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Autore: Shinji Kakaroth    09/11/2009    0 recensioni
L'idea per questa FF di Shinji-angelo me l'ha data una doujinshi RE-TAKE, in cui pero' ipotizzano una intrusione angelica dall'uscita di Shinji dal mare di Dirac, mentre secondo me sarebbe impossibile, visto che Shinji non ha avuto contatto fisico o mentale con l'angelo... e' piu' plausibile IMHO che il suo totale essere sia stato rimpiazzato dopo la fusione al 400% ed essersi evoluto in angelo... spero possa piacervi anche il seguito! ^_-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Come al solito il campanello di Ayanami era rotto.
Ma Shinji l'aveva pigiato più per consuetudine che in attesa di sentire un suono provenire dal campanello, visto che Rei era già conscia della loro presenza.
Li aveva sentiti avvicinarsi sempre di più, fino ad arrivare alla sua porta.

"Shinji..." disse lei, poi si fermò stupita, vedendo la donna "Lei... credevo fossi in compagnia di Nagisa."
"Tu la conosci?" le chiese subito Shinji "Non c'è dubbio che tu la conosca, visto che siete così tanto simili."
"Io non la conosco, eppure il mio animo si ricorda di lei, come se l'avessi già conosciuta o l'avessi già vista da qualche parte."
"E' uscita dallo 01." fece Shinji.
"Entrate." disse la ragazza, facendo un breve gesto con la mano.
I due superarono la soglia, cercando di scansare la zona sporca all'ingresso, lasciando le scarpe nella scarpiera.
"E' uscita dall'Eva." disse Rei, ripetendo quella verità mentre fissava quella donna che tanto le assomigliava.
"Sì." risposte la donna, fissando a dissagio gli occhi rossi della giovane albina, mentre rispecchiava la sua immagine in quella della ragazzina.
"Secondo te che significa?" chiese Shinji.
"E' la volontà dell'Eva." ammise Rei.
"La volontà dell'Eva? Vuoi dire che è la personificazione dell'Eva?" chiese fissandola "La forma che ha dato a se stessa è quindi la tua forma?"
"No." la risposta secca lo face tentennare, i secondi di pausa che Ayanami prese dopo aver detto il monosillabo invece lo fecero inquietare "E' un ritorno alle origini. Un rimpianto."
"Io non mi ricordo nulla, ma quando sto con Shinji, sento un calore, e qualcosa mi sembra che riaffiori alla mente." disse Reiko, fissando il ragazzo.

Proprio in quel preciso istante un esplosione rombò lontana.
Il telefono di Rei e Shinji squillò pochi secondi dopo.
"E' una chiamata d'emergenza. Dirigetevi immediatamente alla base. Angelo avvistato in avvicinamento!" fu quello che Makoto Hyouga e Shigeru Aoba riferirono loro, mentre Maya stava contattando nello stesso istante Asuka.
"Dobbiamo andare!" disse Rei risoluta, fissando Shinji negli occhi.
"Andiamo!" disse Shinji, dirigendosi alla porta.
"Vieni con noi." fu proprio Rei a tenderle la mano e invitarla ad unirsi a loro, un evento inaspettato per la ragazza, così passiva.
"Ma così la metteremo in pericolo." obiettò Shinji.
"Se non venisse anche lei, l'Eva non sarebbe completo e non potrebbe più muoversi." disse seria, come se sapesse qualcosa che non aveva intenzione di rivelare agli altri.
"Verrò con voi!" disse Reiko, fissando entrambi.

"Che diavolo! Finalmente ho qualcosa per sfogarmi!" Asuka si trovava a bordo dello 02, lanciato in superficie. In dotazione aveva una lancia e un Pallet-gun, pronto ad essere scaricato addosso all'angelo di turno, in modo da farle sbollire tutta la rabbia che le aveva fatto venire il comportamento così irritante di Shinji qualche ora prima. Non era riuscita a chiudere occhio per la rabbia, tanto che quand'era arrivata la chiamata d'emergenza era pronta e pimpante per entrare in azione.
Il fatto di non aver incontrato né baka-Shinji, né l'allieva modello, aveva aiutato parecchio. L'angelo sarebbe stato tutto suo e l'avrebbe sconfitto in grande stile, dimostrandosi come al solito la migliore in assoluto!
Una volta in superficie attese che da dietro le colline apparisse.
La forma era quella di una gigantesca scatola dalle facce colorate e al centro un cerchio nero, quasi fosse un dado dai tanti colori.
Quando fu a distanza di intercettazione, fece fuoco col Pallet-gun, usando l'AT-field per neutralizzare lo spazio di fase e riuscire a centrare l'obiettivo.
La prima salva centrò pienamente la creatura, che per tutta risposta mandò un urlo e cominciò a cambiare.
La grossa scatola sembrò dividere ogni faccia in tanti quadrati singoli, come fosse un cubo di Rubick, con tanti cubetti che cominciarono a intrecciarsi, salire, scendere, spostarsi in diagonale, e orizzontale, cambiando completamente la forma del cubo in quello che sembrava una versione ingrandita dell'arma che lo 02 di Asuka stringeva tra le mani.

Il grilletto scattò da solo e i colpi esplosero contro Asuka, che presa in contropiede cercò di schivarne la maggior parte e di bloccarne altri con il suo AT-field. I colpi non erano fisici, quasi come se fossero delle esplosioni causate da un potentissimo strumento laser, cominciarono a crivellare il suolo attorno allo 02 e lo stesso 02 subì diversi colpi, che non vennero completamente assorbiti dallo scudo dell'anima degli Eva.
Se la stava vedendo brutta, ma doveva passare all'azione, non poteva continuare a sentirsi seconda al giovane smidollato che si trovava a pilotare un Eva solo perché suo padre era il comandante della Nerv.
Lasciò il fucile ormai scarico e corse in diagonale verso l'enorme fucile che smise di fare fuoco. Con la lancia in pugno si lanciò verso l'avversario, cercando di far breccia nella sua barriera e perforare il nucleo dell'angelo.
Quando la punta della lancia si scontrò con l'AT-field, un suono quasi metallico rimbombò nell'aria. Il field aveva resistito, ma Asuka non demordeva, mentre si concentrava per penetrare l'AT-field nemico con quello del suo Eva.
Era uno scontro di volontà.
Quando era certa che stesse per stracciare il campo avversario, l'angelo mutò di nuovo. I picoli cubi di cui era composto cominciarono a ruotare, muoversi, intrecciarsi, probabilmente anche altri cubi più piccoli all'interno di quelli più grandi stavano mutando e spostandosi allo stesso modo, magari persino a livello infinitesimale e atomico, fino a quando non sembrò che fosse rimasto soltanto un nucleo sospeso in aria e una dozzina di enormi lance, proprio come quella che lo 02 teneva saldamente in pugno e una volta penetrata la barriera, due di quelle lance, grosse e lunghe almeno cinque volte quella di Asuka, le serrarono il cammino interponendosi tra lo 02 e il nucleo, incrociandosi di fronte all'Eva e bloccandone il braccio.
Altre lance circondarono lo 02 fino a quando si unirono tutte formando un perimetro attorno allo 02, che si chiuse sulla sommità a cono.

Asuka era in trappola.

Shinji, Rei e Reiko avevano preso la strada più semplice da casa di Rei, una linea metropolitana privata ad uso esclusivo dei children, che permetteva di raggiungere immediatamente la base e precisamente le gabbie di contenimento degli Eva.
Quando giunsero al quartier generale, Asuka aveva appena cominciato la sua lotta contro l'angelo, sparandogli contro.
Dovevano fare presto.
Quando giunsero di fronte allo 01 constatarono quel che Rei aveva immaginato.
Non c'era parvenza di vita nell'Eva, come se fosse un semplice cadavere, privo di anima.
Rei fissò la donna.
"Mi dispiace." disse soltanto.
Lei fissò l'espressione marmorea della ragazzina e parve comprendere per un attimo quella che era la realtà.
Lei non doveva stare lì.
Per il suo egoismo tanta gente sarebbe potuta morire.
Non sapeva bene come, ma sentiva tutto questo in cuor suo.
"Io, credo di dover andare. Ti ringrazio di tutto, Shinji." e gli tese la mano.
"Che vuoi dire?" fece il ragazzo spaesato, a cui ancora non era chiaro cosa sarebbe successo di lì a poco.
"Non ti preoccupare." fece la donna, tendendogli ancora la mano.
Il ragazzo la prese e la donna al posto di stringerla, tirò il ragazzo a sé e l'abbracciò forte. Per un solo attimo i due intuirono la verità.
Per un attimo la scintilla del loro calore s'era fusa, lasciando che comprendessero come stessero le cose.
Fu solo un brevissimo istante.
Poi la donna si lanciò nel vuoto dal ponte, verso l'Eva.
Shinji preso di soprassalto strillò qualcosa, ma una volta che il suo corpo toccò il nucleo dell'Eva, la donna svanì nel nulla, mentre degli abiti caddero sul pavimento, ai piedi dell'Eva.

"Io..." fece, osservando gli abiti "...per un attimo ho pensato che quella fosse mia madre." disse con un tono lamentoso sulle labbra.
Rei non rispose, rimase lì a fissarlo imperterrita, mentre il bambino caduto a terra in lacrime trovava la forza di rialzarsi e proseguire.
Si voltò verso Rei "Ayanami, Asuka ha bisogno di una mano, andiamo!"
"Sì." rispose soltanto Rei, dirigendosi verso la gabbia accanto che ospitava il suo 00'.

Una volta dentro l'Entry Plug, Shinji sentì quel calore ancora una volta.
La stessa sensazione che aveva provato abbracciando quella donna.
Sua madre.
Lei non era mai andata via.
Lei era sempre rimasta lì con lui.

Owari.

  
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