Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: kishal    13/06/2005    1 recensioni
La vita dei Malandrini, ora che un importante membro del loro gruppo li ha dovuti lasciare, anche se per un tempo relativamente breve....
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La vera storia dei Malandrini'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano passati quasi due mesi da quel giorno, quasi due mesi… e per tutto quel tempo Solaria si era portata stretta al cuore la

Erano passati quasi due mesi da quel giorno, quasi due mesi… e per tutto quel tempo Solaria si era portata stretta al cuore la pozione anti – oblivius.

Perché?

Perché non gliela aveva ancora data?

Semplice.

La distruggeva il pensiero che quel sorriso che gli illuminava sempre il volto, e che addolciva quegli occhi grigi che altrimenti sarebbero stati duri come il metallo, scomparisse per sempre dopo la sua morte.

La consapevolezza ha un duro prezzo. A volte è meglio stare nell’ignoranza.

Perché dunque avrebbe dovuto riservare al suo amato un futuro decisamente triste, mentre poteva dargliene uno assai più gradevole? Al diavolo il suo desiderio egoistico di pretendere che qualcuno si ricordasse di lei anche dopo la morte e piangesse sulle sue ceneri… Lei era nata per non esistere, e così sarebbe stato. Non poteva essere insieme spettatrice e attrice della tragedia della Vita, si era presa un ruolo che non le competeva…

 

Ma ora c’era in gioco anche la figlia, diamine… cosa ne sarebbe stato di lei se Sirius si fosse dimenticato della sua esistenza? Avrebbe accettato di tenere una figlia di cui non conosceva la madre?

Suo padre l’aveva fatto…

Ma Sirius non era come lui. Sirius era completamente diverso. Sirius assomigliava a lei. E lei, come si sarebbe comportata?

Indugiò un pochino sulla risposta, cercando varie attenuanti, mentre la realtà alla fine le pulsò dolorosamente nella mente: lei non avrebbe mai tenuto un figlio del genere.

E’ brutto dirlo, è vero: ma questa era la verità. Non si sarebbe mai tenuta un figlio di cui non conosceva il padre. Lo avrebbe dato via, lasciato a qualche altra famiglia che certamente lo avrebbe amato più di lei.

 

Si ritrovò addirittura a pensare che, in fondo, non sarebbe stata una cosa così negativa fare crescere la figlia in un’altra famiglia… così Sirius avrebbe potuto vivere tranquillamente, e lei, Selene, avrebbe compiuto il suo destino portando a termine ciò che la cara mamma purtroppo non aveva avuto la forza di fare.

Sarebbe stata un’idea perfetta, senza dubbio, se lei on avesse avuto un cuore che le faceva provare, purtroppo, sentimenti troppo forti che le impedivano di agire in modo obiettivo e distaccato.

 

Diamine! E’ vero che le maledizioni di Merlino avevano lo scopo di rendere le veggenti una sorta di macchina a servizio dell’umanità… ma loro non erano macchine, erano esseri umani! Come poteva pretendere così che la figlia accettasse di buon grado la sua situazione, avviandosi verso il suo destino di morte senza battere ciglio?

Avrebbe sofferto… avrebbe sofferto tanto…

E il solo ricordo di quei tristi occhi grigi le fece venire una stretta al cuore.

Non poteva pensare solo al bene di Sirius o solo al bene di Selene.

Doveva pensare ad entrambi.

E, allora, forse la decisione migliore era dare a Sirius l’anti – oblivius. E magari anche ai suoi amici… così avrebbero potuto stargli vicino e aiutarlo nel dolore.

Sì, questa era la cosa giusta da fare. E doveva muoversi ad agire.

Perché, oramai, la Morte era pronta a bussare alla sua porta.

 

 

 

Erano nel piccolo salottino privato di casa Potter. Lily era seduta sulle gambe di James, davanti al cammino ormai acceso, mentre Remus cercava di avviare una discussione con Gardenia, tentando di non farla arrossire ad ogni parola, ma invano…

Sirius era poggiato sullo stipite della porta che dava alla cucina, sorbendosi la fervente chiacchierata di una ragazzina magra, vestita con abiti senza dubbio babbani, e con una tremenda testa color… boh… che colore era? Prato d’estate… già, i capelli sembravano tanti fili d’erba verdi e gialli… incredibile quanto una persona potesse essere pazza!

Pazza…

Oh, forse era lei Tonks! Quella cugina eccentrica di cui lui le aveva tanto parlato! E sì, effettivamente le stava già simpatica! Però, Andromeda poteva anche cercarle un nome leggermente più ‘normale’, invece che Nimphadora… oddio, povera cara!

 

Appena Lily si accorse di lei, si alzò dalle gambe di James e le andò incontro, abbracciandola e salutandola affettuosamente.

“Ciao Solaria!”

“Ciao Lily! Come stai?”

“Oh… bene, grazie! Ti stavamo aspettando! Sirius ci ha detto che avresti ritardato perché lui non poteva passare a prenderti, essendo in servizio e non sapendo quando avrebbe finito il turno!” Disse la giovane donna, prendendole il giubbotto e poggiandolo sull’appendiabiti.

“Quindi anche il mio caro maritino è già arrivato…

Puff, sempre con questa storia… io riesco ad arrivare in orario anche se non c’è lui, e che continuo a comportami così per fargli credere che abbia ragione: sai, non voglio farlo sentire completamente inutile, poverino: mi fa pena…” Rispose lei, acidissima.

“Oh, ma come sei perfida, Soly!” La rimproverò Lily, tenendo però un sorriso sulle labbra.

 “Ciao a tutti, comunque!” Disse in quel momento la biondina, rivolgendosi a tutta la sala.

 

Mentre tutti rispondevano, la ragazza dai capelli strani le si avvicinò, guardandola con gli occhi di una bambina curiosa.

“Finalmente ti conosco!” Gridò poi, mostrando l’espressione più felice che fosse riuscita a trovare nel suo repertorio.

“Sei Tonks, vero?!”

“Sì! E tu sei Solaria?!”

“Sì!”

“Che piacere conoscerti!” Gridò la ragazzina, buttandosi letteralmente sulle sue braccia.

“Non sai per me! Sirius mi ha parlato tanto della sua cara cuginetta!”

“Oh, anche a me ha parlato tanto della sua dolce fidanzata!”

 

Si guardarono negli occhi in silenzio per un attimo, poi scoppiarono a ridere.

“A dire il vero ha detto che sei una pazza egocentrica rompiscatole dai gusti pessimi in fatto di moda!” Disse Solaria.

“E a me ha detto che sei una terribile casinista rompiscatole, e che riesce a sopportarti a malapena!” Disse Tonks.

 

“Ehi, l’avete finita voi due?!” Gridò loro Sirius, stizzito, mentre si avvicinava alla sua cara mogliettina e la allontanava da Tonks.

“Sta lontano da quella, altrimenti peggiori!” le disse, serissimo.

“Oh, ma piantala!”

“Sì Sirius, piantala!” Le fece l’eco Tonks.

“Per Merlino, ma chi mi ha fatto fare di farle incontrare… Remus, perché hai portato mia cugina!” Gridò Felpato, esasperato.

“E dai, non vedeva l’ora di conoscere tua moglie!” Rispose Remus, tranquillamente.

“E poi non penso che Soly possa peggiorare più di così…” Puntualizzò divertito James, mentre Lily tornava a sedersi sulle sue ginocchia.

 

“Ramoso, da te un commento del genere non me lo sarei mai aspettata!” Lo rimproverò Solaria.

“Oh, Lucciola, ma era un complimento!”

“Sei sicuro?! Guarda che se no ti tolgo tua moglie per un mese intero!”

“Sicurissimo!” Assentì con decisione il giovane dai capelli perennemente in disordine. Stare un mese senza la moglie… oddio… Sarebbe impazzito!

 

“Comunque, penso sia meglio parlare del perché siamo qui, non trovi Soly? Prima si fa, meglio è!” Disse Gardenia in quel momento, guardando con decisione la cugina.

 

Il silenzio pervase la sala. Le parole della sacerdotessa avevano riportato tutti alla triste realtà, e più visi si fecero scuri mentre Solaria e Tonks, insieme a Sirius, prendevano posto davanti a loro su delle sedie.

 

“Vi è stato detto tutto?” Chiese tranquillamente Solaria.

“Sì, tutto quanto.” Disse James, con voce flebile.

“Mi dispiace avervi fatto pervenire notizie così tristi tanto improvvisamente… ma era giusto che anche voi sapeste. Ed era giusto dunque che anche voi beveste questa pozione.” Disse la ragazza, tirandosi la catenina appesa al collo e poggiandola sul pavimento in mezzo a loro. Dopo aver pronunciato alcune parole, subito il piccolo oggetto si trasfigurò in un grande calderone, pieno di una strana sostanza fumosa.

 

Gardenia si avvicinò ad esse, facendo comparire un lungo bicchiere nelle sue mani, e riempiendolo della sostanza. “Alla pozione manca un solo ingrediente: il vostro sangue. Perché dovrà essere nutrita dei vostri stessi ricordi, affinché essi possano perdurare anche dopo…anche dopo la morte di Solaria.”

Tutti ebbero un sussulto a quelle parole, mentre le lacrime, che Lily era riuscita a malapena a scacciare prima, durante il racconto della sacerdotessa, riprendevano a scorrere sul suo bel viso. James le poggiò una mano sulla spalla, e lei scosse la testa mestamente.

“Scusami Soly, scusami tanto… ma non riesco ad essere forte come te.” Disse la ragazza.

“La mia forza è solo frutto dell’abitudine, Lily.” Disse tranquillamente la Nimbus, tenendo lo sguardo fisso a terra. “Comunque, se la notizia ti può aiutare a stare un po’ meglio… lascerò una piccola traccia della mia presenza prima di andarmene!”

Gardenia, che stava versando l’ultimo bicchiere di pozione destinato a se stessa, rimase immobile e voltò lo sguardo verso la cugina, come del resto tutti gli altri nella sala.

Anche Sirius la fissava interrogativamente, anche se un barlume di cognizione splendeva nei suoi occhi.

“Sono incinta!” Disse poi, con un sorrisone a trentadue denti.

 

All’inizio sei facce sbigottite la fissarono… poi, lentamente, la consapevolezza che quella era davvero una bella notizia raggiunse il cervello di ognuno di loro, e Sirius per primo le saltò addosso, prendendola in braccio e baciandola in continuazione senza lasciarle nemmeno la possibilità di respirare, mentre gli altri facevano baccano tutt’intorno.

“Da quanto lo sai?!” Le chiese Sirius, allegro.

“Beh… esattamente dal nostro primo incontro dopo tanti anni di separazione!” Gli disse Solaria, sorridendo.

“Cosa?! E hai tardato così tanto a dirmelo?!”

“Beh, non ne ero sicura!”

 

“Mollala subito, cagnaccio rognoso!” Gridò James in quel momento. Sirius non fece nemmeno in tempo a voltarsi e guardarlo torvo che un paio di mani gli strapparono letteralmente la moglie dalle braccia, chiudendola in uno stretto abbraccio.

“Oh, Soly, mi hai reso l’uomo più felice della Terra!” Gridò, facendola volteggiare per la stanza mentre lei rideva divertita.

 

“Mi hai reso l’uomo più felice della Terra un corno, Ramoso! Molla subito mia moglie o ti stacco le braccia a morsi!” Gridò Sirius, furioso.

“Sei solo geloso!” Disse James, fermandosi e guardandolo con un musone.

“Ma geloso di cosa?! Sono io il padre!”

“Sì ma io sono lo zio!”

“No, tu sei solo un grande rompipalle! Torna da tua moglie e vedi di darti da fare con lei!”

 

“Ma lui si da da fare…” Disse una vocetta in fondo alla sala.

Tutti si voltarono, fissando Lily che diveniva lentamente sempre più rossa, consapevole che i presenti avevano inteso male il senso delle sue parole.

 “Per caso hai deciso di descriverci le prestazioni a letto di tuo marito, Lilian?!” Gli chiese infatti pungente Sirius, con un ghigno in faccia.

“No Felpato, anche se so che ti piacerebbe ricevere lezioni per migliorare le tue.” Rispose provocatoriamente la ragazza, fissandolo accigliata. Purtroppo, ogni tanto, fra la Evans e Black continuava a non scorrere propriamente del buon sangue…”Intendevo dire semplicemente che anche io aspetto un bambino, che dovrebbe nascere esattamente… verso la fine di luglio!” Disse lei, dopo aver fatto mentalmente il calcolo.

 

Silenzio.

 

Waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!” Gridò James, mollando Solaria, che non cadde a terra solo grazie al repentino intervento di Sirius (il quale ormai era pronto a scagliare una Maledizione Senza Perdono a quello che fino a pochi attimi prima considerava il suo migliore amico), e correndo ad abbracciare la moglie.

“tiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamotiamo…”

 

“James, e togli il disco!” Gli gridò Tonks, mezzo stordita da quel fiume di parole.

 

“James, penso che dovresti dare ascolto a Dora…!” Gli disse Lily, sorridente.

“Tiamotiamotiamotiamotiamotiamo…”

E dato che il marito non accennata a smettere con la sua cantilena, interruppe il flusso infinito di parole con un passionale bacio, che lasciò James completamente senza fiato.

 

“Che schifo…” Commentò Sirius, sedendosi e facendo accomodare la moglie sulle sue gambe.

“Sono così carini!” Disse invece Solaria.

“Sembrano due polipi.”

“Anche noi lo sembriamo quando ci baciamo!”

“No, noi abbiamo molta più grazia di loro!”

“Non è vero, siamo esattamente identici!”

“Non dire scempiaggini… e poi guardali… MA VI SIETE SCORDATI CHE NON SIETE SOLI IN CAMERA DA LETTO?!” Gridò Sirius, vedendo che il bacio continuava a perdurare e James aveva iniziato ad accarezzare in modo provocante la moglie.

Subito i due si staccarono, Lily rossa per l’imbarazzo e James allegro come non mai, e dopo aver chiesto scusa ai presenti tornarono a sedersi nel loro posto.

 

“Finalmente! Siete davvero disgustosi!” Gridò Sirius.

“Quanto sei noioso!” Gli disse Tonks.

“Sta zitta, peste.”

 

“Ehm…” Mugugnò Gardenia, schiarendosi la voce e arrossendo subito quando l’attenzione di tutti si fu di nuovo voltata verso loro.P-Penso che dobbiate i-iniziare a preparare la vostra personale pozione…

 

Nella stanza calò di nuovo il silenzio, e ciascuno dei presenti prese il proprio bicchiere, aggiungendo al liquido già presente una goccia del proprio sangue.

 

“Solaria, consiglierei anche a te di berlo.” Disse Gardenia, dopo aver bevuto il suo.

“Perché, Gardy?”

“Perché così tua figlia si ricorderà di te.”

 

“Sai già che è una femmina?!” Chiese Sirius, gli occhi scintillanti, mollando subito la sua pozione.

“Ehm… sì, sarà una bambina!” Rispose Solaria, mentre Gardenia le versava la pozione in un nuovo bicchiere.

“Allora la chiameremo Selene davvero!”

“Certo, se è questo che vuoi…” Disse, afferrando il bicchiere e mettendoci dentro una goccia di sangue.

“Come fai a saperlo?” Le chiese Sirius, mentre lei si scolava tutto l’anti – oblivius.

 

Broooooooooooooowwwww Craaaaaaaaaaash Sdreeeeeeeennnnnnnnn

 

 

La stanza si riempì di strana polvere nera, mentre una presenza aleggiava maligna in essa.

 

Poi ci furono due lampi verdi, e due corpi caddero sul pavimento.

 

Sirius costrinse Solaria dietro di se, proteggendola da ciò che nemmeno lui riusciva a vedere.

Un raggio azzurro lo colpì, e Sirius stramazzò a terra, immerso nei dolori più atroci che mai avesse trovato.

Solaria gridò.

 

“Mia piccola veggente, ci rincontriamo finalmente.” Disse una voce strascicata. Solaria alzò gli occhi, mentre il terrore lasciava velocemente spazio all’ira. Due occhi rossi, come fari, risplendevano nel buio più immenso.

“Pezzo di stronzo!” Gridò poi, lanciandogli subito un Avada Kedavra, che Voldemort riuscì a scansare molto velocemente. Subito però, la colpì uno schiantesimo, proveniente da un’altra direzione.

Solaria finì scaraventata per terra. “Troppo vigliacco per venire da solo, non è vero Riddle?”

“Volevo solo darti il bentornato che ti meritavi, Nimbus.” Rispose lui. “Ti do un’ultima possibilità. Se ti unisci a me, il tuo amato avrà salva la vita. Altrimenti, morirà anche lui, come già i tuoi stupidi amichetti.”

 

Solaria quasi soffocò nel sentire quelle parole. I suoi amici… erano morti.

Un brivido freddo la percorse.

Non poteva stare a piangerli ora. Doveva agire.

 

Si rialzò in piedi.

Era l’ora della battaglia finale.

 

“LUMOS” Gridò, e subito la luce tornò nella stanza.

C’erano quattro Mangiamorte, e, davanti a loro, Voldemort. I cadaveri di tutti i suoi amici erano riversi in strane posizioni per terra, mentre Sirius si contorceva ancora per terra.

 

“Saremo solo io… e te.” Sibilò Solaria, e subito i quattro Mangiamorte si accasciarono per terra privi di vita. Poi guardò un attimo Sirius, alzando una mano verso di lui, e i suoi dolori cessarono, mentre il suo corpo veniva rinchiuso in una bolla azzurra.

 

“Cosa gli hai fatto?!” Gridò Riddle. La sua voce tradiva il suo nervosismo.

“Ciò che farò ora anche a te.” Disse semplicemente Solaria, fissando i suoi occhi d’ambra su quelli rossi suoi.

Si concentrò, e tenendo fissi gli occhi sul nemico cercò di invadere la sua mente con i suoi poteri, per prenderne completo possesso.

 

Voldemort scosse un paio di volte, con violenza, la testa, cercando di scacciare l’intruso captato. Lanciò anche un’Avada a Solaria, ma questa riuscì a scansarlo e a mantenere perfetto il contatto.

Dopo poco, la mente di Voldemort cedette. E, una volta dentro essa, Solaria pronunciò finalmente il mortale incantesimo.

 

“Sei una stupida se pensi che io me ne andrò così…” Riuscì però a sibilare Riddle.

E, pochi istanti dopo, qualcosa bloccò il flusso del suo potere che tornava nella sua mente.

Riddle era riuscito a creare un contatto.

 

E con grande orrore della ragazza, era riuscito anche a trasmetterle l’infausto tarlo che ora lo stava rodendo.

 

Ma mentre Voldemort oramai moriva, lei rimase distesa a terra, scossa da violenti brividi.

Questa volta la sua mente non ce l’avrebbe fatta a respingere un’Avada Kedavra, non tanto facilmente almeno

 

 

 

L’ultima immagine che ebbe Solaria prima di svegliarsi fu quella di Sirius, solo, rinchiuso per il resto della sua vita in una stanza del san Mungo, mentre invano i medi-medici cercavano di curare la pazzia che il Cruciatus lasciava sulle sue vittime.

Sirius era solo. Pazzo. E non si ricordava di lei, perché non aveva finito di bere la sua pozione.

 

Al suo capezzale, una ragazza dai lunghi capelli neri e i tristi occhi argentei lo guardava piangendo.

Anche lei era sola, senza madre né padre.

Sola, con un immenso potere da controllare.

Sola, con un nemico ancora da distruggere.

                                                                                                  

Perché Voldemort non era morto, no… il suo spirito, troppo forte, era riuscito a salvarsi e aveva ritrovato un corpo grazie ai suoi adepti.

E ora, stava riprendendo potere.

 

 

 

 

 

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

 

Ciao a tutti quelli che ancora mi seguono!!!! Allora, volevo dare delle piccole spiegazioni:

i ragazzi si sono riuniti tutti quanti a casa Potter, perché Solaria si è decisa a rivelare tutto di se stessa (loro non sapevano ancora nulla), e ha lasciato questo duro compito a Gardenia, che essendo una sacerdotessa di Avalon è molto più abile di lei nel descrivere la condizione delle veggenti dopo le maledizioni di Merlino.

 

Voldemort è riuscito a sopravvivere, come del resto è successo con Harry Potter, perché è diventato forte più o meno come Solaria, e come lei, riesce a sopportare il peso del primo Avada Kedavra che gli viene rivolto. Il secondo debilita troppo l’apparato nervoso, costringendo il malcapitato ad una lenta morte cerebrale, com’è poi successo per Solaria.

Prima di morire però Lucciola è riuscita a portare innanzi la gravidanza (soprattutto grazie ai Medimedici), e così Selene è riuscita a nascere ugualmente.

Quel pirlone di Sirius, siccome non ha bevuto tutta la pozione, non si ricorda nulla di Solaria, né tanto meno di avere una figlia. E così, nemmeno nei momenti di lucidità riesce a riconoscerla.

Selene dunque è completamente da sola, non c’è nessuno della sua famiglia che possa aiutarla.

E, alla sua vita già di per se orribile, si aggiunge il suo destino di morte sicura.

 

Maggiori esplicitazioni nel prossimo capitolo!!!!!!!! Ciaoooooooooo!!!!!

 

E, come sempre, GRAZIE INFINITE A JOY E DONNASOLE CHE CONTINUANO IMPERTERRITE A SEGUIRE E RECENSIRE LA MIA FF!

Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!

E grazie, naturalmente, anche a coloro che continuano solo a leggerla: se potete, commentate anche, grazie!!!!!

 

Kishal

 

(P.S x Joy: il mio Nick non ha un senso particolare… è lo stravolgimento del nome di un personaggio di una mia vecchia storia, Shakil. Sai, adoro i nomi che iniziano per s, o che contengono suoni sh… non so perché, li trovo semplicemente deliziosamente musicali!!!! Ciaooo! ;P)

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kishal