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Autore: Purrrkwood    09/11/2009    1 recensioni
Chi ha detto che solo i bambini leggono le fiabe? anche i più grandi ogni tanto provano il desiderio di immergersi in quei mondi fatati, di viaggiare con la mente in posti lontani e provare l' ebrezza dell' avventura. In fondo non c'è nulla di male. E al risveglio tutto torna come prima.
O almeno di solito è così.....
"Siiii!! io voglio fare il lupo!"
"Ma Kri, questo non è cappuccetto rosso, è Peter Pan!"
"Oh...."
"Già..."
"Allora farò il coccodrillo!"
Genere: Commedia, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Cenerentola


Attorno a lui era silenzio, mentre lentamente riemergeva dal mondo dei sogni. Dalla finestra un solo fastidioso raggio di pallido sole filtrava attraverso un paio di grosse tende logore, andando a posarsi birichino sui suoi occhi e impedendogli di proseguire la dormita. Sbadigliò sonoramente, ancora disteso sul materasso, mentre tutti i suoi sensi si riattivavano e trasmettevano al suo cervello le solite sensazioni mattutine.
Ma tra queste sensazione ne spiccava una, una che lo lasciava preplesso: la sensazione di non trovarsi a casa sua. Si mosse tra le lenzuola e fu con suo disappunto che la pelle delicata andò a strusciare contro una ruvida e grezza stoffa.
"Mmmhh...ma che..." mormorò facendo leva sugli avambracci per alzarsi. Una voltà che si fu sistemato a sedere, con gli occhi ancora semichiusi e il cervello non ancora del tutto collegato, diede una lenta occhiata al luogo in cui si trovava. E ciò che vide lo lasciò stranito: era strasicuro di essere andato a dormire la sera prima nella sua camera, nel suo moderno appartamento. Ma quel luogo aveva poco di suo. A dirla tutta aveva poco pure di moderno: attorno a lui si presentava una vecchia stanza, molto simile ad una soffitta, piena di polvere, dai muri di pietra antica e con un lieve odore di muffa.
"Dove diavolo sono....?"
Mentre era immerso in questi pensieri, due vocine si levarono all' improvviso nella sala. Anzi, più che semplici vocine gli sembravano squittii sommessi, piuttosto fastidiosi in effetti. Abbassò lo sguardo e la visione che gli si presentò davanti lo lasciò ancor più di stucco della prima: davanti a lui, vestiti di colorate magliette e scarpine, c' erano un Luminor e uno Yu alquanto indaffarati nel dare ordini ad alcune coppie di uccellini.
Erano piccolissimi.
....
Erano topi.
Con gli occhi sgranati fissava i due roditori intenti nel loro lavoro. Erano proprio topi. Con coda, orecchie e baffi.
"Buongiorno Cenerina!"
"Cenerina! come stai?"
Il povero Kiro guardò i due topolini sconvolto. I topolini fissarono lui.
"Cenerella stai bene?" chiese il Topo-Lumi.
"Ma...ma..."
"Cosa c'è?"
"S-siete proprio voi?"
Il topo dalla nera pelliccia lo guardò perplesso.
"Che c'è Cenerina, non ci riconosci?"
"Ma siete....topi!" Il povero Kiro era sempre più sconvolto. I due roditori erano sempre più perplessi.
"Cenerina, non ti ricordi più di noi?"
Alt. Stop. Kiro chiuse gli occhi e inspirò lentamente per calmarsi e fare il punto della situazione. Qualcosa non andava li. Quei topi lo avevano appena chiamato Cenerina e Cenerella, ma chi era 'sta Cenerella? l' unica che conosceva era quella.....
oh-oh.....
*Oddio sta a vedere che....*
Esatto. Il povero Kiro - o forse dovremmo dire CeneKiro - si era appena reso conto della sua situazione. Se prima dormiva ora si è svegliato, ma....c'è un ma. Più spreme quei pochi neuroni che possiede, più non riesce a ricordare la trama della favola. E' questo il bello del gioco in cui è incappato, c'è l'effetto "Sorpresa". Ed è brutto quando questo arriva, perchè la maggior parte delle volte te ne stai lì, con le mani in mano.
L' ennesimo rischiamo dei topolini lo riscosse. Lentamente si alzò e si diresse dietro quello che gli sembrava un paravento per cambiarsi. Mentre camminava lo assalì un dubbio:
*Ma se io sono Cenerentola... questo vuol dire che sono...*
La fine della frase gli morì in gola quando vide che il suo vestiario era appunto un bel vestito....da donna.
*Una donna...sono una donna!?*
Beh Cenerentola era una donna e se tu sei Cenerentola, sei una donna pure tu. Ormai se qui, tanto vale calarti nella parte no? ecco, infilati quel vestito, la matrigna si arrabierà se ritardi. Anzi sei già in ritardo per cui sbrigati!
Velocemente con l' aiuto dei topolini e degli uccellini arrivati prontamente per aiutarlo/a, CeneKiro fu pronto in un attimo. Appena in tempo prima che la porta si aprisse e ne entrasse...
CeneKiro trattenne una risata a stento.
Romeo, o meglio un Romeo avvolto in un elegante vestito bordeaux stile ottocento aleggiava innanzi a lui....... con l' aria di chi non ha voglia di tergiversare più di tanto.
"Ro- Romeo?"
Kiro era di nuovo confuso.
"Non sono Romeo, sono la matrigna"
"Ma...ma..."
"Osi contraddirmi sciocca servetta? e chi sarebbe questo Romeo, tanto per sapere?"
"Nulla, signora, nulla! ho fatto un sogno strano stanotte...."
Più il tempo passava più tutto quello gli sembrava una presa in giro. Cosa aveva bevuto per ridursi così? doveva essere un risultato delle percosse prese il giorno prima. Dannazione, ma dov' era? e a quel punto dov' erano Shin e Strify? no, forse non voleva saperlo...
Mentre pensava a ciò non si era accorto della scarpa che volava verso di lui. Se ne accorse quando questa cozzò contro la sua testa con un sonoro TOC facendolo barcollare vistosamente.
"Ahio!"
« Ceeeeenerentolaaaaa! Guardati, puzzi! Maleducata come sei .. hai persino dimenticato che stasera ci sarà il ballo.. e TU, ancora devi pulire casa e preparare i vestiti delle TUE sorelle » La Romigna torreggiava su di lei minacciosa.
"So-sorelle?"
A quel punto sentì di nuovo una botta in testa. Un' altra scarpa e sempre sullo stesso punto, la cosa si faceva noiosa.
"Oh ma basta!!??"
Si voltò inviperito, per incrociare un altro sguardo anch' esso inviperito che lo lasciò basito per l' ennesima volta. Dietro alla signora due giovani ragazze dall' aria alquanti acida stavano reggendo due enormi mucchi di vestiti. Codini e tullè davano la sensazione che le due, avessero da poco svaligiato una boutique dall'alto 800. Era una scena da fotografare, non c'è che dire.
CeneKiro fissò a lungo le sorelle. Il silenzio fu interrotto dalla matrigna, che cominciava a perdere la pazienza. Quel giorno Cenerentola era davvero strana!
« Cenerentola.. per favore. Te lo ripeto, lava i pavimenti, stura il water.. e soprattutto finisci di cucire gli abiti delle tue sorelle! Noi dobbiamo uscire. Mi aspetto che tu ubbidisca »
E fece dietro-front seguito dalle due dolci aguzzine in camicia da notte lasciando CeneKiro da solo, intontito e dolorante per le scarpate e circondato da abiti di ogni genere lasciati li dalle sorellastre.
"E ora che faccio?" gemette, strofinandosi la testa.
"Ovvio, devi fare le faccende no?" gridò Yu dall' altro dei suoi cinque centimetri d' altezza "Forza Cenerina, non c'è tanto tempo!"
Le faccende. E' vero, ora si ricordava qualcosa. Cenerentola viveva con la sua matrigna e le sorellastre ed era costretta a fare sempre le faccende domestiche. Questo significava che ora anche lui doveva mettersi giù e darsi da fare. Infilò la porta e scese in cucina dove raccolse secchio, straccio e spazzolone e si diresse in salotto per iniziare la sua opera. Mentre passava lo straccio bagnato sul pavimento ripensò alle parole della matrigna: aveva fatto cenno ad un ballo e le sue sorelle ci sarebbero andate. Accidenti, le sembrava una cosa bellissima, avrebbe voluto tanto andarci pure lui! ma senza un vestito come avrebbe fatto? non poteva certo andarci in grembiule!
"Accidenti, mi sembra una cosa bellissima, vorrei tanto andarci anche io! ma senza un vestito come faccio? non posso certo andarci in grembiule!" si lamentava metre lavava.
Non si era però accorto che ratti come topi quali erano, Mickey-Yu e Lumi-mouse si erano allontanati. Cosa stavano facendo in quel momento? semplice. Impietositi dagli occhi di cerbiatto di CeneKiro al pensiero del ballo, i due erano schizzati a chiamare il resto del loro esercito e ora sotto gli occhi della distratta e inconsapevole donna delle pulizie gironzolavano per la casa cercando qua e la il materiale adatto alla loro opera. Calzini spaiati, maglie stinte, fiocchi pieni di capelli, lenzuola e paillettes staccatesi dai vestiti si ammucchiavano accanto ad un manichino sul quale un gruppetto di topoline prendeva le misure.
"Ma senti, che stiamo facendo di preciso?" chiese Yu a Luminor mentre cercava di non venire sepolto da una montagna di lustrini.
"E' semplice: vedi questo vestito? è un po antiquato, ma se noi ci diam da fare si può rimodernare! con un bel nastro intorno e del punto giorno, potrà alla festa andare, divertirsi e ballare!" spiegò l' altro.
"Allora svelti svelti ad aiutare per la festa! Cenerella deve esser la più bella!"
E giù ad incollare, cucire, tagliare, disfare e rifare. Con l' aiuto di tutti in poche ore l' abito fu pronto e soddisfatti gli animaletti lo deposero nell' armadio di CeneKiro. Questo, tornato esausto dalle sue faccende, si appoggiò alla finestra a guardare il panorama e con esso l' enorme castello che si stagliava sulla collina.
"Ma si in fondo, chi ha voglia di andare a quel ballo? me ne starò qui tutto tranquillo ad aspettare l' ora della nanna, che magari torno pure a casa."
E si voltò, dirigendosi verso l' armadio con l' intento di prelevare la sua camicia da notte. Ma non appena aprì le ante vide al suo interno un meraviglioso vestito da sera! si proprio il lavoro da Art Attack dei topolini, stranamente era di suo gradimento. I piccoli animaletti non poterono che esserne lieti. In fretta e furia Kiro indossò il suo abito e corse di sotto, sperando che la matrigna e le sorelle non fossero già partite. Per fortuna le trovò ancora sulla porta.
"Ehi ferm...asp...Romeo!!!"
La matrigna- che ormai aveva capito l' andazzo- si voltò, ma ciò che vide non le piacque. Cenerentola era davanti a lei vestita di tutto punto con un abito assai bizzarro, ma elegantissimo.
"E questo da dove salta fuori?" chiese.
"Oh! beh...è una storia lunga e..." ma fu interrotto dalla voce della Romigna, che continuò il suo discorso.
"incredibile, davvero stupendo Cenerentola! anche se devo dire che alcuni particolari li riconosco...questa collana per esempio, non trovi Genoveffa?"
La silenziosa ed inespressiva ragazza si voltò verso la sorellastra. Ora si sa, anche se una persona non ha un viso perfetto, è sempre meglio vederlo allo stato normale che pieno di rabbia. Insomma, sembrava che avesse le rughe! ma non era quello il punto perchè la (poco)leggiadra giovine si era letteralmente lanciata verso il nostro eroe.
"La mia collanaaaa!! come ti sei permessa??" e strappò la collana dal collo di CeneKiro, che avrebbe potuto difendersi abbastanza facilmente se non fosse scesa in campo anche Anastasia, assai imbestialita per il furto della sua sciarpa di seta rosa.
Strappa di qua, strappa di la, il bel regalo fu rovinato in poco tempo. Il vestito per il ballo, letteralmente incenerito.
In lacrime, Kiro corse in giardino.

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Si appoggiò su una panchetta e iniziò a piangere. Si sentiva letteralmente a pezzi, sbriciolato dentro, nel cuore. Niente ballo. Niente veste. Gli sarebbe piaciuto vedere il principe azzurro, per quanto la cosa si sarebbe potuta rivelare strana. Invece, come al solito il piccolo "Cenerina" Kiro se ne stava a bocca asciutta, col vestito cucito dai topolini completamente a brandelli. Con la testa appoggiata sulla panchetta piangeva.
« Tesoro, come sei ridotto. Oh.. ma non ti preoccupare! »
Una voce, una voce maschile lo fece trasalire. Senza pensarci due volte si voltò a guardare.
Lo vide.. lo vide sfocato nel suo alone brillantino.
"Lo Spirito Santo!"
"Cara che dici?"
La figura lo guardò e Kiro dopo essersi abituato al brillio capì che in effetti a parlare non era stato lo Spirito Santo, ma Strify. Per la precisione uno Strify in un' impeccabile tenuta di seta blu, sciarpa di piume e un inquietante bastone in mano. Kiro cercò le ali, ma non le trovò. A dire il vero non sapeva perchè le cercava.
"Cara, se smetti di fissarmi in quel modo ci sbrighiamo, che è già tardi!" La figura strifosa si guardò intorno mentre Kiro, che non aveva colto le parole dell' apparizione, continuava a fissarla.
"Strify che ci fai qui? e perchè brilli in questo modo?"
La figura lo guardò confusa.
"Cenerentola, ti hanno strapazzato così tanto che hai le visioni? chi è Strify? io sono la fata tua madrina, mi chiamo Smemorina!...... anche se in fondo Strify non è brutto come nome, potrei pensarci.... oh e scusami per il brillìo, al giorno d' oggi le polveri splendenti sono così potenti che ne basta un pizzico, credo di aver esagerato con il glitter!"  e detto questo iniziò a scrutare Kiro dalla testa ai piedi.
"Mmmmh prima di tutto il vestito"
"Il vestito?"
"per il ballo, sciocchino!" la fata parve pensare un attimo poi si accostò a CeneKiro.
TACK! il piccoletto sentì qualcosa di duro cozzargli sul didietro, tanto forte che si massaggiò le natiche dolorante.
"ma che faiiii???"
"Com' era? Blubidì...ah no! Bibidi- bobbidi- buuuu!!
Un bagliore, più grande di quello che emanava il fatino.. una luce accecante che avvolse interamente il nostro Cenerello indispettito. Si ritrovò con indosso un' abito spettacolore e un paio di tacchi abnormi.
« Aspetta perchè non è finita qua, avresti per caso una melanzana?»
Melanzana? Kiro impiegò qualche secondo per capire.
"Ma la fata non usava le zucche?" chiese timidamente Kiro.
La fata lo guardò come si guarda i bambini.
"Caro, ti pare che sia la stagione delle zucche?!" esclamò allargando le braccia "noi fate dobbiamo essere aggiornate sai? forza, ce l' hai 'sta melanzana nell' orto?"
E Kiro corse nell' orto a prendere una bella e grossa melanzana che portò alla fata. Questa soddisfatta battè nuovamente il suo bastone e con grande stupore (e dolore) di CeneKiro, la violetta verdura si trasformò in una limousine, mentre i topolini che intanto si erano avvicinati, diventarono eleganti conducenti.
La Cenerella, guardava tutto incantata. Da quando in qua i bastoni fanno magie del genere?
« Adesso puoi andare, ma ricorda.. va bene che i sogni sono desideri, ma.. il mio incanto finirà alla mezzanotte precisa, se non torni in tempo ti vedranno in mutande. Ora vai.. che è già immondamente tardi! »
Senza farselo ripetere Kiro scappò via, salendo sulla sua auto fiammante, salutando quella fata che, con tanto amore lo aveva aiutato.
Alla faccia della fata, Kiro si chiede tutt'oggi da che serie TV sia uscita.

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Arrivato, camminò piano, facendosi largo fra la calca di persone che... sfortunatamente stava guardando solo lui. Era bello, bello veramente? Non aveva mai creduto di esserlo ad essere sincero. Nemmeno credeva che un maschio vestito da donna sia carino. Guardò a destra e a sinistra, scorgendo le sorelle e la matrigna mordersi le mani in modo convulso.
Amava l'invidia e la gelosia, sono senzazioni così potenti che uccidono l'animo.
Ridacchiò fra sè, avanzando.. tenendo palese con le mani due lembi dell'abito lungo, lasciando scoperte le scarpette di cristallo.
Il principe, c'era anche lui.. al centro della pista gli fece cenno di avvicinarsi. Somigliava in maniera assurda a Shin, ma Kiro era talmente felice che sorvolò su questo passaggio. In fondo quella serata era all' insegna dell' assurdità, tanto valeva lasciar correre.
Si avvicinò al bel principe che prese la sua mano tra le sue e le sorrise.
"E' un piacere avere qui una così bella ragazza, ero sicuro che ti avrei incontrato, anche se a dire la verità ti immaginavo diversa..."
"Non lo dica a me......" mormorò Kiro a mezza voce, ma non potè proseguire perchè l' orchestra iniziò presto a suonare un romantico valzer e si sentì tirato dal principe al centro della sala da ballo, dove iniziarono a volteggiare al ritmo di quella dolce melodia.
"Sarà una luuuunga serata!" pensò Kiro, mentre tuttavia si muoveva assieme al principe su quelle note coinvolgenti. Senza nemmeno accorgersene, i minuti passavano e le ore s'inabissavano nella culla del tempo. D'improvviso, proprio nel momento in qui l'uno era pronto a concedere i suoi segreti sulle labbra dell'altro.. l'antipatico orologio battè la mezzanotte.
Fortuna che la serata doveva essere luuuunga. Kiro si riscosse immediatamente e si staccò dall' abbraccio di Shin.
"Devo andare!"
"Come devi andare?"
"Devo e basta!"
E corse, con tutto il misero fiato che aveva in corpo.. corse e inciampo' giù per le scale.. finendo per rotolare per tutta la durata di esse, perdendo per pura sfiga una scarpetta, impigliata nel tappeto rosso dell'entrata. Non si fermò neppure, andò avanti.. mentre pian piano riaquistava i suoi stracci. Persino la sua limousine diventò zucca e i "cocchieri" tornarono i topini sarti.
L'incanto della fata era finito e lui, lui doveva dire addio al suo sogno d'amore.

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La ricerca della principessa fuggita dal ballo iniziò già il giorno dopo. Una dopo l' altra tutte le case vennero setacciate e ad ogni donna venne fatta provare la scarpetta di cristallo, l' unica cosa rimasta di lei al povero principe.
E così, alla fine anche la famiglia di Cenerina fu visitata dal corteo reale. In quel momento in casa si scatenò una lite coi fiocchi. Le due sorellastre litigavano furiosamente, mandando alle ortiche quel poco di femminilità che avevano, per decidere chi fosse la ragazza che avrebbe indossato la scarpetta.
"E' miaaaaa!"
"No, è mia! devo provarla io!"
Ma mentre litigavano, accadde cià che non si sarebbero mai aspettate. Con un balzo deciso, CeneKiro rubò dalle mani di genoveffa la sua scarpina.
Senza timore e con la convinzione più modesta di tutte, seduto sul poggiapiedi, calzò la SUA scarpetta, fra lo stupore inorridito della finta famiglia.. e il sorriso ammirevole del suo principe.
« Mia amata »
Sussurrò Shin con un sorriso che si allargava da una guancia all' altra.
"Ti....." ma non fece in tempo a sentire il resto della frase che qualcosa in lui si spense. Le palpebre si fecero di colpo pesanti e le voci che prima lo circondavano gracchianti si ovattarono divenendo solo un sussurro sommesso.
prima di perdere completamente i sensi Kiro ebbe la sensazione di sentire una voce a lui familiare nella sua testa.



"Spero che tu ti sia divertito!"

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Principessina, tu sarai bella

al par di questa fulgida stella!
Puro lo spirito tu sempre avrai
e illuminata sempre sarai!
Grazia incantevola possiederai
in ogni cosa che tu farai!
Come una silfide saprai danzare
sui tuoi piedini potrai volare!
Di usignoletta garrula al par
soavemente potrai cantar!
Ogni strumento saprai suonare,
divine musiche saprai creare!
...
Tu con un fuso ti pungerai
al dito e subito ne morirai!
(la seconda fiaba)



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DeHe.... povero Kiro! ma mi piace troppo questa cavolata, no so.... XD

Grazie ad Alex93, Ebbrezza e Frizz_np per le recensioni, spero che questo capitolo vi sia piaciuto quanto l' introduzione!^^
Grazie ad Alex93 per aver messo la storia fra le seguite!

Alla prossima fiaba! cioè chissà quando! XD ma non preoccupatevi, finisco sempre le mie storie, anche se pubblico un capitolo al mese, concludo tutto! ù.ù





   
 
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