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Autore: Bennu     07/11/2009    1 recensioni
Una more impossibile. Light, devi prendere una decisione.
Genere: Triste, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quel giorno la situazione si era fatta complicata e tesa.
Da quando B era entrato in casa vostra le cose non erano per nulla migliorate.
Ryuzaki si era svegliato, in quel letto, tu che lo fissavi perso nei tuoi pensieri, e ti aveva abbracciato, più felice per la possibilità di rivederti che per l'essere vivo.
Ma qualcosa in te si era rotto definitivamente.
O almeno credevi.
Ogni volta che incrociavi i suoi occhi neri, così profondi e penetranti, un universo dove perderti, non vedevi altro che la tua mano che lo passava da parte a parte.
Lui che sorrideva, il rosso del sangue.
Del suo sangue.
E poi quel bacio.
Ryuzaki se n'era reso conto ma per quanto si sforzasse di riavvicinarsi a te e di rassicurarti, per quanto cercasse di farti capire che non era stata colpa tua le distanze tra di voi si stavano facendo larghe, fino a diventare enormi.

Poi un giorno arrivarono.
Quelle parole che ti stavano rimbombano nella mente da tempo. Da troppo tempo.
Quelle parole che avevi sempre pensato ma che avevi sempre avuto paura di dire.
Era sera, un litigio.
Una cosa da nulla, partita da una discussione, finita poi in accuse aperte vere e proprie che rasentavano quasi l’insulto, che avevano lasciato il problema principale per andare a parare sul solito discorso.
Quello che andavi sempre a prendere quando capivi di aver torto.
"Tu sei convinto che io sia kira! Non è vero? a quanto ammonta la tua stupida percentuale adesso? 70? 80 % ?? Ammettilo!
Un bicchiere era scivolato dalle mani di ryuzaki.
Avevi sbagliato.
E solo in quel momento ti eri reso conto della cavolata che avevi detto.
Avevi visto il suo sguardo.
Era impallidito di colpo.
Gli occhi gli si erano cerchiati nuovamente di nero, per quanto ti aveva sorpreso visto le sue occhiaie.
In quel momento ti erano venute nuovamente in mente le parole di watari
”Mi raccomando light, non farlo stressare più di quanto non lo sia già.. non l’avevo mai visto così….
Avevi letto tutto il suo sgomento, la sua delusione e il suo dolore.
Possibile che dopo tutto quel tempo tu credevi che lui ti stava vicino solo per quello?
L'avevi visto farsi piccolo, abbassare o sguardo e poi chinarsi a raccogliere i pezzi di vetro.
"Scusa...."
Ti eri chinato anche tu per aiutarlo.
Lui si era tagliato con un pezzetto di vetro ma non aveva fatto una piega e continuava come se quel vetro no l’avesse mai sfiorato.
"Accidenti.. fa vedere...."
Gli avevi preso teneramente la mano ma lui si era ritratto e senza guardarti in faccia era uscito di casa lasciando la porta completamente spalancata.
"Dannazione!"
Avevi picchiato i pugni per terra e ti eri morso il labbro fino a farlo sanguinare.
Ma alla fine non eri uscito a cercarlo.
Non ti eri chiesto dove fosse andato.
Non ti eri chiesto come potesse stare.
Non l'avevi seguito.
Eri rimasto fermo.
Immobile su quel dannato pavimento freddo con i pezzi del bicchiere rotto ancora davanti.
L'orologio fisso davanti a te che scandiva lento il tempo.
Non ti ricordi quanto tempo eri rimasto là.
I ricordi solo che ti addormentasti..
Ti eri svegliato e guardandoti attorno avevi visto che ryuzaki non c'era.
Non era tornato.
E anche adesso che sei lì nel buio più profondo lui non c’è.
Il telefono inizia a suonare.
Lo guardi ma non vuoi rispondere
Sarà il solito rompiscatole. Ma il telefono continua.
Non vuole fermarsi.
Ecco la segreteria telefonica. E’ Sayu.
Una strana voce, la sua. Spaventata, preoccupata, quasi rotta dal pianto.
"Light? perchè non sei a casa? Perchè non rispondi ora che c'è bisogno di te ? Light, accidenti..hanno portato ryuzaki all'ospedale!"
A quelle parole scatti in avanti, la testa vuota, hai afferrato la cornetta credendo di poterla rompere con la stretta della mano.
"COSA?" Gridi ma non te ne rendi conto.
Nemmeno cinque minuti dopo sei fuori che corri verso l'ospedale.
Nella testa un turbine di pensieri, nel cuore una tempesta imperversa verso quello scoglio che non vuole cedere.
Ryuzaki.
Odio, dolore, rimorso.
Ma soprattutto preoccupazione. che cosa era successo?
Sei entrato, saltando i gradini, correndo a più non posso per i corridoi fino ad arrivare al punto stabilito.
Tuo padre e sayu ti sono venuti in contro.
Ti dicono di tranquillizzarti, li senti che ti accarezzano, che ti dicono che tutto sarebbe andato bene ma tu non riesci a sentirli.
Vuoi solo sapere cosa era successo.
E loro, alla fine, ti hanno spiegato quella dannata situazione.
Dopo la litigata che avevate fatto, Ryuzaki era uscito con la scatola dei tranquillanti in mano, poi era andato in un negozio aveva comprato una bottiglia di alcolici.
Qualche tempo più tardi sayu era uscita con delle amiche per fare un giro e l’aveva trovato piegato in due riverso nel prato del parco vicino a casa con a scatola delle pastiglie e la bottiglia completamente vuote.
L’aveva chiamato ma non rispondeva .
Così aveva chiamato il padre che era arrivato di corsa. Lo aveva chiamato, gli diceva di aprire gli occhi ma nulla.
Non ne voleva sapere.
Così l’avevano preso e l’avevano portato di corsa all’ospedale.
”Ma …perché? Perché l’ha fatto?
I loro sguardi ti rivolgono la stessa identica domanda.
Tentato suicidio.
I medici l’avevano definito così.
Una stretta ferrea ti prende il cuore stringendolo in una morsa senza fine.
Ti lasci scivolare lungo il muro con la schiena, poi la vista ti si appanna.
Un battito di ciglia.
Delle lacrime rigano il tuo volto lasciando solchi profondi come spaccature.
Lacrime amare, lacrime di rimpianto e di colpa.
Lacrime di rimpianto perché era stata colpa tua.
Lacrime di colpa perché non eri uscito a cercarlo.
Poi del baccano ti riporta alla realtà.
Avanti! Apra la porta! Ci faccia entrare!
Alzi lo sguardo.
Dei dottori bussano ripetutamente ad una porta dell’ospedale.
Tuo padre si avvicina.
E’ la porta della camera di Ryuzaki.
Perché non vuole aprire?
Che accidenti sta combinando?
Ti dirigi in fretta alla porta.
Aspettate….ci provo io….Ryuzaki! Ryuzaki sono io ! Apri! Apri questa maledetta porta! …..
Ma poi la tua voce si rompe.
Appoggiando la mano sulla plastica fredda della porta immaginavi d poter toccare a sua mano.
Solo ora ti sei reso davvero conto che avevi perso l’unica persona a cui tenevi.
Solo ora ti sei reso conto che tra tutte le persone che kira avrebbe ucciso come dio del nuovo mondo lui sarebbe stato l’unico che avresti saltavo.
Ma ora l’avevi perso.
Senti la rabbia montare.
Adesso basta! Io sfondo la porta! Se non mi fai entrare tu, entrerò io! Che ti piaccia o meno!
Ma sayu ti ferma.
Se ryuzaki fosse stato dietro la porta gli avresti fatto male.
Poi un suono.
Unico, brillante…da far tremare i vetri.
Un tuono…lo scroscio della pioggia.
Solo ora hai capito.
Senza dire nulla a nessuno ti fiondi alla velocità della luce nella stanza di fianco, spalanchi la finestra e ti affacci al davanzale.
La sua finestra è aperta.
Tuo padre ti ferma afferrandoti per un braccio.
Ma che stai facendo? Sei impazzito light?!?!
Lui non ci sente! Ryuzaki non riesce a sentirci!
Ma che stai dicendo?
Le campane! Tutte le volte che piove ryuzaki sente le campane! Non ci apre perché non ci sente!
Tuo padre ti guarda in modo strano e in quel mentre scavalchi e camminando sul cornicione entri in camera sua.
Avevi l’adrenalina a tremila e il cuore che batteva così forte che sembrava volesse spaccarti il petto per poi uscire.
R..Ryuzaki…?
La stanza era buia.
Non aveva nemmeno acceso le luci. Non lo trovavi.
Poi un singhiozzo attira la tua attenzione. Sorridi teneramente.
Oh…ryuzaki….
Lentamente vai verso quel suono che ti porta dietro la sponda del letto. C’è un batuffolo di coperte che formano uno strano fantasmino.
Ti avvicini e ti chini fino ad arrivare alla sua altezza.
Rimani pietrificato. Nonostante tutte le coperte trema come una foglia.
Ryuzaki….
Sei preoccupato non sai come potrebbe reagire.
Allunghi una mano, gli sposti le coperte di dosso.
Ha lo sguardo vuoto, perso, fisso sul pavimento. Le mani premute a più non posso sulle orecchie. E ginocchia rannicchiate contro i petto, il mento appoggiato sopra.
Ti alzi, chiudi la finestra, poi ti metti di fronte a lui
Ryuzaki...hey ryuzaki sono io... La tua voce è dolcissima. sei preoccupato per lui. Sembra un bambino piccolo, soo...indifeso.
Lui si limita a tremare. Ad ogni tuono un sussulto.
Non puoi farne a meno.
Lo abbracci, gli tieni la testa premuta sulla spalla cercando di fermare i suoi spasmi.
.....Light.....
...tranuillo...io sono qui......
...l-le senti?....
Sì...le sento..sento anche io le campane.....non preoccuparti..ci sono io...
Lui non risponde.
Ryuzaki..io ti amo........ti amo tanto....ti amo tantissimo...sei la mia vita.........la mia luce.....
Più gli parli dolcemente, più lui si calma.
Non t'importa se gli hai mentito sulle campane.
Non t'importa che dietro la porta continuino a picchiare e a bussare chiamando i vostri nomi.
Ora in questo momento ti interessa solo essere con lui, poterlo abbracciare e dirgli quanto lo ami.
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Eccoci di nuovo qua ^^
spero non sia stata troppo malinconica x3
ma per il resto spero vada bene ^^
grazie!!
  
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