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Autore: Lione94    09/11/2009    2 recensioni
Ecco una fanfiction su Angel's Friends scritta dal punto di vista della diavoletta Kabalè che narra delle sue avventure e di come tutto può cambiare, anche il suo cuore da Devil.
I personaggi sono quasi tutti gli stessi della serie e si svolge nella scuola della città terrena.
Spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kabalé, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando arrivi a sentire le voci dentro la testa allora significa che sei impazzita o che sei davvero innamorata









Mi sedetti nella tavola riservata ai Devil nella mensa della scuola e poggiai il vassoio pieno di dolci davanti a me. Rimasi a guardarlo imbronciata, in realtà senza vederlo.
Ero di pessimo umore, mi facevano male le braccia perché ieri era stata una vera impresa fare tutto il giro esterno della scuola per raggiungere la mia camera trasportando Nosferatù semi svenuto mentre ero trasformata in un pipistrello, e in più il mio settimo senso mi diceva che oggi sarebbe successo qualcosa… anche se non sapevo ancora se era qualcosa di bello o di brutto.
Alzai lo sguardo quando Gas mi rubò un pezzo della torta al cioccolato e vidi che Fire stava sussurrando qualcosa all’orecchio di una stupita Cabiria.
<< Davvero? >> urlò a un tratto lei facendo strozzare Gas.
Fire le tappò la bocca con una mano e tutti e due occhieggiarono con aria sospetta dalla mia parte, che distolsi lo sguardo. Adesso ci si mettevano pure loro due?

<< Potresti smetterla di fare tutto questo fumo, Kabalè? Ci stai intossicando! >> tossì una voce infastidita dietro di me.
Ah già… non mi ero accorta che stavo fumando dalle orecchie per via del mio pessimo umore. Smisi di farlo e quando il fumo si diradò io e gli altri Devil ci girammo per vedere Uriè con i capelli verde fosforescente e Dolce con un enorme brufolo sulla fronte, seguite da un Caliel incolume.
Cabiria e gli altri due diavoli scoppiarono a ridere alla vista delle conseguenze dei loro scherzi mentre io abbassavo nuovamente lo sguardo verso il vassoio.
Di nuovo quella sensazione!
Lo stomaco sembrò fare una capriola nella pancia e una scossa partì dal cuore arrivando fino alle guance che avvamparono. Sentivo lo sguardo verde di Caliel su di me.
Forse si stava chiedendo perché lui non era stato colpito da un mio scherzo…
Mi alzai di scatto facendo cadere la sedia su cui ero caduta, meravigliando tutti e corsi verso l’infermeria della scuola.
Il troll infermiere mi accolse con la sua solita faccia cupa: << Che cosa succede? >>
<< Credo di avere contratto una strana malattia >> dissi mentre il cuore continuava a battere forte.
<< Mmm… vediamo >>.
Il troll mi fece sdraiare sul lettino e mi esamino prima le corna e le ali rosse e poi la gola e le orecchie, infine ascoltò il cuore impazzito. Mi fece provare i miei tre poteri e poi scosse l’enorme testa.
<< Non hai niente, diavoletta mia >> annunciò, guardandomi attento con i piccoli occhi scuri << Eppure mi sembra di aver già visto questi sintomi in un altro Devil… >> mormorò tra sé.
Sentii il respiro mancare e uscii di volata fuori dall’infermeria prima che potesse continuare.
Inquieta, mi misi a camminare per il corridoio.
“Ti sei innamorata” mormorò una vocina nella mia testa.
No!
“Ammettilo: l’ami” continuò la vocina insistente.

No…
“Ti sei innamorata di Caliel!”
SI!
Finalmente lo ammisi a me stessa. Sì, mi ero innamorata di Caliel ma solo adesso ero riuscita a capirlo, al contrario di Raf e Sulfus. Ecco il perché di quel discorso di Sulfus…
“Dovresti dirglielo” ricominciò imperterrita la vocina.
No! Non lo farò!
“Tanto lo scoprirà…”
<< Kabalè! Ecco dov'eri finita! >> esclamò Cabiria facendo capolino dall’angolo del corridoio e volando veloce vicino a me << Ma che ti è successo? >>
<< Non mi sentivo molto bene >> inventai, anche se poi era quasi vero.
Essendo una brava bugiarda, Cabiria credette alle mie parole.
<< Beh per fortuna adesso stai meglio perché dobbiamo andare di volata in aula sfida >> mi informò.

<< Perché? >> le domandai mentre mi afferrava per un braccio e iniziava a trascinarmi.
<< La Temptel e Arkhan hanno riunito tutti per fare quella prova per cui abbiamo perfino aperto i libri… dai! Ti vuoi sbrigare!? >> esclamò alla fine scuotendomi, scocciata di tirarmi.
Insieme a lei volai velocemente verso l’aula sfida, così veloce che non riuscii a fermarmi e dopo aver sbattuto contro lo stipite della porta, ruzzolai dentro la stanza. Cabiria mi seguì, sghignazzando come una matta per la mia caduta.
Credetti che il cuore si fosse fermato quando vidi Caliel fare un passo verso di me per aiutarmi ma Gas lo precedette, tirandomi su per le ascelle come se fossi stata un leggero sacco di patate e rimettendomi in piedi.
<< Finalmente siete arrivate >> disse Arkhan irritato.
Arkhan era l'anziano arcangelo che insegnava agli stagisti Angels "vita terrena positiva".
<< Bravissime, un Devil si fa sempre aspettare… >>
<< Collega, vogliamo spiegare la prova? >> Arkhan interruppe la Temptel prima che potesse iniziare la sua lunga lista di complimenti sul nostro comportamento maleducato.
<< Già, si giusto collega >> assentì la Devil sistemandosi gli occhiali, guardando prima con aria truce il gruppo degli Angels e poi con aria soddisfatta il nostro.
<< Allora >> iniziò Arkhan con voce solenne e un colpetto di tosse << Ci troviamo nell'aula sfida perché è qui che dovrete affrontare delle prove dove metteremo in difficoltà i vostri poteri. Vi troverete tutti in un pericoloso e intricato labirinto, e riuscirete a superare la sfida solo quando troverete l’uscita >>.
<< Inoltre le vostre mascotte non verranno con voi >> aggiunse infine la Temptel.
<< Cosa? >> protestò Cabiria << Ma così non potremo… >>
<< Trasformarvi in umani. Sì, esatto >> annuì Arkhan, terminando la frase di Cabiria.
Fire si avvicinò si soppiatto alla Temptel e le sussurrò qualcosa all’orecchio, come aveva fatto prima in mensa con Cabira, la quale adesso gli lanciò un’occhiataccia.
…Ma che cosa stava succedendo?
Che avevano da sussurrarsi tutto il giorno?

<< Che la sfida abbia inizio >> terminò Arkhan ignaro di tutto quello che stava succedendo intorno a lui.
L’anziano Angel dalla lunga e bianca barba batté le mani e l’aula sfida si trasformò in un labirinto. Dei muri di pietra si alzarono intorno a me e agli altri, isolandoci.
<< Buona fortuna a tutti! >>
La voce di Arkhan risuonò come un eco quando l’ultimo muro finì di alzarsi.

“Oh, e adesso?”
Smettila!
Pensai che se ero arrivata a sentire le voci dentro la testa allora significava che ero impazzita o che… ero davvero innamorata.

  
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