Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Cip93    09/11/2009    2 recensioni
"Non pentirti di qualcosa che hai fatto, se quando l'hai fatta eri felice." Questa frase ormai era diventata la mia filosofia di vita.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Advice: vi consiglio di leggere il capitolo con in sottofondo la canzone dei Coldplay - The scientist. Detto ciò, buona lettura :]


5th chapter
«Oh let's go back to the start»







La canzone, che avevo ascoltato chissà quante volte, ora sembrava assumere un significato diverso, forse perché era dedicata a me. Era andato sul sicuro: Coldplay. Sapeva che rientravano fra la lista dei miei gruppi preferiti, e la canzone altrettanto.
Le parole, anche se in inglese, le conoscevo a memoria e le consideravo pura poesia, di una dolcezza e tenerezza infinita.
Alzai al massimo il volume per godermi pienamente quella canzone.

Come up to meet you, tell you I'm sorry
You don't know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you,
Tell you I set you apart.

Sono venuto per vederti e dirti che mi dispiace
Non sai quanto sei adorabile
dovevo trovarti, dirti che ho bisogno di te,
dirti che che ti ho tenuta troppo lontana

Era davvero quella l’intenzione di quando mi aveva fermata alla festa? Di chiedermi scusa? Mi sentivo un po’ in colpa. Forse invece di scappare dovevo affrontare il problema e restare lì a sentire quello che voleva dirmi. Ripensai all’incontro di quella sera… era come se entrambi nuotavamo in un mare di voglia prima di rincontrarci. L'attimo dopo, quando ancora una volta i nostri occhi si salutavano, cominciavamo ad annegare in quel desiderio che cresceva in noi.
Misi da parte quei pensieri e mi concentrai sugli altri versi della canzone.

Tell me your secrets and ask me your questions,
Oh lets go back to the start.
Running in circles, Comin' up Tails
Heads on a science apart.

Raccontami i tuoi segreti e fammi le domande che vuoi,
Oh ricominciamo dall'inizio
Abbiamo girato a vuoto mordendoci la coda
Due teste troppo diverse.

Ricominciare? Lo voleva davvero? Ma sapeva a cosa andava incontro? Con quale grande responsabilità doveva convivere ogni giorno? Era pazzo, fuori di testa. E pensare che era stato proprio lui a voler troncare questa storia e ora invece la voleva riprendere.

Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No one ever said it would be this hard.
Oh take me back to the start.

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
è stata una vergogna doverci dividere.
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile
ma nessuno ha neanche detto che sarebbe dovuto essere così difficile.
Oh riportami all'inizio della nostra storia.

Allora lo sapeva anche lui. Sapeva già dal principio che la nostra relazione sarebbe stata complicata.
Ripensai all’inizio della nostra storia, quando vivevamo giorno per giorno, senza preoccuparci del futuro. Beh, tu eri come ossigeno puro per me, ne volevo ancor di più ed ogni volta mi davi quel pizzico di follia per arrivare fino in fondo alle giornate, fino in fondo alla mia serena monotonia.
Mi hai cercato ossessivamente per tanto, sei riuscito a sorprendermi, sei riuscito a catturarmi e farmi vivere di te. Mi sono chiesta cosa ci è mancato per darci la forza di resistere, di respirare in quell'oceano di nostalgia e di lontananza. Mi sono chiesta perchè tu, hai fatto svanire nell'aria la nostra storia solo per paura di non farcela. Mi sono chiesta se davvero ci tenevi a me, se davvero provavi qualcosa, se davvero era… amore.
E provo tanta rabbia se ripenso a quella sera, quando entrambi prendemmo la decisione che forse la scelta migliore era quella di lasciarci, di ricordare quest’avventura come un bel ricordo, e niente più. Ti ho cercato, volevo parlarti per poter almeno provare a cercare una soluzione a questo problema: la distanza. Ma tu ogni volta te ne uscivi con una scusa diversa. Sotto questo punto di vista ti considero un po’ vigliacco, sai? Se eri davvero sicuro della scelta che avevi preso, allora perché non affrontare il problema a quattro occhi?
Le parole scritte in quei messaggi rimbombano ancora nella mia testa, giorno dopo giorno…

Era da una settimana che sentivo crescere dentro di me quella strana sensazione di presagio che qualcosa non andasse per il verso giusto.
Ci si accorge che le persone cambiano dalle piccole cose, sciocchezze. Ma sono proprio queste ad essere una specie di segnale d’allarme, a farci intuire che è cambiato oppure è mancato un importante ingranaggio di questo strano marchingegno che è l’amore.
Quella sera, con grande coraggio, decisi di mandargli un messaggio breve e conciso.
“In questi giorni ti sento così cambiato, così distante. E’ successo qualcosa?”
“Come mai questa domanda?”, rispose un po’ sorpreso.
“E’ da qualche giorno che mi frullano in la testa tanti dubbi e incertezze. Comunque non hai ancora risposto alla mia domanda”
Quei secondi che precedettero l’arrivo del suo messaggio sembravano non finire mai. Poi il cellulare squillò ancora una volta.
“Cri, tu sai già che mi piaci da morire e che insieme a te sto benissimo. Ma questa lontananza mi fa stare male, mi mette angoscia. Non so più che fare…”
Leggendo quelle parole gli occhi si inumidirono. Era arrivato il momento ormai.
Nulla è per sempre, tutto prima o poi finisce. Il problema però è riuscire a rassegnarsi a questo fatto.
Al contrario, la sua decisione l’accettavo perché anche io non gradivo la lontananza. Però il bello dell’essere coppia è che non si è mai soli, i problemi si affrontano in due, insieme. Proprio per questo gli chiesi se potevamo parlare di persona e cercare almeno di chiarire e trovare una soluzione al problema, consapevole del fatto che quella sarebbe potuta essere anche l’ultima volta.
Ma lui non ha mai accettato questa mia semplice richiesta e ancora oggi non riesco a capire il motivo…


Senza rendermene conto la canzone era finita e ancora una volta, senza volerlo, mi ero lasciata trasportare dai ricordi.
Quei quattro minuti furono così intensi che al termine di essi mi sentivo esausta, stanca.
Così con le parole che viaggiavano ancora nella mia mente e piena sempre più di dubbi, chiusi gli occhi e caddi nelle braccia di Morfeo.


La suoneria inconfondibile del mio cellulare mi svegliò da quel sonno profondo.
Senza vedere il numero risposi alla chiamata.
“Pronto?”, risposi con voce roca.
“Buongiorno, come stai?”. Riconobbi subito la voce familiare della mia amica.
“Ti odio”, biascicai.
“Lo so”, disse seguito da una risatina. “Ma qualcuno doveva pur svegliarti! E poi ero preoccupata per ieri sera…”
“Mmh allora sei giustificata”
“Allora mi racconti?”. Con malavoglia spostai le coperte e quel dolce torpore fu immediatamente sostituito da un’ondata di freddo. Mi alzai dal letto e iniziai a camminare per la stanza. Era più forte di me: mentre parlavo al telefono dovevo fare avanti e indietro per la camera.
Le raccontai della festa, del nostro strano incontro e infine della canzone e del biglietto contenuto in quella scatolina. Lei invece mi raccontò che mentre io la stavo aspettando vicino la macchina, aveva incontrato Roberto che le aveva chiesto il favore di consegnare quel piccolo regalo direttamente a me, poiché non era riuscito a darmelo di persona.
Per un momento fui distratta dalla canzone che si sentiva in sottofondo dall’altra parte della cornetta, ma soprattutto dalle parole.

Provo un po’ a dimenticare
infatti guardo il mare
e non ci penso più...


“Cos’è?”, chiesi curiosa.
“Piove di Alex Britti. Bella, vero?”
Guardai il cielo fuori la finestra. Era grigio e coperto da enormi nuvoloni.
Non risposi alla domanda.
“Vado”
“Dove?!”, la voce della mia amica si alzò di qualche ottava.
“A mare”.





Ringraziamenti:
-- innamorata___: vedo che io e te andiamo d'accordo un po' su tutto! XD sono davvero contenta che ti piace sempre di più *-*
-- TerryTheBest: Anche io la penso così. Ma credo che questo capitolo ti sia stato d'aiuto a chiarirti un po' le idee. Il problema è che i due protagonisti non hanno mai chiarito o parlato. Il discorso è rimasto sempre un po' in sospeso. Proprio per questo Cristina non riesce a mettere così facilmente la parola FINE.
-- Beeble: Grazie per i complimenti. Mi piace l'espressione che hai usato ^^ "sospirare di ricordi".
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Cip93