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Autore: Herm and Gin    13/06/2005    9 recensioni
Avverto i gentili lettori che esistono già due Harry Potter e il principe mezosangue, e volevamo dirvi che questa storia è una nuova, fatta da noi appositamente perchè siamo impazzite...leggete e recensite, è molto avventurosa e piena di segreti fino alla fine, in più ci sono le nostre coppie preferite Harry/Hermione e Draco/Ginny...poi ci sarà anche una Ron/Luna tranquilli...ma ora vi preghiamo di leggere e soprattutto recensire, che non fa male alla salute
Genere: Avventura, Azione, Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, James Potter, Lily Evans, Lucius Malfoy, Luna Lovegood, Molly Weasley, Narcissa Malfoy, Ron Weasley, Severus Piton, Seamus Finnigan, Lavandra Brown, Padma Pati | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e il principe mezzosangue

Harry Potter e il principe mezzosangue

Tre babysitter alla riscossa (Parte II)

Capitolo 2°

Harry sentì un calore improvviso alle gambe, che pian piano gli si diffuse per tutto il corpo, e quando aprì gli occhi dovette subito richiuderli per non perdere la vista davanti a quel sole così caldo che illuminava la sua stanza. Incredibile come da un giorno all’altro il tempo potesse cambiare così, d’improvviso. Il giorno precedente aveva piovuto tutte e quattro le 24 ore che lo formavano, e quella mattina era iniziata con un sole splendente e, soprattutto, molto caldo. Posò il suo sguardo sulla sveglia super-tecnologica poggiata sul comodino di legno di castagno nuovo di zecca, e vedendo che erano quasi le otto si precipitò giù dal letto, ma un brutto scherzo lo attendeva al suo risveglio. Infatti, appena poggiò i piedi nudi sul pavimento di marmo bianco, scivolò su una sostanza liquida ed oleosa, ed andò a sbattere contro la porta, che si aprì ed in un batter d’occhio il moro si ritrovò con la testa piena di acqua e coperta da un secchio azzurro di plastica. Le vene delle tempie presero a pulsare convulsamente, mentre lo sguardo di Harry mentre si sfilava il secchio e si rialzava sembrava scolpito nella pietra. Brutti pesti dei miei stivali, ve la farò pagare io a voi. Ancora arrabbiato posò sul pavimento, ormai pieno d’acqua che richiedeva di essere pulito, il secchio e dopo essersi velocemente lavato e vestito, con uno straccio cominciò a pulire i residui d’acqua ed olio, la sostanza che lo aveva fatto scivolare e che difficilmente se ne andava dal pavimento, finendo dopo circa una mezz’ora. Scese di sotto, e trovò fratello e sorella seduti sul tavolo che richiedevano cibo o qualcosa da mettere sotto i denti. Si avvicinò a loro, ed osservandoli nel suo metro ed ottanta li squadrò da capo a piedi con gli occhi iniettati di sangue.

“Provateci un'altra volta e vi ritroverete all’altro mondo ancora prima di esservene accorti!”disse con voce strascicata, dirigendosi lentamente verso la cucina. Ritornando “normale”, prese un pentolino dall’enorme credenza, e ci immerse il latte fresco e non scremato ne intero per i bambini, mentre su un altro fornello vi depose la caffettiera, da cui stava già cominciando ad uscire una gran quantità di caffè. I bambini, intanto, stavano ridendo di gusto cercando di camuffare la loro felicità, e per fortuna loro il ragazzo non se ne accorse. Prima di trovare lo zucchero dovette aprire come minimo cinque cassetti, quella cucina sembrava immensa e quando si ritrovò nelle mani il barattolo di plastica con il tappo rosso e pieno di polvere bianca con la scritta sugar a caratteri cubitali, pensò che era stato davvero un mago a trovare quello che cercava in mezzo a tutti quei biscotti, biscottini, e caramelle varie per i bambini. Lui tutti quei dolci da bambino, non sapeva neanche che esistessero, dato che se mangiava era pure un privilegio per i suoi zii. Che viziati. Prese la caffettiera che aveva già cominciato a fischiare, riversando metà del liquido nero sulla cucina, e la poggiò sul ripiano quando…

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN, DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN, DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!!!!

Harry si voltò di scatto verso la porta, intuendo già chi potesse essere. Un improvvisa felicità si impossessò di lui, facendolo scappare verso la porta noncurante di quello che i ragazzini potessero fare in sua assenza. In quel momento non gli interessava niente, quelle pesti avrebbero potuto fare di tutto, lui nemmeno gli avrebbe dato retta e sarebbe rimasto davanti alla porta. Ma perché non apriva?Facile, era talmente eccitato che vedere i suoi amici dopo un intera, o quasi, estate lo metteva a disagio, chissà come erano diventati, se erano cresciuti…sicuramente erano cambiati, lui lo vedeva sulla sua pelle, non era più il ragazzino che aveva abbandonato gli amici alla barriera dopo il quinto anno, il suo corpo era notevolmente cresciuto ed insieme ad esso anche il suo animo. Improvvisamente in quell’istante si ricordò del suo mal di testa e del raffreddore, e non lo avesse mai pensato, perché si ritrovò a starnutire mentre una fitta lancinante gli trapassava la testa. Cavolo, ma perché proprio a me. DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN. Ed ecco che si ripresentava imperterrito quello squillo assordante che gli faceva aumentare il mal di testa, ecco cos’era stato a risvegliare i suoi sensi ancora addormentati. Poi il buio. Davanti agli occhi gli si ripresentarono le scene dell’ufficio misteri, tutti quei mangiamorte incappucciati, Hermione, non riusciva a trovare Hermione, e poi Silente, quando arrivava Silente?La luce ritornò e la nebbia che si era levata davanti al suo sguardo si diradò come colpita da una potente folata di vento, lasciando di essa solo vaghi ricordi. Perché ricordava tutto quello che era successo l’anno precedente?Perché quel mal di testa martellante non dava cenno di svanire da quando era tornato da Hogwarts?Solo una risposta ci poteva essere…tutto quello era successo perché la sua testardaggine gli aveva stupidamente suggerito di non dire niente a Silente!

 

“Ron sei sicuro che stai bussando alla porta giusta?Io credo che…”

“Hermione la porta è questa, Harry ha detto che era una casa imponente, quelle stalle qui vicino ti sembrano aderire alla descrizione?”

“Ma Ron se non risponde nessuno vuol dire che…”

“Hermione ma la vuoi finire di parlare a raffica, rischi di non capire più quello che dici!”

“Ron io so benissimo quello che dico e se dico che questa non è la casa allora…”

“RON, HERMIONE!”Harry si era finalmente deciso di aprire la porta e, come sempre, si ritrovò i suoi due amici litigare. Ripensandoci, non erano cambiati per niente, anzi erano peggiorati di brutto, se erano arrivati a litigare anche li davanti. I due ragazzi si abbracciarono calorosamente, per un tempo che Hermione calcolò come ore, e sarebbero rimasti in quella posizione in eterno se la ragazza non fosse intervenuta. Essere l’unica ragazza “intelligente” del gruppo in mezzo a due deficienti non era per nulla facile come compito per lei.

“Eh, ehm…esisto anche io!”disse con le braccia incrociate al petto ed uno sguardo che esprimeva al meglio tutta la sua finta noia, perché era finta, lei stessa sapeva cosa provava Ron a vedere il suo migliore amico dopo tanto tempo, perché era la stessa cosa che provava lei. I due si staccarono ed Harry quasi non svenne quando vide la figura della sua migliore amica. Ok, forse doveva ripensarci, Ron non era cambiato ma Hermione, era totalmente un'altra persona. Con un vestitino azzurro che le arrivava sopra il ginocchio, i sandali anch’essi dello stesso colore del vestito ed i capelli legati in una coda sbarazzina era veramente…wow!!!Lei gli si avvicinò correndo, dato che si trovava ancora al cancelletto che lui stesso aveva verniciato di rosso, e gli saltò addosso stringendolo in una morsa letale. Lui si riprese velocemente stringendola leggermente.

“Oh Harry quanto ci sei mancato!”sussurrò lasciandolo, mentre le luccicavano pericolosamente gli occhi. Ron guardò l’amico come per dire “è impazzita di brutto”, ed Harry non potè rispondere poiché Hermione, aveva cominciato a spostare lo sguardo dal rosso al moro ed ancora dal rosso e al moro. Scosse la testa, erano rimasti sempre gli stessi.

“Sempre a complottare alle mie spalle voi due eh?!”gli disse con un finto cipiglio che non avrebbe ingannato nessuno. Si diresse a prendere i bagagli mentre i suoi due amici parlavano davanti alla soglia.

“Vado a prendere i bagagli ed arrivo Harry!”

“Vengo con te, così vi aiuto”. I due ragazzi si diressero verso il cancello dell’abitazione, e presero le due valige nere, rientrando insieme alla ragazza dentro e chiudendosi la porta alle spalle.

“Le vostre stanze sono di sopra, vi accompagno!”e così dicendo il moro, seguito dagli amici che continuavano a girarsi intorno, non tanto lei quanto Ron, che non aveva mai avuto saldi contatti con il mondo babbano, nonostante suo padre amasse studiare tutti i loro modi di fare, accompagnò i due ragazzi di sopra. Salirono l’elegante scala con i passanti in ferro battuto e gli scalini di marmo, che Hermione trovò molto belli, ed arrivati al piano di sopra Harry li fece entrare ognuno nella stanza che aveva messo a posto esclusivamente per loro, tornando solo al piano di sotto. La sua felicità era indescrivibile, il solo pensiero di passare un’estate con i suoi amici invece che da solo con quelle due pesti lo faceva morire di gioia. A proposito, dov’erano le pesti?Quando era uscito fuori per aiutare gli amici a trasportare nelle loro camere i bagagli li aveva lasciati seduti al tavolo in attesa della colazione, e quando era rientrato era come se si fossero dileguati nel nulla, dato che di loro non c’era più nessuna traccia. Ora che ci pensava, le cose non sarebbero andate poi così bene, era vero che aveva vicino i suoi amici, ma non si era potuto liberare dei mocciosi, e non lo avrebbe nemmeno potuto fare pur volendo, perché erano proprio loro la causa per cui lui non era alla tana, seduto al tavolo enorme dei Weasley con una brioche più grande della sua bocca in mano. Accompagnato dal suo incessante mal di testa e da qualche starnuto, Harry cercò di uscire di casa per vedere se i bambini fossero fuori, dato che i padroni avevano fatto costruire apposta per loro un parco giochi provvisto di altalena e scivolo, ma si diede dello stupido quando vide che nel piccolo giardino non c’era nemmeno l’ombra di un essere vivente. Ovvio, chi di prima mattina, seppur bambino ed incosciente ed immaturo e diavolo, penserebbe di andare a giocare?Nessuno. Anzi, forse qualcuno che lo avrebbe fatto lo conosceva se ci pensava attentamente:Ron. Rientrò sconfortato in casa, probabilmente, pensò, erano saliti sopra e si erano rinchiusi nella loro stanza come facevano ogni volta che dovevano architettare un piano contro di lui. Aspetta un secondo, un piano contro di lui?

“AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”l’urlo che risvegliò il moro dai suoi pensieri fu talmente forte, che per un attimo pensò che suo zio Vernon lo avesse raggiunto anche li per incolparlo di qualcosa che non sapeva. Poi, dal tono con cui era stato sprigionato l’urlo, capì che si trattava di Ron, solo lui urlava a quel modo, come se fosse in procinto di morte. Si diresse preoccupato alle scale e prese a salirle a quattro a quattro. Era sicuro che quei due diavoletti ne avevano combinata un’altra delle loro, poi perché avevano questa voglia di far rimbecillire la gente Harry ancora non lo aveva scoperto, e sinceramente parlando, non lo avrebbe mai voluto sapere. Quando giunse al piano di sopra, (mamma questo poverino quante scale che fa Nda °o°)vi trovò Hermione, fuori dalla stanza, con in braccio la bimba apparentemente dallo sguardo innocente, e dentro la stanza del malcapitato, vide Ron dallo sguardo terrorizzato, come se avesse visto un fantasma, ed un ragno nero ed abbastanza grosso sul suo letto. Ecco cos’era successo, i tazmaniani ne avevano trovata un'altra per spaventare Ron, e come previsto c’erano riusciti, dato che il poverino sembrava più morto che vivo!

“Uscite da questa stanza prima che vi prenda o non so cosa sarei capace di farvi se vi avessi sottomano!”biascicò il moro, mentre i bambini, capita l’antifona, uscivano di corsa dalla stanza ridacchiando e scherzando ancora sulla riuscita del loro piano. Una settimana?No, non cela avrebbe mai fatta a sopportare quei due per una settimana, o li uccideva o si uccideva c’erano solamente queste due alternative. Aiutò l’amico a riprendersi dallo shock subito, e nuovamente una fitta alla testa lo fece barcollare, mentre Hermione si avvicinava ridendo ai suoi amici. Avrebbe dovuto parlarne con qualcuno di quel mal di testa, anche solo con i suoi amici, ma pensandoci era arrivato alla conclusione che parlargliene proprio in quel momento, non avrebbe fatto altro che rovinare la settimana allegra che gli si presentava davanti a tutti e tre, e così rimandò il tutto a data da stabilire.

 

Dopo aver aiutato Ron a riprendersi dallo shock, disfatte le valigie e sistemati tutti gli innumerevoli volumi di Hermione che non rinunciava mai a portarsi dietro come se fossero una sorta di portafortuna, tutti e tre i ragazzi scesero finalmente al piano di sotto, e mentre Ron ed Harry cercavano di far funzionare l’antenna della televisione, che per chissà quale fortuito caso aveva deciso di non funzionare proprio in quel momento, Hermione era stata lasciata in cucina, con l’importante compito di cucinare qualcosa di buono. A dire la verità Harry le aveva anche consigliato di mettere del sonnifero nei piatti dei bambini così da farli addormentare, ma conoscendo Hermione, sapeva che non sarebbe mai stata capace di fare una cosa del genere, e così scartò subito l’idea quando vide lo sguardo contrariato dell’amica. Ora lei si trovava davanti ai fornelli, incredibilmente sudata dal caldo che c’era provocato sia dal fuoco della cucina che dal caldo di quel periodo, infatti sembrava che l’estate non li volesse affatto abbandonare da come il tempo si presentava. Aveva un delizioso grembiulino rosa chiaro con su disegnati dei fiori, probabilmente mai usato dalla padrona di casa, troppo impegnata a firmare carte e battere al computer perizie per cimentarsi nella complicata arte della cucina, e se si dava un’occhiata ai fornelli si poteva ben vedere che non ce ne era nessuno libero. Durante le vacanze estive le piaceva molto cucinare, ed era anche per quello che si era offerta volontaria, sapeva che ne Harry e ne Ron avrebbero desiderato farlo, anche perché probabilmente non sapevano neanche da dove cominciare. Quando era a casa, era lei che cucinava per la famiglia, nonostante i numerosi rimproveri della madre che cercava di non farla affaticare troppo, infondo era la sua unica figlia e in quanto tale non voleva che dovesse adempiere a dei compiti così pesanti alla sua età. Però per lei quello non era mai stato un peso, più che altro era solo una passione, un hobby che cercava di tenere acceso durante quei pochi mesi in cui usciva da Hogwarts per passare un po’ di tempo con i suoi genitori. Stava appena controllando che il pollo non si stesse arrostendo troppo che le rimbombò nelle orecchie la voce di Ron ed Harry.

“EVVIVA, CE L’ ABBIAMO FATTA HERM!”urlarono all’unisono raggiungendola in cucina. Il rosso era tutto sudato e aveva un asciugamano intorno al collo mentre Harry, un tantino meno sudato del suo amico, era comunque felice per essere riuscito a riparare la televisione. In effetti era felice che aveva, riparato la televisione, perché Ron non aveva fatto proprio niente, anzi, più che di aiuto era funto da intralcio, ed anche se avesse voluto non avrebbe potuto poi fare molto dato che mago al 100% com’era non avrebbe saputo nemmeno da dove cominciare e avrebbe rotto irreparabilmente l’aggeggio, da lui così chiamato. Hermione li osservò con cipiglio severo, poi rivolse lo sguardo nuovamente al pollo che era al forno.

“Andate a farvi una doccia grandi uomini, siete sudati come maiali!”disse senza dare il minimo cenno di osservare i suoi amici e continuando ad osservare il pollo finché non aprì il forno, e ne estrasse con due belle presine della stessa fantasia del grembiule, il cibo.

“Andate a farvi la doccia!”la scimmiottò Ron prima di scomparire da sulle scale con un divertito Harry alle calcagna, certo che quei due erano incredibilmente pazzi, decretò Hermione quando sentì le urla allegre di Ron. Per un attimo fu intimorita che quelle grida così acute potessero essere sentite da qualche vicino di casa, e non sarebbe stata cosa facile da spiegare, a modesto parere di Hermione, la motivazione di tanta euforia, no, proprio no!Apparecchiò velocemente la tavola, e Dio solo sa quanto ci mise a trovare tutti i piatti e le posate dato che in quella cucina c’erano più cassetti che altro. Poi mise tutto in piatti da portata che adagiò sul tavolo, togliendosi il grembiulino e chiamando i suoi amici che si catapultarono di sotto. Nelle loro facce si poteva ben distinguere la faccia di chi non mangia da giorni, ed Hermione fu molto felice quando vide Ron ed Harry buttarsi a capofitto nella cena squisita. Persino i bambini apprezzarono la cena, esclamando di non aver mai mangiato così bene in vita loro, ed era positivo, almeno poteva dormire tranquilla con la consapevolezza che stava simpatica ai due marmocchi e almeno non le avrebbero fatto niente di quello che invece presumeva stessero organizzando per Harry e Ron.

“Hey, non trangugiate tutto così, potrebbe venirvi una indigestione sapete?”esclamò divertita dalla improvvisa voracità nata nell’animo dei due ragazzi, che continuavano a riempirsi i piatti di tutte le prelibatezze che aveva preparato la ragazza. Un bel risotto ai funghi come primo, pollo al forno con patate come secondo, un’insalata mista per contorno e infine una buona e ricca di vitamine macedonia.

“Bhè Hemione, sono delli alimani!”disse con un mezzo sorriso il bimbetto mentre si infilava in bocca un cucchiaio di riso della cui metà cadeva regolarmente sui suoi pantaloncini. Hermione lo osservò severa, mettendosi a ridere subito dopo dell’affermazione appena detta. Conosceva quei due bimbi da poco meno di un giorno e già le stavano simpatici, di sicuro si sarebbe divertita un mondo a vedere che cosa avrebbero combinato ai suoi amici i giorni a seguire.

“Si dice degli animali, e non delli alimani, e comunque concordo, sono proprio degli animali!”

“Vai Herm, coalizzati contro di noi!”le rispose un Ron tremendamente impegnato in una lotta all’ultimo sangue con la pelle del pollo, con tono sarcastico.

“In effetti Ron, è quello che sto facendo!”esclamò convinta, con un sorrisino in bocca, prima di avvicinarsi all’amico e aiutarlo nella ardua impresa quale consisteva nel togliere la pelle a quella dannatissima coscia di pollo. Harry rise di gusto alla vista della sua amica che quasi, quasi stava per imboccare il rosso come se fosse un bambino piccolo, neanche i diavoletti erano arrivati a tanto, anzi, loro erano riusciti a mangiare il pollo, anche se con tutti i pantaloncini sporchi.

“Noi siamo riusciti a togliele la pelle da zoli e tu nooo!!!Na, na, nero!”disse la bimba facendo una linguaccia al ragazzo. Ron le inviò un’occhiata omicida. Odiava i mocciosi!

“E allora?Almeno io non sono tutto sporco come voi!”ribatté prontamente lui, con gli occhi che brillavano per la risposta geniale. Hermione intanto, che aveva finito di tagliare la carne di Ron, osservava la scena con rassegnazione, quel cretino non era cambiato per niente potè constatare mentalmente, era rimasto il solito bambino del primo anno. Però, nonostante questo, gli voleva bene come un fratello, anzi, gli voleva bene come se fosse il suo fratellino più piccolo. I due bambini, offesi per l’affronto compiuto da Ron, sbatterono i pugni sul tavolo contemporaneamente, e il povero ragazzo intento ad infilare la forchetta in bocca si ritrovò con il pezzo di carne invece che nella bocca in piena fronte. Tutti risero divertiti, tranne il malcapitato, che continuava a dire che gliela avrebbe fatta pagare, un giorno o l’altro. Appunto, un girono o l’altro, probabilmente non li avrebbe più rivisti e quindi la vendetta sarebbe rimasta incompiuta. Dopo cena, Hermione sparecchiò velocemente, cimentandosi nell’arte del lavaggio dei piatti, in quanto non avrebbe mica potuto lasciarli sporchi, e Ron ed Harry salirono di sopra, con la scusa di dover lavare i denti quando poi rimasero nella loro stanza a parlottare di Dio solo sapeva cosa. I due mocciosi invece, stranamente aiutarono la ragazza a sparecchiare, atto che lasciò perplesso Ron, ma soprattutto Harry. Quando mai hanno fatto una cosa del genere con me?Pensò il moro con uno sguardo alienato, poi pensò che quella sicuramente era una cosa normale, dato che i due bimbi vedevano in Hermione una sorta di madre, quella che invece non avevano mai avuto accanto perché troppo impegnata nel suo lavoro. Tsk, lavoro, se fosse stata un po’ più intelligente avrebbe capito che tra il lavoro e i figli avrebbe di sicuro dovuto abbandonare il lavoro, e non i suoi pargoletti come li chiamava ogni volta che parlava con Harry per sapere il resoconto della giornata. Resoconto della giornata, resoconto della giornata…o Dio, il resoconto della giornata!Harry si catapultò al piano inferiore, seguito da un accigliato Ron e sotto lo sguardo di una Hermione perplessa, persino i due bambini lo guardarono come se fosse impazzito ed uno addirittura si avvicinò all’orecchio di Hermione, che si era abbassata perché il bimbo l’aveva tirata per un lembo del grembiule, e le disse in modo che nessuno lo potesse sentire:

“Scusa Hemione, è sempre così stupido o lo è solo a volte?”

“Bhè, direi che lo è solo quando è a stretto contatto con quello con i capelli rossi, Ron!”rispose con un sorriso materno Hermione, mentre il bimbo davanti a lei rideva come un matto. Matto, matto, proprio quello che sembrava Harry in quel momento.

“Harry che devi fare?Sembri un pazzo te ne rendi conto vero?”constatò il rosso con uno dei suoi soliti sguardi terrorizzati.

“Ron stai zitto, devo chiamare la signora Mc Canzy, per il resoconto della giornata!”chiarì con la cornetta all’orecchio mentre digitava velocemente il numero. Il rosso inviò un’occhiata alquanto disgustata nel vedere l’oggetto di fronte a lui, poi mentre ancora Harry aspettava che rispondesse qualcuno all’ufficio, Ron gli disse:

“Ho capito cos’è questo, è un feletono!”con sguardo trionfante e un sorriso da orecchio a orecchio. Si che l’hai capito, come io ho capito che sei intelligente!Pensò il moro dicendo:

“Ron, è un telefono, e meno male che lo avevi capito?!”

“Va bene, siamo sempre lì, telefono feletono!”proprio in quel momento Harry mutò espressione, accortosi che la cornetta del telefono a cui stava chiamando si era sollevata.

“Avvocato Reachel Mc Canzy, mi dica!”

“Ahem, sono Potter, Potter signora!”

“Cosa?!Ah, Potter l’imprenditore della causa di…”

“No signora, Potter. Harry. Harry Potter, il babysitter!”

“Oooooh, il babysitter, mi scusi ma tutto questo lavoro mi ha travolto anche il cervello, allora, cos’è successo?”

“O niente di particolare, i suoi figli fanno come sempre i bravi bambini, hanno appena mangiato e i miei amici sono arrivati e mi stanno aiutando, qui va tutto a gonfie vele non si preoccupi!”

Ron tossicchiò fortemente beccandosi un bel calcio assestato alla caviglia che lo fece urlare dal dolore. Harry si dette dello stupido mentalmente poi tornò a parlare con la signora:

“Cos’è stato quell’urlo?È successo qualcosa che non dovrei sapere?”

“No signora, non si preoccupi, vede è caduto il mio amico e si è fatto male!”

“Oh, bene allora, stanno mangiando i miei adorati pargoletti?”

“Si, la mia amica Hermione ha cucinato quindi non ci sono problemi, è una cuoca esperta!”

Hermione sentendosi messa in causa si affacciò dalla finestrella che c’era nel muro che divideva la cucina dal salotto ed inviò uno sguardo di ringraziamento all’amico mentre le sue guance si infiammavano come poche volte succedeva. Certo, sapeva che cucinava abbastanza bene, ma sentirselo dire da Harry non sapeva perché, ma la metteva in agitazione. Ron intanto fece un bel “ehop”, nel sentire quello che l’amico aveva detto alla madre dei diavoli ed Hermione si limitò a fargli una linguaccia prima di tornare al suo lavoro di lavaggio-piatti. Intanto il povero Harry continuava a parlare con la signora al telefono, consapevole ormai che sarebbe dovuto stare almeno minimo altri dieci minuti attaccato a quel coso infernale.

“Bene, allora è tutto a posto!A proposito, quasi dimenticavo, nella credenza, dietro una tazzina di porcellana, vi ho lasciato dei soldi, così da poter fare la spesa se ne avrete bisogno, sono vostri, credo che vi bastino per il cibo, e se così non fosse chiamami perché te li manderò via posta!”

“Va bene signora, allora arrivederci!”

“Arrivederci!”

Terminò la chiamata, se così poteva essere definita dato che era durata ben venti minuti, Harry, dirigendosi verso la credenza con passo frettoloso sotto lo sguardo ancora più intontito di Ron. L’aprì e dietro la tazzina trovò ben…cosa?????Gli aveva lasciato 500$ (credo che “$” voglia dire dollari, se così non è per favore ditemelo e lo correggeremo!Nda J) solo per fare la spesa?Ma con quelli avrebbe fatto la spesa per almeno due mesi!!!

“Harry, non vorrai mica rubare soldi, sai che…”

“Ron, secondo te perché sono venuto spedito qui appena ho chiuso il telefono?Forse perché lo ha detto la signora non credi?”rispose il moro a Ron, sollevandolo molto, tanto che potè distinguere il suo respiro, che fino a quel momento aveva abilmente trattenuto, uscire fuori velocemente.

“Scusa, a cosa ci servono tutti questi dollari?Per fare la spesa?”chiese ironicamente il ragazzo.

“Proprio così Ron, mi sorprendo come ci sei arrivato così velocemente!”

“Ma…non è possibile, con tutti questi soldi la spesa ce la fai per due mesi!”

“Bravissimo Ron, vedi che quando fai muovere le rotelline del tuo cervello riesci a pensare correttamente a formulare pensieri corretti?Comunque dice che possiamo farne quello che vogliamo, quindi potremmo usarli per la spesa e se ce ne rimarranno, cosa molto probabile, li useremo per…ehm, scopi personali!”sul volto del rosso si dipinse un sorriso affabile, susseguito da un “yuuu” che fece accorrere Hermione al salotto tutta preoccupata, trovandosi davanti un Ron saltellante e un Harry…un Harry normale a confronto del suo amico.

“Ma, cos’è successo?”chiese perplessa lei, inarcando entrambe le sopracciglia. Certo che vedere Ron saltellare come un bambino di tre anni, con tutto rispetto per i bambini di tre anni che sono molto più intelligenti, era uno spettacolo che ti traumatizzava per il resto della vita lasciandoti il segno. Ripresasi Hermione tentò di riformulare la domanda più semplicemente in modo da far capire a Ron, ma fu fermata da lui che disse:

“Abbiamo 500$ tutti per noi!”la ragazza lo guardò allibita, poi si voltò verso l’unica persona che abitasse in quella casa, oltre lei, con un cervello leggermente più “ampio” per poter dare delle spiegazioni plausibili senza saltellare continuamente per la stanza:Harry!

“Bhè Hermione, non è proprio come dice Ron, abbiamo 500$ che ci ha lasciato la signora Mc Canzy, ma ci servono per la spesa, e dato che sono molti soldi probabilmente ce ne rimarranno per noi!”spiegò calmo, andando a mettere i soldi dove li aveva tirati fuori precedentemente. Hermione, finalmente venuta a conoscenza di come “veramente” stavano le cose, rivolse uno dei suoi tanti sguardi di disapprovazione al rosso, prima di dirigersi verso la cucina e risistemare tutti i piatti asciutti nel loro apposito cassetto e finire di pulire la zona cottura.

 

Circa un’ora dopo, Hermione, che aveva terminato la sua pulizia accurata della cucina, era salita sopra per addormentare i bambini mentre Ron ed Harry, scansafatiche com’erano, stavano comodamente seduti sul divano bianco che c’era di sotto, alle prese con la visione di un film d’azione particolarmente interessante.

“Il principe azzurro baciò la sua bella sposa e vissero tutti…”Hermione aveva appena concluso di raccontare la sua fiaba per far addormentare i bambini quando, rivolgendo il suo sguardo verso di loro, si accorse che lo erano già da un pezzo. Li coprì per bene con le coperte, e con un bacio l’uno li lasciò da soli nei loro sogni più belli e fantastici. Nutriva molto affetto per quei due marmocchi, anche se erano così pestiferi, e il fatto che la loro madre non fosse mai in casa a raccontargli una fiaba come aveva fatto lei o semplicemente a degnarli della sua presenza la faceva in qualche modo, soffrire, facendole provare se non del tutto, almeno la metà del dolore che provavano i due bambini. Probabilmente quella che indossavano era solamente una maschera, e se era come pensava lei, allora aveva capito perché quei due graziosi “angioletti” erano così ostili verso chiunque entrasse in quella casa. Cercavano di far impazzire ogni babysitter che veniva incaricato di tenerli d’occhio, in modo che i loro genitori, in assenza di ulteriori persone disposte a vigilare sui bambini, prendessero la “stupida” idea, stupida almeno per loro, di tornare a casa e occuparsi dei propri figli come ogni coppia fa. Infondo non era poi una cosa così pesante, chiunque desidererebbe tornare a casa ed essere accolto dall’abbraccio caloroso di un figlio, o di più di un solo figlio. Era vero quello che diceva sua madre, a volte è proprio chi ha la fortuna sotto gli occhi che non se ne rende conto e non la apprezza!Parole sante, di solito non era molto propensa ad ascoltare quello che le diceva la madre, cioè, non che fosse una ragazzina spocchiosa o maleducata, amava sua madre e chi non ama la propria madre, ma semplicemente voleva ragionare con la sua mente, solamente che questa frase le era rimasta impressa nella mente e non se ne sarebbe andata via così presto. A volte è proprio vero, le madri sono indispensabili per farci crescere, per insegnarci a farci capire qual è la buona e la brutta strada, e senza di loro probabilmente crescere sarebbe molto più faticoso. La madre è come un appiglio, un ancora quando si è in balia delle onde del mare, una corda dove aggrapparsi quando stai per precipitare in un burrone senza fine o ancora una mano che ti aiuta a rialzarti quando cadi a terra e non riesci a percorrere l’oscuro e misterioso percorso della tua vita. Non potremmo mai dire di non aver bisogno di nostra madre, anzi, dovremmo dirlo solo quando riusciremo a schivare degli ostacoli da soli e senza il suo aiuto. Però sfortunatamente, non tutti possiedono una madre del genere, come nel caso dei bambini che stavano accudendo, ed Hermione sapeva che di sicuro avrebbero commesso molti errori prima di riuscire a crescere e capire i veri valori della vita, se sarebbero riusciti a farlo da soli!Mai come in quel momento si accorse di quanto fosse felice di avere una madre come la sua, la tipica madre che si ucciderebbe per la figlia, la madre classica e non quella che abbandona la sua famiglia solo per uno stupido lavoro che può darti soldi, si, ma mai potrà darti la felicità e il ricordo di aver cresciuto i tuoi figli e averli fatti diventare due persone mature, con la consapevolezza che mai riuscirebbero ad abbandonarti. Hermione, ancora sulla soglia della porta, si riscosse dai suoi pensieri, e asciugandosi una lacrima invisibile che le era dolcemente scivolata sulla guancia, raggiunse i suoi due amici, che scherzavano e ridevano come pazzi seduti sul divano. Finalmente aveva compreso una cosa di vitale importanza, lei era una ragazza molto fortunata, più di quanto immaginasse, perché oltre a possedere una madre che le voleva un bene indescrivibile, possedeva due amici che mai, mai l’avrebbero abbandonata, perché il legame che li univa era più saldo di qualsiasi metallo e di qualsiasi forza, il legame che li univa era l’amicizia pura, quel sentimento che tiene due persone unite per sempre, come l’amore, l’amore incondizionato.

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Ciao tessssorucci nostri, siamo commosse di vedere tutto il successo che abbiamo riscosso, cinque recensioni per solo il primo capitolo non sono poche!!! Comunque volevamo dirvi che noi siamo due ragazze, Herm e Gin, e questa storia è stata scritta solo da Gin, ovvero da me, quella che in questo momento sta scrivendo, tutte le altre che ci sono nel nostro account le abbiamo scritte insieme però, questa è l’unica che fa l’eccezione!!! Quindi quando risponderò ai ringraziamenti risponderò da sola, solamente io, Gin!!! Allora, sono felicissima, e ve lo ripeto scusate ma è la pura verità, non credevo che questa storia sarebbe potuta piacere a qualcuno e sentirmi dire che scrivo bene per me è davvero una cosa bellissima!!! Ora, non uccidetemi per l’incredibile ritardo che c’è stato nell’aggiornare, non so se qualcuno di voi è in periodo di esame di terza media, ebbene io si, e mi risulta molto difficile aggiornare velocemente, anche perché dopodomani c’è lo scritto d’italiano e ho una paura incredibile di farlo, auguratemi buona fortuna e pregate per me mi raccomando!!! Comunque vi prometto che dopo il periodo “esami” aggiornerò con più regolarità e velocemente, per ora spero vi arrangerete a leggere una volta ogni 15 giorni, dipende dall’ispirazione e dallo studio anche se la storia ce l’ho tutta nella mia testolina che va a 100 all’ora!!! Ora passiamo ai ringraziamenti uno ad uno:

Emma: Ciao Emma, o Dio due recensioni, ma allora ti piace davvero la mia storia!!! Sono super, mega, arci felice che ti piaccia, non sai quanto, grazie tante per il “stupendo”, per la “B-E-L-L-I-S-S-I-M-A” e “l’incredibile”, non mi aspettavo tutti questi complimenti, grazie mille, e sapere che addirittura ti sei riletta il primo chap. Mi fa sentire al settimo cielo, scusa per l’attesa opprimente ma come ho scritto prima, ho gli esami e cercare di scrivere a studiare nello stesso è molto difficile, soprattutto per una come me che quando scrive ha bisogno di tranquillità invece che essere oppressa da questi stupidi test, sono sicura che Ron penserebbe la stessa cosa, anzi credo proprio che pensa la stessa cosa, fortuna che loro quest’anno non sono al settimo ma ancora al sesto, non hanno esami!!! Bene, fammi sapere se questo chap. Ti è piaciuto, ho cercato di accorciare i tempi di aggiornamento quando ho visto la tua seconda recensione, sembravi davvero prostrata e allora ho detto “Mettiamo da parte il mio sadismo incontrollato (scherzo) e aiutiamo Emma, che sta fremendo dalla voglia di sapere!”, peccato che come hai visto in questo chap. Non c’è molto, ma ti assicuro che nei prossimi ci sarà da divertirsi, ti do solo un indizio ‘sole’, fai tu ora le deduzioni e fammi sapere cosa ne pensi!!! Bacetti tesssssorino By Gin

Marco: Bene, bene…chi mi ritrovo qui? Marco!!! Odio grazie mille per aver letto e soprattutto recensito, e grazie per aver scritto che l’idea dei babysitter è forte, grazie, grazie, grazie!!! Me con lucciconi agli occhi, scusa per l’arcissimo ritardo ma…aehm, gli esami, Dio che paura, aiutooooo!!! Ok, spero continuerai a recensirmi e io cercherò di aggiornare più velocemente così da non farvi attendere troppo!!! Grazie ancora… Bacetti By Gin

PICCOLO INDIZIO: ‘sole’ fai tu le tue supposizioni su come secondo te voglio farla continuare questa ff con la sola parola ‘sole’, buon divertimento!!! *_____________*

Elizabeth Potter: Wow!!! “Stupenda”, davvero reputi la mia ff così? È strabiliante, hai presente la mia faccia piena di lacrime e i miei occhi che sembrano fari tanto sono rossi? Dio mio non credevo la mia storia potesse piacere così tanto, grazie per i complimenti e scusa il ritardo, come ho detto prima gli esami, sono pressanti ed estenuanti e lo studio, Dio quanto vorrei averli già fatti, sto impazzendo a furia di studiare, va bene lasciamo perdere i miei esami, non voglio fare impazzire te come sto impazzendo io, è meglio credimi!!! Comunque ti do un piccolo indizio dato che sei così ansiosa di sapere come proseguirà nei prossimi chap. ‘sole’!!! Allora?Secondo te cosa centra sole con la ff? Buona fortuna nella caccia al tesoro, Bacetti By Gin

Kia85: Tessssssorinoooooooooo mio bellooooooooo, ma che bello vedere che mi hai recensito, grazie infinite, anzi, Infinite graziem, una potente luce arriva davanti a Kia lasciandola esterrefatta quando vede davanti a lei mille “Grazie” scritti nell’aria!!! Grazie per l’originale della mia idea, sono felicissima che tu mi abbia recensito, se poi penso che hai scritto nella rec. Che scrivo bene, wow, grazie, sono felice che tu lo pensi, per me è molto importante che voi lettori pensiate prima di tutto che la storia sia scritta bene, perché io da grande confesso che vorrei fare la scrittrice, e prima di qualsiasi cosa è bene che io sappia che voi pensate che io scrivo bene, sono contentissima!!! Scusa la data d’aggiornamento lunga ma…ehm, vedi, (Kia si dirige verso Gin con un bazuka in mano, aiutooooooooooooooo!!!) ho gli esami e quindi è difficile conciliare tutto, per ora cerca di farcela leggendo un chap. Ogni settimana, almeno credo se non di più, quando però finiranno gli esami aggiornerò più assiduamente parola mia!!! Intanto, per non farti stare troppo sulle spine, gliel’ho detto anche agli altri, ti do un indizio per uno dei prossimi due chap. ‘sole’, cosa pensi succederà? Bene, aspetto tue risposte, spero il chap. Ti sia piaciuto, e sta tranquilla, aggiornerò appena possibile!!! Bacetti By Gin

 

Ok, ho finito di ringraziarvi tutti e lo faccio ancora adesso, GRAZIE!!! Grazie perché non credo che senza le vostre recensioni avrei mai proseguito la ff, invece sono felice perché ho notato che la ff non vi è indifferente, anzi vi ha coinvolto molto, sono contenta di questo e spero continuerete a recensirmi, inoltre ringrazio anche tutti quelli che non recensiscono ma leggono e vi chiedo un favore: Recensite ragazzi, fate felice una povera ragazza che cerca di sapere se la sua ff piace, dai non fate i timidi!!! (ehop!)

Guardate, prendete il mouse…FATTO (“fatto” detto con voce alla Giovanni Mucciaccia di Art Attack)…bene, ora cliccate su inserisci recensione…FATTO? Bene, ora scrivete il vostro nome o il vostro nick…FATTO? Bene, ora scrivete tutto quello che credete ci sia da scrivere sulla mia ff e premete invia, FATTO? Bene, se lo avete fatto io me ne accorgerò perché vedrò se le rec. Aumenteranno, se invece non aumentano, me piange disperata in questo caso per almeno un mese, PER FAVORE RECENSITE RAGAZZI, VI PREGO!!!

Bacetti,

JBy GinJ

  
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