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Autore: Eternal Fantasy    13/06/2005    1 recensioni
Nel tranquillo (?) mondo di Slayers fanno irruzione i Saiyuki Boys sulle tracce del Sutra perduto, e si uniranno a Rina e compagni per imprdire la resurrezione del Gran Demone Shabranigdu... Avevo già postato questa storia come Crossover, ma ne ho corretto alcuni piccoli errori ^^; Spero possa piacere...
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Slayers, Altri, Xelloss Metallium, Zelas Metallium
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cross-over Slayers & Saiyuki:

Cross-over Slayers & Saiyuki:

 

“I Predatori del Sutra perduto”

Scritta da Eternal Fantasy

 

 

Cap. 5: Anche gli Dei indossano le pantofole

 

Durante il terzo giorno di viaggio Amelia decise di dedicarsi a un’impresa degna di una paladina della giustizia quale lei era, per il bene dell’umanità… o almeno dei polmoni della compagnia: infatti, facendo ricorso ai suoi discorsi più ispirati, declamando in toni quasi lirici le virtù della buona salute, cercò di convincere Sanzo e Gojyo… a smettere di fumare.

(“Mission Impossible!! Vai Ame, Tom Cruise non è nessuno in confronto a te! Scherzi a parte, fumare fa male sul serio, quindi non imitate quelle due ciminiere vaganti!” NdA in vena di pubblicità progresso)

Ovviamente il bonzo le prestava meno attenzione che a una zanzara fastidiosa (“Perché se no l’avrei schiacciata!” NdSanzo) mentre Gojyo fingeva spudoratamente di ascoltarla, sebbene la sua attenzione fosse concentrata soprattutto all’altezza del petto della ragazza. Quando la principessa concluse la sua filippica (più per mancanza di fiato che altro) il monaco decise di esprimere il suo interesse accendendosi l’ennesima sigaretta, ma il suo accendino a quanto pare decise proprio in quel momento di entrare in sciopero per protestare contro l’eccessivo sfruttamento, contrario a ogni diritto sindacale (forse istigato dal discorso di Amelia?); a mali estremi, l’intollerante biondo sbottò rivolto al Kappa:

“Ehi, Anna dai capelli rossi, dammi il tuo accendino.

“Scordatelo bonzo corrotto, poi te lo incameri com’è successo l’altra volta!”

“Guarda che non era una richiesta, ma un ordine!”

Rina, esasperata dalle avvisaglie di un’ennesima rissa, con un sogghigno sulle labbra decise di “dare una mano”… a modo suo, naturalmente!

“A qualcuno serve del fuoco?” e castò una Fireball che ridusse le sigarette dei due a cilindretti di cenere che franarono miserevolmente a terra.

“AAAARGHHH!!!!!!!! Porc$%&£$%#§ Era l’ultima! E adesso come faccio???” T_____T strepitò Gojyo disperato.

Sanzo doveva essere nella medesima situazione, poiché una vena cominciò a pulsare frenetica sulla sua tempia e la mano destra corse per istinto alla pistola. Per evitare la strage, Hakkai intervenne col suo irresistibile sorriso: “Non è così tragico, oltre quella collina c’è un villaggio dove potrete comprarne altre…”

A quelle parole un lampo attraversò gli occhi di Sanzo, che affrettò il passo quanto più possibile senza mettersi a correre (non si confà al suo rango!); Gojyo smise immediatamente di piagnucolare e lo seguì di corsa sbraitando:

“Non fregartele tutte, monaco dei miei stivali, o te la vedrai con me!”

Zelgadiss li guardò scomparire dietro la collina e commentò sarcastico: “Nicotinomani all’ultimo stadio di dipendenza, vero?”

Hakkai si limitò a sorridere (come al solito), mentre Gourry e Goku chiesero contemporaneamente:

“Nicotinomani???”

“E’ qualcosa che si mangia???

 

Raggiunsero i due compagni al villaggio (“Seguendo i segnali di fumo!!!” ^_^ NdGourry) e decisero di fermarsi, dato che gli stomaci di Rina, Gourry e Goku segnalavano l’avvicinarsi dell’ora di cena.

(“Tzè! Se badassimo allo stomaco della stupida scimmia sarebbe costantemente mezzogiorno!” NdGojyo

“Chi hai chiamato stupida scimmia, scarafaggio rosso?” NdGoku

“Piantatela di litigare! Guardate che se m’incavolo sono peggio di Sanzo e Rina messi insieme!” NdA mooolto nervosa

“Scusa, scusa!” O_______O NdGojyo&Goku)

Durante il pasto Hakkai si trovò a riflettere su un particolare molto insolito: “Siamo in viaggio da tre giorni, eppure a parte l’incontro con Kougaiji e il suo gruppo non siamo stati attaccati neanche una volta.”

“Beh, tanto meglio, no?” Amelia scrollò le spalle; le sembrava più strano il fatto che l’espressione serena del bel giovane dagli occhi verdi fosse turbata da un dettaglio così irrilevante.

Zelgadiss invece gli scoccò un’occhiata pensierosa: “Temi che l’assenza di agguati preluda a una trappola peggiore?”

“Hai indovinato.” Confermò il demone gentile “Spero di sbagliarmi; forse questa sensazione di disagio dipende dal fatto che nel nostro mondo siamo abituati ad attacchi frequenti!” aggiunse, recuperando il suo caldo sorriso.

“Vero; di solito ci tocca combattere contro bande di demoni almeno tre o quattro volte al giorno!” ridacchiò Gojyo.

“Mpf… da quel che ne so…” mugolò Rina, ingoiando intero l’involtino che aveva appena strappato a Gourry dopo un serrato duello di forchette “Zelas Metallium aspetterà il rapporto del suo galoppino preferito prima di muoversi ulteriormente… Gnam…” s’interruppe per inghiottire una polpetta “… e finché lui è bloccato qui con noi, questo non può succedere… hehehehe!!” rise prima di staccare in un solo morso metà di un cosciotto, godendosi l’espressione stizzita di Xelloss.

 

La cena si avviava al termine quando il padrone della locanda annunciò: “Stasera il locale organizza una gara di bevute a squadre! Il gruppo che vincerà, otterrà consumazioni gratis per una settimana!”

“CIBO GRATIS! Gourry, DEVI partecipare!” si entusiasmò Rina.

Perché io?” replicò lo spadaccino perplesso.

“Perché per una fragile fanciulla come me non è consono bere come uno scaricatore di porto! Tu invece sei un uomo!”

“E questo basta a giustificare il fatto che deve rovinarsi il fegato per te?” chiese sarcastico Zelgadiss.

Che ‘dovete’, semmai! Non vorrai lasciare solo un amico nel momento del bisogno, vero Zel? Quindi tu lo aiuterai!”

La Chimera sbuffò, Gojyo invece sembrò apprezzare l’idea della maga: “Perché no? È una gara a squadre, più siamo più possibilità abbiamo di vincere! Che ne dici, Hakkai?”

Il demone, neanche a dirlo, sorrise: “Almeno così risolveremo il problema del vitto di Goku! Per me va bene.

“Partecipo anch’io!” esclamò il demone dagli occhi dorati, già con l’acquolina alla bocca alla prospettiva di una mangiata con i fiocchi.

“Scordatelo, stupida scimmia! Niente alcool ai mocciosi!” ribatté il rosso.

“Io non sono un moccioso, Kappa pervertito!”

Piantala, scimmia! Se ti ubriachi chissà che guai potresti combinare!” decretò Sanzo.

Il mezzodemone fissò uno sguardo sardonico sul biondo: “E tu, bonzo corrotto? Hai intenzione di partecipare, o sei troppo timorato di Buddha per indulgere in simili bassezze?”

Prima che Gojyo potesse terminare la frase si ritrovò la pistola di Sanzo puntata in fronte.

“Porta qui i boccali, invece di parlare solo per dare aria alla lingua.

La sfida cominciò e dopo numerose pinte di birra rimasero in gioco solo i nostri avventurieri e il gruppo dei campioni locali, tutti oltremodo alticci, tranne…

Rina e Amelia quasi non credevano ai loro occhi: sebbene avesse bevuto tanto quanto gli altri, Hakkai non dava segno di ubriachezza; anche Zelgadiss si difendeva piuttosto bene, il suo fisico di Chimera gli permetteva di reggere l’alcool meglio dei suoi compagni umani.

Infine anche gli ultimi ardimentosi non ressero il ritmo degli stranieri, e crollarono sotto il tavolo; però neppure i vincitori, a parte il demone dagli occhi verdi, erano in condizioni eccellenti: Gourry ciondolava sull’orlo del coma etilico, Sanzo pareva in trance mistica, Gojyo ridacchiava come un cretino e Zelgadiss avvertiva le prime avvisaglie di un’incipiente emicrania.

Il mal di testa della Chimera fu peggiorato dalla caduta di un vassoio di boccali vuoti, sfuggito di mano a una cameriera quando tre individui letteralmente si materializzarono davanti a lei.

“Homura!” ringhiò Goku correndo a porsi tra i nuovi arrivati e il gruppo di amici al momento incapaci di difendersi.

Le due maghe, allarmate della terribile smorfia di rabbia comparsa sul volto del solare ragazzo, si affrettarono ad affiancarsi a lui; l’espressione di tranquilla superiorità sulla faccia dell’individuo fronteggiato dal demone scimmia non piaceva neanche un po’ a Rina.

E adesso chi è questo tizio con le catene ai polsi?” borbottò la maga rossa. “Un altro Dark Lord?”

“Oh, no, molto peggio.” Rispose la voce serafica di Hakkai, forse non così sobrio come sembrava “Lui è Homura, Principe Dio della Guerra, e gli altri sono Shien e Zenon, divinità al suo seguito.

“Dei? Ma allora non dovrebbero essere buoni?” piagnucolò Amelia, confusa.

“Dipende dai punti di vista.” Esordì Homura tenendo lo sguardo fisso su Goku “Noi ci siamo ribellati al regno celeste perché riteniamo che il nostro mondo sia corrotto, retto da leggi ingiuste e falsi pregiudizi; ma per cambiare definitivamente le cose ho bisogno dei Sutra del cielo Divino e Demoniaco: unendoli distruggerò il vecchio mondo e ne creerò uno nuovo, dove esista veramente la libertà!”

(“Mi sa che questo qui è la loro versione di Valgarv…” -______-;;;;;;;;NdRina)

“Non è certo questa la soluzione! Il vostro modo di agire va contro la Giustizia!” nonostante il frenetici cenni di Rina, Amelia non si trattenne dal cominciare l’ennesima requisitoria sulla Giustizia, ma si rese conto che nessuno l’ascoltava: Homura cercava di convincere Goku a passare dalla sua parte, il demone scimmia avrebbe voluto combattere ma era frenato dal pensiero di lasciare Sanzo e gli amici senza protezione.

Seguendo lo sguardo dorato del demone, il dio constatò le condizioni dei giovani seduti al tavolo dietro le due ragazze e un sorrisetto di divertita compassione si dipinse sulle sue labbra:

“Genjo Sanzo e compagnia, ubriachi fradici… che spettacolo indecoroso!”

Le parole ironiche sembrarono distogliere il bonzo da una profonda contemplazione; rialzò gli occhi e con voce un po’ impastata ma chiara, replicò: “Ma allora… anche gli Dei portano le pantofole…”

Homura rimase folgorato: il suo sguardo si abbassò come al rallentatore, pregando che quelle cose pelose non fossero realmente ai suoi piedi…

E invece sì: gli sguardi sbigottiti dei presenti si posarono su due adorabili pantofoline a forma di coniglietto rosa.

“AAAARGHHHHH!!! Ho dimenticato di mettermi le scarpeeeeee!!!” con un urlo isterico il Principe Dio della Guerra si precipitò fuori dal locale sclerando per l’imbarazzo; Zenon e Shien seguirono il loro capo cercando di nascondere gli enormi goccioloni che avevano dietro la testa.

(“Autrice, ma perché tocca  a me la figura di m****???” NdHomura

“Scusa, ma tu sei sempre così serio… ho voluto alleggerire un po’ l’atmosfera!!!” NdA

Non è che mi odi?” NdHomura

“Al contrario, sei uno dei miei preferiti! Ma sai com’è, esigenze di copione…” NdA

“…” -_-;;;;;; NdHomura)

Evitato in questo modo alquanto poco ortodosso un combattimento che poteva rivelarsi disastroso, le due maghe decisero di dormirci sopra; Goku si caricò in spalla Sanzo e le seguì, dopo essersi messo d’accordo col proprietario perché portasse nelle camere gli altri compagni ormai partiti per il mondo dei sogni… tranne Hakkai, che sbalordì tutti i presenti chiedendo con un sorriso tranquillo il bicchiere della staffa e salendo le scale con le proprie gambe, cullando Hakuryu addormentato tra le sue braccia.

Lasciando Xelloss incustodito.

 

Il subordinato di Zelas Metallium si assicurò di aver lasciato una discreta distanza tra sé e la locanda; quando, tre giorni prima, aveva tentato di mettersi in contatto telepatico con la sua padrona, si era ritrovato una pistola puntata tra gli occhi e il dito indice del bonzo psicopatico che accarezzava il grilletto e sembrava dicesse “dammi solo un pretesto”. Da allora non aveva più osato neppure provarci. Ora contava sul fatto che gli stranieri fossero troppo intontiti dall’alcool, ma tenersi prudentemente alla larga da quella manica di pazzoidi con cui era costretto a viaggiare non era una cattiva idea.

Quanto avrebbe voluto approfittare della situazione e vendicarsi di quei maledetti… ma aveva già sperimentato la loro forza e non era il caso di rischiare azioni suicide; inoltre Rina era sobria e avrebbe avuto di che ridire in proposito. Decise di soprassedere, almeno per il momento: innanzitutto il suo primo dovere era fare rapporto ed eseguire gli ordini della sua Master; poi avrebbe chiesto il suo consenso per ordire un piano al fine di sbarazzarsi dei quattro piantagrane.

Si concentrò e percepì chiaramente i vincoli del sigillo mistico impostogli dal monaco: il teletrasporto restava fuori dalla sua portata, ma sforzandosi al massimo riuscì a emettere un non meglio distinto segnale mentale che raggiunse la sua padrona… la quale comparve all’istante davanti a lui.

Xelloss non poté gioirne, dato che la Beastmaster emanava un’aura pericolosamente infuriata; e quando un Demone Superiore è in tale stato d’animo, una parola sbagliata può significare la fine.

“Esigo una spiegazione!” ringhiò Zelas, con l’ira che la rendeva incapace di esprimersi in modo più eloquente (per fortuna, se no chi li sente quelli della censura? NdA).

Il sottoposto si prostrò a terra e le aprì completamente la propria mente, così da poterla rendere partecipe della situazione e delle informazioni ottenute meglio di quanto avrebbe potuto fare una lunga spiegazione. L’espressione della Dark Lady divenne più controllata, ma non meno adirata. Xelloss ritenne opportuno non disturbare la sua riflessione e rimase zitto inginocchiato a terra; la sua padrona odiava essere interrotta quando pianificava l’eliminazione di un nemico. Ma quando sulle labbra sensuali della demone comparve un sorriso crudele, osò chiedere:

“Master, posso occuparmi io di loro? L’affronto che mi hanno arrecato…”

Lo interruppe: “Riparerai alla tua pietosa figuraccia in altro modo, Xel-chan. Ho progetti più interessanti per quei quattro stranieri. Gli gettò un amuleto “Questo ti permetterà di teletrasportarti sui Kataart… DOPO aver fatto ciò che ti dirò.

 

 

 

 

 

  
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