò che gli era accaduto, senza sapere che sua sorella vagava per il mondo da quando era nata; non glielo abbiamo mai detto perchè.....se ne sarebbe andato infuriato a riprendersela, e Jody non sapeva ancora nulla.....e poi, quando avevi tredici anni, tuo padre ti riprese con sè, e sei mesi dopo ti disse chi eri.....chi era tua madre, chi era Angel; so che l'hai odiato, ma la gioia di avere una famiglia ha vinto quel sentimento...." "....che però è tornato subito ad affacciarsi quando Angel è morta" completò mestamente la ragazza; suo zio annuì, e lei sospirò, appoggiando entrambe le mani aperte sul tavolo "Quindi ora che volete che facciamo?" domandò in tono stanco, ma suo zio scosse il capo "Aspetta, non ho ancora finito; quando venne il momento di nominare un erede, tuo nonno si infuriò molto con Max per ciò che aveva fatto a sue figlie e ai suoi nipoti; tu dispersa chissà dove, Yu affidato agli zii, vostra madre....beh, insomma si adirò molto con lui e giurò che non gli avrebbe mai affidato nulla delle sue terre, nè il titolo nè altro; Max la prese piutto sto male, e iniziò a studiare un modo per tornare nelle grazie del vecchio; per prima cosa cercò di riprendersi Yu, ma noi glielo negammo; non aveva alcun diritto su di lui, per fortuna, ma questo non valeva per te, Jody.....e lui iniziò a cercarti, seguendo la traccia per i vari paesi in cui avevi vissuto; e, a tredici anni, ti trovò e ti portò via con se; tuo nonno fu molto contento della cosa, e pensò che Max avesse compreso il suo errore e volesse rimediarvi. Si sbagliava; Max cercava solo il potere". Jody afferrò i bordi del tavolo con forza; anche quel gesto....quell'unico gesto che lei credeva in padre avesse fatto con amore.....era stato dettato dai soldi, dalla sua fame di potere e denaro; sentì le forze venirle meno "Ora basta. Credo sia fin troppo per lei da sopportare" disse decisa una voce accanto a lei; ma non era stato Yu....era stato Karl, e lei lo fissò stupita per qualche secondo, mentre suo zio scuoteva il capo "So che è duro, ma dovete sapere; e Jody queste cose le ha vissute in prima persona, ragazzo, quindi credo possa sopportare; tutto andò liscio per qualche mese, finchè tuo padre, cercando un po' di potere in più, non cercò di imparentarsi con una delle famiglie più in vista di Brema, quella di Richard, e sapete bene come: usando Angel.....e da lì è successo quel che tutti sappiamo. Dopo quell'episodio, vostro nonno si adirò veramente tanto con Max, e nominò me come suo erede; io però accettai solo il titolo di capofamiglia,che mi permetteva di accogliervi qui e aiutarvi; dissi che non ero suo figlio, e se proprio voleva un erede doveva cercarselo nella sua famiglia; lui lo fece, ma sue figlie non avevano mai voluto il titolo e non cambiarono idea; per questo...." "Si interruppe, sospirando e fissando con dolore i tra ragazzi davanti a lui "Per questo ha rivolto la sua attenzione ai nipoti" disse in tono spento "E per questo" intervenne Hermann "Io sono qui"; Jody, Yu e Karl lo fissarono come inebetiti, capendo cosa voleva dire ma non volendo crederci "Lei vuole dire" chiese la ragazza, e una nota di incredulità vibrava chiara nella sua voce "Che è qui per valutare chi di noi sia più adatto ad ereditare il titolo?" "Precisamente; anche se devo dire che il Granduca ha già idee precise al riguardo; comunque, ora io ho di fronte i candidati, e...." "E, mi scusi" lo interruppe ancora la ragazza, ora con un tono rabbioso e incavolato "In che modo il qui presente Karl Heinz Schneider rientra tra essi? Se non sbaglio è solo figlio adottivo di mio padre, e sua madre non è una delle sorelle Wolfbach...." "Ma è loro cugina" spiegò l'uomo, imperturbabile alla protesta "E porta anch'essa il cognome di Wolfbach; certo, il suo divorzio e il suo sucessivo matrimonio con Max Weyner non l'hanno messa nelle grazie di sua Signoria, ma il ragazzo è comunque suo figlio e quindi un possibile erede". Si interruppe per estrarre dalla borsa alcuni fogli bianchi, poi riprese "Allo stato odierno, gli eredi candidati sono quattro; lei, signorina Jody, il signorino Yu, il signorino Karl e il signorino Hideaki" "Lasci Hideaki fuori da questa storia !!!!!" esclamò Jody balzando in piedi "Posso anche credere a questa storia assurda, ma Hideaki ha già perso entrambi i genitori ed è troppo piccolo.....non permetterò che lo tiriate in mezzo, magari con la pretesa di educarlo a essere un buon Granduca !!!!". Suo zio e Hermann la fissarono, il primo con dolore e dispiacere dipinti sul volto, il secondo come al solito imperturbabile; e fu lui a dire, in tono freddo e distaccato come se stesse facendo un'osservazione sul tempo "Di questo non si deve preoccupare, signorina; dovete sapere che, fino a un paio di anni fa, la prescelta per il titolo pareva essere la signorina Angel che, pur essendo una ragazza, ricordava al Granduca le sue figliole; poi però venne portato alla sua attenzione che c'erano altri candidati, e il Granduca si trovò in preda a  un atroce dilemma.....dilemma che si aggravò con la sfortunata morte della signorina Angel". Jody scattò indietro, esclamando "Volete dire che mia sorella, prima di morire, sta per divenire....divenire...." "L'erede al trono dei Granduchi di Baviera, esatto" terminò Hermann con un sorriso; Jody respirò forte per un paio di secondi, fissandolo come se fosse stato una tarantola, poi i suoi occhi parvero coprirsi di nuvole scure "Lasciateci in pace !!!!!!!! Date quel cavolo di titolo a conti o ai marchesi di quello stupido di principato, o a chi diavolo vi pare, ma lasciateci in pace !!!!!!!!!". I due ragazzi xhe le stavano seduti affianco la fissarono, vedendola racchiusa in se stessa e sulla difensiva come mai era stata "E poi !!!!!!" urlò ancora la ragazza, volendo distogliere a tutti i costi l'attenzione dal suo presunto titolo ereditario "Se dobbiamo svelare tutti gli altarini, che cavolo voleva dire Genzo dicendo che Meimi doveva restare????????? Tu hai ammesso che aveva ragione, zio, ma in merito a cosa????????  E perchè la zia sussulta ogni volta che la vede????". Suo zio si passò una mano sul volto, e i suoi occhi avevano un che di disperato "Meimi è....vostra lontana cugina; so che può sembrare impossibile, ma la famiglia dei Wolfbach era molto estesa, e molte sorelle e cugine giunsero qui in Giappone.....Mai,  la madre di Meimi, era una cugina minore, figlia di un lontano cugino di vostro nonno; lei...ecco, si innamorò del padre della  ragazza e rimase incinta prima del matrimonio, che comunque non avvenne mai; tuo nonno si infuriò con lei a tal punto che la ripudiò dalla famiglia, e la ragazza era così disperata, anche perchè l'uomo che amava era destinato a sposare un'altra, che prese una macchina e si lanciò contro un muro. Meimi fu salvata in extremis". Jody guardò incredula lo zio "Ma....ma che razza di famiglia è la nostra? E con tutto questo vorresti dire che...che Karl e Meimi sono...miei cugini? Ma...ma è impossibile !!!!!"

Ma in realtà non era così, riflettè Yu osservando la sorella e il ragazzo che le sedeva al fianco; se tutto questo era vero, si spiegava benissimo il colore dei capelli di Meimi, e anche l'incredibile somiglianza degli occhi di Jody e di Karl.....somiglianza che lui aveva notato solo ora, ma che ad altri non doveva essere sfuggita, primi tra tutti ai due ragazzi, che infatti si scambiarono un'occhiata di stupito riconoscimento "Non è nemmeno per metà suo fratello, ma le assomiglia più di me....." pensò con un attimo di tristezza il ragazzo, per poi dire a voce alta "Quindi gli eredi alla sucessione al titolo sono più di quanti voi abbiate detto; se non faccio male i conti, ora come ora siamo in....cinque; Meimi compresa". Jody gli lanciò un'occhiata stupita, mentre Hermann stringeva le labbra con astio "La signorina Maehara non è citata nelle volontà di vostro nonno riguardo alla sucessione; come vi ho detto, sua madre è stata ripudiata dalla famigia, e...." "CHE SIGNIFICA ?????" saltò su Jody, accendendosi dalla rabbia "ANCHE LEI E' SUA NIPOTE, NON E' COSI'? E' MIA CUGINA, E NON VI PERMETTO DI FARE COME SE LEI NON ESISTESSE......GIA' TROPPI HANNO FATTO QUESTO !!!!! L'AVETE TRADITA, ABBANDONATA E IGNORATA PER SEDICI ANNI, MA NON VI PERMETTERO' DI CONTINUARE A FARLO !!!!! VOLETE CHE NOSTRO NONNO GIUDICHI QUALE TRA NOI E' PIU' DEGNO DI ESSERE SUO EREDE???? BENISSIMO !!!! MI SEMBRA UNA GRANDE PRESA IN GIRO, MA CI SOTTOPORREMO A QUESTO ESAME, TUTTI E QUATTRO: IO, YU, KARL E MEIMI !!!! ESATTO, ANCHE MEIMI,  A HIDEAKI NON DIRETE NULLA, SONO STATA CHIARA???? NON VI PERMETTO DI ROVINARE ANCHE LA SUA VITA COME AVETE FATTO CON LE NOSTRE !!!!!!!!". Si risedette, con un fiero cipiglio sul volto, e tutti la fissarono; Karl e Yu con ammirazione, Hermann con insofferenza appena accennata per la testardaggine della ragazza, suo zio con dolore e disperazione negli occhi; lentamente, l'uomo scosse il capo "Credo che non sia necessario nulla di tutto ciò, anzi, che il problema non si ponga nemmeno"; tutti e tre i ragazzi lo fissarono con sospetto "E con questo che vorresti dire....zio?" chiese Karl, schierandosi per la prima volta dalla parte dei cugini, o almeno gli avevano detto che quei due erano tali per lui......e Jody quasi sua sorella....scosse il capo, decidendo di pensarvi più tardi; era troppo complicato da accettare tutti in una volta, e li davanti ne aveva di cose da accettare, oltre a quelle.....poi, una rivelazione gli giunse, improvvisa e sicura "Ah, certo" disse, prima che uno dei due uomini davanti a lui potesse dire qualcosa "La cosa si spega facilmente ponendo che il signor Hermann sia stato mandato qui col pretesto di esaminarci, ma che in realtà la decisione sia già stata presa, e l'erede già deciso....e a questo punto verrebbe da chiedersi chi sia, ma anche a questo proposito credo di non avere più dubbi...."; Jody gli lanciò un'occhiata sorpresa, chiedendosi cosa intendesse, e così non vide Hermann che sospirava e iniziava ad annuire lentamente, fissandola per qualche secondo coi suoi occhi gelidi "In effetti, il Granduca ha osservato da distante le vostre vite fino ad ora, e la sua decisione, come pare ovvio, era inizialmente caduta su Angel Weyner, l'unica di voi ad essere sua nipote diretta" lanciò una breve occhiata a Karl, che però non diede segno di essersela presa "E ad essere precisi, l'unica vissuta in Germania; ma poi.....anche voi siete stati portati uno alla volta alla sua attenzione, e il Granduca ha capito che forse la scelta non era così definitiva....anche se Angel rimase sempre la candidata numero uno; ma poi successe ciò che tutti sappiamo, e sua signoria si trovò a dover scegliere un altro erede.....e credo che colui sul quale è ricaduta la scelta sia pressochè ovvio....". Di nuovo i suoi occhi si posarono su Jody; e così fecero quelli di suo zio, di Yu e di Karl;e la ragazza, che finalmente aveva capito cosa stava accadendo, li fissò ad uno ad uno con aria incredula "Non è  possibile..." sussurrò in tono flebile, mentre i suoi occhi azzurri incontravano quelli identici di Karl e vi leggevano l'agghiacciante conferma dei suoi timori, non lasciandole altro da dire che un ultima, disperata,  protesta "Voi non potete farmi questo....."

 

 

********************************************************************************************************************************************

 

E finalmente rieccoci col tanto atteso capitolo 29 !!!!!!!!!!!!!!! scusate, scusate e ancora scusate se ci ho messo così tanto, ma mi è successo veramente di tutto. Sono tornata dalle vacanze il 31 agosto e ho trovato il pc che non ne voleva sapere di funzionare, anzi nemmeno di accendersi…… e quando ha deciso di farlo di nuovo, aveva cancellato tutto, e non avevo word, cosa che mi impediva di aggiornare la ff….ora sto lavorando dai pc dell’università, ma siccome ho ricominciato solo questa settimana non ho potuto provvedere prima….spero che mi perdonerete !!!!! E ora passiamo a un po’ di commenti…

Forse giudicherete un po’ esagerata la storia, a questo punto; a parte il fatto che la famiglia di Jody e Yu è diventata talmente complicata che nemmeno loro ci capiscono più nulla, in quanto senza nemmeno saperlo Karl e Meimi sono sempre stati loro cugini, e formalmente ora Karl è fratello di Jody, è anche venuto fuori che sono gli eredi dei Granduchi di Baviera…ehm…forse ho esagerato davvero, però l’idea l’avevo in testa da un po’ e mi pare che inserita nel contesto non stoni poi tanto, e pone i nostri eroi di fronte a nuove e interessanti problematiche. Infatti Jody ancora non lo sa, ma la sua scelta come erede implicherebbe il fatto che lei dovrà crescere in Baviera…e altre novità sono all’orizzonte…..comunque, aspetto vostri commenti sulla faccenda. Ci tengo a precisare che è una completa invenzione, non mi ricordo nemmeno il titolo dei signori di Baviera; è una storia puramente fittizia, e anche questo dato lo è. Ho scelto la Baviera perché ci sono stata molte volte ed è una terra che adoro, stupenda e indescrivibile, e poi è utile ai fini della storia. Il Bayern Monaco, la squadra della città di Monaco, capitale della Baviera, è la squadra dove gioca Karl………Voglio poi ringraziare tutti quelli che hanno letto la mia storia, grazie di cuore, i vostri commenti mi spingono ad andare avanti e ad inventare sempre nuove sorprese !!!!

 

Fedechan: Grazie davvero, e non ti preoccupare. Jody, Genzo, Karl e company ci faranno compagnia ancora molto a lungo…infatti ho in previsione, fra un po’, anche un seguito per questa storia…ma non vi dico nulla, per non rovinarvi la sorpresa

 

Mysticmoon: Un milione di ringraziamenti, cercherò di aggiornare tempestivamente per non crearti scompensi emotivi !!!!

 

Baby Bond: per quanto riguarda le cose tra Izawa e Allenby non c’è ancora niente di certo, all’orizzonte. Come vedi i due vanno molto d’accordo, quasi come tutte le altre coppie che vivono intorno a loro, ma sembra quasi che il loro rapporto basti così com’è ad entrambi. Però, non appena Karl si è presentato come minaccia alla serenità della ragazza, hai visto come lui si è prodigato a difenderla….chissà cosa ci riserverà il futuro !!! Comunque non disperare, prima o poi qualcosa succederà !!!!

 

Elisa: Mille grazie, è bello avere lettori così affezionati…..la prima versione, per chi se lo sta chiedendo, prevedeva i nomi in italiano, ma all’ottavo capitolo il mio cuore non ce l’ha fatta più a reggere tutti quegli assurdi Patty, Holly, Benji…..anche perché l’uso dei nomi originali mi permetteva di giocare con l’usanza giapponese del chiamare la gente per cognome in segno di rispetto e, solo nel caso ci fosse una grande intimità tra i due, per nome, come si è visto nei dintorni del decimo capitolo.

 

Darkalex: Eh, lo so, il capitolo 12 è una sorpresa….anche per me lo è stata, perché finchè non l’ho scritto non sapevo minimamente che Jody e Genzo si sarebbero fidanzati ufficialmente…che strana la vita !!!!!

 

Oby86: carissima, ecco qui un altro capitolo che spero ti piaccia come i precedenti; lo so che l’entrata in scena di Karl è stata brutale e improvvisa, anche per i personaggi (Se guardi bene, infatti, Jody appena ha realizzato chi era l’ha picchiato), ma era proprio l’effetto che volevo, cioè un ennesimo tentativo del padre di Jody di stravolgere la vita della figlia, e stavolta in modo decisamente cattivo e inaspettato. Il fatto che il presunto nuovo fratello sia una persona così famosa nella serie….beh…a me Schneider è sempre piaciuto, soprattutto nel manga, e avevo avuto fin dall’inizio intenzione di utilizzarlo…comunque la sua parte d’ora in poi sarà molto importante, ma sarà soprattutto nel seguito di Angel’s Tears che lui emergerà veramente….ma su questo non dirò altro. Riguardo a Genzo…verissimo, Sanae ha ragione, ma quella frase si adatta perfettamente a quasi tutti i personaggi maschili di questa ff. Infatti, a parte Izawa, tutti quelli che servivano in quel momento, Genzo, Taro, Tsubasa, dov’erano? A giocare a calcio. Ma vi pare possibile ????? Un bacio. Alewen

 

Moki – chan: Scusa per il ritardo ed ecco il capitolo. Aspetto con ansia un commento

 

Sakura – chan: Idem come sopra. Recensite e ditemi se mi sono spinta troppo in là, questa volta. Eh eh

 

Una domanda. Ma nessuno oltre a me ha il dubbio che Genzo non sia poi molto contento del fatto che Karl possa stare così vicino a Jody? In fin dei conti non è affatto suo fratello, ma solo suo cugino……

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: alewen