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Autore: Lara Rye    08/11/2009    3 recensioni
Il rumore provocato dai battiti accellerati di un cuore mi aveva sempre spaventato terribilmente.
Era come se quel cuore stesse per scoppiare, privo di sangue ed amore.
Il cuore di Matteo aveva sempre corso troppo rispetto a tutti, a causa di un piccolo problema al cuore presente in lui sin dalla nascita.
Ferire, dilaniare lui e la sua anima comportava ferire anche il suo piccolo cuoricino malato.
Avrei sopportato il mio dolore interiore per l'eternità ma non sarei mai riuscita a sopportare quel battito estramemente veloce, troppo, pronto ad esplodere.
La verità però sarebbe sempre stata lì, sul mio corpo, ad ogni respiro provocato dai miei polmoni. Sempre rinchiusa dentro di me.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You're the reason I live / You're the reason I die / You're the reason I give 
When I break down and cry/ don't need no reason why
Baby / You're my angel / Come and save me tonight 
You're my angel / Come and make it all right
{Angel - Aerosmith}




Matteo passò velocemente le dita tra le corde della chitarra elettrica, volgendo lo sguardo solamente su di me.
Aveva aspettato quella serata per mesi, sperando che qualcuno lo chiamasse, e in quel momento non guardava le quaranta persone sotto quel palco, incantate dalla sua melodiosa voce.
Lui non cantava per nessuno di loro ma solamente per me, come una di quelle mille serate passate tra due birre e una chitarra, dopo aver fatto l'amore.
Le sue corde vocali vibrarono ferocemente, facendo traballare per un solo secondo la sua voce, anche se nessuno se ne era accorto tranne me.
Gli sorrisi leggermente, facendogli capire che la sua fragilità era bellissima per me, una di quelle cose imperfette però dolcissime, tanto simili al sapore dello zucchero filato rosa.
I suoi occhi luccicarono mentre cantava quelle ultime parole dedicandomele e cantandole solo ed esclusivamente per me.

...

Passò le sue dita tra i miei capelli color oro, cullando quelle ciocche abbandonate da me da tempo.
Ero seduta sopra di lui, appoggiata sulle sue magre gambe. "Sei stato fenomenale stasera.." gli dissi nell'orecchio, giocando leggermente con le tonalità di quelle parole.
Mi strinse i fianchi con le mani, facendomi avvicinare sempre di più al suo petto.
"Non andartene mai da me, capito?  Mai, Peyton." Due lacrime gli scivolarono lunghe sul viso.
Era una domenica come tante, ma per lui ogni domenica era un inferno incancellabile. Gli accarezzai la pelle bianca, asciugando quelle solitarie lacrime di dolore puro.
"Mai, Matteo. Te lo prometto." dissi, baciando le sue labbra sottili. Era una promessa che ero certa di poter promettere.



In questo capitolo posso rileggere così tanto di me da impressionare me stessa eppure le parole sono scivolate così, veloci.
Mi scuso per la brevità del capitolo...
Ringrazio Vale e Fede per aver commentato.. mi scuso se non posso comm ma sono di fretta.
Lara.
   
 
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