Cloud si fermo. E gli chiesi:- E adesso? Cloud prese il cellulare e disse:- Provo a chiamare Barret. Tifa:- Accidenti. Non sappiamo nemmeno dov’ è il posto.
Mentre il mio amico provava a chiamare io osservavo il paesaggio. Mi incuriosì molto una montagna molto alta a poca distanza da noi. Quella montagna mi ricordava la mia città, Nibheleim. Ad un tratto tutti i pensieri tristi collegati alla mia infanzia mi passarono davanti e divenni un po’ triste. Adesso ero in un altro posto, lontano dal mondo, lontano da tutti, lontano anche da me stessa. Una voce mi distrasse dai miei pensieri, era quella di Cloud, diceva che lì non c’ era campo e quindi suggerì di spostarci. Quindi montammo sulla moto e partimmo. Qualche minuto dopo dei tizi su delle moto ci vennero alla calcagna. Erano tutti vestiti di nero ma il loro volto era coperto da un casco scuro. Cloud cercava di liberarsene ma non era facile. Ad un certo punto uno di loro si buttò contro di noi. Io mi strinsi più che potevo. Le mie brutte sensazioni erano giuste. Cloud riuscì a non cadere dopo uno dei motociclisti di farci passare a miglior vita. Finalmente lì avevamo seminati. Ma non facemmo in tempo nemmeno a girare che un camion ci venne addosso. Cademmo nel burrone ai piedi della montagna, io sbattei la testa e poi chiusi gli occhi pensando che fosse la fine.
…
Cloud si risveglia.
Accidenti! Pensa il ragazzo dai capelli a chocobo. Questa volta me la sono vista proprio brutta. Dice mentre si tocca la fronte; sta sanguinando. Poi il suo pensiero va a Tifa. Mentre cadevano l’ aveva vista di sfuggita però è sicuro di averla vista sbattere. Iniziò a chiamarla ma niente
Continuò. Tifa? Dove sei?. Non mi risponde spero non le sia successo niente.
Dopo aver cercato la vide lì stesa per terra. Il ragazzo temeva il peggio.
La chiamava ma non rispondeva, ci mise tutta la notte fino a che la ragazza non si risvegliò. Intanto il ragazzo pensava: Meno male, Tifa sta bene.
Però era troppo presto per cantare vittoria. Una volta completamente sveglia vide il ragazzo che sanguinava e gli tocco la ferita e disse:- Accidenti che brutta ferita … ! Poi la ragazza gli chiese:- Scusa … Ma tu chi sei?