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Autore: Bra    08/11/2009    8 recensioni
A tutti/e coloro che seguivano questa storia prometto che la riprenderò. O meglio la scriverò nuovamente. Portate pazienza e perdonatemi se potete. Sobbalzai improvvisamente. Due labbra, fredde ma morbide, si poggiarono sul mio collo ed una piccola scia di saliva fu disegnata su di esso. Trasalii, e sentii crescere la paura dentro di me, come una preda tra le fauci del proprio cacciatore. -Jake!- Urlai d'istinto.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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And so the Werewolf fell in love with the Half Vampire...
 
 

 

 

 

Quella mattina mi svegliai già nera. Infilai i piedi nelle pantofole, prima uno e poi l'altro e, con passo elefantino, scesi al piano di sotto, muovendo aritmicamente entrambe le braccia.

-Buongiorno- biascicai appena misi piede in cucina rivolgendomi a tutti i presenti ma non guardandone realmente nessuno.

-Buongiorno amore!- papà mi venne incontro baciandomi i capelli -Dormito bene?- senza volerlo lo fulminai con lo sguardo. Il mio 'Buongiorno' non era stato abbastanza esaustivo?

Zio Emmett scoppiò a ridere, in una delle sue fragorose risate -Bella ha il tuo stesso caratterino- continuò a ridere divertito dalla mia espressione -Forse però è un po' più impertinente di te!- fulminai anche lui. Inutilmente... non smise di ridere.

Mamma mi si avvicinò preoccupata e con tono dolce mi sussurrò -Cosa ti succede piccola?- mi cinse delicata le braccia conducendomi verso la tavola.

La guardai con occhi imploranti, non avevo voglia di parlare, desideravo solo mangiare qualche manicaretto della nonna.

-Bella, vedrai che dopo la colazione si sentirà sicuramente meglio!- feci un ampio sorriso. Com'era saggia la mia nonnina (anche se tutto sembrava tranne che una nonna!).

Mi sedetti a tavola ed ammirai le tremila pietanze che nonna Esme mi aveva preparato.

'La colazione è il pasto più importante della giornata' mi ripeteva ogni volta che cercavo di saltarla, così avevo imparato a non provarci nemmeno. La mattina dovevo dedicare almeno un quarto d'ora a rimpinzarmi di ogni leccornia possibile.

Ero stata cresciuta come un'umana, benché per metà fossi una vampira, non mi era permesso toccare, o annusare, una sola goccia di sangue. Ma, ad essere sincera, da quando nonna Esme e zia Rose avevano frequentato un corso online di cucina i pasti erano diventati più che commestibili; erano davvero brave. Anche Jake, quando veniva a trovarmi, era costretto ad ammettere che zia Rose era bravissima in cucina (anche se per lui cucinava solo nonna); loro due si odiavano, anche se il vero motivo non mi era stato ancora rivelato.

Afferrai una forchetta e mi abbuffai di cheescacke.

Papà era lì, seduto di fronte a me a fissarmi con occhi adoranti.

-Scusami- mi sussurrò piano.

Arrossii. Il fatto che potesse leggermi nel pensiero a volte era davvero imbarazzante. Spesso pensavo cose senza riflettere, del resto chi pensa per riflettere? E' una sorta di nonsenso.

Gli sorrisi dolce, anche se non capivo cosa ci trovasse di eccezionale nel fissarmi ogni mattina da sedici anni a questa parte, ma ero felice che lui fosse lì, che ci fosse sempre per me.

Mamma gli si avvicinò, poggiò una mano sulla sua spalla e mi chiese guardando l'orologio sulla parete -Jake stamani è in ritardo...-

-Non verrà!- biascicai di nuovo irritata afferrando un toast con la cioccolata.

-Non verrà?- mi chiese mamma perplessa alzando le spalle.

Papà che già sapeva le sussurrò un flebile -Hanno litigato di nuovo- ed entrambi si guardarono sorridendo.

Zia Rose era quella che mi apparve più felice per la notizia ricevuta. Si diresse dai fornelli a zio Emmett stampandogli un sonoro bacio sulle labbra. -Dovrebbero litigare più spesso- lo sentii commentare soddisfatto per quella manifestazione d'affetto.

-Perché avete litigato?- mi chiese mamma.

Evidentemente non voleva aspettare che me ne fossi andata per chiederlo a papà.

-Perché è un impiccione- tagliai corto bevendo un sorso di latte ed alzandomi da tavola. Mi voltai e, senza nemmeno il tempo di fare un passo avanti, mi trovai zia Alice a due centimetri da me.

-Se vuoi oggi pomeriggio potremmo andare a fare shopping?!- mi chiese con la sua vocina melodica. Amava spendere soldi, soprattutto per comprare vestiti a me e alla mamma.

Le sorrisi, passandole di lato e dirigendomi al piano di sopra per afferrare lo zaino -Ne riparliamo all'ora di cena, ora vorrei solo evitare una sgridata dalla professoressa!- e pochi istanti dopo fui fuori casa.

 



La giornata trascorse lentissima, avevo la testa altrove e non riuscivo a concentrarmi su nulla. Nemmeno nell'ora di biologia, la mia materia preferita, riuscii a scrivere due righe di appunti.

Quella notte non avevo sognato, o meglio il mio sonno era stato incostante e tormentato. Ogni due per tre mi appariva Jacob, la nostra lite ed i moltissimi modi per fare pace. Odiavo litigare con lui, tanto quanto odiavo chiedere scusa per prima.

Fortunatamente Biologia era l'ultima ora della giornata, dopo sarei andata a casa ed avrei parlato con mamma; magari insieme avremmo trovato un modo per addolcire quello stupido lupo; del resto mamma sembrava l'unica che lo comprendeva davvero a fondo...E dovevo ammettere che la cosa un po' mi infastidiva.

Come sentii la campanella suonare mi alzai, infilai il libro ed il quaderno nello zaino e corsi alla porta, pronta a fuggire verso casa.

-Renesmee come mai tutta questa fretta?- mi voltai con occhi sgranati verso Cassidie, la mia compagna di banco a biologia e storia. Il tono con cui mi aveva fatto quella domanda la diceva lunga: era malizioso, ed al contempo impiccione. Continuai a fissarla, non capivo dove volesse arrivare.

-Corri dal tuo ragazzo?-

Incondizionatamente sul mio viso si dipinse un enorme sorriso, e, nuovamente senza risponderle, mi precipitai alla finestra.

Era lì. Jake era appoggiato alla sua moto intento a pulire uno specchietto con la manica della maglia.

Era lì. Mi ripetei sciocca. Era venuto a prendermi, nonostante gli avessi detto chiaramente di non farlo.

-Come ti invidio Re- interruppe Cassidie il vortice dei miei pensieri.

-Cosa scusa?- le risposi finalmente, non distogliendo lo sguardo dalla finestra, ma sentendomi decisamente più leggera e...felice.

-Perché hai tutto. Vivi nella famiglia più cool di tutta Forks, tuo padre è sicuramente uno degli ex studenti più geniale, bello e desiderato che questa cittadina abbia avuto, tuo nonno è...- incalzò con quell'elenco di pregi riguardo la mia famiglia. Sapevo che i miei erano 'persone' molto ambite, solo ascoltare la solita tiritera almeno una volta alla settimana diventava noioso dopo un pò .-...E poi il tuo ragazzo è davvero fico...- terminò convinta.

-Il mio ragazzo?- le chiesi perplessa -Se ti stai riferendo a Jake sai che non è il mio ragazzo, te lo ripeto tutti i giorni- mi difesi riafferrando lo zaino ed avviandomi verso l'uscita della scuola, sempre pedinata da Cassidie.

-Allora se ti ostini a dire che non è il tuo ragazzo perché non ce lo presenti?? E magari metti una buona parola su di me...??- e mi fece il suo solito sguardo da Bambie che le riusciva perfettamente.

-D'accordo, d'accordo gli parlerò di te...se mi fai andare però- scherzai salutandola con la mano e dirigendomi verso la fonte di desiderio di moltissime mie compagne.

Feci sparire dal mio viso il sorriso, e, mostrandomi sempre imbronciata lo raggiunsi:

-Non ti avevo detto di non venire?- gli dissi dura incrociando le braccia al petto e cominciando a tamburellare con un piede sull'asfalto.

Lo vidi picchiarsi la fronte, alzare gli occhi al cielo e sbuffare –Ma quando cambierai Ness? Possibile che tu non possa essere semplicemente felice che ti sia venuta a prendere?-

-Se non sbaglio avevamo litigato ieri...- rimbeccai increspando le sopracciglia -E tu non mi hai nemmeno chiamata!-

-Io dovevo chiamarti?- spalancò la bocca -Io mi preoccupo per te, ti chiedo di confidarti con me, tu- marcò quella parola -mi tratti come fossi uno qualsiasi dei tuoi conoscenti e poi...poi io ti devo chiamare e chiedere scusa?-

Messa in quel modo la cosa, sembrava davvero che avessi torto io...

Gonfiai le guance formando due piccoli palloncini e mi strinsi le braccia al petto. Pensai per qualche istante ad una risposta da dargli, ma dovevo ammetterlo, aveva ragione. Cercando di imitare Cassidie mi avvicinai piano a lui, portai una mano sulla moto ed una l'appoggiai sulla sua gamba.

-Hai ragione- lo guardai con sguardo languido e puro -Mi riaccompagni a casa?- sorriso smagliante.

Si mise a ridere, portandosi in avanti in modo tale da facilitarmi la salita sulla moto.

-Possibile tu non sappia dire un semplice scusa?- rise ancora. Era bellissimo quando rideva, i suoi denti bianchi come perle brillavano su uno sfondo color cioccolato.

-Ma il vero scemo sono io che mi faccio sempre abbindolare da te-

Era vero, qualsiasi cosa io facessi, dicessi, lui era sempre lì pronto a sostenermi, perdonarmi e difendermi.

-Scusa!- gli sussurrai leggera leggera con un filo di imbarazzo che si tramutò in rossore sulle mie gote; fortunatamente ero dietro di lui così che non potesse vedermi.


 

 


In quello che a me parve un istante arrivammo di fronte casa.

Jake fermò la moto e mi permise di scendere, porgendomi in aiuto il suo braccio. Mentre spegneva il motore e faceva salire il mezzo sul cavalletto, cominciai ad avviarmi verso la porta d'ingresso quando, da dentro, percepii un gran frastuono ed un urlo straziante.

-Jake!- urlai precipitandomi in casa e rimanendo quasi paralizzata.

Zia Alice era distesa a terra, mani alle tempie che ansimava. Tutto intorno, pezzetti di ceramica frantumati; probabilmente stava portando in mano un vassoio o un vaso che nell'impatto col pavimento s'era rotto, disgregandosi.

Zio Jasper le corse accanto, cingendole le spalle e cercando di placarla; poco dopo, mamma, papà gli zii e i nonni erano tutti lì, vicino ad Alice per tranquillizzarla.

-Cosa hai visto?- chiese cauto ma deciso nonno Carlisle poggiando una mano sulla testa della sua bambina.

-I Volturi...- balbettò Alice tremante, stringendosi nell'abbraccio di Jasper -...Vogliono tornare a Forks...-

 

 

Continua...

 

 

Bra's Space

 

Allora eccomi qui alla fine del secondo capitolo. Spero vivamente che vi sia piaciuto...

Volevo ringraziare tutti, chi segue commentando e chi no, grazie per seguirmi!! *Inchino*

 

Ed ora passiamo ai ringraziamenti ^^

Martina 97: hai ragione -.-'' Il prologo era un pò ambiguo, ma ti assicuro che nel corso della storia capirai :D

lalaland_girl: Anche io adoro questa coppia. Amo Jake alla follia, o meglio, sono dipendente da lui *ç*

Angelik90: Ed ecco a te il primo capitolo, la situazione si delinerà meglio proseguendo con la storia, ma possiamo dire di essere entrate nella quotidianetà ;)

fabiolina: tata mia, grazie, sei la mia 'musa' ed il tuo parere è molto importante per me!

noe_princi89 e dady_black: Eccovi accontentate con un nuovo post, spero vi sia piaciuto!?

LadyEl: volevo prima di tutto dirti - Grazie!- Il tuo commento mi ha resa molto felice e fiera. Non ho mai creduto di saper scrivere, anzi ho sempre paura di fare disastri (Con questo secono capitolo sicura di non rimangiarti i complimenti?) quindi, se continuerai a seguirmi (Preferiti o Seguiti :D) spero di non deluderti! Grazie ancora, sei un ottimo incoraggiamento ^^

ale04_94: non ti faccio anticipazioni, e spero che continuerai a seguirmi nel corso dei post...In qualsiasi caso sappi che AMO questa ship, ma ho in serbo per loro molte cose...Vedere per credere ;)

 

Allora spero al prossimo capitolo,

xoxo

Bra

  
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